Toaru Hikuushi e no Koiuta
"Toaru Hikūshi e no Koiuta", traducibile in "La canzone d'amore per un certo pilota", è un'opera dell'inverno 2014 composta da tredici episodi, derivante da una light novel di cinque volumi.
La storia ci racconta di come, in un mondo in guerra a causa di un governo monarchico poco incline ai bisogni del popolo, quest'ultimo si rivolti contro la famiglia regnante... L'unico sopravvissuto allo spodestamento del trono, Karl La Hire, principe ereditario, per varie ragioni, partirà per una missione con lo scopo di trovare la "Fine del Cielo".
La storia, ambientata in un mondo distopico riconducibile approssimativamente all'Europa degli anni '40, vedrà l'intreccio di diversi generi congiungersi tutti, con una naturalezza quasi surreale, per riuscire a raccontare una storia appassionante e coinvolgente allo stesso tempo.
L'opera riesce a toccare temi considerevoli come la guerra, con tutte le sfaccettature che essa comporta; la partenza per una missione, per certi versi impossibile verso l'ignoto, lasciando la propria terra e i propri cari; le scelte che ognuno prende per costruire il proprio futuro e di come quelle stesse scelte che, decretando il proprio futuro, non possono che portarti, anche, a situazioni che mai ci si sarebbe potuti aspettare, tutto corredato da quella componente drammatica che i generi sopracitati si portano dietro fin dall'inizio.
Naturalmente, una forte quanto accattivante trama non può esimersi dall'avere colpi di scena molto interessanti nel corso degli episodi, amalgamando quella componente sentimentale sulla quale si regge, per certi versi, tutto l'anime.
Come non citare per un momento "Toaru Hikūshi e no Tsuioku", in questa stessa recensione, altra opera dello stesso autore ambientata nel medesimo universo, dove, con una trama simile, ma molto diversa per sviluppo, si riesce a dare un prequel ben definito a questa seconda proposta animata (di questo ne parleremo più approfonditamente nella recensione dedicata presente nella propria scheda).
Tornando a noi, come già detto in precedenza, l'anime, ambientato in un mondo in guerra e (come suggerito dal titolo) nello specifico una guerra ad alta quota, riserverà allo spettatore una vasta proposta di aerei, tecnologici quanto basta, per unire l'ambientazione dei primi decenni di un'Europa distopica ad una crescita tecnologica degna della miglior proposta fantascientifica.
Infatti, a parte navi e corazzate, verranno proposti anche diversi modelli di aerei da guerra. Tutti i velivoli verranno alimentati ad acqua salata.
Tra una battaglia e l'altra non ci sarà da dimenticarsi però della nostra trama principale, che tra un colpo di scena e l'altro terrà lo spettatore fisso sullo schermo episodio dopo episodio, rivelazione dopo rivelazione, aspettando la prossima mossa dei nostri protagonisti.
L'opera propone, inoltre, un forte cambiamento e crescita dei personaggi durante la narrazione, potendo riuscire a percepirla senza troppi sforzi, il tutto raccontato in modo semplice e narrativamente ben definito. Oltretutto, è presente nell'opera anche una forte componente drammatica che cercherà fin da subito di scavare fino in fondo negli stessi conflitti interiori dei nostri protagonisti, chi per un motivo e chi per un altro.
Sfondi e background sono semplicemente perfetti, il gioco di luci tanto nelle scene in volo quanto in quelle a terra lascia soddisfatti; eccellenti le animazioni negli scontri aerei, che fanno risultare ottime e godibili tutte le scene.
Opening e ending sono ben fatte, corredano positivamente ancora di più l'inizio e la fine di ogni episodio; le soundtrack sono degne di nota e riescono a rendere molto più suggestiva ogni inquadratura.
Non ho approfondito intenzionalmente troppo la trama, ma, prima di concludere, non posso non ritornare sullo sviluppo della stessa, la quale riesce veramente a prendere lo spettatore fin dalle battute iniziali (aspetto essenziale per la riuscita di una buona opera), tenendolo fin dall'inizio con un elevato livello di attenzione e curiosità nell'aspettare la prossima mossa nell'episodio successivo.
In conclusione, non posso che consigliare e promuovere a pieni voti quest'opera, poiché riesce a raccontare e unire diversi generi fra loro, rendendo la narrazione assolutamente meritevole e piacevole da seguire.
La storia ci racconta di come, in un mondo in guerra a causa di un governo monarchico poco incline ai bisogni del popolo, quest'ultimo si rivolti contro la famiglia regnante... L'unico sopravvissuto allo spodestamento del trono, Karl La Hire, principe ereditario, per varie ragioni, partirà per una missione con lo scopo di trovare la "Fine del Cielo".
La storia, ambientata in un mondo distopico riconducibile approssimativamente all'Europa degli anni '40, vedrà l'intreccio di diversi generi congiungersi tutti, con una naturalezza quasi surreale, per riuscire a raccontare una storia appassionante e coinvolgente allo stesso tempo.
L'opera riesce a toccare temi considerevoli come la guerra, con tutte le sfaccettature che essa comporta; la partenza per una missione, per certi versi impossibile verso l'ignoto, lasciando la propria terra e i propri cari; le scelte che ognuno prende per costruire il proprio futuro e di come quelle stesse scelte che, decretando il proprio futuro, non possono che portarti, anche, a situazioni che mai ci si sarebbe potuti aspettare, tutto corredato da quella componente drammatica che i generi sopracitati si portano dietro fin dall'inizio.
Naturalmente, una forte quanto accattivante trama non può esimersi dall'avere colpi di scena molto interessanti nel corso degli episodi, amalgamando quella componente sentimentale sulla quale si regge, per certi versi, tutto l'anime.
Come non citare per un momento "Toaru Hikūshi e no Tsuioku", in questa stessa recensione, altra opera dello stesso autore ambientata nel medesimo universo, dove, con una trama simile, ma molto diversa per sviluppo, si riesce a dare un prequel ben definito a questa seconda proposta animata (di questo ne parleremo più approfonditamente nella recensione dedicata presente nella propria scheda).
Tornando a noi, come già detto in precedenza, l'anime, ambientato in un mondo in guerra e (come suggerito dal titolo) nello specifico una guerra ad alta quota, riserverà allo spettatore una vasta proposta di aerei, tecnologici quanto basta, per unire l'ambientazione dei primi decenni di un'Europa distopica ad una crescita tecnologica degna della miglior proposta fantascientifica.
Infatti, a parte navi e corazzate, verranno proposti anche diversi modelli di aerei da guerra. Tutti i velivoli verranno alimentati ad acqua salata.
Tra una battaglia e l'altra non ci sarà da dimenticarsi però della nostra trama principale, che tra un colpo di scena e l'altro terrà lo spettatore fisso sullo schermo episodio dopo episodio, rivelazione dopo rivelazione, aspettando la prossima mossa dei nostri protagonisti.
L'opera propone, inoltre, un forte cambiamento e crescita dei personaggi durante la narrazione, potendo riuscire a percepirla senza troppi sforzi, il tutto raccontato in modo semplice e narrativamente ben definito. Oltretutto, è presente nell'opera anche una forte componente drammatica che cercherà fin da subito di scavare fino in fondo negli stessi conflitti interiori dei nostri protagonisti, chi per un motivo e chi per un altro.
Sfondi e background sono semplicemente perfetti, il gioco di luci tanto nelle scene in volo quanto in quelle a terra lascia soddisfatti; eccellenti le animazioni negli scontri aerei, che fanno risultare ottime e godibili tutte le scene.
Opening e ending sono ben fatte, corredano positivamente ancora di più l'inizio e la fine di ogni episodio; le soundtrack sono degne di nota e riescono a rendere molto più suggestiva ogni inquadratura.
Non ho approfondito intenzionalmente troppo la trama, ma, prima di concludere, non posso non ritornare sullo sviluppo della stessa, la quale riesce veramente a prendere lo spettatore fin dalle battute iniziali (aspetto essenziale per la riuscita di una buona opera), tenendolo fin dall'inizio con un elevato livello di attenzione e curiosità nell'aspettare la prossima mossa nell'episodio successivo.
In conclusione, non posso che consigliare e promuovere a pieni voti quest'opera, poiché riesce a raccontare e unire diversi generi fra loro, rendendo la narrazione assolutamente meritevole e piacevole da seguire.
"To Aru Hikuushi e no Koi-Uta" e un anime che non rispecchia i miei gusti, non è ciò che cerco di solito da una storia e dai suoi protagonisti, tuttavia ho apprezzato comunque quest'opera e le tematiche che presenta, ma soprattutto il modo in cui le presenta, come per "Death Note" ho apprezzato la qualità di un prodotto che non mi riflette ma che comunque è da considerarsi di pregevole fattura (ho preso "Death Note" come esempio per rendere l'idea, sebbene darei a quest'ultimo un 9). Pertanto considero "To Aru Hikuushi e no Koi-Uta" un anime di buon livello, che merita di essere visto e che difficilmente deluderà, a mio avviso; certo i difetti per me non mancano, alcune cose anche discutibilmente gravi, ma nulla di "insopportabile" per intenderci. Veniamo al dunque.
Sceneggiatura: come sopra citato, interessante. In quest'opera i protagonisti hanno un ruolo meno dirompente e incisivo rispetto ad altre, vengono approfondite le figure secondarie in un modo che ho apprezzato molto, di contro non ho gradito tutte le scelte fatte, un'altalena continua fra il positivo e il negativo che pendeva sempre un pizzico in più verso la prima categoria, quindi, obbiettivamente, non mi sento di bocciarla.
