Overman King Gainer
Una serie di sconvolgenti cambiamenti climatici porta un periodo di quasi eterna glaciazione sulla Terra, costringendo l'umanità a rifugiarsi dentro gigantesche aree urbane coperte chiamate Domepoli, amministrate in modo autoritario dalla London International Management Authority. In Siberia un gruppo di ribelli capitanato dal rivoluzionario Gain Bijou decide di tentare, con diverse domeopoli, un vero e proprio esodo in cerca di nuove terre abitabili, ma questo significherà mettersi contro le organizzazioni militari ai comandi della London IMA. Ad aiutare Gain e i suoi compagni nel lungo viaggio ci penserà il giovane Gainer Sanga, campione di videogiochi che si ritrova, fortuitamente, a guidare il misterioso overman King Gainer...
King Gainer è ad ora l'ultimo, piacevole contributo di Yoshiyuki Tomino al genere robotico. Ultimo in quanto definitiva produzione di un certo interesse prima dell'inutile trilogia di Z Gundam e il mediocre Wings of Rean. Un Tomino divertente e divertito, che riprende le atmosfere ilari del favoloso Xabungle: a chi si aspetta, erroneamente, un lavoro, se non cupo, almeno serioso, il regista risponde con uno sberleffo (come da locandina originale, da ammirare!) aggiornando con coerenza il solco tracciato da Brain Powerd e Turn A Gundam, ingigantendo al limite massimo atmosfere allegre e accompagnandole da comicità pura. King Gainer è senza dubbio uno dei lavori più allegri girati dall'artista, enunciato da un'opening che è già leggenda per gli animefan. Cosa si nasconde dietro ai rasta di King Gainer, il robot ballerino più ridicolo della storia?
Come sempre la prima impressione può non bastare a giudicare: buttati nel bel mezzo della vicenda con un timido tentativo di immedesimazione nel personaggio principale, Gainer, solo con una visione attenta e lucida si può capire cosa sta succedendo nel serrato susseguirsi di avvenimenti, che ruolo hanno i numerosi personaggi, che significato hanno i paroloni della vasta terminologia del mondo di King Gainer (Yapan, Exodus, Domepoli, Overman, Overskill, ecc.). Una visione che dovrà essere a mente attiva pena il non capirci pressoché niente, ma numerose sono le ricompense per chi adempierà a tale sfida. L'umorismo che permea la serie è sicuramente la principale.
Dimentichiamo il serio incipit catastrofico; Tomino dirà che voleva aggiornare l'idea di Gundam ipotizzando questa volta un'emigrazione dell'umanità sulla Terra invece che nello spazio. In King Gainer tutto è puramente asservito all'ironia. In esso vanno annoverati i più assurdi mecha mai visti in animazione - all'ordine del giorno robot dalla forma di bonzi, rospi, gelatine... senza dimenticare il già citato King Gainer, rastomane equipaggiato con una pistola-sega elettrica! -, la cui demenza è superata solo dal cast di personaggi che li pilota: omosessuali repressi, soldati frustrati, ninja (?!), cretini dall'acconciatura improbabile. Un cast delirante asservito a una storia impregnata di gag, dialoghi e situazioni surreali. Che "puro scazzo" non suoni però come discriminante, ché King Gainer non è una serie fatta così per fare, ma "solo" una storia avventurosa e disimpegnata, con contorno di immancabili civiltà estinte, colpi di stato e faide familiari, improntata su un forte aspetto umoristico di fondo.
Si deve recriminare su altro: su alcuni personaggi abbozzati ma mai veramente tridimensionali (pessimo il protagonista Gainer), o su questa persistenza di gag anche in quelle due/tre occasioni in cui la storia di tinge di serio e drammatico, dando quasi l'impressione che il tutto sia solo una presa in giro - e forse è proprio così! Chiaramente prendersela troppo con l'umorismo sarebbe assurdo visto che l'opera nasce con questa finalità, ma forse Tomino si lascia prendere un po' troppo la mano con battutine et similia, arrivando a ridimensionare l'atmosfera apocalittica di quei cinque/sei episodi "seri" in un modo facilmente evitabile. Fortunatamente, le puntate conclusive sono così eccellenti da far dimenticare i passi falsi precedenti.
Anche dal punto di vista estetico e tecnico la serie convince senza eccellere: inizialmente il chara, delizioso, pulito e pittorico, frutto di ben tre chara designer, sembra essere coadiuvato da un comparto tecnico straordinario quasi da lungometraggio, ma tale cura non sarà mantenuta a lungo. Il prosieguo evidenzia incessantemente sbalzi tra animazioni ottime e sottotono, disegni curati e abbozzati. Poco più che sufficiente infine la OST, dotata di soli due/tre brani veramente coinvolgenti.
