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CippyWolf

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
“A Herbivorous Dragon of 5,000 Years Gets Unfairly Villainized” è una serie prodotta da uno studio cinese, composta da dodici episodi, da circa quattordici minuti l’uno, di genere prevalentemente fantasy, trasposizione di una light novel giapponese.

La storia ci catapulta in un mondo non dissimile dal nostro medioevo, pervaso di magia, draghi e altre creature magiche. Tale realtà sarà, almeno in teoria, flagellata dal male del “re demone” e minacciata dai suoi generali, ed è proprio ad uno di questi che verrà sacrificata una dolce ragazzina.

La trama sarà un enorme gioco di equivoci e malintesi, che sorreggeranno sia la parte comica, che quella più d’azione, fattore che inizialmente riuscirà ad essere una buona base per entrambe le due componenti, ma che a lungo andare, come in tante altre serie che utilizzano tale espediente narrativo, andrà a perdere la propria coerenza e credibilità, facendo in parte decadere il plot intrinseco su cui poggiava la trama.
Fattore che non inficerà molto il valore della serie, perché il punto focale e caratteristica principale saranno l’ironia e l’assurdità, che permettono di strappare più di qualche risata.

I personaggi non saranno molti, e riusciranno ad avere una buona caratterizzazione, con i limiti del caso, inerente al tipo di storia che si vuole raccontare.
Questo perché, al di fuori del protagonista, non si avranno particolari exploit, tutti gireranno intorno al proprio background, senza evolversi particolarmente, fattore che li renderà sì credibili, ma che a lungo andare farà perdere loro di appeal.
Tale discorso vale per tutto il cast, ad esclusione del nostro protagonista, il grande drago malvagio Ravendia, che sul finale avrà una bellissima evoluzione che ha dato maggior profondità al personaggio e che ho particolarmente apprezzato.

Per l’aspetto grafico, non sarà male, non dissimile dallo stile di un anime giapponese, avendo come peculiarità principali taluni movimenti e animazioni più grezze e graffianti, che gli permetteranno di darsi una propria identità. I personaggi saranno molto carini e ben definiti fra loro, grazie anche allo stile e strada artistica che hanno voluto intraprendere, dando come impronta generale all’aspetto grafico un retrogusto fiabesco, unito a scelte più dinamiche e classiche degli anime shounen.

Per il lato sonoro, anticipo che la serie da me visionata aveva il doppiaggio cinese, quindi potrà sembrare qualcosa di scontato, ma è da non sottovalutare la barriera linguistica, che si presenterà immediatamente, se non si è assidui fruitori di prodotti cinesi, come nel mio caso; da gennaio 2022, sarà disponibile anche il doppiaggio giapponese, da me non ascoltato.
Personalmente, inizialmente è stato abbastanza spaesante, ma con il tempo ci si farà l’abitudine e rimarrà solo la bravura dei vari interpreti, a cui non posso che fare i miei complimenti da neofito, per la loro interpretazione, che risulterà coerente e ben aderente al personaggio, riuscendo a rendere realistica e vivida ogni emozione dei nostri beniamini.
Le OST non saranno male, molto simpatiche e coinvolgenti, a partire dalla sigla che, per mio parere personale, sarà magnetica e sognante, ricalcando perfettamente il clima dolce ma intrigante della serie; complimenti anche alla parte grafica sottostante, che rappresenterà tutto in versione chibi, e ben si confà all’insieme.

In definitiva, la serie sicuramente non sarà un capolavoro indimenticabile, ma, nel suo piccolo, riuscirà spesso a toccare dei tasti per poter intrigare lo spettatore: vuoi per i suoi scontri, a volte per qualche momento toccante o per la sua simpatia straripante, non ci sarà un singolo momento di noia.