Maki-chan to Nau.
Maki-chan to Nau non si discosta dal ciarpame che compone buona parte della produzione hentai degli ultimi anni, per cui se siete alla ricerca di un titolo dalla buona trama e dai bei personaggi il rischio di delusione è over 9000!
Seiichi è un giovane scrittore che, per campare, lavora anche alle sceneggiature degli eroge game (i videogiochi erotici tanto diffusi e apprezzati in Giappone, da cui ogni tanto si trae anche qualche hentai decente). Una sera, sente la sua vicina Maki intenta a masturbarsi nel balcone, dicendo ad alta voce quanto le piacerebbe essere sottomessa e stuprata da un uomo, essendo ancora vergine: insomma, la tipica fantasia erotica delle ragazze degli hentai, come se lo stupro fosse una bella cosa. Quando la ragazza viene scoperta dal vicino, non trova niente di meglio da fare che farci sesso, con prevedibile gioia di entrambi: lei, perché finalmente perde la verginità; lui, perché da sfigato cronico trova una ragazza. Inizia una relazione fra i due, basata più che altro sul sesso (praticato non solo in casa ma addirittura nel treno), finché nella loro vita non si inserisce la sorella di Maki, Yuki, con la quale prevedibilmente Seiichi si ritroverà a fare sesso. E siccome siamo in un hentai, invece di infuriarsi, Maki non fa una piega.
Già da questo si capisce quanti stereotipi e quanta poca fantasia abbondino in quest'OAV di appena 2 episodi. I personaggi sono tutt'altro che ben caratterizzati, visto che troviamo il ragazzo sfigato che per un colpo di fortuna si ritrova ad avere una ragazza ninfomane, che fa fantasie sull'essere violentata, e ovviamente l'immancabile sorella minore che crea un triangolo amoroso, perché fare l'amore in tre evidentemente è meglio che farlo in due. Il comparto tecnico perlomeno è accettabile, in quanto il character design è gradevole (anche se nulla di eccelso) e le animazioni, soprattutto quelle delle scene di sesso (che sono le scene clou di un'opera occupata quasi interamente da esse), sono fluide. Il doppiaggio, come si può immaginare, è fatto quasi interamente da gemiti e i dialoghi sono quelli tipici di un hentai.
Seiichi è un giovane scrittore che, per campare, lavora anche alle sceneggiature degli eroge game (i videogiochi erotici tanto diffusi e apprezzati in Giappone, da cui ogni tanto si trae anche qualche hentai decente). Una sera, sente la sua vicina Maki intenta a masturbarsi nel balcone, dicendo ad alta voce quanto le piacerebbe essere sottomessa e stuprata da un uomo, essendo ancora vergine: insomma, la tipica fantasia erotica delle ragazze degli hentai, come se lo stupro fosse una bella cosa. Quando la ragazza viene scoperta dal vicino, non trova niente di meglio da fare che farci sesso, con prevedibile gioia di entrambi: lei, perché finalmente perde la verginità; lui, perché da sfigato cronico trova una ragazza. Inizia una relazione fra i due, basata più che altro sul sesso (praticato non solo in casa ma addirittura nel treno), finché nella loro vita non si inserisce la sorella di Maki, Yuki, con la quale prevedibilmente Seiichi si ritroverà a fare sesso. E siccome siamo in un hentai, invece di infuriarsi, Maki non fa una piega.
Già da questo si capisce quanti stereotipi e quanta poca fantasia abbondino in quest'OAV di appena 2 episodi. I personaggi sono tutt'altro che ben caratterizzati, visto che troviamo il ragazzo sfigato che per un colpo di fortuna si ritrova ad avere una ragazza ninfomane, che fa fantasie sull'essere violentata, e ovviamente l'immancabile sorella minore che crea un triangolo amoroso, perché fare l'amore in tre evidentemente è meglio che farlo in due. Il comparto tecnico perlomeno è accettabile, in quanto il character design è gradevole (anche se nulla di eccelso) e le animazioni, soprattutto quelle delle scene di sesso (che sono le scene clou di un'opera occupata quasi interamente da esse), sono fluide. Il doppiaggio, come si può immaginare, è fatto quasi interamente da gemiti e i dialoghi sono quelli tipici di un hentai.