Harmonie
"Harmonie" è un'opera autoconclusiva della durata di venticinque minuti, prodotta nel 2014.
La storia ha come protagonisti Akio e Juri, un ragazzo e una ragazza appartenenti alla stessa classe ma che presumibilmente non si sono mai parlati; lui è il classico ragazzo timido e riservato, mentre lei è quella alla moda, piena di amici ed ammirata da tutti, Akio compreso.
Il caso vuole che durante una lezione le amiche di Juri, per farle uno scherzo facciano suonare il suo cellulare, impostando prima come suoneria l'unica traccia caricata sul dispositivo. Akio sentendo la melodia ne rimane incantato e dopo le lezioni decide di riprodurla; qui avviene l'incotro fra i due protagonisti che nonostante le notevoli differenze, sembrano riuscire a capirsi profondamente.
La trama poi si sviluppa ulteriormente, ma non dirò altro per non spoilerare quella che è la parte più interessante. Per essere un episodio di soli venticinque minuti la trama è abbastanza complessa e strutturata ottimamente. I personaggi per quel poco che si vedono sono ben caratterizzati e credibili.
Graficamente è stato svolto un buon lavoro, ottime sono le ambientazioni e i colori, mentre il character design è adatto al tipo di opera, anche se non mi ha fatto impazzire.
Dal punto di vista sonoro nulla di eccezionale: l'opening è assente e l'ending non poteva che essere la canzone a cui l'opera stessa si riferisce.
E' un'opera che vuole far riflettere lo spettatore, e viene spontaneo porsi alcune domande come: Per quale motivo sognamo? I sogni hanno un loro significato? continua a fare lo stesso sogno ripetutamente è segno di un qualcosa di anormale? Cosa comporta crearsi un porprio mondo interiore e privato a cui le altre persone non possono e non devono accedere?
In sostanza sono queste le riflessioni sulle quali questo episodio avrebbe dovuto portarmi a meditare.
Tuttavia nonostante i pregi precedentemente elencati, se l'intento era quelo di farmi riflettere, purtroppo non ha avuto grande effetto; non è riuscito a coinvolgermi e neanche a suscitarmi alcun tipo di emozione.
In conclusione è stata un'opera piacevole ma nulla di più, e per questo le assegno solamente la sufficienza.
La storia ha come protagonisti Akio e Juri, un ragazzo e una ragazza appartenenti alla stessa classe ma che presumibilmente non si sono mai parlati; lui è il classico ragazzo timido e riservato, mentre lei è quella alla moda, piena di amici ed ammirata da tutti, Akio compreso.
Il caso vuole che durante una lezione le amiche di Juri, per farle uno scherzo facciano suonare il suo cellulare, impostando prima come suoneria l'unica traccia caricata sul dispositivo. Akio sentendo la melodia ne rimane incantato e dopo le lezioni decide di riprodurla; qui avviene l'incotro fra i due protagonisti che nonostante le notevoli differenze, sembrano riuscire a capirsi profondamente.
La trama poi si sviluppa ulteriormente, ma non dirò altro per non spoilerare quella che è la parte più interessante. Per essere un episodio di soli venticinque minuti la trama è abbastanza complessa e strutturata ottimamente. I personaggi per quel poco che si vedono sono ben caratterizzati e credibili.
Graficamente è stato svolto un buon lavoro, ottime sono le ambientazioni e i colori, mentre il character design è adatto al tipo di opera, anche se non mi ha fatto impazzire.
Dal punto di vista sonoro nulla di eccezionale: l'opening è assente e l'ending non poteva che essere la canzone a cui l'opera stessa si riferisce.
E' un'opera che vuole far riflettere lo spettatore, e viene spontaneo porsi alcune domande come: Per quale motivo sognamo? I sogni hanno un loro significato? continua a fare lo stesso sogno ripetutamente è segno di un qualcosa di anormale? Cosa comporta crearsi un porprio mondo interiore e privato a cui le altre persone non possono e non devono accedere?
In sostanza sono queste le riflessioni sulle quali questo episodio avrebbe dovuto portarmi a meditare.
Tuttavia nonostante i pregi precedentemente elencati, se l'intento era quelo di farmi riflettere, purtroppo non ha avuto grande effetto; non è riuscito a coinvolgermi e neanche a suscitarmi alcun tipo di emozione.
In conclusione è stata un'opera piacevole ma nulla di più, e per questo le assegno solamente la sufficienza.
"Harmonie" è un opera autoconclusiva della durata di soli venti minuti, che mi ha lasciato molto perplesso alla fine della visione, ma non necessariamente in maniera negativa. Tenterò di spiegarmi meglio.
La trama, riassumendo molto, narra di come per pura coincidenza, un ragazzo scopra il passato accuratamente tenuto segreto da una sua compagna di scuola, per una sua curiosa capacità di saper riprodurre un brano al pianoforte anche dopo averlo sentito una sola volta; possiede l'orecchio assoluto insomma.
