Osaka Okan
Creato dallo stesso disegnatore di gdgd Fairies, questo anime tende ad evidenziare quanto può contribuire la formazione del carattere di una persona, a seconda del luogo in cui cresce o dove passa l'infanzia. La breve storia narra del ritorno di una sorella, a casa del fratello, a Tokyo, dopo che questa ha passato ben dieci anni della sua vita ad Osaka. Fin da subito il ragazzo si accorge che la sorella si comporta in maniera bizzarra e stramba, e lei si giustifica affermando che ha preso spunto dalle abitudini classiche e stereotipate di Osaka, e più in generale della regione del Kansai. E così l'anime è tutto un confronto tra i due fratelli durante la loro vita quotidiana e scolastica a Tokyo, dove la sorella "insegnerà" le abitudini della gente del posto dove è cresciuta, offrendo contemporaneamente gag mediocri e informazioni più o meno utili per riuscire a notare le differenze sociali e culturali tra due parti diverse del Giappone.
L'intero anime si basa sul sottolineare le principali differenze di stile, comportamento e mentalità tra la gente di Tokyo e le persone native di Osaka, talvolta in modo buffo e divertente, o almeno questo è il suo scopo. L'idea non è male, tuttavia non è stata resa come si deve a mio parere, e l'anime a livello di contenuti è abbastanza misero e blando. L'opera non ha grandi pretese, ed infatti la quantità di spettatori che possono apprezzarlo è piuttosto limitato. I disegni sono statici, l'animazione è decisamente scadente, le musiche quasi inesistenti, anche se le poche presenti sono abbastanza carine, ma purtroppo l'anime può essere classificato come uno dei peggiori, a mio avviso, dell'anno 2013, perché nonostante una discreta originalità, è stato fatto male secondo me, complice un budget decisamente molto basso e uno staff composto da davvero pochi elementi.
Oltre ai 12 episodi, sono presenti due puntate extra, della medesima durata e qualità della serie tv. Lo consiglio solo a coloro che ricercano corti animati contenenti fanservice informativo sui modi di fare e sulla mentalità dei giapponesi.
L'intero anime si basa sul sottolineare le principali differenze di stile, comportamento e mentalità tra la gente di Tokyo e le persone native di Osaka, talvolta in modo buffo e divertente, o almeno questo è il suo scopo. L'idea non è male, tuttavia non è stata resa come si deve a mio parere, e l'anime a livello di contenuti è abbastanza misero e blando. L'opera non ha grandi pretese, ed infatti la quantità di spettatori che possono apprezzarlo è piuttosto limitato. I disegni sono statici, l'animazione è decisamente scadente, le musiche quasi inesistenti, anche se le poche presenti sono abbastanza carine, ma purtroppo l'anime può essere classificato come uno dei peggiori, a mio avviso, dell'anno 2013, perché nonostante una discreta originalità, è stato fatto male secondo me, complice un budget decisamente molto basso e uno staff composto da davvero pochi elementi.
Oltre ai 12 episodi, sono presenti due puntate extra, della medesima durata e qualità della serie tv. Lo consiglio solo a coloro che ricercano corti animati contenenti fanservice informativo sui modi di fare e sulla mentalità dei giapponesi.