Deimos no Hanayome: Ran no Kumikyoku
"Deimos no Hanayome/Deimos Bride: Ran no Kumikyoku" ("The Orchid Suite") è un OAV del 1988 diretto da Rintaro. Tratto da un manga shojo/horror incompiuto degli anni Settanta-Ottanta di Ikeda (non quella di "Lady Oscar")/Ashibe. Dal 2007 è in corso una versione con disegni più al passo coi tempi.
Come da titolo, riguarda il mondo delle orchidee, fiori molto evocativi. Risulta, se preso oggettivamente, gradevole e significativo da visionare. Oggettivamente perché parte da una storia più complessa che viene accennata pochissimo e di conseguenza nessuno può capire.
Per esempio, io mi sono letta la trama generale del manga prima di visionare il prodotto animato. Chi non sa potrebbe piantare tutto dopo tre minuti.
La storia complessa ci viene accennata all'inizio dell'OAV: appare una donna dai lunghi capelli intrappolata fra rovi (ricorda lontanamente la nota scena della sigla di "Lady Oscar") che chiama il nome Deimos. Dopo poco tempo arriva l'individuo, ossia un demone maschio dalla pelle pallida e dalle ali nere.
La scena si sposta nel nostro mondo dove una ragazza di nome Minako osserva entusiasta una mostra di orchidee assieme ad un amico appassionato di botanica. La star dell'esposizione è una specie di orchidea molto rara, la "Blue Lady", conosciuta in Cina con il più suggestivo nome "Dea della Neve". L'amico spiega che la sua coltivazione è portata avanti con successo da una donna, Ohba Tohko, e che sarebbe sua intenzione conoscerla.
Dopo tre giorni, però, l'amico non si vede più in giro e Minako inizia a cercarlo... Da qui in poi la trama oggettiva (cioè la ricerca dell'amico) va avanti, ogni tanto compare il demone Deimos a metterla in guardia sulla sua missione e dicendole che prima o poi sarebbe dovuta andare con lui nell'Oltretomba... Cioè il suo corpo! Finalmente ci si ricollega al prologo iniziale, ma, dopo, lo spettatore si chiede:"Chi è Deimos? Da dove sbuca? Come conosce Minako? A cosa gli serve il suo corpo? Chi è la donna legata ai rovi? E la ragazza come diavolo fa a comportarsi in modo così naturale alle sue apparizioni?"
<b>Attenzione: la seguente parte contiene spoiler</b>
Bisogna andare a leggersi la trama su Wikipedia (comunque sono rivelazioni generali) e quasi tutto torna: la donna dei rovi è Venere, la dea dell'Amore, Deimos è il suo amante ed altri punti che non scrivo.
<b>Fine spoiler</b>
Se lo spettatore "esclude" il demone, perché alla fine ha un ruolo marginale, la storia può prenderlo abbastanza. Anzi, mi è piaciuta perché affronta temi forti come la solitudine e la depressione.
Nota di plauso sono i disegni, che ricordano come una volta gli shojo fossero ben delineati e particolareggiati, anche con pochi o senza gli "8000 riflessi" (in collegamento ad una definizione del Giappone come "Paese delle 8000 divinità") oculari femminili di altre autrici. Disegni più adulti quasi alla Soryo o alla Saitou. Curiosamente, l'aspetto di Minako è stato leggermente cambiato, come potete notare osservando le copertine del manga.
Le caratterizzazioni dell'OAV sono abbastanza convincenti, purtroppo la Madhouse si è fermata con questo singolo episodio.
Un sette lo piazzo volentieri.
Come da titolo, riguarda il mondo delle orchidee, fiori molto evocativi. Risulta, se preso oggettivamente, gradevole e significativo da visionare. Oggettivamente perché parte da una storia più complessa che viene accennata pochissimo e di conseguenza nessuno può capire.
Per esempio, io mi sono letta la trama generale del manga prima di visionare il prodotto animato. Chi non sa potrebbe piantare tutto dopo tre minuti.
La storia complessa ci viene accennata all'inizio dell'OAV: appare una donna dai lunghi capelli intrappolata fra rovi (ricorda lontanamente la nota scena della sigla di "Lady Oscar") che chiama il nome Deimos. Dopo poco tempo arriva l'individuo, ossia un demone maschio dalla pelle pallida e dalle ali nere.
La scena si sposta nel nostro mondo dove una ragazza di nome Minako osserva entusiasta una mostra di orchidee assieme ad un amico appassionato di botanica. La star dell'esposizione è una specie di orchidea molto rara, la "Blue Lady", conosciuta in Cina con il più suggestivo nome "Dea della Neve". L'amico spiega che la sua coltivazione è portata avanti con successo da una donna, Ohba Tohko, e che sarebbe sua intenzione conoscerla.