Questo però sarà solo l'incipit per raccontare una storia molto più complessa, in soli 20 minuti.
Purtroppo, per evitare di cadere in spoiler, non potrò parlare chiaramente delle domande che mi ha fatto porre questo titolo, ma tenterò comunque di trasmettervi quello che mi ha dato questo singolo episodio. Di fronte a questa visione io mi sono posto tante, tante domande. Perché, questo titolo ha l'enorme pregio di essere costruito come una storia del tutto realistica, partendo dalle situazione ed arrivando ai personaggi, non banali, nonostante il poco tempo in cui li incontriamo. Ci racconta la storia di una ragazza che nasconde qualcosa dentro, qualcosa che gli stato intimato di lasciarsi alle spalle, perché la rendeva "strana". Ma, quello che ci vuole secondo me trasmettere l'anime è, davvero questa "stranezza" era sbagliata? O ciò che lei teneva dentro era un mondo che era stata costretta a dimenticare?
Tutto questo ci viene detto con delicatezza ed intelligenza, perché la ragazza reagisce con forza, a quello che era, in realtà solo un insieme di coincidenze, ma non perché lei sia sciocca, ma perché vuole con tutto sé stessa che qualcuno lo noti. Anche una persona che fino a poco prima non considerava per nulla, anche " l'ultimo degli ultimi".
Per quanto riguarda in comparto tecnico, davvero nulla da dire. Eccezionale.
Musiche, disegni, colori ed animazioni sono tutte fantastiche, tra le migliori che abbia mai visto, coinvolgenti e capaci di creare un'atmosfera pazzesca.
Per concludere, ho trovato questa opera interessante e particolare, non saprei se consigliarla, nonostante mi sia piaciuta, perché come ho detto ad inizio recensione, mi ha lasciato molto perplesso, perché non ho capito tutto quello che ci voleva dire, probabilmente per un limite mio, ma rimane comunque che non ce l'abbia fatta.
La trama, riassumendo molto, narra di come per pura coincidenza, un ragazzo scopra il passato accuratamente tenuto segreto da una sua compagna di scuola, per una sua curiosa capacità di saper riprodurre un brano al pianoforte anche dopo averlo sentito una sola volta; possiede l'orecchio assoluto insomma.
Questo però sarà solo l'incipit per raccontare una storia molto più complessa, in soli 20 minuti.
Purtroppo, per evitare di cadere in spoiler, non potrò parlare chiaramente delle domande che mi ha fatto porre questo titolo, ma tenterò comunque di trasmettervi quello che mi ha dato questo singolo episodio. Di fronte a questa visione io mi sono posto tante, tante domande. Perché, questo titolo ha l'enorme pregio di essere costruito come una storia del tutto realistica, partendo dalle situazione ed arrivando ai personaggi, non banali, nonostante il poco tempo in cui li incontriamo. Ci racconta la storia di una ragazza che nasconde qualcosa dentro, qualcosa che gli stato intimato di lasciarsi alle spalle, perché la rendeva "strana". Ma, quello che ci vuole secondo me trasmettere l'anime è, davvero questa "stranezza" era sbagliata? O ciò che lei teneva dentro era un mondo che era stata costretta a dimenticare?
Tutto questo ci viene detto con delicatezza ed intelligenza, perché la ragazza reagisce con forza, a quello che era, in realtà solo un insieme di coincidenze, ma non perché lei sia sciocca, ma perché vuole con tutto sé stessa che qualcuno lo noti. Anche una persona che fino a poco prima non considerava per nulla, anche " l'ultimo degli ultimi".
Per quanto riguarda in comparto tecnico, davvero nulla da dire. Eccezionale.
Musiche, disegni, colori ed animazioni sono tutte fantastiche, tra le migliori che abbia mai visto, coinvolgenti e capaci di creare un'atmosfera pazzesca.
Per concludere, ho trovato questa opera interessante e particolare, non saprei se consigliarla, nonostante mi sia piaciuta, perché come ho detto ad inizio recensione, mi ha lasciato molto perplesso, perché non ho capito tutto quello che ci voleva dire, probabilmente per un limite mio, ma rimane comunque che non ce l'abbia fatta.
"Ogni persona ha un piccolo mondo tutto suo". Spesso lo si tiene nascosto, specie se lo si ritiene imbarazzante, per apparire normali agli occhi degli altri; altre volte lo si manifesta apertamente e diventa parte integrante della personalità che gli altri attribuiscono ad una persona. L'esigenza di avere una vita sociale soddisfacente e non diventare una sorta di fenomeno da baraccone evitato ed isolato da tutti induce l'individuo a cercare di ignorare questa parte di sé, anche se essa si mostra invadente e fastidiosa. Ma cosa accadrebbe se, in un giorno qualsiasi, si incontrasse qualcuno che condivide le stese inclinazioni?
