White Album 2: Shiawase no Mukougawa
La sofferenza di amare senza essere o poter essere ricambiati.
Ecco la sensazione che al termine della visione mi ha lasciato "White Album 2: Shiawase no Mukōgawa" ("White Album 2: The Other Side of Happiness"). E per "senza essere ricambiati" non alludo solo all'amore impossibile che non sarà mai corrisposto, ma anche a quello che nasce o si manifesta in momenti diversi, senza che poi i sentimenti riescano a collimare e a dar seguito a una vera storia di amore.
Per la visione di questa serie mi sono fidato dei commenti e recensioni trovate su AnimeClick.it, dopo aver visto "L'eternità che desideri". Ho escluso la visione delle serie precedenti "White Album" e "White Album 2", e sono giunto direttamente a questa, pertanto non posso esprimere paragoni o valutazioni comparative.
Devo riconoscere che, sebbene mi abbia colpito in misura minore di "L'eternità che desideri", anche questa serie è stata una piacevole sorpresa per chi come me apprezza le serie rom-com scolastiche (che poi sono la maggioranza dei prodotti disponibili nel campo delle commedie romantiche e sentimentali), per come sono stati sviluppati la storia e i personaggi, sebbene le premesse siano quelle già viste in tante altre opere.
I protagonisti della storia sono l'amore impossibile/irraggiungibile e i rimpianti/rimorsi per le scelte compiute in determinati momenti dell'esistenza.
L'ambientazione è la solita: le scuole superiori e, a livello temporale, l'ultimo anno - il terzo, quello che rappresenta un po' l'iniziazione alla vita più "adulta", in cui si esce dal "sistema" iper-organizzato della scuola nipponica, per scegliere se proseguire con l'università o approcciare il mondo del lavoro.
Avendo visto un po' di anime ad ambientazione nelle scuole superiori, la cerimonia del diploma a marzo di ogni anno rappresenta un po' una sorta di iniziazione a una nuova vita. Pertanto, gli eventi che si svolgono nell'ultimo semestre del terzo anno scolastico acquisiscono (alludo ai vari festival scolastici, le vacanze di Natale, il S. Valentino e il White Day, ecc.) un vago sapore di malinconia e dolce tristezza, perché vengono affrontate per l'ultima volta da studenti di scuola che poi, in base alle aspirazioni per il futuro, potranno prendere strade diverse, che comportano l'allontanamento dal luogo ove si sono trascorsi gli anni tra i più significativi dell'adolescenza e, soprattutto, dalle amicizie e amori coltivati in quel periodo.
Spiegato l' "enviroment" della serie, "White Album 2" inserisce la classica trama romantica/sentimentale. Forse, giudicando l'anime con "gli occhiali dell'età", potrei scrivere più romantica, visto lo sviluppo e poi l'esito finale: alludo a quell'amore un po' assoluto, egocentrico, che non regge le sbavature, le imperfezioni, i passi falsi, che pretende e ha aspettative, spesso alte.
Quell'amore adolescenziale e giovanile che amplifica le emozioni, i sentimenti, la percezione di sé e della persona amata, e che aspira a colmare le lacune personali e a consentire il superamento delle caratteristiche e tipiche "insicurezze" di quella particolare e delicata fase della vita che è il passaggio dalla fanciullezza all'età adulta.
Ovviamente, ogni soggetto ha un modo di reagire e interagire con questi sentimenti del tutto personale, e tale atteggiamento è peculiare sia del carattere sia delle esperienze, positive e negative, che sono state affrontate nella esistenza. E con una concezione di amore simile, il rifiuto o l'indecisione o l'indifferenza subiti dalla persona "amata" determinano un dolore che non lascia scampo e che rende difficile affrontare la situazione, per dimenticare ciò che fa soffrire e superare la sofferenza, per tornare a guardare avanti.
I protagonisti dell'anime sono tre: Haruki, Setsuna e Kazusa.
Haruki è un ragazzo tranquillo, studioso (tanto da essere il migliore dell'istituto), maturo, gentile, posato, riflessivo e molto convincente nell'esposizione delle idee in cui crede, tanto da essere un vero e proprio punto di riferimento per tutti i compagni di scuola. Ha una ulteriore dote che a mio avviso lo rende oltremodo "vincente" e unico tra i personaggi visti: la modestia (non falsa) e l'autoironia. Non è il classico ingenuo e un po' stupido, tutto gentilezza, cui siamo ormai abituati nel classico cliché delle commedie romantiche scolastiche e shoujo. Ma non è il simbolo della perfezione, e lo dimostrerà commettendo un unico grave errore nella serie, di cui poi si pentirà, amaramente... Mi ha dato un po' l'impressione del solito che "predica bene ma razzola male", soprattutto con sé stesso. Fisicamente caruccio, ma nulla più.
Setsuna è in un certo senso, ahimè, il classico cliché della ragazza più popolare della scuola. Carina e gentile, sensibile, un po' timida e ingenua, cerca di fare dell'understatement il suo modo di essere con gli altri. Impersona il classico tema delle "maschere": a scuola assume un atteggiamento molto affabile, formale e gentile, cercando di apparire una ragazza modello, irreprensibile, bella, quasi inafferrabile, ciò che sostanzialmente non è normalmente in privato. Al di fuori delle interazioni formali (vedi scuola) si trasforma, cercando di essere sé stessa: una ragazza come altre che lavora part-time e che a casa si rifugia in camera a sognare come tutte.
Ma non è l'eterna anima candida e indecisa al limite dell'esaurimento nervoso: dimostrerà determinazione ferrea nell'ottenere ciò che desidera e un senso dell'opportunismo nel saper trarre vantaggio dalla situazione di incertezza tra Kazusa e Haruki, con i quali poi si incaponisce a insistere e continuare a restare molto legati tutti e tre, pur nella consapevolezza dei sentimenti tra i due. Alle medie ha subito un trauma legato all'ingiustizia e al bullismo, e non è più riuscita ad avere dei veri e propri amici, e vede in Kazusa la persona di fiducia che le è sempre mancata: il suo insistere a mantenere in tutti i modi l'amicizia con lei, nonostante le abbia soffiato il ragazzo di cui anche lei è innamorata, mi è sembrato un atto di cattiveria egoistica, un po' come voler "la botte piena e la moglie ubriaca".
Kazusa è la figura più interessante del trio. E quella che reputo la più matura, indipendentemente dall'immagine di ragazza bella e scontrosa che assume a scuola e con gli altri. Sotto la "corazza" da ribelle che ha assunto nelle interazioni con gli altri si nasconde una persona attenta ai dettagli, sensibile, onesta, corretta e rispettosa dei sentimenti altrui, diretta e tagliente (forse troppo) ma acuta e mai scontata, mai formale, e quindi così poco giapponese nel porsi con gli altri.
Sebbene non sia mai molto indulgente, pretende l'inverosimile da sé stessa, ma resta poco motivata a studiare anche per la sua grande passione per la musica e per la sua vita in solitudine forzata: figlia di una famosissima e virtuosa pianista che gira il mondo e che in sostanza le ha fatto capire che non aveva senso che la seguisse in Europa, vive da sola in una casa da sogno con tanto di studio per prove.
E la mancanza della madre, che la ricopre di tutto (anche l'impensabile...), ma che non è mai presente al suo fianco né si fa sentire, è il suo profondo "tallone di Achille", in cui Haruki un po' anche inconsapevolmente si inserisce, scalfendo e poi rompendo la corazza difensiva di Kazusa.
Il "fil rouge" che consentirà di incrociare il destino dei tre ragazzi sarà rappresentato dalla musica, e in particolare da una canzone, "White Album" della prima serie anime, cantata da Yuki Morikawa, per l'esibizione al festival scolastico del mese di ottobre, in cui Haruki riuscirà a coinvolgere Setsuna e soprattutto Kazusa ad esibirsi come gruppo di musica leggera, riscuotendo un incredibile successo.
Ma alla sera dello stesso giorno dell'esibizione succede qualcosa che sconvolgerà drasticamente le loro esistenze e che alla lunga renderà impossibile mantenere il legame di amicizia tra loro tre...
Mi fermo qui con lo spoiler. La sceneggiatura della serie è ben fatta: con un sapiente e azzeccato utilizzo delle tecniche del flashback e flashforward riesce a tener vivo l'interesse e la concentrazione dello spettatore, calibrando le spiegazioni dei momenti più significativi e alternandole con sequenze che lasciano il "mistero" delle motivazioni di determinate scelte e accadimenti a un momento successivo, che puntualmente arriva e chiarisce le motivazioni. Tale aspetto l'ho particolarmente apprezzato: rende la trama dinamica e avvincente, senza scadere nella confusione o nei buchi di trama.
A livello tecnico, sebbene si tratti di un'opera degli anni '10 del 2000, il chara design, pur scontando ancora lo "stile" in voga fine anni '90 e primo decennio anni '10, mi è sembrato più "attuale" e dolce, sebbene i visi presentino ancora un po' gli "spigoli" e quegli occhi "quadrati" che non mi fanno impazzire. Le animazioni sono molto fluide e ben armonizzate con la CG (i movimenti delle dita e delle mani durante l'assolo di chitarra di Haruki al concerto sono molto ben realizzati). Gli sfondi sono molto belli e dettagliati, i colori vividi e saturi, cieli e tramonti suggestivi, lacrime e pioggia realistici, anche la neve denota una particolare cura nel disegno e realizzazione.
Il comparto musicale è molto curato: le canzoni performate nella serie sono carine e con un testo adeguato al tema dell'amore e delle sue sofferenze. Oltre a "White Album", si ascolterà "Sound of Destiny" di Rina Ogata (altra idol della serie precedente) e una canzone originale chiamata "Todokanai Koi" ("Amore irraggiungibile", che diventerà la ending della straziante sequenza finale dell'anime), scritta e musicata dai personaggi della serie, rispettivamente Haruki e Kazusa.
Opening ed ending sempre a tema delle pene d'amore: "Todokanai Koi '13" come sigla di apertura e "Sayonara no Koto" come sigla finale, entrambe eseguite da Rena Uehara.
Mi sembra doveroso evidenziare che "White Album 2" è stata tratta da una visual novel per adulti di successo: "White Album". Sebbene tecnicamente sia un sequel della prima, la seconda si basa su una trama indipendente con nuovi personaggi.
La visual novel "White Album 2: Shiawase no Mukōgawa", uscita nel 2013, contiene un capitolo introduttivo e un final chapter. L'adattamento anime riguarda solo il capitolo introduttivo è stato trasmesso in televisione in Giappone tra ottobre e dicembre 2013.
Pertanto l'anime, sebbene abbia ricevuto un finale aperto, non avrebbe concluso la storia. Atteso il tempo trascorso, non credo che riceverà una seconda serie sul final chapter.
E tale limite rappresenta un vero peccato per la comprensione dell'intera storia, sebbene il finale "aperto" e in apparenza "interlocutorio" attribuisce all'opera un "sapore" particolare e molto accattivante: quel mix di malinconia, dolore, tristezza per ciò che poteva essere e non è stato per le scelte compiute dai protagonisti.
In poche parole, il senso dell'anime potrebbe essere riassunto da: "È la vita. A volte credi che due occhi ti guardino e invece non ti vedono neanche. A volte credi d’aver trovato qualcuno che cercavi e invece non hai trovato nessuno. Succede. E se non succede, è un miracolo. Ma i miracoli non durano mai". (Oriana Fallaci).
"White Album 2: Shiawase no Mukougawa" è un affresco diretto, tutto sommato verosimile di una storia di amore complicata da quegli "incidenti di percorso" dell'adolescenza in cui certe scelte, incluso il loro tempismo, hanno le loro conseguenze e alle quali non è sempre possibile porre rimedio per recuperare errori o incomprensioni.
I tre protagonisti sono approfonditi e sviluppati per bene, e possono mettere in difficoltà lo spettatore nel valutare la storia rappresentata, perché, per come sono sviluppati gli eventi, diventa difficile individuare un "responsabile" della situazione finale cui attribuire una sorta di colpa.
Di sicuro Haruki, Setsuna e Kazusa vengono resi bene nella loro "umanità" e tra i tre spicca Kazusa, che, partendo dal cliché del personaggio "tsundere", dimostra la profondità di saper accettare il "destino" per il bene dei due "amici", nonostante il lacerante dissidio interiore per i sentimenti che prova, almeno fino all'apoteosi dei sentimenti finale...
Al netto della melodrammaticità di alcuni passaggi dell'opera, alcune reazioni a dir poco surreali e teatrali dei personaggi (che si possono perdonare per esigenze di sviluppo della trama) e la mancanza di una visione del futuro (e in questo differisce da "L'eternità che desideri"), non posso fare altro che confermare le impressioni positive già espresse a riguardo "White Album 2: Shiawase no Mukougawa" e consigliarne la visione.
Ecco la sensazione che al termine della visione mi ha lasciato "White Album 2: Shiawase no Mukōgawa" ("White Album 2: The Other Side of Happiness"). E per "senza essere ricambiati" non alludo solo all'amore impossibile che non sarà mai corrisposto, ma anche a quello che nasce o si manifesta in momenti diversi, senza che poi i sentimenti riescano a collimare e a dar seguito a una vera storia di amore.
