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Alessandro89

Episodi visti: 24/24 --- Voto 4
Eccoci qua amici, a cercare di dare un senso alle ore spese.
Facciamo una breve premessa: son convinto che l'animazione non debba per forza essere sempre profonda come "The Tatami Galaxy", filosofica come "Ergo Proxy" o epica come "Macross", ma che debba essere una buona fonte di intrattenimento, mantenendo almeno una parvenza di coerenza narrativa. Ben vengano stereotipi, fanservice, eccetera, ma quello che è principalmente sbagliato in "Strike the Blood" è il loro eccessivo utilizzo, che lo rende noioso e stucchevole. Fine della premessa.

La trama è identica alla saga "To Aru": ci troviamo in una fanta-isola tecnologicamente avanzata (Gakuen Toshi), dove il protagonista con un potere soverchiante e privo di memoria (Kamijo Touma), affiancato da un pittoresco gruppo di amici (Motoki = Tsuchimikado, Natsuki = Komoe, potrei andare avanti, ma mancano tempo e voglia), affronta le fazioni nemiche magico/tecnologiche dai nomi idiosincratici (corrispettivi di school, item, block, member). La costante che fa da padrona in tutte e due le serie è la ripetitività: ogni arco inizia e si conclude nella medesima maniera, ma è proprio la mancanza di una struttura narrativa orizzontale a non permettere a "Strike the Blood" di meritare una sufficienza. I personaggi sono di una piattezza disarmante, l'unica cosa che cresce è il livello di frustrazione delle fanciulle per non riuscire ad accaparrarsi il nostro baka-beniamino affetto da ingenuità patologica.

Insomma, ci troviamo in una fiera dove tutti vogliono truffarti con i loro prodotti. È come un gigantesco uovo di Pasqua perfettamente incartato. Uno spettacolo per gli occhi, insignificante se poi il cioccolato fa vomitare.


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AnimeAlias

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Io, personalmente, ho adorato quest'anime, e credo vada analizzato attentamente.

La trama s'incentra su Kojou Akatsuki, un normale liceale che dopo la morte del vampiro Avrora ne prende i poteri, e l'Organizzazione Leone manderà una ragazza di nome Yukina Hiramegi a osservare il nuovo vampiro. Già da qui, si può capire che non ha una trama per nulla banale, ma anzi molto promettente. Nonostante ci sia il genere "ecchi" tra quelli elencati, "Strike the Blood" non 'spamma' immagini di seni super-prosperosi e di mutandine a caso. Le ragazze, anche se sono ovviamente tutte bellissime, non sono particolarmente formose, e l'attenzione non cade esclusivamente sul loro fisico, ma anzi sul loro carattere, poiché ognuna ne ha uno proprio. A mio avviso, però, più si va avanti con gli episodi, più i caratteri mostrati all'inizio sfumano o cambiano totalmente, come quello di Kirasaka, che analizzeremo di qui a poco

Tra i personaggi abbiamo Sayaka Kirasaka, un'amica molto stretta di Yukina, che presenta inizialmente un carattere forte e testardo, e, anche se all'inizio odia Kojou, finisce per diventare la classica ragazzina innamorata persa del protagonista, ma che, essendo amica di Yukina, rinnegherà i suoi sentimenti a tutti i costi. Proprio per questo motivo, Sayaka non è un personaggio che mi ha particolarmente emozionata, poiché avrebbe potuto essere caratterizzata molto meglio, invece di cadere nel classico cliché di "amica della protagonista innamorata però del protagonista, a cui però mostra solo odio".
Asagi Aiba è anche lei un personaggio semplice, che non è stato caratterizzato in modo troppo particolare, anzi. Purtroppo, anche lei è stata stereotipata secondo il criterio di "amica del protagonista, innamorata di lui, ma che non gli dice i suoi sentimenti, seppur cerca di attirare la sua attenzione e mostri gelosia per le altre ragazze". L'unico motivo per cui credo sia un personaggio che mi è piaciuto più di altri è che non è la classica ragazza per cui ogni motivo è buono per attaccarsi a Kojou.
Natsuki Minamiya è l'insegnante di Kojou, nonché potente strega del vuoto. E - che dire? - ho adorato questo personaggio. Oltre ad essere caratterizzata in modo eccellente, in alcuni episodi è possibile conoscere la sua storia (che non starò qui a scrivere per evitare spoiler). Seppur abbia il compito di fare un po' da "narratore", colei che quindi spiega ogni nemico e ogni cosa strana, non si limita solo a quello. Il suo modo ironico ma allo stesso tempo serio di agire e parlare mi ha molto colpita.
La Folia Rihavein e Motoki Yaze sono due personaggi diversi ma al contempo molto simili tra loro. La prima è una ragazza che non vedremo molto spesso e di cui sappiamo poco e niente. Yaze, invece, è un compagno di classe di Kojou e, seppur si presenti come un normale ragazzo, lo vedremo spesso aiutare Kojou da dietro lo quinte. Bisogna precisare che qui nessuno sa niente di nessuno. Yukina, Sayaka e Natsuki sono gli unici a sapere che Kojou è un vampiro, e lui è l'unico a sapere che loro sono due "guerriere" dell'Organizzazione Leone e una strega del vuoto. Asagi non sa nulla di nessuno e idem Yaze. Anche di Motoki, però, non sappiamo quasi nulla, se non che fa parte dei "buoni" e che ci tiene a non far sapere a nessuno il proprio segreto.
Nagisa e Mimori Akatsuki sono rispettivamente la sorella e la madre di Kojou. Entrambe non sanno che il fratello/figlio sia un vampiro e non hanno un ruolo molto importante all'interno della serie (attenzione: io parlo solo per la prima stagione, poiché le altre le devo ancora vedere).
Kojou Akatsuki... Beh, che dire? Finalmente un protagonista di un ecchi/harem che non sia il classico timidone che non ha mai visto una ragazza in vita sua. Certo, non è un ragazzo sfacciato e che non si imbarazza quando finisce in una "situazione equivoca" con una ragazza. È un po' il classico protagonista over-power, ma è simpatico e divertente.
Yukina Himeragi è più piccola di Kojou, ed è la sua osservatrice. Benché segua anche lei lo stereotipo di "ragazza innamorata del protagonista ma che nega i suoi sentimenti", ha un carattere particolare, poiché, pur essendo una ragazzina, ha la mentalità di un'adulta. Avendo vissuto nell'Organizzazione Leone col solo scopo di diventare uno sciamano armato di tutto rispetto, non si è mai goduta la vita e non ha mai pensato al proprio futuro, e spesso infatti si emoziona quando fa cose da "normale ragazza". Yukina è quindi caratterizzata psicologicamente in modo perfetto. Forse, solo il suo carattere da appunto "ragazza prima forte e poi timida" la penalizza.