Harmonie è un OAV di una ventina di minuti circa e narra la storia di Juri Makina, una ragazza liceale, che sin da bambina continua a fare sempre lo stesso sogno, accompagnato da una musica che ha imparato talmente bene da riuscire a riprodurla col pianoforte. Questa ossessione aveva reso estremamente difficile il passato di questa bella ragazza, costantemente sotto controllo medico e ritenuta "strana" dagli altri bambini; una volta raggiunte le superiori, però, Juri decide di voltare pagina: decide di nascondere questo suo sogno ossessivo e vivere una vita normale e di successo.
A causa di uno scherzo di una sua inconsapevole compagna, però, nel bel mezzo della lezione il suo cellulare riproduce il motivetto che la ragazza ascolta ogni notte nei suoi sogni. L'incidente potrebbe concludersi qui; il caso però vuole che uno dei suoi compagni di classe, Akio Honjo, è capace di riprodurre qualsiasi canzone col suo cellulare dopo averla ascoltata una sola volta. Il ragazzo resta affascinato dal motivetto e continua a ripeterlo in continuazione; ovviamente esso finirà per giungere anche alle orecchie di Juri che affronta il ragazzo faccia a faccia per avere una spiegazione.
Harmonie descrive la necessità, insita in ogni persona, di trovare qualcuno che il cui mondo si sovrapponga a quello che si coltiva dentro di sé; quando questo accade il desiderio di apparire normale crolla di fronte all'attrattiva di una persona che possa capirci pienamente, anche nelle parti che troviamo più imbarazzanti o che più ci portano sofferenza.
Ma questo anime è anche un tragico gioco degli equivoci: Akio non è la persona che Juri crede in quanto tutte le coincidenze che si verificano nel corso degli eventi descritti trovano, man mano che si va avanti, una spiegazione molto diversa da quella sperata dalla ragazza che si illude invece di aver trovato una persona uguale a lei.
Il finale è aperto: Akio, pur avendo intuito tutto, non dice nulla alla ragazza; le sue ultime parole fanno pensare che resterà in silenzio (in realtà è innamorato di Juri da molto tempo) ma se poi le cose andranno effettivamente così non è dato saperlo.
Gli spunti che scaturiscono da un anime così breve sono innumerevoli, anzi è davvero sorprendente pensare a quanti aspetti della vita di una persona riescono a venir messi sotto una ipotetica lente d'ingrandimento.
Grandissimo merito del grande fascino che questo titolo riesce a suscitare nello spettatore è dovuto anche ad una realizzazione grafica davvero eccellente.
Ne consiglio vivamente la visione a tutti, Harmonie è senz'altro un prodotto di primissimo piano. Peccato ne abbiano fatto un singolo episodio e non una serie vera e propria; ma in fondo va benissimo anche così.
Harmonie è un OAV di una ventina di minuti circa e narra la storia di Juri Makina, una ragazza liceale, che sin da bambina continua a fare sempre lo stesso sogno, accompagnato da una musica che ha imparato talmente bene da riuscire a riprodurla col pianoforte. Questa ossessione aveva reso estremamente difficile il passato di questa bella ragazza, costantemente sotto controllo medico e ritenuta "strana" dagli altri bambini; una volta raggiunte le superiori, però, Juri decide di voltare pagina: decide di nascondere questo suo sogno ossessivo e vivere una vita normale e di successo.
A causa di uno scherzo di una sua inconsapevole compagna, però, nel bel mezzo della lezione il suo cellulare riproduce il motivetto che la ragazza ascolta ogni notte nei suoi sogni. L'incidente potrebbe concludersi qui; il caso però vuole che uno dei suoi compagni di classe, Akio Honjo, è capace di riprodurre qualsiasi canzone col suo cellulare dopo averla ascoltata una sola volta. Il ragazzo resta affascinato dal motivetto e continua a ripeterlo in continuazione; ovviamente esso finirà per giungere anche alle orecchie di Juri che affronta il ragazzo faccia a faccia per avere una spiegazione.
Harmonie descrive la necessità, insita in ogni persona, di trovare qualcuno che il cui mondo si sovrapponga a quello che si coltiva dentro di sé; quando questo accade il desiderio di apparire normale crolla di fronte all'attrattiva di una persona che possa capirci pienamente, anche nelle parti che troviamo più imbarazzanti o che più ci portano sofferenza.
Ma questo anime è anche un tragico gioco degli equivoci: Akio non è la persona che Juri crede in quanto tutte le coincidenze che si verificano nel corso degli eventi descritti trovano, man mano che si va avanti, una spiegazione molto diversa da quella sperata dalla ragazza che si illude invece di aver trovato una persona uguale a lei.
Il finale è aperto: Akio, pur avendo intuito tutto, non dice nulla alla ragazza; le sue ultime parole fanno pensare che resterà in silenzio (in realtà è innamorato di Juri da molto tempo) ma se poi le cose andranno effettivamente così non è dato saperlo.
Gli spunti che scaturiscono da un anime così breve sono innumerevoli, anzi è davvero sorprendente pensare a quanti aspetti della vita di una persona riescono a venir messi sotto una ipotetica lente d'ingrandimento.
