Fake - Un'indagine confidenziale
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Quando uno pensa di aver visto tutto, deve ricordarsi che non ha ancora visto abbastanza. Questo anime, infatti, ci ricorda che la vita riserba sempre delle sorprese, sia nel bene che nel male.
Una storia tragicomica, se possiamo definirla così: l'inizio già ci fa capire che piega prende la vicenda, ma si interrompe per poi farci vedere dei risvolti assurdi e comici che invogliano lo spettatore a mettersi comodo ed assistere a ciò che accade. Tra una gag ed un'altra, però i nostri protagonisti sono alle prese con diversi casi di omicidio che si susseguono in un hotel nella campagna inglese, circondato dal mistero. I personaggi vengono introdotti uno ad uno per completare questo piccolo ma coeso puzzle che alla fine si conclude con l'arresto dei responsabili che si scoprono essere il proprietario dell'albergo e il cuoco, e questo ci aiuta ad arrivare a poco a poco alla conclusione.
La trama dimostra quindi, seppur nella sua brevità, una struttura abbastanza delineata e ben fissata. I personaggi hanno, ciascuno, a modo proprio, una certa personalità che contribuisce allo svolgimento della vicenda: interessanti sono i flashback sui personaggi ed in modo particolare quelli sui protagonisti, ma anche sui personaggi secondari, tra cui la figlia del proprietario dell'albergo che rappresenta il punto nevralgico della situazione. Infatti il proprietario all'inizio cela le sue vere intenzioni e solo alla fine le dimostra attraverso il suo risentimento e il suo dolore per la perdita di questa. L'ambientazione è semplice e chiara, spontanea, essendo essa la campagna inglese. La musica è un sottofondo semplice ma ben impostato ed in linea con l'atmosfera della vicenda stessa, in alternanza ora tra la scena comica ora la scena piena di tensione e paura e descrive abbastanza bene queste emozioni e questi sentimenti oltre a quelli intimi provati dai protagonisti nella loro vita privata, dove però sembrano spingersi oltre, sempre però in equilibrio, dato che uno è più pacato, rilassato e composto, mentre l'altro è più schietto, diretto ed esuberante.
Una storia breve, chiara, concisa. Voto: 7,5
Quando uno pensa di aver visto tutto, deve ricordarsi che non ha ancora visto abbastanza. Questo anime, infatti, ci ricorda che la vita riserba sempre delle sorprese, sia nel bene che nel male.
Una storia tragicomica, se possiamo definirla così: l'inizio già ci fa capire che piega prende la vicenda, ma si interrompe per poi farci vedere dei risvolti assurdi e comici che invogliano lo spettatore a mettersi comodo ed assistere a ciò che accade. Tra una gag ed un'altra, però i nostri protagonisti sono alle prese con diversi casi di omicidio che si susseguono in un hotel nella campagna inglese, circondato dal mistero. I personaggi vengono introdotti uno ad uno per completare questo piccolo ma coeso puzzle che alla fine si conclude con l'arresto dei responsabili che si scoprono essere il proprietario dell'albergo e il cuoco, e questo ci aiuta ad arrivare a poco a poco alla conclusione.
La trama dimostra quindi, seppur nella sua brevità, una struttura abbastanza delineata e ben fissata. I personaggi hanno, ciascuno, a modo proprio, una certa personalità che contribuisce allo svolgimento della vicenda: interessanti sono i flashback sui personaggi ed in modo particolare quelli sui protagonisti, ma anche sui personaggi secondari, tra cui la figlia del proprietario dell'albergo che rappresenta il punto nevralgico della situazione. Infatti il proprietario all'inizio cela le sue vere intenzioni e solo alla fine le dimostra attraverso il suo risentimento e il suo dolore per la perdita di questa. L'ambientazione è semplice e chiara, spontanea, essendo essa la campagna inglese. La musica è un sottofondo semplice ma ben impostato ed in linea con l'atmosfera della vicenda stessa, in alternanza ora tra la scena comica ora la scena piena di tensione e paura e descrive abbastanza bene queste emozioni e questi sentimenti oltre a quelli intimi provati dai protagonisti nella loro vita privata, dove però sembrano spingersi oltre, sempre però in equilibrio, dato che uno è più pacato, rilassato e composto, mentre l'altro è più schietto, diretto ed esuberante.
Una storia breve, chiara, concisa. Voto: 7,5
Dopo aver dato un voto scadente a "Darkside Blues" ho deciso di dare un altra possibilità all’ J.C. Staff per quanto riguarda i lungometraggi: conosco questa compagnia da decenni e i prodotti di essa che ho usufruito e realizzati negli anni novanta li ho sempre considerati scadenti ("Excel Saga" – "Le situazioni di Lui di Lei"), però ho pensato che, magari cambiando genere il risultato potesse essere migliore: in effetti negli ultimi anni ho gradito "Vatican Miracle Examiner"… ma no, negli anni novanta i loro risultati non erano proprio un granché ma quest’opera, pur non brillando, non merita un’insufficienza.
