Computer Kakumei
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Sinossi
Un breve spaccato su quello che sarà il nostro futuro a breve termine, anche se bisogna ammettere che questo futuro è sempre più "presente" nelle nostre vite (come disse un vecchio saggio, "Il futuro è adesso").
La vicenda ruota attorno alla vita di una tipica adolescente giapponese alle prese con tecnologia all'avanguardia, che facilita e continuerà a facilitare i compiti di tutti i giorni, incluso passare gli esami di ammissione ai gradi scolastici superiori. Ma la tecnologia fa e in futuro farà anche di più, cioè permetterà anche di curare malattie attualmente ancora impossibili da curare e preverrà magari anche catastrofi come i terremoti e i maremoti? Difficile da dire. Intanto bisogna vivere la vita che abbiamo adesso con il tempo che ci viene concesso. Lo sa bene il padre di Mako, il quale ha avuto un collasso e che una volta ricoverato e raggiunto dalla moglie e dalla figlia, spiega la sua intenzione di dedicare il suo tempo al miglioramento della tecnologia e della qualità della vita per tutto il mondo in modo che non si verifichino più catastrofi come quella avvenuta in Giappone l'11 Marzo 2011 e spiega (e questo è il messaggio morale/climax del cortometraggio) che anche se un giorno le macchine dovessero svolgere tutti gli incarichi, il fattore umano rimarrebbe comunque decisivo (visto che è l'essere umano a costruire le macchine, i computer, i cellulari etc...). Mako entra all'università anche se non ha ancora deciso cosa studiare, per cui viene aiutata dai suoi nuovi compagni di corso, incluso un simpatico avatar, a dimostrazione che appunto anche il sistema scolastico, universitario si sta già adeguando alle nuove tecnologie, compresa l'intelligenza artificiale. Le domande che sorgono sono caso mai se noi siamo e saremo in grado di adeguarci a questo progresso tecnologico sempre più rapido e veloce o se saremo surclassati. Solo il tempo ce lo dirà, come disse un altro vecchio saggio, "La verità è figlia del tempo".
Analisi
La vicenda, nella sua brevità, illustra e presenta alcuni esempi di problemi legati a uno sviluppo e impiego troppo rapido della tecnologia che possa mettere a repentaglio le nostre abitudini e le nostre capacità e facoltà intellettive. Il climax principale verte sul rapporto equilibrato tra esseri umani e macchine, dove nessuna delle due componenti può sperare di vivere senza l'altra (per citare un altro saggio, "Fin dalla sua alba, il genere umano è sempre stato dipendente dalle macchine"). Inoltre illustra alcuni possibili impieghi positivi della tecnologia e del suo sviluppo come la capacità di curare malattie all'apparenza incurabili e/o di prevenire future catastrofi naturali.
Personaggi
I personaggi sono ordinari, inseriti nel loro contesto, lo vivono a pieno. Essi sono i tipici abitanti del Giappone, abituati alla tecnologia e quindi già provvisti delle basi educative e delle conoscenze, competenze, capacità di usufruire delle funzioni di un dispositivo, sia esso computer, cellulare, tablet e/o di altro tipo.
Grafica
La grafica, in obbedienza al tema trattato, è brillante, moderna, fatta di disegni dai colori sgargianti, luminosi, pieni di vita, ed è giusto che sia così. La luminosità dà inoltre un'atmosfera di ottimismo e fiducia nell'avvenire e nel futuro in generale.
Musica
La musica è appositamente creata per risaltare l'atmosfera e per conferire e marcarne quel tratto di modernità, avanguardia che si riflette nella trama e nella grafica del cortometraggio.
Lezioni
La lezione più importante ci viene appunto data dal padre della protagonista che capisce che gli esseri umani e le macchine devono lavorare insieme per diventare una sola cosa e mantenere l'equilibrio in seno al mondo e che bisogna sempre dare il massimo per raggiungere l'obiettivo che ci si prefigge, senza rimpianti, perché la vita non è mai troppo breve o troppo lunga, è quello che è.
