Miyamoto Musashi - Souken ni haseru yume
A meno che non conosciate i manga "Vagabond" o "Yaiba", o non abbiate letto la riduzione italiana del mastodontico romanzo di Eiji Yishikawa, "Musashi" (disponibile per Rizzoli SuperBUR), difficilmente il nome Miyamoto Musashi dirà qualcosa. In Giappone è invece un personaggio leggendario, il più forte samurai della storia del paese, il samurai-pittore-scrittore che ha forgiato lo stile di combattimento a due spade Niten Ichiryu ("Due mondi in uno stile"), che ha scritto il manuale dello spadaccino perfetto ("Il Libro dei Cinque Anelli") e che nei suoi 61 anni di vita non ha mai conosciuto alcuna sconfitta. Musashi è un guerriero che ovviamente, in madrepatria, è eroe nazionale e protagonista di centinaia di film, telefilm, fumetti, anime, libri e chi più ne ha più ne metta, e le cui gesta mitiche sono tutt'ora, ovviamente, dibattute da nugoli di storici in ambito di veridicità. Da queste premesse parte uno degli ultimi film Production I. G, ideato e scritto nientepopodimeno che da Mamoru Oshii. Attenti però a iniziare a sbavare, perché "Musashi: The Dream of the Last Samurai" è uno dei film più bizzarri mai visti.
Non una biografia, non un film d'avventura: in Musashi il regista Nishikubo filma uno stranissimo documentario dove un buffo ricercatore, Inukai Kiichi, e la sua assistente Iori, entrambi resi in ridicola CG super deformed, parlano a ruota libera della vita dello spadaccino analizzandone i tratti più curiosi della vita e mettendoli in correlazione con la situazione storica e militare degli altri paesi di quell'epoca. Ad esempio, discorrendo della battaglia di Sekigahara (21 ottobre 1600), che cambierà la vita dell'eroe, ecco che i due porranno l'accento sul ruolo della cavalleria: approfondiranno così le sue origini parlando dell'esercito persiano e successivamente delle guerre europee, e così via, in un monologo in cui si racconterà sia della vita di Musashi sia di argomenti vari anche apparentemente senza senso (come la spiegazione, illustrata da manichini in CG, di come Musashi uccidesse gli avversari con le due spade). E' una formula curiosa realizzata con molto humour - i siparietti del professore con la sua assistente - e una quasi onnipresente CG - che però non paga - nelle vesti di numerose, strampalate soluzioni grafiche, come ad esempio la guerra nipponico-russa di inizio '900 mostrata con ritagli di anime; altre realizzate in stile grafico che ricorda videogiochi strategici à la Age of Empires (con tanto di indicazione di HP, forza offensiva, ecc. degli eserciti); altre ancora mostrando immagini e riprese vere, ecc.
Inutile girarci intorno, anche se il narratore e l'assistente fossero più simpatici la formula rimarrebbe comunque perdente: oltre un'ora di una semplice conferenza dove, invece che parlare della vita del mitologico eroe, gli si gira intorno spiegandone i retroscena meno interessanti e sfatandone i falsi storici. Indubbiamente il film è così giapponese che un occidentale difficilmente lo apprezzerà pienamente, anche perché qui, Miyamoto Musashi, non lo conosce nessuno e forse in madrepatria è così noto che le persone ne conoscono vita, morte e miracoli e troverebbero il lungometraggio anche interessante... Non lo so. So solo che in questo sperimentalismo "Musashi: The Dream of the Last Samurai" non riesce a convincere o a lasciare una sensazione d'interesse, lasciando estasiati unicamente negli intermezzi realizzati con animazione tradizionale, quelli vertenti sulla riproposizione saltuaria dei più celebri duelli dell'eroe con i suoi avversari più temibili - Shishido Nanigashi, la famiglia Yoshioka e il celebre Kojiro Sasaki.
È solo in questi frangenti che finalmente ci si diverte: il momento in cui Production I. G sfoggia tutta la sua classe per animare scontri di grande pathos, realizzati benissimo e disegnati ancora meglio, dove fontane di sangue e stridii di spade sono battezzati dall'eccellente accompagnamento musicale di Takeharu Kunimoto, sonorità "tipiche" del luogo (shamisen e litanie folk) arrangiate secondo influenze moderne atte a creare coinvolgenti e ritmate "danze di morte" che tengono inchiodati alla visione. Ciliegina sulla torta è il menestrello che canta di sottofondo le imprese di Musashi, sempre mentre lui sta combattendo. Spettacolo.