Ma diciamo che quest’opera era dura da far decollare: il design dei personaggi principali non sarebbe brutto in tutte le inquadrature e sarebbe in linea con i tempi… finché non ti trovi dei primi piani con le bocche storte e gli occhi idem.
La trama (è un giallo) fa conoscere uno dei colpevoli fin dall’inizio ma succede anche per il tenente Colombo che comunque viene replicato soventemente con dei buoni indici di ascolto… in questo caso la trama gialla non brilla ma si merita la sufficienza…
Passiamo allora alla caratterizzazione dei personaggi: in alcuni casi discreta in altri scadente, con tanti personaggi che compaiono e capisci cosa fanno ma ti chiedi perché siano lìi… non si può sintetizzare un manga di vari volumi in un'ora e capisco che gli ammiratori del manga volessero vedere i loro beniamini e che lo sceneggiatore li usa al meglio, ma avrei capito se fosse stata davvero una serie di OAV… forse doveva essere una serie di OAV ma il primo episodio fece flop e fu cancellata?
Anche le tematiche shonen-ai non vengono trattate al meglio: Dee e Ryo sono una coppia che combina poco, perché vengono sempre interrotti da qualcuno dei loro amici/colleghi… riusciranno a concludere (soprattutto Dee) qualcosa in vacanza?
Pur promuovendo questo episodio non me la sento di dargli più di un sette, striminzito.
Ma diciamo che quest’opera era dura da far decollare: il design dei personaggi principali non sarebbe brutto in tutte le inquadrature e sarebbe in linea con i tempi… finché non ti trovi dei primi piani con le bocche storte e gli occhi idem.
La trama (è un giallo) fa conoscere uno dei colpevoli fin dall’inizio ma succede anche per il tenente Colombo che comunque viene replicato soventemente con dei buoni indici di ascolto… in questo caso la trama gialla non brilla ma si merita la sufficienza…
Passiamo allora alla caratterizzazione dei personaggi: in alcuni casi discreta in altri scadente, con tanti personaggi che compaiono e capisci cosa fanno ma ti chiedi perché siano lìi… non si può sintetizzare un manga di vari volumi in un'ora e capisco che gli ammiratori del manga volessero vedere i loro beniamini e che lo sceneggiatore li usa al meglio, ma avrei capito se fosse stata davvero una serie di OAV… forse doveva essere una serie di OAV ma il primo episodio fece flop e fu cancellata?
Anche le tematiche shonen-ai non vengono trattate al meglio: Dee e Ryo sono una coppia che combina poco, perché vengono sempre interrotti da qualcuno dei loro amici/colleghi… riusciranno a concludere (soprattutto Dee) qualcosa in vacanza?
Pur promuovendo questo episodio non me la sento di dargli più di un sette, striminzito.
Dopo mille peripezie finalmente sono riuscita ad acquistare questo OVA altrimenti introvabile. A questo punto non posso fare altro se non quotare quel che ha scritto dawnraptor nella sua recensione: secondo Wikipedia questo unico episodio per niente auto conclusivo, è stato tratto da un capitolo del manga. Bene, dire che mi ha lasciata con l'amaro in bocca è poco. Se volessi sapere come va a finire come farei? Il manga in Italia è inedito e i finali aperti come questo non fanno per me.
La trama pare ben strutturata e abbastanza carina e avvincente. Tratto tipico anni '90 che personalmente mi piace parecchio e anche i personaggi non sono niente male. Naturalmente non si riuscirà a capire più di tanto dei loro interessi e delle loro personalità. Due poliziotti americani in ferie nelle campagne inglesi, due ragazzini ficcanaso e un omicidio. Molti siparietti comici e probabilmente questo è ciò che mi è piaciuto di più, ciò che mi trattiene dal dire che è un brutto OAV. A parer mio se avessero creato più di un episodio, non so magari due o tre, e avessero lasciato più spazio alla storia, ai personaggi e avessero proposto al pubblico un finale diverso, probabilmente sarebbe stato davvero un ottimo anime. Peccato, ero davvero molto curiosa e mi aspettavo tanto da questo titolo. Speriamo che qualche casa editrice ci regali presto l'opera cartacea, così sapremo se Dee e Ryo riusciranno finalmente a stare insieme!
