Kuro to Kin no Hirakanai Kagi.
Kuro to Kin no Hirakanai Kagi, anime proposto come reverse harem si dimostra ben altro: Animeclick.it lo classifica anche come ecchi, mentre altri siti, soprattutto inglesi lo classificano come hentai (capiremo il perché soprattutto nel secondo episodio) ma secondo me è lievemente esagerato considerando alcuni ecchi usciti di recente che hanno ben di peggio. La protagonista è una hikikomori ovvero una persona che per diversi motivi (spesso legati a stress o a problemi sociali) si rinchiude letteralmente in casa senza mai uscire. La ragazza quindi vive la sua esistenza in casa, circondata da un fratello che capiremo presto vive con lei un rapporto un po' diverso dal normale. Un giorno la nostra protagonista decide di uscire dall'appartamento e incontra lungo la strada due dei personaggi di questa storia, che come in ogni reverse harem che si rispetti incarnano (o in questo caso tentano di incarnare) determinati stereotipi maschili. Durante questa sua uscita conosciamo il parrucchiere (che viene in questo caso scambiato dalla protagonista per un maniaco) il quale dovrebbe (e dico dovrebbe perché in realtà non incarna un vero personaggio) rappresentare l'uomo provocante e playboy, e poi il simpatico ex compagno di scuola (il tipico personaggio amicone e colorato). Stranamente e molto forzatamente dopo questa uscita la protagonista sembra riprendersi dalla sua paura dell'esterno e torna a scuola dove incontra un professore e un suo compagno di classe (personaggi vagamente decenti di questa storia) e naturalmente questo suo ritorno alla società avrà delle ripercussioni su suo fratello (ma vista la brevità della storia non vi dico altro). Quindi in neanche due episodi l'unica condizione che rendeva originale la storia è stata annullata per far spazio ai soliti cliché degli anime romantici/scolastici. La serie che è considerata in corso a me pare conclusa, non trovo molto altro da costruire sulle macerie del primo episodio. Do un bel due, giustificato come vi ho detto dalle carenze della trama, gradevole il character design anche se senza troppe pretese (se poi consideriamo che l'anime è stato lanciato nello stesso periodo di brothers conflict è a dir poco insufficiente). L'unica nota positiva ma che a me non è piaciuta più di tanto è stata quella di voler provare a far nascere all'interno di un reverse harem una nota hentai (anche qui senza troppe pretese) forse nel tentativo di avvicinare al genere anche il pubblico maschile. Sconsigliata la visione.
I Reverse-harem, croce e delizia di tante donzelle; c'è chi li guarda perché gli piacciono sul serio e c'è poco da fare, c'è chi li boccia a priori e se ne tiene bellamente alla larga e c'è chi ne ha visti in abbondanza e nonostante ne abbia trovato uno decente su mille, continua a guardarli. Io faccio parte di quest'ultima, contorta e masochistica categoria.
"Kuro to Kin no Hirakanai Kagi" è una serie di due oav tratta dall'omonimo videogame per ragazze: ai fini della comprensione di questa serie è importante premettere che il gioco ha un rating di 18+ e il tema riguarda "i ragazzi yandere" (termine che indica uno stereotipo di personaggio dall'atteggiamento ossessivo, morboso e folle nei confronti dell'oggetto del desiderio).
Kanade Katagiri vive reclusa nella sua stanza da anni, non esce, non ha contatti con il mondo esterno e ha abbandonato la scuola. L'unico essere umano con cui riesce ad interagire (perché i genitori, come al solito, chissà dove sono) è il fratello Ikuto, un ragazzo dolce, gentile, premuroso e bravo anche in cucina. Un giorno però Kanade decide di cambiare vita ed esce di casa all'improvviso affrontando il mondo! Caso vuole che la prima persona che gli si para davanti sia uno stereotipatissimo parrucchiere che, percependo la bellezza della ragazza nascosta dalla lunga e sfibrata chioma, decide di tagliarle i capelli… nel parco. Ovviamente si tratta di petting estremo mascherato da sfoltita ai capelli. Fuori uno. Sempre per purissimo caso, il secondo essere umano in cui la donzella s'imbatte è uno stereotipatissimo ex compagno di classe, il bel Yukio Sudou. Anche lui è così dolce e gentile da far sì che Kanade si renda conto che il mondo esterno non è poi un luogo così tremendo, anzi… Fuori due.