Personaggi: sufficienti i protagonisti (darei un 6 e mezzo), prendono maggiore spessore i personaggi secondari, come appena detto, per cui a loro do un 7 pieno. Imparerete ad apprezzare i momenti in cui l'attenzione devia sugli altri compagni dei protagonisti, in quanto forse saranno anche meglio. Per intenderci, i protagonisti non deludono a mio avviso, anzi, continuano a mantenere la loro rilevanza dall'inizio alla fine, sebbene sarebbe più adatto, forse, considerarli i personaggi su cui si è voluta concentrare di più l'attenzione, piuttosto che dei veri e propri "protagonisti" per come siamo stati abituati a considerare questi ultimi. Se Clare non avesse il potere del vento sarebbe né più né meno come le altre ragazze della storia e, se quest'ultima non fosse incentrata intorno al passato del protagonista, egli non sarebbe poi tanto diverso o migliore (anzi per certi versi agli inizi del suo percorso evolutivo è anche peggio di molti altri) dei sui compagni. Pertanto si può considerare come un anime molto "reale", che enfatizza l'uguaglianza e che, di conseguenza, non presenta protagonisti che spiccano di molto sugli altri, bensì un cast ben equipaggiato dove in molti hanno il loro momento di importanza.
Musica: non ne ho memoria, l'opening e l'ending mi sa che le ho saltate, quindi non mi pronuncio; quanto a quelle di background, non avendone memoria, suppongo che non siano state né negative né positive. Probabilmente si adattavano bene alle scene senza colpire (punto comunque dolente, a mio avviso), ma almeno non erano male.
Finale: volendo spoilerare il meno possibile, mi limiterò a dire che non si può definire tale, a mio avviso, sebbene non possa nemmeno escludersi l'opzione dell'autoconclusivo, in quanto, volendo, potrebbe anche concludersi così, ma a me sinceramente non piacciono questo tipo di finali, come non mi riflettono questo tipo di opere, pertanto forse è in tema con tutto il resto e ci può stare, ma se così fosse è da bocciare per me. E' da considerarsi d'obbligo una seconda serie per definire l'opera compiuta, per questo il mio voto finale è 7, più che sufficiente, ma non basta per avere l'8, io voglio qualcosa di più che non ho avuto - forse voi l'avrete, forse per voi sarà un 8 o magari addirittura un 9 (se date 10, semplicemente farneticate, secondo me!). Detto questo, rispetto il livello dell'opera, è un bell'anime, non il mio genere, non affronta le cose come a me piace che vengano affrontate, ma in alcuni punti (solo alcuni, la maggior parte semplicemente niente di che per me) le affronta in un modo che ha piacevolmente attirato la mia attenzione e che ho apprezzato.
"To Aru Hikuushi e no Koi-Uta" è un anime discretamente originale, si prende sul serio, ma, ciononostante, non risulta mai pesante, la storia scorre bene e si gusta tutto d'un fiato: è stata una piacevole visione, lo consiglio agli amanti dei generi di guerra (qui si vola sempre, quindi non aspettate carri armati e simili o rimarrete delusi... solo per chi ha lo sguardo volto al cielo, insomma!), azione e avventura. C'è anche del sentimentalismo (guerra uguale sentimenti, purtroppo connubio indiscutibile), qualche sfumatura romantica (ci sta anche quella e lì la lasciano, sfumatura, niente di più... peccato, a mio avviso) e tutto quello che può accostarsi bene a un contesto bellico (quindi quasi tutto), ma niente approfondito più di un tot, anche se niente è lasciato totalmente al caso. Insomma, c'è tutto e niente, come in una bella storia in cui non ci si immedesima, e come tale considero questo prodotto, come una bella storia, di guerra e avventura, con tanti difetti però. Ad esempio, tredici puntate a questo punto sono poche per poter dare al prodotto lo spessore che avrebbe potuto, l'hanno fatto dove hanno voluto e come hanno potuto, finendo piuttosto di fretta e lasciando lo spettatore con un finale che ci può stare, ma che fa sentire l'esigenza di una seconda serie (almeno per me, e poi col pensiero che già la prima avrei preferito fosse trattata meglio, quindi è già tardi a mio avviso per rimediare).
Questo è "To Aru Hikuushi e no Koi-Uta", un bell'anime di guerra e avventura che avrebbe potuto essere splendido, ma che è solo bello. Quindi 7, più che sufficiente, ma niente di più per le tante cose che non mi sono andate a genio e per l'ennesimo prodotto di qualità trattato male.
Lo consiglio? Perché no!? Sì, guardatelo, non vi deluderà e forse vi piacerà anche... però io ho pensato che sarebbe potuto essere molto meglio, e quindi è un peccato. Ennesima buona visione di qualcosa che poteva essere 9 e invece è 7 (per me, ovviamente).
Sceneggiatura: come sopra citato, interessante. In quest'opera i protagonisti hanno un ruolo meno dirompente e incisivo rispetto ad altre, vengono approfondite le figure secondarie in un modo che ho apprezzato molto, di contro non ho gradito tutte le scelte fatte, un'altalena continua fra il positivo e il negativo che pendeva sempre un pizzico in più verso la prima categoria, quindi, obbiettivamente, non mi sento di bocciarla.
Personaggi: sufficienti i protagonisti (darei un 6 e mezzo), prendono maggiore spessore i personaggi secondari, come appena detto, per cui a loro do un 7 pieno. Imparerete ad apprezzare i momenti in cui l'attenzione devia sugli altri compagni dei protagonisti, in quanto forse saranno anche meglio. Per intenderci, i protagonisti non deludono a mio avviso, anzi, continuano a mantenere la loro rilevanza dall'inizio alla fine, sebbene sarebbe più adatto, forse, considerarli i personaggi su cui si è voluta concentrare di più l'attenzione, piuttosto che dei veri e propri "protagonisti" per come siamo stati abituati a considerare questi ultimi. Se Clare non avesse il potere del vento sarebbe né più né meno come le altre ragazze della storia e, se quest'ultima non fosse incentrata intorno al passato del protagonista, egli non sarebbe poi tanto diverso o migliore (anzi per certi versi agli inizi del suo percorso evolutivo è anche peggio di molti altri) dei sui compagni. Pertanto si può considerare come un anime molto "reale", che enfatizza l'uguaglianza e che, di conseguenza, non presenta protagonisti che spiccano di molto sugli altri, bensì un cast ben equipaggiato dove in molti hanno il loro momento di importanza.
Musica: non ne ho memoria, l'opening e l'ending mi sa che le ho saltate, quindi non mi pronuncio; quanto a quelle di background, non avendone memoria, suppongo che non siano state né negative né positive. Probabilmente si adattavano bene alle scene senza colpire (punto comunque dolente, a mio avviso), ma almeno non erano male.
Finale: volendo spoilerare il meno possibile, mi limiterò a dire che non si può definire tale, a mio avviso, sebbene non possa nemmeno escludersi l'opzione dell'autoconclusivo, in quanto, volendo, potrebbe anche concludersi così, ma a me sinceramente non piacciono questo tipo di finali, come non mi riflettono questo tipo di opere, pertanto forse è in tema con tutto il resto e ci può stare, ma se così fosse è da bocciare per me. E' da considerarsi d'obbligo una seconda serie per definire l'opera compiuta, per questo il mio voto finale è 7, più che sufficiente, ma non basta per avere l'8, io voglio qualcosa di più che non ho avuto - forse voi l'avrete, forse per voi sarà un 8 o magari addirittura un 9 (se date 10, semplicemente farneticate, secondo me!). Detto questo, rispetto il livello dell'opera, è un bell'anime, non il mio genere, non affronta le cose come a me piace che vengano affrontate, ma in alcuni punti (solo alcuni, la maggior parte semplicemente niente di che per me) le affronta in un modo che ha piacevolmente attirato la mia attenzione e che ho apprezzato.
"To Aru Hikuushi e no Koi-Uta" è un anime discretamente originale, si prende sul serio, ma, ciononostante, non risulta mai pesante, la storia scorre bene e si gusta tutto d'un fiato: è stata una piacevole visione, lo consiglio agli amanti dei generi di guerra (qui si vola sempre, quindi non aspettate carri armati e simili o rimarrete delusi... solo per chi ha lo sguardo volto al cielo, insomma!), azione e avventura. C'è anche del sentimentalismo (guerra uguale sentimenti, purtroppo connubio indiscutibile), qualche sfumatura romantica (ci sta anche quella e lì la lasciano, sfumatura, niente di più... peccato, a mio avviso) e tutto quello che può accostarsi bene a un contesto bellico (quindi quasi tutto), ma niente approfondito più di un tot, anche se niente è lasciato totalmente al caso. Insomma, c'è tutto e niente, come in una bella storia in cui non ci si immedesima, e come tale considero questo prodotto, come una bella storia, di guerra e avventura, con tanti difetti però. Ad esempio, tredici puntate a questo punto sono poche per poter dare al prodotto lo spessore che avrebbe potuto, l'hanno fatto dove hanno voluto e come hanno potuto, finendo piuttosto di fretta e lasciando lo spettatore con un finale che ci può stare, ma che fa sentire l'esigenza di una seconda serie (almeno per me, e poi col pensiero che già la prima avrei preferito fosse trattata meglio, quindi è già tardi a mio avviso per rimediare).
Questo è "To Aru Hikuushi e no Koi-Uta", un bell'anime di guerra e avventura che avrebbe potuto essere splendido, ma che è solo bello. Quindi 7, più che sufficiente, ma niente di più per le tante cose che non mi sono andate a genio e per l'ennesimo prodotto di qualità trattato male.
Lo consiglio? Perché no!? Sì, guardatelo, non vi deluderà e forse vi piacerà anche... però io ho pensato che sarebbe potuto essere molto meglio, e quindi è un peccato. Ennesima buona visione di qualcosa che poteva essere 9 e invece è 7 (per me, ovviamente).
"Toaru Hikuushi e no Koiuta" è una serie di tredici episodi prodotta nel 2014, appartenente allo stesso mondo di "Toaru Hikushi e no Tsuioku", anche se da essa completamente scollegata per quanto riguarda trama e personaggi.
