Beck - Mongolian Chop Squad
Chi di voi non ha mai sognato, almeno una volta nella vita, di diventare una rockstar di successo? Personalmente, di volare con l’immaginazione in questa direzione mi è capitato spesso negli ultimi anni, anzi, sarebbe più corretto dire che tutt’oggi ancora mi succede, grosso modo alla frequenza di una volta a settimana, quando infilo le scarpe da ginnastica e metto una delle mie Galaxy Buds nell’orecchio per allenarmi. Correndo fino a perdere le forze sulle note di capolavori senza tempo del rock mondiale come “Don’t Stop Me Now” dei Queen o “Snow (Hey Oh)” dei Red Hot Chilli Pepper, ho spesso immaginato di uscire dall’anonimato per impormi, con una band illusoria formata da un chitarrista, un bassista e un batterista (sì, io farei il frontman), nel mercato mondiale del rock. Nulla più di un effimero sogno ad occhi aperti, certo, ma sognare non costa nulla e, onestamente, credo che sia una delle abitudini più nobili di noi esseri umani. Come si sarà intuito, diventare una rockstar di fama mondiale non è il destino che è stato scritto per me, bensì quello di Koyuki e della sua band, i Beck, altresì conosciuti col nome di Mongolian Chop Squad.
Tratto dall’omonimo manga di Harold Sakuishi, pubblicato per la prima volta in Giappone nel 2000 sulla rivista Monthly Shōnen Magazine della Kōdansha, “Beck – Mongolian Chop Squad” è una serie televisiva anime di 26 episodi andata in onda tra il 2004 e il 2005 su Tv Tokyo. In Italia, l’anime è stato trasmesso su MTV fra il 2006 e il 2007 grazie alla Dynit, che in terra nostrana ne ha pubblicato anche la versione cartacea, dal 2022 presente anche in una nuova edizione da collezione.
Vivere una vita assolutamente normale può essere frustrante e questo il quattordicenne Yukio Tanaka lo sa bene. Sa anche che niente di questa sua piatta esistenza sarà mai degno di menzione in un’autobiografia, a meno di una radicale svolta. Una svolta, sì, ma quale? L’occasione si presenta sotto le vesti di un cane rattoppato che il ragazzo salva da un gruppetto di bulli. Il suo padrone è, infatti, Ryusuke Minami, un giovane dall’aria poco raccomandabile cresciuto a New York e tornato da poco in Giappone, nonché un formidabile chitarrista, un talento naturale come se ne incontrano pochi in giro. Qualcosa in Tanaka scatta: potrebbero essere Ryusuke e la sua musica la svolta che cambierà per sempre la sua vita? Nel dubbio, complice l’incontro col signor Saito, Yukio prova ad imparare a suonare la chitarra. Sarà vera passione o piuttosto solo un modo per far colpo sulla senpai Izumi Ishiguro, colei che alle elementari lo soprannominò Koyuki e che gli ha fatto conoscere la musica dei celebri Dying Breed?
Beck è il nome del curioso cane di Ryusuke e, in seguito, anche quello della band da lui fondata. Il giovane chitarrista in cerca di fama è, per Koyuki, l’uomo del destino, colui che gli farà scoprire la sua passione e innata attitudine per la musica. Mai come in questo caso, una scintilla è più che sufficiente per far divampare un incendio. Attirato dalla possibilità di sfondare nel mondo del rock e di fare colpo sulla senpai Izumi, saldamente ancorato all’idea che le rockstars abbiano un fascino superiore, Koyuki intraprende l’arduo sentiero della musica, iniziando praticamente dalle basi. Come per Hanamichi di “Slam Dunk”, però, ciò che è stato iniziato per puro divertimento, comincia ben presto ad assumere le sembianze di un’autentica passione, destinata a sfociare in ossessione, nel volersi migliorare costantemente e assimilare quanto più possibile dai giganti del rock, Beatles e Rolling Stones su tutti. Grazie alle lezioni private del simpatico ed eccentrico signor Saito, Koyuki apprende velocemente i fondamenti della chitarra, mentre Ryusuke è alla strenua ricerca di membri per la sua nuova band. Neanche a dirlo, uno di essi sarà proprio Koyuki. Una volta raggiunta la conformazione finale e stabilito il nome, in origine Beck e, soltanto in un secondo momento Mongolian Chop Squad, per la band comincia la lunga trafila per il successo, che potrebbe anche non arrivare mai. Tra i cinque ragazzi del gruppo, però, c’è grande chimica, la famosa scintilla di cui sopra, e nessuno di essi sembra essere intenzionato a mollare il colpo, non prima di aver raggiunto il successo almeno, in Giappone e all’estero. Dopo un inizio un po’ in sordina, la serie ingrana la marcia e, tra un live ed un altro, non affezionarsi a questi cinque adolescenti con la fissa per la musica diventa impossibile. Il coinvolgimento da parte dello spettatore è totale e il loro sogno finisce inevitabilmente per diventare anche il suo. È così che va, si gioisce e ci si dispera insieme. Certo è che, se i ragazzi raggiungeranno o meno il loro obiettivo, non sta a me dirvelo.
Tecnicamente, nel complesso, l’anime è ben fatto, seppur in alcuni episodi si possa notare un lieve calo di qualità nei disegni: personaggi troppo stilizzati oppure arti disegnati alla meno peggio. Il climax viene raggiunto nelle scene musicali sul palcoscenico, durante i live, con il focus che va freneticamente dalle facce dei ragazzi alle dita che scivolano sulla chitarra e sul basso, senza dimenticarsi di quelle che tengono salde le bacchette. Gran parte dello sforzo è stato fatto per rendere animate al meglio scene di questo tipo e, a me, onestamente, non può che andare bene così.
“Beck – Mongolian Chop Squad” ha il grande merito di combinare due dei filoni che sono tra i miei preferiti in assoluto: musica e romanticismo. La prima è, ovviamente, la componente centrale di tutta la serie e veste, per lo più, i panni del rock ‘n’ roll. Finché si tratta di musica classica, come nel caso di “Your Lie in April”, di cui so ben poco e ho zero competenze, l’ascolto passivo, per quanto piacevole, è l’unica soluzione possibile. Ma quando si parla di rock, la situazione cambia completamente. Le canzoni dei Beatles e dei Pillows, tanto per citarne un paio, trasmettono vibes tanto familiari, da coinvolgermi completamente nella visione e, ancor di più, nell’ascolto. Meglio di questo, c’è solo la sensazione di scoperta e piacere dopo aver percorso orizzonti inediti e aver ascoltato canzoni e artisti fino ad un certo momento della propria vita sconosciuti. Ecco, “Beck” è anche questo: repertorio musicale vasto ed incisivo, capace di ampliare grandemente le proprie conoscenze. Per gli amanti del genere, “Beck” è, seppur in minima parte, anche romanticismo. Non solo Koyuki inizia a suonare la chitarra per fare colpo sulla senpai Izumi, ma ben presto le sue doti canore vengono apprezzate anche dalla sua coetanea, nonché sorella di Ryusuke, Maho. Tra i due, c’è un feeling particolare e questo porterà Koyuki ad essere incastrato in un triangolo amoroso, che, per inciso, non sarà l’unico della serie. Ad un certo punto, non soltanto diventa naturale per lo spettatore fare il tifo per la band, ma anche sperare che Koyuki possa avere successo in amore. Uno dei pochi appunti che mi viene da fare, è che proprio gli intrighi romantici non sempre vengono risolti a dovere, lasciando alcune cose in sospeso e, questo, per forza di cose, ci porta al gran finale. Veloce e imperfetto, a differenza di tutto il resto della serie. Alcune linee narrative restano aperte, come a voler offrire una scelta allo spettatore. Sinceramente, io avrei di gran lunga preferito che nulla venisse lasciato in sospeso. Seppur nella sua imperfezione, il finale ha un forte impatto emotivo, tanto da lasciare nello spettatore, almeno per me è stato così, tanta tristezza ed un vuoto difficile da colmare, perché in giro di anime come “Beck – Mongolian Chop Squad”, al giorno d’oggi, se ne trovano sempre meno.
Tratto dall’omonimo manga di Harold Sakuishi, pubblicato per la prima volta in Giappone nel 2000 sulla rivista Monthly Shōnen Magazine della Kōdansha, “Beck – Mongolian Chop Squad” è una serie televisiva anime di 26 episodi andata in onda tra il 2004 e il 2005 su Tv Tokyo. In Italia, l’anime è stato trasmesso su MTV fra il 2006 e il 2007 grazie alla Dynit, che in terra nostrana ne ha pubblicato anche la versione cartacea, dal 2022 presente anche in una nuova edizione da collezione.
Vivere una vita assolutamente normale può essere frustrante e questo il quattordicenne Yukio Tanaka lo sa bene. Sa anche che niente di questa sua piatta esistenza sarà mai degno di menzione in un’autobiografia, a meno di una radicale svolta. Una svolta, sì, ma quale? L’occasione si presenta sotto le vesti di un cane rattoppato che il ragazzo salva da un gruppetto di bulli. Il suo padrone è, infatti, Ryusuke Minami, un giovane dall’aria poco raccomandabile cresciuto a New York e tornato da poco in Giappone, nonché un formidabile chitarrista, un talento naturale come se ne incontrano pochi in giro. Qualcosa in Tanaka scatta: potrebbero essere Ryusuke e la sua musica la svolta che cambierà per sempre la sua vita? Nel dubbio, complice l’incontro col signor Saito, Yukio prova ad imparare a suonare la chitarra. Sarà vera passione o piuttosto solo un modo per far colpo sulla senpai Izumi Ishiguro, colei che alle elementari lo soprannominò Koyuki e che gli ha fatto conoscere la musica dei celebri Dying Breed?
Beck è il nome del curioso cane di Ryusuke e, in seguito, anche quello della band da lui fondata. Il giovane chitarrista in cerca di fama è, per Koyuki, l’uomo del destino, colui che gli farà scoprire la sua passione e innata attitudine per la musica. Mai come in questo caso, una scintilla è più che sufficiente per far divampare un incendio. Attirato dalla possibilità di sfondare nel mondo del rock e di fare colpo sulla senpai Izumi, saldamente ancorato all’idea che le rockstars abbiano un fascino superiore, Koyuki intraprende l’arduo sentiero della musica, iniziando praticamente dalle basi. Come per Hanamichi di “Slam Dunk”, però, ciò che è stato iniziato per puro divertimento, comincia ben presto ad assumere le sembianze di un’autentica passione, destinata a sfociare in ossessione, nel volersi migliorare costantemente e assimilare quanto più possibile dai giganti del rock, Beatles e Rolling Stones su tutti. Grazie alle lezioni private del simpatico ed eccentrico signor Saito, Koyuki apprende velocemente i fondamenti della chitarra, mentre Ryusuke è alla strenua ricerca di membri per la sua nuova band. Neanche a dirlo, uno di essi sarà proprio Koyuki. Una volta raggiunta la conformazione finale e stabilito il nome, in origine Beck e, soltanto in un secondo momento Mongolian Chop Squad, per la band comincia la lunga trafila per il successo, che potrebbe anche non arrivare mai. Tra i cinque ragazzi del gruppo, però, c’è grande chimica, la famosa scintilla di cui sopra, e nessuno di essi sembra essere intenzionato a mollare il colpo, non prima di aver raggiunto il successo almeno, in Giappone e all’estero. Dopo un inizio un po’ in sordina, la serie ingrana la marcia e, tra un live ed un altro, non affezionarsi a questi cinque adolescenti con la fissa per la musica diventa impossibile. Il coinvolgimento da parte dello spettatore è totale e il loro sogno finisce inevitabilmente per diventare anche il suo. È così che va, si gioisce e ci si dispera insieme. Certo è che, se i ragazzi raggiungeranno o meno il loro obiettivo, non sta a me dirvelo.
Tecnicamente, nel complesso, l’anime è ben fatto, seppur in alcuni episodi si possa notare un lieve calo di qualità nei disegni: personaggi troppo stilizzati oppure arti disegnati alla meno peggio. Il climax viene raggiunto nelle scene musicali sul palcoscenico, durante i live, con il focus che va freneticamente dalle facce dei ragazzi alle dita che scivolano sulla chitarra e sul basso, senza dimenticarsi di quelle che tengono salde le bacchette. Gran parte dello sforzo è stato fatto per rendere animate al meglio scene di questo tipo e, a me, onestamente, non può che andare bene così.
“Beck – Mongolian Chop Squad” ha il grande merito di combinare due dei filoni che sono tra i miei preferiti in assoluto: musica e romanticismo. La prima è, ovviamente, la componente centrale di tutta la serie e veste, per lo più, i panni del rock ‘n’ roll. Finché si tratta di musica classica, come nel caso di “Your Lie in April”, di cui so ben poco e ho zero competenze, l’ascolto passivo, per quanto piacevole, è l’unica soluzione possibile. Ma quando si parla di rock, la situazione cambia completamente. Le canzoni dei Beatles e dei Pillows, tanto per citarne un paio, trasmettono vibes tanto familiari, da coinvolgermi completamente nella visione e, ancor di più, nell’ascolto. Meglio di questo, c’è solo la sensazione di scoperta e piacere dopo aver percorso orizzonti inediti e aver ascoltato canzoni e artisti fino ad un certo momento della propria vita sconosciuti. Ecco, “Beck” è anche questo: repertorio musicale vasto ed incisivo, capace di ampliare grandemente le proprie conoscenze. Per gli amanti del genere, “Beck” è, seppur in minima parte, anche romanticismo. Non solo Koyuki inizia a suonare la chitarra per fare colpo sulla senpai Izumi, ma ben presto le sue doti canore vengono apprezzate anche dalla sua coetanea, nonché sorella di Ryusuke, Maho. Tra i due, c’è un feeling particolare e questo porterà Koyuki ad essere incastrato in un triangolo amoroso, che, per inciso, non sarà l’unico della serie. Ad un certo punto, non soltanto diventa naturale per lo spettatore fare il tifo per la band, ma anche sperare che Koyuki possa avere successo in amore. Uno dei pochi appunti che mi viene da fare, è che proprio gli intrighi romantici non sempre vengono risolti a dovere, lasciando alcune cose in sospeso e, questo, per forza di cose, ci porta al gran finale. Veloce e imperfetto, a differenza di tutto il resto della serie. Alcune linee narrative restano aperte, come a voler offrire una scelta allo spettatore. Sinceramente, io avrei di gran lunga preferito che nulla venisse lasciato in sospeso. Seppur nella sua imperfezione, il finale ha un forte impatto emotivo, tanto da lasciare nello spettatore, almeno per me è stato così, tanta tristezza ed un vuoto difficile da colmare, perché in giro di anime come “Beck – Mongolian Chop Squad”, al giorno d’oggi, se ne trovano sempre meno.
Raramente giudico un anime da un solo episodio, e purtroppo questa rarità è toccata a "Beck".
Il motivo principale per cui non continuerò a vederlo è che è, semplicemente, noioso e, sì, un episodio basta e avanza per capirlo, perché è dal primo episodio che in genere si percepisce il "feeling" generale di una serie, e quello di "Beck" è decisamente scialbo. Venticinque minuti del tutto anonimi (a partire dalle banalissime sigle), con tutti i cliché delle ambientazioni scolastiche e personaggi assolutamente piatti. Il protagonista è il solito quattordicenne senza personalità, dotato di un gran cuore e buoni sentimenti, ma affatto interessante. Persino il figo della situazione non è affatto figo e non ha alcun carisma.
La narrazione è troppo orientata al realismo e priva di humor e gag, che a mio avviso sono indispensabili in un'opera che non è né drammatica, né d'azione, né fantastica. Insomma, che cos'è? Non è una commedia perché non fa ridere e neanche ci prova, non è un dramma perché i toni non sono da dramma.
Il disegno è carino (anch'esso improntato ad un certo realismo), così come il comparto grafico in generale a mio avviso è realizzato molto bene. Le musiche sarebbero dovute essere la spina dorsale di un'opera che parla di musica, e invece sono la banalità e il piattume più assoluto.
Mi limito a dare un 5 perché non sarebbe giusto abbassare di tanto la media ad un anime di cui ho visto solo un episodio, ma quest'episodio mi è bastato a capire che, per i miei gusti, è un'opera insufficiente.
Il motivo principale per cui non continuerò a vederlo è che è, semplicemente, noioso e, sì, un episodio basta e avanza per capirlo, perché è dal primo episodio che in genere si percepisce il "feeling" generale di una serie, e quello di "Beck" è decisamente scialbo. Venticinque minuti del tutto anonimi (a partire dalle banalissime sigle), con tutti i cliché delle ambientazioni scolastiche e personaggi assolutamente piatti. Il protagonista è il solito quattordicenne senza personalità, dotato di un gran cuore e buoni sentimenti, ma affatto interessante. Persino il figo della situazione non è affatto figo e non ha alcun carisma.
La narrazione è troppo orientata al realismo e priva di humor e gag, che a mio avviso sono indispensabili in un'opera che non è né drammatica, né d'azione, né fantastica. Insomma, che cos'è? Non è una commedia perché non fa ridere e neanche ci prova, non è un dramma perché i toni non sono da dramma.
Il disegno è carino (anch'esso improntato ad un certo realismo), così come il comparto grafico in generale a mio avviso è realizzato molto bene. Le musiche sarebbero dovute essere la spina dorsale di un'opera che parla di musica, e invece sono la banalità e il piattume più assoluto.
Mi limito a dare un 5 perché non sarebbe giusto abbassare di tanto la media ad un anime di cui ho visto solo un episodio, ma quest'episodio mi è bastato a capire che, per i miei gusti, è un'opera insufficiente.
Spinto dalle recensioni positive (probabilmente chi l'ha votato sono i pochi sopravvissuti alla noia mortale dell'anime) ho visto Beck.
Sceneggiatura: 2
Al di là della storia banale di un gruppo di adolescenti che sognano di diventare famosi con una band, vista in tanti anime, Kiss me Licia, Nana, Diventeremo famose, Ciao Sabrina etc etc, in Beck ci si aspetta una grande evoluzione della sceneggiatura, ricca di particolari, richiami artistici locali e internazionali, insomma ci si aspetta che tratti qualcosa, un qualsiasi argomento e invece... no. Beck non parla di nulla, non tratta di musica, non tratta di strumenti, se non pochi cenni ai riff di chitarra, non vengono mai nominati note o spartiti, non si sente una canzone che abbia una identità chiara e che tu possa ricercare nei cd della serie tv. Mi chiedo che appeal abbiano visto i giapponesi nel farne una serie anime.
Animazione: 5
Nonostante sia un anime recente, si notano tantissimi errori, ripetizioni di scene e il bidimensionale è troppo evidente, sopratutto nei piani lunghi, dove si nota il personaggio appoggiato sul foglio. Date le poche scene di azione (quasi nulle) ci si aspettava un capolavoro.
OST e BGM: 2
Da un anime che tratta di musica ti aspetti la musica, non dico il comparto musicale di Cowboy Bebop, ma almeno simile. Sono musicista e, per questo, do 2.
Disegni: 5
Evitatelo che non aggiunge nulla alla vostra conoscenza anime.
Sceneggiatura: 2
Al di là della storia banale di un gruppo di adolescenti che sognano di diventare famosi con una band, vista in tanti anime, Kiss me Licia, Nana, Diventeremo famose, Ciao Sabrina etc etc, in Beck ci si aspetta una grande evoluzione della sceneggiatura, ricca di particolari, richiami artistici locali e internazionali, insomma ci si aspetta che tratti qualcosa, un qualsiasi argomento e invece... no. Beck non parla di nulla, non tratta di musica, non tratta di strumenti, se non pochi cenni ai riff di chitarra, non vengono mai nominati note o spartiti, non si sente una canzone che abbia una identità chiara e che tu possa ricercare nei cd della serie tv. Mi chiedo che appeal abbiano visto i giapponesi nel farne una serie anime.
Animazione: 5
Nonostante sia un anime recente, si notano tantissimi errori, ripetizioni di scene e il bidimensionale è troppo evidente, sopratutto nei piani lunghi, dove si nota il personaggio appoggiato sul foglio. Date le poche scene di azione (quasi nulle) ci si aspettava un capolavoro.
OST e BGM: 2
Da un anime che tratta di musica ti aspetti la musica, non dico il comparto musicale di Cowboy Bebop, ma almeno simile. Sono musicista e, per questo, do 2.
Disegni: 5
Evitatelo che non aggiunge nulla alla vostra conoscenza anime.
A rendere “Beck” uno show davvero piacevole e divertente ai miei occhi sono due caratteristiche.
La prima è, senza alcuna ombra di dubbio, quella del genere musicale affrontato durante la serie che non è un banale pop-rock ma il rapcore e il grunge, con i Rage Against the Machine come numi tutelari (la presenza di Chiba, creato fisicamente sull’aspetto del carismatico ed energico frontman dei Rage, Zack de la Rocha, sta lì a dimostrarlo). E a uno come me, cresciuto ascoltando la musica dei RATM, questa cosa non può che far piacere.
La seconda caratteristica è quella di essere uno spokon. Benché tratti un tema musicale, per me “Beck” è ascrivibile agli spokon per la presenza degli elementi cardine che caratterizzano questo genere.
