Choujikuu Seiki Orguss
Dopo Macross il mondo degli anime non è più stato lo stesso. Se prima di Macross le produzioni anime erano pensate soprattutto per il pubblico infantile, da Macross in poi cominciano ad uscire sempre più anime il cui target primario è il pubblico adolescenziale. Una delle principale conseguenze del cambio di target è l'entrata in scena di tematiche sentimentali e ecchi. Mentre in precedenza le scene di nudo e gli scorci di mutandine erano fanservice prettamente umoristico, fruibile anche dai bambini, dopo Macross diventa comune negli anime un sottostrato erotico. Tale sottostrato è blando degli anime televisivi come Orguss ma diventa quanto mai esplicito nelle serie OAV della seconda metà degli anni ottanta, che non devono sottostare ai limiti della censura. Ed ecco quindi che già nel 1985 un OAV come Iczer One, della stessa scuola di Macross e Orguss (la regia è sempre di Noburo Ishiguro), può permettersi di mostrare scene lesbo e mostri tentacolati. In Orguss non ci sono scene del genere, ma ce n'è il potenziale. Specialmente perché tutti i personaggi femminili dalla prima puntata all'ultima mantengono la stessa espressione languida. Orguss sembra fatto apposta per fornire da spunto a doujinshi erotici e a parodie hentai.
Il protagonista è un dongiovanni belloccio attorniato da un harem di bellissime giovani donne, compreso anche un robot infermiera lolicon; le scene di bagno non mancano, e quasi metà dell'anime è dedicato a noiose schermaglie amorose tra il nostro eroe e la bella Mimsi. L'altra metà abbondante è dedicata a interminabili battaglie mecha contro nemici insignificanti. L'anime migliora nella seconda parte, quando entra in scena la figlia del protagonista, ma anche qui il potenziale dell'idea non viene sfruttato a dovere. D'altra parte, bisogna dire la verità, la realizzazione tecnica di Orguss è sopraffina. Il chara design è di Haruhiko Mikimoto (quello di Macross) qui al suo meglio. Le musiche sono ottime. Colori e animazioni sono di gran qualità. I mecha non sono di mio gradimento (abbasso gli aerei con braccia e gambe!) ma non si può dire che non siano curati. Insomma nonostante i vari difetti fino all'ultima puntata ero tentato di assegnare la sufficienza, perché questo è un anime bello da guardare e da ascoltare. Purtroppo la conclusione è troncata e anche poco chiara: cosa non perdonabile visto che si sono spese 34 puntate in scenette insignificanti, il tempo per pensare la conclusione un po' meglio c'era. Anche perché l'anime aveva delle buone idee: l'ambientazione è su una Terra del futuro in cui, a causa di un incidente, più di cento dimensioni parallele si sono fuse insieme e convivono sullo stesso pianeta decine di razze diverse: ci sono gli Emarn, razza in prevalenza femminile, dedita al commercio e alla tecnicca; chi sono i Chiram, razza di forte orientamento militare; i Mu, razza di robot senzienti; e altre razze, anche non umanoidi, come quella di Javiet, una specie di drago che fa parte del cast di comprimari. Le donne Emarn sono afflitte da delle febbri che ne causano la sterilità all'età di 17 anni, dopodiché perdono qualunque attrattiva sessuale per i maschi Emarn: praticamente, una società di pedofili. Non so se questo dica qualcosa sulla società giapponese...
Curiosità: l'Orguss a mia conoscenza è il primo robot con cabina di pilotaggio inguinale (altri esempi sono i Brain Powered e Turn A Gundam). Però la cosa ha un senso, visto che il pilota è un donnaiolo che pensa con le parti basse più che con la testa. Le varie belle ragazze della serie pilotano i mecha in posizione supina, con il posteriore rialzato, a far bella mostra dei glutei. L'idea è stata poi ripresa da Code Geass, 23 anni dopo. Non c'è che dire, Orguss ha precorso i tempi!
Il protagonista è un dongiovanni belloccio attorniato da un harem di bellissime giovani donne, compreso anche un robot infermiera lolicon; le scene di bagno non mancano, e quasi metà dell'anime è dedicato a noiose schermaglie amorose tra il nostro eroe e la bella Mimsi. L'altra metà abbondante è dedicata a interminabili battaglie mecha contro nemici insignificanti. L'anime migliora nella seconda parte, quando entra in scena la figlia del protagonista, ma anche qui il potenziale dell'idea non viene sfruttato a dovere. D'altra parte, bisogna dire la verità, la realizzazione tecnica di Orguss è sopraffina. Il chara design è di Haruhiko Mikimoto (quello di Macross) qui al suo meglio. Le musiche sono ottime. Colori e animazioni sono di gran qualità. I mecha non sono di mio gradimento (abbasso gli aerei con braccia e gambe!) ma non si può dire che non siano curati. Insomma nonostante i vari difetti fino all'ultima puntata ero tentato di assegnare la sufficienza, perché questo è un anime bello da guardare e da ascoltare. Purtroppo la conclusione è troncata e anche poco chiara: cosa non perdonabile visto che si sono spese 34 puntate in scenette insignificanti, il tempo per pensare la conclusione un po' meglio c'era. Anche perché l'anime aveva delle buone idee: l'ambientazione è su una Terra del futuro in cui, a causa di un incidente, più di cento dimensioni parallele si sono fuse insieme e convivono sullo stesso pianeta decine di razze diverse: ci sono gli Emarn, razza in prevalenza femminile, dedita al commercio e alla tecnicca; chi sono i Chiram, razza di forte orientamento militare; i Mu, razza di robot senzienti; e altre razze, anche non umanoidi, come quella di Javiet, una specie di drago che fa parte del cast di comprimari. Le donne Emarn sono afflitte da delle febbri che ne causano la sterilità all'età di 17 anni, dopodiché perdono qualunque attrattiva sessuale per i maschi Emarn: praticamente, una società di pedofili. Non so se questo dica qualcosa sulla società giapponese...
Curiosità: l'Orguss a mia conoscenza è il primo robot con cabina di pilotaggio inguinale (altri esempi sono i Brain Powered e Turn A Gundam). Però la cosa ha un senso, visto che il pilota è un donnaiolo che pensa con le parti basse più che con la testa. Le varie belle ragazze della serie pilotano i mecha in posizione supina, con il posteriore rialzato, a far bella mostra dei glutei. L'idea è stata poi ripresa da Code Geass, 23 anni dopo. Non c'è che dire, Orguss ha precorso i tempi!