Lo Stregone Orphen
Sinceramente non mi spiego il perché di così tante e aspre critiche nei confronti di questa serie, che a mio avviso ha certamente un bel po' di difetti, ma è nel complesso più che godibile.
L'intreccio si fa presto interessante e, quando sembra andare nella direzione di diventare stantio, anche a causa di qualche episodio filler di troppo, ecco che iniziano a succedere cose che non ti aspetti, e i motivi d'interesse vengono prontamente rinnovati.
I personaggi non saranno mostri di profondità e spessore, ma sono ben riusciti, pur nella loro stereotipia.
Nulla in quest'anime è particolarmente originale o tecnicamente eccelso, ma non c'è neanche niente che possa classificarlo come mediocre. È una buona opera, non eccelle, ma fa il suo. Il character design è molto bello, secondo i miei gusti, e la colorazione molto "notturna" aiuta a creare la giusta atmosfera. Le BGM delle scene d'azione sono belle ed emozionanti, quelle delle scene di calma e spensieratezza sono effettivamente orribili, in quanto ricordano tristemente dei midi usciti dalla tastiera di un pianobarista. Venendo alle sigle, la seconda opening mi piace molto, la prima meno, anche se ha un bel movimento di basso. Le ending sono abbastanza noiose, soprattutto la seconda.
Nota di merito anche al doppiaggio. Prata veste ottimamente i panni di Orphen, Sergio Di Stefano è superbo nel ruolo di Chidlman e Christian Iansante offre la solita performance di altissimo livello recitativo nei panni di Flame Heart. Condivido a pieno anche la scelta di tradurre i nomi degli incantesimi, in quanto sì, certamente "original is always better", ma ascoltare cose che per te hanno un significato non guasta. E se una traduzione è fatta bene (non al livello di "Onda Energetica" o "Pugno Gum Gum in azione!", per intenderci...), a mio avviso non rovina un'opera, bensì la valorizza, con buona pace del purista.
Nel complesso, ribadisco che quest'anime è carino, si lascia seguire con gusto, e non manca neanche di sorprendere con qualche colpo di scena. Lo consiglio a chiunque non stia cercando la serie della vita, ma qualcosa di carino con cui intrattenersi.
L'intreccio si fa presto interessante e, quando sembra andare nella direzione di diventare stantio, anche a causa di qualche episodio filler di troppo, ecco che iniziano a succedere cose che non ti aspetti, e i motivi d'interesse vengono prontamente rinnovati.
I personaggi non saranno mostri di profondità e spessore, ma sono ben riusciti, pur nella loro stereotipia.
Nulla in quest'anime è particolarmente originale o tecnicamente eccelso, ma non c'è neanche niente che possa classificarlo come mediocre. È una buona opera, non eccelle, ma fa il suo. Il character design è molto bello, secondo i miei gusti, e la colorazione molto "notturna" aiuta a creare la giusta atmosfera. Le BGM delle scene d'azione sono belle ed emozionanti, quelle delle scene di calma e spensieratezza sono effettivamente orribili, in quanto ricordano tristemente dei midi usciti dalla tastiera di un pianobarista. Venendo alle sigle, la seconda opening mi piace molto, la prima meno, anche se ha un bel movimento di basso. Le ending sono abbastanza noiose, soprattutto la seconda.
Nota di merito anche al doppiaggio. Prata veste ottimamente i panni di Orphen, Sergio Di Stefano è superbo nel ruolo di Chidlman e Christian Iansante offre la solita performance di altissimo livello recitativo nei panni di Flame Heart. Condivido a pieno anche la scelta di tradurre i nomi degli incantesimi, in quanto sì, certamente "original is always better", ma ascoltare cose che per te hanno un significato non guasta. E se una traduzione è fatta bene (non al livello di "Onda Energetica" o "Pugno Gum Gum in azione!", per intenderci...), a mio avviso non rovina un'opera, bensì la valorizza, con buona pace del purista.
Nel complesso, ribadisco che quest'anime è carino, si lascia seguire con gusto, e non manca neanche di sorprendere con qualche colpo di scena. Lo consiglio a chiunque non stia cercando la serie della vita, ma qualcosa di carino con cui intrattenersi.
«Lo stregone Orphen» ("Majutsushi Orphen") è un anime a cura dello studio J.C. Staff su soggetto originale di Yoshinobu Akita, molto allungato nella sua stesura ma che sa regalare alcuni buoni momenti.
La storia narra di Orphen, mago proveniente dalla Torre della Zanna, che abbandonò per motivi chiari in seguito; lui è alla ricerca di Bloody August, un drago magico, ma anche gli altri maghi della torre vogliono incontrarlo, per porre fine alla sua esistenza, considerandolo una minaccia. Cosa nasconda tale interessamento al limite della morbosità sarà chiaro solo con il proseguire della storia, fra complotti, misteri e forti sentimenti, e il tutto troverà un giusto epilogo.
Il difetto più consistente è che la storia principale, per quanto interessante, si svolge in pochi episodi, ma il tutto viene allungato eccessivamente in ventiquattro puntate.
Presenti come tema dell'opera sono le varie storie d'amore, accennate, non ricambiate o forse impossibili: in effetti, anche se, parlando della più interessante fra di esse, il tutto viene raggiunto per una serie di coincidenze fortuite, risulterà allo spettatore un qualcosa di fiabesco e romantico, questo almeno l'intento dell'autore. Se vi riesca o meno, sarà sempre lo spettatore a deciderlo, ma il tentativo lo si apprezza.
Fra i personaggi, oltre a Orphen e il simpatico Magik, da segnalare senza dubbio Azalea, il personaggio con più sfaccettature capace di gesti estremi, mentre si poteva dare più spazio a Childman, personaggio misterioso che sembra avere una buona psicologia mai approfondita più di tanto. Il buon Hartia farà di tutto per emergere nella memoria dello spettatore.
La componente comica è di debole spessore, personaggi come Volkan e Dortin si potrebbero anche eliminare senza cambiare nulla della storia.
Le animazioni affidate allo studio J.C. Staff, estremamente prolifico, a quel tempo impegnato nella realizzazione dei vari "Slayers" e poco prima di "Utena", fanno il loro dovere; il disegno vuole rimarcare una cupezza che in definitiva non trova motivo d'essere. Alla regia Hiroshi Watanabe, che in seguito si dedicherà ai vari "Jigoku Shōjo". Il doppiaggio fa la sua parte, per l'edizione italiana buon lavoro di Francesco Bulckaen e Federica De Bortoli, per quella originale interessante il lavoro di Emi Shinohara su Azalea, differente dai suoi soliti ruoli.