Si parte con un protagonista che, dopo un incontro fortuito, si appassionerà (negli spokon allo sport, in questo caso alla musica), si allenerà e affronterà insieme ai suoi compagni varie sfide sempre più impegnative fino alla conclusione. Ma sono due le caratteristiche principali che caratterizzano un buon spokon e che “Beck” usa saggiamente, l’utilizzo della passione come duplice mezzo: quello per rendere ben chiaro il cambiamento e la maturazione del protagonista e quello di utilizzare la musica (come in questo caso o lo sport in qualsiasi altro spokon) come strumento per far aprire al mondo la vita di un ragazzo. Attraverso la musica Koyuki troverà degli amici e scoprirà l’amore e farà esperienze che formeranno la sua personalità. In questo modo “Beck” si trasforma in una bellissima e verosimile storia di formazione. A seguirlo in tutto questo c’è la saggia regia di Osamu Kobayashi, che delinea in modo perfetto il Giappone metropolitano contemporaneo e si eclissa nelle scene in cui si esplora la parte più privata e personale dei personaggi, dimostrando in questo modo di possedere un grande amore e rispetto per i protagonisti, rendendo in questo modo molto emozionanti e realistiche alcune scene (una su tutte, quella in cui Yukio e Maho cantano “Moon on the Water” in piscina in una torrida notte d’estate, a me una cosa del genere non è mai capitata, ma mi sono sentito molto vicino a Yukio in quel momento).
A tutte queste belle note positive non potevano mancare anche quelle negative. Innanzitutto manca un avversario, ovvero qualcosa che possa spingere i “Beck” a fare sempre di più e in uno spokon un avversario ben fatto fa metà del lavoro (è vero, ci sono i “Belle Ame”, ma non vengono mai messi sullo stesso piano dei nostri, che sono sempre migliori per musica e personalità). Inoltre accade spesso che alcuni avvenimenti accadano per puro caso, senza una contestualizzazione e in alcuni casi questo crea delle situazioni a dir poco patetiche (ne è un esempio tutta la scena in cui Koyuki canta con i suoi idoli, i “Dying Breed”). Infine il finale risulta eccessivamente velocizzato e forzato, a causa del fatto che la serie copre solo una parte degli eventi narrati nel manga di Harold Sakuishi, che durante la messa in onda era ancora in corso di pubblicazione in Giappone e questo non ha permesso che la splendida parabola di Yukio, Chiba, Ryosuke e gli altri avessero una degna conclusione (almeno nella loro versione animata).
Ma mentirei, innanzitutto a me stesso, se non dicessi che porterò sempre con me le avventure e le canzoni dei “Beck” e durante la visione delle ventisei puntate che compongono quest’anime sono volati.
La prima è, senza alcuna ombra di dubbio, quella del genere musicale affrontato durante la serie che non è un banale pop-rock ma il rapcore e il grunge, con i Rage Against the Machine come numi tutelari (la presenza di Chiba, creato fisicamente sull’aspetto del carismatico ed energico frontman dei Rage, Zack de la Rocha, sta lì a dimostrarlo). E a uno come me, cresciuto ascoltando la musica dei RATM, questa cosa non può che far piacere.
La seconda caratteristica è quella di essere uno spokon. Benché tratti un tema musicale, per me “Beck” è ascrivibile agli spokon per la presenza degli elementi cardine che caratterizzano questo genere.
Si parte con un protagonista che, dopo un incontro fortuito, si appassionerà (negli spokon allo sport, in questo caso alla musica), si allenerà e affronterà insieme ai suoi compagni varie sfide sempre più impegnative fino alla conclusione. Ma sono due le caratteristiche principali che caratterizzano un buon spokon e che “Beck” usa saggiamente, l’utilizzo della passione come duplice mezzo: quello per rendere ben chiaro il cambiamento e la maturazione del protagonista e quello di utilizzare la musica (come in questo caso o lo sport in qualsiasi altro spokon) come strumento per far aprire al mondo la vita di un ragazzo. Attraverso la musica Koyuki troverà degli amici e scoprirà l’amore e farà esperienze che formeranno la sua personalità. In questo modo “Beck” si trasforma in una bellissima e verosimile storia di formazione. A seguirlo in tutto questo c’è la saggia regia di Osamu Kobayashi, che delinea in modo perfetto il Giappone metropolitano contemporaneo e si eclissa nelle scene in cui si esplora la parte più privata e personale dei personaggi, dimostrando in questo modo di possedere un grande amore e rispetto per i protagonisti, rendendo in questo modo molto emozionanti e realistiche alcune scene (una su tutte, quella in cui Yukio e Maho cantano “Moon on the Water” in piscina in una torrida notte d’estate, a me una cosa del genere non è mai capitata, ma mi sono sentito molto vicino a Yukio in quel momento).
A tutte queste belle note positive non potevano mancare anche quelle negative. Innanzitutto manca un avversario, ovvero qualcosa che possa spingere i “Beck” a fare sempre di più e in uno spokon un avversario ben fatto fa metà del lavoro (è vero, ci sono i “Belle Ame”, ma non vengono mai messi sullo stesso piano dei nostri, che sono sempre migliori per musica e personalità). Inoltre accade spesso che alcuni avvenimenti accadano per puro caso, senza una contestualizzazione e in alcuni casi questo crea delle situazioni a dir poco patetiche (ne è un esempio tutta la scena in cui Koyuki canta con i suoi idoli, i “Dying Breed”). Infine il finale risulta eccessivamente velocizzato e forzato, a causa del fatto che la serie copre solo una parte degli eventi narrati nel manga di Harold Sakuishi, che durante la messa in onda era ancora in corso di pubblicazione in Giappone e questo non ha permesso che la splendida parabola di Yukio, Chiba, Ryosuke e gli altri avessero una degna conclusione (almeno nella loro versione animata).
Ma mentirei, innanzitutto a me stesso, se non dicessi che porterò sempre con me le avventure e le canzoni dei “Beck” e durante la visione delle ventisei puntate che compongono quest’anime sono volati.
La trama vede un ragazzo che ama la musica e impara a suonare la chitarra prendendo lezioni dal suo insegnante di nuoto anche lui patito della chitarra e del buon vecchio rock. Il protagonista si unirà ad una band rock formatasi da breve tempo chiamata Beck come un cane molto strano e vivace. Ecco che il sogno ha inizio, tentare si sfondare nel mondo della musica e farsi riconoscere da tutti ma il leader del gruppo, metà americano, ha uno scheletro nell'armadio che metterà in difficoltà la band.
Questa trama mi ha sorpreso. Perchè? Semplice, la trama è normalissima, niente di impressionante ma aspettate a giudicarla troppo presto perchè, a mio parere, impressiona come da normale, la trama diventa una figata (mi sembra il termine appropriato). Un ragazzo che impara a suonare la chitarra e si unisce ad una band, fin qui ci siamo, poi arriva il botto, il successo che mette in crisi in un certo senso la band, prima di ogni altra cosa amici. Dunque ti fa credere che non stai vedendo un anime ma una vera storia di appassionati rock.
Comparto tecnico uscito bene così come la opening e la ending. Le canzoni riprodotte durante i concerti sono belle tanto che ho scaricato tutta la colonna sonora. Beck è un anime che non si vede in giro spesso e riesce a trasmetterti buon ritmo e a farti bollire il sangue nelle vene. Merita secondo me 10 su 10 perchè lo giudico non paragonandolo ad altri anime ma perchè nel genere musicale rock, beck è l'unico che mi ha fatto impazzire e visto che non ce ne sono molti altri a questo punto mi sento in dovere almeno di dargli un 10. Per tutti gli amanti del rock consiglio di vederlo, piacerà sicuramente!
Questa trama mi ha sorpreso. Perchè? Semplice, la trama è normalissima, niente di impressionante ma aspettate a giudicarla troppo presto perchè, a mio parere, impressiona come da normale, la trama diventa una figata (mi sembra il termine appropriato). Un ragazzo che impara a suonare la chitarra e si unisce ad una band, fin qui ci siamo, poi arriva il botto, il successo che mette in crisi in un certo senso la band, prima di ogni altra cosa amici. Dunque ti fa credere che non stai vedendo un anime ma una vera storia di appassionati rock.
Comparto tecnico uscito bene così come la opening e la ending. Le canzoni riprodotte durante i concerti sono belle tanto che ho scaricato tutta la colonna sonora. Beck è un anime che non si vede in giro spesso e riesce a trasmetterti buon ritmo e a farti bollire il sangue nelle vene. Merita secondo me 10 su 10 perchè lo giudico non paragonandolo ad altri anime ma perchè nel genere musicale rock, beck è l'unico che mi ha fatto impazzire e visto che non ce ne sono molti altri a questo punto mi sento in dovere almeno di dargli un 10. Per tutti gli amanti del rock consiglio di vederlo, piacerà sicuramente!
Beck - Mongolian Chop Squad è sicuramente un anime che ha segnato la mia infanzia, o, meglio, ha segnato il mio percorso di appassionato di anime. Quando la Dynit permise la riproduzione su MTV di questo prodotto era il periodo più floreo di quella trasmissione: infatti grandi titoli si susseguivano e tra questi proprio l'anime in questione fece la sua comparsa. Tra i cartoni di genere musicale questo è tra i migliori mai realizzati sia per emozioni che per sensazioni. "Beck" è l'Anime, con la "a" maiuscola, perché riesce in un numero relativamente basso di episodi a concentrare un mondo, una crescita e tanti avvenimenti. Ovviamente non è scevro di problemi, anzi la parte tecnica sarà proprio il tallone d'Achille di questo prodotto.
Ma procediamo con ordine e cerchiamo di individuare i vari punti di forza di questo grandissimo anime. La storia narra di Yukio Tanaka una ragazzo di 14 anni che durante un'uscita ha uno strano incontro: salva un cane pieno di cicatrici molestato da alcuni ragazzi. Il padrone Ryusuke Minami ringrazierà il nostro protagonista e dopo una serie di eventi i due diventeranno amici. Ryusuke è un musicista mentre Yukio non sa praticamente nulla di questo mondo ma si appassiona di esso e pian piano si addentra in questa realtà imparando a suonare. Da questo momento in poi comincerà la tribolante avventura del nostro protagonista e della band Beck! Un gruppo che si andrà pian piano formando, grazie all'inserimento di nuovi personaggi, e la sua voglia di debuttare nel mondo della musica divenendo una colonna portante del rock sia Giapponese che mondiale.
Una storia semplice racchiude dentro di sè un progetto che vede la crescita di un personaggio che lo conduce, per gran parte della sua adolescenza, all'età adulta. Yukio non è il solito personaggetto Giapponese che subisce solamente gli eventi, è un personaggio che ad ogni colpo cerca sempre un modo per andare avanti, per cambiare ciò che all'inizio sembra statico. "Beck" non è solo un anime di musica, ma anche di formazione. La musica è il metodo principale di comunicazione: i sentimenti, le emozioni e i momenti in cui le parole sarebbero superflui sono accompagnati da grandissime colonne sonore che, ahimè, non saranno tantissime ma abbastanza sufficienti per non sembrare ricorrenti.
"Beck" però, come affermavo prima, non è limitato ad un semplice genere. Avendo la possibilità di far vedere come cresce un ragazzo ci permette di vedere tante altre cose: dagli amori, alla vita scolastica fino ai momenti liberi. Questo rende l'anime unico. Anche se prodotti animati anni dopo risultino qualitativamente migliori - come ad esempio "Nodame cantabile" o "Sakamichi no Apollon"- sembra che manchi sempre qualcosa e forse è questo legame forte alla realtà. Paradossalmente "Beck" risulta un anime veramente realistico. Un cartone che ha dei personaggi con reali sensazioni umane e che riescono a passare tutto ciò che provano al pubblico.
Avendo da poco acquistato il box di Dvd Dynit ho rivisto questo prodotto. Non mi capitava davvero da tantissimo tempo il vedermi immerso in una storia che mi ha letteralmente rapito. Capisco benissimo il perché L'Anime Night riuscì ad ottenere così successo: "Beck" è un anime per tutti perché tutti posso essere, o pensare di essere, il protagonista di quella storia.
Ma, come dicevo in precendenza, molte pecche non lo rendono il vero anime per eccellenza. L'apparato tecnico è davvero altalenante. Si passerà da ottime animazioni per le dita, durante le suonate, a pessime animazioni di movimento. Le OST, come prima accennato, son poche e ciò per un anime musicale è decisamente limitante. La regia invece fa un ottimo lavoro anche se ogni tanto, soprattutto durante i momenti di vita quotidiana, si fa prendere la mano con inquadrature inutili e superflue messe lì per far sembrare tutta la storia decisamente più movimentata.
Insomma. Un ottimo prodotto con ovvi limiti. La storia inoltre ricopre solo i primi 10 volumi del manga e per tanto per dare una degna conclusione si son un po' inventati il finale (hanno velocizzato trasformando in racconto il tutto). Sicuramente un must da possedere in dvd
Ma procediamo con ordine e cerchiamo di individuare i vari punti di forza di questo grandissimo anime. La storia narra di Yukio Tanaka una ragazzo di 14 anni che durante un'uscita ha uno strano incontro: salva un cane pieno di cicatrici molestato da alcuni ragazzi. Il padrone Ryusuke Minami ringrazierà il nostro protagonista e dopo una serie di eventi i due diventeranno amici. Ryusuke è un musicista mentre Yukio non sa praticamente nulla di questo mondo ma si appassiona di esso e pian piano si addentra in questa realtà imparando a suonare. Da questo momento in poi comincerà la tribolante avventura del nostro protagonista e della band Beck! Un gruppo che si andrà pian piano formando, grazie all'inserimento di nuovi personaggi, e la sua voglia di debuttare nel mondo della musica divenendo una colonna portante del rock sia Giapponese che mondiale.
Una storia semplice racchiude dentro di sè un progetto che vede la crescita di un personaggio che lo conduce, per gran parte della sua adolescenza, all'età adulta. Yukio non è il solito personaggetto Giapponese che subisce solamente gli eventi, è un personaggio che ad ogni colpo cerca sempre un modo per andare avanti, per cambiare ciò che all'inizio sembra statico. "Beck" non è solo un anime di musica, ma anche di formazione. La musica è il metodo principale di comunicazione: i sentimenti, le emozioni e i momenti in cui le parole sarebbero superflui sono accompagnati da grandissime colonne sonore che, ahimè, non saranno tantissime ma abbastanza sufficienti per non sembrare ricorrenti.
"Beck" però, come affermavo prima, non è limitato ad un semplice genere. Avendo la possibilità di far vedere come cresce un ragazzo ci permette di vedere tante altre cose: dagli amori, alla vita scolastica fino ai momenti liberi. Questo rende l'anime unico. Anche se prodotti animati anni dopo risultino qualitativamente migliori - come ad esempio "Nodame cantabile" o "Sakamichi no Apollon"- sembra che manchi sempre qualcosa e forse è questo legame forte alla realtà. Paradossalmente "Beck" risulta un anime veramente realistico. Un cartone che ha dei personaggi con reali sensazioni umane e che riescono a passare tutto ciò che provano al pubblico.
Avendo da poco acquistato il box di Dvd Dynit ho rivisto questo prodotto. Non mi capitava davvero da tantissimo tempo il vedermi immerso in una storia che mi ha letteralmente rapito. Capisco benissimo il perché L'Anime Night riuscì ad ottenere così successo: "Beck" è un anime per tutti perché tutti posso essere, o pensare di essere, il protagonista di quella storia.
Ma, come dicevo in precendenza, molte pecche non lo rendono il vero anime per eccellenza. L'apparato tecnico è davvero altalenante. Si passerà da ottime animazioni per le dita, durante le suonate, a pessime animazioni di movimento. Le OST, come prima accennato, son poche e ciò per un anime musicale è decisamente limitante. La regia invece fa un ottimo lavoro anche se ogni tanto, soprattutto durante i momenti di vita quotidiana, si fa prendere la mano con inquadrature inutili e superflue messe lì per far sembrare tutta la storia decisamente più movimentata.
Insomma. Un ottimo prodotto con ovvi limiti. La storia inoltre ricopre solo i primi 10 volumi del manga e per tanto per dare una degna conclusione si son un po' inventati il finale (hanno velocizzato trasformando in racconto il tutto). Sicuramente un must da possedere in dvd
Ho finito da poco di vederlo e scrivo subito una recensione a sangue caldo!
Iniziamo dagli aspetti tecnici.
Il tratto è a dir poco unico. Lo stile è molto moderno. Ma sull'animazione ho da ridire. Pochi frame. Spesso si tende ad inquadrare lo sfondo durante un dialogo per evitare di disegnare ogni singolo movimento tipico dei dialoghi "animeschi". Ma comunque ci sta, deducendo che sovente gli studi di animazione sono, diciamo, "alle pezze" e giustamente tendono a risparmiare dove si può. La cosa che più mi ha sorpreso è che, mentre l'animazione dei personaggi e dei paesaggi lasciava a desiderare per un anime del 2004, l'animazione degli strumenti e dell'azione stessa del suonare è ottima! Queste chitarre in 3D sono identiche alle reali! Mai visto una Gibson Les Paul rappresentata così bene! Inoltre (ci ho fatto molta attenzione dato che io stesso suono basso e chitarra) gli accordi o comunque la posizione delle dita sul manico, durante l'esecuzione, sono realistiche e spesso corrispondono alla realtà! Questo giustifica l'animazione sterile che caratterizza le scene di vita quotidiana. Si deduce che i produttori hanno preferito concentrarsi di più sul momento in cui si suona. "Beck" è un vero manga/anime musicale!
Parliamo ora di come è stata affrontata la trama.
Rispecchia perfettamente il manga, anzi, lo completa! L'unico difetto è la resa non eccellente dell'elemento demenziale, tipico del manga (Es quando la professoressa Momoko invita Saku e Koyuki a partecipare al contest scolastico i 2 ragazzi, in preda agli ormoni, accettano mettendosi in una posa tipica del soldato che obbedisce alla propria signora. Nei disegni del manga è molto più comica. Nell'anime la scena lascia un pò così..). Cooomunque, apparte questo dettaglio, posso dire che l'anime mantiene i caratteri tipici di "Beck". Quella patina opaca, molto anni '90 è resa ancor più evidente dai colori, tra i quali primeggia proprio il grigio. Questo è un bene. Perchè riesce a contestualizzare alla perfezione la storia rendendo l'atmosfera avvolgente e intrigante. Le sensazioni che lascia non sono di una società allegra e spensierata, ma anzi ci permette di capire le difficoltà dei giovani che hanno di esprimere loro stessi, in una situazione dove la globalizzazione musicale non fa altro che annientare la musica indipendente (quella vera) per imporre musica finta, commerciale, dove quindi è tutto un business e dove una band non è altro che una pedina in mano ai produttori, utilizzata per soddisfare quello che il mercato chiede. Appena la richiesta cambia, la band in questione viene subito messa da parte. I ragazzi, gli adolescenti, ma non solo, fanno di tutto pur di trasmettere il loro messaggio, e ciò che vuole trasmettere l'autore è che chiunque, con il sacrificio ce la può fare...anche un ragazzino normale come Koyuki!!! Più ci penso e più mi commuovo.
La critica al mondo musicale del maestro Harold Sakuishi viene sempre più fuori andando avanti con la trama, raggiungendo il culmine con il Great Full Sound. Lo scopo della creatrice del festival era quello di far conoscere la vera musica a tutto il Giappone, invitando grandi artisti internazionali da tutto il mondo. Tuttavia attualmente è in mano ai discografici che stanno sempre più snaturando e commercializzando l'evento la quale anima originaria sembra destinata perdersi: l'immagine conta più del messaggio da mandare. Ritratto magnifico della musica moderna. I salvatori del festival saranno dei giovani ragazzi che meglio di tutti incarnano lo spirito della musica! Ciò che vuole farci capire l'autore è che il rock parte dal basso, da noi! E con il sacrificio e con la passione, si può battere qualsiasi cosa! Tutto ciò è stupendo!
Se cercate una storia che parli di musica, ma musica vera, questo fa per voi. Vi permetterà di capire come un musicista cresce e come si evolve. Come compone.
Peccato che la storia si sia fermata neanche a metà del manga, ma ormai negli anime moderni è tipica la durata di 24/26 episodi. Ma vabeh..
Ho tralasciato molti aspetti (come le vicende riguardanti Maho e Izumi eccecc per non parlare del signor Saito!) preferendo di concentrarmi sull'aspetto tipico del fumetto: la musica.
Quasi dimenticavo! Le colonne sonore, by Beat Crusaders, sono molto buone e stanno perfettamente nel mood della storia ("Moon On The Water" mi è entrata in testa!).
Viva Harold Sakuishi! Viva Beck! Viva la musica!
Iniziamo dagli aspetti tecnici.
Il tratto è a dir poco unico. Lo stile è molto moderno. Ma sull'animazione ho da ridire. Pochi frame. Spesso si tende ad inquadrare lo sfondo durante un dialogo per evitare di disegnare ogni singolo movimento tipico dei dialoghi "animeschi". Ma comunque ci sta, deducendo che sovente gli studi di animazione sono, diciamo, "alle pezze" e giustamente tendono a risparmiare dove si può. La cosa che più mi ha sorpreso è che, mentre l'animazione dei personaggi e dei paesaggi lasciava a desiderare per un anime del 2004, l'animazione degli strumenti e dell'azione stessa del suonare è ottima! Queste chitarre in 3D sono identiche alle reali! Mai visto una Gibson Les Paul rappresentata così bene! Inoltre (ci ho fatto molta attenzione dato che io stesso suono basso e chitarra) gli accordi o comunque la posizione delle dita sul manico, durante l'esecuzione, sono realistiche e spesso corrispondono alla realtà! Questo giustifica l'animazione sterile che caratterizza le scene di vita quotidiana. Si deduce che i produttori hanno preferito concentrarsi di più sul momento in cui si suona. "Beck" è un vero manga/anime musicale!
Parliamo ora di come è stata affrontata la trama.