Per la visione di questa serie mi sono fidato dei commenti e recensioni trovate su AnimeClick.it, dopo aver visto "L'eternità che desideri". Ho escluso la visione delle serie precedenti "White Album" e "White Album 2", e sono giunto direttamente a questa, pertanto non posso esprimere paragoni o valutazioni comparative.
Devo riconoscere che, sebbene mi abbia colpito in misura minore di "L'eternità che desideri", anche questa serie è stata una piacevole sorpresa per chi come me apprezza le serie rom-com scolastiche (che poi sono la maggioranza dei prodotti disponibili nel campo delle commedie romantiche e sentimentali), per come sono stati sviluppati la storia e i personaggi, sebbene le premesse siano quelle già viste in tante altre opere.
I protagonisti della storia sono l'amore impossibile/irraggiungibile e i rimpianti/rimorsi per le scelte compiute in determinati momenti dell'esistenza.
L'ambientazione è la solita: le scuole superiori e, a livello temporale, l'ultimo anno - il terzo, quello che rappresenta un po' l'iniziazione alla vita più "adulta", in cui si esce dal "sistema" iper-organizzato della scuola nipponica, per scegliere se proseguire con l'università o approcciare il mondo del lavoro.
Avendo visto un po' di anime ad ambientazione nelle scuole superiori, la cerimonia del diploma a marzo di ogni anno rappresenta un po' una sorta di iniziazione a una nuova vita. Pertanto, gli eventi che si svolgono nell'ultimo semestre del terzo anno scolastico acquisiscono (alludo ai vari festival scolastici, le vacanze di Natale, il S. Valentino e il White Day, ecc.) un vago sapore di malinconia e dolce tristezza, perché vengono affrontate per l'ultima volta da studenti di scuola che poi, in base alle aspirazioni per il futuro, potranno prendere strade diverse, che comportano l'allontanamento dal luogo ove si sono trascorsi gli anni tra i più significativi dell'adolescenza e, soprattutto, dalle amicizie e amori coltivati in quel periodo.
Spiegato l' "enviroment" della serie, "White Album 2" inserisce la classica trama romantica/sentimentale. Forse, giudicando l'anime con "gli occhiali dell'età", potrei scrivere più romantica, visto lo sviluppo e poi l'esito finale: alludo a quell'amore un po' assoluto, egocentrico, che non regge le sbavature, le imperfezioni, i passi falsi, che pretende e ha aspettative, spesso alte.
Quell'amore adolescenziale e giovanile che amplifica le emozioni, i sentimenti, la percezione di sé e della persona amata, e che aspira a colmare le lacune personali e a consentire il superamento delle caratteristiche e tipiche "insicurezze" di quella particolare e delicata fase della vita che è il passaggio dalla fanciullezza all'età adulta.
Ovviamente, ogni soggetto ha un modo di reagire e interagire con questi sentimenti del tutto personale, e tale atteggiamento è peculiare sia del carattere sia delle esperienze, positive e negative, che sono state affrontate nella esistenza. E con una concezione di amore simile, il rifiuto o l'indecisione o l'indifferenza subiti dalla persona "amata" determinano un dolore che non lascia scampo e che rende difficile affrontare la situazione, per dimenticare ciò che fa soffrire e superare la sofferenza, per tornare a guardare avanti.
I protagonisti dell'anime sono tre: Haruki, Setsuna e Kazusa.
Haruki è un ragazzo tranquillo, studioso (tanto da essere il migliore dell'istituto), maturo, gentile, posato, riflessivo e molto convincente nell'esposizione delle idee in cui crede, tanto da essere un vero e proprio punto di riferimento per tutti i compagni di scuola. Ha una ulteriore dote che a mio avviso lo rende oltremodo "vincente" e unico tra i personaggi visti: la modestia (non falsa) e l'autoironia. Non è il classico ingenuo e un po' stupido, tutto gentilezza, cui siamo ormai abituati nel classico cliché delle commedie romantiche scolastiche e shoujo. Ma non è il simbolo della perfezione, e lo dimostrerà commettendo un unico grave errore nella serie, di cui poi si pentirà, amaramente... Mi ha dato un po' l'impressione del solito che "predica bene ma razzola male", soprattutto con sé stesso. Fisicamente caruccio, ma nulla più.
Setsuna è in un certo senso, ahimè, il classico cliché della ragazza più popolare della scuola. Carina e gentile, sensibile, un po' timida e ingenua, cerca di fare dell'understatement il suo modo di essere con gli altri. Impersona il classico tema delle "maschere": a scuola assume un atteggiamento molto affabile, formale e gentile, cercando di apparire una ragazza modello, irreprensibile, bella, quasi inafferrabile, ciò che sostanzialmente non è normalmente in privato. Al di fuori delle interazioni formali (vedi scuola) si trasforma, cercando di essere sé stessa: una ragazza come altre che lavora part-time e che a casa si rifugia in camera a sognare come tutte.
Ma non è l'eterna anima candida e indecisa al limite dell'esaurimento nervoso: dimostrerà determinazione ferrea nell'ottenere ciò che desidera e un senso dell'opportunismo nel saper trarre vantaggio dalla situazione di incertezza tra Kazusa e Haruki, con i quali poi si incaponisce a insistere e continuare a restare molto legati tutti e tre, pur nella consapevolezza dei sentimenti tra i due. Alle medie ha subito un trauma legato all'ingiustizia e al bullismo, e non è più riuscita ad avere dei veri e propri amici, e vede in Kazusa la persona di fiducia che le è sempre mancata: il suo insistere a mantenere in tutti i modi l'amicizia con lei, nonostante le abbia soffiato il ragazzo di cui anche lei è innamorata, mi è sembrato un atto di cattiveria egoistica, un po' come voler "la botte piena e la moglie ubriaca".
Kazusa è la figura più interessante del trio. E quella che reputo la più matura, indipendentemente dall'immagine di ragazza bella e scontrosa che assume a scuola e con gli altri. Sotto la "corazza" da ribelle che ha assunto nelle interazioni con gli altri si nasconde una persona attenta ai dettagli, sensibile, onesta, corretta e rispettosa dei sentimenti altrui, diretta e tagliente (forse troppo) ma acuta e mai scontata, mai formale, e quindi così poco giapponese nel porsi con gli altri.
Sebbene non sia mai molto indulgente, pretende l'inverosimile da sé stessa, ma resta poco motivata a studiare anche per la sua grande passione per la musica e per la sua vita in solitudine forzata: figlia di una famosissima e virtuosa pianista che gira il mondo e che in sostanza le ha fatto capire che non aveva senso che la seguisse in Europa, vive da sola in una casa da sogno con tanto di studio per prove.
E la mancanza della madre, che la ricopre di tutto (anche l'impensabile...), ma che non è mai presente al suo fianco né si fa sentire, è il suo profondo "tallone di Achille", in cui Haruki un po' anche inconsapevolmente si inserisce, scalfendo e poi rompendo la corazza difensiva di Kazusa.
Il "fil rouge" che consentirà di incrociare il destino dei tre ragazzi sarà rappresentato dalla musica, e in particolare da una canzone, "White Album" della prima serie anime, cantata da Yuki Morikawa, per l'esibizione al festival scolastico del mese di ottobre, in cui Haruki riuscirà a coinvolgere Setsuna e soprattutto Kazusa ad esibirsi come gruppo di musica leggera, riscuotendo un incredibile successo.
Ma alla sera dello stesso giorno dell'esibizione succede qualcosa che sconvolgerà drasticamente le loro esistenze e che alla lunga renderà impossibile mantenere il legame di amicizia tra loro tre...
Mi fermo qui con lo spoiler. La sceneggiatura della serie è ben fatta: con un sapiente e azzeccato utilizzo delle tecniche del flashback e flashforward riesce a tener vivo l'interesse e la concentrazione dello spettatore, calibrando le spiegazioni dei momenti più significativi e alternandole con sequenze che lasciano il "mistero" delle motivazioni di determinate scelte e accadimenti a un momento successivo, che puntualmente arriva e chiarisce le motivazioni. Tale aspetto l'ho particolarmente apprezzato: rende la trama dinamica e avvincente, senza scadere nella confusione o nei buchi di trama.
A livello tecnico, sebbene si tratti di un'opera degli anni '10 del 2000, il chara design, pur scontando ancora lo "stile" in voga fine anni '90 e primo decennio anni '10, mi è sembrato più "attuale" e dolce, sebbene i visi presentino ancora un po' gli "spigoli" e quegli occhi "quadrati" che non mi fanno impazzire. Le animazioni sono molto fluide e ben armonizzate con la CG (i movimenti delle dita e delle mani durante l'assolo di chitarra di Haruki al concerto sono molto ben realizzati). Gli sfondi sono molto belli e dettagliati, i colori vividi e saturi, cieli e tramonti suggestivi, lacrime e pioggia realistici, anche la neve denota una particolare cura nel disegno e realizzazione.
Il comparto musicale è molto curato: le canzoni performate nella serie sono carine e con un testo adeguato al tema dell'amore e delle sue sofferenze. Oltre a "White Album", si ascolterà "Sound of Destiny" di Rina Ogata (altra idol della serie precedente) e una canzone originale chiamata "Todokanai Koi" ("Amore irraggiungibile", che diventerà la ending della straziante sequenza finale dell'anime), scritta e musicata dai personaggi della serie, rispettivamente Haruki e Kazusa.
Opening ed ending sempre a tema delle pene d'amore: "Todokanai Koi '13" come sigla di apertura e "Sayonara no Koto" come sigla finale, entrambe eseguite da Rena Uehara.
Mi sembra doveroso evidenziare che "White Album 2" è stata tratta da una visual novel per adulti di successo: "White Album". Sebbene tecnicamente sia un sequel della prima, la seconda si basa su una trama indipendente con nuovi personaggi.
La visual novel "White Album 2: Shiawase no Mukōgawa", uscita nel 2013, contiene un capitolo introduttivo e un final chapter. L'adattamento anime riguarda solo il capitolo introduttivo è stato trasmesso in televisione in Giappone tra ottobre e dicembre 2013.
Pertanto l'anime, sebbene abbia ricevuto un finale aperto, non avrebbe concluso la storia. Atteso il tempo trascorso, non credo che riceverà una seconda serie sul final chapter.
E tale limite rappresenta un vero peccato per la comprensione dell'intera storia, sebbene il finale "aperto" e in apparenza "interlocutorio" attribuisce all'opera un "sapore" particolare e molto accattivante: quel mix di malinconia, dolore, tristezza per ciò che poteva essere e non è stato per le scelte compiute dai protagonisti.
In poche parole, il senso dell'anime potrebbe essere riassunto da: "È la vita. A volte credi che due occhi ti guardino e invece non ti vedono neanche. A volte credi d’aver trovato qualcuno che cercavi e invece non hai trovato nessuno. Succede. E se non succede, è un miracolo. Ma i miracoli non durano mai". (Oriana Fallaci).
"White Album 2: Shiawase no Mukougawa" è un affresco diretto, tutto sommato verosimile di una storia di amore complicata da quegli "incidenti di percorso" dell'adolescenza in cui certe scelte, incluso il loro tempismo, hanno le loro conseguenze e alle quali non è sempre possibile porre rimedio per recuperare errori o incomprensioni.
I tre protagonisti sono approfonditi e sviluppati per bene, e possono mettere in difficoltà lo spettatore nel valutare la storia rappresentata, perché, per come sono sviluppati gli eventi, diventa difficile individuare un "responsabile" della situazione finale cui attribuire una sorta di colpa.
Di sicuro Haruki, Setsuna e Kazusa vengono resi bene nella loro "umanità" e tra i tre spicca Kazusa, che, partendo dal cliché del personaggio "tsundere", dimostra la profondità di saper accettare il "destino" per il bene dei due "amici", nonostante il lacerante dissidio interiore per i sentimenti che prova, almeno fino all'apoteosi dei sentimenti finale...
Al netto della melodrammaticità di alcuni passaggi dell'opera, alcune reazioni a dir poco surreali e teatrali dei personaggi (che si possono perdonare per esigenze di sviluppo della trama) e la mancanza di una visione del futuro (e in questo differisce da "L'eternità che desideri"), non posso fare altro che confermare le impressioni positive già espresse a riguardo "White Album 2: Shiawase no Mukougawa" e consigliarne la visione.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Da amante degli anime romantici, quando ho letto la trama di "White Album 2", ammetto di essere partita con aspettative davvero basse: l'ambientazione scolastica, il triangolo amoroso, la ragazza più bella della scuola contro quella scontrosa e riservata, e così via, tuttavia devo ammettere di essere rimasta davvero piacevolmente sorpresa; per questo motivo non posso che esprimere tutto il mio piacere in una recensione assolutamente positiva.
Ma andiamo al punto cruciale, visto che la trama è stata già ampiamente descritta: i personaggi.
Setsuna, bella e ammirata da tutti, si distacca dal topos tipico della ragazza carina degli anime perché, pur essendo bellissima, non è affatto stupida o eccessivamente ingenua, anzi direi quasi che è metodica, calcolatrice e profonda. Certo, fa storcere il naso pensare a come si sia presa Haruki, ma proprio per questo motivo il suo personaggio è così reale, perché lei si è comportata come farebbero molte adolescenti della sua età quando si innamorano follemente di un ragazzo.
