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kirk

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Dell’ “Aija-do” avevo visto qualche anno fa “Kemono Jigen”, ma molte delle loro ultime serie credo siano su Crunchyroll come questa, uscita nell’inverno del 2023, tratta da un’idea di Gen Urobuchi, lo sceneggiatore di una delle opere che più mi ha colpito in passato: sto dicendo il bellissimo “Psycho-Pass”.
Questo sceneggiatore ha creato il soggetto originale o la storia di serie famosissime come “Puella Magi Madoka Magika”, “Fate/Zero” o “Bubble”, dimostrandosi uno dei migliori in circolazione della mia generazione. Gli altri nomi dello staff non mi dicono niente.

La storia è presto detta: il samurai Raizo Kurima viene incaricato dai superiori del suo feudo di uccidere il futuro suocero, implicato in una storia di importazione di oppio. L’accusa in realtà è falsa, e tentano di uccidere anche lui. La fidanzata si suicida. Solo, senza più padrone né famiglia, diventa un ronin interessato solamente a distruggere la droga che gli ha rovinato la vita. Da questo momento l’oppio diventa il filo conduttore di congiure e omicidi in una Nagasaki in cui basta mordere un koban per uccidere la persona verso cui si prova odio.
I personaggi principali sono i revenger, un gruppo di factotum al servizio di questa vendetta, i quali si troveranno a pensare in modo critico il lavoro che svolgono: tutte le vendette sono giuste? E se uno è ingannato? E se chi morde la moneta vuole vendicarsi non di persone cattive, ma di persone che impediscono a lui di fare il male? Maneggiare il denaro o una spada si equivalgono, come sostiene il monaco Sada?

La serie è discreta, ma gli manca il quid per diventare unica.
Carine le musiche e le sigle di apertura e chiusura. Le animazioni sono buone, senza però brillare di unicità.
I personaggi, sebbene non sondati particolarmente nell’animo, sono comunque empatici.
Insomma, questa serie un sette lo merita senz’altro.


 5
Winry.R

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Le voci dicono che, imprimendo il segno dei denti su una moneta d’oro (koban), se il vostro odio è sufficientemente profondo, i Revenger porteranno a termine qualsiasi vendetta. E come l’acqua con un mulino, sono proprio queste monete intrise d’odio a far muovere gli eventi in questa serie.

Il protagonista è Kurima Raizo, un samurai al servizio del signore locale Matsumine. Abilissimo nell’arte della spada, gli viene commissionato l’omicidio di Hirata Genshin, padre della sua promessa sposa, accusato di essere coinvolto nel contrabbando di oppio a Nagasaki. Ligio al dovere, Raizo adempie al suo compito, ma scopre ben presto di essere stato solo usato. Ridotto in fin di vita dalle guardie di Matsumine, viene salvato da un gruppo di persone molto particolari che si definiscono factotum della vendetta, guidati da Usui Yuen. In realtà, Hirata Genshin stava indagando lui stesso sul contrabbando e si era rivolto a Yuen nel caso avesse fallito le sue indagini.
Iniziano così le vicende di Raizo, che insieme ai Revenger cercherà i veri responsabili dietro al contrabbando di oppio, per espiare le sue colpe e trovare un modo per far pace con il suo passato.

La ricerca dei responsabili dietro al contrabbando d’oppio e la vendetta nei loro confronti è il filo conduttore dell’intera opera. A questa trama orizzontale, nei primi episodi, si sovrappongono delle trame verticali che in genere si esauriscono in un episodio. Questo è usato come espediente per presentare sia gli effetti negativi della diffusione dell’oppio sia per approfondire i personaggi principali, ma inizialmente il ritmo ne risente leggermente. Tuttavia si riprende bene nella seconda parte, man mano che i Revenger si avvicinano alla verità.

I toni dell'opera sono seri e i temi affrontati impegnativi. Il problema della diffusione dell'oppio era molto spinoso all'epoca, poteva mettere in ginocchio un'intera città, e viene mostrato sotto molti punti di vista (dagli effetti sociali a quelli politici e sanitari).

Sui personaggi ho giudizi contrastanti, non tutti mi hanno convinta completamente.
Il protagonista è ben caratterizzato, ma durante tutta la serie attraversa un percorso di cambiamento e ricerca interiore che gli impedirà di assolvere completamente al suo ruolo di protagonista. Questa mancanza alle volte rallenta un po' il ritmo della storia, ma nella maggior parte dei casi viene colmata da Yuen, che assolve perfettamente al ruolo di cooprotagonista. Usui Yuen è un uomo carismatico e criptico, sempre composto anche nelle situazioni più critiche, ammalia e tiene bene la scena, ma sappiamo poco del suo passato, e questo rende difficoltoso comprendere e accettare il suo fervore religioso.
Di quelli secondari, alcuni sono molto interessanti e particolari, soprattutto Nio, un ragazzino dal passato tutt’altro che facile e con un senso della morale per niente comune, accolto da Yuen tra i Revenger. Altri sono meno convincenti, soprattutto tra i principali antagonisti.

Il finale è coerente e ben reso, forse avrebbe meritato un episodio in più per essere più d’impatto, ma comunque conclude degnamente la serie.

Nel complesso è una buona serie, tiene alta l'attenzione e merita una visione.