Rispecchia perfettamente il manga, anzi, lo completa! L'unico difetto è la resa non eccellente dell'elemento demenziale, tipico del manga (Es quando la professoressa Momoko invita Saku e Koyuki a partecipare al contest scolastico i 2 ragazzi, in preda agli ormoni, accettano mettendosi in una posa tipica del soldato che obbedisce alla propria signora. Nei disegni del manga è molto più comica. Nell'anime la scena lascia un pò così..). Cooomunque, apparte questo dettaglio, posso dire che l'anime mantiene i caratteri tipici di "Beck". Quella patina opaca, molto anni '90 è resa ancor più evidente dai colori, tra i quali primeggia proprio il grigio. Questo è un bene. Perchè riesce a contestualizzare alla perfezione la storia rendendo l'atmosfera avvolgente e intrigante. Le sensazioni che lascia non sono di una società allegra e spensierata, ma anzi ci permette di capire le difficoltà dei giovani che hanno di esprimere loro stessi, in una situazione dove la globalizzazione musicale non fa altro che annientare la musica indipendente (quella vera) per imporre musica finta, commerciale, dove quindi è tutto un business e dove una band non è altro che una pedina in mano ai produttori, utilizzata per soddisfare quello che il mercato chiede. Appena la richiesta cambia, la band in questione viene subito messa da parte. I ragazzi, gli adolescenti, ma non solo, fanno di tutto pur di trasmettere il loro messaggio, e ciò che vuole trasmettere l'autore è che chiunque, con il sacrificio ce la può fare...anche un ragazzino normale come Koyuki!!! Più ci penso e più mi commuovo.
La critica al mondo musicale del maestro Harold Sakuishi viene sempre più fuori andando avanti con la trama, raggiungendo il culmine con il Great Full Sound. Lo scopo della creatrice del festival era quello di far conoscere la vera musica a tutto il Giappone, invitando grandi artisti internazionali da tutto il mondo. Tuttavia attualmente è in mano ai discografici che stanno sempre più snaturando e commercializzando l'evento la quale anima originaria sembra destinata perdersi: l'immagine conta più del messaggio da mandare. Ritratto magnifico della musica moderna. I salvatori del festival saranno dei giovani ragazzi che meglio di tutti incarnano lo spirito della musica! Ciò che vuole farci capire l'autore è che il rock parte dal basso, da noi! E con il sacrificio e con la passione, si può battere qualsiasi cosa! Tutto ciò è stupendo!
Se cercate una storia che parli di musica, ma musica vera, questo fa per voi. Vi permetterà di capire come un musicista cresce e come si evolve. Come compone.
Peccato che la storia si sia fermata neanche a metà del manga, ma ormai negli anime moderni è tipica la durata di 24/26 episodi. Ma vabeh..
Ho tralasciato molti aspetti (come le vicende riguardanti Maho e Izumi eccecc per non parlare del signor Saito!) preferendo di concentrarmi sull'aspetto tipico del fumetto: la musica.
Quasi dimenticavo! Le colonne sonore, by Beat Crusaders, sono molto buone e stanno perfettamente nel mood della storia ("Moon On The Water" mi è entrata in testa!).
Viva Harold Sakuishi! Viva Beck! Viva la musica!
Quello che qui recensisco è uno di quei pochi titoli che siano stati capaci di ampliare enormemente il mio interesse, non solo nei confronti dell'animazione giapponese, ma dell'attuale immaginario nipponico stesso, e per giunta d'incuneare le mie prime esperienze musicali in un'attiva elaborazione di gruppo: considerazioni strettamente personali ma, insomma, scusate se è poco.
Tralasciando la 'storia della mia vita', spendiamo qualche parola su quest'anime. BECK è un prodotto che ha riscosso molto successo in Italia. Merito di Dynit, responsabile sia della sua prima messa in onda su Mtv nel 2006 (negli ormai lontani 'tempi d'oro' dell'Anime Night) e di repliche a suo seguito, sia di avere distribuito l'originale versione cartacea, realizzata da Harold Sakuishi.
Sullo sfondo di un Giappone urbano contemporaneo, pienamente valorizzato dalla splendida regia di Osamu Kobayashi, ricca di primi piani e inquadrature che si trattengono anche sui particolari minori dello scenario, si racconta, da un lato, uno spaccato di vita adolescenziale di un comune gruppo di amici appassionati di musica, dall'altro, la realizzazione di un sogno: la formazione e poi la scalata al successo dei Mongolian Chop Squad, giovane band indipendente, chiaramente ispirata a mostri del rapcore quali i Rage Against the Machine o i primi Red Hot Chili Peppers. Principale intermediario del binomio vita-musica è Yukio 'Koyuki' Tanaka, timido quattordicenne che, dopo una serie d'incontri fortuiti (e fortunati), a partire da quella con Ryusuke e il suo buffo cane Beck, ma soprattutto quello con le sei corde, riuscirà a prendere maggiore confidenza con se stesso e la gente che gli è intorno - sì, detto così, ricorda un certo pilota di robot, e in effetti la somiglianza esiste.
Per quanto il proseguimento della trama sia contrassegnato da un'escalation di eventi non sempre adeguati a un contesto realistico plausibile, il livello d'intrattenimento e 'l'effetto attesa' non saranno mai sviliti, grazie a un funzionale mix d'ingredienti tipici dei teen drama, dello humor nipponico e della pop-rock culture. C'è da aggiungere poi un fattore determinante nella riuscita dell'empatia tra spettatori e personaggi: per qualsiasi appassionato di musica rock, meglio ancora se alle prese con uno strumento musicale, Beck garantirà un incentivo estremamente maggiore a immedesimarsi nelle vicende. E la stessa cura per le scenografie, la dettagliata riproduzione di strumenti originali nonché il realismo delle performance di ogni componente, alimenteranno per ogni intenditore l'attrazione verso questa serie.
Mongolian Chop Squad ha tutte le carte in regola per lasciare impressa una splendida esperienza, ed è sicuramente da rinomare tra le opere più fresche e giovanili della sua generazione.
Tralasciando la 'storia della mia vita', spendiamo qualche parola su quest'anime. BECK è un prodotto che ha riscosso molto successo in Italia. Merito di Dynit, responsabile sia della sua prima messa in onda su Mtv nel 2006 (negli ormai lontani 'tempi d'oro' dell'Anime Night) e di repliche a suo seguito, sia di avere distribuito l'originale versione cartacea, realizzata da Harold Sakuishi.
Sullo sfondo di un Giappone urbano contemporaneo, pienamente valorizzato dalla splendida regia di Osamu Kobayashi, ricca di primi piani e inquadrature che si trattengono anche sui particolari minori dello scenario, si racconta, da un lato, uno spaccato di vita adolescenziale di un comune gruppo di amici appassionati di musica, dall'altro, la realizzazione di un sogno: la formazione e poi la scalata al successo dei Mongolian Chop Squad, giovane band indipendente, chiaramente ispirata a mostri del rapcore quali i Rage Against the Machine o i primi Red Hot Chili Peppers. Principale intermediario del binomio vita-musica è Yukio 'Koyuki' Tanaka, timido quattordicenne che, dopo una serie d'incontri fortuiti (e fortunati), a partire da quella con Ryusuke e il suo buffo cane Beck, ma soprattutto quello con le sei corde, riuscirà a prendere maggiore confidenza con se stesso e la gente che gli è intorno - sì, detto così, ricorda un certo pilota di robot, e in effetti la somiglianza esiste.
Per quanto il proseguimento della trama sia contrassegnato da un'escalation di eventi non sempre adeguati a un contesto realistico plausibile, il livello d'intrattenimento e 'l'effetto attesa' non saranno mai sviliti, grazie a un funzionale mix d'ingredienti tipici dei teen drama, dello humor nipponico e della pop-rock culture. C'è da aggiungere poi un fattore determinante nella riuscita dell'empatia tra spettatori e personaggi: per qualsiasi appassionato di musica rock, meglio ancora se alle prese con uno strumento musicale, Beck garantirà un incentivo estremamente maggiore a immedesimarsi nelle vicende. E la stessa cura per le scenografie, la dettagliata riproduzione di strumenti originali nonché il realismo delle performance di ogni componente, alimenteranno per ogni intenditore l'attrazione verso questa serie.
Mongolian Chop Squad ha tutte le carte in regola per lasciare impressa una splendida esperienza, ed è sicuramente da rinomare tra le opere più fresche e giovanili della sua generazione.
Quest'anime è particolarmente emozionante. Molti potrebbero pensare che non sia niente di speciale in quanto si tratta principalmente di un genere sulla musica, ma vi posso assicurare che il lavoro che è stato fatto per la sua realizzazione è ben curato e merita il vostro tempo.
La trama è qualcosa di molto semplice e non lascia molto posto all'immaginazione. Si tratta di vita di tutti i giorni di un normale ragazzo delle superiori che con il tempo si avvicina alla musica. Vengono raccontate la fatica che prova per potere imparare a suonare la chitarra e la difficoltà nel trovare e guadagnare dei soldi, mentre studia, per potere comprarne una tutta sua. Di fatti, con il susseguirsi delle vicende nella trama sorgeranno anche i problemi che i gruppi del giorno d'oggi affrontano per ottenere popolarità e buoni ingaggi. Prevalgono molto la dedizione e l'impegno di ogni personaggio, le sue preoccupazioni ma anche i momenti di gran soddisfazione.
Insomma quest'anime si avvicina di più a "esperienze di vita" piuttosto che alla musica. Questo elemento compare piuttosto raramente all'inizio o piccoli spezzoni, ma con il proseguire della storia sarà sempre più frequente e ci regalerà dei bei minuti di musica che, nonostante non sia uno dei più graditi generi, apprezzerete davvero.
La storia sarà piuttosto povera di sentimenti, in quanto l'unica relazione amorosa presente è raccontata in maniera superficiale e non dà molta soddisfazione.
I disegni sono ben curati, riescono a racchiudere il realismo di cui è composto un'anime, che racconta la vita di ogni giorno che chiunque potrebbe vivere, e per questa ragione gli autori dovevano avvicinarsi il più possibile al reale affinché ci trasmettessero qualche emozione e sensazione.
I dettagli non sono curatissimi sui personaggi, ma sono ben dettagliati nelle ambientazioni, che sono qualcosa di distaccato. Spesso ci sono scene che ritraggono solo le ambientazioni, come ad esempio la vista della scuola, della città, di un vicolo, di un locale, delle strade e altro. E' un peccato che spesso si noti questo rapporto così separato tra personaggi e ambientazioni, ma nonostante tutto non ci si fa troppo caso e la scorrevolezza è piacevole.
Le musiche sono il punto di forza di quest'anime, d'altronde è proprio appartenente a un genere musicale e se non avessimo trovato soddisfacente la musica sarebbe stato un gran fiasco. Opening ed ending sono davvero belle, orecchiabili e piuttosto eccitanti. I generi che sentiremo spaziano dal rock al rock melodico, dal rapcore al funk e anche del rap. Molte delle canzoni che si sentiranno saranno di gruppi realmente esistenti e per questo la serie è davvero da visionare. La musica di sottofondo dell'anime è poco presente e a volte si sente semplicemente qualche canzone qua e là, ma non è qualcosa di negativo, o almeno non ci si fa troppo caso.
I doppiaggi, nonostante siano italiani, sono davvero ben fatti ed è una cosa piuttosto rara in anime traslati in italiano. Le voci saranno ben piazzate, le esclamazioni di sorpresa, la loro rabbia, tutto ben curato.
Non credo di voler dare a quest'anime più di 8 in quanto avrei sperato in un seguito della storia, dato che il manga è ancora in corso. Magari verrà fatto in futuro, chissà. E, nonostante abbai qualche difetto qua e là, trovo che sia particolarmente bello per molte canzoni ascoltate e che ho riascoltato fino alla nausea. Guardatelo e trascorrete delle belle ore. Senz'altro non sarà tempo perso.
La trama è qualcosa di molto semplice e non lascia molto posto all'immaginazione. Si tratta di vita di tutti i giorni di un normale ragazzo delle superiori che con il tempo si avvicina alla musica. Vengono raccontate la fatica che prova per potere imparare a suonare la chitarra e la difficoltà nel trovare e guadagnare dei soldi, mentre studia, per potere comprarne una tutta sua. Di fatti, con il susseguirsi delle vicende nella trama sorgeranno anche i problemi che i gruppi del giorno d'oggi affrontano per ottenere popolarità e buoni ingaggi. Prevalgono molto la dedizione e l'impegno di ogni personaggio, le sue preoccupazioni ma anche i momenti di gran soddisfazione.
Insomma quest'anime si avvicina di più a "esperienze di vita" piuttosto che alla musica. Questo elemento compare piuttosto raramente all'inizio o piccoli spezzoni, ma con il proseguire della storia sarà sempre più frequente e ci regalerà dei bei minuti di musica che, nonostante non sia uno dei più graditi generi, apprezzerete davvero.
La storia sarà piuttosto povera di sentimenti, in quanto l'unica relazione amorosa presente è raccontata in maniera superficiale e non dà molta soddisfazione.
I disegni sono ben curati, riescono a racchiudere il realismo di cui è composto un'anime, che racconta la vita di ogni giorno che chiunque potrebbe vivere, e per questa ragione gli autori dovevano avvicinarsi il più possibile al reale affinché ci trasmettessero qualche emozione e sensazione.
I dettagli non sono curatissimi sui personaggi, ma sono ben dettagliati nelle ambientazioni, che sono qualcosa di distaccato. Spesso ci sono scene che ritraggono solo le ambientazioni, come ad esempio la vista della scuola, della città, di un vicolo, di un locale, delle strade e altro. E' un peccato che spesso si noti questo rapporto così separato tra personaggi e ambientazioni, ma nonostante tutto non ci si fa troppo caso e la scorrevolezza è piacevole.
Le musiche sono il punto di forza di quest'anime, d'altronde è proprio appartenente a un genere musicale e se non avessimo trovato soddisfacente la musica sarebbe stato un gran fiasco. Opening ed ending sono davvero belle, orecchiabili e piuttosto eccitanti. I generi che sentiremo spaziano dal rock al rock melodico, dal rapcore al funk e anche del rap. Molte delle canzoni che si sentiranno saranno di gruppi realmente esistenti e per questo la serie è davvero da visionare. La musica di sottofondo dell'anime è poco presente e a volte si sente semplicemente qualche canzone qua e là, ma non è qualcosa di negativo, o almeno non ci si fa troppo caso.
I doppiaggi, nonostante siano italiani, sono davvero ben fatti ed è una cosa piuttosto rara in anime traslati in italiano. Le voci saranno ben piazzate, le esclamazioni di sorpresa, la loro rabbia, tutto ben curato.
Non credo di voler dare a quest'anime più di 8 in quanto avrei sperato in un seguito della storia, dato che il manga è ancora in corso. Magari verrà fatto in futuro, chissà. E, nonostante abbai qualche difetto qua e là, trovo che sia particolarmente bello per molte canzoni ascoltate e che ho riascoltato fino alla nausea. Guardatelo e trascorrete delle belle ore. Senz'altro non sarà tempo perso.
<b>Premessa: attenzione, lievi spoiler.</b>
"Beck" per è un bell'anime, ma nulla più, questo bisogna dirlo. La storia parla di un ragazzo timido e anche un po' sfigato che viene catapultato nel mondo della musica. Con il tempo, grazie agli amici della band, a una ragazza e a un insegnate di chitarra molto "esuberante", riuscirà a vincere le sue paure e a portare la sua band in cima al mondo.
Storia: 7
Per i primi episodi si meriterebbe anche di più, ma è il seguito che non mi convince, infatti ci sono personaggi che di punto in bianco scompaiono senza un vero e proprio motivo (il cambio di scuola non può bastare), e inoltre verso gli ultimi episodi si raggiunge anche un po' l'assurdo. <b>(Inizio spoiler)</b> Arriverà anche la mafia americana a mettere i bastoni fra le ruote alla band <b>(Fine spoiler)</b>.
Personaggi: 7
I protagonisti, sia maschi sia femmine, sono disegnati molto bene, il disegno si perde un po' nei personaggi secondari, con corpi addirittura improbabili - vedi l'insegnante di chitarra che sembra un uomo anche un po' grassoccio vestito, ma quando è in piscina al posto degli addominali ha una scacchiera.
Scene: 7
Alcune scene sono molto carine, ma il tutto si perde nella troppa semplicità di altre e nella riproposizione delle stesse, fino a raggiungere livelli di noia, soprattutto nelle scene in cui la band suona.
Consiglio quest'anime a chi vuole passare alcune ore in spensieratezza e anche a chi ama la musica alternativa, l'anime infatti è pieno zeppo di citazioni quali quelle a Kurt Kobain, Slash, Sid Vicious ecc.
"Beck" per è un bell'anime, ma nulla più, questo bisogna dirlo. La storia parla di un ragazzo timido e anche un po' sfigato che viene catapultato nel mondo della musica. Con il tempo, grazie agli amici della band, a una ragazza e a un insegnate di chitarra molto "esuberante", riuscirà a vincere le sue paure e a portare la sua band in cima al mondo.
Storia: 7
Per i primi episodi si meriterebbe anche di più, ma è il seguito che non mi convince, infatti ci sono personaggi che di punto in bianco scompaiono senza un vero e proprio motivo (il cambio di scuola non può bastare), e inoltre verso gli ultimi episodi si raggiunge anche un po' l'assurdo. <b>(Inizio spoiler)</b> Arriverà anche la mafia americana a mettere i bastoni fra le ruote alla band <b>(Fine spoiler)</b>.
Personaggi: 7
I protagonisti, sia maschi sia femmine, sono disegnati molto bene, il disegno si perde un po' nei personaggi secondari, con corpi addirittura improbabili - vedi l'insegnante di chitarra che sembra un uomo anche un po' grassoccio vestito, ma quando è in piscina al posto degli addominali ha una scacchiera.
Scene: 7
Alcune scene sono molto carine, ma il tutto si perde nella troppa semplicità di altre e nella riproposizione delle stesse, fino a raggiungere livelli di noia, soprattutto nelle scene in cui la band suona.
Consiglio quest'anime a chi vuole passare alcune ore in spensieratezza e anche a chi ama la musica alternativa, l'anime infatti è pieno zeppo di citazioni quali quelle a Kurt Kobain, Slash, Sid Vicious ecc.
'Beck' è consigliato agli amanti della musica e ai sognatori.
La grafica non è particolarmente bella, forse si è voluto mantenere l'aspetto del manga, i personaggi purtroppo tendono ad avere gambe tozze, ma le canzoni entrano nel cuore ("Face" è la mia preferita). La sigla poi tira su il morale a chiunque si trovi in uno stato depresso, visti l'allegria e il ritmo. Chiunque abbia suonato uno strumento per poi riporlo, vedendo l'anime si farà tornare una gran voglia di riprendere a suonare o cantare.
Le sequenze in inglese sono chiaramente comprensibili e a mio avviso utili per fare un ripasso della lingua.
La grafica non è particolarmente bella, forse si è voluto mantenere l'aspetto del manga, i personaggi purtroppo tendono ad avere gambe tozze, ma le canzoni entrano nel cuore ("Face" è la mia preferita). La sigla poi tira su il morale a chiunque si trovi in uno stato depresso, visti l'allegria e il ritmo. Chiunque abbia suonato uno strumento per poi riporlo, vedendo l'anime si farà tornare una gran voglia di riprendere a suonare o cantare.
Le sequenze in inglese sono chiaramente comprensibili e a mio avviso utili per fare un ripasso della lingua.
Premessa: la recensione seguente non contiene spoiler.
'Beck' è un anime musicale in cui si narrano le vicende di una band, appunto i Beck (Mongolian Chop Squad), nella quale si trovano cinque ragazzi appassionati di musica. Uno di questi, Tanaka, inizialmente è privo di cultura musicale e sfegatato ascoltatore di "idols", ma successivamente, avendo conosciuto i membri del complesso, avvierà un profondo e appassionato studio della chitarra e della musica rock di matrice inglese e americana.
La storia è ben sviluppata, ha una sua coerenza e organicità. Ciò che è messo più in rilievo è la musica, (da notare che questo non è un fatto da tutti gli anime considerati "musicali"), e dietro a essa vi sono tutti i fatti marginali, che consistono in sentimentalismi e in note riferenti alle personalità dei protagonisti. Così, osservando, si viene assorbiti dalla passione per la musica riprodotta realisticamente nella serie animata, e questo è fantastico. Il risultato di tutto ciò può essere la voglia di cominciare a suonare uno strumento, oppure di dedicarsi ancor più intensamente nello studio musicale già avviato.
Man mano che si prosegue nella visione il coinvolgimento cresce, raggiungendo poi un apice finale che rappresenta una vera e propria apoteosi per tutte le band e musicisti più solitari - si suppone, per i veri appassionati.
I disegni sono buoni, anche se talvolta un po' strani: vi sono scene in cui compaiono smorfie strane sui personaggi. Tuttavia queste pecche sono poche.
Le musiche invece sono ottime, per niente scontate: è bene dimenticarsi della musica commerciale che si sente oggigiorno su molte delle stazioni emittenti, poiché in 'Beck' si cerca di dare origine a una vera e originale musica, basata sull'alchimia di chi la compone, di chi la suona e di chi la ascolta.
Nient'altro da aggiungere per una recensione, se non un gran consiglio di visione.
'Beck' è un anime musicale in cui si narrano le vicende di una band, appunto i Beck (Mongolian Chop Squad), nella quale si trovano cinque ragazzi appassionati di musica. Uno di questi, Tanaka, inizialmente è privo di cultura musicale e sfegatato ascoltatore di "idols", ma successivamente, avendo conosciuto i membri del complesso, avvierà un profondo e appassionato studio della chitarra e della musica rock di matrice inglese e americana.