Kazusa, invece, che è l'esatto opposto di Setsuna, nonostante il suo carattere chiuso si rivela estremamente attenta e premurosa nei confronti delle persone a cui vuole bene, e io sono convinta che, se Haruki non l'avesse spinta a confessarsi, lei non avrebbe mai detto nulla, e avrebbe continuato a recitare la parte dell'amica per il bene dei suoi amici.
Tuttavia, io penso che il personaggio migliore di tutto l'anime sia proprio Haruki: è lontano anni luce dal tipico protagonista degli anime shoujo, che è sempre o bello e dannato o ingenuo e gentile, perché nonostante la sua gentilezza è una persona determinata, precisa, a cui tutti chiedono consiglio e a cui tutti si affidano, è un personaggio forte e sicuro di sé che si fa sempre carico di tutto e tutti, sempre apprensivo e attento, uno di quelli che ti dicono quello che pensano senza remore (nella maggior parte dei casi, eh...), e sono proprio questi suoi tratti a far capitolare Kazusa prima e Setsuna poi. L'ho apprezzato tantissimo come protagonista, e sinceramente spero in un continuo dell'anime per vedere una sua ulteriore evoluzione.
Concludo la mia recensione dicendo che, secondo me, non sono stati Haruki e Kazusa a tradire sul serio: certo, non nego che abbiano agito alle spalle di quella che è in teoria rispettivamente la fidanzata di uno e la migliore amica dell'altra, ma io riprendo proprio le parole di Setsuna, e dico che la prima a tradire è stata lei. E, concedetemi di dirlo, un po' se l'è cercata: era perfettamente consapevole di quello che provavano i suoi amici, ma ha preferito ignorare la realtà per ottenere quello che voleva, cioè Haruki, e ha finito con il pagarne le conseguenze. E il fatto che poi, alla fine, se ne sia resa conto, dimostra quanto questo personaggio sia rilevante e importante.
Consiglio a tutti la visione di questo anime, non ne rimarrete affatto delusi e vi farà anche riflettere molto sulle dinamiche spesso insidiose che legano l'amicizia all'amore.
Da amante degli anime romantici, quando ho letto la trama di "White Album 2", ammetto di essere partita con aspettative davvero basse: l'ambientazione scolastica, il triangolo amoroso, la ragazza più bella della scuola contro quella scontrosa e riservata, e così via, tuttavia devo ammettere di essere rimasta davvero piacevolmente sorpresa; per questo motivo non posso che esprimere tutto il mio piacere in una recensione assolutamente positiva.
Ma andiamo al punto cruciale, visto che la trama è stata già ampiamente descritta: i personaggi.
Setsuna, bella e ammirata da tutti, si distacca dal topos tipico della ragazza carina degli anime perché, pur essendo bellissima, non è affatto stupida o eccessivamente ingenua, anzi direi quasi che è metodica, calcolatrice e profonda. Certo, fa storcere il naso pensare a come si sia presa Haruki, ma proprio per questo motivo il suo personaggio è così reale, perché lei si è comportata come farebbero molte adolescenti della sua età quando si innamorano follemente di un ragazzo.
Kazusa, invece, che è l'esatto opposto di Setsuna, nonostante il suo carattere chiuso si rivela estremamente attenta e premurosa nei confronti delle persone a cui vuole bene, e io sono convinta che, se Haruki non l'avesse spinta a confessarsi, lei non avrebbe mai detto nulla, e avrebbe continuato a recitare la parte dell'amica per il bene dei suoi amici.
Tuttavia, io penso che il personaggio migliore di tutto l'anime sia proprio Haruki: è lontano anni luce dal tipico protagonista degli anime shoujo, che è sempre o bello e dannato o ingenuo e gentile, perché nonostante la sua gentilezza è una persona determinata, precisa, a cui tutti chiedono consiglio e a cui tutti si affidano, è un personaggio forte e sicuro di sé che si fa sempre carico di tutto e tutti, sempre apprensivo e attento, uno di quelli che ti dicono quello che pensano senza remore (nella maggior parte dei casi, eh...), e sono proprio questi suoi tratti a far capitolare Kazusa prima e Setsuna poi. L'ho apprezzato tantissimo come protagonista, e sinceramente spero in un continuo dell'anime per vedere una sua ulteriore evoluzione.
Concludo la mia recensione dicendo che, secondo me, non sono stati Haruki e Kazusa a tradire sul serio: certo, non nego che abbiano agito alle spalle di quella che è in teoria rispettivamente la fidanzata di uno e la migliore amica dell'altra, ma io riprendo proprio le parole di Setsuna, e dico che la prima a tradire è stata lei. E, concedetemi di dirlo, un po' se l'è cercata: era perfettamente consapevole di quello che provavano i suoi amici, ma ha preferito ignorare la realtà per ottenere quello che voleva, cioè Haruki, e ha finito con il pagarne le conseguenze. E il fatto che poi, alla fine, se ne sia resa conto, dimostra quanto questo personaggio sia rilevante e importante.
Consiglio a tutti la visione di questo anime, non ne rimarrete affatto delusi e vi farà anche riflettere molto sulle dinamiche spesso insidiose che legano l'amicizia all'amore.
Ho appena finito di vedere questo bellissimo anime per la seconda volta e scrivo quello che avrei dovuto scrivere dopo la mia prima visione.
Come prima cosa vi dico di non guardare mai i precedenti "White Album" e "White Album 2", in quanto sono penosi: dopo averli visti, avevo poca fiducia in questa nuova serie, ma per fortuna, avendo cambiato sia la casa produttrice che tutto il resto, è stato fatto un ottimo lavoro.
L'anime deriva dal gioco e, come spesso accade in questi casi, lo segue fedelmente, per nostra fortuna.
I disegni sono ottimi, come le ambientazioni, i paesaggi e ovviamente le ragazze. Di molto positivo è che, essendo un anime basato sulla musica e sull'amore in tutte le sue forme, tutte le canzoni e musiche di sottofondo sono molto belle, create con accuratezza; i DVD con le musiche e le canzoni di questo anime conviene acquistarli, se l'anime vi sarà piaciuto, come accade nel 99% dei casi.
Non è assolutamente necessario vedere i precedenti "White Album", ed essendo stati delle vere oscenità, questa è un'altra grande fortuna.
La storia è molto interessante, strutturata molto bene, e tiene la persona incollata allo schermo per l'intera serie. Come spesso accade in altri anime, si ha una storia basata sul triangolo amoroso, ma quello che differisce dagli altri anime è come la storia si svolge: anche se può sembrare simile, in realtà si discosta sempre di più, arrivando a un finale unico che non fa rimpiangere nulla di quello che hai visto, e che per ogni caso accaduto, sia positivo che negativo, ti fa comprendere quanto grande sia l'amore provato e ti scalda il cuore.
So che è stato creato un nuovo game come seguito a questa storia, di qualche anno più avanti a tutto quello accaduto: spero in futuro di poterlo vedere, perché lo faranno come anime, ma allo stesso tempo vorrei non vederlo, perché questo anime è bello per quello che è. Ti fa sognare, sorridere, piangere, sognare, immaginare una storia differente, ma, alla fine, scaldandoti il cuore, ti fa capire che va bene così com'è, senza aggiungerci nulla o proseguire con altro.
E' un'opera come "Zetsuen no Tempest", "Madoka Magika" e pochi altri che si sono visti in questi decenni.
Come prima cosa vi dico di non guardare mai i precedenti "White Album" e "White Album 2", in quanto sono penosi: dopo averli visti, avevo poca fiducia in questa nuova serie, ma per fortuna, avendo cambiato sia la casa produttrice che tutto il resto, è stato fatto un ottimo lavoro.
L'anime deriva dal gioco e, come spesso accade in questi casi, lo segue fedelmente, per nostra fortuna.
I disegni sono ottimi, come le ambientazioni, i paesaggi e ovviamente le ragazze. Di molto positivo è che, essendo un anime basato sulla musica e sull'amore in tutte le sue forme, tutte le canzoni e musiche di sottofondo sono molto belle, create con accuratezza; i DVD con le musiche e le canzoni di questo anime conviene acquistarli, se l'anime vi sarà piaciuto, come accade nel 99% dei casi.
Non è assolutamente necessario vedere i precedenti "White Album", ed essendo stati delle vere oscenità, questa è un'altra grande fortuna.
La storia è molto interessante, strutturata molto bene, e tiene la persona incollata allo schermo per l'intera serie. Come spesso accade in altri anime, si ha una storia basata sul triangolo amoroso, ma quello che differisce dagli altri anime è come la storia si svolge: anche se può sembrare simile, in realtà si discosta sempre di più, arrivando a un finale unico che non fa rimpiangere nulla di quello che hai visto, e che per ogni caso accaduto, sia positivo che negativo, ti fa comprendere quanto grande sia l'amore provato e ti scalda il cuore.
So che è stato creato un nuovo game come seguito a questa storia, di qualche anno più avanti a tutto quello accaduto: spero in futuro di poterlo vedere, perché lo faranno come anime, ma allo stesso tempo vorrei non vederlo, perché questo anime è bello per quello che è. Ti fa sognare, sorridere, piangere, sognare, immaginare una storia differente, ma, alla fine, scaldandoti il cuore, ti fa capire che va bene così com'è, senza aggiungerci nulla o proseguire con altro.
E' un'opera come "Zetsuen no Tempest", "Madoka Magika" e pochi altri che si sono visti in questi decenni.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Ero un po' titubante all'inizio nell'intraprendere un nuovo anime shoujo; sono un neofita del genere, però sto sempre più scoprendo come molte opere di questo tipo o non si concludono o si concludono male, lasciando tanti dubbi e incertezze al momento del loro termine. Se però cercate una storia appassionante, coinvolgente e con un giusto finale, allora "White Album 2" fa per voi.
L'anime si concentra su tre studenti all'ultimo anno di liceo, e cioè: Haruki, Setsuna e Kazuki. Haruki è un ragazzo brillante e intelligente, ha sempre un consiglio per tutti e sa sempre come risolvere le varie problematiche che gli sottopongono. Setsuna è la ragazza più bella della scuola ed è una persona vivace e genuina, al contrario di Kazuki che è molto taciturna e chiusa. Seppur così diversi, i nostri protagonisti si uniranno per la passione per la musica. Kazuki è un vero prodigio, essendo figlia di una nota pianista, suona perfettamente il piano, ma se la cava anche con gli altri strumenti e, proprio grazie a questa sua conoscenza musicale, legherà con Haruki, insegnandogli a suonare la chitarra. I tre si uniranno per formare una band con l'obbiettivo di esibirsi all'ultimo evento scolastico dell'anno.
La trama seppur molto semplice non annoia mai, ma soprattutto ogni puntata seguirà una data logica. Questo non è poco per un anime di questo tipo. In molte opere simili i problemi sorgono per l'inettitudine del protagonista incapace di esprimere i propri sentimenti o di agire o di capire ciò che prova, alcune volte gli autori calcano così la mano da rendere l'opera quasi ridicola, ma questo fortunatamente non è il caso di Haruki. I problemi amorosi nasceranno non per la mancanza di coraggio del nostro protagonista maschile, ma saranno gli eventi naturali a portare subbuglio in un equilibrio apparente. Ciò che ho apprezzato di quest'opera è proprio la veridicità dei fatti. Non assistiamo a un intreccio amoroso che può realizzarsi solamente in un anime, ma, anzi, è un classico triangolo amoroso che nella realtà è esistito, esiste ed esisterà, e questa sua vicinanza alla realtà porta lo spettatore a immedesimarsi e a calarsi nei personaggi e consequenzialmente nei loro stati d'animo.
Essendo solo tre i protagonisti, avremo la possibilità di conoscere molti aspetti del loro carattere. Setsuna io non l'ho mai sopportata, fin da subito avevo capito che lei era il terzo incomodo e, seppur tanto dolce e amorevole, il suo egoismo nel prendersi Haruki mi ha portato a detestarla. Certo in amore tutto è lecito, ma tifando per Kazuki non l'ho mai apprezzata. Kazuki è la classica ragazza dura fuori ma tanto dolce dentro. Ciò che mi ha portato ad amare questo personaggio è stato il suo amore silente, i suoi piccoli gesti d'amore verso Haruki fatti nel tempo senza che nessuno (o quasi) se ne accorgesse. Dopo che Haruki e Setsuna si fidanzano, cercherà di fare ciò che qualsiasi buona amica avrebbe fatto nella realtà, e cioè cercare di rinnegare ed eliminare il suo amore latente per Haruki, ma, ed è qui che c'è la differenza con gli altri anime, a un certo punto l'amore trionfa. Vedremo Haruki e Kazuki essere travolti dalla passione, dare sfogo ai loro sentimenti, rivelando ciò che da sempre era più vero, e cioè il loro amore reciproco. Su Haruki ho poco da dire, ma anche da ridire. E' un degno protagonista, ho apprezzato la sua determinazione nel fare ciò che riteneva più giusto fare nei vari momenti dell'opera. La sua onestà (si badi... verso i suoi sentimenti) che vedremo nelle ultime puntate è stata davvero una sorpresa. In altri contesti il protagonista, per le troppe implicazioni morali che i suoi gesti avrebbero portato, si sarebbe bloccato, ma fortunatamente qui non accade, e vedremo un Haruki seguire il suo cuore. Non sono un amante del tradimento, anzi, ma è stato bello vedere ciò volevo accadesse da subito, e forse anche ciò che era più giusto.