Dopo tre giorni, però, l'amico non si vede più in giro e Minako inizia a cercarlo... Da qui in poi la trama oggettiva (cioè la ricerca dell'amico) va avanti, ogni tanto compare il demone Deimos a metterla in guardia sulla sua missione e dicendole che prima o poi sarebbe dovuta andare con lui nell'Oltretomba... Cioè il suo corpo! Finalmente ci si ricollega al prologo iniziale, ma, dopo, lo spettatore si chiede:"Chi è Deimos? Da dove sbuca? Come conosce Minako? A cosa gli serve il suo corpo? Chi è la donna legata ai rovi? E la ragazza come diavolo fa a comportarsi in modo così naturale alle sue apparizioni?"
<b>Attenzione: la seguente parte contiene spoiler</b>
Bisogna andare a leggersi la trama su Wikipedia (comunque sono rivelazioni generali) e quasi tutto torna: la donna dei rovi è Venere, la dea dell'Amore, Deimos è il suo amante ed altri punti che non scrivo.
<b>Fine spoiler</b>
Se lo spettatore "esclude" il demone, perché alla fine ha un ruolo marginale, la storia può prenderlo abbastanza. Anzi, mi è piaciuta perché affronta temi forti come la solitudine e la depressione.
Nota di plauso sono i disegni, che ricordano come una volta gli shojo fossero ben delineati e particolareggiati, anche con pochi o senza gli "8000 riflessi" (in collegamento ad una definizione del Giappone come "Paese delle 8000 divinità") oculari femminili di altre autrici. Disegni più adulti quasi alla Soryo o alla Saitou. Curiosamente, l'aspetto di Minako è stato leggermente cambiato, come potete notare osservando le copertine del manga.
Le caratterizzazioni dell'OAV sono abbastanza convincenti, purtroppo la Madhouse si è fermata con questo singolo episodio.
Un sette lo piazzo volentieri.
Premessa: "La sposa di Deimos" è un manga in 17 volumi disegnato da Yuuho Ashibe su sceneggiatura della scrittrice Etsuko Ikeda e pubblicato a partire dal 1975. Non potendo leggere il manga, inedito in Italia e disponibile in scan solo in forma parziale, ho ripiegato sulla visione dell'OAV del 1988. Avevo buone speranze perché avevo fiducia nelle autrici (della Ashibe ho letto l'ottimo "Crystal Dragon") e non sono rimasto deluso.
L'OAV è buono, con una buona storia horror al femminile su cui non ho nulla da eccepire. Buono è il chara design, molto anni Ottanta. La realizzazione tecnica è discreta, per quanto non sia sicuramente un progetto ad alto budget. Il vero peccato è che evidentemente il progetto originale era quello di produrre una serie di OAV, mentre ne è stato realizzato soltanto uno: lo spettatore rimane quindi a becco asciutto, si trova proiettato in una storia di cui non conosce le basi, e si trova pieno di domande senza risposta: chi è Deimos? Che è successo alla sua sposa? Come ha conosciuto la protagonista? Come proseguirà la loro storia?
In più l'OAV dura solo 29 minuti, decisamente troppo poco. Rimane quindi un grosso rimpianto, perché c'era l'opportunità di realizzare una buona serie anime, ma è andata sprecata. Lo consiglio comunque ai fan degli anni Ottanta e delle serie horror-shoujo di vecchio stampo, basate su storie d'amore tragiche, su donne crudeli e bellissimi demoni, il tutto immerso nel profumo delle orchidee.
L'OAV è buono, con una buona storia horror al femminile su cui non ho nulla da eccepire. Buono è il chara design, molto anni Ottanta. La realizzazione tecnica è discreta, per quanto non sia sicuramente un progetto ad alto budget. Il vero peccato è che evidentemente il progetto originale era quello di produrre una serie di OAV, mentre ne è stato realizzato soltanto uno: lo spettatore rimane quindi a becco asciutto, si trova proiettato in una storia di cui non conosce le basi, e si trova pieno di domande senza risposta: chi è Deimos? Che è successo alla sua sposa? Come ha conosciuto la protagonista? Come proseguirà la loro storia?
In più l'OAV dura solo 29 minuti, decisamente troppo poco. Rimane quindi un grosso rimpianto, perché c'era l'opportunità di realizzare una buona serie anime, ma è andata sprecata. Lo consiglio comunque ai fan degli anni Ottanta e delle serie horror-shoujo di vecchio stampo, basate su storie d'amore tragiche, su donne crudeli e bellissimi demoni, il tutto immerso nel profumo delle orchidee.