Kyousogiga
"Kyousogiga" è un cortometraggio abbastanza misterioso che non dice niente e nel contempo dice tutto. Vi troverete verso la fine a non conoscere granché della storia, tanto che vi domanderete un sacco di cose. Di per sé il finale non svela molto, ma mostra le cose essenziali per capire l'intera vicenda.
La trama c'è, ma non è molto facile capirla. Dopo avere visto l'anime sono arrivata a questa conclusione: la protagonista è indubbiamente la ragazzina di nome Koto e di fianco a lei troviamo altre figure minori, oltre che a Myoue, un ecclesiastico "poco fedele nel comportamento", come spesso si vedono negli anime. In quest'episodio la ragazza, Koto, parla spesso di tornare a casa, ma di aver bisogno di trovare prima il coniglio nero. Distruggendo mezza città con altri due bambini accuditi da Myoue perché "era festa" si accaparrano l'attenzione di altri due tizi importanti, che vedremo impegnati in una lotta per il potere contro Myoue. La chiave di tutto pare proprio essere la stessa Koto... Perché? Che cosa succederà? Succederanno molte cose, quindi attenti, perché ogni minuto è importante. Tengo anche a sottolineare il fatto che in quest'anime vi è un legame molto sottile tra due mondi diversi e le vicende paiono volute da una ragazza che comanda il gioco con un controller per poi, a fine partita, selezionare il tasto "salva".
Il design è al dir poco spettacolare. La sua bellezza sta nell'originalità dell'ambiente creato che unisce elementi realistici con quelli fantastici. Le persone sono disegnate molto bene e non vi è una tecnica costante nel disegnarle: ogni persona ha le proprie caratteristiche, rendendo il personaggio unico. La cosa che m'è rimasta più impressa sono gli occhi della donna bionda, molto espressivi, a ragnatela. Tutti gli aspetti quindi vengono molto curati, dalle forme e dagli sfondi ai colori azzeccati, che regalano una visione che non stanca gli occhi e che hanno ombre e luci perfettamente alternati.
La musica scelta è adatta e il doppiaggio non ha nessuna pecca. La colonna sonora mi ha molto stupita, poiché essendo un solo episodio pensavo non avesse molto peso. Invece mi sono dovuta ricredere, e devo dire che ho apprezzato parecchio lo sforzo di coloro che ci hanno lavorato su per abbinare una musica così piacevole a un design impeccabile.
Nel complesso "Kyousogiga" è un'opera di buon gusto, forse un po' troppo poco chiara. Do 7 solamente perché questo progetto avrebbe dato il massimo solo se ampliato. La collaborazione tra Banpresto e Toei Animation secondo me è stata fantastica e spero in prossimi risvolti dell'opera o, almeno, nell'inizio di altre, dato che l'animazione è a un livello superiore. Consiglio a tutti coloro che vogliono vederlo, senza distinzioni, perché è molto bello. Per i 25 minuti che dura direi che il tempo ce l'avete tutti, e credetemi se vi dico che non è tempo sprecato, l'animazione vi lascerà a bocca aperta.
La trama c'è, ma non è molto facile capirla. Dopo avere visto l'anime sono arrivata a questa conclusione: la protagonista è indubbiamente la ragazzina di nome Koto e di fianco a lei troviamo altre figure minori, oltre che a Myoue, un ecclesiastico "poco fedele nel comportamento", come spesso si vedono negli anime. In quest'episodio la ragazza, Koto, parla spesso di tornare a casa, ma di aver bisogno di trovare prima il coniglio nero. Distruggendo mezza città con altri due bambini accuditi da Myoue perché "era festa" si accaparrano l'attenzione di altri due tizi importanti, che vedremo impegnati in una lotta per il potere contro Myoue. La chiave di tutto pare proprio essere la stessa Koto... Perché? Che cosa succederà? Succederanno molte cose, quindi attenti, perché ogni minuto è importante. Tengo anche a sottolineare il fatto che in quest'anime vi è un legame molto sottile tra due mondi diversi e le vicende paiono volute da una ragazza che comanda il gioco con un controller per poi, a fine partita, selezionare il tasto "salva".
Il design è al dir poco spettacolare. La sua bellezza sta nell'originalità dell'ambiente creato che unisce elementi realistici con quelli fantastici. Le persone sono disegnate molto bene e non vi è una tecnica costante nel disegnarle: ogni persona ha le proprie caratteristiche, rendendo il personaggio unico. La cosa che m'è rimasta più impressa sono gli occhi della donna bionda, molto espressivi, a ragnatela. Tutti gli aspetti quindi vengono molto curati, dalle forme e dagli sfondi ai colori azzeccati, che regalano una visione che non stanca gli occhi e che hanno ombre e luci perfettamente alternati.
La musica scelta è adatta e il doppiaggio non ha nessuna pecca. La colonna sonora mi ha molto stupita, poiché essendo un solo episodio pensavo non avesse molto peso. Invece mi sono dovuta ricredere, e devo dire che ho apprezzato parecchio lo sforzo di coloro che ci hanno lavorato su per abbinare una musica così piacevole a un design impeccabile.