Durante gli episodi, potremo vivere e vedere molte situazioni. Partiamo dalle cosiddette "situazioni equivoche". Pur essendo un ecchi/harem, queste non sono invasive, ma vengono anzi messe con discrezione e avvengono in modo divertente e piacevole, e non particolarmente spinto.
Potremmo inoltre vedere che gli episodi sono tutti collegati tra loro. Seppur non sia il primo anime in cui questo accade, ho trovato un po' noioso il modo di ripersi di ogni singola "saga", ovvero: inizio normale - accade qualcosa - sviluppo - fine felice, e così via per ogni ciclo di episodi.
Tutto sommato, quindi, "Strike the Blood" è un anime piacevole e divertente da vedere, dove l'ecchi non prevale (al contrario di altri anime), la trama è semplice ma ben sviluppata e i personaggi sono caratterizzati abbastanza bene (sia psicologicamente che fisicamente), tranne quando si va a cadere nei soliti personaggi-stereotipi. L'unica cosa che dà un po' di noia è il ripetersi dei cicli di episodi, che dopo un po' diventa monotono.


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ScorpioXX

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7,5
Non mi è dispiaciuto come anime, certo ne ho visti di migliori.
E' il classico sentimentale/harem, azione e fantasy, incentrato di più sul punto di vista sentimentale che su quello d'azione; infatti, i combattimenti che si verificano tra Kojou (personaggio principale maschile) e i vari avversari di turno sono abbastanza sbrigativi. Al contrario il rapporto tra le varie fanciulle che si innamorano di lui è un po' più approfondito e longevo, giocando sul fattore ingenuità, soprattutto verso Yukina (personaggio principale femminile). Un fattore che non passa inosservato in maniera negativa è il continuo ripetersi di varie battute in molteplici episodi, cosa che potrebbe stufare.

Per quanto riguarda la grafica, è di medio livello, più che accettabile. Avrebbero preso più punti, se avessero curato nel dettaglio lo stile almeno nel vestiario di Kojou e degli altri personaggi.
La colonna sonora ha un'opening positiva, apprezzata, mentre l'ending mi è indifferente.


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Ceska6

Episodi visti: 24/24 --- Voto 6
È un po' difficile valutare in maniera estremamente positiva questo anime. Ma partiamo dall'inizio.

Ho cominciato la serie dai due OVA usciti nell'estate 2015, e della storia avevo capito poco o niente, chiaramente. L'unico motivo che mi aveva poi spinto ad approfondire la serie era il rapporto fra Yukina e Kojou, chiaramente sbattuto in coda a tutto quello che succede nell'anime.
Dal punto di vista della storia, lo definirei un po' carente. Non è innovativo, non è coinvolgente, i personaggi sono caratterizzati male e in maniera superficiale, le loro personalità non emergono, il protagonista è uno stereotipo vivente, diciamo che un po' di fantasia e cura in più non avrebbero sicuramente guastato alla resa generale dell'opera nella sua interezza.
Per i personaggi, beh... stendiamo un velo pietoso. Tuttavia, a parte la caratterizzazione fatta male e la crescita personale inesistente, devo dire che tutto sommato non mi sono dispiaciuti. La gran varietà secondo me permette di vedere la storia da punti di vista molto diversi (almeno quello) e di farsi anche quattro risate (soprattutto data la notevole quantità di belle fanciulle che si buttano letteralmente ai piedi di Kojou). Quelli che hanno scalato la mia top best sono stati Yukina (tanta stima sorella, hai una pazienza infinita con quell'imbecille), Natsuki (le sventagliate in faccia a Kojou rimarranno come best moments ever), La Folia (come si faceva a non ridere di fronte alla totale mancanza di pudore della nostra principessina?) e Vatler (ogni tanto mi mettevo a ridere anch'io quando aveva lo sguardo da "pazzo assatanato"... e pensavo "eccolo che ricomincia"). Menzione d'onore per il super genio informatico Asagi, che per ventiquattro episodi non riesce a capire che non ha alcuna speranza con Kojou (e vorrei ben dire... ma avete visto che razza di donzelle gli girano attorno?).

Per quanto riguarda l'animazione in generale, secondo me è stata realizzata abbastanza bene. I combattimenti, pur durando poco, sono fluidi e catturano l'attenzione. Avrei però apprezzato un po' più di effettivo "scontro fisico".
Per la colonna sonora, mi esprimo abbastanza negativamente. Sia opening che ending mi sono piaciute ben poco, le ho trovate inadatte al tipo di serie, un po' mosce insomma. Si salvano solo la seconda opening e la seconda ending, decisamente migliori delle prime.

Veniamo al voto... è una sufficienza risicata? Sì, decisamente. Per tutte le motivazioni precedenti. Mi sono divertita a guardarlo, non è stato nulla di troppo impegnativo, ma la cosa finisce lì. Non me lo riguarderei una seconda volta. O forse lo farei solo per approfondire il personaggio di Yukina, che a me è piaciuto tantissimo, ma farei volentieri a meno di vedermi tutto il resto (e con tutto il resto intendo Kojou che praticamente si fa una ragazza ad ogni episodio).
Contribuisce al voto finale anche l'ossessiva ripetizione delle classiche "frasi clou" della serie, che chiunque abbia visto la serie si ricorderà in eterno per quanto siano inutili, stereotipate all'inverosimile, fastidiose e da "adesso mi taglio le vene se le sento un'altra volta". Per non fare spoiler non le riporterò... ma quando magari tornerete a rileggervi qualche recensione e avrete visto la serie, allora penserete anche voi: "Mio Dio quanto le ho odiate!". E credetemi, lo farete. Vi sfido a non farlo!
Il mio voto sarebbe più che altro un 6.5 di favore a Yukina, ma questa volta non posso arrotondare per eccesso, perché non ci sono elementi sufficientemente positivi per farlo. Serie leggera, divertente, quasi demenziale alle volte, giusto per passare il tempo. E per farsi quattro risate vedendo quando Kojou è un imbecille pervertito.


