Canto di Natale di Topolino
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Introduzione
Ispirato al romanzo "Canto di Natale" di Charles Dickens, "Canto di Natale di Topolino" ripropone il capolavoro dell'autore britannico in chiave Disney per ricordarci il significato e quindi l'importanza di questa festività e ci invita a diventare persone migliori e a tenere in considerazione anche e soprattutto i bisogni degli altri, quindi a metterci nei panni degli altri; Natale è donare, aiutare e prima di tutto saper perdonare ed accettare anche il punto di vista degli altri, capire le loro motivazioni, la loro condizione, di conseguenza anche i loro disagi, insicurezze, incertezze e i loro problemi per venire loro incontro ed infine comprendere e/o fermarsi a comprendere sé stessi e a cercare di cambiare sé stessi.
Riassunto
Ebenezer Scrooge, ovvero l'alter-ego di Paperon de Paperoni (o Scrooge McDuck nell'originale inglese). Egli è un'uomo d'affari affermato, ma anche avido, avaro e taccagno che non capisce le esigenze degli altri e non crede nello Spirito del Natale, tant'è vero che lo considera come un mero giorno di lavoro e, se fosse per lui, non si dovrebbe neanche celebrare. Infatti maltrattata e sfrutta il suo dipendente Bob Cratchit, il quale è disposto a sopportare tutto pur di mantenere la famiglia e in particolare aiutare il suo figlio più piccolo malato. Scrooge non risparmia neppure critiche a suo nipote Fred e infine si congeda anche dai rappresentanti dei bisognosi ai quali riferisce, in malafede, che se i poveri avessero i soldi non sarebbero più poveri. Alla fine della giornata Scrooge torna a casa, una vecchia catapecchia e qui riceve la visita di Jacob Marley, suo ex socio in affari, nonché mentore, il quale truffava i poveri e i bisognosi con tassi d'interesse da paura e il quale gli spiega che a causa della propria avidità è morto dimenticato da tutti e, peggio ancora, costretto a portare le catene della propria avidità e lo avverte che una sorte peggiore toccherà a lui se non pentirà e ravvederà. Gli annuncia la visita di tre spiriti e gli suggerisce di attenersi alle loro disposizioni per evitare una tale sorte. Inizialmente scettico, Scrooge si corica a letto. Durante la notte però sente dei rumori e svegliandosi scopre il primo spirito, lo Spirito del Natale Passato, il quale lo conduce a casa di Fezzwig, il suo vecchio mentore dove lui e Marley si erano formati, intento a dare una festa di Natale dove tutti ballano e cantano. Qui Scrooge rivede sé stesso da giovane, timido e impacciato, ma ancora pieno di bontà il quale balla anche con Isabell, l'amore della sua vita che poi 10 anni più tardi non corrisponderà. E così Scrooge comincia a provare rimorso per il modo in cui l'ha maltrattata e persa. Si ritrova nella sua casa e qui riceve la visita dello Spirito del Natale Presente, il quale lo conduce a casa del suo dipendente Bob Cratchit e qui Scrooge vede che non hanno quasi niente da mangiare e da bere ed inoltre c'è il piccolo Tim, il quale è malato e lo Spirito del Natale Presente fa capire a Scrooge che, se niente cambierà, il piccolo Tim presto non sarà più in questo mondo. Preso dall'angoscia Scrooge chiede che cosa può e/o deve fare per impedire ciò, ma si ritrova nella sua casa, alla presenza di una figura sinistra incappucciata e senza volto. Qui Scrooge intuisce che si tratta dello Spirito del Natale Futuro. Questi lo conduce in un cimitero e Scrooge avendo ancora una volta intuito cosa sta per accadere, implora lo Spirito di dirgli che cosa ne sarà del piccolo Tim. Questi, nel suo silenzio inquietante, gli mostra la lapide del piccolo e Scrooge capisce che il bambino morirà a causa della sua avidità, se lui non è disposto ad aumentare la paga al suo dipendente e quindi questi non potrà permettersi le cure e/o i farmaci/medicine. Più in lontananza, si sentono delle persone ridere, non allegramente, ma con un fare quasi sadico e crudele e si sentono dei commenti altrettanto duri riguardo ad un altro defunto e riguardo al fatto che questi non mancherà a nessuno, visto che nessuno è venuto per le sue esequie. Scrooge si avvicina e domanda in preda al terrore di chi sia quella tomba, ma alla fine vede il proprio nome scritto sulla lapide e lo Spirito sarcasticamente gli fa capire che è la sua, per "l'uomo più ricco del cimitero". Alla fine Scrooge si ritrova nella sua casa e decide di cambiare atteggiamento e comportamento. Esce di casa, augura a tutti Buon Natale, fa delle donazioni, compra dei regali e si reca dal suo dipendente per il pranzo e poi per la cena da suo nipote. Infine promette al suo dipendente di farlo diventare suo socio in affari.
