Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba Il treno Mugen
La mia recensione sarà flash in quanto questa serie ha tutti i pregi e tutti i difetti della prima serie di 26 episodi da me già recensita.
In quella serie il maggior numero di combattimenti e la presenza di avversari interessanti mi aveva fatto dare un otto. In questo caso ho detestato ancora una volta l’umorismo da due soldi, inoltre i primi due episodi sono “vuoti”: servono cioè a presentare il personaggio di Rengoku, senza riuscire a renderlo empatico, mi ha stufato il suo buono ad ogni morso di cibo. Non mi sono complessivamente piaciute le voci italiane sebbene molto simili a quelle giapponesi della prima serie.
Dai combattimenti mi aspettavo di più… Voto un sei a malincuore per l’abilità del lavoro dello studio Ufotable e per la sigla finale dell’ultimo episodio… meravigliosa.
In quella serie il maggior numero di combattimenti e la presenza di avversari interessanti mi aveva fatto dare un otto. In questo caso ho detestato ancora una volta l’umorismo da due soldi, inoltre i primi due episodi sono “vuoti”: servono cioè a presentare il personaggio di Rengoku, senza riuscire a renderlo empatico, mi ha stufato il suo buono ad ogni morso di cibo. Non mi sono complessivamente piaciute le voci italiane sebbene molto simili a quelle giapponesi della prima serie.
Dai combattimenti mi aspettavo di più… Voto un sei a malincuore per l’abilità del lavoro dello studio Ufotable e per la sigla finale dell’ultimo episodio… meravigliosa.
(anticipo che non avevo visto il film, quindi per me è una stagione a sè stante)
Regia: 6
Come per la prima stagione/cour, anche qua è molto lineare, fin troppo. Mancano effetti a sorpresa e non riesce a rendere le vicende interessanti. Complice la sceneggiatura essa stessa un po' semplice, si fatica a sentire il proprio cuore battere. Ok, è un battle shonen che fa dell'azione il proprio pilastro, però oltre il compitino si poteva andare.
Sceneggiatura: 4
Inizia bene con uno spaccato di vita quotidiana, se la si può chiamare così, del pilastro del fuoco che ne permette una maggior caratterizzazione. In fondo un personaggio non lo si può solo valutare da come combatte o da quello che gli è successo. Per il resto niente di più ovvio, da come è partita si sarebbe già intuito a grandi linee cosa sarebbe successo. Niente di più grave per quanto mi riguarda, la storia deve essere innanzitutto la meno ovvia possibile, invece a parte il "come" sono successe certe cose, tutto il resto fila via in maniera molto semplice. Inutile quello che succede verso il finale e poi come va a finire, anche quello è facilmente immaginabile dopo aver visto un po' di anime.
Design: 9
Come sempre o lo si ama, o lo si odia. Oggettivamente trovo che sia la parte migliore dell'anime, anche se inizialmente è stata dura digerirlo. Credo addirittura che possa essere un esempio da seguire per i futuri anime per cambiare la moda del momento, un po' come succede già ogni tot anni.Trovo ottimo l'uso della CGI, anche se leggo pareri discordanti. Qualche appunto lo potrei fare sul lato dei dettagli grafici base, non sempre perfetti, ma non rovinano la visione.
Caratterizzazione dei personaggi: 7
Oramai il modo di fare dei tre personaggi principali è delineato, quindi nessuna sorpresa. Il pilastro del fuoco, come già detto, ha avuto il suo spazio sia inizialmente, sia durante i vari episodi. Non posso dare quindi voti negativi, però quello che fanno e dicono è fin troppo lineare ed ovvio. Non dico che debba esserci una crescita in così pochi episodi, ma qualche azione un po' fuori dagli schemi poteva starci. Inoltre avrei gradito maggior spazio per il tipo-cinghiale e "l'elettrizzato addormentato", era un'ottima occasione e sarebbe bastata giusto una manciata di minuti in più. Stessa cosa per i cattivi, belli graficamente, ma vuoti dentro.
Sonoro: 8,5
Opening e ending anche in questo caso sono di alto livello e, cosa più importante, in linea con lo spirito dell'anime. L'ultima sigla, fatta apposta per chiudere questo arco, è stata la ciliegina sulla torta.
