Fuujin Monogatari - Windy Tales
Niente mostri, niente power-up, poco o niente moralismo sociologico spicciolo. Se cercate lo stereotipo della serie giapponese "Windy Tales" non fa per voi. Lo stile particolare che ricorda alcune opere europee può costituire un impatto iniziale difficile per chi è troppo abituato alla tipica animazione nipponica. La serie è molto bella ma soprattutto originale, il disegno quasi solo abbozzato riesce sempre a cogliere l'essenziale; non i soliti amorazzi perduti da serie scolastiche ma solo delicate storie sul tema ricorrente del vento con una delicatezza tutta giapponese. La storia, pur non essendo complessa, non si preoccupa di svelare ogni cosa lasciandoci il piacere di definirne i contorni con l'immaginazione.
Il grande Masaaky Yuasa, purtroppo, non ha fatto scuola: troppo particolare, il suo stile, troppo visionarie le sue storie, specialmente in questi tempi dove imperano commercialate infami di ogni tipo.
Junji Nishimura prova, sotto la supervisione di Mamoru Oshii, a fare qualcosa di diverso.
"Fuujin Monogatari - Windy Tales" è una serie del 2004, di tredici episodi autoconclusivi, dove dolcezza e delicatezza la fanno da padrone. Le protagoniste sono tre ragazzine di quattordici anni, con la capacità di manipolare il vento. Attenzione, però, non si tratta di un fantasy, non in senso stretto, almeno. Si tratta piuttosto di racconti di vita quotidiana, narrati attraverso elementi naturali ricorrenti, quali gatti, cigliegi, il vento ecc.
Tutto questo seguendo una cronologia che dona un effetto stordente e nostalgico alla serie. I disegni, volutamente elementari, si inseriscono alla perfezione in questo contesto di meravigliosa semplicità, dove l'unica cosa che conta è la narrazione poetica.
Se cercate violenza o azione, lasciate perdere quest'anime. Se invece siete in grado di apprezzare una storia in cui la protagonista è la vita, non potete perdere "Fuujin Monogatari - Windy Tales".
Junji Nishimura prova, sotto la supervisione di Mamoru Oshii, a fare qualcosa di diverso.
"Fuujin Monogatari - Windy Tales" è una serie del 2004, di tredici episodi autoconclusivi, dove dolcezza e delicatezza la fanno da padrone. Le protagoniste sono tre ragazzine di quattordici anni, con la capacità di manipolare il vento. Attenzione, però, non si tratta di un fantasy, non in senso stretto, almeno. Si tratta piuttosto di racconti di vita quotidiana, narrati attraverso elementi naturali ricorrenti, quali gatti, cigliegi, il vento ecc.
Tutto questo seguendo una cronologia che dona un effetto stordente e nostalgico alla serie. I disegni, volutamente elementari, si inseriscono alla perfezione in questo contesto di meravigliosa semplicità, dove l'unica cosa che conta è la narrazione poetica.
Se cercate violenza o azione, lasciate perdere quest'anime. Se invece siete in grado di apprezzare una storia in cui la protagonista è la vita, non potete perdere "Fuujin Monogatari - Windy Tales".
Ho impiegato diversi mesi per visionare completamente quest'anime e questo mi porta a dargli un voto piuttosto basso, ma non perché sia brutto, semplicemente perché "senza spina dorsale".
In 'Fuujin Monogatari' manca quasi tutto: una trama innanzitutto, dacché se lo spettatore pensa che le vicende ruoteranno attorno alla capacità di questi "manovratori di vento" allora si ritroverà piuttosto deluso, solo 2 o 3 episodi sono incentrati sulla suddetta e nei restanti vi sono accenni inconcludenti. I personaggi sono pochissimi e poco analizzati, ma d'altronde non è un anime psicologico. Le musiche sono abbastanza modeste, bene o male 4 o 5 pezzi che si ripetono costantemente; la grafica non fa affatto per me, seppure io apprezzi la sperimentazione, qui m'è sembrata solo di vedere incuria.
Quest'anime a mio avviso è semplicemente modestissimo, non propone una trama, né realismo grafico, né introspezione e vicende particolari, si tratta di 13 episodi di cui almeno 10 trattano di vicende quotidiane di quattro o più soventemente tre scolari di un istituto medio. Il club scolastico di fotografia impegna almeno tre puntate, successivamente i gatti, i ciliegi e così via occupano il restante spazio.