Un cortometraggio carino, semplice, scorrevole, gradevole da vedere e da sentire. Voto: 8
Sinossi
Un breve spaccato su quello che sarà il nostro futuro a breve termine, anche se bisogna ammettere che questo futuro è sempre più "presente" nelle nostre vite (come disse un vecchio saggio, "Il futuro è adesso").
La vicenda ruota attorno alla vita di una tipica adolescente giapponese alle prese con tecnologia all'avanguardia, che facilita e continuerà a facilitare i compiti di tutti i giorni, incluso passare gli esami di ammissione ai gradi scolastici superiori. Ma la tecnologia fa e in futuro farà anche di più, cioè permetterà anche di curare malattie attualmente ancora impossibili da curare e preverrà magari anche catastrofi come i terremoti e i maremoti? Difficile da dire. Intanto bisogna vivere la vita che abbiamo adesso con il tempo che ci viene concesso. Lo sa bene il padre di Mako, il quale ha avuto un collasso e che una volta ricoverato e raggiunto dalla moglie e dalla figlia, spiega la sua intenzione di dedicare il suo tempo al miglioramento della tecnologia e della qualità della vita per tutto il mondo in modo che non si verifichino più catastrofi come quella avvenuta in Giappone l'11 Marzo 2011 e spiega (e questo è il messaggio morale/climax del cortometraggio) che anche se un giorno le macchine dovessero svolgere tutti gli incarichi, il fattore umano rimarrebbe comunque decisivo (visto che è l'essere umano a costruire le macchine, i computer, i cellulari etc...). Mako entra all'università anche se non ha ancora deciso cosa studiare, per cui viene aiutata dai suoi nuovi compagni di corso, incluso un simpatico avatar, a dimostrazione che appunto anche il sistema scolastico, universitario si sta già adeguando alle nuove tecnologie, compresa l'intelligenza artificiale. Le domande che sorgono sono caso mai se noi siamo e saremo in grado di adeguarci a questo progresso tecnologico sempre più rapido e veloce o se saremo surclassati. Solo il tempo ce lo dirà, come disse un altro vecchio saggio, "La verità è figlia del tempo".
Analisi
La vicenda, nella sua brevità, illustra e presenta alcuni esempi di problemi legati a uno sviluppo e impiego troppo rapido della tecnologia che possa mettere a repentaglio le nostre abitudini e le nostre capacità e facoltà intellettive. Il climax principale verte sul rapporto equilibrato tra esseri umani e macchine, dove nessuna delle due componenti può sperare di vivere senza l'altra (per citare un altro saggio, "Fin dalla sua alba, il genere umano è sempre stato dipendente dalle macchine"). Inoltre illustra alcuni possibili impieghi positivi della tecnologia e del suo sviluppo come la capacità di curare malattie all'apparenza incurabili e/o di prevenire future catastrofi naturali.
Personaggi
I personaggi sono ordinari, inseriti nel loro contesto, lo vivono a pieno. Essi sono i tipici abitanti del Giappone, abituati alla tecnologia e quindi già provvisti delle basi educative e delle conoscenze, competenze, capacità di usufruire delle funzioni di un dispositivo, sia esso computer, cellulare, tablet e/o di altro tipo.
Grafica
La grafica, in obbedienza al tema trattato, è brillante, moderna, fatta di disegni dai colori sgargianti, luminosi, pieni di vita, ed è giusto che sia così. La luminosità dà inoltre un'atmosfera di ottimismo e fiducia nell'avvenire e nel futuro in generale.
Musica
La musica è appositamente creata per risaltare l'atmosfera e per conferire e marcarne quel tratto di modernità, avanguardia che si riflette nella trama e nella grafica del cortometraggio.
