Another 0-kan
Attenzione: presenza di spoiler
In questo speciale potremo approfondire il rapporto tra Mei e la sua cugina – sorella gemella. Le poche immagini viste nell’ultimo episodio della serie saranno trasmesse in una storia completa e coerente. Indubbiamente farà impressione vedere la seria e cupa Mei mentre scherza e si comporta in maniera ingenua, dolce e spensierata, come se avesse ancora meno dei suoi quindici anni. Avremo anche dei momenti seri e un doloroso finale, in cui la cugina morirà di leucemia fulminante. Un episodio dolce e interessante, con tutti i pregi di una storia moe e i pregi delle storie con protagoniste adulte. Un episodio di difficile valutazione, dato che non si riesce a valutare se sarebbe stato meglio vederlo prima della serie televisiva o dopo. In ogni caso uno speciale che merita di essere visto. Grafica, sigle e regia dello stesso livello della serie televisiva.
Voto 7.
In questo speciale potremo approfondire il rapporto tra Mei e la sua cugina – sorella gemella. Le poche immagini viste nell’ultimo episodio della serie saranno trasmesse in una storia completa e coerente. Indubbiamente farà impressione vedere la seria e cupa Mei mentre scherza e si comporta in maniera ingenua, dolce e spensierata, come se avesse ancora meno dei suoi quindici anni. Avremo anche dei momenti seri e un doloroso finale, in cui la cugina morirà di leucemia fulminante. Un episodio dolce e interessante, con tutti i pregi di una storia moe e i pregi delle storie con protagoniste adulte. Un episodio di difficile valutazione, dato che non si riesce a valutare se sarebbe stato meglio vederlo prima della serie televisiva o dopo. In ogni caso uno speciale che merita di essere visto. Grafica, sigle e regia dello stesso livello della serie televisiva.
Voto 7.
Another 0 è un OAV, nonché prequel dell'omonima serie che si incentra sul rapporto tra Misaki Mei e la sua gemella Misaki Fujioka.
Questo episodio narrerà quindi di eventi antecedenti alla venuta di Sakakibara; oltre ciò ci verrà mostrato sotto forma di Slice of life e quindi non saranno presenti quei momenti tipici dell'anime Antoher (a parte un unico momento di tensione verso la fine).
Un'ottima occasione per comprendere a fondo i sentimenti dell'una verso l'altra e per capire meglio l'impatto che ha avuto la morte di Fujioka su Mei.
Il loro amore ci verrà mostrato in modo molto dolce e avremo modo di vedere una Misaki Mei che nella serie principale non abbiamo mai visto; il tutto mostrato attraverso momenti di vita quotidiana pieni di felicità . In una ventina di minuti ci vengono mostrate se fossero una sola persona.
Tutto questo non fa altro che rendere il tutto molto più drammatico e anche crudele, trasformando l'episodio in una piccola tragedia.
Another 0 può essere considerato utile per capire la figura tragica di Mei nella serie principale (infatti in Another sono rimasto un po' dispiaciuto in quanto avevo visto poco o niente riguardo al rapporto tra le due gemelle).
I disegni sono tipici della serie e fatti bene e anche la colonna sonora è molto carina.
Purtroppo non è un OAV senza pecca in quanto alcuni momenti potevano anche evitarli o cambiarli (per lo più la scena della doccia e della giostra).
Fatto esclusivamente per chi ha visto Another, questo prequel potrebbe piacere a molti per la dolcezza con cui ci viene mostrato il rapporto di amore delle due gemelle.
Voto 7
Questo episodio narrerà quindi di eventi antecedenti alla venuta di Sakakibara; oltre ciò ci verrà mostrato sotto forma di Slice of life e quindi non saranno presenti quei momenti tipici dell'anime Antoher (a parte un unico momento di tensione verso la fine).
Un'ottima occasione per comprendere a fondo i sentimenti dell'una verso l'altra e per capire meglio l'impatto che ha avuto la morte di Fujioka su Mei.
Il loro amore ci verrà mostrato in modo molto dolce e avremo modo di vedere una Misaki Mei che nella serie principale non abbiamo mai visto; il tutto mostrato attraverso momenti di vita quotidiana pieni di felicità . In una ventina di minuti ci vengono mostrate se fossero una sola persona.
