TO (OAV)
"La fantascienza è quel genere letterario che nasce dalla curiosità, alla quale si può rispondere solo con l'immaginazione, su come sarà il mondo dopo la nostra morte", questa definizione di una semplicità disarmante è di Isaac Asimov , mica dell'ultimo venuto, e c'entra in pieno l'idea generale che si ha di un genere mai fuori moda negli ultimi 50 anni.
Certo si ribatterà che la fantascienza nell'ultimo periodo si è inerpicata per nuovi e tortuosi sentieri e che ormai essa non è riconducibile solo a spazio e astronavi, tuttavia questa visione rimane quella più radicata.
Questi 2 OAV ci portano in un universo narrativo che ricalca proprio tutti i topos del caso. Siamo in un futuro in cui l'umanità è uscita dall'ennesimo conflitto che ha finito per ridurre al minimo le risorse della Terra, così da costringerla a guardare in alto e a cercare nello spazio quello che ormai ha quasi del tutto perduto. I due filmati trattano due storie diverse, anche se ambientate nello stesso periodo. Nel primo episodio si narra dell'equipaggio di un'astronave in orbita tra Terra e Luna che viene a trovarsi suo malgrado in mezzo ad un conflitto per l'accaparramento delle nuove risorse spaziali. Nel secondo, invece, si racconta di un pianeta lontano, colonizzato da due fazioni umane in continua lotta tra loro, che si troveranno a fare presto i conti con la misteriosa natura del luogo.
Due storie non nuove, archetipi classici dell'epopea spaziale tanto da ricordare molto da vicino certe trame di trekkiana memoria, con più o meno lo stesso messaggio e speranza: la pace non è un'utopia se l'uomo riesce a dimenticare le differenze artificiosamente create da se stesso e si fa guidare dall'unica forza davvero universale che è l'amore.
I due oav sono completamente in computer grafica, cosa che a mio avviso rende certe scene un po' freddine, perché, seppure si siano fatti passi da gigante nel settore, nessun programma (e oserei dire meno male) è ancora capace di copiare le espressioni umane, specchio dei loro sentimenti. Notevoli invece gli sfondi e le scene spaziali.
Un titolo quindi per gli appassionati di space opera, che cerca anche con qualche colpo di scena di ergersi a qualcosa di più di un passatempo, non riuscendoci particolarmente a mio avviso.
Certo si ribatterà che la fantascienza nell'ultimo periodo si è inerpicata per nuovi e tortuosi sentieri e che ormai essa non è riconducibile solo a spazio e astronavi, tuttavia questa visione rimane quella più radicata.
Questi 2 OAV ci portano in un universo narrativo che ricalca proprio tutti i topos del caso. Siamo in un futuro in cui l'umanità è uscita dall'ennesimo conflitto che ha finito per ridurre al minimo le risorse della Terra, così da costringerla a guardare in alto e a cercare nello spazio quello che ormai ha quasi del tutto perduto. I due filmati trattano due storie diverse, anche se ambientate nello stesso periodo. Nel primo episodio si narra dell'equipaggio di un'astronave in orbita tra Terra e Luna che viene a trovarsi suo malgrado in mezzo ad un conflitto per l'accaparramento delle nuove risorse spaziali. Nel secondo, invece, si racconta di un pianeta lontano, colonizzato da due fazioni umane in continua lotta tra loro, che si troveranno a fare presto i conti con la misteriosa natura del luogo.
Due storie non nuove, archetipi classici dell'epopea spaziale tanto da ricordare molto da vicino certe trame di trekkiana memoria, con più o meno lo stesso messaggio e speranza: la pace non è un'utopia se l'uomo riesce a dimenticare le differenze artificiosamente create da se stesso e si fa guidare dall'unica forza davvero universale che è l'amore.
I due oav sono completamente in computer grafica, cosa che a mio avviso rende certe scene un po' freddine, perché, seppure si siano fatti passi da gigante nel settore, nessun programma (e oserei dire meno male) è ancora capace di copiare le espressioni umane, specchio dei loro sentimenti. Notevoli invece gli sfondi e le scene spaziali.
Un titolo quindi per gli appassionati di space opera, che cerca anche con qualche colpo di scena di ergersi a qualcosa di più di un passatempo, non riuscendoci particolarmente a mio avviso.
La computer grafica rappresenterà il futuro degli anime? O quegli esempi che vediamo oggi resteranno solo degli esperimenti fini a se stessi? Difficile fare delle previsioni in proposito. Sulla base di quanto visto finora ciò che stupisce è l'estremo livello di realismo nella rappresentazione delle figure umane... almeno finché queste restano ferme: i loro movimenti, infatti, sono ancora molto legnosi e spesso appaiono innaturali. È chiaro che, con lo sviluppo delle tecnologie a disposizione molto presto si finirà per ovviare anche a questo problema; ma non è questo il punto. È davvero auspicabile sostituire i vecchi "cartoni animati" con dei film digitali?