Grandissimo merito del grande fascino che questo titolo riesce a suscitare nello spettatore è dovuto anche ad una realizzazione grafica davvero eccellente.
Ne consiglio vivamente la visione a tutti, Harmonie è senz'altro un prodotto di primissimo piano. Peccato ne abbiano fatto un singolo episodio e non una serie vera e propria; ma in fondo va benissimo anche così.
Non ci sono mai due persone uguali, siamo tutti esseri unici, diversi gli uni dagli altri. Possiamo condividere tempo, passioni, interessi e ricordi ma non riusciremmo mai a trovare una persona che ci comprenda appieno. Tutte le parole che diciamo, tutte le azioni che compiamo corrispondono probabilmente dall'1% delle cose che vorremmo dire e delle azioni che vorremmo fare. Ognuno di noi ha dentro di se un mondo che nessun altro conosce, un luogo onirico in cui mettere sogni ed esperienze, un mondo invalicabile per tutti gli altri, o forse no? Forse esiste qualcuno di simile a noi. Forse un altro individuo vede, sente e agisce come noi. Qualcuno il cui mondo è talmente simile al nostro da essere quasi uguale. Questo è sostanzialmente il tema di fondo trattato da quest'anime.
Harmonie è un anime del 2014 di un episodio, effettivamente di tratta di un special delle durata di 25 minuti circa. La nostra storia ha come protagonista Akio Honjo, un giovane studente con la passione per gli anime e per la musica, e la bella Juri Makina, la ragazza più bella della classe. Sarà proprio quando Juri farà ascoltare una sua composizione musicale ad Akio che le cose si complicano. Lui riuscirà ad entrare nel suo mondo, che a dir la verità è più surreale e metafisico di quanto ci si potrebbe aspettare.
Onirico ed ermetico questa piccola opera si presta a molteplici interpretazioni. Due persone tanto diverse nella loro vita di tutti i giorni scopriranno in realtà di essere molto simili nel profondo. Il character design e le animazioni sono molto semplici ma comunque apprezzabili, la grafica e i colori diventano eccezionali quando ci viene presentato il mondo/sogno di Juri, rivelando un comparto tecnico decisamente all'altezza. Un anime che io ho trovato profondo e anche parecchio simbolista, una sorta di narrazione nella narrazione. Il mondo reale, caratterizzato dalla vita scolastica di tutti i giorni, e il mondo del sogno, che racconta tutt'altra storia. La storia di due persone la cui unione non viene accettata dalla società, ma che si troveranno infine uniti dal destino, nonostante le differenze fisiche.
Tirando le somme Harmonie è un prodotto sicuramente da guardare. Probabilmente le sensazioni che vi darà saranno diverse da quelle che ha dato a me, ma è proprio questa la particolarità dell'opera. Consiglio inoltre per chi l'ha già visto di rivederlo, tanti particolari e significati vi saranno sicuramente più chiari.
Harmonie è un anime del 2014 di un episodio, effettivamente di tratta di un special delle durata di 25 minuti circa. La nostra storia ha come protagonista Akio Honjo, un giovane studente con la passione per gli anime e per la musica, e la bella Juri Makina, la ragazza più bella della classe. Sarà proprio quando Juri farà ascoltare una sua composizione musicale ad Akio che le cose si complicano. Lui riuscirà ad entrare nel suo mondo, che a dir la verità è più surreale e metafisico di quanto ci si potrebbe aspettare.
Onirico ed ermetico questa piccola opera si presta a molteplici interpretazioni. Due persone tanto diverse nella loro vita di tutti i giorni scopriranno in realtà di essere molto simili nel profondo. Il character design e le animazioni sono molto semplici ma comunque apprezzabili, la grafica e i colori diventano eccezionali quando ci viene presentato il mondo/sogno di Juri, rivelando un comparto tecnico decisamente all'altezza. Un anime che io ho trovato profondo e anche parecchio simbolista, una sorta di narrazione nella narrazione. Il mondo reale, caratterizzato dalla vita scolastica di tutti i giorni, e il mondo del sogno, che racconta tutt'altra storia. La storia di due persone la cui unione non viene accettata dalla società, ma che si troveranno infine uniti dal destino, nonostante le differenze fisiche.
Tirando le somme Harmonie è un prodotto sicuramente da guardare. Probabilmente le sensazioni che vi darà saranno diverse da quelle che ha dato a me, ma è proprio questa la particolarità dell'opera. Consiglio inoltre per chi l'ha già visto di rivederlo, tanti particolari e significati vi saranno sicuramente più chiari.
Guardando quest'opera si avverte da subito l'immenso impegno profuso e si percepisce chiaramente che c'è qualcosa in comune con un'altra, grandissima opera sua simile: Death Billiards. Non solo l'impostazione è la medesima (entrambi sono opere autoconclusive), non solo la qualità è ai massimi livelli, non solo la durata delle opere è pressoché identica, ma entrambe queste opere derivano da un progetto comune conosciuto col nome di "Young Animator Training Project", ossia un progetto annuale fondato dalla Japanese Animation Creators Association al fine di incentivare e supportare i nuovi produttori d'animazione. Dal 2010, ogni mese di marzo, vengono trasmessi quattro speciali autoconclusivi, dal 2011 in poi, tale evento è conosciuto col nome di Anime Mirai.