Tutto questo non fa altro che rendere il tutto molto più drammatico e anche crudele, trasformando l'episodio in una piccola tragedia.
Another 0 può essere considerato utile per capire la figura tragica di Mei nella serie principale (infatti in Another sono rimasto un po' dispiaciuto in quanto avevo visto poco o niente riguardo al rapporto tra le due gemelle).
I disegni sono tipici della serie e fatti bene e anche la colonna sonora è molto carina.
Purtroppo non è un OAV senza pecca in quanto alcuni momenti potevano anche evitarli o cambiarli (per lo più la scena della doccia e della giostra).
Fatto esclusivamente per chi ha visto Another, questo prequel potrebbe piacere a molti per la dolcezza con cui ci viene mostrato il rapporto di amore delle due gemelle.
Voto 7
Another 0-kan, Chi è quella vera?
Parto con il consigliare, com'è logico, la visione della serie principale legata a questa produzione.
In questo Oav ci verrà mostrato il passato della piccola Misaki Mei, coprotagonista della serie principale.
Riunitasi alla sua gemella Misaki Fujioka, vive momenti di gioia e spensieratezza, tipici della sua giovane età, offuscati brutalmente e crudelmente da un fato dal senso dell'umorismo marcatamente marcio.
Il chara e la grafica sono della medesima qualità della serie principale, idem per le soundtrack.
La storia si muove ed evolve sui toni di un semplice slice of sife, narrando le vicende accadute prima della venuta di Sakakibara, quando ancora le due si frequentavano. Grazie al loro aspetto pericolosamente simile sembrano due bambole prodotte dalla medesima matrice. Specchiandosi l'una nell'altra vedono nei loro occhi il riflesso di se stesse. L'amore che le lega ci mostra quanto stretto può essere il legame tra due gemelli, quasi come due anime avente la stessa origine.
Sappiamo che dovrà morire, attendiamo solo il come e il dove, un attesa snervante, che dimentichiamo grazie ad i momenti tranquilli che passano le due protagoniste, divertendosi e comportandosi come due quindicenni normali, come è giusto che sia. Ci sarà modo di ridere insieme a loro, in questo scorcio di vita quotidiana. Questo rende ancora più amaro il boccone. Ma il potere di Mei non perdona, il colore della morte tinge le cose ancora una volta.
Alcune situazioni sono indubbiamente discutibili, forzate e assurde a mio dire, ma non volendo rovinarvi il gusto di trovarle, mi limito semplicemente a farvelo notare.
Questo oav ci aiuta a comprendere meglio alcune dinamiche della storia principale, svelandoci cose che con la serie non avevamo potuto vedere, perché la maggior parte di queste sono mostrate dal punto di vista del ragazzo, mentre qui è Mei l'indiscussa protagonista.
Anche se ammetto, non svelerà molto altro, tutti (o quasi) i dubbi lasciati dalla serie non troveranno ahimè una risposta, ho trovato comunque molto interessante questo Oav, triste e crudele, nella sua ineluttabilità è riuscito a catturarmi, il rapporto tra le due mi ha toccata parecchio, è altresì presente la giusta quantità di pathos.
Quando si conosce la fine, la metà ultima, ci si gode il viaggio, con la curiosità di scoprire quali vie prenderà.
Parto con il consigliare, com'è logico, la visione della serie principale legata a questa produzione.
In questo Oav ci verrà mostrato il passato della piccola Misaki Mei, coprotagonista della serie principale.
Riunitasi alla sua gemella Misaki Fujioka, vive momenti di gioia e spensieratezza, tipici della sua giovane età, offuscati brutalmente e crudelmente da un fato dal senso dell'umorismo marcatamente marcio.
Il chara e la grafica sono della medesima qualità della serie principale, idem per le soundtrack.
La storia si muove ed evolve sui toni di un semplice slice of sife, narrando le vicende accadute prima della venuta di Sakakibara, quando ancora le due si frequentavano. Grazie al loro aspetto pericolosamente simile sembrano due bambole prodotte dalla medesima matrice. Specchiandosi l'una nell'altra vedono nei loro occhi il riflesso di se stesse. L'amore che le lega ci mostra quanto stretto può essere il legame tra due gemelli, quasi come due anime avente la stessa origine.