Karl la Hire è un principe che da bambino viene privato del trono per via di una violenta rivoluzione; mentre i suoi genitori vengono giustiziati, Karl viene salvato da un meccanico di aeroplani, Michael Albus, che decide di adottarlo segretamente. Sotto lo pseudonimo di Kal-el Albus, il bambino cresce coltivando il sogno di diventare un pilota, covando nel suo animo un grande desiderio di vendetta nei confronti di Nina Viento, nuova governatrice nonché simbolo della rivoluzione che portò alla morte della sua famiglia.
La storia inizia nel momento in cui Kal-el e la sua sorellastra Ariel partono come cadetti per una spedizione esplorativa ai confini del cielo, a bordo di una gigantesca isola galleggiante dove frequentano l'accademia per diventare piloti insieme a un numeroso gruppo di ragazzi; fra le altre persone, Kal-el incontra Claire Cruz, della quale si innamora a prima vista, senza però sapere i misteriosi segreti che la giovane porta con sé. Durante la spedizione saranno attaccati dal Clan del cielo e per via della potenza del nemico anche i cadetti saranno chiamati in battaglia, mettendo a repentaglio la loro vita. Una storia d'amore e guerra allo stesso tempo, che riuscirà a coinvolgere lo spettatore sin dalle prime puntate.
La trama è ben costruita e, nonostante siano stati utilizzati numerosi flashback per mostrare il passato dei personaggi, risulta sempre chiara e comprensibile.
"Toaru Hikuushi e no Koiuta" è' un'opera che miscela perfettamente un gran numero di generi, riuscendo a costruire in pochissime puntate una coinvolgente storia d'amore e allo stesso tempo una straordinaria avventura fantasy, lasciando un grande spazio anche ai combattimenti aerei ottimamente realizzati.
Altro grande punto forte di quest'opera sono sicuramente i personaggi, ai quali è difficile non affezionarsi. In poco tempo gli autori sono riusciti a creare un gruppo composto da un sostanzioso numero di membri tutti ottimamente caratterizzati, e tutti necessari allo svolgimento della trama.
Tecnicamente siamo di fronte a un'opera buona ma non di massimo livello; molto belle e originali le ambientazioni, ma purtroppo il chara design è veramente elementare.
Per quanto riguarda il comparto sonoro, ottimi la sigla iniziale e il doppiaggio, discreti gli effetti speciali.
Ottimo finale che lascia sperare in una futura seconda serie.
"Toaru Hikuushi e no Koiuta" è un'opera che avevo immeritatamente sottovalutato e che è riuscita a sorprendermi positivamente in molte occasioni. Una serie leggera e veloce da visionare, ma che riesce comunque a coinvolgere e a farsi apprezzare nonostante tecnicamente non sia eccellente. Ne consiglio vivamente la visione, una delle opere migliori del 2014.
Karl la Hire è un principe che da bambino viene privato del trono per via di una violenta rivoluzione; mentre i suoi genitori vengono giustiziati, Karl viene salvato da un meccanico di aeroplani, Michael Albus, che decide di adottarlo segretamente. Sotto lo pseudonimo di Kal-el Albus, il bambino cresce coltivando il sogno di diventare un pilota, covando nel suo animo un grande desiderio di vendetta nei confronti di Nina Viento, nuova governatrice nonché simbolo della rivoluzione che portò alla morte della sua famiglia.
La storia inizia nel momento in cui Kal-el e la sua sorellastra Ariel partono come cadetti per una spedizione esplorativa ai confini del cielo, a bordo di una gigantesca isola galleggiante dove frequentano l'accademia per diventare piloti insieme a un numeroso gruppo di ragazzi; fra le altre persone, Kal-el incontra Claire Cruz, della quale si innamora a prima vista, senza però sapere i misteriosi segreti che la giovane porta con sé. Durante la spedizione saranno attaccati dal Clan del cielo e per via della potenza del nemico anche i cadetti saranno chiamati in battaglia, mettendo a repentaglio la loro vita. Una storia d'amore e guerra allo stesso tempo, che riuscirà a coinvolgere lo spettatore sin dalle prime puntate.
La trama è ben costruita e, nonostante siano stati utilizzati numerosi flashback per mostrare il passato dei personaggi, risulta sempre chiara e comprensibile.
"Toaru Hikuushi e no Koiuta" è' un'opera che miscela perfettamente un gran numero di generi, riuscendo a costruire in pochissime puntate una coinvolgente storia d'amore e allo stesso tempo una straordinaria avventura fantasy, lasciando un grande spazio anche ai combattimenti aerei ottimamente realizzati.
Altro grande punto forte di quest'opera sono sicuramente i personaggi, ai quali è difficile non affezionarsi. In poco tempo gli autori sono riusciti a creare un gruppo composto da un sostanzioso numero di membri tutti ottimamente caratterizzati, e tutti necessari allo svolgimento della trama.
Tecnicamente siamo di fronte a un'opera buona ma non di massimo livello; molto belle e originali le ambientazioni, ma purtroppo il chara design è veramente elementare.
Per quanto riguarda il comparto sonoro, ottimi la sigla iniziale e il doppiaggio, discreti gli effetti speciali.
Ottimo finale che lascia sperare in una futura seconda serie.
"Toaru Hikuushi e no Koiuta" è un'opera che avevo immeritatamente sottovalutato e che è riuscita a sorprendermi positivamente in molte occasioni. Una serie leggera e veloce da visionare, ma che riesce comunque a coinvolgere e a farsi apprezzare nonostante tecnicamente non sia eccellente. Ne consiglio vivamente la visione, una delle opere migliori del 2014.
Chapeau. Spinto alla sua visione dai buoni commenti che aveva ottenuto da parte dell'utenza, in realtà non mi aspettavo molto da un titolo incentrato sulle battaglie tra aerei, un genere che, tradizionalmente, non ha mai suscitato nel sottoscritto grandi entusiasmi. Ma questo "Toaru Hikuushi e no Koiuta" è un vero capolavoro, un anime che sa generare emozioni di ogni tipo, dal batticuore sentimentale alla suspense per l'esito mai scontato degli scontri, alla tristezza per gli eventi drammatici che si verificheranno, alla gioia o alle lacrime a scelta per il ricongiungimento al termine della battaglia fra i vari sopravvissuti, e mille altre sensazioni. E poco importa se, spesso, le battaglie sono esagerate e inverosimili; la sceneggiatura di questo anime è una di quelle toste e riesce a compensare i pochi aspetti negativi in un modo così perfetto che lo spettatore non se ne accorge nemmeno oppure, se lo fa, non gli attribuisce alcun peso, tanto grande è il grado di coinvolgimento che questo titolo riesce a raggiungere. Era davvero tanto tempo che non mi capitava di vedere un anime così; lasciatemelo dire: era ora!
A causa del dilagare della povertà il regno di Balsteros viene travolto da una rivoluzione che viene definita "del vento", in quanto l'arma vincente dei rivoluzionari è una misteriosa ragazza chiamata Nina Viento che ha il potere, appunto, di controllare il flusso del vento. Il re e la regina vengono messi a morte; non si ha però il coraggio di uccidere anche il piccolo principe, Karl de la Hire, che viene così sottratto al patibolo e adottato da una famiglia del posto. Il ragazzo vivrà con l'obiettivo di vendicare l'onta subita e, soprattutto, di uccidere Nina Viento, da lui ritenuta responsabile di tutto quanto. Una volta cresciuto, quindi, non avrà alcuna esitazione a proporsi volontario come pilota della "Isla", una vera e propria isola volante che ha il compito di raggiungere la "fine del cielo". Il mondo rappresentato, infatti, è molto particolare e, per farla breve, termina proprio in quella località, meta prima mai raggiunta dagli abitanti di Balsteros. Alla guida della spedizione ci sarà, manco a dirlo, la famigerata Nina Viento. Nata come un'occasione di vendetta, il viaggio si trasformerà per il giovane Karl in qualcosa di molto diverso, che ha più a che fare con l'amore che con la vendetta.
Come già detto in precedenza, la sceneggiatura di "Toaru Hikuushi e no Koiuta" è veramente molto solida, mai scontata, e con una storia decisamente avvincente basata su una serie di intrecci semplici ma mai banali. Ma il punto di forza di questo anime sono i personaggi: è assolutamente impossibile non affezionarsi a qualunque cosa si muova, e lo spettatore verrà coinvolto in una spirale di emozioni che vanno dalla gioia per un lieto evento alla tristezza per le tragedie che si verificheranno di tanto in tanto.
Volendo cercare il pelo nell'uovo, la grafica è sicuramente migliorabile e la colonna sonora non mi ha fatto impazzire, ma lo ripeto: non ho intenzione di lasciarmi influenzare da dettagli che in questo caso appaiono decisamente minori.
Il finale è aperto e questo, in realtà, risulta essere forse un aspetto un po' deludente; d'altro canto, meglio così che crearne uno completo di pochi minuti buono solo a rovinare la poesia che domina per tutti e dodici gli episodi che compongono questo anime. E' chiaro, però, che adesso ci aspettiamo o una seconda serie o un OAV che porti a compimento il buon lavoro fatto; mi auguro davvero che pensino di farlo, e soprattutto in tempi brevissimi.
In definitiva, "Toaru Hikuushi e no Koiuta" è, a mio avviso, uno degli anime migliori che abbia mai visto; per questo motivo chiuderò un occhio su certe imperfezioni e gli assegnerò la valutazione massima.
