La leggenda di Hei
Ho scelto di vedere questo film senza sapere che era cinese e non giapponese, ma quando un prodotto è buono, val la pena guardarlo senza pregiudizi.
Sì, l’inizio mi ha un po’ lasciato perplesso, in quanto i disegni avevano colori non troppo attrattivi. Visto che ho stoppato la visione per informarmi su cos’era quest’opera, mi sono immaginato che avesse un qualcosa di ideologico: dicevo “È cinese”, quindi sarà una critica al capitalismo oppure un’esaltazione del comunismo. E già mi facevo un ‘pippone’ in testa per capire gli spunti del film.
Dopo averlo visto tutto, ho capito che l’ideologia qui non c’entra per nulla, sono cento minuti di puro svago in cui vediamo un mondo dove esistono spiriti che odiano gli umani e spiriti che di nascosto vivono con essi; questo potrebbe ricordare il sistema capitalistico e il sistema misto economico cinese, ma tale ipotesi è un po’ presa per i capelli. Comunque, lo spirito del titolo incontra entrambe le fazioni, e alla fine si trova a fare la sua scelta. Che non vi dirò.
Allora, sebbene l’inizio, come vi dicevo, non mi ispirasse, il prodotto è buono, potrebbe sembrare addirittura una versione cinese di una favola Ghibli, ma con la caratteristica di puntare molto di più sui combattimenti. Ciò mi ha riportato in mente (benché il legame sia molto esile) i manga di Hong Kong, tipo “Super Shen” o “5° generazione” oppure i film orientali di kung fu.
Certo, perché è un’opera di combattimenti principalmente, sia pure di scontri di poteri... e quando escono bene, il mio voto è sempre alto. Otto.
Sì, l’inizio mi ha un po’ lasciato perplesso, in quanto i disegni avevano colori non troppo attrattivi. Visto che ho stoppato la visione per informarmi su cos’era quest’opera, mi sono immaginato che avesse un qualcosa di ideologico: dicevo “È cinese”, quindi sarà una critica al capitalismo oppure un’esaltazione del comunismo. E già mi facevo un ‘pippone’ in testa per capire gli spunti del film.
Dopo averlo visto tutto, ho capito che l’ideologia qui non c’entra per nulla, sono cento minuti di puro svago in cui vediamo un mondo dove esistono spiriti che odiano gli umani e spiriti che di nascosto vivono con essi; questo potrebbe ricordare il sistema capitalistico e il sistema misto economico cinese, ma tale ipotesi è un po’ presa per i capelli. Comunque, lo spirito del titolo incontra entrambe le fazioni, e alla fine si trova a fare la sua scelta. Che non vi dirò.
Allora, sebbene l’inizio, come vi dicevo, non mi ispirasse, il prodotto è buono, potrebbe sembrare addirittura una versione cinese di una favola Ghibli, ma con la caratteristica di puntare molto di più sui combattimenti. Ciò mi ha riportato in mente (benché il legame sia molto esile) i manga di Hong Kong, tipo “Super Shen” o “5° generazione” oppure i film orientali di kung fu.
Certo, perché è un’opera di combattimenti principalmente, sia pure di scontri di poteri... e quando escono bene, il mio voto è sempre alto. Otto.
È un prodotto bellissimo.
Ottima la veste grafica, che visibilmente risente degli influssi dello studio Ghibli (paletta di colori e stile del disegno), anche se non saprei dire quanto intenzionale.
La storia segue le vicende del piccolo Hei, uno spirito gatto che si troverà in una situazione complessa e che dovrà scegliere tra due amicizie. Il tutto condito da ottimi e spettacolari combattimenti, dove le coreografie non hanno nulla da invidiare anche a prodotti più blasonati.
L'opera è ispirata chiaramente al Wuxia cinese: sia come combattimenti che come trama è un prodotto assolutamente valido e da inserire in ogni collezione di chi è appassionato di kung-fu e arti marziali.
Ci sono solo alcuni piccoli difetti che mi impediscono di dare un voto più alto: un uso eccessivo della CGI, specialmente quando ci sono molti elementi in scena; alcune scene sono po' legnose e i personaggi si muovono a scatto; infine il disegno, molto buono, non è sempre dello stesso livello in tutto il film, in alcune sequenze perdendo parecchio.
Resta comunque un prodotto di altissimo livello.
Ottima la veste grafica, che visibilmente risente degli influssi dello studio Ghibli (paletta di colori e stile del disegno), anche se non saprei dire quanto intenzionale.
La storia segue le vicende del piccolo Hei, uno spirito gatto che si troverà in una situazione complessa e che dovrà scegliere tra due amicizie. Il tutto condito da ottimi e spettacolari combattimenti, dove le coreografie non hanno nulla da invidiare anche a prodotti più blasonati.
L'opera è ispirata chiaramente al Wuxia cinese: sia come combattimenti che come trama è un prodotto assolutamente valido e da inserire in ogni collezione di chi è appassionato di kung-fu e arti marziali.
Ci sono solo alcuni piccoli difetti che mi impediscono di dare un voto più alto: un uso eccessivo della CGI, specialmente quando ci sono molti elementi in scena; alcune scene sono po' legnose e i personaggi si muovono a scatto; infine il disegno, molto buono, non è sempre dello stesso livello in tutto il film, in alcune sequenze perdendo parecchio.
Resta comunque un prodotto di altissimo livello.