Sappiamo che dovrà morire, attendiamo solo il come e il dove, un attesa snervante, che dimentichiamo grazie ad i momenti tranquilli che passano le due protagoniste, divertendosi e comportandosi come due quindicenni normali, come è giusto che sia. Ci sarà modo di ridere insieme a loro, in questo scorcio di vita quotidiana. Questo rende ancora più amaro il boccone. Ma il potere di Mei non perdona, il colore della morte tinge le cose ancora una volta.
Alcune situazioni sono indubbiamente discutibili, forzate e assurde a mio dire, ma non volendo rovinarvi il gusto di trovarle, mi limito semplicemente a farvelo notare.
Questo oav ci aiuta a comprendere meglio alcune dinamiche della storia principale, svelandoci cose che con la serie non avevamo potuto vedere, perché la maggior parte di queste sono mostrate dal punto di vista del ragazzo, mentre qui è Mei l'indiscussa protagonista.
Anche se ammetto, non svelerà molto altro, tutti (o quasi) i dubbi lasciati dalla serie non troveranno ahimè una risposta, ho trovato comunque molto interessante questo Oav, triste e crudele, nella sua ineluttabilità è riuscito a catturarmi, il rapporto tra le due mi ha toccata parecchio, è altresì presente la giusta quantità di pathos.
Quando si conosce la fine, la metà ultima, ci si gode il viaggio, con la curiosità di scoprire quali vie prenderà.
Quest'OAV di "Another" fa da prequel alla serie tv. Sinceramente io l'ho visto dopo aver terminato la serie tv e questo ha influito molto sul mio giudizio poiché non ha molto senso vederlo dopo, anche se, ripensandoci bene, se uno lo vede prima potrebbe spoilerare due dei misteri presenti nell'anime, rovinando parte della trama. La storia in sé è ambientata poco prima della serie tv, e ci mostra la prima vittima della maledizione della classe 3 del nono anno (che colpisce gli studenti e i prof, e tutti coloro che sono collegati a essi), questa è la "cugina" di Mei Misaki.
Nell'OAV però non è presente lo stesso clima della serie se non nella parte finale. Diciamo che l'ho visto solo per cultura, alla fine anche se non lo vedevo non mi cambiava niente.
Nell'OAV però non è presente lo stesso clima della serie se non nella parte finale. Diciamo che l'ho visto solo per cultura, alla fine anche se non lo vedevo non mi cambiava niente.
Su "Another 0-kan" c'è poco da dire: è un OAV che è semplicemente il prequel di quello che succede nella storia principale. La storia è incentrata tutta su Mei e il rapporto che ha con la propria sorella, lasciando perdere tutti gli elementi che tentavano di rendere lo spettatore ansioso nella serie. Esclusione fatta per la scena sulla ruota panoramica, si punta il tutto per tutto in una sorta di puntata che viaggia su binari molto sereni con un pizzico di drammaticità finale che ci ricollega ad "Another".
Tirando le somme, una persona che ha già fatto fatica a sopportare la serie difficilmente darà più di 5 a quest'OAV, e quindi consiglio la visione solo a coloro a cui è piaciuta veramente la storia principale; per i restanti sarebbe solo una storia di contorno abbastanza inutile.
Tirando le somme, una persona che ha già fatto fatica a sopportare la serie difficilmente darà più di 5 a quest'OAV, e quindi consiglio la visione solo a coloro a cui è piaciuta veramente la storia principale; per i restanti sarebbe solo una storia di contorno abbastanza inutile.
Dopo avere visto "Another", ero curioso di vedere questo speciale perciò non ho perso tempo, ed è quello che ho pensato anche alla fine di questo episodio unico-prequel. Ovviamente in parte avevo immaginato come si sarebbero svolti i fatti, anche perché se ne fa larga menzione nell'anime, ma è stato comunque piacevole.