La trama pare ben strutturata e abbastanza carina e avvincente. Tratto tipico anni '90 che personalmente mi piace parecchio e anche i personaggi non sono niente male. Naturalmente non si riuscirà a capire più di tanto dei loro interessi e delle loro personalità. Due poliziotti americani in ferie nelle campagne inglesi, due ragazzini ficcanaso e un omicidio. Molti siparietti comici e probabilmente questo è ciò che mi è piaciuto di più, ciò che mi trattiene dal dire che è un brutto OAV. A parer mio se avessero creato più di un episodio, non so magari due o tre, e avessero lasciato più spazio alla storia, ai personaggi e avessero proposto al pubblico un finale diverso, probabilmente sarebbe stato davvero un ottimo anime. Peccato, ero davvero molto curiosa e mi aspettavo tanto da questo titolo. Speriamo che qualche casa editrice ci regali presto l'opera cartacea, così sapremo se Dee e Ryo riusciranno finalmente a stare insieme!
Secondo Wikipedia, questo OVA è la trasposizione del quinto capitolo del secondo omonimo manga di Sanami Matoh. Inutile dire che, nonostante sia in qualche modo completo, manca di conclusione definitiva. Anzi, poiché apparentemente questo OVA è rimasto figlio unico di madre vedova, viene da domandarsi perché lo si sia realizzato. Forse, per far venire la curiosità di leggere i sette volumi del manga?
Comunque, la realizzazione è molto accattivante: belli i disegni, gli sfondi e le animazioni. Un po' meno riuscito, forse, il comparto della trama, e per molti motivi.
Intanto, il fatto che si tratti di un solo episodio su sette non può che andare a detrimento dello sviluppo dei personaggi. Ok, ci viene presentato un background: un poliziotto americano (Dee) innamorato di un altro (Ryo), che cerca a tutti i costi di "approfondire" il rapporto. Poi, ci sono tutte le figure di contorno, e sinceramente, come spesso accade in tanti lavori, mi domando cosa ci stiano a fare i ragazzini-pesti, se non a farci aspettare che si facciano da parte per continuare a seguire la storia. Odiosissimi personaggi che dovrebbero fornire il comparto umoristico e servono solo a innervosire, i ragazzini-pesti. Anche perché agiscono in maniere paradossalmente assurde e improbabili, specie se vengono calati in un contesto verosimile.
Carina decisamente l'ambientazione nella campagna inglese, e bello è anche il fatto che i due poverini in vacanza non riescano nemmeno un attimo a staccare dal loro lavoro: saranno infatti coinvolti in una serie di omicidi ai danni di oriundi giapponesi. Guarda guarda, giapponesi proprio come Ryo.
Devo dire però che si intuisce abbastanza chi sia colpevole dei delitti, e questo dispiace un po'. Così come dispiace che non si assista a una risoluzione nel rapporto fra i due poliziotti, ma si è visto già in principio che questo è solo un episodio. Peccato.
Fosse stata fatta tutta la serie, probabilmente sarebbe stata da 9: i personaggi sono carini e simpatici, i disegni sono fatti bene, e sembrano promettere molto. Purtroppo, non c'è nulla da mantenere. Così, sinceramente, più di 8 non si può dare, e forse è anche essere un tantino troppo generosi.
Comunque, la realizzazione è molto accattivante: belli i disegni, gli sfondi e le animazioni. Un po' meno riuscito, forse, il comparto della trama, e per molti motivi.
Intanto, il fatto che si tratti di un solo episodio su sette non può che andare a detrimento dello sviluppo dei personaggi. Ok, ci viene presentato un background: un poliziotto americano (Dee) innamorato di un altro (Ryo), che cerca a tutti i costi di "approfondire" il rapporto. Poi, ci sono tutte le figure di contorno, e sinceramente, come spesso accade in tanti lavori, mi domando cosa ci stiano a fare i ragazzini-pesti, se non a farci aspettare che si facciano da parte per continuare a seguire la storia. Odiosissimi personaggi che dovrebbero fornire il comparto umoristico e servono solo a innervosire, i ragazzini-pesti. Anche perché agiscono in maniere paradossalmente assurde e improbabili, specie se vengono calati in un contesto verosimile.
Carina decisamente l'ambientazione nella campagna inglese, e bello è anche il fatto che i due poverini in vacanza non riescano nemmeno un attimo a staccare dal loro lavoro: saranno infatti coinvolti in una serie di omicidi ai danni di oriundi giapponesi. Guarda guarda, giapponesi proprio come Ryo.
Devo dire però che si intuisce abbastanza chi sia colpevole dei delitti, e questo dispiace un po'. Così come dispiace che non si assista a una risoluzione nel rapporto fra i due poliziotti, ma si è visto già in principio che questo è solo un episodio. Peccato.
Fosse stata fatta tutta la serie, probabilmente sarebbe stata da 9: i personaggi sono carini e simpatici, i disegni sono fatti bene, e sembrano promettere molto. Purtroppo, non c'è nulla da mantenere. Così, sinceramente, più di 8 non si può dare, e forse è anche essere un tantino troppo generosi.