Sintetizzando, King Gainer è un'opera a suo modo originale e interessante, ma non per tutti e sopratutto non memorabile. Raccontarne la trama è semplice, apprezzarla meno poiché necessita di pazienza per capirla e sopportazione per reggerne un ritmo attento ma lento, come da prassi delle opere del regista. Per questo la visione dell'ultimo lavoro degno di nota di Yoshiyuki Tomino, per quanto di buon livello, non può definirsi imprescindibile: ha i suoi momenti, ma non è compiuto o profondo come un Turn A Gundam o anche Brain Powerd. Visione d'obbligo però per chi, avendo amato Eureka Seven, voglia sapere da dov'è stato ripreso il personaggio di Anemone o da dove proviene quello staff di animatori, chara designer e sceneggiatori riciclati nel kolossal BONES.
King Gainer è ad ora l'ultimo, piacevole contributo di Yoshiyuki Tomino al genere robotico. Ultimo in quanto definitiva produzione di un certo interesse prima dell'inutile trilogia di Z Gundam e il mediocre Wings of Rean. Un Tomino divertente e divertito, che riprende le atmosfere ilari del favoloso Xabungle: a chi si aspetta, erroneamente, un lavoro, se non cupo, almeno serioso, il regista risponde con uno sberleffo (come da locandina originale, da ammirare!) aggiornando con coerenza il solco tracciato da Brain Powerd e Turn A Gundam, ingigantendo al limite massimo atmosfere allegre e accompagnandole da comicità pura. King Gainer è senza dubbio uno dei lavori più allegri girati dall'artista, enunciato da un'opening che è già leggenda per gli animefan. Cosa si nasconde dietro ai rasta di King Gainer, il robot ballerino più ridicolo della storia?
Come sempre la prima impressione può non bastare a giudicare: buttati nel bel mezzo della vicenda con un timido tentativo di immedesimazione nel personaggio principale, Gainer, solo con una visione attenta e lucida si può capire cosa sta succedendo nel serrato susseguirsi di avvenimenti, che ruolo hanno i numerosi personaggi, che significato hanno i paroloni della vasta terminologia del mondo di King Gainer (Yapan, Exodus, Domepoli, Overman, Overskill, ecc.). Una visione che dovrà essere a mente attiva pena il non capirci pressoché niente, ma numerose sono le ricompense per chi adempierà a tale sfida. L'umorismo che permea la serie è sicuramente la principale.
Dimentichiamo il serio incipit catastrofico; Tomino dirà che voleva aggiornare l'idea di Gundam ipotizzando questa volta un'emigrazione dell'umanità sulla Terra invece che nello spazio. In King Gainer tutto è puramente asservito all'ironia. In esso vanno annoverati i più assurdi mecha mai visti in animazione - all'ordine del giorno robot dalla forma di bonzi, rospi, gelatine... senza dimenticare il già citato King Gainer, rastomane equipaggiato con una pistola-sega elettrica! -, la cui demenza è superata solo dal cast di personaggi che li pilota: omosessuali repressi, soldati frustrati, ninja (?!), cretini dall'acconciatura improbabile. Un cast delirante asservito a una storia impregnata di gag, dialoghi e situazioni surreali. Che "puro scazzo" non suoni però come discriminante, ché King Gainer non è una serie fatta così per fare, ma "solo" una storia avventurosa e disimpegnata, con contorno di immancabili civiltà estinte, colpi di stato e faide familiari, improntata su un forte aspetto umoristico di fondo.
Si deve recriminare su altro: su alcuni personaggi abbozzati ma mai veramente tridimensionali (pessimo il protagonista Gainer), o su questa persistenza di gag anche in quelle due/tre occasioni in cui la storia di tinge di serio e drammatico, dando quasi l'impressione che il tutto sia solo una presa in giro - e forse è proprio così! Chiaramente prendersela troppo con l'umorismo sarebbe assurdo visto che l'opera nasce con questa finalità, ma forse Tomino si lascia prendere un po' troppo la mano con battutine et similia, arrivando a ridimensionare l'atmosfera apocalittica di quei cinque/sei episodi "seri" in un modo facilmente evitabile. Fortunatamente, le puntate conclusive sono così eccellenti da far dimenticare i passi falsi precedenti.
Anche dal punto di vista estetico e tecnico la serie convince senza eccellere: inizialmente il chara, delizioso, pulito e pittorico, frutto di ben tre chara designer, sembra essere coadiuvato da un comparto tecnico straordinario quasi da lungometraggio, ma tale cura non sarà mantenuta a lungo. Il prosieguo evidenzia incessantemente sbalzi tra animazioni ottime e sottotono, disegni curati e abbozzati. Poco più che sufficiente infine la OST, dotata di soli due/tre brani veramente coinvolgenti.