Grafica
La grafica è sempre quella Disney, tipica degli Anni '80, quindi è ancora molto spontanea, fatta con disegni a matita e pastello e acquarello per dare alla vicenda una dimensione ed un'impronta più naturali ed originali. I movimenti sono fluidi, naturali.
Colonna sonora
La colonna sonora è molto semplice, ma ben strutturata e ben realizzata. Essa incarna pienamente lo spirito natalizio e lo espone in un modo semplice, delicato e sublime. Ogni traccia esalta al meglio l'atmosfera della scena in cui è incastrata ed ne esprime tutta l'intensità, sia essa bella, tranquilla o tesa ed angosciata. C'è solo la breve parentesi dell'incubo di cadere all'inferno, dove la colonna sonora è più dura e cupa.
Personaggi
I personaggi sono simpatici, allegri, spontanei e pieni di brio, gioia e divertimento. Anche Scrooge, seppur nel suo atteggiamento e comportamento burberi, dimostra una certa simpatia; questo è stato voluto come adattamento del personaggio alla versione Disney, poiché riproporre la versione originale del personaggio sarebbe stato troppo estremo (i produttori hanno effettuato la stessa forzatura dei personaggi di "Oliver and Company" tratti dal romanzo "Oliver Twist", altro grande capolavoro di Charles Dickens). Quindi sono stati esclusi i commenti piuttosto duri e crudi come ad esempio la citazione che espone e riassume il pensiero di Thomas Robert Malthus "Così diminuisce la popolazione in eccesso", poiché sarebbe stata troppo estrema, in quanto il cortometraggio di stampo Disney contempla una violenza moderata la quale viene resa con effetti buffi, sia essa verbale e/o psicologica ed è quindi quasi sempre velata; solo alla fine viene manifestata nella sua versione più estrema. Sono stati esclusi anche altri personaggi originali del romanzo come i due bambini Ignoranza e Miseria; infatti il primo diventa un criminale violento che finirà in prigione, mentre la seconda diventerà una prostituta che finirà in manicomio, in quanto i telespettatori bambini avrebbero fatto dei collegamenti diretti inequivocabili. Anche altri personaggi sono stati esclusi, ad esempio la domestrica Mrs. Dillbert e Joe, vecchie conoscenze di Scrooge, i quali pieni di risentimento per il modo in cui lui li aveva trattati, entrano nella sua dimora ed arraffano ciò che possono come una sorta di rivalsa/vendetta nei suoi confronti; proprio per questi personaggi sono stati esclusi.
Messaggi e insegnamenti
Come detto all'inizio quest'opera è una sorta di viaggio dentro di sé. Il protagonista viene messo di fronte a sé stesso e a riflettere sul proprio comportamento nella speranza che lo cambi, poiché se ciò non dovesse accadere, le conseguenze sarebbero atroci. A tal fine questo vede i risvolti che le sue scelte e decisioni hanno sulle vite di quelli che vivono attorno a lui. Molti gli vogliono bene, ma altri lo evitano. Questo ci insegna che purtroppo quello che pensiamo, diciamo e facciamo ha un'impatto sulle vite degli altri e ci ritorna. Poi proprio perché è ambientato a Natale, questo cortometraggio ci insegna e ricorda l'importanza della famiglia e della necessità di trascorrerci del tempo, non solo a Natale, ma anche nel resto del anno. In virtù di ciò un'altro insegnamento ci viene impartito: l'importanza di aiutare il prossimo nei momenti più bisognosi e di imparare a riconciliarsi con le persone con cui abbiamo avuto dei diverbi e/o dissapori.