La storia è ben sviluppata, ha una sua coerenza e organicità. Ciò che è messo più in rilievo è la musica, (da notare che questo non è un fatto da tutti gli anime considerati "musicali"), e dietro a essa vi sono tutti i fatti marginali, che consistono in sentimentalismi e in note riferenti alle personalità dei protagonisti. Così, osservando, si viene assorbiti dalla passione per la musica riprodotta realisticamente nella serie animata, e questo è fantastico. Il risultato di tutto ciò può essere la voglia di cominciare a suonare uno strumento, oppure di dedicarsi ancor più intensamente nello studio musicale già avviato.
Man mano che si prosegue nella visione il coinvolgimento cresce, raggiungendo poi un apice finale che rappresenta una vera e propria apoteosi per tutte le band e musicisti più solitari - si suppone, per i veri appassionati.
I disegni sono buoni, anche se talvolta un po' strani: vi sono scene in cui compaiono smorfie strane sui personaggi. Tuttavia queste pecche sono poche.
Le musiche invece sono ottime, per niente scontate: è bene dimenticarsi della musica commerciale che si sente oggigiorno su molte delle stazioni emittenti, poiché in 'Beck' si cerca di dare origine a una vera e originale musica, basata sull'alchimia di chi la compone, di chi la suona e di chi la ascolta.
Nient'altro da aggiungere per una recensione, se non un gran consiglio di visione.
"Beck-mongolian chop squad", dello studio Madhouse, 2004/2005, è un anime tratto dal manga omonimo di Harold Sakuishi, da cui riprende però solo una prima parte.
Esso è ambientato in un mondo sconosciuto alla maggior parte delle persone, quello della musica suonata tra live house e locali: il vero mondo della musica.
"Beck" è senza dubbio l'anime per eccellenza che narra la vita di ragazzi che vivono per la musica, esso infatti descrive nei minimi particolari tutte quelle situazioni che i ragazzi affrontano per arrivare ad alti livelli (quei pochi che ci arrivano), e non tralascia almeno da questo punto di vista niente al caso: la bellezza e la precisione con cui sono disegnati gli strumenti ne è la prova più valida.
La trama è piacevole, perché intreccia la storia del gruppo alle relazioni personali dei protagonisti, Koyuki, Ryusuke, Saku, Taira e Chiba tanto diversi tra loro ma uniti da un unico sogno che ben presto diviene anche il sogno di chi guarda quest'anime.
Un po' forzati e poco credibili sono invece alcuni fattori, come i tempi di svolgimento di alcune situazioni. Per esempio il protagonista impara a suonare in poco tempo nonostante abbia una vista stra-impegnata, e una parte poco prima del finale è poco attendibile, anzi direi di impossibile realizzazione nella realtà.
Tecnicamente, l'anime è discreto, le animazioni non sono certo delle migliori, e la trama è molte volte un po' lenta, anche se a me non è quasi mai dispiaciuta; eccezionale è invece a mio avviso la colonna sonora prevalentemente rock, ma che non dimentica blues, jazz e nemmeno hip hop, accennando anche qualche importante brano del passato.
Concludendo, "Beck" è un anime che consiglio, se a molte persone può non piacere e d'obbligo (credo) che chi suoni come me in una band lo ami, poiché l'anime fa davvero sognare, e credo che chiunque ne possa apprezzare le qualità.
Esso è ambientato in un mondo sconosciuto alla maggior parte delle persone, quello della musica suonata tra live house e locali: il vero mondo della musica.
"Beck" è senza dubbio l'anime per eccellenza che narra la vita di ragazzi che vivono per la musica, esso infatti descrive nei minimi particolari tutte quelle situazioni che i ragazzi affrontano per arrivare ad alti livelli (quei pochi che ci arrivano), e non tralascia almeno da questo punto di vista niente al caso: la bellezza e la precisione con cui sono disegnati gli strumenti ne è la prova più valida.
La trama è piacevole, perché intreccia la storia del gruppo alle relazioni personali dei protagonisti, Koyuki, Ryusuke, Saku, Taira e Chiba tanto diversi tra loro ma uniti da un unico sogno che ben presto diviene anche il sogno di chi guarda quest'anime.
Un po' forzati e poco credibili sono invece alcuni fattori, come i tempi di svolgimento di alcune situazioni. Per esempio il protagonista impara a suonare in poco tempo nonostante abbia una vista stra-impegnata, e una parte poco prima del finale è poco attendibile, anzi direi di impossibile realizzazione nella realtà.
Tecnicamente, l'anime è discreto, le animazioni non sono certo delle migliori, e la trama è molte volte un po' lenta, anche se a me non è quasi mai dispiaciuta; eccezionale è invece a mio avviso la colonna sonora prevalentemente rock, ma che non dimentica blues, jazz e nemmeno hip hop, accennando anche qualche importante brano del passato.
Concludendo, "Beck" è un anime che consiglio, se a molte persone può non piacere e d'obbligo (credo) che chi suoni come me in una band lo ami, poiché l'anime fa davvero sognare, e credo che chiunque ne possa apprezzare le qualità.
Beck, questo per me è un capolavoro di anime tra quelli ambientati in uno scenario musicale, secondo me molto più bello e incentrato sulla musica rispetto a Nana, un altro bell'anime, ma troppo malinconico forse, e un po' la bellezza totale dell'anime ne risente. I personaggi, li ho trovati uno più bello dell'altro, tutti con i loro vari problemi, per non parlare di tutto quello che Ryusuke è riuscito a passare quando viveva negli States, Koyuki, questo è il soprannome del protagonista e come lo chiamano i suoi compagni nella band.
Inizialmente, lui è un normalissimo ragazzo, che va a scuola e vive una vita un po' triste e noiosa, finché non conosce appunto Ryusuke e sua sorella, che lo trasportano letteralmente nel fantastico mondo della musica rock. La trama è incentrata su questo gruppo di ragazzi, che facendo pratica e iniziandosi a frequentare decideranno poi di formare la mitica band Beck.
Per me l'anime è un vero capolavoro di musica, adolescenza e sentimenti. Le varie canzoni che vengono suonate (dai protagonisti e non solo) secondo me sono stupende e solo quelle meriterebbero di essere fatte su un CD a parte perché, fidatevi, sono fantastiche. Poi il bello di quest'anime è che butta ogni tanto dei vari riferimenti del mondo della musica rock, cosa che arricchisce ulteriormente questo fantastico anime. Alcuni esempi di riferimenti è possibile trovarli ad esempio nelle chitarre famose che usano alcuni cantanti o musicisti esperti e professionisti, oppure nelle canzoni che seguono il ritmo e sembrano essere quelle dei vari gruppi rock ecc. Poi i contenuti dell'anime a volte portano alla riflessione in stile GTO, ma solo in una piccolissima parte.
La grafica dell'anime per me è molto bella e riesce a trasportare e ad appassionare ancora meglio lo spettatore che segue le vicende di Beck, cosa sempre apprezzatissima e che per me fa la differenza sul lavoro complessivo del prodotto.
Infine consiglio la visione di quest'anime a tutti ma proprio tutti gli appassionati di musica, soprattutto quelli di musica rock, che troveranno pane per i loro denti. Per me è un capolavoro musicale-anime, da vedere. Molto buono anche l'adattamento italiano della Dynit.
Inizialmente, lui è un normalissimo ragazzo, che va a scuola e vive una vita un po' triste e noiosa, finché non conosce appunto Ryusuke e sua sorella, che lo trasportano letteralmente nel fantastico mondo della musica rock. La trama è incentrata su questo gruppo di ragazzi, che facendo pratica e iniziandosi a frequentare decideranno poi di formare la mitica band Beck.
Per me l'anime è un vero capolavoro di musica, adolescenza e sentimenti. Le varie canzoni che vengono suonate (dai protagonisti e non solo) secondo me sono stupende e solo quelle meriterebbero di essere fatte su un CD a parte perché, fidatevi, sono fantastiche. Poi il bello di quest'anime è che butta ogni tanto dei vari riferimenti del mondo della musica rock, cosa che arricchisce ulteriormente questo fantastico anime. Alcuni esempi di riferimenti è possibile trovarli ad esempio nelle chitarre famose che usano alcuni cantanti o musicisti esperti e professionisti, oppure nelle canzoni che seguono il ritmo e sembrano essere quelle dei vari gruppi rock ecc. Poi i contenuti dell'anime a volte portano alla riflessione in stile GTO, ma solo in una piccolissima parte.
La grafica dell'anime per me è molto bella e riesce a trasportare e ad appassionare ancora meglio lo spettatore che segue le vicende di Beck, cosa sempre apprezzatissima e che per me fa la differenza sul lavoro complessivo del prodotto.
Infine consiglio la visione di quest'anime a tutti ma proprio tutti gli appassionati di musica, soprattutto quelli di musica rock, che troveranno pane per i loro denti. Per me è un capolavoro musicale-anime, da vedere. Molto buono anche l'adattamento italiano della Dynit.
Non sono molti gli anime in grado di rendere bene l'idea di musica rock, e quei pochi che s'imbarcano nell'impresa spesso falliscono miseramente, finendo per risultare una versione per bambini di "Back in Black" (di cui per la cronaca non possiedono né il sound né i testi). Per un amante di musica "Beck" è un anime quasi d'obbligo, anche perché le canzoni trattate non sono di genere pop-smielato, ma di vero rock giapponese.
La storia si svolge in un Giappone contemporaneo, dove un ragazzo come tanti fa la conoscenza di alcuni altri ragazzi con una grande passione per la musica. La scalata per diventare una band rispettata è tortuosa e piena di ostacoli, alcuni di questi oltretutto si rifanno al passato di alcuni dei componenti della band, specie del primo chitarrista.
I temi trattati, tuttavia, non sono solo la musica, ma anche i rapporti sentimentali dei protagonisti, con qualche momento comico sparso qua e là, al fine di non risultare essenzialmente un anime "videoclip".
Tecnicamente è difficile dare un parere, poiché dipende proprio dai gusti personali definire lo stile di disegno di "Beck" bello, brutto, originale, ecc. Forse dopo cinque-sei episodi ci si abitua allo stile di disegno un po' approssimativo, anzi molto approssimativo in certe scene, tanto da avermi lasciato un po' titubante. Ma non giudicando mai in nessun caso un anime dalla grafica, preferisco attenermi a quelli che sono i reali pregi di questo anime, le musiche! Partendo con il dire che sono nato con il rock nel sangue, pur amando quasi tutti i generi musicali, devo ammettere che i Beck hanno compreso più che bene la differenza tra rock e musica da ragazzine. Con sigle eccellenti, e brani splendidamente realizzati, proprio non si può chiedere altro da un anime di questo genere.
Concludo dicendo che "Beck", oltre a essere godibilissimo nei confronti di chiunque, potrebbe essere l'unico vero anime sulla musica rock e sulle reali difficoltà che si nascondono sulla via del successo.
La storia si svolge in un Giappone contemporaneo, dove un ragazzo come tanti fa la conoscenza di alcuni altri ragazzi con una grande passione per la musica. La scalata per diventare una band rispettata è tortuosa e piena di ostacoli, alcuni di questi oltretutto si rifanno al passato di alcuni dei componenti della band, specie del primo chitarrista.
I temi trattati, tuttavia, non sono solo la musica, ma anche i rapporti sentimentali dei protagonisti, con qualche momento comico sparso qua e là, al fine di non risultare essenzialmente un anime "videoclip".
Tecnicamente è difficile dare un parere, poiché dipende proprio dai gusti personali definire lo stile di disegno di "Beck" bello, brutto, originale, ecc. Forse dopo cinque-sei episodi ci si abitua allo stile di disegno un po' approssimativo, anzi molto approssimativo in certe scene, tanto da avermi lasciato un po' titubante. Ma non giudicando mai in nessun caso un anime dalla grafica, preferisco attenermi a quelli che sono i reali pregi di questo anime, le musiche! Partendo con il dire che sono nato con il rock nel sangue, pur amando quasi tutti i generi musicali, devo ammettere che i Beck hanno compreso più che bene la differenza tra rock e musica da ragazzine. Con sigle eccellenti, e brani splendidamente realizzati, proprio non si può chiedere altro da un anime di questo genere.
Concludo dicendo che "Beck", oltre a essere godibilissimo nei confronti di chiunque, potrebbe essere l'unico vero anime sulla musica rock e sulle reali difficoltà che si nascondono sulla via del successo.
Beck – Mongolian Chop Squad è una serie di ventisei episodi, e è forse l’anime più realistico che abbia guardato, ma questo ovviamente dipende dai miei gusti, infatti so che ci sono altre serie realistiche come Beck e forse anche di più. Io semplicemente preferisco anime di azione o comunque che hanno a che fare con il fantastico.
Dico questo perché uno degli aspetti che mi ha maggiormente colpito di questa serie è proprio il suo realismo. Niente combattimenti al limite dell’impossibile, nessuno è in grado di volare, nessuno ha qualche super potere, non ci sono alieni, e soprattutto i fatti che accadono sono normali.
La storia è molto semplice, ma non per questo noiosa. Racconta di un ragazzo come tanti che, dopo avere conosciuto dei ragazzi con la passione per la musica, comincia anche lui a suonare. Con i suoi amici forma una band, e il loro obiettivo è ovviamente quello di sfondare e fare un CD tutto loro. Dopo tante prove, litigi e ripensamenti, la band riuscirà a farsi un nome.
Anche i disegni e le animazioni a mio avviso sono buoni, e i personaggi sono tutti ben caratterizzati e hanno tutti un buon design, semplice ma allo stesso tempo d’impatto.
Inutile dire che per un anime che parla di musica il punto forte sia proprio la colonna sonora, a partire dalle due canzoni di apertura e di chiusura, entrambe davvero molto belle, fino alle tante canzoni e musiche che si sentono nel corso delle varie puntate.
Consiglio quest’anime a chi ha la passione per la musica e in particolare a chi suona uno strumento, in modo da potersi identificare al meglio nei vari protagonisti.
Buoni trovo l’adattamento e il doppiaggio italiano.
Dico questo perché uno degli aspetti che mi ha maggiormente colpito di questa serie è proprio il suo realismo. Niente combattimenti al limite dell’impossibile, nessuno è in grado di volare, nessuno ha qualche super potere, non ci sono alieni, e soprattutto i fatti che accadono sono normali.
La storia è molto semplice, ma non per questo noiosa. Racconta di un ragazzo come tanti che, dopo avere conosciuto dei ragazzi con la passione per la musica, comincia anche lui a suonare. Con i suoi amici forma una band, e il loro obiettivo è ovviamente quello di sfondare e fare un CD tutto loro. Dopo tante prove, litigi e ripensamenti, la band riuscirà a farsi un nome.
Anche i disegni e le animazioni a mio avviso sono buoni, e i personaggi sono tutti ben caratterizzati e hanno tutti un buon design, semplice ma allo stesso tempo d’impatto.
Inutile dire che per un anime che parla di musica il punto forte sia proprio la colonna sonora, a partire dalle due canzoni di apertura e di chiusura, entrambe davvero molto belle, fino alle tante canzoni e musiche che si sentono nel corso delle varie puntate.
Consiglio quest’anime a chi ha la passione per la musica e in particolare a chi suona uno strumento, in modo da potersi identificare al meglio nei vari protagonisti.
Buoni trovo l’adattamento e il doppiaggio italiano.
La serie racconta della vita di Koyuki, un ragazzo dal carattere debole che non ha grandi aspettative riguardo al suo futuro, insomma un personaggio che non ispira particolarmente fiducia. Però dopo avere fatto conoscenza con un chitarrista di nome Ryusuke, il protagonista si ritroverà faccia a faccia con il mondo della musica e attraverso quest'ultimo comincerà il suo lungo ma importante cambiamento, che lo porterà a stringere nuove amicizie e a visitare luoghi che non avrebbe mai pensato di vedere. Ma la cosa più importante saranno le sue relazioni con alcune ragazze, infatti attraverso queste ultime si svilupperanno delle storie secondarie che riguarderanno il lato sentimentale del protagonista.
Beck propone tantissime basi in grado di creare un anime interessante, eppure non è riuscito a darmi appieno questa impressione.
Personalmente credo che il problema principale sia la strutturazione della trama, infatti è la ripetitività di quest'ultima a creare il problema principale. Insomma ci si sofferma troppo su alcuni eventi, che andavano ristretti o addirittura rimossi per garantire una trama più interessante. Un esempio è la relazione di Koyuki con una ragazza poiché, nonostante la relazione con quest'ultima, si nota un forte senso di passività tra i due personaggi, il che è normale data la timidezza del protagonista, eppure quando si verifica un evento che dovrebbe eliminare quest'ostacolo, nella puntata seguente si ricomincia da 0 come se non fosse accaduto nulla, e il tutto si ripeterà più volte nel corso della serie.
Per la storia della band invece c'è qualche giustificazione, dato che il mondo della musica non garantisce immediatamente una valanga di soldi ai gruppi musicali di tutti i tipi, infatti la band partirà dalla sua nascita e andrà incontro a tantissime difficoltà che renderanno dura la scalata per il successo.
Il problema è che per molti episodi ci si mantiene su un unico piano, dato che ci vorrà molto tempo prima dello scoppio della scintilla che sarà in grado di portare la band ad un livello superiore, nell'attesa ci sarà un ripetersi continuo di problemi e di concerti poco esaltanti che appartengono alla categoria della band emergenti.
Voglio fare notare che, nonostante questi problemi, la trama è stata in grado di esporre l'ingiustizia che prende luogo nel mondo della musica di oggi, ovvero il perenne contrasto tra la musica commerciale e quella di talento che, per la maggior parte dei casi, è costrette a sottostare davanti al potere delle case discografiche che tendono a scegliere il primo genere e a ignorare il secondo.
Il finale offre tutti gli spunti per iniziare una nuova serie, però cerca di evitare questa possibilità attraverso un veloce riassunto di quello che si doveva vedere, insomma un finale inconcluso e decisamente ristretto, che non lascia una bella impressione.
I personaggi sono tanti e ognuno di loro, attraverso il suo carattere, contribuirà alla crescita del protagonista, dall'energico signor Saito (che avrà il ruolo di maestro sia nella vita musicale che in quella sportiva di Koyuki) fino allo scontroso Chiba, senza contare le varie figure che presenziano nella vita scolastica del protagonista, infatti ci sono alcuni teppisti che spesso prenderanno di mira Koyuki con il solo scopo di rendergli la vita più difficile.
Il problema principale è che i personaggi non sono caratterizzati in un modo tale da restare impressi nella mente di chi li guarda, inoltre alcuni componenti della band, come Chiba e Taira, non hanno abbastanza spazio che gli permetta di essere in grado di ricoprire il ruolo di protagonisti, nonostante la loro posizione, risultano poco più che dei personaggi secondari.
Il soundtrack è molto bello e rientra decisamente nei toni dell'anime, poiché si ascolteranno tantissimi brani ai concerti della band, ma la cosa più interessante è l'evoluzione che avrà luogo nel gruppo stesso, dato che con l'avanzare degli episodi si noterà uno stile sempre più professionale che permetterà di identificare la crescita della band nel corso della serie. Inoltre ci saranno molte canzoni che appartengono a dei gruppi che sono esistiti o che esistono tuttora.
La opening si chiama "Hit in the USA", che offre un ritmo incalzante e decisamente energico, anche se ripetitivo per i miei gusti; come ending c'è "My World Down", che cederà il posto a "Moon on the Water". Sono queste delle ending decisamente più belle e particolari, specialmente l'ultima, che è un simbolo che ricoprirà un ruolo particolare in alcuni episodi.
Le animazioni da un lato hanno dovuto sottostare ai disegni del manga mentre, dall'altro si nota che si poteva fare di meglio, dato che alcuni disegni sono decisamente approssimativi e poco dettagliati. Forse il primo episodio può risultare un pò fastidioso in questo ambito, ma pian piano ci si fa l'abitudine. Resta da dire che ci si poteva impegnare di più.
Personalmente credo che gli anime siano in grado di offrire una componente fondamentale per una serie che ospita il tema della musica: ovvero la colonna sonora. Infatti ero partito con questa mentalità, ma attraverso i difetti che s'incontrano all'interno dell'anime, ho riconsiderato i miei punti di vista.
Credo che Beck necessiti di una seconda possibilità attraverso un suo possibile seguito, ma nelle condizioni attuali il suo voto è 7.
Beck propone tantissime basi in grado di creare un anime interessante, eppure non è riuscito a darmi appieno questa impressione.
Personalmente credo che il problema principale sia la strutturazione della trama, infatti è la ripetitività di quest'ultima a creare il problema principale. Insomma ci si sofferma troppo su alcuni eventi, che andavano ristretti o addirittura rimossi per garantire una trama più interessante. Un esempio è la relazione di Koyuki con una ragazza poiché, nonostante la relazione con quest'ultima, si nota un forte senso di passività tra i due personaggi, il che è normale data la timidezza del protagonista, eppure quando si verifica un evento che dovrebbe eliminare quest'ostacolo, nella puntata seguente si ricomincia da 0 come se non fosse accaduto nulla, e il tutto si ripeterà più volte nel corso della serie.
Per la storia della band invece c'è qualche giustificazione, dato che il mondo della musica non garantisce immediatamente una valanga di soldi ai gruppi musicali di tutti i tipi, infatti la band partirà dalla sua nascita e andrà incontro a tantissime difficoltà che renderanno dura la scalata per il successo.
Il problema è che per molti episodi ci si mantiene su un unico piano, dato che ci vorrà molto tempo prima dello scoppio della scintilla che sarà in grado di portare la band ad un livello superiore, nell'attesa ci sarà un ripetersi continuo di problemi e di concerti poco esaltanti che appartengono alla categoria della band emergenti.