Sul lato dell'accompagnamento dell'azione, invece, è tutto nella norma. Effetti sonori dove ci devo essere, musiche giuste al momento giusto accompagnano ogni minuto dell'anime. Manca però quel qualcosa che renda il lavoro perfetto, ma forse la causa della mancanza di interesse al 100% non è da imputare al sonoro in generale, ma più alla storia che stenta a decollare
In conclusione: voto 6,9
un anime che si fa guardare come per la stagione precedente, ma che a mio parere pecca sulla qualità di cosa succede e come viene raccontato. Il tutto si appoggia sull'azione (ok lo so, è uno battle shonen principalmente) e sull'uso di sentimenti un po' stereotipati e mal inseriti, però se non si è interessati questo genere, si fa abbastanza fatica ad apprezzarlo.
Io ovviamente faccio parte proprio di questo gruppo visto il voto, però oggettivamente rimane comunque una piacevole visione anche nel caso si preferiscano altri tipi di anime. Se invece proprio non sopportate "Dragonball", "The Seven Deadly Sins", "One Piece" &Co., passate oltre.
Regia: 6
Come per la prima stagione/cour, anche qua è molto lineare, fin troppo. Mancano effetti a sorpresa e non riesce a rendere le vicende interessanti. Complice la sceneggiatura essa stessa un po' semplice, si fatica a sentire il proprio cuore battere. Ok, è un battle shonen che fa dell'azione il proprio pilastro, però oltre il compitino si poteva andare.
Sceneggiatura: 4
Inizia bene con uno spaccato di vita quotidiana, se la si può chiamare così, del pilastro del fuoco che ne permette una maggior caratterizzazione. In fondo un personaggio non lo si può solo valutare da come combatte o da quello che gli è successo. Per il resto niente di più ovvio, da come è partita si sarebbe già intuito a grandi linee cosa sarebbe successo. Niente di più grave per quanto mi riguarda, la storia deve essere innanzitutto la meno ovvia possibile, invece a parte il "come" sono successe certe cose, tutto il resto fila via in maniera molto semplice. Inutile quello che succede verso il finale e poi come va a finire, anche quello è facilmente immaginabile dopo aver visto un po' di anime.
Design: 9
Come sempre o lo si ama, o lo si odia. Oggettivamente trovo che sia la parte migliore dell'anime, anche se inizialmente è stata dura digerirlo. Credo addirittura che possa essere un esempio da seguire per i futuri anime per cambiare la moda del momento, un po' come succede già ogni tot anni.Trovo ottimo l'uso della CGI, anche se leggo pareri discordanti. Qualche appunto lo potrei fare sul lato dei dettagli grafici base, non sempre perfetti, ma non rovinano la visione.
Caratterizzazione dei personaggi: 7
Oramai il modo di fare dei tre personaggi principali è delineato, quindi nessuna sorpresa. Il pilastro del fuoco, come già detto, ha avuto il suo spazio sia inizialmente, sia durante i vari episodi. Non posso dare quindi voti negativi, però quello che fanno e dicono è fin troppo lineare ed ovvio. Non dico che debba esserci una crescita in così pochi episodi, ma qualche azione un po' fuori dagli schemi poteva starci. Inoltre avrei gradito maggior spazio per il tipo-cinghiale e "l'elettrizzato addormentato", era un'ottima occasione e sarebbe bastata giusto una manciata di minuti in più. Stessa cosa per i cattivi, belli graficamente, ma vuoti dentro.
Sonoro: 8,5
Opening e ending anche in questo caso sono di alto livello e, cosa più importante, in linea con lo spirito dell'anime. L'ultima sigla, fatta apposta per chiudere questo arco, è stata la ciliegina sulla torta.
Sul lato dell'accompagnamento dell'azione, invece, è tutto nella norma. Effetti sonori dove ci devo essere, musiche giuste al momento giusto accompagnano ogni minuto dell'anime. Manca però quel qualcosa che renda il lavoro perfetto, ma forse la causa della mancanza di interesse al 100% non è da imputare al sonoro in generale, ma più alla storia che stenta a decollare
In conclusione: voto 6,9
un anime che si fa guardare come per la stagione precedente, ma che a mio parere pecca sulla qualità di cosa succede e come viene raccontato. Il tutto si appoggia sull'azione (ok lo so, è uno battle shonen principalmente) e sull'uso di sentimenti un po' stereotipati e mal inseriti, però se non si è interessati questo genere, si fa abbastanza fatica ad apprezzarlo.