Non che io desideri solo anime d'azione o psicologicamente roboanti, ma, mettendo 'Fuujin Monogatari' a confronto con, ad esempio, 'Mushishi' - ed entrambi sono lenti, quasi noiosi a volte, abbastanza soporiferi e senza una reale trama che accompagni gli episodi - si nota, o almeno io ho notato, una differenza abissale: quasi una mancanza di voglia da parte degli autori, un "vabbe', qual è il tema di cui dobbiamo parlare oggi pur di occupare questi 20 minuti? Cerchiamo di annacquare la zuppa un po', anche".
Io non lo consiglio affatto, a meno che abbiate voglia di dormire oppure gradiate molto anime lenti e vagheggianti, un po' eterei, ma senza sostanza.
L'unica cosa interessante è stata la citazione classica dallo Tsurezuregusa dell'episodio 12:
花は盛りに、月は隈なきをのみ見るものかは。雨に向かひて月を恋ひ、垂れ込めて春の行方知らぬも、なほあはれに情け深し。咲きぬべきほどの梢、散りしをれたる庭などこそ見どころ多けれ。歌の詞書にも。(n° 137)
In 'Fuujin Monogatari' manca quasi tutto: una trama innanzitutto, dacché se lo spettatore pensa che le vicende ruoteranno attorno alla capacità di questi "manovratori di vento" allora si ritroverà piuttosto deluso, solo 2 o 3 episodi sono incentrati sulla suddetta e nei restanti vi sono accenni inconcludenti. I personaggi sono pochissimi e poco analizzati, ma d'altronde non è un anime psicologico. Le musiche sono abbastanza modeste, bene o male 4 o 5 pezzi che si ripetono costantemente; la grafica non fa affatto per me, seppure io apprezzi la sperimentazione, qui m'è sembrata solo di vedere incuria.
Quest'anime a mio avviso è semplicemente modestissimo, non propone una trama, né realismo grafico, né introspezione e vicende particolari, si tratta di 13 episodi di cui almeno 10 trattano di vicende quotidiane di quattro o più soventemente tre scolari di un istituto medio. Il club scolastico di fotografia impegna almeno tre puntate, successivamente i gatti, i ciliegi e così via occupano il restante spazio.
Non che io desideri solo anime d'azione o psicologicamente roboanti, ma, mettendo 'Fuujin Monogatari' a confronto con, ad esempio, 'Mushishi' - ed entrambi sono lenti, quasi noiosi a volte, abbastanza soporiferi e senza una reale trama che accompagni gli episodi - si nota, o almeno io ho notato, una differenza abissale: quasi una mancanza di voglia da parte degli autori, un "vabbe', qual è il tema di cui dobbiamo parlare oggi pur di occupare questi 20 minuti? Cerchiamo di annacquare la zuppa un po', anche".
Io non lo consiglio affatto, a meno che abbiate voglia di dormire oppure gradiate molto anime lenti e vagheggianti, un po' eterei, ma senza sostanza.
L'unica cosa interessante è stata la citazione classica dallo Tsurezuregusa dell'episodio 12:
花は盛りに、月は隈なきをのみ見るものかは。雨に向かひて月を恋ひ、垂れ込めて春の行方知らぬも、なほあはれに情け深し。咲きぬべきほどの梢、散りしをれたる庭などこそ見どころ多けれ。歌の詞書にも。(n° 137)
<i>Fuujin Monogatari</i> di Junji Nishimura, noto per avere diretto le ultime stagioni di <i>Ranma ½</i>, è una serie animata andata in onda nel 2004/2005 su Animax, celebre network televisivo in progressiva distribuzione mondiale. Sviluppato dal poderoso studio Production I.G, l'anime rende immediatamente chiare le prerogative da progetto sperimentale, sollecitando appieno l'apprezzamento più che dovuto nei confronti di un'esibizione grafica capace di fare colpo anche solo a scorgerne un fotogramma. Senza ripensamenti, <i>Fuujin Monogatari</i> va collocata tra le serie degli ultimi anni più gratificanti alla vista nonché all'udito. La dimensione artistica dell'opera è estesa a ogni minima raffigurazione di luoghi, persone e animali (spesso in primo piano nelle vicende), di elementi naturali come il vento, le nuvole, i raggi del sole, la pioggia, inseriti in un ruolo fondamentale anche nell'apporto alla resa atmosferica di ogni frangente narrativo.