Lezioni
La lezione più importante ci viene appunto data dal padre della protagonista che capisce che gli esseri umani e le macchine devono lavorare insieme per diventare una sola cosa e mantenere l'equilibrio in seno al mondo e che bisogna sempre dare il massimo per raggiungere l'obiettivo che ci si prefigge, senza rimpianti, perché la vita non è mai troppo breve o troppo lunga, è quello che è.
Un cortometraggio carino, semplice, scorrevole, gradevole da vedere e da sentire. Voto: 8
Computer Kakumei è un corto da circa 10 minuti che ci trasporta in un futuro neanche troppo lontano mostrandoci uno squarcio di ciò che potrebbe essere.
Nei primi secondi ci accompagneranno delle scene reali di una strada giapponese, passando poi alla famosa statua di Hachiko (il cane a cui è stato dedicato un monumento sulla fedeltà), qui dalla protagonista ci verrà chiesto se vogliamo dare uno sguardo al futuro e la statua di Hachiko si trasformerà in un disegno dividendo così ciò che è reale da ciò che potrebbe avvenire.
A questo punto la breve storia avrà inizio, il mondo non sembra essere cambiato tantissimo, ma l'avanzamento tecnologico ha permesso ai computer di svolgere piccoli compiti quotidiani, quasi come se l'importanza dell'uomo fosse venuta a mancare, qui troveremo la nostra svogliata protaogista intenta a "non studiare" per gli esami di ammissione all'università, la storia evolverà, il padre della ragazza nonostante i suoi problemi di salute le farà capire che solo gli uomini possono fare alcune cose e che le macchine sono dei meri oggetti usati dall'uomo, così la nostra protagonista capirà che anche lei dovrà troare qualcosa che solo lei come essere umano può fare.
In seguito ci ritroveremo all'università nel primo giorno di lezione e qui oltre a vari nuovi normali colleghi ci sarà anche il primo "studente computer", un'intelligenza artificiale invisibile ad occhio nudo in grado di comunicare normalmente con gli altri quasi come fosse un essere umano normale.
Analizzando il corto il messaggio inviato sembra abbastanza ambiguo, in un primo momento grazie all'intervento del padre sembra come detto sopra che per quanto avanzata sia una macchina, sarà sempre l'uomo a poter fare determinate cose, per tale motivo la ragazza si iscriverà ad un corso seguibile secondo logica solo da umani, niente calcoli, niente numeri, ma interazione tra uomini, nllo specifico relazioni internazionali, qualcosa che lei possa fare ed un computer no.
Qui però entrerà in scena l'ambiguità detta prima, un computer in grado di interagire, il primo della probabile lunga serie, un nuovo computer in grado di fare ciò che solamente gli umani potevano...
Un messaggio sul fatto che l'uomo un giorno diventerà inutile, sul fatto che il sacrificio del padre di allontanarsi dalla sua famiglia per fare solo ciò che lui può fare sia inutile, tanto un giorno un computer lo avrebbe potuto fare senza sacrificare i suoi affetti...
L'unico senso trovato in questo corto potrebbe essere una denuncia nei confronti dello sviluppo tecnologico, ma anche questo viene messo in dubbio dai cuoricini (non visibili ma ovvi) negli occhi della ragazza alla vista dell'intelligenza artificiale, se fosse stata una serie romantica sarebbe potuto essere un buon incipit per il genere sentimentale, ma nel contesto in cui si trova la vista di quell'essere che nega il sacrificio del padre e ciò che lei ha deciso di fare nella vita avrebbe dovuto suscitare nient'altro che odio e frustrazione nella ragazza...
Corto da visionare solo per la bellezza delle ambientazioni e dei disegni e per avere uno squarcio di uno dei possibili futuri, ma con un risvolto finale inutile e abbastanza fastidioso.
Nei primi secondi ci accompagneranno delle scene reali di una strada giapponese, passando poi alla famosa statua di Hachiko (il cane a cui è stato dedicato un monumento sulla fedeltà), qui dalla protagonista ci verrà chiesto se vogliamo dare uno sguardo al futuro e la statua di Hachiko si trasformerà in un disegno dividendo così ciò che è reale da ciò che potrebbe avvenire.