Le opening sono molto coinvolgenti, persino troppo per quello che si vedrà: la prima, "Ai Just on My Love", molto ritmata, mentre la successiva "Kimi Wa Majutsushi" è più malinconica, in entrambi i casi il lavoro di montaggio è notevole.
L'anime in definitiva risulta essere interessante in parte, ne hanno poi fatto sia in un seguito, di scadente fattura, che un reboot. Come serie quindi risulta da consigliare, se si vuole vedere qualcosa che sia poco impegnativo, ma che in alcuni momenti saprà stupire.
La storia narra di Orphen, mago proveniente dalla Torre della Zanna, che abbandonò per motivi chiari in seguito; lui è alla ricerca di Bloody August, un drago magico, ma anche gli altri maghi della torre vogliono incontrarlo, per porre fine alla sua esistenza, considerandolo una minaccia. Cosa nasconda tale interessamento al limite della morbosità sarà chiaro solo con il proseguire della storia, fra complotti, misteri e forti sentimenti, e il tutto troverà un giusto epilogo.
Il difetto più consistente è che la storia principale, per quanto interessante, si svolge in pochi episodi, ma il tutto viene allungato eccessivamente in ventiquattro puntate.
Presenti come tema dell'opera sono le varie storie d'amore, accennate, non ricambiate o forse impossibili: in effetti, anche se, parlando della più interessante fra di esse, il tutto viene raggiunto per una serie di coincidenze fortuite, risulterà allo spettatore un qualcosa di fiabesco e romantico, questo almeno l'intento dell'autore. Se vi riesca o meno, sarà sempre lo spettatore a deciderlo, ma il tentativo lo si apprezza.
Fra i personaggi, oltre a Orphen e il simpatico Magik, da segnalare senza dubbio Azalea, il personaggio con più sfaccettature capace di gesti estremi, mentre si poteva dare più spazio a Childman, personaggio misterioso che sembra avere una buona psicologia mai approfondita più di tanto. Il buon Hartia farà di tutto per emergere nella memoria dello spettatore.
La componente comica è di debole spessore, personaggi come Volkan e Dortin si potrebbero anche eliminare senza cambiare nulla della storia.
Le animazioni affidate allo studio J.C. Staff, estremamente prolifico, a quel tempo impegnato nella realizzazione dei vari "Slayers" e poco prima di "Utena", fanno il loro dovere; il disegno vuole rimarcare una cupezza che in definitiva non trova motivo d'essere. Alla regia Hiroshi Watanabe, che in seguito si dedicherà ai vari "Jigoku Shōjo". Il doppiaggio fa la sua parte, per l'edizione italiana buon lavoro di Francesco Bulckaen e Federica De Bortoli, per quella originale interessante il lavoro di Emi Shinohara su Azalea, differente dai suoi soliti ruoli.
Le opening sono molto coinvolgenti, persino troppo per quello che si vedrà: la prima, "Ai Just on My Love", molto ritmata, mentre la successiva "Kimi Wa Majutsushi" è più malinconica, in entrambi i casi il lavoro di montaggio è notevole.
L'anime in definitiva risulta essere interessante in parte, ne hanno poi fatto sia in un seguito, di scadente fattura, che un reboot. Come serie quindi risulta da consigliare, se si vuole vedere qualcosa che sia poco impegnativo, ma che in alcuni momenti saprà stupire.
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>
Era il 2004, quando, incoraggiato da una recensione dettagliatissima sul forum di Inuportal, mi decisi a vedere "Lo stregone Orphen". Ancora oggi non me ne pento, perché lo considero un anime carino e difficile da dimenticare, e, in difesa dai vari attacchi, voglio ergermi ad avvocato difensore.
Certo di illogicità e ingenuità ce ne sono parecchie, ed è da queste che voglio partire. All'inizio Orphen sembra privo di impegni, pigro e insegna la magia all'allievo Magic (che originalità, eh!) solo per pagarsi la locanda, sorvolando sul fatto che ci vogliono anni solo per muovere i primi passi nel mondo degli incantesimi. Passa molto tempo a spiare nella casa del ricco del villaggio, come se fosse un guardone della loro bella figlia. Ma poi salta fuori un feroce drago (che a me è sempre parso un topo di fogna colossale) che si chiama con il nome assurdo di Bloody August (Agosto di sangue). Come se non bastasse, Orphen si ritrova tra i piedi Volcano Volcan, il più grande mastino della Masmaturia, e suo fratello timido e impacciato. Volcan odia lo stregone per un prestito che non riesce a restituire (è Volcan che deve i soldi a Orphen, non il contrario), anche se non si sa come abbia fatto Orphen ad avere i soldi in vita sua o a fidarsi di un simile demente, ma tant'è. E poi, cosa sarebbe la Masmaturia? Ci si aspetterebbe che i maghi tirino fuori le magie più disparate, invece in tutta la serie ne vedremo ben poche: le lame bianche di luce per attaccare, il teletrasporto, lo scudo, la guarigione delle ferite e poco altro. Ma poi tutto si aggiusta, perché il drago è solo la sorella acquisita di Orphen trasformata a causa di un esperimento di magia fallito, e la spada che gli viene finalmente affidata dalla madre di Creao è una condizione necessaria ma non sufficiente per farla tornare normale. Missione per cui il nostro ha abbandonato la scuola di magia, ha odiato il suo maestro che non fa nulla per curarla e ha rifiutato una splendida carriera. Lo scarso numero di formule non costituirà un problema, e Magic è un genio che in due mesi compie il cammino di anni... tutto chiaro no? Dato che Creao vuole sorvegliare la spada di famiglia (niente colpi di fulmine, eh!), inizia a viaggiare con lo stregone e l'allievo Magic per recuperare gli altri artefatti magici necessari. La storia proseguirà sempre più cupa, tra intrighi di potere all'interno della scuola e il compito del salvataggio finale che si rivelerà sempre più difficile. Ci saranno molti episodi filler e momenti di comicità regalati da Volcan e fratello, ma saranno preziosi per stemperare l'atmosfera troppo seriosa e drammatica. Azzali, poi, si rivelerà essere non certo una santerellina, e il dubbio se meriti di essere salvata si rivelerà piuttosto fondato. Ma è stato al penultimo episodio che tutto mi è diventato chiaro, quando si comprende come "Lo stregone Orphen" sia una serie ove tutto si regge, senza fronzoli, senza elementi di troppo. Anche il finale è molto bello e sorprendente.