Voglio fare notare che, nonostante questi problemi, la trama è stata in grado di esporre l'ingiustizia che prende luogo nel mondo della musica di oggi, ovvero il perenne contrasto tra la musica commerciale e quella di talento che, per la maggior parte dei casi, è costrette a sottostare davanti al potere delle case discografiche che tendono a scegliere il primo genere e a ignorare il secondo.
Il finale offre tutti gli spunti per iniziare una nuova serie, però cerca di evitare questa possibilità attraverso un veloce riassunto di quello che si doveva vedere, insomma un finale inconcluso e decisamente ristretto, che non lascia una bella impressione.
I personaggi sono tanti e ognuno di loro, attraverso il suo carattere, contribuirà alla crescita del protagonista, dall'energico signor Saito (che avrà il ruolo di maestro sia nella vita musicale che in quella sportiva di Koyuki) fino allo scontroso Chiba, senza contare le varie figure che presenziano nella vita scolastica del protagonista, infatti ci sono alcuni teppisti che spesso prenderanno di mira Koyuki con il solo scopo di rendergli la vita più difficile.
Il problema principale è che i personaggi non sono caratterizzati in un modo tale da restare impressi nella mente di chi li guarda, inoltre alcuni componenti della band, come Chiba e Taira, non hanno abbastanza spazio che gli permetta di essere in grado di ricoprire il ruolo di protagonisti, nonostante la loro posizione, risultano poco più che dei personaggi secondari.
Il soundtrack è molto bello e rientra decisamente nei toni dell'anime, poiché si ascolteranno tantissimi brani ai concerti della band, ma la cosa più interessante è l'evoluzione che avrà luogo nel gruppo stesso, dato che con l'avanzare degli episodi si noterà uno stile sempre più professionale che permetterà di identificare la crescita della band nel corso della serie. Inoltre ci saranno molte canzoni che appartengono a dei gruppi che sono esistiti o che esistono tuttora.
La opening si chiama "Hit in the USA", che offre un ritmo incalzante e decisamente energico, anche se ripetitivo per i miei gusti; come ending c'è "My World Down", che cederà il posto a "Moon on the Water". Sono queste delle ending decisamente più belle e particolari, specialmente l'ultima, che è un simbolo che ricoprirà un ruolo particolare in alcuni episodi.
Le animazioni da un lato hanno dovuto sottostare ai disegni del manga mentre, dall'altro si nota che si poteva fare di meglio, dato che alcuni disegni sono decisamente approssimativi e poco dettagliati. Forse il primo episodio può risultare un pò fastidioso in questo ambito, ma pian piano ci si fa l'abitudine. Resta da dire che ci si poteva impegnare di più.
Personalmente credo che gli anime siano in grado di offrire una componente fondamentale per una serie che ospita il tema della musica: ovvero la colonna sonora. Infatti ero partito con questa mentalità, ma attraverso i difetti che s'incontrano all'interno dell'anime, ho riconsiderato i miei punti di vista.
Credo che Beck necessiti di una seconda possibilità attraverso un suo possibile seguito, ma nelle condizioni attuali il suo voto è 7.
Beck è uno dei pochi anime che parla di musica, alternativa, per giunta, il che rafforza il mio interesse per esso.
Purtroppo, da un punto di vista della storia e della caratterizzazione dei personaggi, devo dire che è poco interessante. La storia è molto lineare, senza praticamente alcun colpo di scena; i personaggi sono molto semplici, non nascono grandi interazioni fra di essi, alcuni scompaiono improvvisamente, altri sembrano assumere una certa importanza in talune puntate, ma poi si eclissano inspiegabilmente, riportando Beck a ruotare attorno ai soliti cinque protagonisti e musicisti.
E', però, da apprezzare moltissimo l'OST, davvero fantastico riascoltare le canzoni che i Beck avrebbero prodotto. Mi mette sempre un brivido riascoltare i loro brani, pur non essendo un grande amante del grunge e dell'alternative rock.
Altra pecca: il finale. Praticamente non esiste.
Da dire che non ho apprezzato il doppiaggio italiano. Un po' atono, per non parlare dei doppiatori italiani che cercano di parlare l'inglese, solo una parola: penoso. Oddio, ma che pronuncia desolante! Ho ascoltato la pronuncia inglese dei doppiatori originali giapponesi e sono almeno dieci volte più fluidi. Mah. Anche graficamente non eccelle: molte scene sono ripetute, un po' tratteggianti e poco sicure, non di certo il meglio in circolazione.
Comunque, do 7 con molta generosità.
Purtroppo, da un punto di vista della storia e della caratterizzazione dei personaggi, devo dire che è poco interessante. La storia è molto lineare, senza praticamente alcun colpo di scena; i personaggi sono molto semplici, non nascono grandi interazioni fra di essi, alcuni scompaiono improvvisamente, altri sembrano assumere una certa importanza in talune puntate, ma poi si eclissano inspiegabilmente, riportando Beck a ruotare attorno ai soliti cinque protagonisti e musicisti.
E', però, da apprezzare moltissimo l'OST, davvero fantastico riascoltare le canzoni che i Beck avrebbero prodotto. Mi mette sempre un brivido riascoltare i loro brani, pur non essendo un grande amante del grunge e dell'alternative rock.
Altra pecca: il finale. Praticamente non esiste.
Da dire che non ho apprezzato il doppiaggio italiano. Un po' atono, per non parlare dei doppiatori italiani che cercano di parlare l'inglese, solo una parola: penoso. Oddio, ma che pronuncia desolante! Ho ascoltato la pronuncia inglese dei doppiatori originali giapponesi e sono almeno dieci volte più fluidi. Mah. Anche graficamente non eccelle: molte scene sono ripetute, un po' tratteggianti e poco sicure, non di certo il meglio in circolazione.
Comunque, do 7 con molta generosità.
A mio parere vedere quest'anime è praticamente obbligatorio per chiunque ami la musica e anche per chi voglia avvicinarcisi. Beck riesce a coinvolgerti in ogni puntata, ti fa venire sempre più la voglia di continuare a guardarlo e non ne puoi fare a meno. I personaggi sono qualcosa di incredibile e ti entrano nel cuore andando avanti nelle puntate. La cosa più bella sono le canzoni. Io ascolto molti gruppi ma, cavolo, i Beck se esistessero sarebbero in vetta alle classifiche. In Giappone hanno fatto pure dei CD! Ascoltate le canzoni perché secondo me sono veramente stupende, bisogna fare i complimenti ai produttori o chiunque le abbia scritte perché le trovo bellissime. Messaggio finale: guardate Beck.
Ehm, no, direi proprio di no. Non ci siamo.
Tutto mi aspettavo da Beck, anime acclamato da tutti, tranne che questa gran delusione.
La storia - se può definirsi tale - ruota attorno a un gruppo di ragazzi che vogliono mettere su una band, e da qui il tema si allarga sempre di più mostrando le varie sfaccettature della vita di una rock band.
Il problema principale di quest'anime è che non sa mai dove andare a parare, si autocompiace del modo semplice con cui racconta la vita di Koyuki e dei suoi amici. Ma lo fa in maniera talmente pigra, che gli episodi sembrano procedere per inerzia, senza che succeda mai nulla degno del minimo interesse, almeno fino agli ultimi episodi che sono sì più avvincenti, ma in cui lo sviluppo rasenta la banalità più totale, degna del "miglior" High school musical.
Fattore varietà, alla fine si ripete sempre lo stesso ciclo: i protagonisti ricevono un'offerta per dei dischi o per un provino/concerto, fanno le prove, problemino in mezzo, problemino risolto e concerto/CD effettuato con successo. Mi ricorda la monotonia dello schema che segue One Piece. Voi direte che è questa la vita di una rock band? Allora io rispondo che è pessima l'idea di trasporla in anime. E come trasposizione da un manga, diciamocelo, è quanto di peggio si possa immaginare, pur non conoscendo il manga. Perché? Perché più che assistere a un anime sembra di assistere a un "manga animato". Il termine "regia" possiamo dire che non esiste in quest'anime, visto che i produttori si sono limitati ad affiancare una dopo l'altro le vignette del manga, con pause e cambi di scena che non stanno né in cielo né in terra, ripercuotendosi quindi sulla storia e sulla sceneggiatura, con effetti disastrosi.
Ma purtroppo non finisce qui. Quello di Beck sarebbe stato accettabile come finale pur nella sua eccessiva semplicità, e invece no: mi sono trovato difronte a uno dei finali più brutti e insignificanti della mia carriera da appassionato d'animazione giapponese. Sono consapevole che questa scelta sia stata pressoché inevitabile perché tratto dal manga, ma io purtroppo devo limitarmi a giudicare l'anime.
Tecnicamente parlando la situazione non migliora di certo, anzi:
- regia penosa, con un montaggio delle scene che non sta né in cielo né in terra, mai visto un lavoro così mediocre in un prodotto animato;
- disegni scadenti, anche per quanto riguarda il chara design (quelli di Koyuki e Ryusuke sono palesemente copiati da due personaggi di Evangelion, rispettivamente da Shinji e da Shigeru Aoba, guarda caso anche i doppiatori sono gli stessi...), che è di una semplicità disarmante e di un'espressività praticamente inesistente, non ho mai visto dei volti così inespressivi;
- animazioni scarne, appena essenziali;
- aspetto musicale invece discreto, almeno gli autori si sono degnati di curarlo fino alla sufficienza - non oltre eh, son sempre musichette rockettare come se ne vedono tante per strada;
- fondali tra i peggiori che si possano immaginare per un anime;
Segnalo subito un pregio, prima che me ne dimentichi: seppur non troppo in profondità, l'anime a volte riesce a trasmettere bene i sentimenti di Koyuki nello spettatore, e anche la visione di certi aspetti del mondo musicale è affrontata con cura genuina.
Ora tocca parlare dei personaggi.
A un esame superficiale direi che godono di un'ottima caratterizzazione, ma vogliamo entrare un po' più nel dettaglio? Ok. Koyuki, il protagonista, e Maho sono caratterizzati benissimo e la loro evoluzione e rappresentata ottimamente... ma gli altri? I "semplici" componenti della band lo sono in maniera appena sufficiente, mentre Ryusuke è un vero e proprio disastro, per la sua incoerenza (e antipatia anche, ma questo aspetto è soggettivo) nel suo modo di fare, e nel relazionarsi con Koyuki e con gli altri membri della band; ad esempio prima sembra finalmente aver legato seriamente con Koyuki, e poi minaccia di cacciarlo dalla band se non riuscisse a scrivere un testo per la loro canzone che dovrebbero presentare al prossimo live, ritenendolo appunto inutile. Poi di punto in bianco decide di lasciare i Beck, così, per mostrare degli pseudo-colpi di scena, e poi nel finale ci torna dentro di punto in bianco? Motivo? Mai rivelato. E' un personaggio che per ridicolaggine, incoerenza e non-credibilità accosterei a Suzaku Kururugi di Code Geass, ma qui a rendere ancor peggiore Ryusuke è l'interruzione - perchè questo è, non un finale - della serie.
Pensare che c'è pure un altro personaggio che riesce a cadere in basso quasi quanto Ryusuke fa calare le braccia non poco. Sto parlando della prima amica di Koyuki, per la quale quest'ultimo aveva una cotta, ricordate? Chissà perché anche il suo nome mi è completamente passato di mente. Cosa succede dopo una decina di episodi? Koyuki sembra che stia per riuscire nel suo intento, quando di punto in bianco sembra rinunciarci e inizia a pensare di rimorchiare Maho. Vada pure, chiamasi crisi di gioventù, ma l'amica sua che fine ha fatto? Sparita. E per sparita intendo letteralmente, volatilizzata insomma. Da una dozzina di episodi alla fine non si vede più neanche una volta, né in giro né nei pensieri di Koyuki. Bell'amico, evidentemente pensava solo a cuccare. Ma soprattutto bell'anime, che riesce a dimenticarsi per strada un personaggio non irrilevante... Senza parole.
E se poi voglio essere proprio cattivo e rigirare il coltello nella piaga, in uno stesso episodio sono presenti due scene ridicole (neanche il tempo di digerirle): Ryusuke che rovescia il contenuto di una tazza in testa a un ragazzo appena conosciuto, il quale rimane impassibile fino al completo svuotamento della suddetta. Da un'altra parte invece Koyuki, eccezionale ciclista, si cimenta in derapate e acrobazie degne del miglior livello di abilità di "Gran Thef Auto: Sant Andreas" e s'inventa una trovata alla Tom&Jerry.
Ah, e che dire dei messaggi educativi di fondo, tipici di quasi ogni anime, anche dei più scadenti? Inesistenti, anzi diverse volte ho notato una forte inclinazione agli ideali americani, che ritengo siano in un anime quanto di peggio ci possa stare.
E che dire del cane Beck, che dovrebbe essere il simbolo dell'opera? Compare sì e no 4-5 volte in tutti i 26 episodi.
Per concludere Beck-Mongolian chop squad ha cercato di riscuotere successo limitandosi a fare vedere un gruppo di ragazzi che diventano sempre più bravi a suonare, e ci è riuscito, ma non con me. E' un disastro su quasi tutti i fronti, ho gettato dalla finestra circa 9 ore della mia vita, ma da qui in avanti non credo di cimentarmi più in una tortura del genere solo per potere giudicare un anime dall'inizio alla fine, le pratiche di masochismo le lascio agli altri, io penserò solo a godermi le opere più meritevoli.
Il mio voto durante tutto l'arco narrativo della serie è sempre oscillato tra il 4 e il 6, ma in vista di un finale simile la bilancia non può pendere dalla parte positiva. Non infierisco ulteriormente perché, nonostante i tantissimi difetti, a un appassionato del genere potrebbe anche piacere.
E pensare che le premesse iniziali erano buone. Ho rivalutato K-ON!
E' triste vedere che le recensioni più lunghe mi escono con gli anime più scadenti, sigh.
Tutto mi aspettavo da Beck, anime acclamato da tutti, tranne che questa gran delusione.
La storia - se può definirsi tale - ruota attorno a un gruppo di ragazzi che vogliono mettere su una band, e da qui il tema si allarga sempre di più mostrando le varie sfaccettature della vita di una rock band.
Il problema principale di quest'anime è che non sa mai dove andare a parare, si autocompiace del modo semplice con cui racconta la vita di Koyuki e dei suoi amici. Ma lo fa in maniera talmente pigra, che gli episodi sembrano procedere per inerzia, senza che succeda mai nulla degno del minimo interesse, almeno fino agli ultimi episodi che sono sì più avvincenti, ma in cui lo sviluppo rasenta la banalità più totale, degna del "miglior" High school musical.
Fattore varietà, alla fine si ripete sempre lo stesso ciclo: i protagonisti ricevono un'offerta per dei dischi o per un provino/concerto, fanno le prove, problemino in mezzo, problemino risolto e concerto/CD effettuato con successo. Mi ricorda la monotonia dello schema che segue One Piece. Voi direte che è questa la vita di una rock band? Allora io rispondo che è pessima l'idea di trasporla in anime. E come trasposizione da un manga, diciamocelo, è quanto di peggio si possa immaginare, pur non conoscendo il manga. Perché? Perché più che assistere a un anime sembra di assistere a un "manga animato". Il termine "regia" possiamo dire che non esiste in quest'anime, visto che i produttori si sono limitati ad affiancare una dopo l'altro le vignette del manga, con pause e cambi di scena che non stanno né in cielo né in terra, ripercuotendosi quindi sulla storia e sulla sceneggiatura, con effetti disastrosi.
Ma purtroppo non finisce qui. Quello di Beck sarebbe stato accettabile come finale pur nella sua eccessiva semplicità, e invece no: mi sono trovato difronte a uno dei finali più brutti e insignificanti della mia carriera da appassionato d'animazione giapponese. Sono consapevole che questa scelta sia stata pressoché inevitabile perché tratto dal manga, ma io purtroppo devo limitarmi a giudicare l'anime.
Tecnicamente parlando la situazione non migliora di certo, anzi:
- regia penosa, con un montaggio delle scene che non sta né in cielo né in terra, mai visto un lavoro così mediocre in un prodotto animato;
- disegni scadenti, anche per quanto riguarda il chara design (quelli di Koyuki e Ryusuke sono palesemente copiati da due personaggi di Evangelion, rispettivamente da Shinji e da Shigeru Aoba, guarda caso anche i doppiatori sono gli stessi...), che è di una semplicità disarmante e di un'espressività praticamente inesistente, non ho mai visto dei volti così inespressivi;
- animazioni scarne, appena essenziali;
- aspetto musicale invece discreto, almeno gli autori si sono degnati di curarlo fino alla sufficienza - non oltre eh, son sempre musichette rockettare come se ne vedono tante per strada;
- fondali tra i peggiori che si possano immaginare per un anime;
Segnalo subito un pregio, prima che me ne dimentichi: seppur non troppo in profondità, l'anime a volte riesce a trasmettere bene i sentimenti di Koyuki nello spettatore, e anche la visione di certi aspetti del mondo musicale è affrontata con cura genuina.
Ora tocca parlare dei personaggi.
A un esame superficiale direi che godono di un'ottima caratterizzazione, ma vogliamo entrare un po' più nel dettaglio? Ok. Koyuki, il protagonista, e Maho sono caratterizzati benissimo e la loro evoluzione e rappresentata ottimamente... ma gli altri? I "semplici" componenti della band lo sono in maniera appena sufficiente, mentre Ryusuke è un vero e proprio disastro, per la sua incoerenza (e antipatia anche, ma questo aspetto è soggettivo) nel suo modo di fare, e nel relazionarsi con Koyuki e con gli altri membri della band; ad esempio prima sembra finalmente aver legato seriamente con Koyuki, e poi minaccia di cacciarlo dalla band se non riuscisse a scrivere un testo per la loro canzone che dovrebbero presentare al prossimo live, ritenendolo appunto inutile. Poi di punto in bianco decide di lasciare i Beck, così, per mostrare degli pseudo-colpi di scena, e poi nel finale ci torna dentro di punto in bianco? Motivo? Mai rivelato. E' un personaggio che per ridicolaggine, incoerenza e non-credibilità accosterei a Suzaku Kururugi di Code Geass, ma qui a rendere ancor peggiore Ryusuke è l'interruzione - perchè questo è, non un finale - della serie.
Pensare che c'è pure un altro personaggio che riesce a cadere in basso quasi quanto Ryusuke fa calare le braccia non poco. Sto parlando della prima amica di Koyuki, per la quale quest'ultimo aveva una cotta, ricordate? Chissà perché anche il suo nome mi è completamente passato di mente. Cosa succede dopo una decina di episodi? Koyuki sembra che stia per riuscire nel suo intento, quando di punto in bianco sembra rinunciarci e inizia a pensare di rimorchiare Maho. Vada pure, chiamasi crisi di gioventù, ma l'amica sua che fine ha fatto? Sparita. E per sparita intendo letteralmente, volatilizzata insomma. Da una dozzina di episodi alla fine non si vede più neanche una volta, né in giro né nei pensieri di Koyuki. Bell'amico, evidentemente pensava solo a cuccare. Ma soprattutto bell'anime, che riesce a dimenticarsi per strada un personaggio non irrilevante... Senza parole.
E se poi voglio essere proprio cattivo e rigirare il coltello nella piaga, in uno stesso episodio sono presenti due scene ridicole (neanche il tempo di digerirle): Ryusuke che rovescia il contenuto di una tazza in testa a un ragazzo appena conosciuto, il quale rimane impassibile fino al completo svuotamento della suddetta. Da un'altra parte invece Koyuki, eccezionale ciclista, si cimenta in derapate e acrobazie degne del miglior livello di abilità di "Gran Thef Auto: Sant Andreas" e s'inventa una trovata alla Tom&Jerry.
Ah, e che dire dei messaggi educativi di fondo, tipici di quasi ogni anime, anche dei più scadenti? Inesistenti, anzi diverse volte ho notato una forte inclinazione agli ideali americani, che ritengo siano in un anime quanto di peggio ci possa stare.
E che dire del cane Beck, che dovrebbe essere il simbolo dell'opera? Compare sì e no 4-5 volte in tutti i 26 episodi.
Per concludere Beck-Mongolian chop squad ha cercato di riscuotere successo limitandosi a fare vedere un gruppo di ragazzi che diventano sempre più bravi a suonare, e ci è riuscito, ma non con me. E' un disastro su quasi tutti i fronti, ho gettato dalla finestra circa 9 ore della mia vita, ma da qui in avanti non credo di cimentarmi più in una tortura del genere solo per potere giudicare un anime dall'inizio alla fine, le pratiche di masochismo le lascio agli altri, io penserò solo a godermi le opere più meritevoli.
Il mio voto durante tutto l'arco narrativo della serie è sempre oscillato tra il 4 e il 6, ma in vista di un finale simile la bilancia non può pendere dalla parte positiva. Non infierisco ulteriormente perché, nonostante i tantissimi difetti, a un appassionato del genere potrebbe anche piacere.
E pensare che le premesse iniziali erano buone. Ho rivalutato K-ON!
E' triste vedere che le recensioni più lunghe mi escono con gli anime più scadenti, sigh.
A distanza di tre anni da quando ho visto quest'anime, lo ricordo ancora con entusiasmo tanto che probabilmente me lo rivedrò prossimamente. Passiamo alle caratteristiche di quest'anime.
1. La Grafica dell'anime è piacevole anche se un po' semplice, probabilmente l'autore poteva curare molto di più alcuni dettagli.
2. I protagonisti vengono analizzati in maniera approfondita, sotto molti aspetti; purtroppo molti dei personaggi principali della serie non ricevono la stessa attenzione, Per esempio, nonostante Taira e Chiba siano due membri importanti del gruppo, l'anime non dice molto sul loro conto.
3. Le musiche per me sono favolose, dovrei vergognarmi un po’, ma ancora oggi ogni tanto mi sento "Moon on the water"! (vi prego, non giudicate!).