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Scarletfi

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
La protagonista femminile si chiama Yukina Himeragi. Il suo compito è vigilare su Kojou Ataksuki, che lei chiama senpai, perché è il più potente dei vampiri, il quarto progenitore. Se lui non sarà in grado di gestire il suo potere per il bene degli altri, lei dovrà ucciderlo. Lui è un ragazzo bello, con un gran bel fisico e, più che essere un donnaiolo, in realtà spesso si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato, ed è anche un po' timido e goffo con le ragazze. Insieme alla sua "osservatrice speciale" Yukina, Kojou dovrà affrontare nemici più o meno potenti, aiutato anche da alcuni compagni di scuola che hanno a loro volta poteri speciali. Grazie a Yukina, scopre che la sua forza aumenta notevolmente dopo aver bevuto il sangue umano; infatti la sua prima vittima è proprio lei.

Ottima la grafica, e anche i personaggi sono ben curati. Dai primi episodi sembra spesso un harem di ragazze eccitate intorno al protagonista, ma pian piano si delinea il quadro dei personaggi e soprattutto si capiscono le loro intenzioni. Personalmente mi è piaciuto, e consiglio di guardarlo per intero prima di esprimere un giudizio.


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npepataecozz

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
A causa di un budget necessariamente limitato e dell'insufficiente dotazione nelle fumetterie - legati al fatto che, ovviamente, le case editrici non possono comprare tutto - in genere ci si trova a guardare un anime senza aver letto il manga; ma, pur non avendone le prove materiali, a volte capita di intuire che un certo titolo abbia reso meglio nella sua versione cartacea che in quella animata. E' questo il caso di questo "Strike the Blood", un titolo indubbiamente ambizioso, ma che per qualcuno potrà risultare indigesto, perché riassume situazioni piuttosto complesse in pochi secondi e a forte velocità. Dato che l'avevo sospeso, per cause che ancora oggi non mi spiego, ho finito per guardarmelo due volte; e se la prima volta ho storto più volte il naso perché spesso non ci capivo un accidente, al secondo passaggio mi è sembrato, invece, più semplice di come ricordavo. Non credo che tutti abbiano la mia pazienza (non ce l'ho nemmeno io, infatti non credo che lo rifarei) ed è per questo motivo che dico che la versione manga è più adatta alla rappresentazione di questa storia, in quanto il lettore può scegliere una velocità di lettura pari alla sua capacità di comprensione.

"Strike the Blood" narra le vicende di Koujo Akatsuki, uno studente delle superiori che per caso diventa il "quarto progenitore", ossia il vampiro più forte del mondo. Anche se Koujo è una persona di buon cuore e abbastanza imbranato, a cui mai verrebbe in mente di far del male a qualcuno, la sua esistenza viene considerata come una minaccia. Per sorvegliarlo o, come direbbe lei, "osservarlo", viene scelta Yukina Hiramegi, uno sciamano della misteriosa "Organizzazione Lion". La trama racconterà le loro imprese in un mix di azione e scaramucce amorose.

Tutto sommato, questo "Strike the Blood" non mi è affatto dispiaciuto. E' vero che, pur percorrendo diversi generi, non ci sono grandi elementi di novità in nessuno di essi, ma il prodotto finale è comunque godibile. Scegliere una struttura ad archi si è rivelata una buona idea, in quanto, in questo modo, si evitano inutili appesantimenti della storia attraverso il cambiamento di scenari e personaggi da arco ad arco. Nessuno di questi, comunque, è così terribile: anzi, superato lo choc per le suddette difficoltà interpretative, quasi tutti gli archi possono essere valutati abbastanza positivamente, anche perché essi tendono a crescere via via con l'andare avanti degli episodi.

I personaggi non sono proprio il massimo della vita, ma anch'essi crescono nel tempo e riescono a coinvolgere lo spettatore, specie per quanto riguarda il lato sentimentale: Kojou è il solito imbranato che non capisce che tutte le ragazze gli sbavano dietro, e le gag in cui viene coinvolto sono quelle appartenenti a una tipologia abbastanza classica; tuttavia credo che questa impostazione, se ben realizzata, riesca ancora a divertire, e in "Strike the Blood" il risultato è abbastanza soddisfacente.

In definitiva, un buon anime, non originale ma abbastanza divertente. E' certamente migliorabile e spero che lo miglioreranno in occasione di una probabilissima seconda stagione. La mia valutazione complessiva è buona, ma senza esagerare.


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Fabre

Episodi visti: 24/24 --- Voto 6
Se un mio amico mi chiedesse cosa fosse il fanservice io gli risponderei dicendogli semplicemente "Strike the Blood"; non so se mi spiego, ma la prima cosa che ho notato di questo anime è la quantità esorbitante di fanservice: non capisco come Akatsuki Kojou dopo ogni cavolo di battaglia venga baciato da una ragazza! Cavolo, fra un po' si innamorava di lui quel cavolo di homunculus che non può avere emozioni! Contando bene, durante l'anime si innamorano di lui più o meno sei-sette ragazze, ma scherziamo? Capisco che sia un vampiro con poteri super fighi, ma è una lacuna logica tremenda. Ma non solo il fanservice è alla base di quest'anime, un altro elemento fondamentale di quest'anime è la monotonia: in tutte le battaglie Kojou deve succhiare il sangue a una ragazza per vincere e, prima di succhiarlo, si deve incavolare senza motivazione; poi, prima del colpo di grazia, Yukina dice sempre quella cavolo di frase che non ricordo, e ammazza il nemico sempre con quella cavolo di lancia che per tutta la durata dell'anime è utile quanto una sedia in mezzo al deserto. Poi la storia ha una originalità tremenda (ironicamente parlando), con una caratterizzazione dei personaggi che lascia a desiderare e un evolversi delle vicende e dei personaggi inesistente. Do il 6 solo perché mi sono piaciuti abbastanza i disegni e le battaglie, con un apparato tecnico discreto; ammetto che mi sono piaciute molto le opening e le ending. "Strike the Blood" alla fine non ha neanche delle tematiche o degli insegnamenti, è solo roba buttata lì; quest'anime direi che è la dimostrazione di come può essere rovinato un prodotto abbastanza buono.