Il finale è perfetto. Nessun dramma, nessuna sviolinata, ma la fanno da padrona ancora una volta i veri sentimenti che sono alla base dell'intera storia. Neanche un amante del lieto fine come me è rimasto insoddisfatto di quanto succede. Il perché è facile... è un finale logico, realistico, al quale si dà una spiegazione razionale. La tristezza che si proverà non è dovuta ai dubbi o alle incertezze di un finale poco chiaro, ma a come i fatti si sono svolti e, come nella vita reale, si giustificherà il tutto dicendo: "Beh... è andata così, poco da fare".
Non ho nulla da aggiungere sulla regia o sui disegni. Bellissime le musiche, così belle che nei giorni in cui seguivo l'anime e anche successivamente le avevo ancora in mente. Beh, che aggiungere più... vi consiglio senza riserve la visione di questo anime, non ve ne pentirete.
Ero un po' titubante all'inizio nell'intraprendere un nuovo anime shoujo; sono un neofita del genere, però sto sempre più scoprendo come molte opere di questo tipo o non si concludono o si concludono male, lasciando tanti dubbi e incertezze al momento del loro termine. Se però cercate una storia appassionante, coinvolgente e con un giusto finale, allora "White Album 2" fa per voi.
L'anime si concentra su tre studenti all'ultimo anno di liceo, e cioè: Haruki, Setsuna e Kazuki. Haruki è un ragazzo brillante e intelligente, ha sempre un consiglio per tutti e sa sempre come risolvere le varie problematiche che gli sottopongono. Setsuna è la ragazza più bella della scuola ed è una persona vivace e genuina, al contrario di Kazuki che è molto taciturna e chiusa. Seppur così diversi, i nostri protagonisti si uniranno per la passione per la musica. Kazuki è un vero prodigio, essendo figlia di una nota pianista, suona perfettamente il piano, ma se la cava anche con gli altri strumenti e, proprio grazie a questa sua conoscenza musicale, legherà con Haruki, insegnandogli a suonare la chitarra. I tre si uniranno per formare una band con l'obbiettivo di esibirsi all'ultimo evento scolastico dell'anno.
La trama seppur molto semplice non annoia mai, ma soprattutto ogni puntata seguirà una data logica. Questo non è poco per un anime di questo tipo. In molte opere simili i problemi sorgono per l'inettitudine del protagonista incapace di esprimere i propri sentimenti o di agire o di capire ciò che prova, alcune volte gli autori calcano così la mano da rendere l'opera quasi ridicola, ma questo fortunatamente non è il caso di Haruki. I problemi amorosi nasceranno non per la mancanza di coraggio del nostro protagonista maschile, ma saranno gli eventi naturali a portare subbuglio in un equilibrio apparente. Ciò che ho apprezzato di quest'opera è proprio la veridicità dei fatti. Non assistiamo a un intreccio amoroso che può realizzarsi solamente in un anime, ma, anzi, è un classico triangolo amoroso che nella realtà è esistito, esiste ed esisterà, e questa sua vicinanza alla realtà porta lo spettatore a immedesimarsi e a calarsi nei personaggi e consequenzialmente nei loro stati d'animo.
Essendo solo tre i protagonisti, avremo la possibilità di conoscere molti aspetti del loro carattere. Setsuna io non l'ho mai sopportata, fin da subito avevo capito che lei era il terzo incomodo e, seppur tanto dolce e amorevole, il suo egoismo nel prendersi Haruki mi ha portato a detestarla. Certo in amore tutto è lecito, ma tifando per Kazuki non l'ho mai apprezzata. Kazuki è la classica ragazza dura fuori ma tanto dolce dentro. Ciò che mi ha portato ad amare questo personaggio è stato il suo amore silente, i suoi piccoli gesti d'amore verso Haruki fatti nel tempo senza che nessuno (o quasi) se ne accorgesse. Dopo che Haruki e Setsuna si fidanzano, cercherà di fare ciò che qualsiasi buona amica avrebbe fatto nella realtà, e cioè cercare di rinnegare ed eliminare il suo amore latente per Haruki, ma, ed è qui che c'è la differenza con gli altri anime, a un certo punto l'amore trionfa. Vedremo Haruki e Kazuki essere travolti dalla passione, dare sfogo ai loro sentimenti, rivelando ciò che da sempre era più vero, e cioè il loro amore reciproco. Su Haruki ho poco da dire, ma anche da ridire. E' un degno protagonista, ho apprezzato la sua determinazione nel fare ciò che riteneva più giusto fare nei vari momenti dell'opera. La sua onestà (si badi... verso i suoi sentimenti) che vedremo nelle ultime puntate è stata davvero una sorpresa. In altri contesti il protagonista, per le troppe implicazioni morali che i suoi gesti avrebbero portato, si sarebbe bloccato, ma fortunatamente qui non accade, e vedremo un Haruki seguire il suo cuore. Non sono un amante del tradimento, anzi, ma è stato bello vedere ciò volevo accadesse da subito, e forse anche ciò che era più giusto.
Il finale è perfetto. Nessun dramma, nessuna sviolinata, ma la fanno da padrona ancora una volta i veri sentimenti che sono alla base dell'intera storia. Neanche un amante del lieto fine come me è rimasto insoddisfatto di quanto succede. Il perché è facile... è un finale logico, realistico, al quale si dà una spiegazione razionale. La tristezza che si proverà non è dovuta ai dubbi o alle incertezze di un finale poco chiaro, ma a come i fatti si sono svolti e, come nella vita reale, si giustificherà il tutto dicendo: "Beh... è andata così, poco da fare".
Non ho nulla da aggiungere sulla regia o sui disegni. Bellissime le musiche, così belle che nei giorni in cui seguivo l'anime e anche successivamente le avevo ancora in mente. Beh, che aggiungere più... vi consiglio senza riserve la visione di questo anime, non ve ne pentirete.
Nel 1998, la casa di produzione Leaf pubblica la visual novel “White Album”. Circa dieci anni più tardi, lo studio Seven Arcs ne realizza una trasposizione animata. Nel 2010 e 2011, invece, escono rispettivamente i giochi “White Album 2: Introductory Chapter” e “White Album 2: Closing Chapter”. Questa volta tocca allo studio Satelight, nel 2013, produrre la relativa serie animata, intitolata “White Album 2: Shiawase no Mukogawa”.
L’anime vede come protagonista Haruki Kitahara, chitarrista dilettante e uno dei due membri che compongono il club di musica leggera. Mentre è intento a strimpellare la canzone di Yuki Morikawa che dà il titolo all’opera, accompagnato dal misterioso pianista dell’aula accanto, il ragazzo sente qualcuno intonare le parole del brano: si tratta di Setsuna Ogiso, la quale si unirà al club in veste di cantante assieme alla tenebrosa Kazusa Touma.
Dopo la delusione del primo “White Album”, non sapevo cosa aspettarmi da questa nuova serie: quest’ultima, però, grazie a un cast e a uno staff completamente rinnovati, si è rivelata davvero una piacevole sorpresa. I tredici episodi di cui si compone scorrono molto velocemente e riescono a coinvolgere lo spettatore senza mai annoiarlo. Tuttavia, non si può dire che tutti gli avvenimenti siano il massimo dell’originalità: la pianista che sviene e si ammala per il troppo esercizio, ad esempio, è un cliché visto e rivisto. Eppure, nonostante alcuni elementi che poco sanno di novità e che siamo abituati a vedere nelle commedie sentimentali, l’opera in questione presenta una quantità considerevole di sviluppi sorprendenti, accattivanti e soprattutto molto realistici. A differenza dell’anime precedente, infatti, la sceneggiatura è coerente e davvero ben realizzata. Tutti i pensieri dei personaggi e il loro modo di agire hanno un preciso perché: di primo acchito, molti di essi sarebbero abbastanza discutibili dal punto di vista morale; tuttavia, ho trovato giustissime tutte le azioni da loro compiute, perfettamente in linea con il carattere e i sentimenti di ciascuno. Lo sviluppo delle relazioni tra i protagonisti, dunque, è sicuramente uno degli aspetti migliori della serie, perché verosimile e mai scontato. Con le stesse identiche parole si potrebbe descrivere il finale, un concentrato di malinconia che difficilmente era possibile prevedere.
Un altro punto forte sono sicuramente i personaggi: ho trovato molto saggio, da parte degli autori, concentrarsi solo sui tre protagonisti, cosa che ha di certo giovato alla caratterizzazione di ciascuno di essi. A mio avviso, le due ragazze brillano con la stessa intensità: da un lato abbiamo Kazusa, colei che più ha affascinato il pubblico grazie al carattere in apparenza freddo e al mostruoso talento; dall’altro vi è invece Setsuna, ragazza estremamente gentile e solare. Entrambe sono splendidamente approfondite dal punto di vista psicologico e, soprattutto, sono ben lontane dai classici stereotipi a cui siamo abituati. Per fare un esempio, la nostra cantante è anni luce dall’essere la classica protagonista proveniente da una famiglia ricca e agiata e senza il minimo difetto. Alcuni suoi comportamenti, infatti, mi hanno portata a rivalutarla e a considerarla al pari di Kazusa, che fino a un certo punto è stata l’unica ad occupare il podio di miglior personaggio. Meno splendente delle due eroine, ma comunque con un’ottima caratterizzazione, è il nostro chitarrista: anche Haruki è ben lungi dall’essere il solito, stereotipato protagonista che spesso troviamo nel genere harem, ammaliato da tutte e intraprendente con nessuna. Kitahara è un ragazzo che sa quel che fa e che affronta tutti a viso aperto; a volte, però, è insicuro a causa di sentimenti contrastanti, a cui cerca comunque di ovviare con forte risoluzione.
Passiamo al lato tecnico. Il character design è davvero semplice, tuttavia non risulta mai fastidioso (eccezion fatta per la striscia orizzontale utilizzata per disegnare il naso); le animazioni e i fondali sono di ottima fattura, anche se le prime hanno vacillato in qualche episodio; OST e canzoni sono molto orecchiabili, in particolare “Todokanai koi ‘13”, utilizzata come opening.
In conclusione, “White Album 2: Shiawase no Mukougawa” è una serie che si lascia piacevolmente seguire e che appassiona grazie a ottimi personaggi e storie d’amore molto realistiche. Il finale, poi, è davvero azzeccato e chiude coerentemente, senza cliché o falsi buonismi, le vicende trattate. Non sarà un’opera estremamente innovativa, ma è di sicuro consigliatissima agli amanti degli anime tratti da visual novel. Da guardare anche se non avete visto il precedente “White Album” ( di cui vi potete risparmiare l’orrenda visione). Al massimo, vi sfuggirà chi sono queste Yuki Morikawa e Rina Ogata più volte nominate. Voto: 8.
L’anime vede come protagonista Haruki Kitahara, chitarrista dilettante e uno dei due membri che compongono il club di musica leggera. Mentre è intento a strimpellare la canzone di Yuki Morikawa che dà il titolo all’opera, accompagnato dal misterioso pianista dell’aula accanto, il ragazzo sente qualcuno intonare le parole del brano: si tratta di Setsuna Ogiso, la quale si unirà al club in veste di cantante assieme alla tenebrosa Kazusa Touma.
Dopo la delusione del primo “White Album”, non sapevo cosa aspettarmi da questa nuova serie: quest’ultima, però, grazie a un cast e a uno staff completamente rinnovati, si è rivelata davvero una piacevole sorpresa. I tredici episodi di cui si compone scorrono molto velocemente e riescono a coinvolgere lo spettatore senza mai annoiarlo. Tuttavia, non si può dire che tutti gli avvenimenti siano il massimo dell’originalità: la pianista che sviene e si ammala per il troppo esercizio, ad esempio, è un cliché visto e rivisto. Eppure, nonostante alcuni elementi che poco sanno di novità e che siamo abituati a vedere nelle commedie sentimentali, l’opera in questione presenta una quantità considerevole di sviluppi sorprendenti, accattivanti e soprattutto molto realistici. A differenza dell’anime precedente, infatti, la sceneggiatura è coerente e davvero ben realizzata. Tutti i pensieri dei personaggi e il loro modo di agire hanno un preciso perché: di primo acchito, molti di essi sarebbero abbastanza discutibili dal punto di vista morale; tuttavia, ho trovato giustissime tutte le azioni da loro compiute, perfettamente in linea con il carattere e i sentimenti di ciascuno. Lo sviluppo delle relazioni tra i protagonisti, dunque, è sicuramente uno degli aspetti migliori della serie, perché verosimile e mai scontato. Con le stesse identiche parole si potrebbe descrivere il finale, un concentrato di malinconia che difficilmente era possibile prevedere.