Io ovviamente faccio parte proprio di questo gruppo visto il voto, però oggettivamente rimane comunque una piacevole visione anche nel caso si preferiscano altri tipi di anime. Se invece proprio non sopportate "Dragonball", "The Seven Deadly Sins", "One Piece" &Co., passate oltre.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
“Demon Slayer: Mugen Train Arc” si presenta come la rielaborazione in puntate dell’omonimo film, uscito nelle sale giapponesi nell’autunno 2020. L’arco consta di sei puntate che ripropongono la medesima storia del film, più una puntata aggiuntiva dedicata al Pilastro delle Fiamme, Kyojuro Rengoku.
La storia riparte da dove ci eravamo lasciati. Tanjiro, Zen’Itsu e Inosuke, dopo il periodo di riabilitazione, sono pronti per una nuova missione: andare, insieme al Pilastro delle Fiamme, sul Treno Mugen e sconfiggere il demone che sembra infestarlo. Il tutto introdotto da una prima puntata dedicata al Pilastro Rengoku, un cuorcontento, sorridente e gentile con tutti. Leader carismatico, nonchè grande spadaccino.
Nel corso delle sei puntate, i membri della ciurma si trovano a dover affrontare due nuove e terribili minacce. La prima è l’unica, tra le Lune Calanti, a non aver perso la vita, colei che ha ricevuto il sangue da Kibutsuji Muzan, Enmu. Il suo potere, che ho trovato tremendamente interessante, seppur non originale, fa sprofondare le persone in stupendi e realistici sogni, da cui non riescono più a destarsi. Nonostante ciò, i ragazzi, aiutati da Nezuko, riescono a scamparla e sconfiggerla. Ma è soltanto dopo la sua caduta, che la sfida si fa più ardua, quando si presenta, dal nulla, la Terza Luna Crescente. Sfiniti dal combattimento precedente, i ragazzi lasciano l’incarico a Rengoku che, al termine di uno scontro spettacolare, trova la morte. La scena che la immortala è una delle migliori della saga, anche perché, accompagnata da una musica stupenda. Un po’ per risentimento personale, un po’ per una questione morale, però, ho trovato pessima la scelta di lasciare in vita il demone che, in Rengoku, aveva trovato un avversario in grado di tenergli testa.
Questo arco narrativo, rispetto alla prima stagione, presenta alcuni elementi che, a mio modesto avviso, lo rendono più godibile. Innanzitutto, e contro ogni mia aspettativa, si abbandona la logica buonista per cui solo i cattivi devono andare incontro alla morte; logica che, nella stagione precedente, aveva reso prevedibile e banale, di conseguenza privo di tensione, ogni combattimento. Inoltre, si lascia poco spazio ai discorsi inutili e tediosi, rovinosi per ogni opera. Tanto spazio, invece, viene dedicato al passato di Tanjiro, con qualche nota commovente e ai combattimenti che, grazie al lavoro pregevole di Ufotable, rappresentano uno dei punti di forza dell’intera saga.
In conclusione, mi sento di consigliarvi questo arco narrativo più della prima stagione, ma sarebbe inutile vederlo, senza avere alle spalle l’esperienza completa. So, make your choice.
“Demon Slayer: Mugen Train Arc” si presenta come la rielaborazione in puntate dell’omonimo film, uscito nelle sale giapponesi nell’autunno 2020. L’arco consta di sei puntate che ripropongono la medesima storia del film, più una puntata aggiuntiva dedicata al Pilastro delle Fiamme, Kyojuro Rengoku.
La storia riparte da dove ci eravamo lasciati. Tanjiro, Zen’Itsu e Inosuke, dopo il periodo di riabilitazione, sono pronti per una nuova missione: andare, insieme al Pilastro delle Fiamme, sul Treno Mugen e sconfiggere il demone che sembra infestarlo. Il tutto introdotto da una prima puntata dedicata al Pilastro Rengoku, un cuorcontento, sorridente e gentile con tutti. Leader carismatico, nonchè grande spadaccino.
Nel corso delle sei puntate, i membri della ciurma si trovano a dover affrontare due nuove e terribili minacce. La prima è l’unica, tra le Lune Calanti, a non aver perso la vita, colei che ha ricevuto il sangue da Kibutsuji Muzan, Enmu. Il suo potere, che ho trovato tremendamente interessante, seppur non originale, fa sprofondare le persone in stupendi e realistici sogni, da cui non riescono più a destarsi. Nonostante ciò, i ragazzi, aiutati da Nezuko, riescono a scamparla e sconfiggerla. Ma è soltanto dopo la sua caduta, che la sfida si fa più ardua, quando si presenta, dal nulla, la Terza Luna Crescente. Sfiniti dal combattimento precedente, i ragazzi lasciano l’incarico a Rengoku che, al termine di uno scontro spettacolare, trova la morte. La scena che la immortala è una delle migliori della saga, anche perché, accompagnata da una musica stupenda. Un po’ per risentimento personale, un po’ per una questione morale, però, ho trovato pessima la scelta di lasciare in vita il demone che, in Rengoku, aveva trovato un avversario in grado di tenergli testa.