Valutazione finale
Un sempreverde della letteratura e dell'animazione. Un classico da riscoprire ogni volta, per ricordarci che non siamo invincibili né immuni dalle leggi che governano l'universo, la la vita, la morte e il tempo. Da leggere e vedere obbligatoriamente. Un piccolo cortometraggio che ispira umiltà, spirito di (auto-)riflessione, cambiamento, miglioramento.
Voto: 10
Introduzione
Ispirato al romanzo "Canto di Natale" di Charles Dickens, "Canto di Natale di Topolino" ripropone il capolavoro dell'autore britannico in chiave Disney per ricordarci il significato e quindi l'importanza di questa festività e ci invita a diventare persone migliori e a tenere in considerazione anche e soprattutto i bisogni degli altri, quindi a metterci nei panni degli altri; Natale è donare, aiutare e prima di tutto saper perdonare ed accettare anche il punto di vista degli altri, capire le loro motivazioni, la loro condizione, di conseguenza anche i loro disagi, insicurezze, incertezze e i loro problemi per venire loro incontro ed infine comprendere e/o fermarsi a comprendere sé stessi e a cercare di cambiare sé stessi.
Riassunto
Ebenezer Scrooge, ovvero l'alter-ego di Paperon de Paperoni (o Scrooge McDuck nell'originale inglese). Egli è un'uomo d'affari affermato, ma anche avido, avaro e taccagno che non capisce le esigenze degli altri e non crede nello Spirito del Natale, tant'è vero che lo considera come un mero giorno di lavoro e, se fosse per lui, non si dovrebbe neanche celebrare. Infatti maltrattata e sfrutta il suo dipendente Bob Cratchit, il quale è disposto a sopportare tutto pur di mantenere la famiglia e in particolare aiutare il suo figlio più piccolo malato. Scrooge non risparmia neppure critiche a suo nipote Fred e infine si congeda anche dai rappresentanti dei bisognosi ai quali riferisce, in malafede, che se i poveri avessero i soldi non sarebbero più poveri. Alla fine della giornata Scrooge torna a casa, una vecchia catapecchia e qui riceve la visita di Jacob Marley, suo ex socio in affari, nonché mentore, il quale truffava i poveri e i bisognosi con tassi d'interesse da paura e il quale gli spiega che a causa della propria avidità è morto dimenticato da tutti e, peggio ancora, costretto a portare le catene della propria avidità e lo avverte che una sorte peggiore toccherà a lui se non pentirà e ravvederà. Gli annuncia la visita di tre spiriti e gli suggerisce di attenersi alle loro disposizioni per evitare una tale sorte. Inizialmente scettico, Scrooge si corica a letto. Durante la notte però sente dei rumori e svegliandosi scopre il primo spirito, lo Spirito del Natale Passato, il quale lo conduce a casa di Fezzwig, il suo vecchio mentore dove lui e Marley si erano formati, intento a dare una festa di Natale dove tutti ballano e cantano. Qui Scrooge rivede sé stesso da giovane, timido e impacciato, ma ancora pieno di bontà il quale balla anche con Isabell, l'amore della sua vita che poi 10 anni più tardi non corrisponderà. E così Scrooge comincia a provare rimorso per il modo in cui l'ha maltrattata e persa. Si ritrova nella sua casa e qui riceve la visita dello Spirito del Natale Presente, il quale lo conduce a casa del suo dipendente Bob Cratchit e qui Scrooge vede che non hanno quasi niente da mangiare e da bere ed inoltre c'è il piccolo Tim, il quale è malato e lo Spirito del Natale Presente fa capire a Scrooge che, se niente cambierà, il piccolo Tim presto non sarà più in questo mondo. Preso dall'angoscia Scrooge chiede che cosa può e/o deve fare per impedire ciò, ma si ritrova nella sua casa, alla presenza di una figura sinistra incappucciata e senza volto. Qui Scrooge intuisce che si tratta dello Spirito del Natale Futuro. Questi lo conduce in un cimitero e Scrooge avendo ancora una volta intuito cosa sta per accadere, implora lo Spirito di dirgli che cosa ne sarà del piccolo Tim. Questi, nel suo silenzio inquietante, gli mostra la lapide del piccolo e Scrooge capisce che il bambino morirà a causa della sua avidità, se lui non è disposto ad aumentare la paga al suo dipendente e quindi questi non potrà permettersi le cure e/o i farmaci/medicine. Più in lontananza, si sentono delle persone ridere, non allegramente, ma con un fare quasi sadico e crudele e si sentono dei commenti altrettanto duri riguardo ad un altro defunto e riguardo al fatto che questi non mancherà a nessuno, visto che nessuno è venuto per le sue esequie. Scrooge si avvicina e domanda in preda al terrore di chi sia quella tomba, ma alla fine vede il proprio nome scritto sulla lapide e lo Spirito sarcasticamente gli fa capire che è la sua, per "l'uomo più ricco del cimitero". Alla fine Scrooge si ritrova nella sua casa e decide di cambiare atteggiamento e comportamento. Esce di casa, augura a tutti Buon Natale, fa delle donazioni, compra dei regali e si reca dal suo dipendente per il pranzo e poi per la cena da suo nipote. Infine promette al suo dipendente di farlo diventare suo socio in affari.