Un altro punto forte sono sicuramente i personaggi: ho trovato molto saggio, da parte degli autori, concentrarsi solo sui tre protagonisti, cosa che ha di certo giovato alla caratterizzazione di ciascuno di essi. A mio avviso, le due ragazze brillano con la stessa intensità: da un lato abbiamo Kazusa, colei che più ha affascinato il pubblico grazie al carattere in apparenza freddo e al mostruoso talento; dall’altro vi è invece Setsuna, ragazza estremamente gentile e solare. Entrambe sono splendidamente approfondite dal punto di vista psicologico e, soprattutto, sono ben lontane dai classici stereotipi a cui siamo abituati. Per fare un esempio, la nostra cantante è anni luce dall’essere la classica protagonista proveniente da una famiglia ricca e agiata e senza il minimo difetto. Alcuni suoi comportamenti, infatti, mi hanno portata a rivalutarla e a considerarla al pari di Kazusa, che fino a un certo punto è stata l’unica ad occupare il podio di miglior personaggio. Meno splendente delle due eroine, ma comunque con un’ottima caratterizzazione, è il nostro chitarrista: anche Haruki è ben lungi dall’essere il solito, stereotipato protagonista che spesso troviamo nel genere harem, ammaliato da tutte e intraprendente con nessuna. Kitahara è un ragazzo che sa quel che fa e che affronta tutti a viso aperto; a volte, però, è insicuro a causa di sentimenti contrastanti, a cui cerca comunque di ovviare con forte risoluzione.
Passiamo al lato tecnico. Il character design è davvero semplice, tuttavia non risulta mai fastidioso (eccezion fatta per la striscia orizzontale utilizzata per disegnare il naso); le animazioni e i fondali sono di ottima fattura, anche se le prime hanno vacillato in qualche episodio; OST e canzoni sono molto orecchiabili, in particolare “Todokanai koi ‘13”, utilizzata come opening.
In conclusione, “White Album 2: Shiawase no Mukougawa” è una serie che si lascia piacevolmente seguire e che appassiona grazie a ottimi personaggi e storie d’amore molto realistiche. Il finale, poi, è davvero azzeccato e chiude coerentemente, senza cliché o falsi buonismi, le vicende trattate. Non sarà un’opera estremamente innovativa, ma è di sicuro consigliatissima agli amanti degli anime tratti da visual novel. Da guardare anche se non avete visto il precedente “White Album” ( di cui vi potete risparmiare l’orrenda visione). Al massimo, vi sfuggirà chi sono queste Yuki Morikawa e Rina Ogata più volte nominate. Voto: 8.
Devo dire che è stato un anime che mi ha travolto e mi ha lasciato un segno.
Per certi versi mi ha portato molto alla memoria le vicende di "Kimagure Orange Road" (che io amo svisceratamente), il gettonatissimo triangolo amoroso, il ragazzo che deve scegliere tra due belle ragazze.
A differenza di "Kimagure Orange Road", però, il protagonista Haruki è molto più risoluto e immediato, commettendo con le sue scelte ovviamente errori su errori e mettendo a repentaglio l'amicizia che si è venuta a creare nel trio.
Le due protagoniste femminili, amiche/rivali, sono personaggi molto interessanti, ognuna espone i propri sentimenti e le proprie ragioni, ognuna con il proprio carattere molto contrastante. Ovviamente si finisce necessariamente per fare il tifo per l'una o per l'altra, ma nonostante tutto ci si immedesima a volte con le emozioni dell'una a volte con quelle dell'altra nelle vicende che si alternano.
Episodio dopo episodio la storia riesce a trascinarti, sempre con qualche sorpresa che ti porta a vedere la puntata successiva.
Il tema musicale è molto orecchiabile, tanto che ti resta anche dopo la visione.
La caratteristica che mi ha più colpito e che ha portato il mio voto vicino al 10 è stato il montaggio, che ha reso il finale molto più affascinante. Mi è piaciuta molto l'idea di esporre i punti di vista di tutti e tre i protagonisti nelle ultime puntate, ha dato un tocco di classe davvero formidabile.
Non è la solita storia sentimentale e sdolcinata che si può pensare, consiglio al pubblico di darle un'occhiata prima di giudicare.
Per certi versi mi ha portato molto alla memoria le vicende di "Kimagure Orange Road" (che io amo svisceratamente), il gettonatissimo triangolo amoroso, il ragazzo che deve scegliere tra due belle ragazze.
A differenza di "Kimagure Orange Road", però, il protagonista Haruki è molto più risoluto e immediato, commettendo con le sue scelte ovviamente errori su errori e mettendo a repentaglio l'amicizia che si è venuta a creare nel trio.
Le due protagoniste femminili, amiche/rivali, sono personaggi molto interessanti, ognuna espone i propri sentimenti e le proprie ragioni, ognuna con il proprio carattere molto contrastante. Ovviamente si finisce necessariamente per fare il tifo per l'una o per l'altra, ma nonostante tutto ci si immedesima a volte con le emozioni dell'una a volte con quelle dell'altra nelle vicende che si alternano.
Episodio dopo episodio la storia riesce a trascinarti, sempre con qualche sorpresa che ti porta a vedere la puntata successiva.
Il tema musicale è molto orecchiabile, tanto che ti resta anche dopo la visione.
La caratteristica che mi ha più colpito e che ha portato il mio voto vicino al 10 è stato il montaggio, che ha reso il finale molto più affascinante. Mi è piaciuta molto l'idea di esporre i punti di vista di tutti e tre i protagonisti nelle ultime puntate, ha dato un tocco di classe davvero formidabile.
Non è la solita storia sentimentale e sdolcinata che si può pensare, consiglio al pubblico di darle un'occhiata prima di giudicare.
Ho visto la prima stagione e, considerandola anche solo per la storia, non era malvagia. "White Album 2" ti colpisce per il tocco grafico e l'accuratezza dei personaggi, non banalizzati dagli stereotipi di cui vorrebbero far parte. La trama è semplice, ma, nel contempo, proprio questo è un suo punto di forza e riesce a portarti per mano e a toccarti il cuore. Sinceramente l'ho trovato struggente nella forza dei sentimenti: l'anime parte piano, coinvolgendo uniformemente chi lo guarda nelle varie simpatie fra i personaggi, fino a una vera e propria escalation che porta a sviluppi a un certo punto inaspettati.
Potrebbe sembrare un qualcosa di già visto, eppure colpisce e rimane nel cuore di chi lo guarda; non è un capolavoro sicuramente, ma è un bel prodotto.
Potrebbe sembrare un qualcosa di già visto, eppure colpisce e rimane nel cuore di chi lo guarda; non è un capolavoro sicuramente, ma è un bel prodotto.
"White album 2: Shiawase no Mukougawa", traducibile in italiano come "Ingannati dall'amore", è una serie della stagione autunnale 2013 composta da tredici episodi di durata canonica, tratta dall'omonima visual novel prodotta dalla Leaf. L'opera è stata prodotta dallo studio Satelight e si occupa di trasporre la prima parte della visual novel, conosciuta come "White Album 2: Introductory Chapter".
Haruki Kitahara è uno studente all'ultimo anno delle scuole superiori, entrato da poco a far parte del club di musica leggera. Purtroppo, a causa di determinati eventi, il club si trova a corto di membri, e rischia di non potersi esibire al festival scolastico. Quando tutto sembra perduto, Kitahara scopre il talento canoro di Setsuna Ogiso, una sua coetanea ammirata dall'intera scuola per la sua bellezza, e la convince a cantare assieme a lui, e al misterioso pianista dell'aula di musica 2, che quotidianamente lo accompagna negli esercizi.
La trama è piuttosto semplice, ma tutt'altro che scontata. Si sviluppa bene e con i tempi giusti, alternando perfettamente dolcezza, musica e momenti di vita quotidiana. "White album 2" è una storia delicata ed emozionante in ogni suo aspetto, una storia d'amore vero e puro, che si spinge ben oltre le classiche e scontate considerazioni su tale argomento. L'amore è gioia e felicità, ma non solo; esso è anche sofferenza, paura, indecisione, rimorsi, sensi di colpa. Ed è proprio in quest'ottica che l'opera riesce con successo a proporre un'analisi approfondita di tale argomento, studiandolo prevalentemente nei suoi lati peggiori e catturando in questo modo l'attenzione dello spettatore. I toni drammatici sono facilmente intuibili sin dalle prime battute, ragion per cui è scontato aspettarsi una storia triste, ma non per questo motivo vengono abbandonati i momenti felici e di spensieratezza tipici del periodo scolastico e dell'inizio di una nuova vita al di fuori di esso; il tutto viene bilanciato perfettamente.
Un grandissimo punto a favore dell'opera è indubbiamente la caratterizzazione dei suoi personaggi. Gli elementi attorno ai quali ruota l'intera vicenda sono solamente tre e, ad esclusione di essi, quelli secondari sono pressoché inesistenti e praticamente inutili ai fini dello sviluppo della trama. Come prevedibile si verrà a creare un triangolo amoroso che vedrà come fulcro il protagonista maschile, il quale una volta tanto non si dimostrerà il solito ragazzo indeciso e incapace di esternare i propri sentimenti in modo chiaro. Fra i tre spicca notevolmente Touma, personaggio egregiamente caratterizzato, dotato esternamente di una personalità forte e sicura che le garantirà il supporto della maggior parte degli spettatori. Anche i rapporti che intercorrono fra i protagonisti si evolvono in maniera naturale e credibile, donando alla storia una sfumatura di maturità e serietà in più.
Tecnicamente è stato svolto un lavoro impeccabile sotto ogni punto di vista. Il design dei personaggi è ottimo, forse un po' spigoloso, le animazioni sono molto fluide e i fondali accuratamente dettagliati. Ed ecco dove si può ritrovare il fiore all'occhiello dell'intera opera, ovvero nelle sue spettacolari atmosfere, ricreate attraverso dei perfetti giochi di luce che donando una sensazione surreale e onirica, e ad un comparto sonoro magnifico. Le OST sono sempre azzeccate e melodiose, il doppiaggio esalta la caratterizzazione dei personaggi e si adatta perfettamente alla loro personalità. Molto belle le canzoni proposte dal gruppo dei protagonisti, così come opening ed ending.
Il finale è perfetto: risolve la situazione, fa giustizia senza cadere troppo nel banale o in eccessivi buonismi, e soprattutto lascia aperta la possibilità per la produzione di una seconda stagione. L'opera traspone infatti solamente una prima parte della visual novel dalla quale è tratta, e tale possibilità, seppur di difficile realizzazione, non è da escludere completamente.
In conclusione, "White album 2: Shiawase no Mukougawa" è un'opera di rara bellezza e profondità, in grado in primo luogo di regalare forti emozioni e un forte coinvolgimento. Una serie sentimentale con i fiocchi, sufficientemente realistica, mai scontata, e ulteriormente arricchita dall'elemento musicale. Nel suo genere sicuramente una delle migliori produzioni di sempre, imperdibile.
Haruki Kitahara è uno studente all'ultimo anno delle scuole superiori, entrato da poco a far parte del club di musica leggera. Purtroppo, a causa di determinati eventi, il club si trova a corto di membri, e rischia di non potersi esibire al festival scolastico. Quando tutto sembra perduto, Kitahara scopre il talento canoro di Setsuna Ogiso, una sua coetanea ammirata dall'intera scuola per la sua bellezza, e la convince a cantare assieme a lui, e al misterioso pianista dell'aula di musica 2, che quotidianamente lo accompagna negli esercizi.
La trama è piuttosto semplice, ma tutt'altro che scontata. Si sviluppa bene e con i tempi giusti, alternando perfettamente dolcezza, musica e momenti di vita quotidiana. "White album 2" è una storia delicata ed emozionante in ogni suo aspetto, una storia d'amore vero e puro, che si spinge ben oltre le classiche e scontate considerazioni su tale argomento. L'amore è gioia e felicità, ma non solo; esso è anche sofferenza, paura, indecisione, rimorsi, sensi di colpa. Ed è proprio in quest'ottica che l'opera riesce con successo a proporre un'analisi approfondita di tale argomento, studiandolo prevalentemente nei suoi lati peggiori e catturando in questo modo l'attenzione dello spettatore. I toni drammatici sono facilmente intuibili sin dalle prime battute, ragion per cui è scontato aspettarsi una storia triste, ma non per questo motivo vengono abbandonati i momenti felici e di spensieratezza tipici del periodo scolastico e dell'inizio di una nuova vita al di fuori di esso; il tutto viene bilanciato perfettamente.
Un grandissimo punto a favore dell'opera è indubbiamente la caratterizzazione dei suoi personaggi. Gli elementi attorno ai quali ruota l'intera vicenda sono solamente tre e, ad esclusione di essi, quelli secondari sono pressoché inesistenti e praticamente inutili ai fini dello sviluppo della trama. Come prevedibile si verrà a creare un triangolo amoroso che vedrà come fulcro il protagonista maschile, il quale una volta tanto non si dimostrerà il solito ragazzo indeciso e incapace di esternare i propri sentimenti in modo chiaro. Fra i tre spicca notevolmente Touma, personaggio egregiamente caratterizzato, dotato esternamente di una personalità forte e sicura che le garantirà il supporto della maggior parte degli spettatori. Anche i rapporti che intercorrono fra i protagonisti si evolvono in maniera naturale e credibile, donando alla storia una sfumatura di maturità e serietà in più.