Le musiche sono buone e le sigle belle, la grafica e la regia sono anni '90, con volti e labbra molto pronunciati.
Trovo che sia un'opera bella e attuale, con uno sguardo alla magia nuovo.
Voto: un meritato otto.
Era il 2004, quando, incoraggiato da una recensione dettagliatissima sul forum di Inuportal, mi decisi a vedere "Lo stregone Orphen". Ancora oggi non me ne pento, perché lo considero un anime carino e difficile da dimenticare, e, in difesa dai vari attacchi, voglio ergermi ad avvocato difensore.
Certo di illogicità e ingenuità ce ne sono parecchie, ed è da queste che voglio partire. All'inizio Orphen sembra privo di impegni, pigro e insegna la magia all'allievo Magic (che originalità, eh!) solo per pagarsi la locanda, sorvolando sul fatto che ci vogliono anni solo per muovere i primi passi nel mondo degli incantesimi. Passa molto tempo a spiare nella casa del ricco del villaggio, come se fosse un guardone della loro bella figlia. Ma poi salta fuori un feroce drago (che a me è sempre parso un topo di fogna colossale) che si chiama con il nome assurdo di Bloody August (Agosto di sangue). Come se non bastasse, Orphen si ritrova tra i piedi Volcano Volcan, il più grande mastino della Masmaturia, e suo fratello timido e impacciato. Volcan odia lo stregone per un prestito che non riesce a restituire (è Volcan che deve i soldi a Orphen, non il contrario), anche se non si sa come abbia fatto Orphen ad avere i soldi in vita sua o a fidarsi di un simile demente, ma tant'è. E poi, cosa sarebbe la Masmaturia? Ci si aspetterebbe che i maghi tirino fuori le magie più disparate, invece in tutta la serie ne vedremo ben poche: le lame bianche di luce per attaccare, il teletrasporto, lo scudo, la guarigione delle ferite e poco altro. Ma poi tutto si aggiusta, perché il drago è solo la sorella acquisita di Orphen trasformata a causa di un esperimento di magia fallito, e la spada che gli viene finalmente affidata dalla madre di Creao è una condizione necessaria ma non sufficiente per farla tornare normale. Missione per cui il nostro ha abbandonato la scuola di magia, ha odiato il suo maestro che non fa nulla per curarla e ha rifiutato una splendida carriera. Lo scarso numero di formule non costituirà un problema, e Magic è un genio che in due mesi compie il cammino di anni... tutto chiaro no? Dato che Creao vuole sorvegliare la spada di famiglia (niente colpi di fulmine, eh!), inizia a viaggiare con lo stregone e l'allievo Magic per recuperare gli altri artefatti magici necessari. La storia proseguirà sempre più cupa, tra intrighi di potere all'interno della scuola e il compito del salvataggio finale che si rivelerà sempre più difficile. Ci saranno molti episodi filler e momenti di comicità regalati da Volcan e fratello, ma saranno preziosi per stemperare l'atmosfera troppo seriosa e drammatica. Azzali, poi, si rivelerà essere non certo una santerellina, e il dubbio se meriti di essere salvata si rivelerà piuttosto fondato. Ma è stato al penultimo episodio che tutto mi è diventato chiaro, quando si comprende come "Lo stregone Orphen" sia una serie ove tutto si regge, senza fronzoli, senza elementi di troppo. Anche il finale è molto bello e sorprendente.
Le musiche sono buone e le sigle belle, la grafica e la regia sono anni '90, con volti e labbra molto pronunciati.
Trovo che sia un'opera bella e attuale, con uno sguardo alla magia nuovo.
Voto: un meritato otto.
Può succedere di venir assaliti dalla nostalgia dell'epoca d'oro di Mtv, quando bastava sintonizzare il canale per imbattersi in un anime al posto delle porcate americane di adesso. È una malattia perniciosa, specie quando infierisce in prossimità di un rivenditore di dvd/bd: nel giro di un secondo ti trovi tra le mani la serie completa di lo stregone Orphen, grazie anche al prezzo stracciato, e scopri che certi ricordi avresti fatto meglio a lasciarli ben sigillati nel cassetto della tua adolescenza perduta.
Nel 2004, anno della sua trasmissione in Italia, ero ancora in piena tempesta ormonale per accorgermi di quanto sciocca fosse la trama e insignificante il cast: vedevo muoversi quel figone del protagonista, doppiato da Prata per giunta, e non capivo più niente. Capita a tutti, prima o poi, e questa recensione non è altro che un colossale "mea culpa".
In verità non è una serie malvagia, nel senso che veicola un messaggio, benché modesto, e non ha delle grosse cadute di stile nonostante la storia evolva al grido di "è fantasy, per cui tutto può succedere". Il comparto tecnico non è niente male: ho apprezzato in particolare i giochi di luce e il character design tipicamente anni '90, e ho trovato i brani orecchiabili, sebbene siano pochi e riciclati fino alla nausea. Il fatto poi che la prima preoccupazione del regista, stando all'intervista, fosse quella di ben animare la gonna di Creao la dice lunga sulle ambizioni della produzione. Qualche personaggio, su tutti l'uomo gambero, è perfino azzeccato. Pertanto una stroncatura sarebbe ingiusta e immeritata, perché la vera strada intrapresa dall'anime è quella dell'assoluta mediocrità, del puro intrattenimento. Questo obiettivo , se si escludono i soporiferi episodi filler, si può dire che è stato perseguito onestamente, senza infamia e senza lode.
In conclusione, lo stregone Orphen è un prodotto privo di qualità in grado di farlo spiccare nell'attuale mercato manga/anime. Magari potrà interessare agli amanti del fantasy giapponese, che ritroveranno in questa serie i canoni a loro noti e graditi: "Mahoujin Guru Guru" è su un altro livello, in quanto non si prende sul serio, ma è anche irreperibile in italiano. Il voto si attesta dunque intorno alla sufficienza.
"Io vi scaglio, lame bianche di luce!"
Nel 2004, anno della sua trasmissione in Italia, ero ancora in piena tempesta ormonale per accorgermi di quanto sciocca fosse la trama e insignificante il cast: vedevo muoversi quel figone del protagonista, doppiato da Prata per giunta, e non capivo più niente. Capita a tutti, prima o poi, e questa recensione non è altro che un colossale "mea culpa".