Harmonie, esattamente come il suo predecessore Death Billiards, è una delle quattro opere dell'Anime Mirai 2014.
Harmonie è un OAV one shot della stagione primaverile 2014 di durata canonica. L'opera nasce come prodotto d'animazione.
Trama: Akio e Juri sono due coetanei che frequentano la stessa classe. Sebbene possano apparire differenti (lui assomiglia al tipico buono a nulla, mentre lei è una ragazza apparentemente solare e socievole), entrambi hanno conservato le grandi esperienze oniriche che sperimentarono da piccoli. Ma che cosa significa continuare a sognare la stessa identica cosa per un lungo periodo di tempo? Significa forse essere anormali, alienati, incapaci di vivere nel contesto reale? O significa aver esperito qualcosa di non quantificabile a livello reale? Che cosa significa "avere un proprio mondo interiore" non compatibile con l'ambiente esterno? Akio e Juri dovranno confrontarsi con loro stessi, con la condivisione di un sogno, col rapportarsi con compagni e soggetti esterni, e infine, dovranno decidere che cosa fare di quel sogno.
Grafica: splendida. Le ambientazioni sono semplicemente perfette per nitidezza, pulizia e grado di dettaglio. Le animazioni sono fluide e rapide. Il character design è bello e realistico, perfetto per l'opera.
Sonoro: molto gradevole e perfettamente adeguato al contesto. L'opening è assente, l'ending altro non è che la canzone cantata da Juri. Ottimi OST ed effetti sonori. Doppiaggio all'altezza dell'opera.
Personaggi: ottimi, tutti dotati di un'ottima caratterizzazione che li rende autentici e credibili. Il fattore psicologico è massimizzato, il fattore evolutivo è presente. L'interazione s'attesta sui massimi livelli.
Sceneggiatura: l'opera si conclude in unico episodio. La gestione temporale non segue un percorso lineare poiché sono presenti alcuni flashback sul passato dei ragazzi. Il ritmo s'attesta su livelli medi. Il quantitativo d'azione è minimo, data la natura dell'opera. Il fanservice è assente. I dialoghi sono ottimi. Nota di merito: ottime le citazioni a Guilty Crown e a Patema Inverted.
Finale: l'opera si conclude splendidamente, esattamente com'era iniziata. Un finale onirico, a tratti commovente, grandioso nella sua complessità.
In sintesi: Harmonie è il perfetto rappresentante dell'Anime Mirai 2014, esattamente come Death Billiards, l'opera è esente da qualsivoglia difetto ed è capace di regalare splendide emozioni. La visione è consigliata a chiunque desideri ammirare un piccolo gioiello d'animazione.
Harmonie, esattamente come il suo predecessore Death Billiards, è una delle quattro opere dell'Anime Mirai 2014.
Harmonie è un OAV one shot della stagione primaverile 2014 di durata canonica. L'opera nasce come prodotto d'animazione.
Trama: Akio e Juri sono due coetanei che frequentano la stessa classe. Sebbene possano apparire differenti (lui assomiglia al tipico buono a nulla, mentre lei è una ragazza apparentemente solare e socievole), entrambi hanno conservato le grandi esperienze oniriche che sperimentarono da piccoli. Ma che cosa significa continuare a sognare la stessa identica cosa per un lungo periodo di tempo? Significa forse essere anormali, alienati, incapaci di vivere nel contesto reale? O significa aver esperito qualcosa di non quantificabile a livello reale? Che cosa significa "avere un proprio mondo interiore" non compatibile con l'ambiente esterno? Akio e Juri dovranno confrontarsi con loro stessi, con la condivisione di un sogno, col rapportarsi con compagni e soggetti esterni, e infine, dovranno decidere che cosa fare di quel sogno.
Grafica: splendida. Le ambientazioni sono semplicemente perfette per nitidezza, pulizia e grado di dettaglio. Le animazioni sono fluide e rapide. Il character design è bello e realistico, perfetto per l'opera.
Sonoro: molto gradevole e perfettamente adeguato al contesto. L'opening è assente, l'ending altro non è che la canzone cantata da Juri. Ottimi OST ed effetti sonori. Doppiaggio all'altezza dell'opera.
Personaggi: ottimi, tutti dotati di un'ottima caratterizzazione che li rende autentici e credibili. Il fattore psicologico è massimizzato, il fattore evolutivo è presente. L'interazione s'attesta sui massimi livelli.
Sceneggiatura: l'opera si conclude in unico episodio. La gestione temporale non segue un percorso lineare poiché sono presenti alcuni flashback sul passato dei ragazzi. Il ritmo s'attesta su livelli medi. Il quantitativo d'azione è minimo, data la natura dell'opera. Il fanservice è assente. I dialoghi sono ottimi. Nota di merito: ottime le citazioni a Guilty Crown e a Patema Inverted.