Quasi alla fine della puntata ci vengono mostrati fugacemente anche due premurosi compagni di classe (un ragazzo e una ragazza) e un affascinante professore dalla capigliatura d'altri tempi. Purtroppo o per fortuna, le loro route non trovano spazio in questi due oav e dagli ultimi minuti del primo episodio fino alla fine del secondo, saremo travolti dal passionale amore tra Kanade e il fratellino adorato. Fuori tre e fuori quattro.
Dato che la trama è praticamente inesistente, meglio soffermarsi sull'analisi dei due protagonisti, che può riassumersi in due parole: da ricovero. Lui soffre di un disturbo di personalità multipla, lei è vittima della Sindrome di Stoccolma.
Ikuto, da bravo ragazzo yandere, passa dall'essere un dolce agnellino al diventare un lupo famelico. Da quando kanade lo becca in atteggiamenti parecchio intimi (perché la gente non chiude mai la porta quando sbriga affari privati?) il fratellino si trasforma! Gli si dilatano le pupille, le sopracciglia si aggrottano, il dolce sorriso svanisce a favore di un ghigno malizioso, le sue insinuazioni sul condimento dell'insalata che la sorellina sta mangiando fanno venire i brividi, la lecca come si farebbe con un ghiacciolo in pieno luglio, le mette paura e imbarazzo. La povera Kanade non sa ovviamente come reagire dinanzi al repentino cambio di atteggiamento del fratellino; non può dirgli di smetterla perché lo ferirebbe, non può dirgli che prova disgusto nell'essere baciata da lui perché in realtà non è stato per niente male… brutta storia, Kanade è in trappola, ma riesce in qualche modo a calmare i bollori del ragazzo. Da quel momento però entrano in gioco i sentimenti, cuori feriti, parole usate con troppa leggerezza contro il proprio aggressore, la consapevolezza che dietro il tentato stupro si nascondano sentimenti puri. E così Kanade, dopo due minuti di tormento interiore, dopo aver discusso un po' con le piante della veranda (hanno uno strano rapporto con le piante e le verdure questi due) realizza quali siano i suoi sentimenti, e come in ogni bella favola che si rispetti, l'amore trionfa. Ikuto poi, dal pazzoide allupato che era diventato, torna ad essere un ragazzo dolce, premuroso e rispettoso della partner durante il rapporto, tanto che senza dubbio alcuno usa le dovute precauzioni. E' un po' come Jaime Lannister, ad un certo punto lo trovi tenero e dimentichi anche perché prima lo odiassi tanto.
Kanade pensava che cambiare sarebbe stato difficile, invece è stato semplicissimo grazie alla gentilezza dei figoni incontrati casualmente per strada e all'amore del suo fratellino. Brava Kanade, ti meriti pure il premio di reginetta della scuola!
Il problema di "Kuro to Kin no Hirakanai Kagi" non è il suo lato ecchi o sessualmente esplicito, il problema in realtà riguarda l'inconsistenza e l'assurdità dei ragionamenti della ragazza, la quale si fa dei tremendi trip mentali che smentisce mezzo minuto dopo in nome dell'amore. Ma arrivati a questo punto, non era meglio servirsi della schiettezza di un hentai ed evitare i finti tormenti amorosi in favore di un semplice godimento dell'amore fraterno? Perché Kanade deve giustificare il suo aggressore con parole come "famiglia" o "affetto fraterno"? Insomma, ci fosse stata sin dall'inizio senza fare la preziosa, la storia avrebbe avuto più senso, forse il messaggio sarebbe stato poco ortodosso, ma almeno avrei finalmente avuto la mia eroina dominatrice che prende in mano le redini del comando. Inizialmente pensavo che la serie sarebbe stata più interessante se avesse sviluppato le altre route, poi ho scoperto come queste si diramano e terminano nel videogame e mi sono rimangiata ogni parola. Sia che guardiamo ai finali positivi che a quelli negativi, questi ragazzi yandere sono troppo disturbati psicologicamente e l'eroina è la solita bambola nelle loro mani.