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Kida_10

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
"Strike the Blood" è una serie di ventiquattro episodi tratta dall'omonima light novel di Gakuto Mikumo, che vede come protagonisti Kojou Akatsuki, un ragazzo che è da poco divenuto, senza ricordarsi come, il "quarto progenitore", un individuo che possiede poteri tali da scatenare delle vere e proprie catastrofi, e Yukina Himeragi, una ragazza inviata da una misteriosa organizzazione col compito di sorvegliarlo. Inutile dire che a lungo andare tra i due protagonisti nascerà, come sempre in questo tipo di avventure, una sorta di storia amorosa, che però è stranamente costante durante il corso delle puntate: non si tratta infatti del classico protagonista indeciso che sbava dietro a ogni nuova arrivata, per intenderci. Innumerevoli e ben caratterizzati saranno anche i personaggi secondari, che nell'arco degli episodi avranno tutti un ruolo ampiamente rilevante.
La storia è suddivisa in vari archi narrativi ognuno dei quali dura al massimo quattro puntate e poi si conclude lasciando spazio a quello successivo, che il più delle volte è completamente scollegato al precedente; tuttavia la narrazione risulta lineare e avvincente, nonostante le strutture di base di ogni arco siano identiche fra di loro. I protagonisti sono simpatici e ben caratterizzati: per essere un anime d'azione vi è anche una considerevole analisi introspettiva che ci aiuterà a conoscerli e apprezzarli meglio.

Per quanto riguarda la parte tecnica le musiche sono molto coinvolgenti ed energiche, la grafica e il character design molto curati e ben realizzati; il punto forte sono sicuramente le battaglie che, essendo molto frequenti, sono state realizzate al meglio, fluide e soprattutto chiare e comprensibili. Sono presenti anche molte scene di fanservice, ma essendo ben inserite nel contesto della storia non risultano né pesanti né eccessive.

Un altro importante punto di forza di "Strike the blood" è il finale, che trovo essere uno dei migliori che ho visto negli ultimi tempi; senza ricorrere a inutili spoiler mi basta dire che se deciderete di seguire questa serie non rimarrete delusi alla fine; l'ultimo arco narrativo, nonostante sia composto da due soli episodi, rivela molte cose riguardo al futuro, anche se non ci vengono mostrate direttamente, e lascia aperta la possibilità per una seconda stagione.

In conclusione un'ottima produzione, piacevole da seguire, scorrevole e poco impegnativa, consigliata a tutti coloro che amano questo genere di anime pieni di azione e colpi di scena.


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MaoMao

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Prima di vedere questo anime avevo appena visto anime molto più quotati come "Honey and Clover" e "Jigoku Shoujo", anime che mi hanno altamente annoiato eppure hanno ricevuto una media di voti altissima, nonostante oltre ad essere strapieni di puntate filler, hanno pure dei finali veramente brutti. Quindi ho iniziato la visione di questo anime, considerando la bassa media dei voti e recensioni, con poca speranza nella sua bellezza; invece, questa serie mi è piaciuta molto e l'ho vista tutta d'un fiato.
E' vero che la storia possa avere delle basi in comune con altri, come ad esempio avere un protagonista principale che ha ottenuto poteri divini senza sapere che fare o che stia succedendo (simil "Campione!" - bello pure quello) e il vedere che fa strage di cuori ti fa pensare a un probabile già visto, ma le differenze ci sono nella trama e nello svolgimento della storia, perché non segue i soliti luoghi comuni e non rimane l'eterno indeciso sulla ragazza da scegliere... per fortuna!

Come dicevo, la storia può avere delle basi comuni con altri anime, ma è sviluppata bene, è divisa in mini saghe e probabilmente ricalca la sequenza delle storie della novel e del manga, ma sono comunque contigue, molto interessanti e non ti fanno staccare lo sguardo dallo schermo per continuare a vederle; penso sia questo l'importante di un anime, perché per vedere tre serie di "Jigoku Shoujo", ad esempio, ho impiegato mesi di noia...

La caratterizzazione dei personaggi è giusta, perché parliamo di ragazzi giovani, che non hanno avuto grandi problemi nella vita e che stanno provando ora delle nuove emozioni e avventure; penso sia sbagliato cercare una caratterizzazione superiore in una storia di questo tipo, cosa che altri utenti hanno detto per abbassare il voto.
Per quanto riguarda la caratterizzazione di Yukina, qualcuno ha affermato che fa finta di essere innocente per poi essere peggio del protagonista in scene ecchi: beh, questo lo ritengo molto simile alla realtà, poiché le ragazze innocenti e pure di una volta non esistono quasi più, ora tutte fanno finta di esserlo per poi essere peggio degli altri e quindi questo tipo di caratterizzazione non lo vedo come un difetto, anzi siamo noi ragazzi che dovremmo svegliarci!

I disegni sono molto carini e soprattutto le ragazze non puoi dire che sono solo belle, sono tutte super modelle; questo può piacere o non piacere, a me ad esempio è piaciuto moltissimo. L'anime è pure pieno di scene ecchi di ragazze innamorate che vogliono farsi succhiare il sangue dal nostro protagonista; direi che in questo anime il fatto di mordere il collo è stato usato al posto del classico baciare... idea carina, forse un po' usata ma comunque di bell'effetto.
Le musiche sono carine e la ending dell'ultima puntata (unita alla scena finale) mi è rimasta impressa, e quindi ottimo anche per le canzoni e musiche.

Cosa molto importante da dire è che non si ha il solito anime harem dove lui non sa chi scegliere: è vero che non si accorge delle altre che si innamorano di lui come un pollo, ma lui sa chi vuole, la desidera, e con quel bellissimo saluto l'autore ci fa pure capire cosa succederà in futuro tra loro due. Con tutti questi fattori positivi e per l'alto interesse nel vedere questo anime gli assegno un 8, felice di averlo visto.


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Nyx

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
"Strike the Blood" è un anime appartenente a più categorie, ma quelle che probabilmente lo rappresentano al meglio sono "harem" e "azione". La trama gira intorno a un neo vampiro, un giovane "qualunque" diventato capostipite senza neanche realmente volerlo, quasi per errore. Si tratta di un personaggio che, strada facendo, impareremo a conoscere e apprezzare meglio, ma essenzialmente può contare su di una caratterizzazione stereotipata, abbastanza piatta, abbastanza insulsa, nulla di nuovo, nulla degno di nota. La maturazione del protagonista toccherà quasi unicamente il piano della forza fisica. "Strike the Blood" può contare su diversi personaggi interessanti e intriganti, ma neanche la co-protagonista può essere annoverata tra essi, risultando più o meno con gli stessi limiti caratterizzativi del personaggio principale... Dio li fa e poi li accoppia!
Nonostante il protagonista sia un vampiro si può pacificamente affermare che l'opera non abbia proprio nulla da spartire con le "vere" serie a tema vampiresco e questo purtroppo significa anche affermare che non potrà contare su certe affascinanti e cupe atmosfere; Akatsuki Kojou, questo il nome del protagonista, del vampiro ha solo la vaga tendenza a mordere sul collo le svariate donzelle che lo circonderanno, ma lo farà con il loro consenso, come forma "cautelativa"... seguendo l'opera capirete meglio cosa intendo. In ogni caso non si comporta affatto come un tipico vampiro, gli stessi scontri sembrano essere incentrati sulle azioni di un supereroe o di un mago anziché di un succhiasangue, sembra di assistere a un anime fantasy con barriere magiche, super poteri, succubi e homunculus. Le fasi di azione sono altalenanti, talvolta destano particolare interesse, talvolta sembrano più banali, qualche volta inizieranno coi migliori presupposti e verranno sviluppate in modo insufficiente, ed è un peccato. Tecnicamente l'opera è nella norma, i disegni sono puliti e vivaci ma nulla di particolarmente curato. La colonna sonora, specie nelle fasi iniziali, è invece qualcosa di particolarmente mediocre, da videogame di seconda fascia, ed è un peccato ascoltando la bellezza della prima opening, composta dallo stesso gruppo che curò la splendida sigla di testa di "Highschool of the Dead".