Grafica
La grafica è sempre quella Disney, tipica degli Anni '80, quindi è ancora molto spontanea, fatta con disegni a matita e pastello e acquarello per dare alla vicenda una dimensione ed un'impronta più naturali ed originali. I movimenti sono fluidi, naturali.
Colonna sonora
La colonna sonora è molto semplice, ma ben strutturata e ben realizzata. Essa incarna pienamente lo spirito natalizio e lo espone in un modo semplice, delicato e sublime. Ogni traccia esalta al meglio l'atmosfera della scena in cui è incastrata ed ne esprime tutta l'intensità, sia essa bella, tranquilla o tesa ed angosciata. C'è solo la breve parentesi dell'incubo di cadere all'inferno, dove la colonna sonora è più dura e cupa.
Personaggi
I personaggi sono simpatici, allegri, spontanei e pieni di brio, gioia e divertimento. Anche Scrooge, seppur nel suo atteggiamento e comportamento burberi, dimostra una certa simpatia; questo è stato voluto come adattamento del personaggio alla versione Disney, poiché riproporre la versione originale del personaggio sarebbe stato troppo estremo (i produttori hanno effettuato la stessa forzatura dei personaggi di "Oliver and Company" tratti dal romanzo "Oliver Twist", altro grande capolavoro di Charles Dickens). Quindi sono stati esclusi i commenti piuttosto duri e crudi come ad esempio la citazione che espone e riassume il pensiero di Thomas Robert Malthus "Così diminuisce la popolazione in eccesso", poiché sarebbe stata troppo estrema, in quanto il cortometraggio di stampo Disney contempla una violenza moderata la quale viene resa con effetti buffi, sia essa verbale e/o psicologica ed è quindi quasi sempre velata; solo alla fine viene manifestata nella sua versione più estrema. Sono stati esclusi anche altri personaggi originali del romanzo come i due bambini Ignoranza e Miseria; infatti il primo diventa un criminale violento che finirà in prigione, mentre la seconda diventerà una prostituta che finirà in manicomio, in quanto i telespettatori bambini avrebbero fatto dei collegamenti diretti inequivocabili. Anche altri personaggi sono stati esclusi, ad esempio la domestrica Mrs. Dillbert e Joe, vecchie conoscenze di Scrooge, i quali pieni di risentimento per il modo in cui lui li aveva trattati, entrano nella sua dimora ed arraffano ciò che possono come una sorta di rivalsa/vendetta nei suoi confronti; proprio per questi personaggi sono stati esclusi.
Messaggi e insegnamenti
Come detto all'inizio quest'opera è una sorta di viaggio dentro di sé. Il protagonista viene messo di fronte a sé stesso e a riflettere sul proprio comportamento nella speranza che lo cambi, poiché se ciò non dovesse accadere, le conseguenze sarebbero atroci. A tal fine questo vede i risvolti che le sue scelte e decisioni hanno sulle vite di quelli che vivono attorno a lui. Molti gli vogliono bene, ma altri lo evitano. Questo ci insegna che purtroppo quello che pensiamo, diciamo e facciamo ha un'impatto sulle vite degli altri e ci ritorna. Poi proprio perché è ambientato a Natale, questo cortometraggio ci insegna e ricorda l'importanza della famiglia e della necessità di trascorrerci del tempo, non solo a Natale, ma anche nel resto del anno. In virtù di ciò un'altro insegnamento ci viene impartito: l'importanza di aiutare il prossimo nei momenti più bisognosi e di imparare a riconciliarsi con le persone con cui abbiamo avuto dei diverbi e/o dissapori.