Inutile perdere tempo sul comparto tecnico, la serie non brilla in nessun aspetto, neanche nel chara dei ragazzi che, per quanto carini, sono incredibilmente anonimi.
In sostanza, "Kuro to Kin no Hirakanai Kagi" non ha nessun aspetto positivo, non è divertente, non è romantico, non è eccitante e non è nemmeno trash, è solo squallido. Non riesco a trovarci un solo elemento positivo, poteva aprirmi un mondo e invece, al massimo, mi ha fatto venir voglia di vedere un hentai con le sorelline. Il mio sogno di vedere un reverse-harem con una protagonista che invece di farsi rigirare da cinque o sei bellocci come una frittata, prende in mano la situazione e li rigira come calzini, è stato ancora una volta crudelmente distrutto.
Non aspettarsi mai troppo da un anime tratto da un Otome game è una regola sacrosanta, ma qui siamo nel nulla e nell'indecenza più totale, meno atteggiamenti surreali e ridicoli e più sfacciata schiettezza gli avrebbero fatto guadagnare punti.
La morale di "Kuro to Kin no Hirakanai Kagi" è che l'amore vince su tutto, anche sui tentativi di aggressione e ci insegna inoltre che non bisogna mai sottovalutare un'insalata, l'ingrediente a sorpresa è sempre dietro l'angolo!
"Kuro to Kin no Hirakanai Kagi" è una serie di due oav tratta dall'omonimo videogame per ragazze: ai fini della comprensione di questa serie è importante premettere che il gioco ha un rating di 18+ e il tema riguarda "i ragazzi yandere" (termine che indica uno stereotipo di personaggio dall'atteggiamento ossessivo, morboso e folle nei confronti dell'oggetto del desiderio).
Kanade Katagiri vive reclusa nella sua stanza da anni, non esce, non ha contatti con il mondo esterno e ha abbandonato la scuola. L'unico essere umano con cui riesce ad interagire (perché i genitori, come al solito, chissà dove sono) è il fratello Ikuto, un ragazzo dolce, gentile, premuroso e bravo anche in cucina. Un giorno però Kanade decide di cambiare vita ed esce di casa all'improvviso affrontando il mondo! Caso vuole che la prima persona che gli si para davanti sia uno stereotipatissimo parrucchiere che, percependo la bellezza della ragazza nascosta dalla lunga e sfibrata chioma, decide di tagliarle i capelli… nel parco. Ovviamente si tratta di petting estremo mascherato da sfoltita ai capelli. Fuori uno. Sempre per purissimo caso, il secondo essere umano in cui la donzella s'imbatte è uno stereotipatissimo ex compagno di classe, il bel Yukio Sudou. Anche lui è così dolce e gentile da far sì che Kanade si renda conto che il mondo esterno non è poi un luogo così tremendo, anzi… Fuori due.
Quasi alla fine della puntata ci vengono mostrati fugacemente anche due premurosi compagni di classe (un ragazzo e una ragazza) e un affascinante professore dalla capigliatura d'altri tempi. Purtroppo o per fortuna, le loro route non trovano spazio in questi due oav e dagli ultimi minuti del primo episodio fino alla fine del secondo, saremo travolti dal passionale amore tra Kanade e il fratellino adorato. Fuori tre e fuori quattro.
Dato che la trama è praticamente inesistente, meglio soffermarsi sull'analisi dei due protagonisti, che può riassumersi in due parole: da ricovero. Lui soffre di un disturbo di personalità multipla, lei è vittima della Sindrome di Stoccolma.