In verità non è una serie malvagia, nel senso che veicola un messaggio, benché modesto, e non ha delle grosse cadute di stile nonostante la storia evolva al grido di "è fantasy, per cui tutto può succedere". Il comparto tecnico non è niente male: ho apprezzato in particolare i giochi di luce e il character design tipicamente anni '90, e ho trovato i brani orecchiabili, sebbene siano pochi e riciclati fino alla nausea. Il fatto poi che la prima preoccupazione del regista, stando all'intervista, fosse quella di ben animare la gonna di Creao la dice lunga sulle ambizioni della produzione. Qualche personaggio, su tutti l'uomo gambero, è perfino azzeccato. Pertanto una stroncatura sarebbe ingiusta e immeritata, perché la vera strada intrapresa dall'anime è quella dell'assoluta mediocrità, del puro intrattenimento. Questo obiettivo , se si escludono i soporiferi episodi filler, si può dire che è stato perseguito onestamente, senza infamia e senza lode.
In conclusione, lo stregone Orphen è un prodotto privo di qualità in grado di farlo spiccare nell'attuale mercato manga/anime. Magari potrà interessare agli amanti del fantasy giapponese, che ritroveranno in questa serie i canoni a loro noti e graditi: "Mahoujin Guru Guru" è su un altro livello, in quanto non si prende sul serio, ma è anche irreperibile in italiano. Il voto si attesta dunque intorno alla sufficienza.
"Io vi scaglio, lame bianche di luce!"
"Orphen" è stato uno degli anime meno riusciti proposti dall'emittente MTV.
La storia vede come protagonista un giovane stregone, Orphen appunto, che decide di intraprendere un lungo viaggio per salvare le persone che gli sanno più a cuore.
La storia inizia bene, con un buon ritmo, e l'ambientazione fantasy si mostra molto intrigante; molto belle sono le magie con le loro formule.
Il problema è che dopo circa, diciamo così, le prime due puntate scopriamo malamente che tutto ciò che l'anime poteva mostrarci in realtà è già stato visto. I quattro - e dico quattro - incantesimi visti all'inizio saranno i soli utilizzabili per tutte le 24 puntate. La storia principale, non molto originale, si potrebbe tranquillamente riassumere in un film; 24 puntate sono decisamente troppe, francamente lo sarebbero anche 13.
Si finisce nel piattume più totale; l'anime è di una lentezza sconcertante, con puntate vuote di un qualsiasi contenuto.
Disegni e animazioni francamente scarsine non vanno a migliorare il prodotto.
Voto 3, "Lo Stregone Orphen" è un prodotto ampiamente insufficiente.
La storia vede come protagonista un giovane stregone, Orphen appunto, che decide di intraprendere un lungo viaggio per salvare le persone che gli sanno più a cuore.
La storia inizia bene, con un buon ritmo, e l'ambientazione fantasy si mostra molto intrigante; molto belle sono le magie con le loro formule.
Il problema è che dopo circa, diciamo così, le prime due puntate scopriamo malamente che tutto ciò che l'anime poteva mostrarci in realtà è già stato visto. I quattro - e dico quattro - incantesimi visti all'inizio saranno i soli utilizzabili per tutte le 24 puntate. La storia principale, non molto originale, si potrebbe tranquillamente riassumere in un film; 24 puntate sono decisamente troppe, francamente lo sarebbero anche 13.
Si finisce nel piattume più totale; l'anime è di una lentezza sconcertante, con puntate vuote di un qualsiasi contenuto.
Disegni e animazioni francamente scarsine non vanno a migliorare il prodotto.
Voto 3, "Lo Stregone Orphen" è un prodotto ampiamente insufficiente.
"Lo Stregone Orphen" è un anime discretamente bello con protagonista uno stregone dai poteri magici.
Per quanto riguarda il character design, le figure sono lineari, pulite, abbigliate in maniera strana, come strano è il mondo in cui esse si muovono, fra un buffo medioevo e assurda tecnologia. L'anime è molto attento al dettaglio; a differenza del manga i personaggi sono meglio caratterizzati e differenziati. Molto belli sono anche i fondali e i colori. Buona è l'animazione.
L'idea di base, seppure non proprio originale, è sfruttata molto meglio nell'anime, che ha il pregio dell'azione. Insomma, per tutta la durata dell'anime, ci si aspetta sempre qualcosa che non arriva mai: si ha l'impressione che delle buone carte siano state mal giocate. Comunque se vi capita una replica un'occhiatina gli si può dare.
Per quanto riguarda il character design, le figure sono lineari, pulite, abbigliate in maniera strana, come strano è il mondo in cui esse si muovono, fra un buffo medioevo e assurda tecnologia. L'anime è molto attento al dettaglio; a differenza del manga i personaggi sono meglio caratterizzati e differenziati. Molto belli sono anche i fondali e i colori. Buona è l'animazione.
L'idea di base, seppure non proprio originale, è sfruttata molto meglio nell'anime, che ha il pregio dell'azione. Insomma, per tutta la durata dell'anime, ci si aspetta sempre qualcosa che non arriva mai: si ha l'impressione che delle buone carte siano state mal giocate. Comunque se vi capita una replica un'occhiatina gli si può dare.
Sono della "fazione" che tesse le lodi di questo anime, e anche se non sono un bravo recensore cercherò di fare del mio meglio.
Certamente la storia di base non è una novità, è il solito anime che parla di magia e cose tipiche di questo genere, però c'è stato un qualcosa che mi ha fatto entusiasmare vedendo questa serie.
Forse i disegni, il doppiaggio, la caratterizzazione dei personaggi, le musiche, o altre cose? Sinceramente non so dirlo nemmeno io, probabilmente è stato l'insieme delle cose, fatto sta che mi sono appassionato a questo anime sin dalla prima puntata e nonostante l'abbia rivisto a distanza di tempo, mi ha coinvolto come fosse stata la prima volta anche se sapevo già il finale.
Insomma, un anime che nonostante le critiche mi sento di appoggiare a pieni voti, poiché per me è stato ed è un capolavoro.
"Io vi scaglio, lame bianche di luce!"
Certamente la storia di base non è una novità, è il solito anime che parla di magia e cose tipiche di questo genere, però c'è stato un qualcosa che mi ha fatto entusiasmare vedendo questa serie.