Finale: l'opera si conclude splendidamente, esattamente com'era iniziata. Un finale onirico, a tratti commovente, grandioso nella sua complessità.
In sintesi: Harmonie è il perfetto rappresentante dell'Anime Mirai 2014, esattamente come Death Billiards, l'opera è esente da qualsivoglia difetto ed è capace di regalare splendide emozioni. La visione è consigliata a chiunque desideri ammirare un piccolo gioiello d'animazione.
Se avessi saputo prima che questo special faceva parte dello Young Animator Training (ora conosciuto anche come Anime Mirai), avrei sicuramente avuto paura che Harmonie fosse simile all'unica opera che ho visto del citato progetto, Death Billiards, che era sì appagante e divertente dal punto di vista grafico, ma inconcludente e più simile ad un episodio pilota che ad un corto animato. Fortunatamente avevo torto, in quanto Harmonie è un prodotto fatto e finito che con la creatura di Madhouse condivide solamente il finale lasciato a libera interpretazione.
Se avessi saputo prima che questo special era prodotto da Yasuhiro Yoshiura, avrei sicuramente avuto paura che Harmonie fosse simile all'unica opera che ho visto del citato regista, Mizu no Kotoba, che finale a parte mi aveva fatto storcere un po' il naso.
La prima cosa che salta all'occhio guardando Harmonie è l'amore adolescenziale del protagonista, reso in modo tale da coinvolgere lo spettatore ma non troppo se si è alla ricerca di qualcosa di più maturo. Il ritmo di Harmonie è caratterizzato da silenzi che servono a enfatizzare una volta e a comunicare un'altra. L'anime ci porta da un'iniziale ambientazione di realtà cinica, di cui sono imperniati i legami e le relazioni sociali, ad un'ambientazione onirica (nel senso letterale del termine), in cui la persona riesce a slegarsi dalle etichette e ad essere se stessa. Ed è su questa seconda realtà che l'anime gioca uno dei suoi assi migliori: laddove lo spettatore pensa di avere intrapreso una strada lastricata di miele e fantasia, scoprirà poi un muro di triste realtà, che va a cozzare con la patina leggera della love story scolastica. Questo stratagemma annulla il romanticismo a favore di una visione pessimistica della realtà, nella quale non esiste la perfezione ma solo una sua versione illusoria.
Il trailer dell'Anime Mirai 2014 annunciava che gli special prodotti avrebbero "cambiato il futuro degli anime". L'affermazione lascia però il tempo che trova, Harmonie è sì un opera divertente e scorrevole, ma non è nulla di particolarmente memorabile. La sua visione è comunque consigliata in virtù della sua brevità.
Se avessi saputo prima che questo special era prodotto da Yasuhiro Yoshiura, avrei sicuramente avuto paura che Harmonie fosse simile all'unica opera che ho visto del citato regista, Mizu no Kotoba, che finale a parte mi aveva fatto storcere un po' il naso.
La prima cosa che salta all'occhio guardando Harmonie è l'amore adolescenziale del protagonista, reso in modo tale da coinvolgere lo spettatore ma non troppo se si è alla ricerca di qualcosa di più maturo. Il ritmo di Harmonie è caratterizzato da silenzi che servono a enfatizzare una volta e a comunicare un'altra. L'anime ci porta da un'iniziale ambientazione di realtà cinica, di cui sono imperniati i legami e le relazioni sociali, ad un'ambientazione onirica (nel senso letterale del termine), in cui la persona riesce a slegarsi dalle etichette e ad essere se stessa. Ed è su questa seconda realtà che l'anime gioca uno dei suoi assi migliori: laddove lo spettatore pensa di avere intrapreso una strada lastricata di miele e fantasia, scoprirà poi un muro di triste realtà, che va a cozzare con la patina leggera della love story scolastica. Questo stratagemma annulla il romanticismo a favore di una visione pessimistica della realtà, nella quale non esiste la perfezione ma solo una sua versione illusoria.
Il trailer dell'Anime Mirai 2014 annunciava che gli special prodotti avrebbero "cambiato il futuro degli anime". L'affermazione lascia però il tempo che trova, Harmonie è sì un opera divertente e scorrevole, ma non è nulla di particolarmente memorabile. La sua visione è comunque consigliata in virtù della sua brevità.
La qualità è il marchio di fabbrica dei lavori di Yasuhiro Yoshiura, regista e ideatore di film, cortometraggi e serie brevi a sfondo spesso fantascientifico, come "Time of Eve", "Pale Cocoon" e il recente "Patema Inverted". Il maestro, chiamato a partecipare all'ormai annuale appuntamento del "Mirai Project", progetto per la formazione di giovani animatori finanziato dal governo giapponese, si lancia in un genere in parte differente da quello che ha caratterizzato i propri precedenti lavori e realizza un cortometraggio di 25 minuti a metà tra il genere scolastico e il sovrannaturale/onirico.
