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Fabbrizio_on_the_Road

Episodi visti: 52/52 --- Voto 7
Questa terza serie di “Kimba” prodotta nel 1989 credo possa essere definita un reboot, in quanto si propone di reinventare il personaggio e le avventure del leoncino bianco da capo con delle storie originali. Infatti le differenze con la prima serie del 1965 e con il manga di Tezuka sono di gran lunga maggiori rispetto ai pochi punti in comune. Il che comunque ha senso, se si pensa ai tanti anni che erano passati rispetto alle produzioni precedenti.

Personalmente ho trovato apprezzabile il livello tecnico che la serie riesce a esprimere, considerando che era una produzione televisiva. In particolare gli sfondi sono veramente curati. I personaggi sono abbastanza riusciti, alcuni hanno ricevuto un leggero redesign, ma nel complesso sono stati abbastanza fedeli all’originale. La struttura della serie presenta sicuramente una continuità maggiore tra gli episodi rispetto a ciò che facevano le vecchie serie. Anche qui vi sono numerosi episodi auto-conclusivi, ma solo alcuni sono davvero pessimi e in linea di massima la storia principale viene ripresa abbastanza spesso. Inoltre, se in un episodio compare un nuovo personaggio, è molto probabile che venga ripreso più avanti. Un bel passo in avanti soprattutto rispetto alla seconda serie, dove chiunque moriva nel giro di venti minuti. Buona anche la caratterizzazione del protagonista, concentrata perlopiù in alcuni episodi centrali, sicuramente più profonda di quella delle serie precedenti.

Tuttavia anche questa terza serie presenta i suoi difetti, in particolare devo ammettere di non aver gradito la storia principale, che prende forma più o meno a partire dalla metà della serie. Il tutto si sviluppa attorno al conflitto Uomo-Animale e alle minacce che i protagonisti dovranno affrontare per proteggere la loro patria. Una trama sicuramente più anni ‘80, ma anche più vuota e meno ambiziosa di quella del manga e, volendo essere generosi, anche della prima serie. Lì infatti il tema fondamentale era la convivenza tra gli animali di diverse specie, il superamento delle differenze e degli egoismi per il bene comunque. Qua invece la giungla di Kimba e compagnia è una società monolitica e compatta contro il malvagio invasore. Puzza un po' di revisionismo, e alcuni episodi lo dimostrano palesemente. Ovviamente i tempi erano cambiati, negli anni ‘50-‘60, quando le nazioni africane lottavano per l’indipendenza e la libertà, la giungla di Kimba rappresentava una sorta parallelismo di queste ambizioni, un’utopia certo, ma positiva, e in fin dei conti in linea con i valori di Tezuka. Non a caso la prima serie esordiva proprio con l’auspicio che le neonate realtà africane potessero trovare, dopo l’indipendenza, anche la prosperità.

Tirando le somme, questo reboot del 1989 è stato abbastanza godibile, ma avrei gradito una storia leggermente più originale e magari con dei valori diversi. Inoltre mi sarei aspettato che, con cinquantadue episodi totali, Kimba crescesse nel corso della storia, e invece no. Una serie certamente discreta, ma che si sarebbe indubbiamente potuta sviluppare meglio.