Forse i disegni, il doppiaggio, la caratterizzazione dei personaggi, le musiche, o altre cose? Sinceramente non so dirlo nemmeno io, probabilmente è stato l'insieme delle cose, fatto sta che mi sono appassionato a questo anime sin dalla prima puntata e nonostante l'abbia rivisto a distanza di tempo, mi ha coinvolto come fosse stata la prima volta anche se sapevo già il finale.
Insomma, un anime che nonostante le critiche mi sento di appoggiare a pieni voti, poiché per me è stato ed è un capolavoro.
"Io vi scaglio, lame bianche di luce!"
Un capolavoro secondo alcuni, quasi una disgrazia per il mondo dell’animazione secondo altri: non mi aspettavo di trovare opinioni tanto discordanti e, soprattutto, così forti sia nelle lodi che nelle critiche per un titolo il cui difetto principale, a mio avviso, è quello di far rimanere del tutto indifferenti.
Per me Orphen è una di quelle serie che lasciano il tempo che trovano, come qualcuno ha già fatto notare non merita certo applausi, ma non è nemmeno dotata di una bruttezza tale da farsi odiare o rimanere impressa in negativo. In una parola: anonima.
Sin dall’inizio, questo anime sembra voler mettere in chiaro le cose: non proverà nemmeno a mostrarci qualcosa di nuovo, ma si affiderà al riciclaggio di elementi già collaudati. E vabbé, come dico sempre è meglio una buona minestra riscaldata che un piatto nuovo e invitante che poi ti resta sullo stomaco, l’importante non sono gli ingredienti di base, ma ciò che si può tirare fuori da essi.
Ma dopo una parte introduttiva che, pur non esaltando, non fa tramontare l’idea di trovarci di fronte a un prodotto perlomeno godibile, la serie si stabilizza su un livello di mediocrità da cui si distaccherà solo di rado, e non necessariamente per migliorare.
Una volta iniziato il viaggio dei protagonisti, assistiamo a una sequenza di episodi che non fanno ridere, non fanno piangere, non ti gasano con belle scene d’azione, non rivelano cose che non fossero più che ovvie, insomma, non combinano nulla di positivo… ma neanche nulla di particolarmente negativo! La storia non ha buchi di sceneggiatura, non prende strade inverosimili o discutibili, è solo… insipida. Lo stesso discorso vale per i personaggi: non è vero che non sono caratterizzati, ma sembrano procedere col pilota automatico per quanto riguarda ogni loro reazione o evoluzione. Fanno esattamente quello che ci si aspetta perché sono coerenti con la loro personalità? Forse. O forse sono solo banali!
A circa 10 puntate dal termine, sempre nella solita atmosfera moscia, accade un evento di grande importanza per la trama che – finalmente! – riesce a destare il mio interesse, perché a questo punto diventa inevitabile approfondire l’unico personaggio che mi ispirava un po’, cioè Azalea (si scrive così?), e mostrare come si porrà nei confronti di Orphen e degli altri stregoni.
Purtroppo questa seconda parte si rivela appena poco migliore della precedente, non sto a farvi la telecronaca ma vi dico solo che, dopo tante menate inutili, tutto si risolve frettolosamente e nel modo più banale possibile, le evoluzioni nei rapporti tra i vari personaggi non sono assolutamente degne di nota e ad Azalea accadrà qualcosa che rimane impresso – questo sì! – per essere una scemenza.
Giudizio finale: davvero niente di che, l’ennesimo titolo di cui si poteva fare a meno, privo di particolari pregi o difetti, da guardare quando non si ha proprio di meglio da fare.
Direi un 5 e mezzo, voto scialbo adatto a una serie scialba.
Per me Orphen è una di quelle serie che lasciano il tempo che trovano, come qualcuno ha già fatto notare non merita certo applausi, ma non è nemmeno dotata di una bruttezza tale da farsi odiare o rimanere impressa in negativo. In una parola: anonima.
Sin dall’inizio, questo anime sembra voler mettere in chiaro le cose: non proverà nemmeno a mostrarci qualcosa di nuovo, ma si affiderà al riciclaggio di elementi già collaudati. E vabbé, come dico sempre è meglio una buona minestra riscaldata che un piatto nuovo e invitante che poi ti resta sullo stomaco, l’importante non sono gli ingredienti di base, ma ciò che si può tirare fuori da essi.
Ma dopo una parte introduttiva che, pur non esaltando, non fa tramontare l’idea di trovarci di fronte a un prodotto perlomeno godibile, la serie si stabilizza su un livello di mediocrità da cui si distaccherà solo di rado, e non necessariamente per migliorare.
Una volta iniziato il viaggio dei protagonisti, assistiamo a una sequenza di episodi che non fanno ridere, non fanno piangere, non ti gasano con belle scene d’azione, non rivelano cose che non fossero più che ovvie, insomma, non combinano nulla di positivo… ma neanche nulla di particolarmente negativo! La storia non ha buchi di sceneggiatura, non prende strade inverosimili o discutibili, è solo… insipida. Lo stesso discorso vale per i personaggi: non è vero che non sono caratterizzati, ma sembrano procedere col pilota automatico per quanto riguarda ogni loro reazione o evoluzione. Fanno esattamente quello che ci si aspetta perché sono coerenti con la loro personalità? Forse. O forse sono solo banali!
A circa 10 puntate dal termine, sempre nella solita atmosfera moscia, accade un evento di grande importanza per la trama che – finalmente! – riesce a destare il mio interesse, perché a questo punto diventa inevitabile approfondire l’unico personaggio che mi ispirava un po’, cioè Azalea (si scrive così?), e mostrare come si porrà nei confronti di Orphen e degli altri stregoni.
Purtroppo questa seconda parte si rivela appena poco migliore della precedente, non sto a farvi la telecronaca ma vi dico solo che, dopo tante menate inutili, tutto si risolve frettolosamente e nel modo più banale possibile, le evoluzioni nei rapporti tra i vari personaggi non sono assolutamente degne di nota e ad Azalea accadrà qualcosa che rimane impresso – questo sì! – per essere una scemenza.
Giudizio finale: davvero niente di che, l’ennesimo titolo di cui si poteva fare a meno, privo di particolari pregi o difetti, da guardare quando non si ha proprio di meglio da fare.
Direi un 5 e mezzo, voto scialbo adatto a una serie scialba.
Dopo un inizio interessante ma non coinvolgente, questo anime si trasforma, e ti fa affondare in una trama di storie ed eventi che ti lasciano davanti allo schermo, quasi assuefatto.