Tecnicamente è stato svolto un lavoro impeccabile sotto ogni punto di vista. Il design dei personaggi è ottimo, forse un po' spigoloso, le animazioni sono molto fluide e i fondali accuratamente dettagliati. Ed ecco dove si può ritrovare il fiore all'occhiello dell'intera opera, ovvero nelle sue spettacolari atmosfere, ricreate attraverso dei perfetti giochi di luce che donando una sensazione surreale e onirica, e ad un comparto sonoro magnifico. Le OST sono sempre azzeccate e melodiose, il doppiaggio esalta la caratterizzazione dei personaggi e si adatta perfettamente alla loro personalità. Molto belle le canzoni proposte dal gruppo dei protagonisti, così come opening ed ending.
Il finale è perfetto: risolve la situazione, fa giustizia senza cadere troppo nel banale o in eccessivi buonismi, e soprattutto lascia aperta la possibilità per la produzione di una seconda stagione. L'opera traspone infatti solamente una prima parte della visual novel dalla quale è tratta, e tale possibilità, seppur di difficile realizzazione, non è da escludere completamente.
In conclusione, "White album 2: Shiawase no Mukougawa" è un'opera di rara bellezza e profondità, in grado in primo luogo di regalare forti emozioni e un forte coinvolgimento. Una serie sentimentale con i fiocchi, sufficientemente realistica, mai scontata, e ulteriormente arricchita dall'elemento musicale. Nel suo genere sicuramente una delle migliori produzioni di sempre, imperdibile.
Come molto spesso accade, sono proprio gli anime meno conosciuti a offrire uno spettacolo altamente elettrizzante. Non si sa come mai, ma, alle volte, da una serie assolutamente ignota, salta fuori un vero e proprio capolavoro, capace di commuovere, stupire e appassionare.
Ebbene, questo è il caso di "White Album 2". Una serie del 2013 di tredici episodi a sfondo sentimentale/scolastico, con un tocco di musica a rendere il tutto un pochino più movimentato. I cuori si agitano, e insieme ad essi anche gli animi degli spettatori. Un coacervo di emozioni, capaci di far sciogliere anche il cuore più duro. Poiché, a differenza di molti altri anime sentimentali, questo offre un realismo così crudo e spietato da far rizzare i peli. Tuttavia è proprio questo l'elemento veramente essenziale, che ha reso "White Album 2" uno di quelle opere che non dimenticherò... mai.
Tre ragazzi, un giovane e due attraenti fanciulle, accomunati dalla passione per la musica e dal desiderio di creare un ricordo indelebile della loro vita scolastica, si incontrano quasi per caso, durante il loro terzo anno di scuola superiore. Haruki strimpella le sue prime note alla chitarra, mentre nell'aula accanto un bravissimo pianista lo accompagna e lo incita a migliorare. Chi è? Non si sa, almeno per ora.
Intanto il giovane protagonista conosce la bella Setsuna Ogiso e, piano piano, stringe con lei un legame piuttosto stretto, anche se non sufficientemente forte per essere chiamato "amore". Scopre le sue doti canore e la ingaggia come cantante di un'ipotetica band. Seguita a ruota dal musicista dell'aula accanto, la bella e misteriosa Kazusa Touma, nonché compagna di banco di Haruki.
Lei e il ragazzo si conoscono già da un anno e, stranamente, sembra che Haruki sia l'unico che riesca ad avvicinarsi all'intrattabile Touma. D'altro canto, nemmeno lui sembra particolarmente infastidito da questa relazione piuttosto particolare.
I tre, dunque, si organizzano per il concerto della festa scolastica. Le cose sembrano andare a gonfie vele, ma, come spesso accade, questo fantomatico "amore" si diverte a immischiarsi nella vita di tutti i giorni. E un trio è inammissibile in una relazione amorosa. Chi sceglierà Haruki? Chi resterà ferita irrimediabilmente? Vedremo.
La forza dirompente di "White Album 2" sta tutta nella creazione dei vari personaggi. Questi mostrano caratteri complessi e non fermi ai soliti stereotipi. Per la prima volta, forse, non disprezzo nessuna delle due candidate a titolo di "fidanzata". Certo, la mia preferenza va senza dubbio alla tenebrosa Touma, ma Setsuna non è certo da meno: non troppo vivace, ma neanche tanto romanticona e smielata.
Anche Haruki, d'altra parte, offre un carattere deciso e spigliato, che non lo rende il solito ragazzo tutto timidino e sbadato, che non riesce nemmeno a dare un bacio alla ragazza che ama. La sua decisione e, soprattutto, l'onestà con cui riesce a parlare con la propria coscienza e i propri sentimenti, lo rende sempre più vicino allo spettatore.
Saltando ora al tema centrale, l'amore, non si può che inchinarsi di fronte alla modalità con cui questo viene trattato. Finalmente sembra vero! Certo, alle volte sono simpatiche le "situazioni da anime", ma la drammaticità e crudeltà della realtà appaiono senza dubbio molto più interessanti.
Rivali in amore? Ma per favore; l'amore è una battaglia all'ultimo sangue, in cui i contendenti si scannano per accaparrarsi il premio finale. Una lunga traversata, ricca di perigli e distrazioni, in cui è facile sbagliare. E quando ci si accorge di aver intrapreso una strada a senso unico, non si può far altro che ammettere i propri errori ed esser pronti a sostenere le conseguenze di questi ultimi.
La grafica è carina, e offre spunti scenici a impatto, che lasciano lo spettatore estasiato. L'uso mirabile dei colori, e la modalità con cui questi seguono i sentimenti dei vari protagonisti, sono due delle qualità più importanti da me riscontrate in quest'opera.
Le musiche sono piacevoli (opening ed ending molto belle), soprattutto ho apprezzato la gestione dei brani cantati dai personaggi stessi all'interno dell'anime. Questi si integrano splendidamente con la storia e non rappresentano assolutamente un peso per lo sviluppo della trama.
Il doppiaggio di Touma, all'inizio, mi aveva lasciato alquanto perplesso per il vocione profondo, ma ho notato che, con il passare degli episodi, questo si addolcisce. Molto probabilmente era una metafora per mostrare l'animo di ghiaccio della fanciulla durante la fase di scioglimento.
Giunti alla conclusione, non posso che consigliarvi questa interessantissima serie, che riesce a riassumere la bellezza e il dramma dell'amore. Il finale, forse, è una delle cose più belle in assoluto nell'opera: non troppo smielato, non troppo triste, non troppo scontato.
Direi quasi che un vero finale non c'è, promettendo chissà quali gioie e dolori futuri. Ci sarà possibile vederli? Non credo, anche perché, a mio avviso, questa conclusione dolce-amara rende il tutto ancora più accattivante. Un mezza lacrimuccia che non vuole scendere e un sorriso di compassione per i nostri tre giovani protagonisti.
Vi lascio con una piccola curiosità: ma chi era la ragazza che piaceva a Takeya, il presidente del club musicale? Ne accenna qualcosa, ci sono alcuni sospetti, ma, alla fine, nessuna vera certezza.
Voto finale: 9 e mezzo (solo perché non accetto l'esistenza del 10 come perfezione assoluta)
Ebbene, questo è il caso di "White Album 2". Una serie del 2013 di tredici episodi a sfondo sentimentale/scolastico, con un tocco di musica a rendere il tutto un pochino più movimentato. I cuori si agitano, e insieme ad essi anche gli animi degli spettatori. Un coacervo di emozioni, capaci di far sciogliere anche il cuore più duro. Poiché, a differenza di molti altri anime sentimentali, questo offre un realismo così crudo e spietato da far rizzare i peli. Tuttavia è proprio questo l'elemento veramente essenziale, che ha reso "White Album 2" uno di quelle opere che non dimenticherò... mai.
Tre ragazzi, un giovane e due attraenti fanciulle, accomunati dalla passione per la musica e dal desiderio di creare un ricordo indelebile della loro vita scolastica, si incontrano quasi per caso, durante il loro terzo anno di scuola superiore. Haruki strimpella le sue prime note alla chitarra, mentre nell'aula accanto un bravissimo pianista lo accompagna e lo incita a migliorare. Chi è? Non si sa, almeno per ora.
Intanto il giovane protagonista conosce la bella Setsuna Ogiso e, piano piano, stringe con lei un legame piuttosto stretto, anche se non sufficientemente forte per essere chiamato "amore". Scopre le sue doti canore e la ingaggia come cantante di un'ipotetica band. Seguita a ruota dal musicista dell'aula accanto, la bella e misteriosa Kazusa Touma, nonché compagna di banco di Haruki.
Lei e il ragazzo si conoscono già da un anno e, stranamente, sembra che Haruki sia l'unico che riesca ad avvicinarsi all'intrattabile Touma. D'altro canto, nemmeno lui sembra particolarmente infastidito da questa relazione piuttosto particolare.
I tre, dunque, si organizzano per il concerto della festa scolastica. Le cose sembrano andare a gonfie vele, ma, come spesso accade, questo fantomatico "amore" si diverte a immischiarsi nella vita di tutti i giorni. E un trio è inammissibile in una relazione amorosa. Chi sceglierà Haruki? Chi resterà ferita irrimediabilmente? Vedremo.
La forza dirompente di "White Album 2" sta tutta nella creazione dei vari personaggi. Questi mostrano caratteri complessi e non fermi ai soliti stereotipi. Per la prima volta, forse, non disprezzo nessuna delle due candidate a titolo di "fidanzata". Certo, la mia preferenza va senza dubbio alla tenebrosa Touma, ma Setsuna non è certo da meno: non troppo vivace, ma neanche tanto romanticona e smielata.
Anche Haruki, d'altra parte, offre un carattere deciso e spigliato, che non lo rende il solito ragazzo tutto timidino e sbadato, che non riesce nemmeno a dare un bacio alla ragazza che ama. La sua decisione e, soprattutto, l'onestà con cui riesce a parlare con la propria coscienza e i propri sentimenti, lo rende sempre più vicino allo spettatore.
Saltando ora al tema centrale, l'amore, non si può che inchinarsi di fronte alla modalità con cui questo viene trattato. Finalmente sembra vero! Certo, alle volte sono simpatiche le "situazioni da anime", ma la drammaticità e crudeltà della realtà appaiono senza dubbio molto più interessanti.
Rivali in amore? Ma per favore; l'amore è una battaglia all'ultimo sangue, in cui i contendenti si scannano per accaparrarsi il premio finale. Una lunga traversata, ricca di perigli e distrazioni, in cui è facile sbagliare. E quando ci si accorge di aver intrapreso una strada a senso unico, non si può far altro che ammettere i propri errori ed esser pronti a sostenere le conseguenze di questi ultimi.
La grafica è carina, e offre spunti scenici a impatto, che lasciano lo spettatore estasiato. L'uso mirabile dei colori, e la modalità con cui questi seguono i sentimenti dei vari protagonisti, sono due delle qualità più importanti da me riscontrate in quest'opera.
Le musiche sono piacevoli (opening ed ending molto belle), soprattutto ho apprezzato la gestione dei brani cantati dai personaggi stessi all'interno dell'anime. Questi si integrano splendidamente con la storia e non rappresentano assolutamente un peso per lo sviluppo della trama.
Il doppiaggio di Touma, all'inizio, mi aveva lasciato alquanto perplesso per il vocione profondo, ma ho notato che, con il passare degli episodi, questo si addolcisce. Molto probabilmente era una metafora per mostrare l'animo di ghiaccio della fanciulla durante la fase di scioglimento.
Giunti alla conclusione, non posso che consigliarvi questa interessantissima serie, che riesce a riassumere la bellezza e il dramma dell'amore. Il finale, forse, è una delle cose più belle in assoluto nell'opera: non troppo smielato, non troppo triste, non troppo scontato.
Direi quasi che un vero finale non c'è, promettendo chissà quali gioie e dolori futuri. Ci sarà possibile vederli? Non credo, anche perché, a mio avviso, questa conclusione dolce-amara rende il tutto ancora più accattivante. Un mezza lacrimuccia che non vuole scendere e un sorriso di compassione per i nostri tre giovani protagonisti.
Vi lascio con una piccola curiosità: ma chi era la ragazza che piaceva a Takeya, il presidente del club musicale? Ne accenna qualcosa, ci sono alcuni sospetti, ma, alla fine, nessuna vera certezza.
Voto finale: 9 e mezzo (solo perché non accetto l'esistenza del 10 come perfezione assoluta)
Poco tempo fa entrai nella pagina di Animeclick.it di questo "White Album 2" e rimasi veramente sorpreso dai diversi giudizi positivi. Pensai subito: "Ok, è un genere 'abbastanza' abusato, ma se viene valutato così bene sarà qualcosa di straordinario". Magari!
Purtroppo il mio parere è agli antipodi rispetto alle precedenti valutazioni e i motivi dipendono quasi esclusivamente da una trama a dir poco mediocre.