Mentre lo guardavo, per quasi tutto il tempo ho fatto un confronto mentale tra la mei dell'episodio e la Mei della serie. Cogliere la sua personalità, il suo atteggiamento prima, quando la sua sorellina è ancora viva, fa riflettere e getta un velo di tristezza pensando a come si mette dopo la storia. Non ci si poteva certo aspettare dell'horror e molta tensione, anche perché qui l'intenzione era abbastanza chiara. Niente horror, solo psicologia e un po' di nostalgia. Per questo non mi sono stupito di fronte all'assenza di quell'ansia divorante e di quel senso di brivido imminente che riempiva buona parte della serie precedente.
Insomma, finalmente posso dire di avere il quadro completo della situazione. E mi piace. L'anime rimane sempre una storia decisamente interessante, e questo special rimane la ciliegina sulla torta. Da gustare, ovviamente.
Mentre lo guardavo, per quasi tutto il tempo ho fatto un confronto mentale tra la mei dell'episodio e la Mei della serie. Cogliere la sua personalità, il suo atteggiamento prima, quando la sua sorellina è ancora viva, fa riflettere e getta un velo di tristezza pensando a come si mette dopo la storia. Non ci si poteva certo aspettare dell'horror e molta tensione, anche perché qui l'intenzione era abbastanza chiara. Niente horror, solo psicologia e un po' di nostalgia. Per questo non mi sono stupito di fronte all'assenza di quell'ansia divorante e di quel senso di brivido imminente che riempiva buona parte della serie precedente.
Insomma, finalmente posso dire di avere il quadro completo della situazione. E mi piace. L'anime rimane sempre una storia decisamente interessante, e questo special rimane la ciliegina sulla torta. Da gustare, ovviamente.
Non so se per masochismo o speranza mal riposta, ho deciso di guardare questo OAV. Credevo che, fatta la vaccata di perdersi pezzi per strada, risolvere con mattanze occasionali e via dicendo, gli sceneggiatori volessero regalare un tot d'informazioni mancanti in questo singolo episodio, per compensare l'epic fail della serie, ma invece no.
Questo episodio è precedente alla serie "Another", e s'incentra sulle due gemelle Misaki e sul loro rapporto, ristabilito dopo essersi conosciute e scoperte sorelle. Veramente incommentabile è il come viene analizzata la perdita della sorella da parte della protagonista di "Another" (nessuno spoiler, lo si sapeva già da prima), ma invece di prendersi la briga di descriverci con accuratezza come la classe della bambina con l'occhio di vetro, causa retinoblastoma (qui non ci si fa mancare niente), arrivi alla scelta elettiva di promuoverla come non-esistente, per compensare la presenza dell'another, e come questa abbia accettato o comunque lei psicologicamente abbia affrontato il tutto, non è dato sapersi. Si riesce solo a intravedere un potenziale discorso avvenuto nella classe di Misaki al momento della selezione del non esistente, ma anche lì non viene dato spazio alla reazione dei compagni, della capoclasse responsabile che aveva dichiarato di essersi candidata, durante la serie animata, né tanto meno vediamo la reazione dell'another, o come i docenti hanno vissuto l'evento.
Tuttavia ciò che sopra a tutto fa davvero danno è il non dialogo con la sorella, proprio perché per tutta la serie siamo davanti a una Misaki introversa e assurdamente controllata. Quindi con questa presenza dal forte legame ci si aspetterebbe comunque molto di più da questo rapporto superficiale e banalizzato, invece niente, si parla di cretinate, di vestiti, una gita alle giostre con rischio di caduta dalla ruota panoramica, e per concludere una leucemia mieloide acuta della sorella di misaki. Insomma si sono un attimo confusi con la sceneggiatura di un reparto oncologico.
Potevano almeno sbattersi sul perché l'occhio finto della ragazza non è stato un attimo fatto bene da sembrare come quello sano, no di un altro colore, perché fa figo. L'assurdo domina.
Il comparto tecnico non lo contesto, è come quello della serie animata quindi passabilissimo, ma è tutto il resto che fa immensamente pena.
Davvero sotto il pessimo, lo sconsiglio al massimo, non dà niente a livello di trama, o di analisi introspettiva o altro, non compensa il danno fatto dalla serie, aiuta solo a fare calare ulteriormente il livello di quest'anime.