A causa del dilagare della povertà il regno di Balsteros viene travolto da una rivoluzione che viene definita "del vento", in quanto l'arma vincente dei rivoluzionari è una misteriosa ragazza chiamata Nina Viento che ha il potere, appunto, di controllare il flusso del vento. Il re e la regina vengono messi a morte; non si ha però il coraggio di uccidere anche il piccolo principe, Karl de la Hire, che viene così sottratto al patibolo e adottato da una famiglia del posto. Il ragazzo vivrà con l'obiettivo di vendicare l'onta subita e, soprattutto, di uccidere Nina Viento, da lui ritenuta responsabile di tutto quanto. Una volta cresciuto, quindi, non avrà alcuna esitazione a proporsi volontario come pilota della "Isla", una vera e propria isola volante che ha il compito di raggiungere la "fine del cielo". Il mondo rappresentato, infatti, è molto particolare e, per farla breve, termina proprio in quella località, meta prima mai raggiunta dagli abitanti di Balsteros. Alla guida della spedizione ci sarà, manco a dirlo, la famigerata Nina Viento. Nata come un'occasione di vendetta, il viaggio si trasformerà per il giovane Karl in qualcosa di molto diverso, che ha più a che fare con l'amore che con la vendetta.
Come già detto in precedenza, la sceneggiatura di "Toaru Hikuushi e no Koiuta" è veramente molto solida, mai scontata, e con una storia decisamente avvincente basata su una serie di intrecci semplici ma mai banali. Ma il punto di forza di questo anime sono i personaggi: è assolutamente impossibile non affezionarsi a qualunque cosa si muova, e lo spettatore verrà coinvolto in una spirale di emozioni che vanno dalla gioia per un lieto evento alla tristezza per le tragedie che si verificheranno di tanto in tanto.
Volendo cercare il pelo nell'uovo, la grafica è sicuramente migliorabile e la colonna sonora non mi ha fatto impazzire, ma lo ripeto: non ho intenzione di lasciarmi influenzare da dettagli che in questo caso appaiono decisamente minori.
Il finale è aperto e questo, in realtà, risulta essere forse un aspetto un po' deludente; d'altro canto, meglio così che crearne uno completo di pochi minuti buono solo a rovinare la poesia che domina per tutti e dodici gli episodi che compongono questo anime. E' chiaro, però, che adesso ci aspettiamo o una seconda serie o un OAV che porti a compimento il buon lavoro fatto; mi auguro davvero che pensino di farlo, e soprattutto in tempi brevissimi.
In definitiva, "Toaru Hikuushi e no Koiuta" è, a mio avviso, uno degli anime migliori che abbia mai visto; per questo motivo chiuderò un occhio su certe imperfezioni e gli assegnerò la valutazione massima.
"To Aru Hikuushi e no Koi-Uta" (ovvero "Una canzone d'amore per un certo pilota") narra la storia dell'erede al trono di un impero decaduto, tale Karl La Hire, che a partire dall'età di nove anni ha assunto l'identità di Kal-El Albus per avere salva la pelle. Egli è ora un aspirante pilota che decide di partire con altri ragazzi verso Isla, una vera e propria isola fluttuante, destinata a raggiungere la Fine dei Cieli. Evito di introdurre altri personaggi o di descrivere minuziosamente il mondo fantasy in cui la storia è ambientata e inizio a spiegare le ragioni del mio voto.
Il comparto tecnico è eccezionale, le battaglie aeree sono realizzate stupendamente, sembra quasi di venire trasportati in un documentario sulla Seconda Guerra Mondiale, durante l'operazione Leone Marino. Le musiche sono azzeccate, nulla da dire, se non che l'OST ricorda vagamente la colonna sonora cardine di "Harry Potter". Ma il punto di forza di quest'opera è senza ombra di dubbio la credibilità: è un dramma incentrato sulla guerra, un argomento in cui è facile cadere in una banalità che qui è assente. Gli atteggiamenti dei personaggi, i rapporti tra gli stessi, tutto è reso alla perfezione. A parer mio è stata geniale l'idea di non dare volto al nemico, lasciando allo spettatore una serie di interrogativi, di dubbi: che volto avrà avuto il pilota dell'aereo appena esploso? Perchè combattono così accanitamente? L'opera non prova a rispondere, semplicemente ci serve un piatto nascosto da un coperchio che spetta a noi alzare. Su tutto ciò si erge una forza incontrastabile e incontrastata, quella dell'amore, che è il filo conduttore dell'intera trama.
Non aggiungo altro. Raccomando la visione a qualunque persona che possiede il senso della vista. Imperdibile.
Il comparto tecnico è eccezionale, le battaglie aeree sono realizzate stupendamente, sembra quasi di venire trasportati in un documentario sulla Seconda Guerra Mondiale, durante l'operazione Leone Marino. Le musiche sono azzeccate, nulla da dire, se non che l'OST ricorda vagamente la colonna sonora cardine di "Harry Potter". Ma il punto di forza di quest'opera è senza ombra di dubbio la credibilità: è un dramma incentrato sulla guerra, un argomento in cui è facile cadere in una banalità che qui è assente. Gli atteggiamenti dei personaggi, i rapporti tra gli stessi, tutto è reso alla perfezione. A parer mio è stata geniale l'idea di non dare volto al nemico, lasciando allo spettatore una serie di interrogativi, di dubbi: che volto avrà avuto il pilota dell'aereo appena esploso? Perchè combattono così accanitamente? L'opera non prova a rispondere, semplicemente ci serve un piatto nascosto da un coperchio che spetta a noi alzare. Su tutto ciò si erge una forza incontrastabile e incontrastata, quella dell'amore, che è il filo conduttore dell'intera trama.
Non aggiungo altro. Raccomando la visione a qualunque persona che possiede il senso della vista. Imperdibile.
"To Aru Hikuushi e no Koiuta" è una serie di tredici episodi, uscita nel 2013, che si pone come una sorta di prequel, anche se in effetti c'entra ben poco, del film "The Princess and the Pilot". Vorrei subito precisare che, nonostante il mondo in cui è ambientata la serie è lo stesso, le due opere hanno poco a che fare tra di loro, anche perché non solo trattano di periodi differenti, ma anche i protagonisti non sono gli stessi, o meglio, qualcuno si può ritrovare in entrambe, ma non con i ruoli originali. In questo caso il protagonista della nostra storia è Carl La Hire, ma, nel sopracitato film, compare solamente per qualche momento, con un ovvio ruolo di comparsa.
Dunque, una volta chiarito che, anche se non si è riusciti a vedere "The Princess and the Pilot" (che tra l'altro consiglio vivamente), si può comunque affrontare la visione di "To Aru Hikuushi e no Koiuta", incomincerei a raccontare a grandi linee cosa ci si può aspettare.
Il tutto incomincia in un giorno di guerra, quando il Paese, stanco del dominio regio dei "La Hire", decide di ribellarsi e rovesciare la corona, al fine di creare un governo popolare (mi suona molto simile alla ben più reale Rivoluzione d'Ottobre). Fatto sta che il colpo di stato va a buon fine e la famiglia reale viene sterminata di fronte ai precedenti sudditi: re, regina e principino... o così si pensa. Carl, infatti, l'erede al trono, è stato salvato, in un momento di compassione, da Michael Albus, un meccanico che, prevedendo la brutta fine di quel povero bambino, lo porta con sé, accudendolo come proprio figlio.
Gli anni passano e Kalel Albus, altresì detto Carl La Hire, è ora intenzionato a partire per una misteriosa spedizione insieme alla sorellastra, Ariel Albus. I due si arruolano come piloti d'aereo e, insieme a molti altri giovani intraprendenti, incominciano questa nuova avventura che, come prevede l'attuale governo, li avrebbe portati a scoprire i confini del mondo. Un viaggio pericoloso che, tuttavia, non risparmierà scene divertenti durante le lezioni nella scuola d'aviazione e, soprattutto, momenti di puro romanticismo, grazie anche all'amore che, quasi inaspettatamente, scoppierà tra Carl e Claire Cruz, una giovane nobile. Ciononostante il pericolo è sempre in agguato e non solo Carl deve stare attento a non svelare la sua vera natura, ma anche un segreto più oscuro: il sogno di uccidere Nina Viento, colei che, anni prima, aveva condotto la rivolta popolare.
La storia è molto interessante e, a mio avviso, riesce a coniugare quasi alla perfezione il gusto dell'avventura e dell'azione con il piacere della commedia scolastica. Infatti, durante il viaggio, i giovani piloti dovranno fare i conti con un severo addestramento che, per certi versi, li porterà a creare tra loro una sorta di cameratismo. Un gruppo solido e compatto che, purtroppo, dovrà fare i conti con alcune perdite inevitabili. Una storia, dunque, che non risparmia il dolore, in un viaggio che, come si potrà vedere, promette sorprese e pericoli, sempre in agguato.
L'amore è certamente un altro punto importantissimo in questa serie: in primo luogo quello tra Claire e Carl, passionale e romantico, ma anche pieno di problemi e difficoltà. In secondo luogo quello più segreto che Ariel prova nei confronti del fratellastro. Come si è potuto constatare in un interessantissimo flashback, la ragazza provava inizialmente astio nei confronti del nuovo arrivato, ma poi, con il passare dei giorni, l'ammirazione verso quel ragazzino della sua stessa età ha preso il sopravvento. Un triangolo amoroso incompleto, se così si può dire, anche perché Ariel non rivelerà mai il segreto del proprio cuore, preferendo invece assistere il fratello nella sua battaglia. Sarà per questa dolorosa scelta o per il suo carattere peperino, ma, nel corso della serie, ho avuto il piacere di affezionarmi moltissimo a questo particolare personaggio che, come molti altri, mostra aspetti interiori molto profondi.
Tutti hanno proprie caratteristiche, fisiche e morali, che, con il passare dei giorni, possono mutare, evolversi, crescere, così da farli apparire molto più dinamici.
Per quanto riguarda la trama, devo dire che, seppur semplice, riesce comunque a colpire e sorprendere, proprio per il fatto di non fermarsi alla semplice avventura, ma di essere capace di affrontare la vicenda da molteplici punti di vista, come può essere quello romantico, oppure per i sentimenti più oscuri di vendetta e odio.
La grafica è nella norma e colpisce soprattutto per i paesaggi mozzafiato e per le scene di combattimento aereo, dove, tra le nuvole, scie di aerei si incrociano e intrecciano a formare un fitta rete. I colori sono forse un tantino vivaci, ma credo che non sia questo un peso così opprimente durante la visione.