Ikuto, da bravo ragazzo yandere, passa dall'essere un dolce agnellino al diventare un lupo famelico. Da quando kanade lo becca in atteggiamenti parecchio intimi (perché la gente non chiude mai la porta quando sbriga affari privati?) il fratellino si trasforma! Gli si dilatano le pupille, le sopracciglia si aggrottano, il dolce sorriso svanisce a favore di un ghigno malizioso, le sue insinuazioni sul condimento dell'insalata che la sorellina sta mangiando fanno venire i brividi, la lecca come si farebbe con un ghiacciolo in pieno luglio, le mette paura e imbarazzo. La povera Kanade non sa ovviamente come reagire dinanzi al repentino cambio di atteggiamento del fratellino; non può dirgli di smetterla perché lo ferirebbe, non può dirgli che prova disgusto nell'essere baciata da lui perché in realtà non è stato per niente male… brutta storia, Kanade è in trappola, ma riesce in qualche modo a calmare i bollori del ragazzo. Da quel momento però entrano in gioco i sentimenti, cuori feriti, parole usate con troppa leggerezza contro il proprio aggressore, la consapevolezza che dietro il tentato stupro si nascondano sentimenti puri. E così Kanade, dopo due minuti di tormento interiore, dopo aver discusso un po' con le piante della veranda (hanno uno strano rapporto con le piante e le verdure questi due) realizza quali siano i suoi sentimenti, e come in ogni bella favola che si rispetti, l'amore trionfa. Ikuto poi, dal pazzoide allupato che era diventato, torna ad essere un ragazzo dolce, premuroso e rispettoso della partner durante il rapporto, tanto che senza dubbio alcuno usa le dovute precauzioni. E' un po' come Jaime Lannister, ad un certo punto lo trovi tenero e dimentichi anche perché prima lo odiassi tanto.
Kanade pensava che cambiare sarebbe stato difficile, invece è stato semplicissimo grazie alla gentilezza dei figoni incontrati casualmente per strada e all'amore del suo fratellino. Brava Kanade, ti meriti pure il premio di reginetta della scuola!
Il problema di "Kuro to Kin no Hirakanai Kagi" non è il suo lato ecchi o sessualmente esplicito, il problema in realtà riguarda l'inconsistenza e l'assurdità dei ragionamenti della ragazza, la quale si fa dei tremendi trip mentali che smentisce mezzo minuto dopo in nome dell'amore. Ma arrivati a questo punto, non era meglio servirsi della schiettezza di un hentai ed evitare i finti tormenti amorosi in favore di un semplice godimento dell'amore fraterno? Perché Kanade deve giustificare il suo aggressore con parole come "famiglia" o "affetto fraterno"? Insomma, ci fosse stata sin dall'inizio senza fare la preziosa, la storia avrebbe avuto più senso, forse il messaggio sarebbe stato poco ortodosso, ma almeno avrei finalmente avuto la mia eroina dominatrice che prende in mano le redini del comando. Inizialmente pensavo che la serie sarebbe stata più interessante se avesse sviluppato le altre route, poi ho scoperto come queste si diramano e terminano nel videogame e mi sono rimangiata ogni parola. Sia che guardiamo ai finali positivi che a quelli negativi, questi ragazzi yandere sono troppo disturbati psicologicamente e l'eroina è la solita bambola nelle loro mani.
Inutile perdere tempo sul comparto tecnico, la serie non brilla in nessun aspetto, neanche nel chara dei ragazzi che, per quanto carini, sono incredibilmente anonimi.
In sostanza, "Kuro to Kin no Hirakanai Kagi" non ha nessun aspetto positivo, non è divertente, non è romantico, non è eccitante e non è nemmeno trash, è solo squallido. Non riesco a trovarci un solo elemento positivo, poteva aprirmi un mondo e invece, al massimo, mi ha fatto venir voglia di vedere un hentai con le sorelline. Il mio sogno di vedere un reverse-harem con una protagonista che invece di farsi rigirare da cinque o sei bellocci come una frittata, prende in mano la situazione e li rigira come calzini, è stato ancora una volta crudelmente distrutto.
Non aspettarsi mai troppo da un anime tratto da un Otome game è una regola sacrosanta, ma qui siamo nel nulla e nell'indecenza più totale, meno atteggiamenti surreali e ridicoli e più sfacciata schiettezza gli avrebbero fatto guadagnare punti.
La morale di "Kuro to Kin no Hirakanai Kagi" è che l'amore vince su tutto, anche sui tentativi di aggressione e ci insegna inoltre che non bisogna mai sottovalutare un'insalata, l'ingrediente a sorpresa è sempre dietro l'angolo!