Akio è un comune studente delle medie, introverso e timido, con un grande orecchio musicale e una cotta, o forse una specie di infatuazione, per Juki Makina, sua compagna di classe sempre allegra, simpatica, solare e circondata di amici; insomma, la ragazza perfetta. Ciò che porta i protagonisti a sviluppare un rapporto, per così dire, speciale, è una canzone composta da Juri durante l'infanzia e le cui prime note giungono involontariamente alle orecchie dell'intera classe. Akio prova a suonare la canzone con un'applicazione del proprio telefono nei corridoi della scuola, alla fine delle lezioni, finendo per attirare l'attenzione della ragazza, che, seppur riluttante, gli presta il proprio lettore musicale per fargliene ascoltare la versione integrale. Durante la notte il ragazzo fa un sogno, lo stesso che la ragazza fece anni prima e che la ispirò nel dar vita alla canzone. Ed è proprio nel sogno che la vena artistica del regista prende piede in maniera preponderante e riesce quindi a esprimere tutta la qualità e l'ispirazione che caratterizza le opere di Yoshiura; le linee perdono tensione e rigorosità, il colore, ora quasi pastello, si fa meno uniforme e più variegato, la regia diventa più dinamica e una dolce melodia accompagna la sequenza apparentemente confusa di brevi scene. Il mondo immaginario che Juri ha creato da bambina e che continua a tormentarla fin da allora, adesso ha trovato altre due braccia pronte a sostenerlo e due occhi amici decisi a condividerne la meraviglia.
Insomma, un'altra prova di grande abilità e perizia del maestro Yoshiura che, nonostante l'abito scolastico, riesce a intrattenere ed emozionare ugualmente lo spettatore. Un unico difetto - che a dirla tutta ha più l'aria di un rimpianto - è che non tutti i corti, e dunque neanche questo, si intitolano "Pale Cocoon" e riescono a raggiungere simili livelli di qualità tecnica, empatia con lo spettatore e genialità, e in questo caso il paragone risulta ancora più immediato dal momento che i due anime in considerazione sono stati partoriti dalla mente dello stesso autore. Insomma, "Harmonie" rimane un'opera molto buona per il suo genere, purtroppo però non ancora perfetta.
Akio è un comune studente delle medie, introverso e timido, con un grande orecchio musicale e una cotta, o forse una specie di infatuazione, per Juki Makina, sua compagna di classe sempre allegra, simpatica, solare e circondata di amici; insomma, la ragazza perfetta. Ciò che porta i protagonisti a sviluppare un rapporto, per così dire, speciale, è una canzone composta da Juri durante l'infanzia e le cui prime note giungono involontariamente alle orecchie dell'intera classe. Akio prova a suonare la canzone con un'applicazione del proprio telefono nei corridoi della scuola, alla fine delle lezioni, finendo per attirare l'attenzione della ragazza, che, seppur riluttante, gli presta il proprio lettore musicale per fargliene ascoltare la versione integrale. Durante la notte il ragazzo fa un sogno, lo stesso che la ragazza fece anni prima e che la ispirò nel dar vita alla canzone. Ed è proprio nel sogno che la vena artistica del regista prende piede in maniera preponderante e riesce quindi a esprimere tutta la qualità e l'ispirazione che caratterizza le opere di Yoshiura; le linee perdono tensione e rigorosità, il colore, ora quasi pastello, si fa meno uniforme e più variegato, la regia diventa più dinamica e una dolce melodia accompagna la sequenza apparentemente confusa di brevi scene. Il mondo immaginario che Juri ha creato da bambina e che continua a tormentarla fin da allora, adesso ha trovato altre due braccia pronte a sostenerlo e due occhi amici decisi a condividerne la meraviglia.
Insomma, un'altra prova di grande abilità e perizia del maestro Yoshiura che, nonostante l'abito scolastico, riesce a intrattenere ed emozionare ugualmente lo spettatore. Un unico difetto - che a dirla tutta ha più l'aria di un rimpianto - è che non tutti i corti, e dunque neanche questo, si intitolano "Pale Cocoon" e riescono a raggiungere simili livelli di qualità tecnica, empatia con lo spettatore e genialità, e in questo caso il paragone risulta ancora più immediato dal momento che i due anime in considerazione sono stati partoriti dalla mente dello stesso autore. Insomma, "Harmonie" rimane un'opera molto buona per il suo genere, purtroppo però non ancora perfetta.
Tutti siamo diversi l'uno dall'altro, non solo esteticamente ma, soprattutto, internamente, nella nostra psiche. Questo è il messaggio principale che caratterizza questo anime one-shot intitolato "Harmonie". Ho scoperto quest'opera quasi per caso e devo dire che ho avuto un gran colpo di fortuna, perché questo episodio ti fa capire come venticinque minuti possano contenere un messaggio molto profondo in un anime che a uno spettatore poco attento può sembrare una bella visione ma niente di più. Andrò quindi ad analizzare quest'opera nei tratti più espliciti e accessibili a tutti fino a indagare negli aspetti più nascosti questo piccolo capolavoro.