Le musiche sono interessanti e anche il doppiaggio non è male (soprattutto la voce di Claire Cruz). Insomma, un lavoro tecnico più che discreto, capace di esaltare una storia già di per sé carina. Alcuni dettagli grafici potevano forse essere curati un po' meglio, soprattutto nella parte finale, ma, in fin dei conti, il piacere che si prova durante l'osservazione dell'anime fa in parte dimenticare queste "quisquiglie".
Consigliato! Consigliato perché si tratta di un'opera che, seppure riprende il mondo di "The Princess and the Pilot", è completamente nuova e originale, anzi, per certi aspetti, anche svecchiata (almeno dal punto di vista tecnico). Le tredici puntate scorrono leggere, tra momenti divertenti e altri, invece, ben più drammatici.
Il finale è alquanto emblematico, perché, di fatto, ci presenta i protagonisti un anno più vecchi e, senza un attimo di tregua, subito pronti a partire per una nuova avventura (lascio a voi il piacere di scoprire il motivo), così da non costituire un vero e proprio finale, quanto piuttosto l'inizio di un'altra storia; seppur promettente, lascia un pochino l'amaro in bocca. Li rivedremo? Come andrà a finire questa nuova avventura? Purtroppo non si sa ancora nulla di una seconda serie e, per chiunque abbia apprezzato la prima stagione, non rimane altro che attendere e vedere cosa succederà.
E dunque, nel frattempo, guardate e godetevi "To Aru Hikuushi e no Koiuta".
Voto finale: 8 meno
Dunque, una volta chiarito che, anche se non si è riusciti a vedere "The Princess and the Pilot" (che tra l'altro consiglio vivamente), si può comunque affrontare la visione di "To Aru Hikuushi e no Koiuta", incomincerei a raccontare a grandi linee cosa ci si può aspettare.
Il tutto incomincia in un giorno di guerra, quando il Paese, stanco del dominio regio dei "La Hire", decide di ribellarsi e rovesciare la corona, al fine di creare un governo popolare (mi suona molto simile alla ben più reale Rivoluzione d'Ottobre). Fatto sta che il colpo di stato va a buon fine e la famiglia reale viene sterminata di fronte ai precedenti sudditi: re, regina e principino... o così si pensa. Carl, infatti, l'erede al trono, è stato salvato, in un momento di compassione, da Michael Albus, un meccanico che, prevedendo la brutta fine di quel povero bambino, lo porta con sé, accudendolo come proprio figlio.
Gli anni passano e Kalel Albus, altresì detto Carl La Hire, è ora intenzionato a partire per una misteriosa spedizione insieme alla sorellastra, Ariel Albus. I due si arruolano come piloti d'aereo e, insieme a molti altri giovani intraprendenti, incominciano questa nuova avventura che, come prevede l'attuale governo, li avrebbe portati a scoprire i confini del mondo. Un viaggio pericoloso che, tuttavia, non risparmierà scene divertenti durante le lezioni nella scuola d'aviazione e, soprattutto, momenti di puro romanticismo, grazie anche all'amore che, quasi inaspettatamente, scoppierà tra Carl e Claire Cruz, una giovane nobile. Ciononostante il pericolo è sempre in agguato e non solo Carl deve stare attento a non svelare la sua vera natura, ma anche un segreto più oscuro: il sogno di uccidere Nina Viento, colei che, anni prima, aveva condotto la rivolta popolare.
La storia è molto interessante e, a mio avviso, riesce a coniugare quasi alla perfezione il gusto dell'avventura e dell'azione con il piacere della commedia scolastica. Infatti, durante il viaggio, i giovani piloti dovranno fare i conti con un severo addestramento che, per certi versi, li porterà a creare tra loro una sorta di cameratismo. Un gruppo solido e compatto che, purtroppo, dovrà fare i conti con alcune perdite inevitabili. Una storia, dunque, che non risparmia il dolore, in un viaggio che, come si potrà vedere, promette sorprese e pericoli, sempre in agguato.
L'amore è certamente un altro punto importantissimo in questa serie: in primo luogo quello tra Claire e Carl, passionale e romantico, ma anche pieno di problemi e difficoltà. In secondo luogo quello più segreto che Ariel prova nei confronti del fratellastro. Come si è potuto constatare in un interessantissimo flashback, la ragazza provava inizialmente astio nei confronti del nuovo arrivato, ma poi, con il passare dei giorni, l'ammirazione verso quel ragazzino della sua stessa età ha preso il sopravvento. Un triangolo amoroso incompleto, se così si può dire, anche perché Ariel non rivelerà mai il segreto del proprio cuore, preferendo invece assistere il fratello nella sua battaglia. Sarà per questa dolorosa scelta o per il suo carattere peperino, ma, nel corso della serie, ho avuto il piacere di affezionarmi moltissimo a questo particolare personaggio che, come molti altri, mostra aspetti interiori molto profondi.
Tutti hanno proprie caratteristiche, fisiche e morali, che, con il passare dei giorni, possono mutare, evolversi, crescere, così da farli apparire molto più dinamici.
Per quanto riguarda la trama, devo dire che, seppur semplice, riesce comunque a colpire e sorprendere, proprio per il fatto di non fermarsi alla semplice avventura, ma di essere capace di affrontare la vicenda da molteplici punti di vista, come può essere quello romantico, oppure per i sentimenti più oscuri di vendetta e odio.
La grafica è nella norma e colpisce soprattutto per i paesaggi mozzafiato e per le scene di combattimento aereo, dove, tra le nuvole, scie di aerei si incrociano e intrecciano a formare un fitta rete. I colori sono forse un tantino vivaci, ma credo che non sia questo un peso così opprimente durante la visione.
Le musiche sono interessanti e anche il doppiaggio non è male (soprattutto la voce di Claire Cruz). Insomma, un lavoro tecnico più che discreto, capace di esaltare una storia già di per sé carina. Alcuni dettagli grafici potevano forse essere curati un po' meglio, soprattutto nella parte finale, ma, in fin dei conti, il piacere che si prova durante l'osservazione dell'anime fa in parte dimenticare queste "quisquiglie".
Consigliato! Consigliato perché si tratta di un'opera che, seppure riprende il mondo di "The Princess and the Pilot", è completamente nuova e originale, anzi, per certi aspetti, anche svecchiata (almeno dal punto di vista tecnico). Le tredici puntate scorrono leggere, tra momenti divertenti e altri, invece, ben più drammatici.
Il finale è alquanto emblematico, perché, di fatto, ci presenta i protagonisti un anno più vecchi e, senza un attimo di tregua, subito pronti a partire per una nuova avventura (lascio a voi il piacere di scoprire il motivo), così da non costituire un vero e proprio finale, quanto piuttosto l'inizio di un'altra storia; seppur promettente, lascia un pochino l'amaro in bocca. Li rivedremo? Come andrà a finire questa nuova avventura? Purtroppo non si sa ancora nulla di una seconda serie e, per chiunque abbia apprezzato la prima stagione, non rimane altro che attendere e vedere cosa succederà.
E dunque, nel frattempo, guardate e godetevi "To Aru Hikuushi e no Koiuta".
Voto finale: 8 meno
Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler
Trama: Kal-el è un giovane pilota che ha cambiato nome per nascondere la sua vera identità; egli è infatti Carl la Hire, al quale durante la Rivoluzione del Vento sono stati strappati i genitori (nonché regnanti del Paese) per mano di Nina Viento, una ragazzina dotata di poteri straordinari diventata simbolo vivente della rivoluzione. Kal-el ha dunque deciso a distanza di anni di intraprendere un viaggio esplorativo a bordo di Isla, per potersi vendicare dell'Imperatrice Nina Viento.
Commento: la grafica dei personaggi non è affatto male, lo stile degli aerei è apprezzabile, anche se quelli nemici sono decisamente migliori. Invece i combattimenti aerei spesso vengono "inquadrati" da distante, quindi limitandosi a mostrare solo dei puntini che si muovono nel cielo e delle esplosioni; quando invece l'inquadratura è in primo piano ci vengono mostrati dei combattimenti degni di nota e avvincenti.
Forse sono io a essere lento di comprendonio, ma la vera identità di Nina Viento per me è stato un piacevole colpo di scena. Ringrazio di essere lento di comprendonio in questo caso, dato che ciò mi ha permesso di godermi appieno questa scoperta, della quale avevo iniziato ad avere sentore solo poco prima. Altrettanto non si può dire per il fatto che alla fine Nina Viento recuperasse i poteri, dato che quello era abbastanza scontato. L'anime è in grado di regalare emozioni, come nel caso di Mit-chan; scena della quale però sfortunatamente viene sminuita la drammaticità con le scene subito successive. L'aspetto delle relazioni umane (quindi amore e amicizia) è ben curato. Sa tenere col fiato sospeso, come quando non si sa se un certo personaggio che non si vede da un po' sia morto oppure disperso.
Il più grande difetto di questo anime però è l'assenza di un antagonista. Il nemico per tutta la durata dell'anime non avrà mai un volto, ma sarà sempre rappresentato da anonimi aerei da guerra e navi ostili ai protagonisti. Non mostreranno mai un volto né mai si potrà accostare il nome di un rappresentante alla nazione nemica.
Voto: 7,5
Trama: Kal-el è un giovane pilota che ha cambiato nome per nascondere la sua vera identità; egli è infatti Carl la Hire, al quale durante la Rivoluzione del Vento sono stati strappati i genitori (nonché regnanti del Paese) per mano di Nina Viento, una ragazzina dotata di poteri straordinari diventata simbolo vivente della rivoluzione. Kal-el ha dunque deciso a distanza di anni di intraprendere un viaggio esplorativo a bordo di Isla, per potersi vendicare dell'Imperatrice Nina Viento.