"Strike the Blood", nell'insieme, è stata per me una piacevole sorpresa, con alti e bassi e potenzialità maggiori di quelle messe in campo, ma ero partito con più di qualche dubbio su questa serie e mi son trovato invece a seguirla abbastanza piacevolmente, senza eccessivo coinvolgimento ma anche senza annoiarmi mai. Si tratta di un anime d'azione con componente ecchi e harem, nulla che richieda particolare profondità narrativa.
Parecchie critiche immotivate sono giunte a quest'opera per via della componente ecchi e del fanservice, e parliamo di critiche realmente immotivate tenendo in considerazione il genere di appartenenza dell'opera stessa, nonché la presenza di scenette erotiche definibili molto soft e inserite in modo tutt'altro che asfissiante. Si tratta comunque di un ecchi, e qualcuno sembra esserselo colpevolmente dimenticato, penalizzando eccessivamente il giudizio complessivo solo per questa ragione, quando, in vero, in un ecchi che si rispetti è lecito aspettarsi scene notevolmente più spinte di quanto in "Strike The Blood" proprio non accada.

Il finale lascia presagire una possibile seconda serie che, se ben congegnata, potrebbe dar vita a qualcosa di particolarmente interessante, visti gli sviluppi conclusivi; se dovesse finire in questo modo avremmo comunque un finale assolutamente accettabile, ma mancherebbero alcune risposte e determinati approfondimenti che personalmente riterrei assolutamente doverosi.


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Eversor

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Anime del 2013, realizzato da Gakuto Mikumo (lo stesso di "Asura Cryin' "), racchiude in sé le caratteristiche di un fantasy, di un'opera harem/scolastico/soprannaturale/azione/ecchi... insomma, una sorta di antologia, in cui i vari stili trovano una fusione neanche tanto mal riuscita.
Tutto ruota attorno a Kojou Akatsuki, vampiro e successore del Quarto Progenitore, nonché timido ragazzo delle superiori che tutto desiderava fuorché essere coinvolto in strane vicende sovrannaturali. Già nel primo episodio incontrerà Yukina Himeragi, inviata in città per ucciderlo, ma ben presto troppo emotivamente coinvolta per continuare la sua missione. Rimarrà comunque vicino a Kojou, ma per "analizzarlo" e "tenerlo d'occhio", non certo per danneggiarlo fisicamente.
Interessante notare come nelle varie mini-saghe (circa tre quarti di ognuno degli episodi) il giovane vampiro si troverà ad affrontare difficoltà sempre nuove a fianco di giovani fanciulle dagli strani poteri e tutte sentimentalmente legate a Kojou. Quest'ultimo non solo sfrutterà il loro aiuto, ma, grazie al suo potere (succhiando il sangue delle ragazze è in grado di liberare potentissimi famigli), sarà in grado di superare nemici sempre nuovi.

Non mi dilungo ora nel narrare tutte le vicende, non solo per le pagine e pagine che dovrei scrivere nel compiere tale impresa, ma anche per risparmiarvi possibili colpi di scena e così permettervi di gustare al meglio un anime che, nonostante i forti caratteri harem, non delude nemmeno per le scene di combattimento. Ovviamente quest'ultimo elemento deve essere preso in considerazione nel corso della mia valutazione: molti potrebbero non apprezzare l'eccessivo numero di ragazze che gira intorno a Kojou, ma questo fa parte di ogni commedia harem che si rispetti. Così come non si può criticare una tragedia teatrale per la fine triste e drammatica, così, nell'analizzare tal genere di commedie, bisogna tenere in considerazione la possibile presenza di doppi sensi e via dicendo.
Tralasciando, dunque, questo possibile elemento di dibattito, mi concentrerei maggiormente sulla caratterizzazione dei vari personaggi. Questi, pur mantenendo la struttura della categoria "harem", non risultano affatto "piatti", in quanto mostrano una propria personalità e delle motivazioni abbastanza sensate alla base delle loro azioni.

La grafica è di ottima qualità (anche se, in effetti, peggiora lievemente nel corso delle puntate) e ho apprezzato decisamente l'opening e l'ending. Ovviamente "l'abito non fa il monaco", ma i disegni chiari, dai colori limpidi, costituiscono una caratteristica non trascurabile nella valutazione finale.
Mi son dimenticato di dirlo prima, ma il finale (senza spoiler), che rimane aperto per una possibile seconda serie, fa aumentare di un buon punto il mio giudizio. Le ultime puntate risultano leggermente accelerate rispetto l'andamento generale del resto dell'anime, ma ciò viene compensato dal colpo di scena che lascia letteralmente basiti e con il desiderio fortissimo, quasi fosse una crisi d'astinenza, di conoscere come andranno a finire le avventure di Kojou Akatsuki e Yukina Himeragi.

In conclusione consiglio vivamente a tutti la visione di "Strike the Blood", non solo per le scene d'azione, certamente appassionanti e coinvolgenti, ma anche per i numerosi momenti di divertimento e svago, che i protagonisti dell'anime vivranno nel corso delle loro giornate. Personalmente apprezzo quando si cerca di unire la normale vita scolastica al mistero e alla magia. Anche gli eroi, se di giovane età, vanno a scuola, e questa non è che l'altra faccia della moneta (solitamente è quella che fa più ridere).

Voto finale: 8


 4
ShadowNight

Episodi visti: 24/24 --- Voto 3
"Strike the Blood" è una serie della stagione autunnale 2013 composta da ventiquattro episodi.