In una classe ci sono dei ragazzi, ognuno diverso dall'altro, e questo lo sa molto bene Akio, un ragazzo come tutti gli altri con degli amici con i quali condivide le sue passioni, come quella per le light novel e gli anime. Sta di fatto che tra tutte le ragazze della classe ce n'è una che gli suscita curiosità, poiché non riesce a capire come possa essere il suo mondo, e questa ragazza si chiama Juri. Un giorno due amiche di queste ragazze le fanno uno scherzo: le cambiano la suoneria del telefonino con una canzone, l'unica del suo cellulare, e questa suona durante la lezione suscitando le risa dei compagni e l'imbarazzo di Juri. Dopo la lezione Akio ha ancora in testa la melodia di quella suoneria e con un piccolo pianoforte installato sul telefonino suona quella sinfonia, per poi venire scoperta da Juri e... vedrete voi, sta di fatto che da qui in poi la storia prenderà una svolta che interesserà esclusivamente i due ragazzi, e dove Akio riuscirà piano piano a scoprire quale mondo vuole tenere nascosto Juri.
Tutti noi, quando siamo bambini, sviluppiamo un mondo tutto nostro sul quale molte volte la nostra mente si lasciava andare e inventava storie con personaggi fantastici. Piano piano col passare dell'età abbandoniamo al passato questo mondo e incominciamo a imparare come vivere su questo mondo, quello un po' meno colorato e decisamente più noioso. Tuttavia non dobbiamo dimenticarci che le nostre fantasie sono state condizionate indirettamente da fatti che hanno segnato la nostra infanzia, e queste fantasie sono il nostro modo di vedere la realtà e di modificarla a nostro piacimento. Nel caso di Juri questa immaginazione molto spesso veniva fuori attraverso dei disegni che faceva, e questo portò i suoi genitori ad avere qualche dubbio sulla sua salute mentale; per questo la portarono da uno psichiatra, e Akio sarà il primo a entrare a stretto contatto con questo mondo che non è stato abbandonato al passato, ma che anzi è ancora vivo nei sogni della ragazza.
Le animazioni di questa serie sono fantastiche, con una fluidità che sarebbe bello poter vedere anche in qualche serie più consistente e con più episodi, ma che chiaramente richiederebbe uno sforzo che non tutti gli studi sono disposti a compiere.
Per concludere, io consiglio vivamente quest'opera, perché è di una profondità che spero che voi possiate cogliere; vedrete che non ve ne pentirete.
In una classe ci sono dei ragazzi, ognuno diverso dall'altro, e questo lo sa molto bene Akio, un ragazzo come tutti gli altri con degli amici con i quali condivide le sue passioni, come quella per le light novel e gli anime. Sta di fatto che tra tutte le ragazze della classe ce n'è una che gli suscita curiosità, poiché non riesce a capire come possa essere il suo mondo, e questa ragazza si chiama Juri. Un giorno due amiche di queste ragazze le fanno uno scherzo: le cambiano la suoneria del telefonino con una canzone, l'unica del suo cellulare, e questa suona durante la lezione suscitando le risa dei compagni e l'imbarazzo di Juri. Dopo la lezione Akio ha ancora in testa la melodia di quella suoneria e con un piccolo pianoforte installato sul telefonino suona quella sinfonia, per poi venire scoperta da Juri e... vedrete voi, sta di fatto che da qui in poi la storia prenderà una svolta che interesserà esclusivamente i due ragazzi, e dove Akio riuscirà piano piano a scoprire quale mondo vuole tenere nascosto Juri.
Tutti noi, quando siamo bambini, sviluppiamo un mondo tutto nostro sul quale molte volte la nostra mente si lasciava andare e inventava storie con personaggi fantastici. Piano piano col passare dell'età abbandoniamo al passato questo mondo e incominciamo a imparare come vivere su questo mondo, quello un po' meno colorato e decisamente più noioso. Tuttavia non dobbiamo dimenticarci che le nostre fantasie sono state condizionate indirettamente da fatti che hanno segnato la nostra infanzia, e queste fantasie sono il nostro modo di vedere la realtà e di modificarla a nostro piacimento. Nel caso di Juri questa immaginazione molto spesso veniva fuori attraverso dei disegni che faceva, e questo portò i suoi genitori ad avere qualche dubbio sulla sua salute mentale; per questo la portarono da uno psichiatra, e Akio sarà il primo a entrare a stretto contatto con questo mondo che non è stato abbandonato al passato, ma che anzi è ancora vivo nei sogni della ragazza.
Le animazioni di questa serie sono fantastiche, con una fluidità che sarebbe bello poter vedere anche in qualche serie più consistente e con più episodi, ma che chiaramente richiederebbe uno sforzo che non tutti gli studi sono disposti a compiere.
Per concludere, io consiglio vivamente quest'opera, perché è di una profondità che spero che voi possiate cogliere; vedrete che non ve ne pentirete.