Basket Army
"Curiosità infantile, un senso di pericolo imminente, la fuga costante da qualcosa... tutti avevano le proprie ragioni per unirsi a questa scuola."
La durata effettiva dei 5 episodi di Basket Army è di 4 minuti ciascuno e questo la rende a tutti gli effetti una serie brevissima che conta complessivamente una ventina di minuti di visione. Si tratta di un ONA trasmesso in streaming che copre l'arco di un intero anno, il ché permette di comprendere come ogni episodio sia stato trasmesso con una certa distanza nel tempo. Gli episodi sembrano seguire una certa struttura, composta da tre puntate centrali che sfociano in una slice of life, e da due episodi promo che aprono e chiudono la serie.
La storia è quasi del tutto assente, sebbene la premessa narrativa possa apparire interessante. La Eastern Defense Academy è un'accademia giapponese che prende gli studenti delle elementari e delle scuole superiori per addestrarli nello Jieitai (in inglese JSDF) cioè le forze armate di autodifesa giapponesi. Gli studenti si recano nel campo di allenamento Fuji della JSDF per apprendere le basi e diventare parte delle forze armate dopo aver conseguito la laurea in accademia. Il Giappone dell'anime ha permesso alle persone di essere arruolate fin dalle scuole elementari ed è su questa realtà distopica che l'opera sembra voler far riflettere.
I personaggi sono poveri di caratterizzazione, poiché non c'è il tempo fisico per approfondirli e definire bene i buoni e i cattivi. Nelle prime due puntate sono presentati complessivamente più di dieci personaggi che rimangono però solamente delle macchioline, nonostante ci siano dei tentativi di far capire allo spettatore alcuni tratti della loro personalità. Tuttavia risulta una scelta azzardata tentare di gestire un numero così elevato di personaggi in soli 20 minuti, limitandoli talvolta a delle piatte descrizioni di intermezzo nel caso particolare degli studenti.
Il lato artistico è indubbiamente l'aspetto più positivo del corto se si considera l'anno di produzione. La grafica appare fluida, vivace, ben definita e dettagliata, mentre la musica accompagna egregiamente l'opera in alcuni momenti tanto che per questi aspetti potrebbe spalleggiare con le serie più moderne. Alcune scene sono state però riciclate nonostante i pochi episodi, come nel caso dell'ultima puntata che per metà della sua breve durata riprende cose già viste.
Basket Army sembra racchiudere una storia ben più grande che se fosse durata almeno il doppio del tempo forse sarebbe potuta essere più intrigante e capibile; non si può fare a meno di chiedersi se lo scopo fosse solamente quello di fornire un'anteprima che, in caso di successo, avrebbe dato vita a un'opera completa. Numerosi buchi di trama, personaggi poco sviluppati e scene riciclate non gli permettono di raggiungere la sufficienza, nonostante sia stato supportato da un buon lavoro dei direttori artistici e del suono.
La durata effettiva dei 5 episodi di Basket Army è di 4 minuti ciascuno e questo la rende a tutti gli effetti una serie brevissima che conta complessivamente una ventina di minuti di visione. Si tratta di un ONA trasmesso in streaming che copre l'arco di un intero anno, il ché permette di comprendere come ogni episodio sia stato trasmesso con una certa distanza nel tempo. Gli episodi sembrano seguire una certa struttura, composta da tre puntate centrali che sfociano in una slice of life, e da due episodi promo che aprono e chiudono la serie.
La storia è quasi del tutto assente, sebbene la premessa narrativa possa apparire interessante. La Eastern Defense Academy è un'accademia giapponese che prende gli studenti delle elementari e delle scuole superiori per addestrarli nello Jieitai (in inglese JSDF) cioè le forze armate di autodifesa giapponesi. Gli studenti si recano nel campo di allenamento Fuji della JSDF per apprendere le basi e diventare parte delle forze armate dopo aver conseguito la laurea in accademia. Il Giappone dell'anime ha permesso alle persone di essere arruolate fin dalle scuole elementari ed è su questa realtà distopica che l'opera sembra voler far riflettere.
I personaggi sono poveri di caratterizzazione, poiché non c'è il tempo fisico per approfondirli e definire bene i buoni e i cattivi. Nelle prime due puntate sono presentati complessivamente più di dieci personaggi che rimangono però solamente delle macchioline, nonostante ci siano dei tentativi di far capire allo spettatore alcuni tratti della loro personalità. Tuttavia risulta una scelta azzardata tentare di gestire un numero così elevato di personaggi in soli 20 minuti, limitandoli talvolta a delle piatte descrizioni di intermezzo nel caso particolare degli studenti.
Il lato artistico è indubbiamente l'aspetto più positivo del corto se si considera l'anno di produzione. La grafica appare fluida, vivace, ben definita e dettagliata, mentre la musica accompagna egregiamente l'opera in alcuni momenti tanto che per questi aspetti potrebbe spalleggiare con le serie più moderne. Alcune scene sono state però riciclate nonostante i pochi episodi, come nel caso dell'ultima puntata che per metà della sua breve durata riprende cose già viste.
Basket Army sembra racchiudere una storia ben più grande che se fosse durata almeno il doppio del tempo forse sarebbe potuta essere più intrigante e capibile; non si può fare a meno di chiedersi se lo scopo fosse solamente quello di fornire un'anteprima che, in caso di successo, avrebbe dato vita a un'opera completa. Numerosi buchi di trama, personaggi poco sviluppati e scene riciclate non gli permettono di raggiungere la sufficienza, nonostante sia stato supportato da un buon lavoro dei direttori artistici e del suono.