Commento: la grafica dei personaggi non è affatto male, lo stile degli aerei è apprezzabile, anche se quelli nemici sono decisamente migliori. Invece i combattimenti aerei spesso vengono "inquadrati" da distante, quindi limitandosi a mostrare solo dei puntini che si muovono nel cielo e delle esplosioni; quando invece l'inquadratura è in primo piano ci vengono mostrati dei combattimenti degni di nota e avvincenti.
Forse sono io a essere lento di comprendonio, ma la vera identità di Nina Viento per me è stato un piacevole colpo di scena. Ringrazio di essere lento di comprendonio in questo caso, dato che ciò mi ha permesso di godermi appieno questa scoperta, della quale avevo iniziato ad avere sentore solo poco prima. Altrettanto non si può dire per il fatto che alla fine Nina Viento recuperasse i poteri, dato che quello era abbastanza scontato. L'anime è in grado di regalare emozioni, come nel caso di Mit-chan; scena della quale però sfortunatamente viene sminuita la drammaticità con le scene subito successive. L'aspetto delle relazioni umane (quindi amore e amicizia) è ben curato. Sa tenere col fiato sospeso, come quando non si sa se un certo personaggio che non si vede da un po' sia morto oppure disperso.
Il più grande difetto di questo anime però è l'assenza di un antagonista. Il nemico per tutta la durata dell'anime non avrà mai un volto, ma sarà sempre rappresentato da anonimi aerei da guerra e navi ostili ai protagonisti. Non mostreranno mai un volto né mai si potrà accostare il nome di un rappresentante alla nazione nemica.
Voto: 7,5
Passato (ahimè) in sordina nella valanga di anime che il Giappone sforna ogni anno, "Toaru Hikuushi e no Kiouta" (che da ora abbrevierò in THK, se no spreco due ore solo per scriverne il nome) è stata per me una gradevole sorpresa. Ammetto che mi aspettavo molto di più, ma al contempo mi ha regalato quella piacevole sensazione che si prova quando si guarda una piccola perla e si è convinti che non si stia sprecando il proprio tempo a guardarla. Ma non voglio dilungarmi oltre in questa prefazione: analizziamo dunque questo anime nei suoi aspetti più importanti e traiamone le dovute conclusioni.
Trama e svolgimento: la trama dell'anime è un piccolo gioiello, qualcosa che, nonostante non mi abbia soddisfatto a pieno, mi ha davvero coinvolto fino all'ultima puntata. THK parla di una rivoluzione, una rivoluzione che ha portato alla morte della famiglia regnante, re e regina, che (mal)governava il paese; una rivoluzione capeggiata da Nina Viento, la giovane e inespressiva ragazza che ha portato i ribelli alla vittoria. Ma tutto questo è solo l'incipit, perché l'anime si svolge una decina circa di anni dopo, quando l'ex principe Karl La Hire, sotto il nome di Kal-el, è diventato un pilota di aerei e partecipa con la sorella a un'avventurosa e pericolosa missione che si prefigge come obiettivo quello di guidare un'isola volante, chiamata Isla, fino ai confini del mondo. Ma nell'isola, insieme ai due, c'è anche Nina Viento...
La trama è originale e amalgama alla perfezione una buona dose di avventura molto coinvolgente, una forse esigua, ma per me sufficiente, quantità di combattimenti a bordo di aerei che sembrano usciti a metà dalle due guerre mondiali e a metà dall'immaginario steam-punk, e un pizzico di sentimentalismo che lega il tutto ma non è per niente eccessivo (e lo dice uno che odia con tutto sé stesso i sentimentalismi). Il risultato è questo anime, THK, che risulterà, forse, non memorabile alla stregua di altri capolavori, ma certamente una piacevole visione che non dimenticherete.
Personaggi: i personaggi sono tanti e tutti diversi fra loro, con un proprio carattere, una propria evoluzione psicologica, una propria storia e i propri risvolti. Una trama può essere spettacolare, ma rimane inutile senza personaggi degni di questo nome, e così THK si fregia della presenza di alcuni fra i personaggi più realistici che io abbia mai visto in un'opera di animazione. Ne abbiamo di tutti i tipi, e nessuno mi è stato antipatico. Tutti vengono sviluppati a dovere, e anche i personaggi "secondari" hanno, nel loro piccolo, un momento di "protagonismo" che li farà ricordare allo spettatore. Certo, in una serie di dodici puntate non si possono certo fare miracoli, e non aspettatevi di vedere personalità che buchino lo schermo con il loro carisma, ma state pur certi che vi affezionerete ad almeno la metà di loro, anche a chi, inizialmente, vi è stato antipatico, perché ognuno di loro ha sogni e speranze che ne guidano le azioni. Per quanto riguarda l'evoluzione psicologica, posso dire di averla vista in ognuno di loro, e aver osservato come le loro speranze si siano tramutate in disperazione, tristezza, speranza, amore, odio, e così via, e di come i loro rapporti si siano man mano evoluti e modificati, e ne sono rimasto entusiasta.
Combattimenti: non essendo un anime di prevalenza d'azione, bensì incentrandosi più sull'avventura e sul dramma degli avvenimenti, i combattimenti non sono molto presenti, e anzi si ridurranno a pochi scontri, mi pare due o tre nella totalità dell'anime. Tuttavia questa assenza non pesa sulla visione, non si fa per nulla sentire, e anzi io l'ho trovata azzeccata, in quanto è servita a sviluppare meglio gli avvenimenti e la psicologia dei personaggi. Nonostante la scarsità, comunque, i combattimenti sono davvero ben fatti, con modelli di aeroplani davvero fantastici, risvolti inaspettati e, nonostante a volte manchi di un po' di realismo (del tipo soldati con fucile che abbattono in sequenza aerei con mitragliatori), davvero mozzafiato. Consiglierei la visione dell'anime solo per questi pochi combattimenti, che mi sono piaciuti davvero molto e che ho amato anche per il crudo realismo (non aspettatevi che tutti i personaggi si salvino senza neanche un graffio...).
Conclusione: in conclusione, com'è quest'anime? Lo ammetto, non è un capolavoro: in soli dodici episodi non si riesce a concludere in modo degno quest'opera che, nonostante un finale che si può considerare a tutti gli effetti conclusivo, rimane un tantino monco e non riesce a mostrarci tutte le carte che erano state preparate (segnalo, a riguardo, il riferimento alla fine di "spie", che annebbiano la conclusione con ipotesi e dubbi). Nonostante ciò, il finale mi è piaciuto e mi ha soddisfatto, e non mi ha deluso per nulla.
Se non bastasse tutto ciò che ho detto finora, proclamo a gran voce l'assenza (!) di qualsivoglia fanservice, il cancro degli anime degli ultimi anni, una cosa che mi fa amare quest'anime più di quanto non debba.
Voto: un tantino sotto l'otto per la scarsità di puntate che non giova di certo all'anime, ma per effetto dell'arrotondamento questa piccola mancanza non si nota. 8 pieno.
Trama e svolgimento: la trama dell'anime è un piccolo gioiello, qualcosa che, nonostante non mi abbia soddisfatto a pieno, mi ha davvero coinvolto fino all'ultima puntata. THK parla di una rivoluzione, una rivoluzione che ha portato alla morte della famiglia regnante, re e regina, che (mal)governava il paese; una rivoluzione capeggiata da Nina Viento, la giovane e inespressiva ragazza che ha portato i ribelli alla vittoria. Ma tutto questo è solo l'incipit, perché l'anime si svolge una decina circa di anni dopo, quando l'ex principe Karl La Hire, sotto il nome di Kal-el, è diventato un pilota di aerei e partecipa con la sorella a un'avventurosa e pericolosa missione che si prefigge come obiettivo quello di guidare un'isola volante, chiamata Isla, fino ai confini del mondo. Ma nell'isola, insieme ai due, c'è anche Nina Viento...
La trama è originale e amalgama alla perfezione una buona dose di avventura molto coinvolgente, una forse esigua, ma per me sufficiente, quantità di combattimenti a bordo di aerei che sembrano usciti a metà dalle due guerre mondiali e a metà dall'immaginario steam-punk, e un pizzico di sentimentalismo che lega il tutto ma non è per niente eccessivo (e lo dice uno che odia con tutto sé stesso i sentimentalismi). Il risultato è questo anime, THK, che risulterà, forse, non memorabile alla stregua di altri capolavori, ma certamente una piacevole visione che non dimenticherete.
Personaggi: i personaggi sono tanti e tutti diversi fra loro, con un proprio carattere, una propria evoluzione psicologica, una propria storia e i propri risvolti. Una trama può essere spettacolare, ma rimane inutile senza personaggi degni di questo nome, e così THK si fregia della presenza di alcuni fra i personaggi più realistici che io abbia mai visto in un'opera di animazione. Ne abbiamo di tutti i tipi, e nessuno mi è stato antipatico. Tutti vengono sviluppati a dovere, e anche i personaggi "secondari" hanno, nel loro piccolo, un momento di "protagonismo" che li farà ricordare allo spettatore. Certo, in una serie di dodici puntate non si possono certo fare miracoli, e non aspettatevi di vedere personalità che buchino lo schermo con il loro carisma, ma state pur certi che vi affezionerete ad almeno la metà di loro, anche a chi, inizialmente, vi è stato antipatico, perché ognuno di loro ha sogni e speranze che ne guidano le azioni. Per quanto riguarda l'evoluzione psicologica, posso dire di averla vista in ognuno di loro, e aver osservato come le loro speranze si siano tramutate in disperazione, tristezza, speranza, amore, odio, e così via, e di come i loro rapporti si siano man mano evoluti e modificati, e ne sono rimasto entusiasta.