Questo arco narrativo, rispetto alla prima stagione, presenta alcuni elementi che, a mio modesto avviso, lo rendono più godibile. Innanzitutto, e contro ogni mia aspettativa, si abbandona la logica buonista per cui solo i cattivi devono andare incontro alla morte; logica che, nella stagione precedente, aveva reso prevedibile e banale, di conseguenza privo di tensione, ogni combattimento. Inoltre, si lascia poco spazio ai discorsi inutili e tediosi, rovinosi per ogni opera. Tanto spazio, invece, viene dedicato al passato di Tanjiro, con qualche nota commovente e ai combattimenti che, grazie al lavoro pregevole di Ufotable, rappresentano uno dei punti di forza dell’intera saga.
In conclusione, mi sento di consigliarvi questo arco narrativo più della prima stagione, ma sarebbe inutile vederlo, senza avere alle spalle l’esperienza completa. So, make your choice.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Il "Mugen Train Arc" è uno degli archi più belli di "Demon Slayer" almeno in quella che definirei la mia "top 3", un arco veramente impeccabile sotto punto di vista di animazione e comparto tecnico, i nostri eroi questa volta devono andare in missione con il pilastro delle fiamme Kyojuro Rengoku su un treno di nome Mugen perchè ultimamente stavano scomparendo delle persone; qui vediamo in scena una delle lune calanti Enmu che proverà a fermare i nostri eroi.
La saga in se è animata divinamente e i combattimenti, rispetto al manga sono di gran lunga più belli.
Una sola cosa non capisco di questa saga: è l'arrivo inaspettato di Akaza perché qui vengono a galla molte domande. Nell'ordine
1) come faceva a sapere che Rengoku era sul treno Mugen?
2) proprio appena dopo che è stata sconfitta la prima luna calante lui subito sbuca come un fungo dal nulla, questa cosa non la capisco proprio perché in fin dei conti il personaggio in sé è scritto in maniera abbastanza maldestra, insomma un demone che ama combattere ed allenarsi perché in passato era un ex lottatore ed è diventato un demone solo perché vuole allenarsi per sempre e trovare un avversario valido... un pochino piatta come scrittura potevano fare di meglio qui.
3) Anche riguardo la morte di Rengoku secondo un mio onesto parere potevano risparmiarsela però per sommi capi questo è servito alla crescita mentale del protagonista per fargli trovare la motivazione di diventare sempre più forte per le prossime battaglie.
Consigliato
Voto=7,5
Il "Mugen Train Arc" è uno degli archi più belli di "Demon Slayer" almeno in quella che definirei la mia "top 3", un arco veramente impeccabile sotto punto di vista di animazione e comparto tecnico, i nostri eroi questa volta devono andare in missione con il pilastro delle fiamme Kyojuro Rengoku su un treno di nome Mugen perchè ultimamente stavano scomparendo delle persone; qui vediamo in scena una delle lune calanti Enmu che proverà a fermare i nostri eroi.
La saga in se è animata divinamente e i combattimenti, rispetto al manga sono di gran lunga più belli.
Una sola cosa non capisco di questa saga: è l'arrivo inaspettato di Akaza perché qui vengono a galla molte domande. Nell'ordine
1) come faceva a sapere che Rengoku era sul treno Mugen?
2) proprio appena dopo che è stata sconfitta la prima luna calante lui subito sbuca come un fungo dal nulla, questa cosa non la capisco proprio perché in fin dei conti il personaggio in sé è scritto in maniera abbastanza maldestra, insomma un demone che ama combattere ed allenarsi perché in passato era un ex lottatore ed è diventato un demone solo perché vuole allenarsi per sempre e trovare un avversario valido... un pochino piatta come scrittura potevano fare di meglio qui.
3) Anche riguardo la morte di Rengoku secondo un mio onesto parere potevano risparmiarsela però per sommi capi questo è servito alla crescita mentale del protagonista per fargli trovare la motivazione di diventare sempre più forte per le prossime battaglie.
Consigliato
Voto=7,5