Valutazione finale
Un sempreverde della letteratura e dell'animazione. Un classico da riscoprire ogni volta, per ricordarci che non siamo invincibili né immuni dalle leggi che governano l'universo, la la vita, la morte e il tempo. Da leggere e vedere obbligatoriamente. Un piccolo cortometraggio che ispira umiltà, spirito di (auto-)riflessione, cambiamento, miglioramento.
Voto: 10
“Canto di Natale di Topolino” è la reinterpretazione del racconto di Charles Dickens con protagonisti i più iconici personaggi Disney. Distribuito nelle sale nel 1983, è divenuto uno dei classici film da guardare sotto Natale grazie alle azzeccatissime scelte dei personaggi e ad un lato tecnico pienamente rispettabile.
Il punto più forte della pellicola è ovviamente l’Ebenezer Scrooge interpretato da Paperon de’ Paperoni, ma anche gli altri personaggi risultano piuttosto riusciti nei rispettivi ruoli. Da segnalare il fatto che per molti ruoli minori sono stati rispolverati personaggi ben meno noti dello studio, ma che sicuramente chi conosce la filmografia Disney noterà con piacere. Tecnicamente parlando il film è davvero ben realizzato, con dei disegni e delle animazioni ottimi. Da segnalare uno stile grafico generale abbastanza cupo e contraddistinto da colori scuri, perfetto per le ambientazioni notturne del film. In generale è uno stile tipico di quegli anni Ottanta, molto iconico e invecchiato bene nel corso degli anni. La pellicola scorre che è un piacere ed è accompagnata da un’ottima colonna sonora. Per quanto riguarda il doppiaggio, l’ho visto numerose volte in italiano (versione 1990) e più recentemente per la prima volta anche in originale inglese. Mi sono sembrati entrambi doppiaggi validi, ma ho avuto l’impressione che la traccia originale a differenza di quella italiana sia stata restaurata visto che ha un suono molto più pulito e meno gracchiante.
Complessivamente si tratta di un film davvero riuscito e nonostante la breve durata (mezz’ora scarsa) lo renda un racconto molto essenziale rispetto ad altre interpretazioni del romanzo, risulta comunque ottimo nei suoi passaggi chiave e nella gestione dei vari personaggi Disney rispolverati per l’occasione. Un classico da vedere almeno una volta nel periodo natalizio.
Il punto più forte della pellicola è ovviamente l’Ebenezer Scrooge interpretato da Paperon de’ Paperoni, ma anche gli altri personaggi risultano piuttosto riusciti nei rispettivi ruoli. Da segnalare il fatto che per molti ruoli minori sono stati rispolverati personaggi ben meno noti dello studio, ma che sicuramente chi conosce la filmografia Disney noterà con piacere. Tecnicamente parlando il film è davvero ben realizzato, con dei disegni e delle animazioni ottimi. Da segnalare uno stile grafico generale abbastanza cupo e contraddistinto da colori scuri, perfetto per le ambientazioni notturne del film. In generale è uno stile tipico di quegli anni Ottanta, molto iconico e invecchiato bene nel corso degli anni. La pellicola scorre che è un piacere ed è accompagnata da un’ottima colonna sonora. Per quanto riguarda il doppiaggio, l’ho visto numerose volte in italiano (versione 1990) e più recentemente per la prima volta anche in originale inglese. Mi sono sembrati entrambi doppiaggi validi, ma ho avuto l’impressione che la traccia originale a differenza di quella italiana sia stata restaurata visto che ha un suono molto più pulito e meno gracchiante.
Complessivamente si tratta di un film davvero riuscito e nonostante la breve durata (mezz’ora scarsa) lo renda un racconto molto essenziale rispetto ad altre interpretazioni del romanzo, risulta comunque ottimo nei suoi passaggi chiave e nella gestione dei vari personaggi Disney rispolverati per l’occasione. Un classico da vedere almeno una volta nel periodo natalizio.