4. Ho trovato il concept di Beck abbastanza originale, almeno per quanto mi riguarda è stato il primo anime centrato su una band musicale che ho mai visto.
5. Ma come si può far finire un anime così bello in una maniera così infame! Ammetto che dopo Evangelion ho il terrore dei final episodes, però così e troppo, è evidente che l'autore forza la trama per interrompere la serie.
Il mio personalissimo parere su Beck è che sia un anime che va sicuramente visto, però preparatevi a un finale che, a mio personalissimo parere, è estremamente deludente.
1. La Grafica dell'anime è piacevole anche se un po' semplice, probabilmente l'autore poteva curare molto di più alcuni dettagli.
2. I protagonisti vengono analizzati in maniera approfondita, sotto molti aspetti; purtroppo molti dei personaggi principali della serie non ricevono la stessa attenzione, Per esempio, nonostante Taira e Chiba siano due membri importanti del gruppo, l'anime non dice molto sul loro conto.
3. Le musiche per me sono favolose, dovrei vergognarmi un po’, ma ancora oggi ogni tanto mi sento "Moon on the water"! (vi prego, non giudicate!).
4. Ho trovato il concept di Beck abbastanza originale, almeno per quanto mi riguarda è stato il primo anime centrato su una band musicale che ho mai visto.
5. Ma come si può far finire un anime così bello in una maniera così infame! Ammetto che dopo Evangelion ho il terrore dei final episodes, però così e troppo, è evidente che l'autore forza la trama per interrompere la serie.
Il mio personalissimo parere su Beck è che sia un anime che va sicuramente visto, però preparatevi a un finale che, a mio personalissimo parere, è estremamente deludente.
Che dire, il mio anime preferito.
Prima di vedere Beck snobbavo un po' chi guardava gli anime, dopo mi sono reso conto che alcuni anime hanno veramente il potere di straniarti con le loro storie, e farti sognare anche da "grande".
Importante per goderselo è essere musicisti, o almeno averne la visione del mondo; di fatti l'intera struttura è basata sulla scoperta di questa grande passione che è la musica. Oltre che la struttura anche la grafica segue la linea musicale, nel senso che quelle animazioni, da alcuni ritenute "non eccezionali", in realtà rendono meglio quella che è la visione del mondo dei musicisti.
Finalmente un anime che sa sacrificare parte dell'audience per puntare alla massima piacevolezza per chi apprezza il genere!
I personaggi risultano ben delineati, pur conoscendone solo una piccola (ma essenziale ) parte; la storia si muove con il giusto lasco dalla trama principale ed è una delle poche storie che sa scorrere in maniera "piacevolmente lenta" .
Inutile dire che ci sono almeno tre quattro canzoni che sono strepitosamente belle e rendono veramente il senso della storia.
Si merita dunque 10; qualcuno potrà criticare ma se quello che è un semplice anime può far venire voglia di suonare a qualcuno che aveva scordato questa passione vuol dire che ha veramente qualcosa di speciale.
Prima di vedere Beck snobbavo un po' chi guardava gli anime, dopo mi sono reso conto che alcuni anime hanno veramente il potere di straniarti con le loro storie, e farti sognare anche da "grande".
Importante per goderselo è essere musicisti, o almeno averne la visione del mondo; di fatti l'intera struttura è basata sulla scoperta di questa grande passione che è la musica. Oltre che la struttura anche la grafica segue la linea musicale, nel senso che quelle animazioni, da alcuni ritenute "non eccezionali", in realtà rendono meglio quella che è la visione del mondo dei musicisti.
Finalmente un anime che sa sacrificare parte dell'audience per puntare alla massima piacevolezza per chi apprezza il genere!
I personaggi risultano ben delineati, pur conoscendone solo una piccola (ma essenziale ) parte; la storia si muove con il giusto lasco dalla trama principale ed è una delle poche storie che sa scorrere in maniera "piacevolmente lenta" .
Inutile dire che ci sono almeno tre quattro canzoni che sono strepitosamente belle e rendono veramente il senso della storia.
Si merita dunque 10; qualcuno potrà criticare ma se quello che è un semplice anime può far venire voglia di suonare a qualcuno che aveva scordato questa passione vuol dire che ha veramente qualcosa di speciale.
Vedere quest'anime con la chitarra in mano penso sia il massimo! Beck Mongolian Chop Squad è un anime davvero particolare. Il carattere dei personaggi è azzeccato in ognuno, l'animazione seppur non colpendo molto è più che sufficiente, mentre l'impatto sonoro è davvero notevole. Il successo di Beck sta proprio nel darti quella sensazione di voler suonare uno strumento con anima e cuore. La presenza di relazioni adolescenziali e di buffe situazioni rendono Beck ancora più accattivante. In effetti la qualità di un gruppo non si stabilisce in base alla tecnica ma in base alla chimica... solo determinate persone insieme possono creare qualcosa di veramente incredibile: questo è il messaggio di Beck!
Una serie carina e frizzante, sono questi gli aggettivi per descrivere Beck.
Yukio Tanaka è il classico studente delle medie con un carattere timido e introverso, appassionatissimo di musica, nel tempo libero si cimenta con la sua chitarra nel tentavo di riuscire a creare un qualcosa di suo. Un giorno incontra uno strano ragazzo di origini americane, Ryusuke, il quale sembra intenzionato a creare una band. Affascinato dalla bravura nel suonare la chitarra, Yukio inizia a frequentare Ryusuke, grazie al quale conosce molti ragazzi che condividono la stessa passione per la musica. Ha inizio cosi l'avventura di un gruppo di amici che cercano di sfondare nel mondo della musica; un mondo contornato da amicizie, passioni, ma anche sentimenti e i primi amori adolescenziali. Nascono quindi i Beck - Mongolian Chop Squad.
La trama scorre bene, con colpi scena nei momenti giusti, accompagnata da una colonna sonora veramente fantastica di cui spesso le stesse canzoni create dai Beck fanno parte. Chi ha un pizzico di passione per la chitarra e la musica in generale non potrà che apprezzare ancora di più questa serie, che lo farà anche po' sognare.
Il comparto tecnico lascia un po' a desiderare, con animazioni pessime e disegni che spesso risultano al di sotto della media, sopratutto per essere un titolo del 2004. I fondali invece grazie alla computer grafica risultano gradevoli e abbastanza curati, così come gli strumenti musicali appaiono ben delineati con un buon livello di dettaglio. Magari con qualche investimento in più si poteva fare sicuramente di meglio. La storia, in generale risulta interessante e abbastanza appassionante fino a un finale un po' prevedibile, ma accompagnato da una sorpresina inaspettata.
Concludendo posso dire che quest'anime ha come punto di forza la musica, ragion per cui è vivamente consigliato a tutti gli appassionati del genere.
Yukio Tanaka è il classico studente delle medie con un carattere timido e introverso, appassionatissimo di musica, nel tempo libero si cimenta con la sua chitarra nel tentavo di riuscire a creare un qualcosa di suo. Un giorno incontra uno strano ragazzo di origini americane, Ryusuke, il quale sembra intenzionato a creare una band. Affascinato dalla bravura nel suonare la chitarra, Yukio inizia a frequentare Ryusuke, grazie al quale conosce molti ragazzi che condividono la stessa passione per la musica. Ha inizio cosi l'avventura di un gruppo di amici che cercano di sfondare nel mondo della musica; un mondo contornato da amicizie, passioni, ma anche sentimenti e i primi amori adolescenziali. Nascono quindi i Beck - Mongolian Chop Squad.
La trama scorre bene, con colpi scena nei momenti giusti, accompagnata da una colonna sonora veramente fantastica di cui spesso le stesse canzoni create dai Beck fanno parte. Chi ha un pizzico di passione per la chitarra e la musica in generale non potrà che apprezzare ancora di più questa serie, che lo farà anche po' sognare.
Il comparto tecnico lascia un po' a desiderare, con animazioni pessime e disegni che spesso risultano al di sotto della media, sopratutto per essere un titolo del 2004. I fondali invece grazie alla computer grafica risultano gradevoli e abbastanza curati, così come gli strumenti musicali appaiono ben delineati con un buon livello di dettaglio. Magari con qualche investimento in più si poteva fare sicuramente di meglio. La storia, in generale risulta interessante e abbastanza appassionante fino a un finale un po' prevedibile, ma accompagnato da una sorpresina inaspettata.
Concludendo posso dire che quest'anime ha come punto di forza la musica, ragion per cui è vivamente consigliato a tutti gli appassionati del genere.
Personalmente all'inizio quest'anime non mi ha fatto un bell'effetto, ma si è rivelato essere un buon prodotto.
Beck intreccia il destino di un ragazzo che diverrà un grande chitarrista (Koyuki) e una storia d'amore tra il protagonista ed un altra ragazza (Maho).
Come storia è molto semplice, vista e rivista in film, anime ecc., però bisogna ammettere che Beck riesce a distinguersi, in quanto dopo un po' di episodi ti conquista.
La realizzazione grafica a mio parere è troppo semplice e non è delle migliori, anche parlando del manga, ma l'anime riesce a recuperare questo punto di svantaggio con le colonne sonore veramente ottime e con la storia, che anche se semplice riesce ad appassionare.
Se siete appassionati di musica ve lo consiglio: sono anche presenti numerose citazioni a gruppi e artisti contemporanei e non.
Beck intreccia il destino di un ragazzo che diverrà un grande chitarrista (Koyuki) e una storia d'amore tra il protagonista ed un altra ragazza (Maho).
Come storia è molto semplice, vista e rivista in film, anime ecc., però bisogna ammettere che Beck riesce a distinguersi, in quanto dopo un po' di episodi ti conquista.
La realizzazione grafica a mio parere è troppo semplice e non è delle migliori, anche parlando del manga, ma l'anime riesce a recuperare questo punto di svantaggio con le colonne sonore veramente ottime e con la storia, che anche se semplice riesce ad appassionare.
Se siete appassionati di musica ve lo consiglio: sono anche presenti numerose citazioni a gruppi e artisti contemporanei e non.
Beck Mongolian Chop Squad parla di un quattordicenne infelice della sua vita troppo piatta e monotona; finchè incontra un ragazzo un pò più grande di lui che sconvolgerà la sua vita inserendovi musica, amicizia e amore.
Se si parte ad analizzarlo dalla grafica, Beck Mongolian Chop Squad può essere visto come un anime "vecchio", in quanto i disegni non piacciono a molta gente.
Ma se si inizia a guardare l'anime si capisce che i disegni sono perfetti così e si possono perfino definire molto belli.
Ma la cosa che rende quest'anime stupendo è validità della trama..
Una trama che non stanca, una trama che non annoia, una trama che va a toccare in molti punti la vita di tutti i giorni.
Ed è per questo che Beck riesce a coinvolgere ed emozionare un pubblico anche diverso, unito dalla musica, perchè è proprio questo il nocciolo dell'anime! La musica!
Ma la vera musica, quella che ti tocca il cuore, e la vera passione per essa, che non ci fa mai perdere la speranza nelle cose in cui crediamo!
Se si parte ad analizzarlo dalla grafica, Beck Mongolian Chop Squad può essere visto come un anime "vecchio", in quanto i disegni non piacciono a molta gente.
Ma se si inizia a guardare l'anime si capisce che i disegni sono perfetti così e si possono perfino definire molto belli.
Ma la cosa che rende quest'anime stupendo è validità della trama..
Una trama che non stanca, una trama che non annoia, una trama che va a toccare in molti punti la vita di tutti i giorni.
Ed è per questo che Beck riesce a coinvolgere ed emozionare un pubblico anche diverso, unito dalla musica, perchè è proprio questo il nocciolo dell'anime! La musica!
Ma la vera musica, quella che ti tocca il cuore, e la vera passione per essa, che non ci fa mai perdere la speranza nelle cose in cui crediamo!
<b>[ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER!]</b>
Inizia parlando di un comunissimo ragazzo di quattordici anni, Koyuki, che un giorno come un altro salva uno strano cane da un gruppo di bambini che lo maltrattano, il nome di questo cane è Beck e grazie a lui incontra Ryusuke, un sedicenne appena ritornato dall’America.
I due fanno subito amicizia e Koyuki, grazie all’amico, si avvicina alla musica, cercando di imparare a suonare la chitarra ed a cantare. In seguito formeranno un band, i Beck, dove arruoleranno Taira, Chiba e Sakurai.
Il gruppo inizia ad avere grande successo, soprattutto in America anche se non ci sono mai stati, ma dove vengono molto pubblicizzati.
Andando avanti con la storia la band si scioglie perché a perso una scommessa con un produttore, ma passato un po’ si ricompongono anche se manca Ryusuke che è tornato in America, dove proprio i Beck andranno in tour, e dove lo rincontreranno. L’anime si chiude facendo vedere delle foto del tour.
Devo dire che al principio mi era parso interessante, ma mano a mano che si va avanti con la storia diventa sempre più noiosa.
Il protagonista fa sempre venire voglia di prenderlo a schiaffi, con i suoi modi di fare, sembra sempre fuori luogo e non mi sembra neanche tanto intelligente. Gli altri personaggi invece sono poco credibili, tutti giovani eppure così “famosi”, ma soprattutto Ryusuke, con “Lucy”, la sua chitarra preferita che ha accuratamente rubato insieme a Beck, conoscendo i membri di un gruppo molto famoso e vivendo in una baracca lungo un bacino di pesca dove sta sempre a pescare, ma ci saranno dei pesci da prendere magari?
Poi c’è la storia di Maho, sorella minore di Ryusuke, e Izumi, amica d’infanzia del protagonista, che sembrano entrambi innamorate di Koyuki, e cosa fa lui, un bel niente, è indeciso e fa soffrire entrambe. Però alla fine Izumi, che ha un anno più dei due e quindi deve andare alle scuole superiori, si fa da parte. In tutti e 26 gli episodi poi Koyuki e Maho si baciano solo due volte, eppure sembrano piacersi così tanto.
Le musiche invece sono alcune delle poche cose belle, almeno quelle, che sono l’argomento principale di questa serie. I disegni invece sono orrendi, non mi sono piaciuti per niente.
Nel contesto gli do 4 per non dargli meno.
Inizia parlando di un comunissimo ragazzo di quattordici anni, Koyuki, che un giorno come un altro salva uno strano cane da un gruppo di bambini che lo maltrattano, il nome di questo cane è Beck e grazie a lui incontra Ryusuke, un sedicenne appena ritornato dall’America.
I due fanno subito amicizia e Koyuki, grazie all’amico, si avvicina alla musica, cercando di imparare a suonare la chitarra ed a cantare. In seguito formeranno un band, i Beck, dove arruoleranno Taira, Chiba e Sakurai.
Il gruppo inizia ad avere grande successo, soprattutto in America anche se non ci sono mai stati, ma dove vengono molto pubblicizzati.
Andando avanti con la storia la band si scioglie perché a perso una scommessa con un produttore, ma passato un po’ si ricompongono anche se manca Ryusuke che è tornato in America, dove proprio i Beck andranno in tour, e dove lo rincontreranno. L’anime si chiude facendo vedere delle foto del tour.
Devo dire che al principio mi era parso interessante, ma mano a mano che si va avanti con la storia diventa sempre più noiosa.
Il protagonista fa sempre venire voglia di prenderlo a schiaffi, con i suoi modi di fare, sembra sempre fuori luogo e non mi sembra neanche tanto intelligente. Gli altri personaggi invece sono poco credibili, tutti giovani eppure così “famosi”, ma soprattutto Ryusuke, con “Lucy”, la sua chitarra preferita che ha accuratamente rubato insieme a Beck, conoscendo i membri di un gruppo molto famoso e vivendo in una baracca lungo un bacino di pesca dove sta sempre a pescare, ma ci saranno dei pesci da prendere magari?
Poi c’è la storia di Maho, sorella minore di Ryusuke, e Izumi, amica d’infanzia del protagonista, che sembrano entrambi innamorate di Koyuki, e cosa fa lui, un bel niente, è indeciso e fa soffrire entrambe. Però alla fine Izumi, che ha un anno più dei due e quindi deve andare alle scuole superiori, si fa da parte. In tutti e 26 gli episodi poi Koyuki e Maho si baciano solo due volte, eppure sembrano piacersi così tanto.
Le musiche invece sono alcune delle poche cose belle, almeno quelle, che sono l’argomento principale di questa serie. I disegni invece sono orrendi, non mi sono piaciuti per niente.
Nel contesto gli do 4 per non dargli meno.
Grafica: 6
Musica:10
Storia:9
Personaggi:8
Coinvolgimento: 10
Bello mi è veramente piaciuto. Sinteticamente: a discapito della parte grafica che va digerita nelle prime puntate Beck è un continuo progressivo di emozioni. Le capacità del Protagonista nell'imparare a suonare, comporre e cantare fanno crescere la voglia dello spettatore di seguire l'episodio successivo. La storia poi per chi ha mai avuto esperienze anche giovanili nel mondo delle rock band ricalca quella che ci viene raccontata fatta di sogni, prove in sale audio piccolissime, pagate con i soldi dei lavoretti di fine settimana ed infine nei locali dove e qui forse i effetti si sono lasciati un pò prendere la mano (ma possiamo passargliela) ti ascoltano 10 persone stretti ma stretti amici.
Il rammarico è quello che il cartone si ferma dove il manga invee ci racconta ancora della band al suo ritorno dall'America...ma aspettiamo.
Se avete un'anima rock è sicuramente il Vostro Anime.
Musica:10
Storia:9
Personaggi:8
Coinvolgimento: 10
Bello mi è veramente piaciuto. Sinteticamente: a discapito della parte grafica che va digerita nelle prime puntate Beck è un continuo progressivo di emozioni. Le capacità del Protagonista nell'imparare a suonare, comporre e cantare fanno crescere la voglia dello spettatore di seguire l'episodio successivo. La storia poi per chi ha mai avuto esperienze anche giovanili nel mondo delle rock band ricalca quella che ci viene raccontata fatta di sogni, prove in sale audio piccolissime, pagate con i soldi dei lavoretti di fine settimana ed infine nei locali dove e qui forse i effetti si sono lasciati un pò prendere la mano (ma possiamo passargliela) ti ascoltano 10 persone stretti ma stretti amici.
Il rammarico è quello che il cartone si ferma dove il manga invee ci racconta ancora della band al suo ritorno dall'America...ma aspettiamo.
Se avete un'anima rock è sicuramente il Vostro Anime.
Beck è un anime davvero straordinario perché riesce a mettere in evidenzia il duro mondo della musica e le sue difficoltà, ma allo stesso tempo riesce a trasmettere qualcosa che solo la musica può darti. L' anime è strutturato molto bene, anche le scene musicali sono molto curate e la scelta della colonna sonora è perfetta. La scelta di non dare il massimo del voto è dovuto al fatto che i primi 3 episodi sono molto superflui e che l' animazione è poco più che sufficiente. In sostanza beck e un anime da non perdere assolutamente se si ama la musica e riesce trasmettere qualcosa di davvero straordinario.
Beck Mongolian Chop Squad è una delle serie animate che più ha saputo dividere i giudizi su di essa. Una serie che o si ama o si odia, molto simpatica ed anche abbastanza realistica. Vengono narrate le vicende di un giovane che pian piano viene ad immergersi nel grande mondo della musica. Koyuki scopre di avere un gradissimo talento e per la chitarra e per il canto. Conosce dei ragazzi con i quali compone un gruppo e col tempo inizia con la sua band a guadagnare consensi i tutta l'area circostante. Contemporaneamente vengono trattate tutte le vicende di contorno alla vicenda principale (l'ascesa dei Beck al successo), che narrano di tutta la vita di Koyuki. In primis la sua vita sentimentale viene narrata, infatti fra lui e Maho, la sorella del fondatore della band Ray, inizia a nascere un qualcosa. Nonostante la ragazza sia sempre distaccata e fredda non in poche occasioni lascia trasparire un affetto sempre più forte per il protagonista. Altri eventi di contorno sono la vita scolastica e familiare dei Koyuki che finiscono ineluttabilmente per influire sulla sua carriera artistica. Un aspetto molto interessante dell'anime è la caratterizzazione dei personaggi, essa infatti è davvero di altissimo livello, forse rappresentando il vero fulcro dell'anime. La trama nonostante la carenza di tematiche di spessore, ed una notevole banalità, riesce comunque a coinvolgere. Forse per la sua semplicità, forse per il carisma e degli eventi e dei personaggi, la trama risulta oltremodo piacevole e scorrevole. Verso la fine della serie è denotabile un innalzamento dell'interesse da parte dell'utente che oramai preso a pieno dalla storia dei Beck non riesce a fare a meno di staccarsi dal monitor. Dal punto di vista tecnico, l'anime è ben curato, sia la grafica che il comparto audio è ben curato, riuscendo spesso a coinvolgere quanto basta da non far perdere l'attenzione allo spettatore. I personaggi, come già detto, sono curati benissimo ed in ogni minimo dettaglio. Nonostante un finale non dei più belli, aspetto questo che giova alla verosimiglianza dei fatti, un po’ meno alla moralità del fan, alla fine delle puntate si ci ritiene abbastanza soddisfatti per l'aver visto un anime di alto livello. Come già accennato purtroppo questo non è un anime che può piacere a tutti, di fatti c'è gente che non ne riesce a capire le dinamiche. Purtroppo sono gusti e non tutti sono uguali, quindi un anime di indubbio livello, che può essere visto sotto varie prospettive nonostante non abbia grosse pretese come argomentazioni trattate. Adatto a qualsiasi pubblico, un vero must!