Innanzitutto prendiamo in considerazione i personaggi: Kojo è un vampiro, il quarto progenitore che è diventato immortale con poteri illimitati, così - questa parola è quella che caratterizza la storia nel modo migliore, perché non ci viene detto niente ma niente su come acquisisce questi poteri, avremo solo una parte dedicata. Yukina forse è il personaggio meglio caratterizzato, con più sfaccettature (e ne ha poche) della serie, è una sciamano guerriera che dovrebbe eliminare il vampiro se diventasse pericoloso, ma sorprendentemente è una ragazza con traumi infantili e il vampiro fa breccia nel suo cuore più velocemente del tempo che serve per andare in bagno. Le altre ragazze della storia di cui il nostro protagonista è accerchiato sono tutte piatte come il seno di Natsuki-chan; pensavo che Asagi fosse diversa, ma anche lei si rivelerà una ragazza super-iper intelligente che si innamora del cretino del protagonista di turno.

La grafica diventerà peggiore ogni episodio che passa, le uniche parti in cui il viso di una persona non avrà un occhio più in alto dell'altro sarà quando si farà qualcosa di ecchi... beh, allora il massimo dell'impegno, perché questo anime non parla di un vampiro che protegge la sua città, ma di un vampiro che va a caccia di ragazze facili.

I combattimenti durano meno di una frazione di secondo e si passa dalla parte in cui sta perdendo alla parte in cui insulta i nemici o li chiama vecchi. Come riuscirà mai a vincere? Facendo cose sconce ovviamente. Non ho niente contro l'ecchi, ma per me va bene solo una scenetta ogni dieci o sette minuti, giusto per riattivare l'attenzione di noi maschi, ma non tutto l'episodio.

In sostanza, se volete un anime pieno di combattimenti appassionanti con villain ben caratterizzati come quelli di "Naruto" (l'unica cosa buona di "Naruto") allora guardatevi qualcos'altro, se invece volete un ecchi con tante belle scolarette con la gonna volante allora guardatevi "To love Ru", perché "Strike The Blood" è lontano anni luce.


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belvedere

Episodi visti: 24/24 --- Voto 4
Questo anime è un classico esempio di come, mancando la trama, il resto non conta. Indubbiamente piacerà a chi ha visto pochi anime o ha usufruito di ventiquattro episodi di tempo da perdere. Scrivo da perdere, poiché dubito che sia un anime i cui personaggi resteranno a futura memoria come base per ulteriori character. Questa mia opinione si basa anche sul fatto che essendo la trama strutturata in vari archi narrativi c'era tutto il tempo di correggere il tiro. Va detto che essendo la saga basata su dei romanzi può essere che il vincolo di trasposizione animata fosse capestro. A suo merito riconosco che musica, combattimenti ed ecchi siano tecnicamente efficienti, per cui la salsa avrebbe potuto bollire ancora a lungo. Riconosco inoltre che la fluidità dell'azione con colpi di scena di alcuni archi narrativi è efficiente. Il problema sussiste nel valutare l'intera opera che, essendo una macedonia di fanservice (e non mi riferisco solo all'ecchi), non riesce ad avere un'anima. Essendo il protagonista un vampiro mi sembra quasi un paradosso.

LaMelina

Episodi visti: 24/24 --- Voto 5
Travolto dal destino e dalla sete di sangue che contraddistingue la sua specie, il vampiro più forte al mondo, ricordato dalle leggende come il Quarto Progenitore, si ritrova coinvolto in disastri di natura sempre diversa che colpiscono l'isola Itogami, altrimenti conosciuta come il Distretto Demoniaco. Akatsuki Kojou, questo il nome del discendente di Dracula protagonista di Strike The Blood, possiede un potere talmente immane da richiedere da parte dell'associazione del Re Leone, un ente impegnato nella difesa della pace tra uomini e demoni, una speciale supervisione. E' così che nella vita del vampiro piomba Himeragi Yukina con la sua arma Sekkarou, una sciamana in gamba che ha il compito di osservare, controllare e, in caso di pericolo, ammazzare il succhiasangue che le è stato affidato in custodia.

La narrazione parte da questo plot di base per articolarsi, man mano che si procede con i ventiquattro episodi, in archi narrativi a sé stanti. Ogni tot di puntate cambia il nemico (streghe, alchimisti, omuncoli, ecc.), Kojou attinge al suo harem come riserva di sangue, rilascia un nuovo famiglio e sconfigge l'avversario, dimostrando di essere realmente il vampiro più forte del mondo. Non tutte le saghe sono riuscite, in particolare le due finali sembrano frettolose e meno articolate rispetto alle prime; inoltre molte conclusioni appaiono scontate. L'anime ha un'ottima mescolanza d'azione, fantasy e romanticismo, supportata da un chara design pulito, accattivante e scene di combattimento ben realizzate. Il problema di fondo è l'eccessivo fanservice, che se da un lato cattura il pubblico maschile, dall'altro allontana le ragazze attratte dalla trama e dal chara. Qualcuno deve ancora spiegarmi com'è che tutte ronzano vicino a quel buono a nulla di Kojou, nemmeno fossero falene intorno a un lampione! E nel mentre si spogliano, lo baciano, cercano di sedurlo, di offrirgli il loro sangue, di imbastire una threesome con lui, di piazzargli il seno addosso o di coinvolgerlo in situazioni piccanti al limite del reale!

I personaggi di Strike The Blood sono privi di spessore, a partire dalla coppia di protagonisti: se da un lato abbiamo Kojou, un vampiro che alla minima mutanda perde sangue dal naso, che ha bisogno che gli venga spiegato più volte com'è che si combatte o cos'è che deve fare, e che ricalca lo stereotipo dell'eroe figo che non capisce un tubo di quello che gli capita intorno e nemmeno si accorge di fare strage di cuori; dall'altro non andiamo meglio, perché Yukina è l'apoteosi dell'indecenza, una ragazza che la dignità non sa nemmeno dov'è di casa e che dietro finti rossori, incavolature da tsundere e qualche "Hentai!", pensa di cavarsela e uscirsene pulita da un'immagine che la vede completamente in balia dell'uomo, sottomessa al ruolo di donatrice di sangue, 'sputtanando' tutto il buon senso che una donna dovrebbe avere quando si rapporta a un "animale". Nonostante dovesse aiutare Kojou a gestire il suo potere limitandolo, Yukina non fa altro che innescare il rilascio di quasi tutti i famigli, che sono l'espressione della forza di un vampiro, scoprendo il collo e lasciando che il suo caro Akatsuki senpai succhi il sangue necessario alla stipulazione di un contratto con uno spirito. Praticamente fa l'opposto di quello che le era stato richiesto, mandando a quel paese l'intera strategia di contenimento!
Gli unici personaggi che si salvano sono Natsuki, la strega professoressa che prende per il naso Kojou, e Asagi, l'unica donna in tutto l'anime che riesce ad essere femminile e non volgare, romantica e non prostituta, intraprendente, affidabile, gentile - me la sarei sposata subito! Ovviamente chi sceglierà Kojou si capisce fin dalla prima puntata, quindi il mio tifare per la coppia non canonica è stato l'ennesimo errore con questa serie, perché mi ha procurato ancor più nervoso. Molti personaggi secondari, poi, non si capisce nemmeno perché sono o dove sono, dato che non ci viene spiegato precisamente il loro ruolo, da dove provengono, chi servono, cosa ci fanno lì.