La storia di "amore" tra Azali ed Orphen pervade l'intero percorso narrativo... un amore a tratti parentale, a tratti vero amore, a volte messo in crisi dai fatti. Ma Orphen non è solo questo. A scontri magici, ad avversari un po' "sottostimati" per il mago si alternano scene comiche con personaggi grotteschi, e tutto questo senza mai tralasciare la cura del dettaglio, sia grafico che caratteriale di ogni personaggio. Non mancano gli spunti per staccarsi dall'anime e viaggiare con i propri sogni in quel mondo creato ed ambientato in un'epoca a cavallo tra il medioevo e Tolkien... ma non banale.
Per me un anime è bello quando, come in questo caso, dopo l'ultimo episodio si rimane ad aspettare altre avventure, altre emozioni, altri episodi (e qui siamo stati tutti accontentati...)
La storia di "amore" tra Azali ed Orphen pervade l'intero percorso narrativo... un amore a tratti parentale, a tratti vero amore, a volte messo in crisi dai fatti. Ma Orphen non è solo questo. A scontri magici, ad avversari un po' "sottostimati" per il mago si alternano scene comiche con personaggi grotteschi, e tutto questo senza mai tralasciare la cura del dettaglio, sia grafico che caratteriale di ogni personaggio. Non mancano gli spunti per staccarsi dall'anime e viaggiare con i propri sogni in quel mondo creato ed ambientato in un'epoca a cavallo tra il medioevo e Tolkien... ma non banale.
Per me un anime è bello quando, come in questo caso, dopo l'ultimo episodio si rimane ad aspettare altre avventure, altre emozioni, altri episodi (e qui siamo stati tutti accontentati...)
Questo si che è un signor anime, semplice e coinvolgente al punto giusto, un mix di avventura e magia che danno vita ad una bella avventura ricca di emozioni e colpi di scena. Il punto forte dell'anime sta nella sua trama, semplice ma mai scontata fino all'ultimo episodio, grazie ai protagonisti non manca mai azione,mai divertimento e tutte le puntate si susseguono con una buona logicità che ti porta a volere sapere il prosieguo, soprattutto negli ultimi episodi. I personaggi sono tutti davvero ottimamente caratterizzati, e creano le giuste condizioni per diversi tipi di stati d' animo ,facendo battute appropriate e avendo un atteggiamento forte e giustificato per le diverse situazioni. Anche la grafica è ben curata sapendo che è un anime del 1998 e invita a seguire l' opera. Secondo me l' unico punto non a favore è dato dai troppi momenti di pausa dalla trama centrale che ci sono negli episodi centrali che spezzettano un po la serie.
Comunque l' anime è sicuramente da guardare e consigliato ad un pubblico che vuole seguire un avventura fantasy con uno stile un tantino diverso da altre più quotate.
Comunque l' anime è sicuramente da guardare e consigliato ad un pubblico che vuole seguire un avventura fantasy con uno stile un tantino diverso da altre più quotate.
"Bello" è proprio l'aggettivo più appropriato per questo titolo, nè troppo altezzoso, nè troppo scontato, anzi, devo dire che non me l'aspettavo così coinvolgente.
La prima caratteristica che mi è saltata all'occhio e che mi ha subito invogliato a seguire l'anime, sono stati i disegni: li trovo magnifici, donano grande atmosfera al tutto e non stancano mai, grazie al loro tratto morbido, la colorazione eccellente e un'altissima cura data alla gestione delle ombre; subito dopo, l'ambientazione: una sorta di scenario medievale intriso di leggende e poteri magici... descritta così, sembrerebbe una cosa vista e rivista, ma in quest'opera rende davvero bene e riesce ad immergervi al suo interno lo spettatore.
A questo punto è ovvio mettere in rilievo la qualità della trama, che in mia opinione supera pienamente la sufficienza, non solo per quanto riguarda gli episodi che seguono il corso della narrazione, ma anche per gli episodi meno rilevanti, godibili, spensierati, niente affatto noiosi, e c'è da elogiare la storia soprattutto nelle battute finali;
in una ottima trama ci sono ottimi personaggi... eccovi accontentati: i protagonisti sono tutti splendidamente caratterizzati, a partire da Orphen, l'eroe della serie, che tra un combattimento e l'altro riesce anche divertire con la sua ironia, poi ci sono i suoi compagni di viaggio: Crio, a mio parere simpaticissima (nonostante sia bionda), testarda, ma anche dolce; Magic, allievo fidato di Orphen, abbastanza sfigato, ma anch'egli determinante; e poi ci sono quei due furbacchioni, (mica tanto però), sto parlando di Volcan e Dortin, che sanno regalare sempre dei sorrisi.
In primo piano però vi è un'altro personaggio femminile, Azali, e il suo rapporto col protagonista è uno dei cardini della storia, un rapporto che acquisisce sempre più spessore nel corso del racconto, che rivela sempre più verità sul passato e sul futuro di Orphen, che rende il finale emozionante come pochi. Concludo affermando che quest'anime merita, e non poco, infatti non ci sono moltissimi anime oggi con una storia così genuina e ben fatta, senza contare l'atmosfera stupenda... il mio voto è un 7 di stima e soprattutto di incoraggiamento, visto che in molti l'hanno sottovalutato ingiustamente, a mio parere.
La prima caratteristica che mi è saltata all'occhio e che mi ha subito invogliato a seguire l'anime, sono stati i disegni: li trovo magnifici, donano grande atmosfera al tutto e non stancano mai, grazie al loro tratto morbido, la colorazione eccellente e un'altissima cura data alla gestione delle ombre; subito dopo, l'ambientazione: una sorta di scenario medievale intriso di leggende e poteri magici... descritta così, sembrerebbe una cosa vista e rivista, ma in quest'opera rende davvero bene e riesce ad immergervi al suo interno lo spettatore.
A questo punto è ovvio mettere in rilievo la qualità della trama, che in mia opinione supera pienamente la sufficienza, non solo per quanto riguarda gli episodi che seguono il corso della narrazione, ma anche per gli episodi meno rilevanti, godibili, spensierati, niente affatto noiosi, e c'è da elogiare la storia soprattutto nelle battute finali;
in una ottima trama ci sono ottimi personaggi... eccovi accontentati: i protagonisti sono tutti splendidamente caratterizzati, a partire da Orphen, l'eroe della serie, che tra un combattimento e l'altro riesce anche divertire con la sua ironia, poi ci sono i suoi compagni di viaggio: Crio, a mio parere simpaticissima (nonostante sia bionda), testarda, ma anche dolce; Magic, allievo fidato di Orphen, abbastanza sfigato, ma anch'egli determinante; e poi ci sono quei due furbacchioni, (mica tanto però), sto parlando di Volcan e Dortin, che sanno regalare sempre dei sorrisi.
