DRAMAtical Murder
"DRAMAtical Murder" è la trasposizione in anime dell'omonima visual novel di genere Yaoi uscita nel 2012. Personalmente ho guardato l'anime senza neppure sapere dell'esistenza della visual novel, quindi non posso fare alcun confronto, se non facendo riferimento a quanto ho appreso parlando con alcune persone che ci hanno giocato e che erano dunque già fan di questa opera.
Il protagonista della serie è Aoba Seragaki, un ragazzo apparentemente normale che conduce una vita tranquilla, lavora in un modesto negozio e vive con sua nonna sull'isola di Midorijima, dove un'ambientazione apparentemente simile a quella di un modesto paese dei nostri giorni si mescola a tecnologie oggi ancora sconosciute, come il sistema di combattimento virtuale Rhyme e gli Allmate, delle intelligenze artificiali che fungono da mascotte e animaletti domestici agli esseri umani. Inoltre, una parte dell'isola è sede di un ambizioso progetto della Toue Corporation: la Platinum Jail, ovvero un territorio esclusivo che viene pubblicizzato come il luogo perfetto in cui vivere, dove l'avanzata tecnologia garantisce divertimento e sicurezza per tutti.
Un giorno, Aoba viene sfidato a tradimento ad un combattimento di rhyme, che vince grazie ad un improvviso cambio di personalità, diventando per qualche minuto violento ed aggressivo. A seguito di questo evento, una serie di casualità trasformerà la tranquilla routine di Aoba: frequenti e sempre più forti emicrania, l'incontro di nuovi personaggi come Clear e Noiz e strani messaggi sottoforma di demo di videogiochi lo porteranno ad avvicinarsi sempre più alla Platinum Jail ed ai segreti che essa cela.
Molti fan del videogioco hanno contestato l'anime sia per l'assenza di scene erotiche (il lato BL è qui ridotto davvero all'osso, nonostante sia chiara una certa tensione di tipo shonen-ai tra i personaggi), che per la velocità con cui la vicenda viene narrata, tralasciando necessariamente molti passaggi rilevanti.
Per quanto riguarda il primo punto, ho personalmente apprezzato la mancanza di scene erotiche che, volendo far comparire tutti i personaggi del videogioco, avrebbe finito o per privilegiare una route rispetto alle altre, o per banalizzare il personaggio di Aoba rendendolo tremendamente incoerente ... O 'di facili costumi', che dir si voglia. Ma niente paura, perché, probabilmente per ovviare a queste critiche, è stato rilasciato anche un OVA contenente alcune scene più 'osé' prese dalla continuazione del videogioco, ovvero "DRAMAtical Murder re:connect".
La seconda critica è invece piuttosto fondata: pur avendo apprezzato molto l'evoluzione della vicenda, ho trovato difficile comprenderne alcuni punti, e il finale, insieme al magone, mi ha lasciata anche con alcuni interrogativi senza risposta. Soprattutto verso la fine, è evidente come gli autori abbiano velocizzato notevolmente il ritmo della narrazione, a discapito dell'approfondimento di personaggi come Sei, il quale viene mostrato senza dire o fare nulla per la maggior parte degli episodi precedenti, e alla fine si viene improvvisamente investiti di informazioni sul suo conto, senza avere il tempo per apprezzarlo davvero come personaggio. Lo stesso problema è evidente nella scena SCRAP di Mink, che risulta decisamente meno chiara rispetto a quelle degli altri personaggi, probabilmente proprio perché mostrata verso la fine della vicenda, quando ormai il tempo per approfondire scarseggia.
Il protagonista Aoba é gradevole e abbastanza verosimile, cosa rara per una serie tratta da una visual novel di carattere erotico/simil-harem. Anzi, oserei dire, cosa rara per uno yaoi in generale.
I personaggi sono decisamente ben caratterizzati, soprattutto nel loro character design che risulta gradevole e particolare. A livello di personalità, in alcuni casi il loro passato viene approfondito più del loro presente, e questo non so se difinirlo un punto a favore o a sfavore. Il fattore 'passato tragico' è usato forse in modo eccessivo, ma non risulta particolarmente fastidioso, a mio parere. C'é un'evoluzione psicologica dei personaggi che, se non è ai livelli di quanto (suppongo) accade nel videogioco, è comunque decente nella maggior parte dei casi.
