Monster Rancher (2000)
"Monster Rancher" era uno dei miei cartoni animati preferiti della Rai (anche se "Digimon", dello stesso genere, per me non lo superava nessuno). La trama era intensa per essere un cartone animato, e soprattutto non era uno di quei cartoni animati infiniti che più si va avanti più perdono il senso della messa in moto iniziale (guarda i "Pokémon", che ancora tirano avanti a dispetto del cambio generazionale e la cui trama probabilmente non raggiungerà mai l'obiettivo finale annunciato nella prima serie). Ad oggi lo trovo un bel cartone animato - ma continuo a dire che "Digimon" sia superiore a qualsiasi altro del genere, "Monster Rancher" non è mai arrivato a quel livello - adatto sia a un pubblico femminile che maschile.
Uno degli aspetti più belli, e che solo adesso che sono adulta riesco a discernere, è l'elemento del viaggio fantastico-epico, un po' una versione povera di un tipo di viaggio alla "Signore degli Anelli" (sto esagerando, ma così posso far facilmente comprendere a cosa mi riferisco), ancora di più se si pensa ai reali pericoli che il protagonista non è esente dall'affrontare ogni giorno a rischio della propria sopravvivenza. E uomini e mostri hanno un ruolo centrale, non come in "Pokémon", dove i secondi sono perennemente relegati ad essere catturati o curati, ammansiti o fermati nei loro intenti dai personaggi umani.
Credo anche che, rivedendolo oggi dopo averlo apprezzato da piccoli, non rimarreste delusi.
Uno degli aspetti più belli, e che solo adesso che sono adulta riesco a discernere, è l'elemento del viaggio fantastico-epico, un po' una versione povera di un tipo di viaggio alla "Signore degli Anelli" (sto esagerando, ma così posso far facilmente comprendere a cosa mi riferisco), ancora di più se si pensa ai reali pericoli che il protagonista non è esente dall'affrontare ogni giorno a rischio della propria sopravvivenza. E uomini e mostri hanno un ruolo centrale, non come in "Pokémon", dove i secondi sono perennemente relegati ad essere catturati o curati, ammansiti o fermati nei loro intenti dai personaggi umani.
Credo anche che, rivedendolo oggi dopo averlo apprezzato da piccoli, non rimarreste delusi.
Trasmesso in Giappone tra il 1999 e il 2000 come un'opera unitaria, in Italia "Monster Rancher" è stato diviso in due serie, la seconda delle quali, andata in onda nel luglio 2001, consta di 25 episodi.
<b>ATTENZIONE: POSSIBILE SPOILER!</b>
La trama inizia dove l'avevamo lasciata alla conclusione della prima serie. Il Generale Durahan, infatti, di cui è rimasta solo la testa, si organizza con un pugno di fedelissimi per ritrovare lo spirito di Moo, assorbirlo e ricostituire il suo corpo. A sconfiggerlo dovranno nuovamente essere i nostri amici: Genki, Holly - in viaggio con Suezo per separare l'anima del padre da quella di Moo -, Gole, Hare, Mocci e Tiger.
<b>FINE SPOILER</b>
Questa seconda serie non presenta grandi differenze dalla prima. Ciò è facilmente intuibile, visto che in origine erano parti di un'unica grande opera.
Troviamo quindi le stesse bellissime musiche, con la sigla italiana che si conferma uno dei capolavori nella storia delle opening di un anime e che chi è nato nei primissimi anni Novanta, come me, ancora canta.
Ma ritorna lo stesso stile nel disegno. Più tondeggiante e grossolano per quanto riguarda gli esseri umani e i personaggi "teneri", ben si adatta al loro carattere dolce come l'aspetto; più preciso e dettagliato per i monsters e in particolare per quelli antropomorfi - si veda che capolavoro è Poison, versione alternativa di Pixie della prima serie. Purtroppo, la qualità della grafica non è altissima e risente molto del tempo trascorso.
L'unica vera differenza rispetto alla prima serie è ovviamente la trama. Che tuttavia non decolla. L'originalità, la suspense e i colpi di scena del primo capitolo della saga ora mancano completamente o quasi. Il tutto tende a diventare piuttosto ripetitivo, a causa della maggiore sottolineatura del lato shounen dell'opera. Un elemento in cui però questa serie eccelle è il senso dell'umorismo. "Monster Rancher (2° serie)" è infatti un anime molto buffo e le gag tra la bella Poison e Mum Mew (la brutta e tozza gatta seguace di Durahan) sono veramente spassose.
In conclusione, consiglio quest'anime a chi ha gradito la prima serie di Monster Rancher. Non è al livello del precedente capitolo, ma merita comunque di essere visto dagli appassionati della saga. Chiaramente, non lo consiglio a chi non ha ancora visionato "Monster Rancher", perché potrebbe risultargli difficile comprendere qualche passaggio.
<b>ATTENZIONE: POSSIBILE SPOILER!</b>
La trama inizia dove l'avevamo lasciata alla conclusione della prima serie. Il Generale Durahan, infatti, di cui è rimasta solo la testa, si organizza con un pugno di fedelissimi per ritrovare lo spirito di Moo, assorbirlo e ricostituire il suo corpo. A sconfiggerlo dovranno nuovamente essere i nostri amici: Genki, Holly - in viaggio con Suezo per separare l'anima del padre da quella di Moo -, Gole, Hare, Mocci e Tiger.
<b>FINE SPOILER</b>
Questa seconda serie non presenta grandi differenze dalla prima. Ciò è facilmente intuibile, visto che in origine erano parti di un'unica grande opera.
Troviamo quindi le stesse bellissime musiche, con la sigla italiana che si conferma uno dei capolavori nella storia delle opening di un anime e che chi è nato nei primissimi anni Novanta, come me, ancora canta.
Ma ritorna lo stesso stile nel disegno. Più tondeggiante e grossolano per quanto riguarda gli esseri umani e i personaggi "teneri", ben si adatta al loro carattere dolce come l'aspetto; più preciso e dettagliato per i monsters e in particolare per quelli antropomorfi - si veda che capolavoro è Poison, versione alternativa di Pixie della prima serie. Purtroppo, la qualità della grafica non è altissima e risente molto del tempo trascorso.
L'unica vera differenza rispetto alla prima serie è ovviamente la trama. Che tuttavia non decolla. L'originalità, la suspense e i colpi di scena del primo capitolo della saga ora mancano completamente o quasi. Il tutto tende a diventare piuttosto ripetitivo, a causa della maggiore sottolineatura del lato shounen dell'opera. Un elemento in cui però questa serie eccelle è il senso dell'umorismo. "Monster Rancher (2° serie)" è infatti un anime molto buffo e le gag tra la bella Poison e Mum Mew (la brutta e tozza gatta seguace di Durahan) sono veramente spassose.
In conclusione, consiglio quest'anime a chi ha gradito la prima serie di Monster Rancher. Non è al livello del precedente capitolo, ma merita comunque di essere visto dagli appassionati della saga. Chiaramente, non lo consiglio a chi non ha ancora visionato "Monster Rancher", perché potrebbe risultargli difficile comprendere qualche passaggio.