Nella stagione autunnale 2013 mi sono lasciata abbindolare da un bel po' di anime, attratta dal chara design pulito e dal misto di fantasy e azione che mi offrivano: Strike The Blood rientra pienamente in quelle serie che la prossima volta dovrò evitare! D'altronde per me resta ancora un mistero com'è che sono riuscita a tirare avanti per ventiquattro episodi senza decidere di darmi all'altro sesso o chiuderla prima della fine con un anime che non mi stava trasmettendo nulla, se non rabbia. Essendo indirizzato prettamente al genere maschile, con un'enorme dose di fanservice e una trama che ricalca le linee classiche degli harem, in certi momenti ho trovato la visione soffocante, e più di una volta ho pensato di dropparlo, mandando a quel paese il mio principio del "non droppo mai". Nonostante ciò, non nego mi siano piaciuti la struttura per archi narrativi, il chara design, l'OST, il buon mix di combattimenti, slice of life, elemento magico e mistery fusi insieme, e il fatto che l'anime in sé ricalca bene quelli che sono i canoni del suo genere, presentandosi come un buon esempio nella sua categoria. E' per questo motivo che non lo boccio del tutto, ma lo rimando con un 5. Poiché il finale ha lasciato più o meno intendere un possibile continuo, non sono convinta guarderò una seconda serie se mai ci sarà. Non penso infatti ci possano essere margini di miglioramento, o significherà snaturare un anime che nel suo genere ci sguazza beato.

Rygar

Episodi visti: 24/24 --- Voto 9
Con ogni probabilità, "Strike the Blood" è una delle serie che ho maggiormente apprezzato nell'ottima stagione autunnale 2013. Una serie che mi ha stupito positivamente per la notevole mole d'azione, per i combattimenti splendidamente realizzati e per la mole di rivelazioni ed evoluzioni nella trama che hanno saputo mantenere alto il mio interesse.

"Strike the Blood" è una serie della stagione autunnale 2013 composta da ventiquattro episodi di durata canonica. L'opera trae origine dall'omonima light novel del 2011, la quale ha dato origine a un manga nel 2012.

Trama: si narra che il più potente tra i vampiri detenga il titolo di "Quarto Progenitore", un individuo tale da dominare ben dodici famigli e possedere poteri tali da scatenare devastazione e calamità naturali. Il Quarto Progenitore si manifesta in Giappone, precisamente nell'isola artificiale di Itogami, luogo creato apposta per gestire le varie creature non umane in relativa pace e armonia. Tale isola è alimentata da una potente forma di energia magica. Il Quarto Progenitore altri non è che Kojō Akatsuki, un apparentemente normale studente liceale, il quale rischia di perdere la ragione alla vista del sangue (e di altre situazioni stimolanti, come il collo nudo di una ragazza). Il ragazzo non sa in che modo ha ottenuto il titolo di Quarto Progenitore, poiché ogni volta che tenta di ricordare l'accaduto è colpito da violenti attacchi di emicrania. Affinché il Quarto Progenitore non si scateni e rechi devastazione, l'Organizzazione del Re Leone invia una sciamana guerriera, Yukino Himeragi, col ruolo d'osservatrice. Yukino possiede Sekkarō, un'arma in grado di poter contrastare i poteri vampireschi di Kojō. Da questo punto avrà inizio una serie di eventi tali da risvegliare gradualmente i poteri del Quarto Progenitore e coinvolgere gli altri abitanti dell'isola (e non solo).

Grafica: dovendo trovare un difetto in questa serie, lo sottolineerei sul comparto grafico. Le ambientazioni non sono molto varie (poiché quasi tutta la serie è ambientata nell'isola artificiale di Itogami), tuttavia sono realizzate ottimamente, con una grande attenzione per il dettaglio. Eccelse le animazioni, dotate di rapidità e una grande fluidità, le quali massimizzano ed esaltano ogni scena d'azione. Bellissimo il character design, il quale riceve notevoli opere di cosmesi rispetto al manga e alle illustrazioni presenti nella light novel. Ottimo il monster design. Il difetto grafico risiede nel fatto che spesso vi è una sfocatura globale, la quale separa le linee, i profili, le ombreggiature; gli stessi colori paiono distaccati dal loro contesto naturale, creando uno sgradevole effetto di bassa risoluzione. Ignoro se tale effetto sia voluto o se sia dovuto a limitazioni grafiche, tuttavia attendo il Blu-ray per accertarmi di tale difetto.

Sonoro: davvero splendido. Forse si è investito di più sul comparto sonoro che su quello grafico. Le opening sono un concentrato energico di dinamismo, splendidi gli arrangiamenti. Le ending tendono a essere più dolci, ma ugualmente ben realizzate. Le OST sono magnifiche, ed enfatizzano splendidamente le varie scene d'azione, così come le parti più dolci e delicate della serie. Ottimi gli effetti sonori. Doppiaggio pressoché perfetto.

Personaggi: ottimi e ben fatti. Ottima la loro caratterizzazione, approfondito e ben sviluppato il fattore introspettivo (nonostante sia una serie d'azione); è presente anche un buon fattore evolutivo di ciascun personaggio (sia in termini di maturazione individuale, sia in termini di abilità nel combattimento), l'interazione non può che essere eccellente.

Sceneggiatura: "Strike the Blood" presenta una struttura composita, costituita da una serie di archi narrativi che nascono e si concludono all'interno della serie. In tal modo si massimizza la fruibilità e la chiarezza narrativa, così da focalizzare maggiormente l'attenzione dello spettatore su ciascuna saga piuttosto che su una visione globale dell'opera. La gestione temporale risulta lineare e progressiva, in un crescendo di avvenimenti e saghe. Ciascun episodio sembra ripercorrere uno schema narrativo ricorrente. La prima parte è dedicata alla componente di vita quotidiana/sentimentale/scolastica con alcuni elementi ecchi. Terminata tale parte (solitamente breve) ci si fionda sull'elemento scatenante delle scene d'azione e dei combattimenti. Il ritmo s'attesta su livelli medio/veloci. Sono presenti rari flashback e flashforward. Le scene di azione sono abbondanti, così come sono presenti diversi combattimenti in cui non manca la violenza e la morte, mai inappropriate e gratuite. È presente un discreto quantitativo di fanservice (mai esagerato o fastidioso). I dialoghi s'attestano su ottimi livelli.