Nel complesso "Kyousogiga" è un'opera di buon gusto, forse un po' troppo poco chiara. Do 7 solamente perché questo progetto avrebbe dato il massimo solo se ampliato. La collaborazione tra Banpresto e Toei Animation secondo me è stata fantastica e spero in prossimi risvolti dell'opera o, almeno, nell'inizio di altre, dato che l'animazione è a un livello superiore. Consiglio a tutti coloro che vogliono vederlo, senza distinzioni, perché è molto bello. Per i 25 minuti che dura direi che il tempo ce l'avete tutti, e credetemi se vi dico che non è tempo sprecato, l'animazione vi lascerà a bocca aperta.
"Kyousogiga" è uno di quei casi in cui non si può fare a meno di pensare che ciò che ci viene proposto è solo un assaggio rispetto a un progetto ben più grande, come già visto in altre opere.
Innanzitutto ci tengo a precisare che risulta assai più facile recensire un corto animato di 5 minuti che Kyousogiga che ne dura 25, ma procediamo. Ci troviamo in una Kyoto alternativa popolata da esseri umani e... spiriti? Non è ben chiaro a dirla tutta. In quest'ambientazione vive una ragazzina con uno spiccato senso d'infantilità e i suoi fratellini, con una buona dose di follia ciascuno. I tre si divertono a creare il caos nella cittadina combattendo contro dei gangster, o almeno così sembrerebbero, per motivi che... Beh, non si sa il perché.
E poi? - vi chiederete voi - E poi niente. Già, perché all'inizio vediamo una serie di combattimenti fantastici, poi una sorta di congrega di santi con lo scopo di riportare indietro la loro madre (?), poi di nuovo un combattimento assolutamente insensato. Insomma, davvero non si capisce una beneamata mazza. Eppure tutto quest'episodio che io definirei semplicemente come un OAV introduttivo (come successo per "Black Rock Shooter") lascia presupporre una serie "seria" (perdonate il gioco di parole) in fase d'uscita prevista nel corso del 2012, e lo si può provare osservando negli ultimi secondi dell'OAV un 2012 a caratteri visibili come l'insegna di Las Vegas e dei geroglific... kanji, che presuppongono l'imminente uscita, si spera.
Per tutti i 25 minuti ci troveremo difronte a uno stile grafico forse già visto per certi versi, ma così "schizzato", folle e magnificamente animato da lasciare sicuramente appagato lo spettatore. I personaggi a seconda dello stato d'animo vengono caricaturizzati in una maniera abnorme e simpatica allo stesso tempo e il comparto audio svolge il proprio ruolo senza mostrarsi mai direttamente, come una chitarra basso, la senti, non la ascolti veramente, ma la sua assenza si avvertirebbe subito.
Ma allora cos'è "Kyousogiga", un corto? Beh, dura 25 minuti, quindi no. Un anime? Direi di no anche qui, visto che un anime presuppone una trama vera e una tempistica più generosa, a meno di non visionare un hentai. E allora? Io penso valga la pena attendere durante questo 2012, poiché ora come ora non è virtualmente né praticamente possibile dare una valutazione di quest'esperimento animato. Non gli ho dato un immotivato 10 né un esagerato 9, e nemmeno un poco convinto 8, bensì uno speranzoso e fiducioso 7 che, spero, non sia vano.
Innanzitutto ci tengo a precisare che risulta assai più facile recensire un corto animato di 5 minuti che Kyousogiga che ne dura 25, ma procediamo. Ci troviamo in una Kyoto alternativa popolata da esseri umani e... spiriti? Non è ben chiaro a dirla tutta. In quest'ambientazione vive una ragazzina con uno spiccato senso d'infantilità e i suoi fratellini, con una buona dose di follia ciascuno. I tre si divertono a creare il caos nella cittadina combattendo contro dei gangster, o almeno così sembrerebbero, per motivi che... Beh, non si sa il perché.
E poi? - vi chiederete voi - E poi niente. Già, perché all'inizio vediamo una serie di combattimenti fantastici, poi una sorta di congrega di santi con lo scopo di riportare indietro la loro madre (?), poi di nuovo un combattimento assolutamente insensato. Insomma, davvero non si capisce una beneamata mazza. Eppure tutto quest'episodio che io definirei semplicemente come un OAV introduttivo (come successo per "Black Rock Shooter") lascia presupporre una serie "seria" (perdonate il gioco di parole) in fase d'uscita prevista nel corso del 2012, e lo si può provare osservando negli ultimi secondi dell'OAV un 2012 a caratteri visibili come l'insegna di Las Vegas e dei geroglific... kanji, che presuppongono l'imminente uscita, si spera.
Per tutti i 25 minuti ci troveremo difronte a uno stile grafico forse già visto per certi versi, ma così "schizzato", folle e magnificamente animato da lasciare sicuramente appagato lo spettatore. I personaggi a seconda dello stato d'animo vengono caricaturizzati in una maniera abnorme e simpatica allo stesso tempo e il comparto audio svolge il proprio ruolo senza mostrarsi mai direttamente, come una chitarra basso, la senti, non la ascolti veramente, ma la sua assenza si avvertirebbe subito.
Ma allora cos'è "Kyousogiga", un corto? Beh, dura 25 minuti, quindi no. Un anime? Direi di no anche qui, visto che un anime presuppone una trama vera e una tempistica più generosa, a meno di non visionare un hentai. E allora? Io penso valga la pena attendere durante questo 2012, poiché ora come ora non è virtualmente né praticamente possibile dare una valutazione di quest'esperimento animato. Non gli ho dato un immotivato 10 né un esagerato 9, e nemmeno un poco convinto 8, bensì uno speranzoso e fiducioso 7 che, spero, non sia vano.