Questo OAV non si discosta molto dalla serie animata che si è conclusa un paio di mesi fa e come detto è semplicemente un approfondimento al rapporto tra Mei, mattatrice della serie, e la sorella gemella Misaki, personaggio appena abbozzato e mai incontrato effettivamente nell'anime. Partiamo dalla certezza mantenuta tale anche in questa produzione: il comparto grafico. Anche in questo prologo infatti i disegnatori hanno fatto un gran lavoro, mantenendo lo stesso, ottimo, livello dell'anime. I fondali sono stupendamente caratterizzati, l'animazione è molto fluida e sicuramente le immagini sullo schermo deliziano gli occhi dello spettatore. Un esempio tra tutti è il momento del giro sulla ruota panoramica con il panorama sullo sfondo, davvero un passaggio ben realizzato.
La parte audio non è degna di particolare segnalazione, visto che le sigle di apertura e chiusura sono le stesse della serie tv e, vista la "normalità", o quasi, degli eventi narrati in questo OAV, non c'è nemmeno stato bisogno di un campionario particolarmente vasto di effetti sonori.
La caratterizzazione dei personaggi è un'altra cosa che in una situazione come questa, un singolo OAV che si riallaccia a una serie già conclusa, non riveste un'importanza fondamentale.
Rimane quindi la trama. Essa rimane fedele a quella dell'anime vero e proprio, approfondendo fatti solamente accennati. Da questo punto di vista s'intuisce che grandi rivelazioni, visto che già l'anime era stato carente da questo punto di vista (almeno a mio parere) non ce ne possono essere e, a parte il momento drammatico sulla ruota panoramica, l'episodio scorre via tranquillo come uno slice of life, piuttosto che come un prodotto che voleva fare della paura e della tensione il suo cavallo di battaglia.
In conclusione, questo OAV si riallaccia in modo coerente e fedele (con tutti i difetti e i pregi che quest'affermazione si porta dietro) alla serie animata e può essere consigliato soltanto a chi ha visto, magari apprezzandola, la serie tv, e potrebbe quindi essere interessato a questo approfondimento. Come stand-alone, è un prodotto che non avrebbe nessun motivo di interesse, per cui in questo caso lo sconsiglio caldamente.
La parte audio non è degna di particolare segnalazione, visto che le sigle di apertura e chiusura sono le stesse della serie tv e, vista la "normalità", o quasi, degli eventi narrati in questo OAV, non c'è nemmeno stato bisogno di un campionario particolarmente vasto di effetti sonori.
La caratterizzazione dei personaggi è un'altra cosa che in una situazione come questa, un singolo OAV che si riallaccia a una serie già conclusa, non riveste un'importanza fondamentale.
Rimane quindi la trama. Essa rimane fedele a quella dell'anime vero e proprio, approfondendo fatti solamente accennati. Da questo punto di vista s'intuisce che grandi rivelazioni, visto che già l'anime era stato carente da questo punto di vista (almeno a mio parere) non ce ne possono essere e, a parte il momento drammatico sulla ruota panoramica, l'episodio scorre via tranquillo come uno slice of life, piuttosto che come un prodotto che voleva fare della paura e della tensione il suo cavallo di battaglia.
In conclusione, questo OAV si riallaccia in modo coerente e fedele (con tutti i difetti e i pregi che quest'affermazione si porta dietro) alla serie animata e può essere consigliato soltanto a chi ha visto, magari apprezzandola, la serie tv, e potrebbe quindi essere interessato a questo approfondimento. Come stand-alone, è un prodotto che non avrebbe nessun motivo di interesse, per cui in questo caso lo sconsiglio caldamente.
Nonostante io abbia trovato "Another" un anime inconcludente, ho deciso comunque di vedere l'OAV riguardante il rapporto tra le due Misaki, sperando in un episodio godibile, in cui venissero riproposte le tinte horror della serie.