BECK- Mongolian Chop Squad è uno splendido manga edito da Dynit ma anche un ottimo anime tutto da guardare ma sopratutto da ascoltare! Se sotto la realizzazione visiva ognuno può dire la sua perchè lo stile adottato può piacere ma anche no [a me piace], non si possono toccare invece le musiche!! Partendo dalle sigle per arrivare ai brani nell'anime non ne trovo una che non mi sia piaciuto, tutte trasmettono qualcosa allo spettatore; come non ricordare la bellissima scene di Koyuki che sale sul palco dei Dying Breed per cantare!!
In definitiva un anime molto bello che consiglio caldamente!!
Se non siete convinti al 100% allora provate il manga ma sappiate che certe emozioni le possono dare solo gli anime!!
In definitiva un anime molto bello che consiglio caldamente!!
Se non siete convinti al 100% allora provate il manga ma sappiate che certe emozioni le possono dare solo gli anime!!
Ho un grosso debito di riconoscenza nei confronti di questo anime. Innanzitutto perché mi ha fatto conoscere il meraviglioso manga omonimo (che consiglio dal profondo del cuore a chiunque). Poi perché mi ha aiutato ad aprirmi a storie diverse da quelle che fin'ora han sempre calamitato la mia attenzione, e cioè thriller, action e horror e roba simile.
C’è da dire che l’anime in un certo senso introduce il manga, ma soprattutto ne è complementare vista la splendida colonna sonora (che ovviamente un'opera cartacea non può possedere), non sarà facile dimenticare i brani che lo accompagnano, “Moon On The Water” in primis. Non mancano però i difetti: la grafica ha dei grossi alti e bassi, infatti i personaggi son realizzati spesso in maniera minimale e sciatta, ma sono animati in maniera apprezzabile in quei casi in cui si fa ricorso alla CG; si vedano i primi piani di mani all’opera con le chitarre, che sono una gioia per gli occhi. A risollevare il tutto ci sono anche i fondali, abbastanza dettagliati e ben realizzati, nonché la tavolozza che è molto azzeccata, vivace ed allo stesso tempo molto naturale, soprattutto per i fondali. Molte scene vengono potate avanti con pochi fotogrammi che si ripetono, ma tutto sommato il tutto fa il suo dovere visto che non si tratta certo di un anime d’azione. Per questi ed altri motivi permane l’impressione che in fase di realizzazione si siano dovuti fare i conti con un budget non elevatissimo; la conferma viene dal fatto che l’anime si concluda in maniera frettolosa. Infatti mentre per i primi 24 episodi viene seguita fedelmente le trama del manga (piccole trascurabili censure a parte), negli ultimi episodi si nota la volontà di voler concludere in poche battute la vicenda saltando a piè pari molti punti importanti della storia, e chiudendo il tutto con un finale che in realtà è un mero contentino. Inutile dire che a questo punto si rende necessario ricorrere alla lettura del manga.
C’è da ricordare comunque che l’anime si conclude in corrispondenza del volume 12 del manga (circa).
Nonostante ciò consiglio senza remore la visione di questa opera, per lo meno per la semplice ma coinvolgente storia e le belle musiche. Sinceramente non credevo mi sarei affezionato in maniera così viscerale a dei personaggi di un anime, e non nascondo che al termine dell’anime mi son sentito davvero male e son corso a procurarmi immediatamente tutti i volumi del manga, chi se ne frega se il salvadanaio piange!
PS: ad essere oggettivo forse il voto dovrebbe essere un po' più basso, ma il fattore affezione proprio mi impedisce di essere oggettivo, sorry!
C’è da dire che l’anime in un certo senso introduce il manga, ma soprattutto ne è complementare vista la splendida colonna sonora (che ovviamente un'opera cartacea non può possedere), non sarà facile dimenticare i brani che lo accompagnano, “Moon On The Water” in primis. Non mancano però i difetti: la grafica ha dei grossi alti e bassi, infatti i personaggi son realizzati spesso in maniera minimale e sciatta, ma sono animati in maniera apprezzabile in quei casi in cui si fa ricorso alla CG; si vedano i primi piani di mani all’opera con le chitarre, che sono una gioia per gli occhi. A risollevare il tutto ci sono anche i fondali, abbastanza dettagliati e ben realizzati, nonché la tavolozza che è molto azzeccata, vivace ed allo stesso tempo molto naturale, soprattutto per i fondali. Molte scene vengono potate avanti con pochi fotogrammi che si ripetono, ma tutto sommato il tutto fa il suo dovere visto che non si tratta certo di un anime d’azione. Per questi ed altri motivi permane l’impressione che in fase di realizzazione si siano dovuti fare i conti con un budget non elevatissimo; la conferma viene dal fatto che l’anime si concluda in maniera frettolosa. Infatti mentre per i primi 24 episodi viene seguita fedelmente le trama del manga (piccole trascurabili censure a parte), negli ultimi episodi si nota la volontà di voler concludere in poche battute la vicenda saltando a piè pari molti punti importanti della storia, e chiudendo il tutto con un finale che in realtà è un mero contentino. Inutile dire che a questo punto si rende necessario ricorrere alla lettura del manga.
C’è da ricordare comunque che l’anime si conclude in corrispondenza del volume 12 del manga (circa).
Nonostante ciò consiglio senza remore la visione di questa opera, per lo meno per la semplice ma coinvolgente storia e le belle musiche. Sinceramente non credevo mi sarei affezionato in maniera così viscerale a dei personaggi di un anime, e non nascondo che al termine dell’anime mi son sentito davvero male e son corso a procurarmi immediatamente tutti i volumi del manga, chi se ne frega se il salvadanaio piange!
PS: ad essere oggettivo forse il voto dovrebbe essere un po' più basso, ma il fattore affezione proprio mi impedisce di essere oggettivo, sorry!
Il primo difetto è la superficialità con cui vengono trattati i personaggi, i membri della band. Questo rende difficile entrare in empatia con essi, con le loro preoccupazioni, con le loro speranze ecc... e non è un problema marginale per un anime che dovrebbe affrontare la vita adolescenziale e di conseguenza rispecchiare il mondo dei giovani.
Molti stereotipi, personaggi poco credibili e che sicuramente non restano impressi per la loro o simpatia. Escluso qualche momento originale, numerose scene concettualmente banali (alcune delle quali veramente odiose) sono il peso da sostenere prima che la serie inizi ad ingranare. Ma ce ne vuole di pazienza visto che i primi reali miglioramenti si contano dal ventesimo episodio. L’ingranaggio narrativo inizia a scorrere con più naturalezza e i membri della band cominciano ad acquisire personalità, importanza e spessore. Il tutto diviene più interessante e meno anonimo.
Tecnicamente senza infamia nè lode. Il comparto musicale è poco coerente (si passa dai Beatles ai Rage Against The Machine) ma fa il suo dovere.
Molto originale la sequenza finale dove si racconta il tour in America attraverso una serie foto scadenti, commentate fuori campo dal protagonista e dalla sua ragazza.
Avrei voluto dargli la sufficienza ma ci sono troppi episodi stanchi, noiosi e poco convincenti.
Molti stereotipi, personaggi poco credibili e che sicuramente non restano impressi per la loro o simpatia. Escluso qualche momento originale, numerose scene concettualmente banali (alcune delle quali veramente odiose) sono il peso da sostenere prima che la serie inizi ad ingranare. Ma ce ne vuole di pazienza visto che i primi reali miglioramenti si contano dal ventesimo episodio. L’ingranaggio narrativo inizia a scorrere con più naturalezza e i membri della band cominciano ad acquisire personalità, importanza e spessore. Il tutto diviene più interessante e meno anonimo.
Tecnicamente senza infamia nè lode. Il comparto musicale è poco coerente (si passa dai Beatles ai Rage Against The Machine) ma fa il suo dovere.
Molto originale la sequenza finale dove si racconta il tour in America attraverso una serie foto scadenti, commentate fuori campo dal protagonista e dalla sua ragazza.
Avrei voluto dargli la sufficienza ma ci sono troppi episodi stanchi, noiosi e poco convincenti.
Ho dato un 10 a questo anime perché trovo la storia una delle più originali e interessanti degli ultimi anni per una serie, ed ho apprezzato anche lo stile leggermente approssimativo del tratto che coinvolge maggiormente lo spettatore nella spiritualità dell'opera. I personaggi sono ben caratterizzati(soprattutto Koyuki). C'è da dire che rispetto al manga è incompleto, ma spero ancora in una seconda serie.
Assolutamente bellisimo! Mi ha attratto dalla prima intrigante puntata fino alla commuovente ultima puntata. L'ho guardato per due volte e oggi a un anno di distanza ascolto ancora le canzoni dei Mongolian Chop Squad e dei Dying Breed senza stancarmene mai. Sono un gruppo fantastico con il travolgente funky di Taira, così come lo è il rap di Chiba, il ritmo di Saku e il rock di Ray e Koyuki. Disegni magnifici. Storia intrigante e travolgente. Guardatelo appena potete e godetevelo!
Anime incredibile! Mai visto niente di più irreale nemmeno negli shounen piu banali e zeppi di eroi invicibili, supercolpi assurdi o robottoni megafuturistici! Non sono un grande fan di dragon ball, anzi non mi è mai piaciuto, ma di solito chi vuole attaccare gli shounen lo fa criticandolo per la sua irrealtà. Voglio solo difendere quel genere e non db, quindi vi dico: "beck non racconta le vicende di un ragazzo qualunque che da adolescente trova la sua strada e scopre l'amicizia, l'amore, il dolore e le altre cose della vita, attraverso la sua passione per la musica"! La verità è un altra, nella visione ci si trova davanti un anime di pregevole character design, ottime musiche, adeguato doppiaggio italiano e giusta associazione dei colori e delle inquadrature.. il tutto rovinato da una trama orribile!
Due sono le cose: o questo vive in un mondo dove un giorno dura 72 ore, o ha altri 4 cloni segreti che svolgono alcune delle sue multiple attività! Insomma vi ritroverete un protagonista adolescente che oltre a dover andare a scuola e dover studiare, prende lezioni di nuoto e di chitarra, lavora come facchino del suo istruttore, come lavapiatti in locale, fa le prove con la band, si allena a casa sua e trova pure il tempo per cazzeggiare e fare il filo a 2 ragazze con le quali si comporta una merda, ma loro non lo mandano a vaffa ma fanno il contrario!
In pratica, se credete che andare appresso ai così detti cartoni violenti per bambini sia stupido perchè la vita vera è diversa, presentami un prodotto diverso da Beck, e poi potete parlare!
Due sono le cose: o questo vive in un mondo dove un giorno dura 72 ore, o ha altri 4 cloni segreti che svolgono alcune delle sue multiple attività! Insomma vi ritroverete un protagonista adolescente che oltre a dover andare a scuola e dover studiare, prende lezioni di nuoto e di chitarra, lavora come facchino del suo istruttore, come lavapiatti in locale, fa le prove con la band, si allena a casa sua e trova pure il tempo per cazzeggiare e fare il filo a 2 ragazze con le quali si comporta una merda, ma loro non lo mandano a vaffa ma fanno il contrario!
In pratica, se credete che andare appresso ai così detti cartoni violenti per bambini sia stupido perchè la vita vera è diversa, presentami un prodotto diverso da Beck, e poi potete parlare!
Ho visto molti anime, molti belli come molti altri no. Beck è stato veramente capace di darmi belle emozioni e sensazioni come se vivessi la storia in persona, molte volte mi ha fatto anche commuovere! Nulla si può criticare di questo anime, canzoni bellissime cantabili anche 1000 volte senza mai venire a noia! Storia stupenda da voler subito vedere il continuo alla fine di ogni episodio!
Ogni giorno non vedevo l'ora che venisse notte per vederlo su MTV e ogni giorno provavo quelle canzoni con la mia chitarra! L'ultima puntata avrei voluto non finisse mai! Solo che ora che e finito provo una grande tristezza e vorrei tanto che rifacessero la serie da capo o che ne iniziassero una nuova!
Ogni giorno non vedevo l'ora che venisse notte per vederlo su MTV e ogni giorno provavo quelle canzoni con la mia chitarra! L'ultima puntata avrei voluto non finisse mai! Solo che ora che e finito provo una grande tristezza e vorrei tanto che rifacessero la serie da capo o che ne iniziassero una nuova!
I NEVER DREAMED BEFORE, bellissimo questo anime anche se i disegni alcuni dicono che non sono troppo belli, io dico che è solo questione di abitudine. Per ora scrivo commenti di anime che mi sono veramente piaciuti, Beck è bellissimo sa suscitare emozioni cosa che pochi anime sanno fare.
In alcune puntate stavo quasi per piangere :( E considerando che sono come Chuck Norris non piango mai vedete voi. Consiglio vivamente questo anime a tutti, ah per quanto riguarda i disegni come ho detto prima è solo questione di abitudine se uno si vede 400 puntate di do-re-mi oppure 26 puntate di Claymore è chiaro che quando vede Beck vede il disegno un po diverso, comunque i punti forti di questo anime sono ben diversi e rimani cosi' coinvolto nella storia che se non ti piace il disegno dopo qualche puntata non ci fai nemmeno caso. I WAS MADE TO HIT IN AMERICA.
In alcune puntate stavo quasi per piangere :( E considerando che sono come Chuck Norris non piango mai vedete voi. Consiglio vivamente questo anime a tutti, ah per quanto riguarda i disegni come ho detto prima è solo questione di abitudine se uno si vede 400 puntate di do-re-mi oppure 26 puntate di Claymore è chiaro che quando vede Beck vede il disegno un po diverso, comunque i punti forti di questo anime sono ben diversi e rimani cosi' coinvolto nella storia che se non ti piace il disegno dopo qualche puntata non ci fai nemmeno caso. I WAS MADE TO HIT IN AMERICA.
io a quest'anime darei anche piu di 10!!!e rispondo a chi ha detto che ci sono immaginni ferme per tanto tempo...ascolta questa è un anime non un cartone tipo simpson!!!è fantastico vedere che dei ragazzi giovani hanno il coraggio di andare avanti...e c'è la fanno...perchè chi ha veramente voglia c'è la fà!!!ammiro questi ragazzi...mi ha solo deluso che la storia si è fermata con una brevissima spiegazione del tour e con delle foto!!!sarebbe stato bello che continuasse...il rock salverà il mondo!
Personalmente quest'anime non mi è piaciuto per niente! Se i primi due episodi mi erano sembrati interessanti e godibili, man mano che la storia è andata avanti mi ha deluso sempre di più; disegni non eccezionali, storia priva di spessore, fermi immagine di mezz'ora senza alcun senso, il protagonista che non mi dice assolutamente nulla, per non parlare del finale! Cosa mi rappresenta? 26 episodi per poi vedere TUTTO il tour in america in 3 secondi? E per di più attraverso delle foto! Bocciato su tutta la linea! Si salva solo la colonna sonora, che avvalendosi di elementi di spicco del rock giapponese, è sicuramente di qualità.
Era parecchio che non mi appassionavo ad una serie anime, ma Beck ha risvegliato la mia passione. Forse perchè ha portato una ventata di novità nel palinsesto delle TV italiane, forse perchè i personaggi mi son stati subito simpatici, non so, so solo che l'ho seguito dall'inizio alla fine e devo dire che mi è piaciuto, mi è pure venuto un magone quando è finito. Contro sicuramente ha alcune puntate davvero stagnanti e la fluidità del disegno, ma non essendo un anime di lotta ci poteva stare.
Premetto che io suono e che quindi il mio è un parere di parte, però a me è piaciuto molto. Per quanto riguarda la questione del tratto grafico tutt'altro che perfetto consiglierei a quelli che hanno criticato i desegnatori di fare mooolta attenzione alla riproduzione assolutamente fedele degli strumenti musicali (mi riferisco ai primi piani delle Gibson di Riyuusuke delle Fender/Gretch di Yukio e del basso di Taira) e poi, cosa ancora più difficile a mio avviso, di osservare i primi piani di quando i ragazzi suonano, perchè riprodurre fedelmente i movimenti di un musicista che suona è abbastanza difficile quindi il tratto grafico a mio avviso è stato lasciato semigrezzo per scelta non certo per incapacità probabilmente all'autore interessava di più approfondire i personaggi e la trama.
Dovessi dare un voto a Beck basandomi unicamente sulla colonna sonora, allora darei un 10 pieno, per quanto è ottima. Purtroppo però il lato tecnico dell'anime mi fa fare dietrofront e far abbassare il voto. Disegno e animazioni sono nella maggior parte dei casi sufficienti e poco più e non rendono bene le situazioni. Buoni i personaggi e per quanto semplice, la trama. Voto positivo anche per il doppiaggio, nonostante le part in inglese non le trovi granchè.
Nel complesso una serie da guardare se amate la musica o se fate parte di una band (vi ritroverete nei personaggi e nelle situazioni)
Nel complesso una serie da guardare se amate la musica o se fate parte di una band (vi ritroverete nei personaggi e nelle situazioni)
Semlicemente splendido!
La storia di un ragazzo di nome "Koyuki" che esce da una vita monotona e di paure grazie all'incontro con Ryusuke e il suo cane beck, grazie a Ryusuke, Koyuki, imparera' a suonare le chitarra per poi formare i Beck!
Storia coinvolgente, musica eccezzionale e bella anche la relazione tra Maho e Koyuki, spererei in un continuo della serie, ne vale davvero la pena.
La storia di un ragazzo di nome "Koyuki" che esce da una vita monotona e di paure grazie all'incontro con Ryusuke e il suo cane beck, grazie a Ryusuke, Koyuki, imparera' a suonare le chitarra per poi formare i Beck!
Storia coinvolgente, musica eccezzionale e bella anche la relazione tra Maho e Koyuki, spererei in un continuo della serie, ne vale davvero la pena.
All'inizio sembrerebbe un anime davvero bello e coinvolgente, ma per via dei disegni che non ho apprezzato per niente e altri motivi che ora andrò a elencare Beck per me rasenta solo la sufficienza. L'idea di creare una storia intorno alle vicende di un gruppo rock è davvero geniale, per non parlare della colonna sonora e dell'opening che sono davvero strepitose, di un altro livello rispetto alla quasi totalità del resto degli anime. Il lato peggiore di Beck è la rappresentazione delle espressioni dei protagonisti: il design in molti casi non rende chiaramente l'idea delle atmosfere che si creano, e di conseguenza il pathos cade all'improvviso nel bel mezzo di una scena, senza parlare poi di alcuni momenti di silenzio tra una frase e l'altra, che tanto mi ricordano quelli di celentano (e mica durano poco...). Sarà il doppiaggio italiano, sarà altro, ma poteva venire fuori una cosa migliore. Tutto sommato da vedere, per la storia abbastanza carina.
PREMESSA: io di musica non sono un'esperta: non so suonare nessuno strumento, quindi il mio commento è di una persona che ascolta, vede e giudica senza poter dire una sola parola dal punto di vista musicale in senso professionale.
fatta questa doverosa premessa, devo dire che l'anime di Beck non ho ancora capito se mi sia piaciuto o meno. Perché, davvero, all'inizio l'ho guardato perché non avevo altro da fare. Premetto che di serie lente, io ne conosco, ne vedo, ne amo, tantissime, quindi non è questa che "mi stona", ma proprio lo sviluppo in sé: le scene durano a volte troppo poco; sono attimi fugaci che volano via, ed è una cosa che non riesco a digerire.
E poi - e a questo serviva la premessa- le canzoni non mi piacciono; è questione di gusti, semplicemente (anche se qualche canzone mi è piaciuta); e il fatto che se ne sentivano semplici spezzoni, e solo raramente almeno un minuto di canzone, non mi è mai andato giù.
La storia ha iniziato a piacermi dall'episodio 12, più o meno, da quando quindi, la band è formata e iniziano il duro percorso di ascesa verso la celebrità.
L'evoluzione dei personaggi, come la storia, mi sembra lenta, troppo lenta; e il bello è che quello che cresce - o almeno, che cresce un filino di più - è Koyuki; degli altri non si può dire quasi niente, perché si conoscono poco; più che la storia di una band, mi pare la storia di Koyuki E ogni tanto della band.
Insomma, non mi è piaciuta granché.
fatta questa doverosa premessa, devo dire che l'anime di Beck non ho ancora capito se mi sia piaciuto o meno. Perché, davvero, all'inizio l'ho guardato perché non avevo altro da fare. Premetto che di serie lente, io ne conosco, ne vedo, ne amo, tantissime, quindi non è questa che "mi stona", ma proprio lo sviluppo in sé: le scene durano a volte troppo poco; sono attimi fugaci che volano via, ed è una cosa che non riesco a digerire.
E poi - e a questo serviva la premessa- le canzoni non mi piacciono; è questione di gusti, semplicemente (anche se qualche canzone mi è piaciuta); e il fatto che se ne sentivano semplici spezzoni, e solo raramente almeno un minuto di canzone, non mi è mai andato giù.
La storia ha iniziato a piacermi dall'episodio 12, più o meno, da quando quindi, la band è formata e iniziano il duro percorso di ascesa verso la celebrità.
L'evoluzione dei personaggi, come la storia, mi sembra lenta, troppo lenta; e il bello è che quello che cresce - o almeno, che cresce un filino di più - è Koyuki; degli altri non si può dire quasi niente, perché si conoscono poco; più che la storia di una band, mi pare la storia di Koyuki E ogni tanto della band.
Insomma, non mi è piaciuta granché.
Beck è un anime molto bello, perchè rispecchia totalmente la vita di una giovane band ma soprattutto di un ragazzo che si è appena affiacciato sulla vita. La cosa che mi è dispiaciuta di più è che alla fine si siano lasciati e che non abbiano continuato la loro carriera. La grafica è bella e i personaggi sono costruiti bene: quello che mi piace di più è Riuosuke, affascinante come non mai, ma anche Taira è azzeccato come personaggio; il personaggio più divertente invece è Chiba. Per quanto riguarda Koyuchi, il suo personaggio è timido ma allo stesso tempo si riesce a vedere che da un ragazzino senza obbiettivi riesce a diventare un bravo chitarrista con una bella voce che riesce a conquistare il cuore di Mao, la sorella di Riuosuke. Che dire di più... bellissimo!!!
