Black Summoner
La storia non è né originale né così entusiasmante. La trama di per sé, pur essendo alquanto banalotta, non è neanche male, pur parlando di un filone trito e ritrito come quello degli isekai, ma la regia lascia alquanto a desiderare.
Il protagonista, che a differenza di tante opere simili non ricorda nulla del suo passato nel mondo originale da cui proviene, è anche interessante, ma non convince pienamente per certi lati buonisti della sua personalità, portandolo troppo spesso nella cerchia degli stereotipi che degradano abbastanza l’immagine dell’eroe oscuro che vorrebbe far intendere.
Il chara design non è neppure pessimo, benché non abbia nulla di nuovo, tralasciando quella specie di orecchino/antenna di Kelvin, di cui tra l’altro non se ne conosce neppure il potere, sempre che ne abbia uno, e quindi, se si tratta solo di un abbellimento, onestamente ne potevano fare anche a meno; più che abbellire, imbruttisce.
La cosa però che mi ha lasciato più perplesso nel complesso è l’uso della CG, davvero pessima. Subentra nel corso di alcuni scontri, richiamando talmente tanto all’occhio il cambio di animazione, da spezzare in molte circostanze la tensione e il pathos delle scene.
Le musiche sono quasi impercettibili, ovviamente non per il volume, ma perché non si notano e non accompagnano le scene in maniera particolare, quindi sono un sottofondo che passa in cavalleria senza particolari considerazioni.
Nel complesso, è un’opera vedibile, ma nulla di più di questo. Poteva essere realizzata ed esplorata meglio la trama, soprattutto su certe tematiche. Il ruolo di evocatore, così raro e ricercato, per certi versi viene accantonato, e perlopiù ci si scorda quasi di questa dote: dopo poche puntate le sue evocazioni diventano come dei compagni di party, il che minimizza abbastanza l’importanza di appartenere a questa classe.
Il protagonista, che a differenza di tante opere simili non ricorda nulla del suo passato nel mondo originale da cui proviene, è anche interessante, ma non convince pienamente per certi lati buonisti della sua personalità, portandolo troppo spesso nella cerchia degli stereotipi che degradano abbastanza l’immagine dell’eroe oscuro che vorrebbe far intendere.
Il chara design non è neppure pessimo, benché non abbia nulla di nuovo, tralasciando quella specie di orecchino/antenna di Kelvin, di cui tra l’altro non se ne conosce neppure il potere, sempre che ne abbia uno, e quindi, se si tratta solo di un abbellimento, onestamente ne potevano fare anche a meno; più che abbellire, imbruttisce.
La cosa però che mi ha lasciato più perplesso nel complesso è l’uso della CG, davvero pessima. Subentra nel corso di alcuni scontri, richiamando talmente tanto all’occhio il cambio di animazione, da spezzare in molte circostanze la tensione e il pathos delle scene.
Le musiche sono quasi impercettibili, ovviamente non per il volume, ma perché non si notano e non accompagnano le scene in maniera particolare, quindi sono un sottofondo che passa in cavalleria senza particolari considerazioni.
Nel complesso, è un’opera vedibile, ma nulla di più di questo. Poteva essere realizzata ed esplorata meglio la trama, soprattutto su certe tematiche. Il ruolo di evocatore, così raro e ricercato, per certi versi viene accantonato, e perlopiù ci si scorda quasi di questa dote: dopo poche puntate le sue evocazioni diventano come dei compagni di party, il che minimizza abbastanza l’importanza di appartenere a questa classe.