Il giudizio non può però prescindere dall'imponente apparato didascalico: l'impressione generale è che Oshii non avesse bene in testa come organizzare una storia su Miyamoto Musashi e, cercando di creare qualcosa di estremamente originale, ha concepito un film che esalta e annoia in egual misura. Musashi non è un orrore e personalmente non ritengo sprecato il tempo che ho perso a guardarlo, ma l'idea principale dietro la sua creazione era ampiamente migliorabile e/o rimpiazzabile da una più lineare e semplice: in quanti avrebbero voluto una versione magari romanzata della vita del grande spadaccino? Grazie a Oshii sappiamo perché Musashi non ha parlato spesso del suo ultimo scontro con Kojiro, di qual era il suo reale sogno della vita e di come affettasse gli avversari, ma non sarebbe stato meglio ricavarlo da una trama epica ad ampio respiro, piuttosto che da un insopportabile vecchietto saputello in pacchiana CG?
Non una biografia, non un film d'avventura: in Musashi il regista Nishikubo filma uno stranissimo documentario dove un buffo ricercatore, Inukai Kiichi, e la sua assistente Iori, entrambi resi in ridicola CG super deformed, parlano a ruota libera della vita dello spadaccino analizzandone i tratti più curiosi della vita e mettendoli in correlazione con la situazione storica e militare degli altri paesi di quell'epoca. Ad esempio, discorrendo della battaglia di Sekigahara (21 ottobre 1600), che cambierà la vita dell'eroe, ecco che i due porranno l'accento sul ruolo della cavalleria: approfondiranno così le sue origini parlando dell'esercito persiano e successivamente delle guerre europee, e così via, in un monologo in cui si racconterà sia della vita di Musashi sia di argomenti vari anche apparentemente senza senso (come la spiegazione, illustrata da manichini in CG, di come Musashi uccidesse gli avversari con le due spade). E' una formula curiosa realizzata con molto humour - i siparietti del professore con la sua assistente - e una quasi onnipresente CG - che però non paga - nelle vesti di numerose, strampalate soluzioni grafiche, come ad esempio la guerra nipponico-russa di inizio '900 mostrata con ritagli di anime; altre realizzate in stile grafico che ricorda videogiochi strategici à la Age of Empires (con tanto di indicazione di HP, forza offensiva, ecc. degli eserciti); altre ancora mostrando immagini e riprese vere, ecc.
Inutile girarci intorno, anche se il narratore e l'assistente fossero più simpatici la formula rimarrebbe comunque perdente: oltre un'ora di una semplice conferenza dove, invece che parlare della vita del mitologico eroe, gli si gira intorno spiegandone i retroscena meno interessanti e sfatandone i falsi storici. Indubbiamente il film è così giapponese che un occidentale difficilmente lo apprezzerà pienamente, anche perché qui, Miyamoto Musashi, non lo conosce nessuno e forse in madrepatria è così noto che le persone ne conoscono vita, morte e miracoli e troverebbero il lungometraggio anche interessante... Non lo so. So solo che in questo sperimentalismo "Musashi: The Dream of the Last Samurai" non riesce a convincere o a lasciare una sensazione d'interesse, lasciando estasiati unicamente negli intermezzi realizzati con animazione tradizionale, quelli vertenti sulla riproposizione saltuaria dei più celebri duelli dell'eroe con i suoi avversari più temibili - Shishido Nanigashi, la famiglia Yoshioka e il celebre Kojiro Sasaki.
È solo in questi frangenti che finalmente ci si diverte: il momento in cui Production I. G sfoggia tutta la sua classe per animare scontri di grande pathos, realizzati benissimo e disegnati ancora meglio, dove fontane di sangue e stridii di spade sono battezzati dall'eccellente accompagnamento musicale di Takeharu Kunimoto, sonorità "tipiche" del luogo (shamisen e litanie folk) arrangiate secondo influenze moderne atte a creare coinvolgenti e ritmate "danze di morte" che tengono inchiodati alla visione. Ciliegina sulla torta è il menestrello che canta di sottofondo le imprese di Musashi, sempre mentre lui sta combattendo. Spettacolo.
Il giudizio non può però prescindere dall'imponente apparato didascalico: l'impressione generale è che Oshii non avesse bene in testa come organizzare una storia su Miyamoto Musashi e, cercando di creare qualcosa di estremamente originale, ha concepito un film che esalta e annoia in egual misura. Musashi non è un orrore e personalmente non ritengo sprecato il tempo che ho perso a guardarlo, ma l'idea principale dietro la sua creazione era ampiamente migliorabile e/o rimpiazzabile da una più lineare e semplice: in quanti avrebbero voluto una versione magari romanzata della vita del grande spadaccino? Grazie a Oshii sappiamo perché Musashi non ha parlato spesso del suo ultimo scontro con Kojiro, di qual era il suo reale sogno della vita e di come affettasse gli avversari, ma non sarebbe stato meglio ricavarlo da una trama epica ad ampio respiro, piuttosto che da un insopportabile vecchietto saputello in pacchiana CG?