Purtroppo, le mie speranze sono state stroncate brutalmente. Quello che ho appena visionato è un episodio piatto, incapace di trasmettere emozioni, e che strizza un po' troppo spesso l'occhio al genere yuri (per la gioia dei maschietti). Nonostante ci sia una buona idea di partenza, il tutto finisce lì. Speravo in un horror, e mi sono ritrovata a guardare uno slice of life, che però non offre alcuna scena in grado d'incuriosire lo spettatore. Tutto sa di già visto, il che, ovviamente, è comprensibile in un prequel, ma il fatto che non ci venga proposto nulla di diverso da quello che la serie offre mi porta a pensare che questo OAV sia stato perfettamente inutile.
Vediamo le due Misaki che vanno a fare acquisti, poi tornano a casa di Mei, dopodiché - sempre assieme - vanno alle giostre. Insomma, spaccati di vita quotidiana scelti completamente a caso, che non fanno che aumentare il senso di frustrazione dello spettatore. Questo è un peccato, perché, come ho detto anche per la serie, le buone premesse per ottenere un ottimo horror c'erano tutte, tuttavia sono state concretizzate nel peggiore dei modi. Come al solito si cade nei cliché del genere: le bambole, l'ospedale, l'occhio dai poteri paranormali eccetera, ma nulla di troppo fastidioso.
Le musiche sono eccezionali e la grafica è curatissima, ma il character design in stile kawaii non mi ha mai convinto del tutto, e gli abiti che indossano inizialmente le sorelle stonano nel contesto contemporaneo nel quale sono ambientate le vicende.
E' proprio vero che, a strafare, non si ottiene nulla di buono. L'OAV cerca a tutti i costi di fare capire quanto le due ragazze siano legate, steccando però in molti casi. Vi faccio un esempio: in una scena una sorella chiede all'altra se poteva andare a giocare a casa sua, tuttavia entrambe dovrebbero avere 15 anni, stando alle informazioni che ci dà l'episodio. Io ho 15 anni, e a meno che non voglia essere compatita da qualcuno, non chiederei mai a una cosa simile a un mio amico, piuttosto direi "Ti va se ci vediamo oggi a casa mia". Questo, più che un dettaglio, è un esempio per farvi capire quanto siano state caratterizzate male le gemelle. A ogni età corrispondono modi di fare, atteggiamenti, che non possono essere ignorati se non si vuole cadere nel ridicolo. Due sorelle quindicenni di solito non ridono in modo infantile, non si mettono gli stessi vestiti, e non fanno il bagno assieme (uomini, dovete farvene una ragione!).
Vi è un miglioramento nel finale, in cui viene proposta qualche scena horror, che però appare poco credibile e forzata, considerate tutte le 'sdolcinerie' presenti nella prima parte dell'episodio.
In conclusione, non posso che assegnare un voto basso a quest'OAV, che presenta gli stessi difetti della serie anime. Guardatelo se vi siete appassionati a quest'ultima, altrimenti evitatelo come la peste.
Un piccolo consiglio ai più maliziosi: nel caso in cui abbiate voglia di vedere qualche scena di dubbia moralità tra sorelle, guardatevi uno yuri che fate prima e non dovete sorbirvi 25 minuti di risatine da ritardate.
Purtroppo, le mie speranze sono state stroncate brutalmente. Quello che ho appena visionato è un episodio piatto, incapace di trasmettere emozioni, e che strizza un po' troppo spesso l'occhio al genere yuri (per la gioia dei maschietti). Nonostante ci sia una buona idea di partenza, il tutto finisce lì. Speravo in un horror, e mi sono ritrovata a guardare uno slice of life, che però non offre alcuna scena in grado d'incuriosire lo spettatore. Tutto sa di già visto, il che, ovviamente, è comprensibile in un prequel, ma il fatto che non ci venga proposto nulla di diverso da quello che la serie offre mi porta a pensare che questo OAV sia stato perfettamente inutile.
Vediamo le due Misaki che vanno a fare acquisti, poi tornano a casa di Mei, dopodiché - sempre assieme - vanno alle giostre. Insomma, spaccati di vita quotidiana scelti completamente a caso, che non fanno che aumentare il senso di frustrazione dello spettatore. Questo è un peccato, perché, come ho detto anche per la serie, le buone premesse per ottenere un ottimo horror c'erano tutte, tuttavia sono state concretizzate nel peggiore dei modi. Come al solito si cade nei cliché del genere: le bambole, l'ospedale, l'occhio dai poteri paranormali eccetera, ma nulla di troppo fastidioso.