Combattimenti: non essendo un anime di prevalenza d'azione, bensì incentrandosi più sull'avventura e sul dramma degli avvenimenti, i combattimenti non sono molto presenti, e anzi si ridurranno a pochi scontri, mi pare due o tre nella totalità dell'anime. Tuttavia questa assenza non pesa sulla visione, non si fa per nulla sentire, e anzi io l'ho trovata azzeccata, in quanto è servita a sviluppare meglio gli avvenimenti e la psicologia dei personaggi. Nonostante la scarsità, comunque, i combattimenti sono davvero ben fatti, con modelli di aeroplani davvero fantastici, risvolti inaspettati e, nonostante a volte manchi di un po' di realismo (del tipo soldati con fucile che abbattono in sequenza aerei con mitragliatori), davvero mozzafiato. Consiglierei la visione dell'anime solo per questi pochi combattimenti, che mi sono piaciuti davvero molto e che ho amato anche per il crudo realismo (non aspettatevi che tutti i personaggi si salvino senza neanche un graffio...).
Conclusione: in conclusione, com'è quest'anime? Lo ammetto, non è un capolavoro: in soli dodici episodi non si riesce a concludere in modo degno quest'opera che, nonostante un finale che si può considerare a tutti gli effetti conclusivo, rimane un tantino monco e non riesce a mostrarci tutte le carte che erano state preparate (segnalo, a riguardo, il riferimento alla fine di "spie", che annebbiano la conclusione con ipotesi e dubbi). Nonostante ciò, il finale mi è piaciuto e mi ha soddisfatto, e non mi ha deluso per nulla.
Se non bastasse tutto ciò che ho detto finora, proclamo a gran voce l'assenza (!) di qualsivoglia fanservice, il cancro degli anime degli ultimi anni, una cosa che mi fa amare quest'anime più di quanto non debba.
Voto: un tantino sotto l'otto per la scarsità di puntate che non giova di certo all'anime, ma per effetto dell'arrotondamento questa piccola mancanza non si nota. 8 pieno.
Nutrivo particolari aspettative in questo titolo, poiché fu presentato come il prequel dell'illustre film "The Princess and the Pilot". Per cui, prima di guardare il film decisi di saggiare questo ipotetico prequel. Ebbene, l'opera presenta i suoi pregi, ma è difficilmente collocabile all'interno del suddetto film.
"Toaru Hikūshi e no Koiuta" (traducibile in: "Una canzone d'amore per un certo pilota") è una serie della stagione invernale 2014 composta da tredici episodi di durata canonica. L'opera trae origine dall'omonima light novel del 2009, la quale ha ispirato un manga nel 2014.
Trama: tutta la vicenda si svolge in un mondo alternativo in cui l'impero di Balesteros è governato da re Giorgio La Hire. Col tempo aleggiano venti di protesta e la rivoluzione divampa, sostenuta anche da una ragazza di nome Nina Viento, capace di controllare le correnti d'aria. A causa sua il re muore e sua moglie Maria morirà un mese dopo, lasciando orfano il piccolo Karl, il quale ha salva la vita grazie a Michael Albus, che lo adotta col nome di Kal-el. Il ragazzo cresce in questa nuova famiglia e acquisisce tre sorelle; con la più giovane, Arielle, Karl stinge un legame particolare. Egli cresce nell'amore famigliare, ciononostante brama vendetta nei confronti di Nina Viento e coglie l'opportunità quando viene organizzata una spedizione verso i confini del cielo sulla città fluttuante di Isla, di cui Nina Viento sembra essere governatrice. Kal-el decide di partecipare al viaggio esplorativo per cogliere l'occasione e trovare Nina. Arielle lo segue e decidono di diventare cadetti dell'accademia Cadoques. Il termine dell'addestramento li vedrà essere piloti d'aerei.
Grafica: avrei dato un ottimo giudizio se negli ultimi episodi non ci fossero stati dei cali grafici. Le ambientazioni sono spettacolari per impatto visivo e bellezza, buono il livello di dettaglio. Ottime le animazioni, fluide e frenetiche. Molto bello il character design. Mecha design inusuale ma molto gradevole.
Sonoro: il comparto sonoro non presenta amare sorprese. Carina l'opening, molto bella l'ending. OST orecchiabili e discreti, ottimi effetti sonori. Ottimo doppiaggio.
Personaggi: il comparto dei personaggi risulta più che soddisfacente. Una caratterizzazione molto bella che mostra un notevole fattore evolutivo durante tutta la serie e non manca nemmeno un buon fattore introspettivo. Ottima interazione.
Sceneggiatura: se si valuta l'opera come prequel si può affermare che la gestione temporale risulta appropriata, con un inizio dedicato all'infanzia del protagonista, per poi passare all'adolescenza e alle vicissitudini del passato. Di tanto in tanto sono presenti dei flashback che narrano l'infanzia. Il ritmo s'attesta su livelli veloci, senza mai essere mai frenetici. Le scene d'azione non mancano, anche se è giusto sottolineare uno scarso realismo presente in alcuni combattimenti aerei. Non manca la violenza e la morte. Il fanservice è praticamente assente. I dialoghi sono buoni.
Finale: il mio giudizio è sostanzialmente spaccato. A livello di contenuti l'ultimo episodio appare un po' troppo astruso e criptico, accennando a potenziali fatti e a presunte spie infiltrate. A livello emotivo direi che ci siamo. Un ritorno in grande stile degli eroi e una bella dichiarazione d'amore.
In sintesi, non ho ben capito dove questo "Toaru Hikūshi e no Koiuta" volesse andare a parare. Come prequel del film "The Princess and the Pilot" non mi sembra logico né coerente (nel film il principe Karl si vede per qualche minuto e in un contesto totalmente differente, con personaggi che non c'entrano nulla con questa serie), come serie "ambientata nell'universo di The Princess and the Pilot" continua a c'entrarci poco, poiché solamente un continente è comune alle due saghe; inoltre, le tematiche affrontate sono molto differenti, spesso la stessa geografia territoriale pare altra cosa. In altre parole quest'opera è più da considerarsi una serie a sé stante che altro. Se la si considera in tal modo sarebbe lecito attendere una seconda serie, altrimenti rischierebbe di creare della confusione nei confronti di chi ha già visto il film. Nonostante la serie non sia malvagia non so se sia saggio consigliarla o meno.
"Toaru Hikūshi e no Koiuta" (traducibile in: "Una canzone d'amore per un certo pilota") è una serie della stagione invernale 2014 composta da tredici episodi di durata canonica. L'opera trae origine dall'omonima light novel del 2009, la quale ha ispirato un manga nel 2014.
Trama: tutta la vicenda si svolge in un mondo alternativo in cui l'impero di Balesteros è governato da re Giorgio La Hire. Col tempo aleggiano venti di protesta e la rivoluzione divampa, sostenuta anche da una ragazza di nome Nina Viento, capace di controllare le correnti d'aria. A causa sua il re muore e sua moglie Maria morirà un mese dopo, lasciando orfano il piccolo Karl, il quale ha salva la vita grazie a Michael Albus, che lo adotta col nome di Kal-el. Il ragazzo cresce in questa nuova famiglia e acquisisce tre sorelle; con la più giovane, Arielle, Karl stinge un legame particolare. Egli cresce nell'amore famigliare, ciononostante brama vendetta nei confronti di Nina Viento e coglie l'opportunità quando viene organizzata una spedizione verso i confini del cielo sulla città fluttuante di Isla, di cui Nina Viento sembra essere governatrice. Kal-el decide di partecipare al viaggio esplorativo per cogliere l'occasione e trovare Nina. Arielle lo segue e decidono di diventare cadetti dell'accademia Cadoques. Il termine dell'addestramento li vedrà essere piloti d'aerei.
Grafica: avrei dato un ottimo giudizio se negli ultimi episodi non ci fossero stati dei cali grafici. Le ambientazioni sono spettacolari per impatto visivo e bellezza, buono il livello di dettaglio. Ottime le animazioni, fluide e frenetiche. Molto bello il character design. Mecha design inusuale ma molto gradevole.
Sonoro: il comparto sonoro non presenta amare sorprese. Carina l'opening, molto bella l'ending. OST orecchiabili e discreti, ottimi effetti sonori. Ottimo doppiaggio.
Personaggi: il comparto dei personaggi risulta più che soddisfacente. Una caratterizzazione molto bella che mostra un notevole fattore evolutivo durante tutta la serie e non manca nemmeno un buon fattore introspettivo. Ottima interazione.
Sceneggiatura: se si valuta l'opera come prequel si può affermare che la gestione temporale risulta appropriata, con un inizio dedicato all'infanzia del protagonista, per poi passare all'adolescenza e alle vicissitudini del passato. Di tanto in tanto sono presenti dei flashback che narrano l'infanzia. Il ritmo s'attesta su livelli veloci, senza mai essere mai frenetici. Le scene d'azione non mancano, anche se è giusto sottolineare uno scarso realismo presente in alcuni combattimenti aerei. Non manca la violenza e la morte. Il fanservice è praticamente assente. I dialoghi sono buoni.
Finale: il mio giudizio è sostanzialmente spaccato. A livello di contenuti l'ultimo episodio appare un po' troppo astruso e criptico, accennando a potenziali fatti e a presunte spie infiltrate. A livello emotivo direi che ci siamo. Un ritorno in grande stile degli eroi e una bella dichiarazione d'amore.
In sintesi, non ho ben capito dove questo "Toaru Hikūshi e no Koiuta" volesse andare a parare. Come prequel del film "The Princess and the Pilot" non mi sembra logico né coerente (nel film il principe Karl si vede per qualche minuto e in un contesto totalmente differente, con personaggi che non c'entrano nulla con questa serie), come serie "ambientata nell'universo di The Princess and the Pilot" continua a c'entrarci poco, poiché solamente un continente è comune alle due saghe; inoltre, le tematiche affrontate sono molto differenti, spesso la stessa geografia territoriale pare altra cosa. In altre parole quest'opera è più da considerarsi una serie a sé stante che altro. Se la si considera in tal modo sarebbe lecito attendere una seconda serie, altrimenti rischierebbe di creare della confusione nei confronti di chi ha già visto il film. Nonostante la serie non sia malvagia non so se sia saggio consigliarla o meno.