E' semplicemente eccezionale!
Finalmente una serie che parla di musica, la mia passione, inoltre anche la trama della serie è bella e non banale come lo sono ormai quasi tutte le serie di cartoon di oggi; non solo poi è da dire che le canzoni del cartoon sono davvero belle (vedi FACE o SLIP OUT);
è davvero bello spero ci sia una continuazione della storia.
Finalmente una serie che parla di musica, la mia passione, inoltre anche la trama della serie è bella e non banale come lo sono ormai quasi tutte le serie di cartoon di oggi; non solo poi è da dire che le canzoni del cartoon sono davvero belle (vedi FACE o SLIP OUT);
è davvero bello spero ci sia una continuazione della storia.
Un bell'anime, non c'è che dire, ma il personaggio principale (Koyuki) è così scialbo e impotente che verrebbe la voglia di strozzarlo... E' letteralmente un mentecatto! Per quanto riguarda i risvolti sentimentali poi, la storia è inguardabile: 2 baci in 26 puntate tra i due protagonisti, ed ogni volta i due tornano ad essere amici come se nulla fosse... ma che idiozia è? Chi ci crede che due sedicenni portino avanti una storia d'amore come se fossero due bambini dell'asilo? A questo punto meglio non parlarne di fatto...
Se non fosse per il nervoso che mi ha fatto venire Koyuki, avrei optato per un 9...
Se non fosse per il nervoso che mi ha fatto venire Koyuki, avrei optato per un 9...
L'anime più bello che sia mai stato realizzato, non smetterei mai di guardarlo e riguardarlouna trama ben costruita e una storia davvero avvincente... unica pecca sono le "zone morte" che si susseguono all'interno delle puntate... comunque uno spettacolare anime che non vedo l'ora di finire di vedere e che consiglio a tutti quanti.
Genere: Music, Drama, Life-school
Video: 6
Audio: 10
Storia: 9
Personaggi: 9
Coinvolgimento: 10
Penso che sia davvero un ottimo anime.
L'animazione è un po' penosa in effeti, tuttavia il coinvolgimento che riesce a creare è davvero ad altissimi livelli.
I personaggi sono ben definiti e per nulla banali, anzi nellos tesso protagonista riconosco tratti a mio parere unici anche a confronto con altri titoli che puntano molto sui personaggi e la loro profondità.
Il design delle chitarre è fantastico (la "Tibson" Les Paul rotfl), un po' meno l'animazione delle posizioni degli accordi e il timing delle stesse almeno ogni tanto è sballato ma del resto sarebbe stata forse un'impresa veramente tediosa perfezionarlo sulla base delle musiche da studio.
Assenza totale di filler, il che è un punto a favore notevole
La regia è ottima, gestita alla eprfezione secondo me. In generale la narrazione della vicenda è seria, tuttavia si incontrnao spezzoni di una ironia non fuorviante da quello che è lo stile della realizzazione, sempre coerente con quanto accade, che aggiunge qualche risata, in attesa degli ultimi episodi della serie che potrebbero risultare ai più un po' drammatici.
Piacevole la storia tra Maho e Koyuki, con tutto quello che ci gira attorno.
La musica.. è stupenda. Negli ultimi episodi non stupitevi se vi verrà voglia di cantare (o suonare) canzoni come Face, Moon on the Water oppure Slip Out... veramente fantastiche; del resto è uno dei capisaldi di questa opera.
In definitiva: consigliato a chi piace la musica rock, a chi piacciono lo storie coinvolgenti (non nel senso di trame intricate e articolate) con bei personaggi. Sempre chiudendo un occhi sulla qualità dell'animazione, che un po' lascia a desiderare essendo una produzione del 2004 (se non erro). Tuttavia un 9 se lo merita a pieno.
Video: 6
Audio: 10
Storia: 9
Personaggi: 9
Coinvolgimento: 10
Penso che sia davvero un ottimo anime.
L'animazione è un po' penosa in effeti, tuttavia il coinvolgimento che riesce a creare è davvero ad altissimi livelli.
I personaggi sono ben definiti e per nulla banali, anzi nellos tesso protagonista riconosco tratti a mio parere unici anche a confronto con altri titoli che puntano molto sui personaggi e la loro profondità.
Il design delle chitarre è fantastico (la "Tibson" Les Paul rotfl), un po' meno l'animazione delle posizioni degli accordi e il timing delle stesse almeno ogni tanto è sballato ma del resto sarebbe stata forse un'impresa veramente tediosa perfezionarlo sulla base delle musiche da studio.
Assenza totale di filler, il che è un punto a favore notevole
La regia è ottima, gestita alla eprfezione secondo me. In generale la narrazione della vicenda è seria, tuttavia si incontrnao spezzoni di una ironia non fuorviante da quello che è lo stile della realizzazione, sempre coerente con quanto accade, che aggiunge qualche risata, in attesa degli ultimi episodi della serie che potrebbero risultare ai più un po' drammatici.
Piacevole la storia tra Maho e Koyuki, con tutto quello che ci gira attorno.
La musica.. è stupenda. Negli ultimi episodi non stupitevi se vi verrà voglia di cantare (o suonare) canzoni come Face, Moon on the Water oppure Slip Out... veramente fantastiche; del resto è uno dei capisaldi di questa opera.
In definitiva: consigliato a chi piace la musica rock, a chi piacciono lo storie coinvolgenti (non nel senso di trame intricate e articolate) con bei personaggi. Sempre chiudendo un occhi sulla qualità dell'animazione, che un po' lascia a desiderare essendo una produzione del 2004 (se non erro). Tuttavia un 9 se lo merita a pieno.
Un 10 se sapessi come finisse... l'ho visto praticamente in tre notti e tutt'ora non riesco a dormire! Fatto sta che quando un anime ti prende a tal punto vuol dire che ha qualcosa di magico. Poi mancava un anime che racontasse una storia "rock-underground" come alla fine succede anche qui in Italia... mi fa venire in mente il libro jack/frusciante è uscito dal gruppo... Come disegni a volte sembra di vedere realmente un anime di 20 anni fa... ma la colonna sonora è davvero quella che conta!
Lo consigli a tutti quelli che hanno avuto esperienze con gruppi o suonano in un gruppo!!
Lo consigli a tutti quelli che hanno avuto esperienze con gruppi o suonano in un gruppo!!
Probabilmente a qualcuno non piacerà perchè credo che questo tipo di anime abbia un particolare genere di "fan", ma per quanto mi riguarda è spettacolare. Anche se la grafica non è eccelsa (anzi) c'è da dire che sia la trama che le canzoni (cover di alcuni brani di successo realmente esistiti) danno allo spettatore la voglia di saperne di più e di continuare a seguire questo fantastico anime..!!
Non c'è che dire è bellissimo!!
Non solo per l'idea di creare un fumetto su una rock band, ma anche per l'animè dove i suoni ne fanno da padrone.
Non è un titolo che può piacere a tutti visto che non ci sono i soliti cattivi e gli indistruttibili eroi, è una storia molto intrigante.
Mi ha stupito molto anche l'animazione della sigla dove i personaggi hanno un movimento ben curato nel cantare la canzone.
Inolter si può trovare il cd dei Beck con tutte le loro Canzoni...
Insomma titolo Molto bello e avvincente, ma apprezzabile solo da chi sa vedere oltre lo stile di animazione.
Per l'ennesima volta GRANDE MTV
Non solo per l'idea di creare un fumetto su una rock band, ma anche per l'animè dove i suoni ne fanno da padrone.
Non è un titolo che può piacere a tutti visto che non ci sono i soliti cattivi e gli indistruttibili eroi, è una storia molto intrigante.
Mi ha stupito molto anche l'animazione della sigla dove i personaggi hanno un movimento ben curato nel cantare la canzone.
Inolter si può trovare il cd dei Beck con tutte le loro Canzoni...
Insomma titolo Molto bello e avvincente, ma apprezzabile solo da chi sa vedere oltre lo stile di animazione.
Per l'ennesima volta GRANDE MTV
Sinceramente credo che Beck sia un anime molto bello, forse a qualcuno può pure sembrare stupido, ma in realtà la stupidità è parte integrante della nostra vita quindi perchè una persona non può credere che dei ragazzini possano formare una band e magari diventare anche famosi, certo non è una cosa che accade tutti i giorni, ma infondo ognuno di noi sa che tutto è possibile ( a parte il fatto che possa esistere un cane "rattoppato", perchè quello sembra un po' inverosimile anche a me!).
Beck Mongolian Chop Squad è un manga ed un anime di Harold Sakuishi che la DINYT ha scelto di pubblicare questa fantastica opera anche qui in Italia. La caratteristica principale dell' anime è senza alcun dubbio la trama. Narra di un quattordicenne giapponese, di nome Yukio, che crede di vivere la propria vita inutilmente; una svolta la darà in seguito ad un fortunoso incontro.
Beck è stato, dopo anime del calibro di evangelion, capace di tenermi incollato allo schermo per svariati episodi, costringendomi a entrare in possesso anche dei DVD in lingua giapponese ^^ ... la semplicità dello stile lascia più spazio ad una trama ricca e coinvolgente, diretta e ritmata... inoltre ho una passione per la musica e ciò non ha fatto altro che influire positivamente sul mio giudizio... da vedere ALMENO una volta
In attesa dell'uscita dell'ultimo DVD descrivo le mie impressioni fino a tre episodi dal termine...
Beck è la storia di una Rock Band fondata da cinque ragazzi Giapponesi, il protagonista è Koyuki e nell'anime viene seguita la sua crescita emotiva, a partire da quando prende in mano la sua prima chitarra...
Il mio giudizio è assolutamente positivo, non ho letto il manga (immagino sia stupendo) tuttavia mi sento di dire che la vera natura di Beck sia l'animazione, non si può "raccontare" la musica, bisogna ascoltarla e la colonna sonora di questo anime è sorprendente, un grande numero di canzoni, tutte molto belle e molto ben curate.
Non do 10 ovviamente perchè non ho ancora finito di vederlo...
La sola pecca che trovo è l'animazione, ad essere onesto è piuttosto scadente (immagino che il budget sia stato speso quasi interamente per la colonna sonora) ma in un anime di questo tipo, dove un suono vale più di mille parole, privilegiare la qualità delle musiche rispetto a quella delle animazioni mi sembra una scelta "necessaria"... Consigliato a tutti, imperdibile per gli amanti del Rock.
Beck è la storia di una Rock Band fondata da cinque ragazzi Giapponesi, il protagonista è Koyuki e nell'anime viene seguita la sua crescita emotiva, a partire da quando prende in mano la sua prima chitarra...
Il mio giudizio è assolutamente positivo, non ho letto il manga (immagino sia stupendo) tuttavia mi sento di dire che la vera natura di Beck sia l'animazione, non si può "raccontare" la musica, bisogna ascoltarla e la colonna sonora di questo anime è sorprendente, un grande numero di canzoni, tutte molto belle e molto ben curate.
Non do 10 ovviamente perchè non ho ancora finito di vederlo...
La sola pecca che trovo è l'animazione, ad essere onesto è piuttosto scadente (immagino che il budget sia stato speso quasi interamente per la colonna sonora) ma in un anime di questo tipo, dove un suono vale più di mille parole, privilegiare la qualità delle musiche rispetto a quella delle animazioni mi sembra una scelta "necessaria"... Consigliato a tutti, imperdibile per gli amanti del Rock.
Serie assolutamente atipica rispetto ai soliti robottoni e per questo avvincente, adatta ad un pubblico adolescente che potranno facilmente innamorarsi della musica ed avere voglia di suonare uno strumento; i disegni essendo volutamente schematici o semplicemente abbozzati ricordano l' epicità, per certi versi del primo uomo tigre. E' così, usando poco la computer graphic il disegnatore ci lascia qualcosa di se, come chi, mettendoci l' anima nel suonare e non solo la tecnica riesce a catturare un pubblico vasto perché ha qualcosa da dire. E' la filosofia del disegnatore che traspare nel carattere di Ryosuuke ed è per questo che esorto chiunque, con ogni mezzo, a procurarsi almeno il cartone animato, nella speranza che gli animatori, come ho pensato per G.T.O. prima o poi portino avanti gli episodi, chiudendo così una serie che merita di essere vista ed apprezzata. Che dire ancora, il mio è un commento che parte dal cuore, poco importano gli aspetti tecnici se non dettati dall' amore per ciò che si fa, buona ricerca a tutti e buona visione.
I primi sei episodi di Beck sono favolosi; si va al di là della solita animazione per entrare quasi nel reale. Le animazioni sono molto plastiche, prive di movimenti forzati e impossibili, la storia realistica e affascinante. Non parliamo poi delle musiche, un turbinio di emozioni. Un anime non per tutti ma per chi, stuffo delle solite storie, vuole vedere e sentire qualcosa che proprio nella sua "arretrtezza tecnica" si rende meraviglioso e innovativo. Imperdibile per tutti gli amanti degli anime seri e geniali.
Do 6 a questo anime per il semplice fatto che suono la chitarra elettrica e mi è piaciuta davvero l'idea di creare intorno all'ambiente musicale e Rock un anime... Apparte questo trovo questo anime alquanto "plastico" le espressioni dei personaggi sono inesistenti, quasi tirati via, anche se devo dire che gli strumenti sono fatti cn molta cura e alta fedeltà agli originali... se cercate un anime che vi possa far ridere lanciatevi direttamente dalla finestra, perchè non troverete certo scene esileranti, anzi... altra cosa: trovo davvero PIETOSO il modo di parlare dei 2 americani, pronuncia zero, non ho mai sentito parlare così male l'inglese a nessuno... forse qualche macellaio napoletano lo parla meglio... mi dispiace davvero dare questo (che comunque è la sufficenza) perchè l'idea di base era davvero ottima, peccato per le animazioni davvero lente e senza spunti di originalità... seguirò su Mtv le prossime puntate sperando di cambiare idea...
E' da tempo che non vedevo un anime così coinvolgente, capace di introdurre sul difficile mercato musicale in genere e giapponese in particolare. I personaggi mi sembrano interessanti, la storia profonda e esilarante allo stesso tempo, coinvolgenti le situazioni. Mi fa tornare indietro di quasi quindici anni, quando ho scoperto Maison Ikkoku, Orange Road e Video Girl Ai. Trovo poi che non sia vero che il tratto è abbozzato, magari nelle figure anatomiche un po' sì, ma la rappresentazione della città e dei particolari in genere è più che apprezzabile. L'animazione è lenta per scelta, quasi meditativa, supportata dall'energia del rock. Ho visto i primi tre episodi oggi su Mtv e li ho trovati bellissimi.
Voto 8 perchè il manga è bellissimo. L'anime non è un granchè e ovviamente copre solo una parte della storia. Il manga è imperdibile, un genere unico. La storia ruota attorno a Koyuki, la sua voce eccezionale e i suoi compagni di band lungo la strada per il successo, ma la trama si dipana in modo mai visto. L'autore è riuscito veramente a dare uno spessore psicologico notevole ai suoi personaggie senza mai farli sembrare patetici ma vivi, veri. Il tratto è strano, ma molto adatto alla storia che comunque risente della cultura occidentale, e ad essa si rifà in fondo. Meraviglioso manga musicale, unico, imperdibile.
Beck Mongolian Chop Squad è un manga ed un anime di Harold Sakuishi che la DINYT ha scelto di pubblicare questa fantastica opera anche qui in Italia. La caratteristica principale dell' anime è senza alcun dubbio la trama. Narra di un quattordicenne giapponese,di nome Yukio, che crede di vivere la propria vita inutilmente; una svolta la darà in seguito ad un fortunoso incontro. Egli infatti conoscerà il teeneger Riusuke (e il suo cane Beck), nato in Giappone e vissuto in America, che gli farà scoprire la passione per la musica. Elementi caratterizzanti sono: l' esilarante umorismo, la musica, la voglia di emergere e l' amore. Passando alle caratteristiche dei dvd credo che le sigle, i brani cantati dalla band dei protagonisti e un discreto doppiaggio italiano siano punti di forza dell' anime. Deludono un po' le animazioni che in certi momenti sono eccessivamente statiche. Dopo aver elencato i punti positivi e negativi spero di aver convinto alcuni ragazzi ad acquistare Beck; in fondo non è la trama che deve catturare le aspettative degli acquirenti e non le animazioni? Compratelo mi raccomando;)
Sono arrivato al decimo episodio: ne sono entusiasta!
Si è parlato di disegni scarsi: primo, questa è una serie da ascoltare, piena di chicche e rimandi deliziosi per chi come me vive di pane e musica; secondo, la regia è lenta per scelta, ed entrando nel ritmo con la mente si scivola in uno splendido sogno (che emozione l'incontro notturno dopo il concerto, con Full Moon Sways a NARRARE mentre l'immagine resta sull'acqua della piscina...); terzo, i personaggi sono indimenticabili; quarto, il tratto sarà semplice... ma ha un'anima forte, che scorre potente.
Insomma, la musica è messaggio e tramite: ama la musica, e così ama Beck. Sensibilità: chi ne è privo non può comprendere...
Si è parlato di disegni scarsi: primo, questa è una serie da ascoltare, piena di chicche e rimandi deliziosi per chi come me vive di pane e musica; secondo, la regia è lenta per scelta, ed entrando nel ritmo con la mente si scivola in uno splendido sogno (che emozione l'incontro notturno dopo il concerto, con Full Moon Sways a NARRARE mentre l'immagine resta sull'acqua della piscina...); terzo, i personaggi sono indimenticabili; quarto, il tratto sarà semplice... ma ha un'anima forte, che scorre potente.
Insomma, la musica è messaggio e tramite: ama la musica, e così ama Beck. Sensibilità: chi ne è privo non può comprendere...
Beck è veramente bello. Peccato per alcune evoluzioni della storia (nella "seconda tornata" di puntate) troppo esagerate e forzate. Poteva benissimo riuscire anche senza quelle parti. Incredibile, dopo aver visto l'anime ho pensato che aveva qualcosa di Orange road, e solo dopo ho saputo che lo sceneggiatore era lo stesso :D. In definitiva: assolutamente da guardare :-)
insieme a paranoia agent è senza dubbio la serie che più mi è piaciuta negli ultimi anni. molto bella la storia e ottimamente caratterizzati i personaggi, ho trovato interessanti anche il disegno e le animazioni abbastanza atipici. Per quel che riguarda il comparto sonoro non si puo che fare i complimenti alla produzione: veramente eccellente! dopo mesi che ho finito di guardarlo mi ritrovo ancora a canticchiare le canzoni dei beck e dei dying breed...insomma cercatelo guardatelo ascoltatelo...se no peggio per voi!
Più che da guardare, BECK è una serie da ascoltare. Trattandosi della storia di una band, non poteva essere altrimenti: tra prove, registrazioni e concerti, assistiamo all'ascesa di 5 ragazzi come tanti verso le vette del rock non solo nipponico, ma (è questo ciò che fa intendere il finale aperto) addirittura mondiale.
Non essendo un grande appassionato di musica, credevo che BECK mi avrebbe inevitabilmente annoiato. Invece così non e' stato affatto... qualcosa vorrà pur dire ;)
Una gioia sia per gli occhi che per le orecchie, guardatelo e non resterete delusi.
Non essendo un grande appassionato di musica, credevo che BECK mi avrebbe inevitabilmente annoiato. Invece così non e' stato affatto... qualcosa vorrà pur dire ;)
Una gioia sia per gli occhi che per le orecchie, guardatelo e non resterete delusi.
Dopo aver visionato quasi per intero la serie, amplio il mio voto da 8 a 10. E' veramente stupenda, sotto ogni punto di vista: disegni, storia, narrazione, regia( non a caso si vede lo zampino dello stesso sceneggiatore di quel poetico e bellissimo Kimagure Orange Road) e soprattutto delle MUSICHE. Tutte le canzoni sono stupende, dai rap dello sfrenato Chiba alle canzoni del più dolce ma inciviso Koyuki. Peccato che la serie animata non adatti tutto il Manga (che se non erro è ancora in corso), perchè è veramente bella, e per quanto abbia i suoi momenti di lentezza, sono tutti altamente godibili, poichè aiuti ad immergersi a pieno nella storia. Da vedere assolutamente, così come sono da acquistare i due album della colonna sonora, BECK e KEITH. <br> <br> Full Moon Sways...
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Bellissima. Assolutamente al di fuori dagli schemi, dal ritmo lento ma mai noioso, disegni ben delineati e narrazione spigliata, gioviale e moderna. BECK narra la formazione di una band musicale fra giovani di diversa origine (giapponese/americana) e di diversi gusti musicali nonchè tipologia di carattere. Atmosfere noir, si alternano a riflessioni personali e momenti di silenzio conditi solo da brani musicali e citazioni ad artisti più o meno noti su scala internazionale. Piccola nota: BECK è anche il nome del "variopinto" cane di Ryunosuke che fa da mascotte al gruppo.
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Bellissima. Assolutamente al di fuori dagli schemi, dal ritmo lento ma mai noioso, disegni ben delineati e narrazione spigliata, gioviale e moderna. BECK narra la formazione di una band musicale fra giovani di diversa origine (giapponese/americana) e di diversi gusti musicali nonchè tipologia di carattere. Atmosfere noir, si alternano a riflessioni personali e momenti di silenzio conditi solo da brani musicali e citazioni ad artisti più o meno noti su scala internazionale. Piccola nota: BECK è anche il nome del "variopinto" cane di Ryunosuke che fa da mascotte al gruppo.