Sintetizzando, King Gainer è un'opera a suo modo originale e interessante, ma non per tutti e sopratutto non memorabile. Raccontarne la trama è semplice, apprezzarla meno poiché necessita di pazienza per capirla e sopportazione per reggerne un ritmo attento ma lento, come da prassi delle opere del regista. Per questo la visione dell'ultimo lavoro degno di nota di Yoshiyuki Tomino, per quanto di buon livello, non può definirsi imprescindibile: ha i suoi momenti, ma non è compiuto o profondo come un Turn A Gundam o anche Brain Powerd. Visione d'obbligo però per chi, avendo amato Eureka Seven, voglia sapere da dov'è stato ripreso il personaggio di Anemone o da dove proviene quello staff di animatori, chara designer e sceneggiatori riciclati nel kolossal BONES.
Questo anime è rivolto ad un pubblico molto giovane e si vede subito dalla tipologia del mecha "eroe" King Gainer che sembra essere una versione carina tra un robot ed un coniglio hippy. Proseguendo con le puntate ci si accorge che la storia è molto semplice, lineare e molto facile da intuire e seguire. La caratterizzazione dei personaggi è molto leggere, non si approfondisce mai seriamente alla loro storia ed alle relazioni profonde tra di esse e questo è un altro semplice... Ad esempio per Sara avrei preferito che fosse spigato chi è da dove viene ed il perchè così all'improvviso si innamora di... Così perchè guida il... Non so. Mi ha lasciato un pò perplesso, ma se si pensa che sia indirizzato a chi è molto giovane e non vuole vedere anime di spessore tipo Blood Plus (Blood +), Chrno Crusade ecc... Allora tutto ha un senso.
I disegni sono fatti bene, le musiche normali per un anime del genere (non si usano opere fatte da orchestre ecc... NORMALE, non servirebbero per la trama) .
Da vedere senza alcuna pretesa per passare il tempo.
VOTO: 6
I disegni sono fatti bene, le musiche normali per un anime del genere (non si usano opere fatte da orchestre ecc... NORMALE, non servirebbero per la trama) .
Da vedere senza alcuna pretesa per passare il tempo.
VOTO: 6
Arriva finalmente “Overman King Gainer”, il più recente personaggio robotico di Yoshiyuki Tomino, creatore di “Daitan 3″, “Zambot 3″ e “Gundam”!
Overman King Gainer è un anime prodotto e diretto da Yoshiyuki Tomino, andato in onda tra il 2002 ed il 2003 sulla rete Tv a pagamento WOWOW, la serie vi ricordiamo essere prodotta dallo studio SUNRISE per un totale di 26 episodi della durata media di 22 minuti l’uno, editi in Italia grazie ai gruppi fansub.
Vincitore nel 2003 dei Tokyo anime awards sezione television category.
La storia vede la terra in un ipotetico futuro essere ormai distrutta, e le uniche città presente sono protette da delle cupole da cui gli abitanti non possono allontanarsi, tuttavia vi sono dei ribelli che vogliono evadere da queste città è vengono etichettati come “exodus”. Un ragazzo durante la lezione viene sbattuto in cella per essere accusato di essere un exodus, il suo nome è Gainer, mentre un altro mercenario di Exodus Gain si fa imprigionare di proposito per infiltrarsi nella città per poi portarsi indietro Gainer, il giovane ruberà una mecha la quale sarà pilotata da Gainer. Giunti fuori la cupola prendono Ana la giovane principessa per mostrarle il festival presente nella città di quella sera. Tuttavia preso un altro mecha si fermeranno durante il festival e verranno individuati dalle guardie che non esiteranno a scagliarsi contro i giovani ribelli , da cui scaturisce una rissa tra mecha e le persone iniziano ad affluire all’esterno del Dome.
Overman King Gainer è un anime prodotto e diretto da Yoshiyuki Tomino, andato in onda tra il 2002 ed il 2003 sulla rete Tv a pagamento WOWOW, la serie vi ricordiamo essere prodotta dallo studio SUNRISE per un totale di 26 episodi della durata media di 22 minuti l’uno, editi in Italia grazie ai gruppi fansub.
Vincitore nel 2003 dei Tokyo anime awards sezione television category.
La storia vede la terra in un ipotetico futuro essere ormai distrutta, e le uniche città presente sono protette da delle cupole da cui gli abitanti non possono allontanarsi, tuttavia vi sono dei ribelli che vogliono evadere da queste città è vengono etichettati come “exodus”. Un ragazzo durante la lezione viene sbattuto in cella per essere accusato di essere un exodus, il suo nome è Gainer, mentre un altro mercenario di Exodus Gain si fa imprigionare di proposito per infiltrarsi nella città per poi portarsi indietro Gainer, il giovane ruberà una mecha la quale sarà pilotata da Gainer. Giunti fuori la cupola prendono Ana la giovane principessa per mostrarle il festival presente nella città di quella sera. Tuttavia preso un altro mecha si fermeranno durante il festival e verranno individuati dalle guardie che non esiteranno a scagliarsi contro i giovani ribelli , da cui scaturisce una rissa tra mecha e le persone iniziano ad affluire all’esterno del Dome.