"Toaru Hikuushi e no Koiuta" è una serie anime del 2014, realizzata dallo studio TMS Entertainment, di tredici episodi. L'anime appartiene allo stesso universo di "Toaru Hikushi e no Tsuioku", un film animato del 2011 realizzato dallo studio Madhouse.
Karl la Hire (Kal-El) è il giovane figlio del Re di Balsteros, il quale però, a seguito di una rivolta popolare, viene destituito e condannato a morte insieme alla moglie. Karl è l'unico che riesce a salvarsi e cresce nella famiglia Albus con l'unico obiettivo di uccidere Nina Viento, la donna in grado di controllare il vento, colei che ha guidato la rivoluzione e responsabile della morte dei suoi genitori. In occasione della spedizione dell'esercito di Balsteros verso "La Fine del Mondo", Kal-El decide di entrare nell'Accademia di volo e di diventare un pilota di aerei, in modo tale da avere un'occasione per trovare vendetta. Durante la spedizione dell'esercito, a bordo di una immensa isola volante chiamata Isla, avremo l'occasione di conoscere tutti i cadetti che, come Kal, hanno deciso di iscriversi all'Accademia ancora ignari del destino che li attende. Nella serie infatti, molti saranno i momenti drammatici e tragici, logica conseguenza della guerra, delle sue atrocità; e sarà proprio il dolore per la scomparsa delle persone care a comportare la crescita di Kal e la sua maturazione.
La trama, pur risultando intricata in un primo momento, si chiarirà durante lo svolgimento della serie, pur lasciando qualche punto oscuro e un finale aperto, che lascia ben sperare per un suo seguito.
"Toaru Hikuushi e no Koiuta" è, tra l'altro, la prova di come in Giappone si possa realizzare un anime eccellente, coinvolgente e appassionante senza necessariamente disporre di animazioni e disegni di altissima qualità e senza (lasciatemelo dire) le abbondanti dosi di fanservice ai quali siamo abituati da (ormai parecchi) anni a questa parte.
Date quindi fiducia a "Toaru Hikuushi e no Koiuta", il quale vi regalerà una storia (d'amore, ma non solo) d'altri tempi, commovente e al contempo affascinante, una vera perla nell'ormai grigio panorama dell'animazione giapponese.
Karl la Hire (Kal-El) è il giovane figlio del Re di Balsteros, il quale però, a seguito di una rivolta popolare, viene destituito e condannato a morte insieme alla moglie. Karl è l'unico che riesce a salvarsi e cresce nella famiglia Albus con l'unico obiettivo di uccidere Nina Viento, la donna in grado di controllare il vento, colei che ha guidato la rivoluzione e responsabile della morte dei suoi genitori. In occasione della spedizione dell'esercito di Balsteros verso "La Fine del Mondo", Kal-El decide di entrare nell'Accademia di volo e di diventare un pilota di aerei, in modo tale da avere un'occasione per trovare vendetta. Durante la spedizione dell'esercito, a bordo di una immensa isola volante chiamata Isla, avremo l'occasione di conoscere tutti i cadetti che, come Kal, hanno deciso di iscriversi all'Accademia ancora ignari del destino che li attende. Nella serie infatti, molti saranno i momenti drammatici e tragici, logica conseguenza della guerra, delle sue atrocità; e sarà proprio il dolore per la scomparsa delle persone care a comportare la crescita di Kal e la sua maturazione.
La trama, pur risultando intricata in un primo momento, si chiarirà durante lo svolgimento della serie, pur lasciando qualche punto oscuro e un finale aperto, che lascia ben sperare per un suo seguito.
"Toaru Hikuushi e no Koiuta" è, tra l'altro, la prova di come in Giappone si possa realizzare un anime eccellente, coinvolgente e appassionante senza necessariamente disporre di animazioni e disegni di altissima qualità e senza (lasciatemelo dire) le abbondanti dosi di fanservice ai quali siamo abituati da (ormai parecchi) anni a questa parte.
Date quindi fiducia a "Toaru Hikuushi e no Koiuta", il quale vi regalerà una storia (d'amore, ma non solo) d'altri tempi, commovente e al contempo affascinante, una vera perla nell'ormai grigio panorama dell'animazione giapponese.
Ultimamente gli editori di anime giapponesi hanno preso la brutta piega di suddividere la durata di titoli importanti e promettenti in diverse stagioni di circa tredici puntate. Il che normalmente non sarebbe neanche un problema, ma il punto è che in realtà nessuno assicura che "ci sarà" realmente una seconda stagione. L'editore, infatti, per mille motivi potrebbe decidere di non finanziare più il progetto, e di dedicare le proprie risorse ad altre serie. E questo fa ancor più male quando l’anime finisce con parecchie cose lasciate in sospeso, come è il caso di questo "Pilot's Love Song", che viene interrotto proprio sul più bello. Stranamente, poi, ci sono delle serie stupidissime di cui se ne fanno diverse stagioni e, viceversa, anime che potrebbero stare tranquillamente in dieci puntate ma che vengono allungati all'estremo pur di raggiungere quota ventisei. Misteri dell'animazione giapponese...
Ma veniamo al dunque: com'è questo anime? E' una storia ambientata in un mondo steampunk, dove strambi aeroplani (che sembrano catorci da Prima Guerra Mondiale) decollano da navi da guerra volanti super-corazzate, che a loro volta decollano da enormi isole svolazzanti!
L'ambientazione e alcuni particolari della trama ricordano per certi versi "Last Exile", ma a differenza di quest'ultimo, "Pilot's Love Song" dedica più spazio alle relazioni sentimentali e d'amicizia fra i piloti dell'accademia, avvicinandosi maggiormente a titoli quali "Aquarion Evol", ma perdendo abbastanza in termini di epica. Globalmente, infatti, l'anime non è malaccio, ma, purtroppo, c'è un qualcosa che impedisce a "Pilot's Love Song" di raggiungere vette elevate: manca un vero e proprio antagonista! I personaggi sembrano condurre tutti una propria battaglia personale contro sé stessi, più che col nemico. Nemico che, fra l'altro, per tutto l’anime non avrà mai una faccia, ma sarà rappresentato soltanto da anonimi aerei e navi ostili ai protagonisti (e non si capisce neanche bene il perché di quest'ostilità). Immancabile poi il classico e scontato triangolo amoroso di stampo giapponese, che tutti già sanno come andrà a finire fin dalla prima puntata.
Come già anticipato a inizio commento, la storia dell'anime non si conclude del tutto alla puntata 13, e alcuni piccoli ma importanti particolari, svelati durante la stessa, fanno presumere (e sperare) che gli autori abbiano intenzione di organizzarne un sequel conclusivo. A questo punto è difficile dare un giudizio all'opera, poiché molto dipenderà dalla sua (eventuale) seconda stagione. Certo è che quanto visto in questa prima stagione mi ha lasciato la netta impressione che si sarebbe potuto fare di meglio, sfruttando il materiale a disposizione. Del resto, la stagione invernale 2013/2014 è stata davvero pessima per gli anime... A mio avviso una delle peggiori in assoluto a livello di qualità delle produzioni animate, perciò, tutto sommato, questo "Pilot's Love Song", pur non essendo certo un capolavoro, è riuscito a venir fuori dal marasma di anime mediocri (o peggio) di questo periodo.
Come voto finale, se dovesse rimanere così, privo di un sequel, meriterebbe 6. Per ora gli do un 7 di incoraggiamento.
Ma veniamo al dunque: com'è questo anime? E' una storia ambientata in un mondo steampunk, dove strambi aeroplani (che sembrano catorci da Prima Guerra Mondiale) decollano da navi da guerra volanti super-corazzate, che a loro volta decollano da enormi isole svolazzanti!
L'ambientazione e alcuni particolari della trama ricordano per certi versi "Last Exile", ma a differenza di quest'ultimo, "Pilot's Love Song" dedica più spazio alle relazioni sentimentali e d'amicizia fra i piloti dell'accademia, avvicinandosi maggiormente a titoli quali "Aquarion Evol", ma perdendo abbastanza in termini di epica. Globalmente, infatti, l'anime non è malaccio, ma, purtroppo, c'è un qualcosa che impedisce a "Pilot's Love Song" di raggiungere vette elevate: manca un vero e proprio antagonista! I personaggi sembrano condurre tutti una propria battaglia personale contro sé stessi, più che col nemico. Nemico che, fra l'altro, per tutto l’anime non avrà mai una faccia, ma sarà rappresentato soltanto da anonimi aerei e navi ostili ai protagonisti (e non si capisce neanche bene il perché di quest'ostilità). Immancabile poi il classico e scontato triangolo amoroso di stampo giapponese, che tutti già sanno come andrà a finire fin dalla prima puntata.
Come già anticipato a inizio commento, la storia dell'anime non si conclude del tutto alla puntata 13, e alcuni piccoli ma importanti particolari, svelati durante la stessa, fanno presumere (e sperare) che gli autori abbiano intenzione di organizzarne un sequel conclusivo. A questo punto è difficile dare un giudizio all'opera, poiché molto dipenderà dalla sua (eventuale) seconda stagione. Certo è che quanto visto in questa prima stagione mi ha lasciato la netta impressione che si sarebbe potuto fare di meglio, sfruttando il materiale a disposizione. Del resto, la stagione invernale 2013/2014 è stata davvero pessima per gli anime... A mio avviso una delle peggiori in assoluto a livello di qualità delle produzioni animate, perciò, tutto sommato, questo "Pilot's Love Song", pur non essendo certo un capolavoro, è riuscito a venir fuori dal marasma di anime mediocri (o peggio) di questo periodo.
Come voto finale, se dovesse rimanere così, privo di un sequel, meriterebbe 6. Per ora gli do un 7 di incoraggiamento.