"Miyamoto Musashi - Souken ni haseru yume" è un interessantissimo film-documentario sulla vita del leggendario spadaccino giapponese Musashi Miyamoto.
Chi guarda anime e legge manga di sicuro ha sentito almeno una volta il nome di Musashi. Al pari di altre figure storiche, gli autori moderni si sono sbizzarriti nel rendere Musashi un personaggio delle loro opere. Nelle diverse rappresentazioni, comunque ci sono alcuni punti in comune, come ad esempio il fatto che abbia creato uno stile di lotta che prevede l’uso di due spade.
Io sapevo questo e il fatto che aveva combattuto e vinto una battaglia contro l’altrettanto famoso Kojiro Sasaki.
Ma dove finisce la realtà e dove inizia il mito?
L’obiettivo di questo film è proprio quello di far luce sulla vera storia di Musashi Miyamoto, un personaggio che neanche i Giapponesi conoscono bene.
Attraverso il racconto di uno studioso di Musashi, nel corso del film, vengono raccontati i momenti più importanti della sua vita, le battaglie, i sogni, le ambizioni, i motivi che l’hanno portato a fondare lo stile a due spade, e a scrivere il suo famoso “Libro dei Cinque Anelli”.
Il film è un misto d’animazione e di scene dal vivo. Le parti animate riguardano le scene in cui lo studioso parla, che sono realizzate in CG, in stile deformed, con alcuni momenti comici, e le scene aventi per protagonista Musashi, realizzate in animazione tradizionale, molto belle e ben disegnate, con la particolarità d’essere in bianco e nero, tranne alcuni particolari, come le fiamme e il sangue.
Le scene riprese dal vero riguardano solo gli ambienti, come i luoghi in cui si sono svolte le battaglie raccontate, o i monumenti. Vi è inoltre l’uso di fotografie che mostrano i soldati, o le armi come spade e balestre usate nelle battaglie.
Il film è forse un po’ troppo semplice, ma riesce molto bene nel suo intento, senza risultare troppo pesante o noioso. Comunque questo non è un anime da guardare per svago o altro. E’ un vero è proprio documentario, e pertanto va visto con il giusto approccio. Non è un anime sui combattimenti a fil di spada, che, anche se presenti, non ne sono assolutamente il fulcro.
Il Musashi descritto nel film, non è un super spadaccino come quello di cui si legge negli shounen, ma un uomo dotato di talento nel combattimento, intelligente e dallo spirito pratico.
Chi è interessato al Giappone, ai grandi personaggi, e le grandi battaglie che ne hanno fatto la storia, non ne rimarrà affatto deluso.
Chi guarda anime e legge manga di sicuro ha sentito almeno una volta il nome di Musashi. Al pari di altre figure storiche, gli autori moderni si sono sbizzarriti nel rendere Musashi un personaggio delle loro opere. Nelle diverse rappresentazioni, comunque ci sono alcuni punti in comune, come ad esempio il fatto che abbia creato uno stile di lotta che prevede l’uso di due spade.
Io sapevo questo e il fatto che aveva combattuto e vinto una battaglia contro l’altrettanto famoso Kojiro Sasaki.
Ma dove finisce la realtà e dove inizia il mito?
L’obiettivo di questo film è proprio quello di far luce sulla vera storia di Musashi Miyamoto, un personaggio che neanche i Giapponesi conoscono bene.
Attraverso il racconto di uno studioso di Musashi, nel corso del film, vengono raccontati i momenti più importanti della sua vita, le battaglie, i sogni, le ambizioni, i motivi che l’hanno portato a fondare lo stile a due spade, e a scrivere il suo famoso “Libro dei Cinque Anelli”.
Il film è un misto d’animazione e di scene dal vivo. Le parti animate riguardano le scene in cui lo studioso parla, che sono realizzate in CG, in stile deformed, con alcuni momenti comici, e le scene aventi per protagonista Musashi, realizzate in animazione tradizionale, molto belle e ben disegnate, con la particolarità d’essere in bianco e nero, tranne alcuni particolari, come le fiamme e il sangue.
Le scene riprese dal vero riguardano solo gli ambienti, come i luoghi in cui si sono svolte le battaglie raccontate, o i monumenti. Vi è inoltre l’uso di fotografie che mostrano i soldati, o le armi come spade e balestre usate nelle battaglie.
Il film è forse un po’ troppo semplice, ma riesce molto bene nel suo intento, senza risultare troppo pesante o noioso. Comunque questo non è un anime da guardare per svago o altro. E’ un vero è proprio documentario, e pertanto va visto con il giusto approccio. Non è un anime sui combattimenti a fil di spada, che, anche se presenti, non ne sono assolutamente il fulcro.
Il Musashi descritto nel film, non è un super spadaccino come quello di cui si legge negli shounen, ma un uomo dotato di talento nel combattimento, intelligente e dallo spirito pratico.