In primo piano però vi è un'altro personaggio femminile, Azali, e il suo rapporto col protagonista è uno dei cardini della storia, un rapporto che acquisisce sempre più spessore nel corso del racconto, che rivela sempre più verità sul passato e sul futuro di Orphen, che rende il finale emozionante come pochi. Concludo affermando che quest'anime merita, e non poco, infatti non ci sono moltissimi anime oggi con una storia così genuina e ben fatta, senza contare l'atmosfera stupenda... il mio voto è un 7 di stima e soprattutto di incoraggiamento, visto che in molti l'hanno sottovalutato ingiustamente, a mio parere.
Da femminuccia posso solo dire che l'unica l'unica cosa veramente apprezzabile di questo anime è proprio Orphen: disegnato BENISSIMO, meglio di così non potevano farlo ^_^ una goduria per gli occhi... La storia invece lascia moolto a desiderare, tante parti inutili (come non citare la puntata delle piante giganti... In due parole una pena) alcuni spunti interessanti ci sono, ma rimangono solo spunti... La storia poi si conclude al volo, spigandoti tutto in 2/3 puntate...
Insomma, insipida, non ti lascia proprio nulla... C'è di meglio.
Insomma, insipida, non ti lascia proprio nulla... C'è di meglio.
La prima cosa che mi viene in mente è... "perché?"
Non che sia qualcosa di orribile, inguardabile, o altro, ma semplicemente è una serie anonima, insipida, senza scopo, e di cui non si sentiva assolutamente il bisogno. Insomma in una parola: inutile.
Grafica scarsa, personaggi scialbi e piatti, storia che impiega un'eternità a decollare... e trovare dei pregi è come cercare un ago in un pagliaio, solo 2 o 3 puntate mi sono sembrate degne di nota.
In definitiva un anime del tutto privo di anima e di personalità, che non dice niente di nuovo e vale la pena di vederlo ancor meno di altri anime magari più brutti, ma che almeno si distinguono per qualcosa: lo si potrebbe inserire tra gli "ignavi" danteschi, che non sono degni di andare all'inferno perché non possono vantarsi nemmeno di aver commesso qualcosa di male.
E pensare che certi miei amici stravedono per 'sto cartone... mah!
Non che sia qualcosa di orribile, inguardabile, o altro, ma semplicemente è una serie anonima, insipida, senza scopo, e di cui non si sentiva assolutamente il bisogno. Insomma in una parola: inutile.
Grafica scarsa, personaggi scialbi e piatti, storia che impiega un'eternità a decollare... e trovare dei pregi è come cercare un ago in un pagliaio, solo 2 o 3 puntate mi sono sembrate degne di nota.
In definitiva un anime del tutto privo di anima e di personalità, che non dice niente di nuovo e vale la pena di vederlo ancor meno di altri anime magari più brutti, ma che almeno si distinguono per qualcosa: lo si potrebbe inserire tra gli "ignavi" danteschi, che non sono degni di andare all'inferno perché non possono vantarsi nemmeno di aver commesso qualcosa di male.
E pensare che certi miei amici stravedono per 'sto cartone... mah!
Veramente una perdita di tempo. Orribile. La storia è veramente banale, un abbozzo di "stregone" che ha un qualche obiettivo da raggiungere e nel suo cammino incontra "personaggi" che lo accompagneranno. Le "" ci sono perchè è tutto talmente patetico che davvero si stenta a credere a quello che si vede: la trama è ridicola, sviluppata anche peggio di quanto l'idea di base già non fosse; il personaggio principale è piatto, quando si atteggia a qualcosa di più profondo, è ridicolo; i personaggi secondari sono così stereotipati che fanno rabbia solo a vederli. Non si salva veramente niente, ci sono pure episodi filler, quindi il quadro già pessimo diviene addirittura peggiore. Evitate a tutti i costi di guardarlo, ci sono mille cose migliori di questo anime.
Un anime che mi ha colpito fin dal primo episodio. Sia per la trama, sia per i disegni, e anche per i personaggi. Anche , l 'ambientazione tipica medievale devo dire mi ha colpito parecchio, ne sono stato affascinato sin dal primo episodio. E, non si può non considerare le situazioni a dir poco esilaranti che si vengono a creare tra i vari personaggi. Per dirla tutta, questo anime parla di uno stregone che ha come obbiettivo principale di salvare un' amica, e per questo intraprende un viaggio, con Magic suo allievo di stregoneria, e 2 fratelli un pò particolari (ovviamente il nome dello stregone è Orphen). Insomma consiglio a tutti di vederlo per tutto questo, e altri 1000 motivi , che non sto qui ad elencare.
Voto 3 perchè probabilmente la fuori c'è di peggio e mi riserbo gli altri voti per quello. Questa serie da la sensazione di stare sprecando il proprio tempo e l'ho finita solo per principio, per vedere fino a che punto si può usare malamente un'atmosfera fantasy. Trama banale e insipida; personaggi piatti stereotipati al massimo quindi odiosi; puntate riempitive; situazioni senza senso che scimmiottano "grandi avvenimenti" scadendo quindi nel patetico; il finale è degno figlio di tali premesse ed è infatti a dir poco scadente...direi che non c'è altro da aggiungere.
Avete presente Slayers? Stesso grande capolavoro! Essendo un grande fan di Rina & co. appena ho visto il primo episodio del buon vecchi Orphen, ho visto ambientazioni e personaggi degni del miglior fantasy nipponico! Non per niente Yoshinobu Akita (creatore di Orphen) e Hajime Kanzaka (creatore di Slayers) hanno scritto insieme un romanzo, con i loro personaggi più famosi. Peccato che di orphen è arrivata a noi (per adesso) solo la prima serie, la seconda è datata 1999 e il nostro stregone scoprirà molti altri segreti sul conto delle tenjin.