Partiamo col dire che da un punto di vista grafico l'anime è apprezzabile, ma non ci si attesta su livelli indimenticabili: ormai per far colpo sul pubblico si usano quelli che vengono soprannominati "gli stratagemmi alla Shinkai": tramonti da tetti con colori abbacinanti, immagini di notte di città illuminate al crepuscolo, molteplici scene su mezzi pubblici e chi più ne ha più ne metta. Il chara è normale, ma, dato il numero esiguo di personaggi che si incontrano in tutto l'anime (sei, se si sta larghi), i realizzatori potevano sicuramente metterci un po' di impegno in più su quei pochi presenti.
Sotto l'aspetto musicale, che in teoria dovrebbe essere uno dei temi principali dell'anime, siamo nello standard, niente di più niente di meno: le musiche originali di sottofondo sono sempre tre o quattro in tutta la visione e, per quanto orecchiabili, ce le si dimentica due secondi dopo la fine della visione.
Il problema vero è la trama: troppo scontata e banale. Pur con una storia lineare e "sensata", si ricade nella solita scena madre finale con sentimenti e ragionamenti dei personaggi totalmente "forzati". La cosa assurda è che un po' tutto l'anime è una forzatura, a partire dal tema musicale, che è usato per introdurre il tema dell'amicizia che, a sua volta, è usato per introdurre il tema dell'amore e infine dell'allontanamento. La "musica", che è preponderante per quattro-cinque episodi in cui il protagonista si esercita per il festival scolastico e cerca i nuovi membri, viene completamente abbandonata per far largo all'ennesima "storia di corna" di nipponica memoria (in cui la cornuta di turno non se la prende più di tanto... boh!). La fantasia e l'inventiva non dominano di certo.
Concludo dicendo che il finale era così scontato che ho passato l'ultimo episodio a saltare in avanti di trenta secondi in trenta secondi per la noia.
Mi dispiace veramente dissentire in maniera così trasversale rispetto ad altri utenti, ma a mio parere chi ha un minimo di "esperienza" in fatto di anime non può considerare questo "White Album 2" un capolavoro. È un anime normale, senza infamia e senza lode, come se ne vedono a decine in ogni singola stagione. Gli anime romantici memorabili, o quantomeno godibili, sono altri.
Purtroppo il mio parere è agli antipodi rispetto alle precedenti valutazioni e i motivi dipendono quasi esclusivamente da una trama a dir poco mediocre.
Partiamo col dire che da un punto di vista grafico l'anime è apprezzabile, ma non ci si attesta su livelli indimenticabili: ormai per far colpo sul pubblico si usano quelli che vengono soprannominati "gli stratagemmi alla Shinkai": tramonti da tetti con colori abbacinanti, immagini di notte di città illuminate al crepuscolo, molteplici scene su mezzi pubblici e chi più ne ha più ne metta. Il chara è normale, ma, dato il numero esiguo di personaggi che si incontrano in tutto l'anime (sei, se si sta larghi), i realizzatori potevano sicuramente metterci un po' di impegno in più su quei pochi presenti.
Sotto l'aspetto musicale, che in teoria dovrebbe essere uno dei temi principali dell'anime, siamo nello standard, niente di più niente di meno: le musiche originali di sottofondo sono sempre tre o quattro in tutta la visione e, per quanto orecchiabili, ce le si dimentica due secondi dopo la fine della visione.
Il problema vero è la trama: troppo scontata e banale. Pur con una storia lineare e "sensata", si ricade nella solita scena madre finale con sentimenti e ragionamenti dei personaggi totalmente "forzati". La cosa assurda è che un po' tutto l'anime è una forzatura, a partire dal tema musicale, che è usato per introdurre il tema dell'amicizia che, a sua volta, è usato per introdurre il tema dell'amore e infine dell'allontanamento. La "musica", che è preponderante per quattro-cinque episodi in cui il protagonista si esercita per il festival scolastico e cerca i nuovi membri, viene completamente abbandonata per far largo all'ennesima "storia di corna" di nipponica memoria (in cui la cornuta di turno non se la prende più di tanto... boh!). La fantasia e l'inventiva non dominano di certo.
Concludo dicendo che il finale era così scontato che ho passato l'ultimo episodio a saltare in avanti di trenta secondi in trenta secondi per la noia.
Mi dispiace veramente dissentire in maniera così trasversale rispetto ad altri utenti, ma a mio parere chi ha un minimo di "esperienza" in fatto di anime non può considerare questo "White Album 2" un capolavoro. È un anime normale, senza infamia e senza lode, come se ne vedono a decine in ogni singola stagione. Gli anime romantici memorabili, o quantomeno godibili, sono altri.
"White Album 2: Shiawase no Mukougawa" è il titolo della trasposizione animata su schermo di una delle tante visual novel regolarmente sfornate dagli amici nipponici. Dopo essere rimasto sconcertato dalle prime due serie, direi oscene sotto tutti i punti di vista, la mia curiosità è straripata quando, in modo del tutto inaspettato, ho potuto notare la media voto delle precedenti recensioni: 10.
Commenti particolarmente entusiasmanti mi hanno convinto alla fine a esaminare la prima di tredici puntate che, nell'arco di pochi giorni, mi sono letteralmente divorato. La vicenda è nota, ed è stata pienamente descritta, quindi non mi dilungherò ulteriormente su questo tema, preferendo porre l'attenzione sulle sensazioni che mi ha lasciato.
Tutto ruota attorno alla figura di tre personaggi principali, legati bene o male (almeno inizialmente) dalla passione per la musica. Ben presto si svilupperanno dinamiche legate all'amicizia e all'amore, denotando la fragilità, l'inettitudine e l'inesperienza di ragazzi che stanno per affacciarsi verso un periodo transitorio della loro vita, che va dalla fine dell'adolescenza alla vita adulta. La forza della trama sta nella semplicità degli eventi e, sebbene non possa ritenersi completamente reale a causa del classico stampo giapponese troppo buonista (personaggi che accettano di buon grado i tradimenti subiti a più riprese), ha quella vena di romanticismo e drammaticità che sono tipici di storie come questa.
A livello di grafica ci siamo in pieno: disegni ottimi anche grazie all'ausilio della CG. Musiche molto dolci e orecchiabili fanno da contorno a una bellissima, ma forse un po' troppo scontata, storia. Nonostante abbia intuito il finale già a partire dall'ottavo episodio circa (perlomeno così è capitato al sottoscritto durante la sua visione), mi sento di consigliare a tutti gli amanti del genere sentimentale quest'anime così grandioso nella sua semplicità.
Tralasciando tutte queste piccole pecche, confermo il giudizio degli altri recensori: 10. Ne vale davvero la pena!
Commenti particolarmente entusiasmanti mi hanno convinto alla fine a esaminare la prima di tredici puntate che, nell'arco di pochi giorni, mi sono letteralmente divorato. La vicenda è nota, ed è stata pienamente descritta, quindi non mi dilungherò ulteriormente su questo tema, preferendo porre l'attenzione sulle sensazioni che mi ha lasciato.
Tutto ruota attorno alla figura di tre personaggi principali, legati bene o male (almeno inizialmente) dalla passione per la musica. Ben presto si svilupperanno dinamiche legate all'amicizia e all'amore, denotando la fragilità, l'inettitudine e l'inesperienza di ragazzi che stanno per affacciarsi verso un periodo transitorio della loro vita, che va dalla fine dell'adolescenza alla vita adulta. La forza della trama sta nella semplicità degli eventi e, sebbene non possa ritenersi completamente reale a causa del classico stampo giapponese troppo buonista (personaggi che accettano di buon grado i tradimenti subiti a più riprese), ha quella vena di romanticismo e drammaticità che sono tipici di storie come questa.
A livello di grafica ci siamo in pieno: disegni ottimi anche grazie all'ausilio della CG. Musiche molto dolci e orecchiabili fanno da contorno a una bellissima, ma forse un po' troppo scontata, storia. Nonostante abbia intuito il finale già a partire dall'ottavo episodio circa (perlomeno così è capitato al sottoscritto durante la sua visione), mi sento di consigliare a tutti gli amanti del genere sentimentale quest'anime così grandioso nella sua semplicità.
Tralasciando tutte queste piccole pecche, confermo il giudizio degli altri recensori: 10. Ne vale davvero la pena!
Tempo addietro (precisamente nell'agosto 2012) ebbi modo di leggere una classifica stilata dal sito Amazon nel quale erano elencate le visual novel più vendute. Al primo posto svettava un certo "White Album 2", un'opera che esulava dai tipici contesti fantasy o puramente erotici (tematiche assai care alla maggior parte di questo genere di videogiochi), offrendo una sceneggiatura e un'ambientazione piuttosto semplici e dal minore impatto; quali erano dunque i fattori di successo di questo titolo così rinomato da aver ricevuto tanti elogi (come "punto di riferimento per le future produzioni") e l'aver scalato le vendite? Volendo operare una sintesi è possibile individuarne alcuni: una storia vera, credibile, dei personaggi "autentici" con reazioni umane coerenti, una storia molto coinvolgente nella sua semplicità, e ultimo, ma non per importanza, delle ottime musiche. La visual novel "White Album 2" era ed è un concentrato di splendide emozioni. All'annuncio di una sua trasposizione animata fui colto da grande sorpresa e curiosità, domandandomi se le aspettative su un titolo così importante fossero state soddisfatte. Ebbene: la versione animata di "White Album 2" supera ampiamente ogni più rosea aspettativa, riuscendo a esaltare le già splendide atmosfere del gioco.
"White Album 2: Shiawase no Mukōgawa" (traducibile con: L'altro lato della felicità) è una serie della stagione autunnale del 2013 composta da tredici episodi di durata canonica. L'opera trae origine dalla visual novel "White Album 2" del 2010 (riguardante il primo capitolo, o Introductory Chapter, di cui si occupa la serie animata), la quale diede origine al secondo e ultimo capitolo (il Closing Chapter) nel 2011, al remake "White Album 2: Shiawase no Mukōgawa" nel 2012, oltre che a una light novel nel 2013. Occorre prestare attenzione al fatto che, nonostante il nome, questa è una serie a sé, non avendo pressoché nulla in comune col gioco "White Album" (se non appunto la canzone "White Album"), né con l'omonima serie animata uscita anni orsono, per cui chiunque può guardarla senza problemi indipendentemente dall'aver visto la vecchia serie.
Trama: tutto si svolge dieci anni dopo gli eventi di "White Album" (approssimativamente attorno al 1997/1998). Haruki Kitahara, brillante studente del liceo Hōjō, nonché membro del club di musica leggera, si trova nella difficile posizione di membro del comitato esecutivo per il festival scolastico. Il suo club però naviga in cattive acque a causa della defezione della cantante e di diversi membri del club. Tramite le attività del comitato esecutivo farà la conoscenza di Setsuna Ogiso, ossia la ragazza più corteggiata della scuola per via del suo fascino e della sua indole semplice e modesta, la quale, rifiutandosi di partecipare al concorso annuale di Miss Liceo, decide di aiutare Haruki nelle mansioni del comitato. Un pomeriggio, esercitandosi con la chitarra nel brano "White Album", Haruki udrà un accompagnamento dello stesso brano da un misterioso pianista e, poco dopo, avrà modo d'ascoltare la splendida voce di una misteriosa cantante. In un'atmosfera idilliaca scoprirà che la cantante è nientemeno che Setsuna, l'idol della scuola. Haruki non esiterà a reclutarla come cantante. Successivamente scoprirà che il misterioso pianista altri non è che la sua compagna di classe, la scontrosa ed eclettica Kazusa Touma, colei che tempo addietro gl'insegnò a suonare. Attorno a questo trio di personaggi straordinari, ma fortemente realistici, si focalizzerà l'evolversi della trama, tra i nascenti sentimenti d'amore, grandi legami d'amicizia e la musica, che mai abbandonerà lo svolgersi degli eventi.
Grafica: tutto potrebbe essere sintetizzato con un'unica parola, perfetto. Le ambientazioni sono realizzate magnificamente, con un'attenzione maniacale per ogni dettaglio. Le animazioni sono ottime per fluidità e spettacolarità, splendidi i giochi di luce dei raggi solari. Character design ottimo, addirittura abbellito rispetto alla visual novel.
Sonoro: da una serie focalizzata sulla musica è lecito pretendere il massimo dal comparto sonoro e così è in questa serie. Basta ascoltare l'opening per rendersi conto dell'alta qualità delle musiche. Ottime sonorità in J-Pop e J-Rock. L'ending è più dolce e melodiosa. Le OST e le musiche suonate sono a dir poco eccelse per qualità e bellezza (belle anche le interruzioni sonore che separano una scena dall'altra). Ottimi effetti sonori, doppiaggio perfetto.
Personaggi: l'universo di "White Album 2" ruota attorno a pochi personaggi, perlopiù studenti delle superiori. I protagonisti non sono persone ordinarie, ciascuno di loro è caratterizzato dalla presenza di grandi talenti (negli studi, nelle abilità musicali o canore). "White Album 2" ruota attorno a dei personaggi tanto abili quanto realistici, ed estremamente "umani" per caratterizzazione, fattore introspettivo e psicologico. Tutti questi aspetti sono trattati alla perfezione, così come la loro interazione.