A questo punto la breve storia avrà inizio, il mondo non sembra essere cambiato tantissimo, ma l'avanzamento tecnologico ha permesso ai computer di svolgere piccoli compiti quotidiani, quasi come se l'importanza dell'uomo fosse venuta a mancare, qui troveremo la nostra svogliata protaogista intenta a "non studiare" per gli esami di ammissione all'università, la storia evolverà, il padre della ragazza nonostante i suoi problemi di salute le farà capire che solo gli uomini possono fare alcune cose e che le macchine sono dei meri oggetti usati dall'uomo, così la nostra protagonista capirà che anche lei dovrà troare qualcosa che solo lei come essere umano può fare.
In seguito ci ritroveremo all'università nel primo giorno di lezione e qui oltre a vari nuovi normali colleghi ci sarà anche il primo "studente computer", un'intelligenza artificiale invisibile ad occhio nudo in grado di comunicare normalmente con gli altri quasi come fosse un essere umano normale.
Analizzando il corto il messaggio inviato sembra abbastanza ambiguo, in un primo momento grazie all'intervento del padre sembra come detto sopra che per quanto avanzata sia una macchina, sarà sempre l'uomo a poter fare determinate cose, per tale motivo la ragazza si iscriverà ad un corso seguibile secondo logica solo da umani, niente calcoli, niente numeri, ma interazione tra uomini, nllo specifico relazioni internazionali, qualcosa che lei possa fare ed un computer no.
Qui però entrerà in scena l'ambiguità detta prima, un computer in grado di interagire, il primo della probabile lunga serie, un nuovo computer in grado di fare ciò che solamente gli umani potevano...
Un messaggio sul fatto che l'uomo un giorno diventerà inutile, sul fatto che il sacrificio del padre di allontanarsi dalla sua famiglia per fare solo ciò che lui può fare sia inutile, tanto un giorno un computer lo avrebbe potuto fare senza sacrificare i suoi affetti...
L'unico senso trovato in questo corto potrebbe essere una denuncia nei confronti dello sviluppo tecnologico, ma anche questo viene messo in dubbio dai cuoricini (non visibili ma ovvi) negli occhi della ragazza alla vista dell'intelligenza artificiale, se fosse stata una serie romantica sarebbe potuto essere un buon incipit per il genere sentimentale, ma nel contesto in cui si trova la vista di quell'essere che nega il sacrificio del padre e ciò che lei ha deciso di fare nella vita avrebbe dovuto suscitare nient'altro che odio e frustrazione nella ragazza...
Corto da visionare solo per la bellezza delle ambientazioni e dei disegni e per avere uno squarcio di uno dei possibili futuri, ma con un risvolto finale inutile e abbastanza fastidioso.
"Computer Kakumei" è una breve storia (circa 10 minuti) tratta da un documentario incentrato sul possibile sviluppo della tecnologia. La storia parla di una ragazza come tante in un ipotetico - molto verosimile, forse tranne per i commessi dei negozi - futuro del 2020, in procinto dei tanti agognati esami, dove la tecnologia si è evoluta tanto da "predire" i terremoti.
Il tema della storia, modellato su una vicenda della ragazza, è la volontà dell'uomo di spingersi sempre più avanti nella tecnologia, come fine ultimo quello di supporto/aiuto al genere umano.
La grafica è piacevole, in particolare i tratti/contorni sono volutamente imperfetti, credo.
P.S. Spero tanto che un giorni gli smartphone siano così.
Il tema della storia, modellato su una vicenda della ragazza, è la volontà dell'uomo di spingersi sempre più avanti nella tecnologia, come fine ultimo quello di supporto/aiuto al genere umano.
La grafica è piacevole, in particolare i tratti/contorni sono volutamente imperfetti, credo.
P.S. Spero tanto che un giorni gli smartphone siano così.