Finale: occorre spendere qualche parola sugli ultimi due archi narrativi (composti rispettivamente da tre e due episodi), i quali sono più brevi rispetto agli archi narrativi precedenti (solitamente composti da quattro episodi ciascuno). Ciò dà un senso di "compressione" rispetto ai ritmi leggermente più distesi delle saghe precedenti, ragion per cui avvengono molti più fatti rispetto al solito e tutto pare più frenetico. Non che questo sia un male di per sé, tuttavia è percepibile una differenza di gestione degli avvenimenti, e questo può non piacere. In ogni caso la conclusione dell'ultimo arco narrativo è molto bella, in particolar modo ciò che accade dopo l'ending sembra preannunciare importanti sviluppi per un'eventuale seconda serie.

In sintesi, "Strike the Blood" è un più che degno rappresentante dell'ottima stagione autunnale 2013. Un'opera fresca, intrigante, coinvolgente, piacevolissima e dal notevole quantitativo di azione e colpi di scena che sa cogliere l'attenzione dello spettatore e la sa mantenere alta fino alla fine, offrendo azione e dinamismo. Mi sarebbe piaciuto un formato da ventisei episodi (così da approfondire meglio gli ultimi due archi narrativi), tuttavia non è possibile incolpare la serie per questo. Confido in una seconda stagione. Consigliata a chiunque ami le serie d'azione con combattimenti d'alto livello e non si scandalizza per la presenza di elementi di natura ecchi.


 7
Andrylodra

Episodi visti: 12/24 --- Voto 10
Personalmente, adoro quest'anime. Non capisco sinceramente perché le recensioni che trovo spesso su questo genere di anime, l'ecchi, siano sempre troppo negative. A mio parere, nonostante il genere in sé non sia molto apprezzato dalla massa, ogni volta che vedo questo tipo di anime mi diverto sia per la storia, sia anche per le situazioni assurde in cui si trovano i personaggi. Ecco perché vorrei invitare a non fare una recensione di parte a questo tipo di anime: prima di guardare un anime, bisognerebbe prima di tutto sapere di che genere è, e se lo apprezziamo o lo odiamo. Non si può semplicemente rovinare il giudizio di quest'anime poiché c'è solo fanservice: il genere è ecchi, non mira affatto a dare un senso serio o una spiegazione profonda, mira a far divertire il pubblico.

Tornando all'anime, il protagonista, Koujo, normale liceale che vive su un'isola adatta alla vita coi demoni, diviene il Quarto Progenitore, il vampiro più potente su tutta la Terra. In un mondo ormai abituato alla coesistenza coi demoni, il nostro eroe dovrà proteggere quest'isola dalle irruzioni di vari nemici affiancato da Yukina, una sciamana guerriera incaricata di sorvegliarlo.

I personaggi sono molto ben curati sia nel dettaglio che nella mentalità: come ogni anime del genere, il protagonista è circondato da ragazze che, prima nemiche, finiranno poi per innamorarsi o comunque affezionarsi al protagonista. Forse l'unica pecca è il numero elevato di ragazze che si verrà a creare, dato che Koujo possiede quattordici famigli e, per risvegliarli, serve una ragazza diversa per ognuno.
La grafica è molto ben fatta e moderna, ricca di dettagli, niente da dire.

Concludendo, consiglio vivamente l'anime agli amanti del genere, in quanto è molto bello e prende davvero tanto, se lo si sa apprezzare.

Giuseppes93

Episodi visti: 12/24 --- Voto 2
"Strike the Blood" è un anime del 2013 di ventiquattro episodi, realizzato dagli studi Silver Link e Connect.
Premetto che sono solito realizzare una recensione solamente a visione ultimata di un anime, tuttavia, dopo aver visto fino al dodicesimo episodio dell'anime, alla notizia che sarebbe durato ben ventiquattro episodi, ho rischiato veramente l'infarto. Non ce l'ho fatta. Mi sono arreso.

Da dove iniziare? Dalla "trama"?
L'anime è ambientato in una realtà alternativa (anche se con numerosi rimandi al mondo reale) e in particolare su un'isola di nome Itogami, in cui coesistono uomini e creature demoniache varie. Il protagonista è un ragazzo di nome Akatsuki Kojou, il quale si scoprirà essere il più potente vampiro del mondo, conosciuto anche come "Quarto Progenitore". Presto incontrerà una ragazza di nome Yukina Himeragi, una "sciamana spadaccina" facente parte di una Organizzazione con il compito di tenere sotto controllo il nostro pericoloso uomo.
La storia è narrata in più capitoli, ognuno costituito da quattro-cinque episodi, che vedono in genere i nostri eroi combattere contro il cattivo di turno. Questa struttura narrativa di certo non giova alla comprensione della trama e a un suo normale sviluppo, dato che quattro-cinque episodi non sono di certo sufficienti (o comunque in questo caso non lo sono) a inquadrare e descrivere dignitosamente i vari antagonisti e la storia alla base del dato capitolo. Per ognuno di essi, peraltro, l'esito è scontato: Kojou, come si è detto, è un vampiro immortale, quindi qualsiasi nemico non potrà nulla contro di lui, e, nella maggior parte dei casi, non dovrà neanche combattere, dato che ci penserà la fidata Yukina a sconfiggere i cattivoni per lui.

Ma passi anche uno sviluppo assurdo della trama, ciò che più ha creato disgusto nel sottoscritto in quest'anime sono i personaggi: tutte le ragazze che il nostro protagonista incontrerà, infatti, inizialmente lo odieranno a morte o addirittura cercheranno di ucciderlo, ma puntualmente tutte (e dico tutte) finiranno ai suoi piedi in un crescendo di fanservice e cattivo gusto veramente insopportabile.

Il lato tecnico è nella norma, e il solo fattore che salvo della serie sono le sigle di apertura e chiusura, che però, capite bene, non costituiscono una valida motivazione per giustificare la visione di un anime.

Sconsiglio quindi caldamente la visione a chiunque si professi amante degli anime: questa qui è un'opera veramente indegna di essere guardata da chicchessia, e mi auguro io stesso di dimenticarla in fretta.