Le musiche sono eccezionali e la grafica è curatissima, ma il character design in stile kawaii non mi ha mai convinto del tutto, e gli abiti che indossano inizialmente le sorelle stonano nel contesto contemporaneo nel quale sono ambientate le vicende.
E' proprio vero che, a strafare, non si ottiene nulla di buono. L'OAV cerca a tutti i costi di fare capire quanto le due ragazze siano legate, steccando però in molti casi. Vi faccio un esempio: in una scena una sorella chiede all'altra se poteva andare a giocare a casa sua, tuttavia entrambe dovrebbero avere 15 anni, stando alle informazioni che ci dà l'episodio. Io ho 15 anni, e a meno che non voglia essere compatita da qualcuno, non chiederei mai a una cosa simile a un mio amico, piuttosto direi "Ti va se ci vediamo oggi a casa mia". Questo, più che un dettaglio, è un esempio per farvi capire quanto siano state caratterizzate male le gemelle. A ogni età corrispondono modi di fare, atteggiamenti, che non possono essere ignorati se non si vuole cadere nel ridicolo. Due sorelle quindicenni di solito non ridono in modo infantile, non si mettono gli stessi vestiti, e non fanno il bagno assieme (uomini, dovete farvene una ragione!).
Vi è un miglioramento nel finale, in cui viene proposta qualche scena horror, che però appare poco credibile e forzata, considerate tutte le 'sdolcinerie' presenti nella prima parte dell'episodio.
In conclusione, non posso che assegnare un voto basso a quest'OAV, che presenta gli stessi difetti della serie anime. Guardatelo se vi siete appassionati a quest'ultima, altrimenti evitatelo come la peste.
Un piccolo consiglio ai più maliziosi: nel caso in cui abbiate voglia di vedere qualche scena di dubbia moralità tra sorelle, guardatevi uno yuri che fate prima e non dovete sorbirvi 25 minuti di risatine da ritardate.
L'episodio 0 è destinato unicamente a chi ha amato la serie anime: l'OAV in prevalenza si presenta di genere slice of life, ma viene condito con qualche momento colmo di suspense.
La trama è incentrata sui personaggi di Misaki Mei e Misaki Fujioka, gemelle separate fin dalla nascita ma poi riunitesi in alcune occasioni. In questo episodio avremo la possibilità di comprendere quanto fosse profondo e spesso il legame che univa Mei e Misaki.
Volete conoscere un piccolo frammento del passato di Misaki Mei? È il frammento più importante, quello che la univa alla sua amata sorella.
L'obiettivo dell'OAV è quello di porre l'attenzione sul rapporto che intercorre tra ambedue le sorelle, perciò non presenta alcuna reale trama: avrete la possibilità di assistere a svariati momenti teneri cui si lasceranno andare le belle protagoniste, l'allegra Misaki contrapposta alla taciturna Mei.
Si tratta di un episodio perfetto per chi vuole conoscere in maniera più approfondita la parte recondita di Mei, la quale ha condiviso la propria anima con l'adorata sorella, finché l'inevitabile maledizione non ha spezzato il loro legame e ha posto fine alla vita di Misaki. Verrà mostrata una Misaki Mei inedita nel ruolo di sorella gemella di Misaki Fujioka e, in questo modo, il suo lato più intimo uscirà allo scoperto denotando l'amore che prova nei suoi confronti, poiché dimostrerà di amare veramente ciò che lei definisce "l'altra se stessa". Infatti, Misaki Fujioka rappresenta l'altra metà di Mei, come si evince nel corso della visione del primo episodio di "Another", quando Mei attraversa il corridoio che conduce all'obitorio e regge tra le braccia una bambola bionda. La sta portando a colei che si scoprirà essere sua sorella: è come se fossero due persone distinte, che vivono in corpi separati, eppure sono legate da un filo invisibile e indistruttibile, nonostante la perfida maledizione sia in procinto di attivarsi e mietere la sua prima vittima.
Nel complesso, il rapporto venutosi a creare tra Misaki e Mei viene analizzato adeguatamente con qualche timido risvolto shoujo-ai.