Sono assorti nella contemplazione della natura, del tempo che passa, delle nuove sensazioni provate e di quelle riaffiorate nell'arco di vita già trascorso, del valore affettivo dell'amicizia e della famiglia. Sono ragazzini, sono loro i protagonisti di quest'avventura chiamata vita, che è resa magica dal raggiungimento di piccoli grandi scopi, come quello di padroneggiare con un po' d'incredulità un soffio di vento, di sentirsi lievitare insieme a esso e non doversi vergognare di raccontarlo anche ai più grandicelli. Qui gli stessi adulti, e ancor più gli anziani, sono appagati dal rivelare ai teneri posteri le esperienze sognanti vissute in una fanciullezza che non vuole essere assopita.
Anche se etichettare una serie come questa non sarebbe una giusta cosa da fare, <i>Fuujin Monogatari</i> può essere visto come uno slice of life con tinte fantasy molto leggere, con episodi contenutisticamente quasi elementari, disposti in linea cronologica, ma mai incatenati narrativamente. Il trascorrere delle stagioni è appunto ben visibile grazie alla magnifica riproduzione del cambiamento ambientale, capace di rendere anche solo una folata di vento tra la chioma di un albero, o una leggera pioggerellina primaverile, una gioia per gli occhi. A rendere suggestiva, irresistibile e <q>immersiva</q> quest'opera nel suo lato artistico è anche e soprattutto una colonna sonora che fatico perfino a descrivere, ma probabilmente mi basterà fare il nome di Kenji Kawai affinché possiate comprendere.
Questa serie è a tutti gli effetti una fonte ideale di spensieratezza, una gemma nascosta di rara delicatezza e sensibilità, così distante nella fantasia ma allo stesso tempo familiare nell'aria che si riesce a respirare. Da prendere in considerazione, comunque, soltanto se si è in grado di fare a meno di una vera e propria trama. Serie che andrebbe riscoperta, come tante altre finite nel dimenticatoio ingiustamente.
Sono assorti nella contemplazione della natura, del tempo che passa, delle nuove sensazioni provate e di quelle riaffiorate nell'arco di vita già trascorso, del valore affettivo dell'amicizia e della famiglia. Sono ragazzini, sono loro i protagonisti di quest'avventura chiamata vita, che è resa magica dal raggiungimento di piccoli grandi scopi, come quello di padroneggiare con un po' d'incredulità un soffio di vento, di sentirsi lievitare insieme a esso e non doversi vergognare di raccontarlo anche ai più grandicelli. Qui gli stessi adulti, e ancor più gli anziani, sono appagati dal rivelare ai teneri posteri le esperienze sognanti vissute in una fanciullezza che non vuole essere assopita.
Anche se etichettare una serie come questa non sarebbe una giusta cosa da fare, <i>Fuujin Monogatari</i> può essere visto come uno slice of life con tinte fantasy molto leggere, con episodi contenutisticamente quasi elementari, disposti in linea cronologica, ma mai incatenati narrativamente. Il trascorrere delle stagioni è appunto ben visibile grazie alla magnifica riproduzione del cambiamento ambientale, capace di rendere anche solo una folata di vento tra la chioma di un albero, o una leggera pioggerellina primaverile, una gioia per gli occhi. A rendere suggestiva, irresistibile e <q>immersiva</q> quest'opera nel suo lato artistico è anche e soprattutto una colonna sonora che fatico perfino a descrivere, ma probabilmente mi basterà fare il nome di Kenji Kawai affinché possiate comprendere.
Questa serie è a tutti gli effetti una fonte ideale di spensieratezza, una gemma nascosta di rara delicatezza e sensibilità, così distante nella fantasia ma allo stesso tempo familiare nell'aria che si riesce a respirare. Da prendere in considerazione, comunque, soltanto se si è in grado di fare a meno di una vera e propria trama. Serie che andrebbe riscoperta, come tante altre finite nel dimenticatoio ingiustamente.
Se anche fosse possibile prescndere dalla stupefacente realizzazione grafica - di una semplicità ed essenzialità inimitabili - non sarebe invece possibile ignorare la poesia e la delicatezza di questo anime.
E' ben vero che questo piccolo gioiello ed Ergo Proxy sono agli antipodi, da diversi punti di vista, ma sono senza dubbio accomunati dalla maestria che ne governa le fodamenta.
Ottimo davvero.
E' ben vero che questo piccolo gioiello ed Ergo Proxy sono agli antipodi, da diversi punti di vista, ma sono senza dubbio accomunati dalla maestria che ne governa le fodamenta.
Ottimo davvero.