Non capisco tutta questa violenza nei confronti di un anime che, tutto sommato, non è niente male. Le puntate inutili ci sono, e non sono poche, ma se ne trovano senza difficoltà molte interessanti che, non a caso, sono proprio quelle in cui la trama viene sviluppata maggiormente. Mi pare che sia impossibile definirla lineare... episodi come "Lo stregone sotto la luce lunare" e gli ultimi della serie sono assolutamente memorabili. A mio avviso è la trama, con i suoi quattro o cinque personaggi molto ben caratterizzati il punto di forza della serie. Una serie che tuttavia viene -a guardarla con occhi forse un po' troppo critici- rovinata dalla volontà di inserire personaggi totalmente inutili al solo scopo inserire una non molto ben riuscita vena umoristica. Anche i due ragazzi che accompagnano il protagonista sono messi lì solo per riempire un vuoto che pochi avrebbero sentito. Perchè, come ho già detto, la trama è indubbiamente la parte meglio riuscita di questo anime, che se sviluppato diversamente avrebbe potuto essere un capolavoro, un anime impegnato, una volta tanto. Invito dunque tanto coloro che hanno apprezzato la serie quanto i detrattori a rivederla escludendo le puntate completamente inutili e a guardare solo quelle che costituiscono i nodi della trama... sfido chiunque a non dargli almeno un otto in questo modo.
Personalmente mi sono piaciute molto le sigle di testa, quelle di coda lasciano un po' a desiderare. Le ambientazioni sono quasi tutte ben riuscite, e l'atmosfera è alle stelle.
Personalmente mi sono piaciute molto le sigle di testa, quelle di coda lasciano un po' a desiderare. Le ambientazioni sono quasi tutte ben riuscite, e l'atmosfera è alle stelle.
E' la prima volta che interrompo un anime cosi però non sono riuscita ad andare oltre le 5 puntate... non so non mi ha proprio convinto fin dal primo episodio, non sopportavo completamente la canzoncina a metà episodio :P A un primo sguardo mi ha ricordato un pò Slayers anche se quest'ultimo è di gran lunga (molto lunga) meglio... diciamo che è una copia mal riuscita di Rina & co. Anche se do un voto negativo consiglio lo stesso a chi è interessato di guardarlo... d'altronde alla fine sono giudizi personali, magari a qualcuno può piacere :)
Pessimo, davvero pessimo. Dopo un inizio interessante e che può far presagire buone cose la trama diventa noiosa e banale, con alcune puntate che risultano la quintessenza dell'inutilità, fino a scadere in un finale buonista ancora più squallido con Orphen (doppiato da Prata, il che è strano...) che salva tutti quanti. Pessimo anche il cast di personaggi, uno più sterotipato dell'altro: ed ecco lo stregone figo e potente che vuole salvare qualcuno, la ragazza innamorata di lui, l'apprendista incapace, gli sfigati di turno, lo stregone cattivo, il mostro ultra potente... roba già vista e che non cattura lo spettatore. I combattimenti... alla fine risultano prevedibili, con Orphen che usa le stesse tre magie in croce (seppur alcune erano carucce da vedersi, anche se la formula per usarle faceva un po' ridere).
Guardatelo solo se avete tempo da buttare.
Guardatelo solo se avete tempo da buttare.
Un vero peccato, le premesse c'erano tutte, non sapendo nulla di questo titolo mi sono affidato alla "speranza", i personaggi sembravano ben realizzati, l'ambientazione medievale tipica di questo genere e le sigle davvero ben realizzate.
Poi il vuoto, la trama noiosissima, già dalle prime battute non mi convinceva molto, lo stregone Orphen un protagonista piatto, a volte odioso (in piu' c'è Prata che lo doppia XD), immedesima la parte del duro, bonista, sentimentale, hanno fatto un bel pacciugo nel crearlo e tutti gli elementi si annullano. Ma forse a loro bastava che risultasse erfigo dell'anime.
I soliti clichè, la ragazzina carina, un po' innamorata che da sostegno morale al protagonista, peccato essere una frana ma ce la mette tutta, il discepolo che si impegna ma un po' imbranato con la magia.
Per non paralre dei 2 disgraziati che volano via ad ogni puntata manco fosse il Team Rocket.
Ritmo lento nel senso che puntate inutili ce ne sono o comunque davvero soporifere che non aggiungono niente alla storia e anzi ti fanno pensare "ma perchè sono davanti al tv?".
I combattimenti li abbiamo visti e anche sognati, gli stessi e neanche tanto fatti bene.
Il finale, ma propio gli ultimi due minuti salvano questa serie (chissa perche? :D) che se non avessi visto sarei stato piu' contento.
Insomma se cercate un fantasy senza pretese (magari siete nuovi per questo genere) con una storia principale che fa ... bisongna salvare una vecchia amica, molti ostacoli incontero' tra presente e passato .... con un finale che devo dire mi è piaciuto (propio il finale eh!) con molte puntate riempitive di Orphen e co. in giro per la nazione (tipo Pokèmon) potrebbe essere un inizio (ma solo questo).
Poi il vuoto, la trama noiosissima, già dalle prime battute non mi convinceva molto, lo stregone Orphen un protagonista piatto, a volte odioso (in piu' c'è Prata che lo doppia XD), immedesima la parte del duro, bonista, sentimentale, hanno fatto un bel pacciugo nel crearlo e tutti gli elementi si annullano. Ma forse a loro bastava che risultasse erfigo dell'anime.
I soliti clichè, la ragazzina carina, un po' innamorata che da sostegno morale al protagonista, peccato essere una frana ma ce la mette tutta, il discepolo che si impegna ma un po' imbranato con la magia.
Per non paralre dei 2 disgraziati che volano via ad ogni puntata manco fosse il Team Rocket.
Ritmo lento nel senso che puntate inutili ce ne sono o comunque davvero soporifere che non aggiungono niente alla storia e anzi ti fanno pensare "ma perchè sono davanti al tv?".
I combattimenti li abbiamo visti e anche sognati, gli stessi e neanche tanto fatti bene.
Il finale, ma propio gli ultimi due minuti salvano questa serie (chissa perche? :D) che se non avessi visto sarei stato piu' contento.
Insomma se cercate un fantasy senza pretese (magari siete nuovi per questo genere) con una storia principale che fa ... bisongna salvare una vecchia amica, molti ostacoli incontero' tra presente e passato .... con un finale che devo dire mi è piaciuto (propio il finale eh!) con molte puntate riempitive di Orphen e co. in giro per la nazione (tipo Pokèmon) potrebbe essere un inizio (ma solo questo).