Nel corso della visione dell'OAV, ci saranno rari e impalpabili rimandi a ciò che contraddistingue la serie anime di "Another" e lo eleva ai miei occhi, rendendolo una rara gemma in grado di trasmettere sensazioni d'apprensione, di lasciare lo spettatore con il fiato sospeso, e d'incrementare la sua curiosità: non ci sono le classiche atmosfere inquietanti collegate ai dialoghi cadenzati, enigmatici, così come mancano i silenzi pieni di domande e le bambole che tagliano le scene per alcuni istanti, provocando una certa tensione nello spettatore, se unite oltretutto alle musiche si sottofondo che riuscivano a creare una sensazione di oppressione.
E' purtroppo assente la componente che ha fatto di "Another" uno dei miei anime preferiti in assoluto e, senza il suddetto elemento, mi è risultato difficoltoso amare e restare coinvolta emotivamente durante la visione di questo episodio.
L'episodio 0 è consigliato unicamente a coloro che hanno amato la serie anime e vogliono conoscere un'altra parte del passato di Misaki Mei, ma in maniera molto più approfondita.
La trama è incentrata sui personaggi di Misaki Mei e Misaki Fujioka, gemelle separate fin dalla nascita ma poi riunitesi in alcune occasioni. In questo episodio avremo la possibilità di comprendere quanto fosse profondo e spesso il legame che univa Mei e Misaki.
Volete conoscere un piccolo frammento del passato di Misaki Mei? È il frammento più importante, quello che la univa alla sua amata sorella.
L'obiettivo dell'OAV è quello di porre l'attenzione sul rapporto che intercorre tra ambedue le sorelle, perciò non presenta alcuna reale trama: avrete la possibilità di assistere a svariati momenti teneri cui si lasceranno andare le belle protagoniste, l'allegra Misaki contrapposta alla taciturna Mei.
Si tratta di un episodio perfetto per chi vuole conoscere in maniera più approfondita la parte recondita di Mei, la quale ha condiviso la propria anima con l'adorata sorella, finché l'inevitabile maledizione non ha spezzato il loro legame e ha posto fine alla vita di Misaki. Verrà mostrata una Misaki Mei inedita nel ruolo di sorella gemella di Misaki Fujioka e, in questo modo, il suo lato più intimo uscirà allo scoperto denotando l'amore che prova nei suoi confronti, poiché dimostrerà di amare veramente ciò che lei definisce "l'altra se stessa". Infatti, Misaki Fujioka rappresenta l'altra metà di Mei, come si evince nel corso della visione del primo episodio di "Another", quando Mei attraversa il corridoio che conduce all'obitorio e regge tra le braccia una bambola bionda. La sta portando a colei che si scoprirà essere sua sorella: è come se fossero due persone distinte, che vivono in corpi separati, eppure sono legate da un filo invisibile e indistruttibile, nonostante la perfida maledizione sia in procinto di attivarsi e mietere la sua prima vittima.
Nel complesso, il rapporto venutosi a creare tra Misaki e Mei viene analizzato adeguatamente con qualche timido risvolto shoujo-ai.
Nel corso della visione dell'OAV, ci saranno rari e impalpabili rimandi a ciò che contraddistingue la serie anime di "Another" e lo eleva ai miei occhi, rendendolo una rara gemma in grado di trasmettere sensazioni d'apprensione, di lasciare lo spettatore con il fiato sospeso, e d'incrementare la sua curiosità: non ci sono le classiche atmosfere inquietanti collegate ai dialoghi cadenzati, enigmatici, così come mancano i silenzi pieni di domande e le bambole che tagliano le scene per alcuni istanti, provocando una certa tensione nello spettatore, se unite oltretutto alle musiche si sottofondo che riuscivano a creare una sensazione di oppressione.
E' purtroppo assente la componente che ha fatto di "Another" uno dei miei anime preferiti in assoluto e, senza il suddetto elemento, mi è risultato difficoltoso amare e restare coinvolta emotivamente durante la visione di questo episodio.
L'episodio 0 è consigliato unicamente a coloro che hanno amato la serie anime e vogliono conoscere un'altra parte del passato di Misaki Mei, ma in maniera molto più approfondita.