Sceneggiatura: "White Album 2" è una storia ambientata nell'inverno tra il 2007 ed il 2008; la gestione temporale presenta pochi flashback, in quanto narra principalmente delle vicende del passato, dal punto di vista del protagonista, con successivi rimandi al presente. Il ritmo s'attesta su livelli medi. Le scene d'azione sono pressoché assenti, è presente un assai modesto (e delicato) quantitativo di fanservice. I dialoghi sono perfetti.
Finale: "White Album 2" non è una storia allegra e questo lo s'intuisce sin dal primo episodio, in cui spesso si rimanda alle dolorose tematiche riguardanti la fugacità della felicità, la separazione degli amici e di chi si ama a causa di eventi che superano la portata dei protagonisti. Lo spettatore è consapevole che sta seguendo un'opera con un finale triste, commovente e maturo, e proprio questa tristezza così toccante è una delle ragioni della grande bellezza di quest'opera.
In sintesi, "White Album 2" è un'opera da guardare, con ogni probabilità è la serie migliore della splendida stagione autunnale 2013. Potrebbe essere (impropriamente?) affiancata al glorioso "Sakamichi no Apollon" come una delle migliori serie musicali realizzate finora. Sfortunatamente (in controtendenza con la visual novel) non è stata una serie capace di attirare l'attenzione verso di sé (a differenza di altri prodotti suoi contemporanei più appariscenti e sicuramente inferiori dal punto di vista qualitativo e contenutistico), ma forse questo fattore potrebbe tenere alla larga una cospicua fetta di otaku, lasciando lo spazio a chi sa apprezzare un'opera delicata, sublime, perfetta ovunque la si guardi (ci si augura la realizzazione del Closing Chapter come seconda serie). Consigliata agli amanti delle grandi storie sentimentali, della musica e, perché no, a tutti i potenziali interessati.
"White Album 2: Shiawase no Mukōgawa" (traducibile con: L'altro lato della felicità) è una serie della stagione autunnale del 2013 composta da tredici episodi di durata canonica. L'opera trae origine dalla visual novel "White Album 2" del 2010 (riguardante il primo capitolo, o Introductory Chapter, di cui si occupa la serie animata), la quale diede origine al secondo e ultimo capitolo (il Closing Chapter) nel 2011, al remake "White Album 2: Shiawase no Mukōgawa" nel 2012, oltre che a una light novel nel 2013. Occorre prestare attenzione al fatto che, nonostante il nome, questa è una serie a sé, non avendo pressoché nulla in comune col gioco "White Album" (se non appunto la canzone "White Album"), né con l'omonima serie animata uscita anni orsono, per cui chiunque può guardarla senza problemi indipendentemente dall'aver visto la vecchia serie.
Trama: tutto si svolge dieci anni dopo gli eventi di "White Album" (approssimativamente attorno al 1997/1998). Haruki Kitahara, brillante studente del liceo Hōjō, nonché membro del club di musica leggera, si trova nella difficile posizione di membro del comitato esecutivo per il festival scolastico. Il suo club però naviga in cattive acque a causa della defezione della cantante e di diversi membri del club. Tramite le attività del comitato esecutivo farà la conoscenza di Setsuna Ogiso, ossia la ragazza più corteggiata della scuola per via del suo fascino e della sua indole semplice e modesta, la quale, rifiutandosi di partecipare al concorso annuale di Miss Liceo, decide di aiutare Haruki nelle mansioni del comitato. Un pomeriggio, esercitandosi con la chitarra nel brano "White Album", Haruki udrà un accompagnamento dello stesso brano da un misterioso pianista e, poco dopo, avrà modo d'ascoltare la splendida voce di una misteriosa cantante. In un'atmosfera idilliaca scoprirà che la cantante è nientemeno che Setsuna, l'idol della scuola. Haruki non esiterà a reclutarla come cantante. Successivamente scoprirà che il misterioso pianista altri non è che la sua compagna di classe, la scontrosa ed eclettica Kazusa Touma, colei che tempo addietro gl'insegnò a suonare. Attorno a questo trio di personaggi straordinari, ma fortemente realistici, si focalizzerà l'evolversi della trama, tra i nascenti sentimenti d'amore, grandi legami d'amicizia e la musica, che mai abbandonerà lo svolgersi degli eventi.
Grafica: tutto potrebbe essere sintetizzato con un'unica parola, perfetto. Le ambientazioni sono realizzate magnificamente, con un'attenzione maniacale per ogni dettaglio. Le animazioni sono ottime per fluidità e spettacolarità, splendidi i giochi di luce dei raggi solari. Character design ottimo, addirittura abbellito rispetto alla visual novel.
Sonoro: da una serie focalizzata sulla musica è lecito pretendere il massimo dal comparto sonoro e così è in questa serie. Basta ascoltare l'opening per rendersi conto dell'alta qualità delle musiche. Ottime sonorità in J-Pop e J-Rock. L'ending è più dolce e melodiosa. Le OST e le musiche suonate sono a dir poco eccelse per qualità e bellezza (belle anche le interruzioni sonore che separano una scena dall'altra). Ottimi effetti sonori, doppiaggio perfetto.
Personaggi: l'universo di "White Album 2" ruota attorno a pochi personaggi, perlopiù studenti delle superiori. I protagonisti non sono persone ordinarie, ciascuno di loro è caratterizzato dalla presenza di grandi talenti (negli studi, nelle abilità musicali o canore). "White Album 2" ruota attorno a dei personaggi tanto abili quanto realistici, ed estremamente "umani" per caratterizzazione, fattore introspettivo e psicologico. Tutti questi aspetti sono trattati alla perfezione, così come la loro interazione.
Sceneggiatura: "White Album 2" è una storia ambientata nell'inverno tra il 2007 ed il 2008; la gestione temporale presenta pochi flashback, in quanto narra principalmente delle vicende del passato, dal punto di vista del protagonista, con successivi rimandi al presente. Il ritmo s'attesta su livelli medi. Le scene d'azione sono pressoché assenti, è presente un assai modesto (e delicato) quantitativo di fanservice. I dialoghi sono perfetti.
Finale: "White Album 2" non è una storia allegra e questo lo s'intuisce sin dal primo episodio, in cui spesso si rimanda alle dolorose tematiche riguardanti la fugacità della felicità, la separazione degli amici e di chi si ama a causa di eventi che superano la portata dei protagonisti. Lo spettatore è consapevole che sta seguendo un'opera con un finale triste, commovente e maturo, e proprio questa tristezza così toccante è una delle ragioni della grande bellezza di quest'opera.
In sintesi, "White Album 2" è un'opera da guardare, con ogni probabilità è la serie migliore della splendida stagione autunnale 2013. Potrebbe essere (impropriamente?) affiancata al glorioso "Sakamichi no Apollon" come una delle migliori serie musicali realizzate finora. Sfortunatamente (in controtendenza con la visual novel) non è stata una serie capace di attirare l'attenzione verso di sé (a differenza di altri prodotti suoi contemporanei più appariscenti e sicuramente inferiori dal punto di vista qualitativo e contenutistico), ma forse questo fattore potrebbe tenere alla larga una cospicua fetta di otaku, lasciando lo spazio a chi sa apprezzare un'opera delicata, sublime, perfetta ovunque la si guardi (ci si augura la realizzazione del Closing Chapter come seconda serie). Consigliata agli amanti delle grandi storie sentimentali, della musica e, perché no, a tutti i potenziali interessati.
Dopo aver appena finito di vedere l'ultima puntata di questo bellissimo anime ho deciso di fare questa recensione fresca fresca, e spiegare perché a parer mio questa serie è stata ottima sotto tutti i punti di vista. Soprattutto, vorrei iniziare col dire che mi è dispiaciuto tanto che questa serie non abbia riscosso il successo che si sarebbe giustamente meritato, ma si è dato più spazio ad altre serie che in confronto a questa sono decisamente minori. Partiamo subito con l'analisi.
"White Album 2: Shiawase no Mukougawa" (traducibile come "ingannati dall'amore") è un anime della stagione autunnale 2013 tratta dalla visual novel uscita nel 2010; non fatevi influenzare dal fatto che nel titolo appaia il 2, perché i riferimenti con la precedente serie sono quasi nulli.
La trama vede come protagonista Haruki Kitahara, uno studente delle superiori appassionato di musica che vuole cercare dei nuovi membri per il club di musica con i quali suonare alla cerimonia scolastica. Haruki riuscirà a trovare due membri per il suo scopo, e in particolare questi sono due ragazze: Setsuna Ogiso, una ragazza molto affascinante, tanto da aver vinto molte volte il concorso di bellezza della scuola e che ha una grande passione quasi segreta per il canto (di questo se ne accorgerà molto bene il nostro protagonista), e Kazusa Touma, caratterizzata dal suo carattere chiuso, che vedremo quasi sempre in classe addormentata, poiché passa gran parte del giorno a studiare pianoforte, per riuscire a eguagliare la madre che è una musicista famosa a livello internazionale.
Da quello che ho detto fino ad ora avrete capito che la trama si incentra sopratutto sulla musica, che accomuna i tre personaggi principali di questo anime e che li vedrà collaborare duramente per riuscire a portare delle canzoni alla cerimonia, ma nella seconda parte possiamo vedere l'argomento musicale lasciare spazio all'argomento amoroso, che porterà alla formazione di un triangolo al cui apice sta Haruki, impegnato a dover affrontare i sentimenti delle due compagne di club; come tutto questo si evolverà sta a voi vederlo.
Ma adesso vado a spiegare perché questa serie la considero una delle migliori di questa stagione, nonostante non sia un amante di queste serie un po' sdolcinate. La spiegazione è molto semplice, la semplicità, ovvero il fatto che non si creino tali incroci da mettere in difficoltà la comprensione di questa serie, ma tutto fila liscio come l'olio e una puntata tira l'altra; ovviamente ci saranno dei colpi di scena, ma questi non faranno altro che semplificare una serie già scorrevole di suo, poiché si tirano fuori dei dettagli che scontati non sono e che servono a far evolvere la storia in un modo originale, ma senza far perdere la linearità di questo piccolo capolavoro purtroppo un po' anonimo.
Direi che quello che c'era da dire l'ho detto, e io consiglio vivamente la visione di questo anime non solo agli appassionati di questo genere, ma anche a quelli che non hanno mai visto o che un po' disprezzano questo tipo di anime, perché vi assicuro con tutta sicurezza che, come me, rimarrete sorpresi e meravigliati dalla bellezza di questa opera un po' sdolcinata, ma nel modo giusto.
"White Album 2: Shiawase no Mukougawa" (traducibile come "ingannati dall'amore") è un anime della stagione autunnale 2013 tratta dalla visual novel uscita nel 2010; non fatevi influenzare dal fatto che nel titolo appaia il 2, perché i riferimenti con la precedente serie sono quasi nulli.
La trama vede come protagonista Haruki Kitahara, uno studente delle superiori appassionato di musica che vuole cercare dei nuovi membri per il club di musica con i quali suonare alla cerimonia scolastica. Haruki riuscirà a trovare due membri per il suo scopo, e in particolare questi sono due ragazze: Setsuna Ogiso, una ragazza molto affascinante, tanto da aver vinto molte volte il concorso di bellezza della scuola e che ha una grande passione quasi segreta per il canto (di questo se ne accorgerà molto bene il nostro protagonista), e Kazusa Touma, caratterizzata dal suo carattere chiuso, che vedremo quasi sempre in classe addormentata, poiché passa gran parte del giorno a studiare pianoforte, per riuscire a eguagliare la madre che è una musicista famosa a livello internazionale.
Da quello che ho detto fino ad ora avrete capito che la trama si incentra sopratutto sulla musica, che accomuna i tre personaggi principali di questo anime e che li vedrà collaborare duramente per riuscire a portare delle canzoni alla cerimonia, ma nella seconda parte possiamo vedere l'argomento musicale lasciare spazio all'argomento amoroso, che porterà alla formazione di un triangolo al cui apice sta Haruki, impegnato a dover affrontare i sentimenti delle due compagne di club; come tutto questo si evolverà sta a voi vederlo.
Ma adesso vado a spiegare perché questa serie la considero una delle migliori di questa stagione, nonostante non sia un amante di queste serie un po' sdolcinate. La spiegazione è molto semplice, la semplicità, ovvero il fatto che non si creino tali incroci da mettere in difficoltà la comprensione di questa serie, ma tutto fila liscio come l'olio e una puntata tira l'altra; ovviamente ci saranno dei colpi di scena, ma questi non faranno altro che semplificare una serie già scorrevole di suo, poiché si tirano fuori dei dettagli che scontati non sono e che servono a far evolvere la storia in un modo originale, ma senza far perdere la linearità di questo piccolo capolavoro purtroppo un po' anonimo.
Direi che quello che c'era da dire l'ho detto, e io consiglio vivamente la visione di questo anime non solo agli appassionati di questo genere, ma anche a quelli che non hanno mai visto o che un po' disprezzano questo tipo di anime, perché vi assicuro con tutta sicurezza che, come me, rimarrete sorpresi e meravigliati dalla bellezza di questa opera un po' sdolcinata, ma nel modo giusto.