Hercules
Tratto dall'omonimo film, questa serie a differenza del primo, tratta l'adolescenza del nostro "eroe" e delle sue imprese e fatiche "adolescenziali" nel suo lungo e difficile percorso per diventare quello che è destinato a diventare sempre fedele al messaggio che il padre Zeus (sapientemente doppiato da Gianni Musy) riferisce: "Un vero eroe non si misura dalla forza dei suoi muscoli, ma da quella del suo cuore".
In linea con la trama del film originale e in un certo senso fedele alla tradizione classica (ovviamente sempre con qualche ritocco in stile Disney), Hercules si pone come un'Odissea, tanto per restare in ambito culturale greco di disastri e catastrofi "divini/semidivini" che sono una garanzia di risate, gag, scherzi e risate a più non posso, il tutto condito con battute, freddure che esaltano lo spessore psicologico dei personaggi e lo amplificano all'ennesima potenza. Proprio i personaggi sono grandiosi, comici, spassosi, imprevedibili, molto borderline e questo è il principio comico delle vicende che qui si palesano come "un fulmine" a ciel sereno.
Ogni episodio ripercorre uno dei tanti miti della tradizione classica greca e lo imposta come una sorta (dis-)avventura che contribuisce allo sviluppo di questi, i quali apprendono puntualmente una lezione o più lezioni di vita e sviluppano il proprio carattere e quindi la propria personalità evolvendosi interiormente. I paesaggi sono ovviamente quelli tipici della tradizione mitologica greca, con tutto il pantheon greco al completo e questo per dare/conferire maggiore credibilità alle trame degli episodi. Trattandosi di narrativa non poteva mancare la voce narrante interpretata da Oreste Rizzini, ma non da meno sono gli altri doppiatori come Christian Iansante, uno dei miei doppiatori preferiti che dà la voce ad Ercole, così come Nanni Baldini dà la voce ad Icaro, Massimo Venturiello dà la voce ad Ade, i quali con il loro doppiaggio conferiscono ulteriore carattere ai personaggi ed esaltano la loro personalità. La colonna sonora, soprattutto con la sigla d'apertura e quella di chiusura sono rivisitazioni della sigla del film originale che ha mantenuto la sua esplosività che contagia la trama degli episodi e li fa vibrare di entusiasmo, divertimento, gioia, effervescenza. Le vicende sono a dir poco grandiose, sensazionali, versatili così come l'ambientazione dell'Antica Grecia però reimpostata in chiave Antica America e questo per far avvicinare il pubblico più giovane ad una materia come la mitologia che altrimenti sarebbe un tema più ostico da trattare e questa è una scelta audace "titanica", "semi-divina".
Interessanti sono anche gli episodi in cui ci sono contatti con altri pantheon e quindi altre mitologie e questo fa concentrare la nostra attenzione sul carattere pragmatico e poliedrico della serie che si riallaccia anche ad altre serie della Disney che quindi punta tutto sul suo atteggiamento all-inclusive che è sempre il suo punto di forza nella trasposizione delle trame. I colori sono sgargianti e ben distribuiti e questo fornisce ancor più vivacità alle trame. Una trasposizione di tutto rispetto.
Voto:10
In linea con la trama del film originale e in un certo senso fedele alla tradizione classica (ovviamente sempre con qualche ritocco in stile Disney), Hercules si pone come un'Odissea, tanto per restare in ambito culturale greco di disastri e catastrofi "divini/semidivini" che sono una garanzia di risate, gag, scherzi e risate a più non posso, il tutto condito con battute, freddure che esaltano lo spessore psicologico dei personaggi e lo amplificano all'ennesima potenza. Proprio i personaggi sono grandiosi, comici, spassosi, imprevedibili, molto borderline e questo è il principio comico delle vicende che qui si palesano come "un fulmine" a ciel sereno.
Ogni episodio ripercorre uno dei tanti miti della tradizione classica greca e lo imposta come una sorta (dis-)avventura che contribuisce allo sviluppo di questi, i quali apprendono puntualmente una lezione o più lezioni di vita e sviluppano il proprio carattere e quindi la propria personalità evolvendosi interiormente. I paesaggi sono ovviamente quelli tipici della tradizione mitologica greca, con tutto il pantheon greco al completo e questo per dare/conferire maggiore credibilità alle trame degli episodi. Trattandosi di narrativa non poteva mancare la voce narrante interpretata da Oreste Rizzini, ma non da meno sono gli altri doppiatori come Christian Iansante, uno dei miei doppiatori preferiti che dà la voce ad Ercole, così come Nanni Baldini dà la voce ad Icaro, Massimo Venturiello dà la voce ad Ade, i quali con il loro doppiaggio conferiscono ulteriore carattere ai personaggi ed esaltano la loro personalità. La colonna sonora, soprattutto con la sigla d'apertura e quella di chiusura sono rivisitazioni della sigla del film originale che ha mantenuto la sua esplosività che contagia la trama degli episodi e li fa vibrare di entusiasmo, divertimento, gioia, effervescenza. Le vicende sono a dir poco grandiose, sensazionali, versatili così come l'ambientazione dell'Antica Grecia però reimpostata in chiave Antica America e questo per far avvicinare il pubblico più giovane ad una materia come la mitologia che altrimenti sarebbe un tema più ostico da trattare e questa è una scelta audace "titanica", "semi-divina".
Interessanti sono anche gli episodi in cui ci sono contatti con altri pantheon e quindi altre mitologie e questo fa concentrare la nostra attenzione sul carattere pragmatico e poliedrico della serie che si riallaccia anche ad altre serie della Disney che quindi punta tutto sul suo atteggiamento all-inclusive che è sempre il suo punto di forza nella trasposizione delle trame. I colori sono sgargianti e ben distribuiti e questo fornisce ancor più vivacità alle trame. Una trasposizione di tutto rispetto.
Voto:10