Personalmente non sono contrario allo sviluppo di nuove tecnologie, di cui hanno beneficiato in modo molto evidente anche gli anime "vecchio stile" di nuova generazione; però mi chiedo che senso possa arrivare a creare dei veri e propri "attori virtuali" quando si può benissimo usare degli attori in carne ed ossa per ottenere lo stesso risultato. Con questo non intendo dire né che sia prevenuto contro anime in computer grafica (li guardo anzi molto volentieri) né che la loro produzione debba essere abbandonata; ciò che auspico è che i due tipi di produzione coesistano nel tempo e che non si abbia la sostituzione di uno dei due con l'altro. Fatta questa breve riflessione passiamo all'analisi dell'anime in questione.
In un futuro non troppo lontano l'uomo riuscirà finalmente a conquistare lo spazio; nonostante questo evento abbia in sé tutto il potenziale necessario per porre fine a qualsiasi "animosità" fra gli esseri umani (spazio infinito, quindi diverrebbero inutili le guerre d'espansione; materie prime potenzialmente infinite quindi niente più guerre per il petrolio), l'uomo resta una creatura naturalmente bellicosa e continua ad accendere ovunque focolai di guerra con la differenza che essi non riguarderanno solo il nostro piccolo e tormentato pianeta, ma ogni centimetro di spazio conquistato al di fuori di esso.
Sono queste le previsioni di "TO", anime composto da due OAV autoconclusivi della durata, per ognuno i essi, di circa quaranta minuti. Nel primo un gruppo di terroristi assale una stazione orbitale al fine di appropriarsi di "protoni", ossia di una fonte potentissima d'energia, per poi utilizzarla a fini bellici. Nel secondo due colonie, l'Eurasia e l'Euroamerica, si contendono il predominio di un pianeta caratterizzato dalla presenza di diverse, sconosciute e spesso pericolose specie di funghi.
I concetti rappresentati in questo anime, in realtà, non rappresentano nulla di originale; il modo in cui l'uomo riuscirà a coprire le distanze enormi che lo separano dagli altri sistemi di pianeti o l'idea dell'uomo visto come un parassita, ad esempio, sono state espresse molte volte in contesti diversi anche altrove. La visione, tuttavia, è abbastanza piacevole e non annoia; piacerà soprattutto agli amanti delle "storie nello spazio".
Personalmente mi sono abbastanza appassionato alle vicende rappresentate ma, volendo comunque fornire un giudizio obiettivo, la relativa assenza di grosse novità limitano fortemente il valore complessivo dell'opera. L'impressione è che l'intento fosse quello di stupire lo spettatore con gli effetti speciali al costo di ripetere ancora una volta temi triti e ritriti. Ma ne vale davvero la pena?
Personalmente non sono contrario allo sviluppo di nuove tecnologie, di cui hanno beneficiato in modo molto evidente anche gli anime "vecchio stile" di nuova generazione; però mi chiedo che senso possa arrivare a creare dei veri e propri "attori virtuali" quando si può benissimo usare degli attori in carne ed ossa per ottenere lo stesso risultato. Con questo non intendo dire né che sia prevenuto contro anime in computer grafica (li guardo anzi molto volentieri) né che la loro produzione debba essere abbandonata; ciò che auspico è che i due tipi di produzione coesistano nel tempo e che non si abbia la sostituzione di uno dei due con l'altro. Fatta questa breve riflessione passiamo all'analisi dell'anime in questione.
In un futuro non troppo lontano l'uomo riuscirà finalmente a conquistare lo spazio; nonostante questo evento abbia in sé tutto il potenziale necessario per porre fine a qualsiasi "animosità" fra gli esseri umani (spazio infinito, quindi diverrebbero inutili le guerre d'espansione; materie prime potenzialmente infinite quindi niente più guerre per il petrolio), l'uomo resta una creatura naturalmente bellicosa e continua ad accendere ovunque focolai di guerra con la differenza che essi non riguarderanno solo il nostro piccolo e tormentato pianeta, ma ogni centimetro di spazio conquistato al di fuori di esso.
Sono queste le previsioni di "TO", anime composto da due OAV autoconclusivi della durata, per ognuno i essi, di circa quaranta minuti. Nel primo un gruppo di terroristi assale una stazione orbitale al fine di appropriarsi di "protoni", ossia di una fonte potentissima d'energia, per poi utilizzarla a fini bellici. Nel secondo due colonie, l'Eurasia e l'Euroamerica, si contendono il predominio di un pianeta caratterizzato dalla presenza di diverse, sconosciute e spesso pericolose specie di funghi.
I concetti rappresentati in questo anime, in realtà, non rappresentano nulla di originale; il modo in cui l'uomo riuscirà a coprire le distanze enormi che lo separano dagli altri sistemi di pianeti o l'idea dell'uomo visto come un parassita, ad esempio, sono state espresse molte volte in contesti diversi anche altrove. La visione, tuttavia, è abbastanza piacevole e non annoia; piacerà soprattutto agli amanti delle "storie nello spazio".
Personalmente mi sono abbastanza appassionato alle vicende rappresentate ma, volendo comunque fornire un giudizio obiettivo, la relativa assenza di grosse novità limitano fortemente il valore complessivo dell'opera. L'impressione è che l'intento fosse quello di stupire lo spettatore con gli effetti speciali al costo di ripetere ancora una volta temi triti e ritriti. Ma ne vale davvero la pena?