Chi è interessato al Giappone, ai grandi personaggi, e le grandi battaglie che ne hanno fatto la storia, non ne rimarrà affatto deluso.
Finalmente per la prima volta un anime si occupa in modo serio del fenomeno Musashi Miyamoto, per chi non lo conoscesse è il samurai riconosciuto come il migliore di sempre in Giappone, da cui gli stessi giapponesi hanno tratto i migliori principi morali e ideali di vita. Certo, almeno in teoria.
Ad occuparsi di questo progetto è comunque il grande Mamoru Oshii, che nel raccontare questa storia però purtroppo non ha voluto azzardare più di tanto e si è limitato a narrare un semplice - ma ben fatto - documentario.
Non pensate però che l'unico soggetto del film sia Musashi, anzi, spesso e volentieri ad Oshii è piaciuto dilagare e collegare diverse attitudini di Musashi e della via della spada con samurai e con la cultura della guerra generale di quell'epoca, sia orientale che occidentale (si parla anche di inglesi, cinesi ecc...).
Si alternano sequenze animate e in computer grafica dove c'è lo stesso Oshii in versione chibi computerizzata che insieme a una sua assistente ci raccontano gli eventi di questa storia, talvolta con qualche gag divertente per alleggerire un po' la visione, che non è certo leggerissima.
Tecnicamente in tutta onestà mi sarei aspettato un po' di più dalla Production IG, ma come animazioni siamo sempre sopra la media, e le musiche sono orecchiabili.
Per chi, come il sottoscritto, ha già letto il libro <i>Musashi</i> di Eiji Yoshikawa e <i>Il libro dei cinque anelli</i> la visione potrebbe farsi a tratti un po' pesante e noiosetta, appunto consiglio questo documentario soprattutto ai novellini, a chi non conosce quel grandissimo Maestro che porta il nome di Musashi Miyamoto.
Ad occuparsi di questo progetto è comunque il grande Mamoru Oshii, che nel raccontare questa storia però purtroppo non ha voluto azzardare più di tanto e si è limitato a narrare un semplice - ma ben fatto - documentario.
Non pensate però che l'unico soggetto del film sia Musashi, anzi, spesso e volentieri ad Oshii è piaciuto dilagare e collegare diverse attitudini di Musashi e della via della spada con samurai e con la cultura della guerra generale di quell'epoca, sia orientale che occidentale (si parla anche di inglesi, cinesi ecc...).
Si alternano sequenze animate e in computer grafica dove c'è lo stesso Oshii in versione chibi computerizzata che insieme a una sua assistente ci raccontano gli eventi di questa storia, talvolta con qualche gag divertente per alleggerire un po' la visione, che non è certo leggerissima.
Tecnicamente in tutta onestà mi sarei aspettato un po' di più dalla Production IG, ma come animazioni siamo sempre sopra la media, e le musiche sono orecchiabili.
Per chi, come il sottoscritto, ha già letto il libro <i>Musashi</i> di Eiji Yoshikawa e <i>Il libro dei cinque anelli</i> la visione potrebbe farsi a tratti un po' pesante e noiosetta, appunto consiglio questo documentario soprattutto ai novellini, a chi non conosce quel grandissimo Maestro che porta il nome di Musashi Miyamoto.
Scaricai questo simpatico documentario credendo fosse semplicemente un film sulla vita del famoso spadaccino, ma come avrete intuito non è affatto così. Difatti in quest'ora e qualcosa ci viene semplicemente presentata la figura del più famoso spadaccino di tutti i tempi in una veduta diversa dal solito, che cerca di essere più razionale e storicamente esatta. A proposito di Musashi avevo già letto il libro di Eji Yoshikawa e visto diversi documentari fortunatamente beccati su Sky (oltre a seguire l'interminabile Vagabond) ma lo spadaccino presentatomi qui mi è sembrato molto diverso, ed è per questo che ho apprezzato questa sottospecie di film/documentario. Lo consiglio a chiunque conosca Musashi o semplicemente ami la storia giapponese, e sperò che lo apprezzerà come l'ho apprezzato io.
Un'interessante e simpatica esposizione storica di Musashi. L'opera alterna momenti apparentemente infantili dal punto di vista grafico ma molto esaustivi dal punto di vista storico a parti molto ben animate anche se non troppo dinamiche. È interessante seguire i ragionamenti tramite i quali si arriva a deduzioni e smentite su questo importante protagonista della storia del Giappone. Unica pecca è la mancanza di lunghe battaglie e duelli mozzafiato.
Vivamente consigliata a tutti coloro che amano il Giappone di Musashi e ne vogliono sapere di più.
Vivamente consigliata a tutti coloro che amano il Giappone di Musashi e ne vogliono sapere di più.