Ho particolarmente apprezzato la vicenda di Clear, che mi ha anche strappato qualche lacrima.
Un tema di questa serie che di solito è poco esplorato è l'ambientazione in sé, che a mio parere già da sola rappresenterebbe un ottimo spunto di trama e riflessione. L'idea di un luogo d'élite presentato come una sorta di Paradiso Terrestre, dove i crimini non esistono (in quanto relegati nella parte vecchia dell'isola, dove vive Aoba) ma che si rivela in realtà il nucleo di una realtà corrotta e malsanamente ambiziosa come la Platinum Jail è terribilmente verosimile e per questo degna di essere considerata un personaggio autonomo già di per sé.
La contrapposizione tra la realtà della Platinum Jail e quella del quartiere periferico di Aoba, considerato un po' la 'discarica' dell'isola, dove vive la 'feccia' che conduce una vita disgustosamente modeste o impegnata in atti torbidi e violenti, organizzata in bande rivali sotto il costante sguardo di una polizia ignorante ed inefficiente che sa fare il muso duro solo a parole, ricorda a tratti la divisione tra la città dei Blondie e quella dei Mongrel presente in "Ai No Kusabi".
Uno dei motivi per cui ho apprezzato particolarmente questo anime, e forse anche la ragione principale per cui mi sento di dare 7, è che la mancanza di una trama a sfondo davvero sentimentale o erotico ha reso possibile una visione (pur con i vari tagli e punti meno chiari) più di ampio respiro della realtà in cui Aoba vive, cosa che invece vidi a malincuore soffocata in Ai No Kusabi, dove l'enorme potenziale del mondo in cui è ambientata la vicenda è sacrificato tra le nebbie della vicenda stessa.
Chiedo perdono per questo confronto tra opere, forse non proprio adeguato, ma era una cosa che mi sentivo vivamente di esporre.
Sento di consigliare la visione di questo anime anche a chi non ama lo shonen-ai, perchè è talmente leggero che credo sia possibile vedere l'opera senza venirne 'infastiditi'.
Il protagonista della serie è Aoba Seragaki, un ragazzo apparentemente normale che conduce una vita tranquilla, lavora in un modesto negozio e vive con sua nonna sull'isola di Midorijima, dove un'ambientazione apparentemente simile a quella di un modesto paese dei nostri giorni si mescola a tecnologie oggi ancora sconosciute, come il sistema di combattimento virtuale Rhyme e gli Allmate, delle intelligenze artificiali che fungono da mascotte e animaletti domestici agli esseri umani. Inoltre, una parte dell'isola è sede di un ambizioso progetto della Toue Corporation: la Platinum Jail, ovvero un territorio esclusivo che viene pubblicizzato come il luogo perfetto in cui vivere, dove l'avanzata tecnologia garantisce divertimento e sicurezza per tutti.
Un giorno, Aoba viene sfidato a tradimento ad un combattimento di rhyme, che vince grazie ad un improvviso cambio di personalità, diventando per qualche minuto violento ed aggressivo. A seguito di questo evento, una serie di casualità trasformerà la tranquilla routine di Aoba: frequenti e sempre più forti emicrania, l'incontro di nuovi personaggi come Clear e Noiz e strani messaggi sottoforma di demo di videogiochi lo porteranno ad avvicinarsi sempre più alla Platinum Jail ed ai segreti che essa cela.
Molti fan del videogioco hanno contestato l'anime sia per l'assenza di scene erotiche (il lato BL è qui ridotto davvero all'osso, nonostante sia chiara una certa tensione di tipo shonen-ai tra i personaggi), che per la velocità con cui la vicenda viene narrata, tralasciando necessariamente molti passaggi rilevanti.
Per quanto riguarda il primo punto, ho personalmente apprezzato la mancanza di scene erotiche che, volendo far comparire tutti i personaggi del videogioco, avrebbe finito o per privilegiare una route rispetto alle altre, o per banalizzare il personaggio di Aoba rendendolo tremendamente incoerente ... O 'di facili costumi', che dir si voglia. Ma niente paura, perché, probabilmente per ovviare a queste critiche, è stato rilasciato anche un OVA contenente alcune scene più 'osé' prese dalla continuazione del videogioco, ovvero "DRAMAtical Murder re:connect".
La seconda critica è invece piuttosto fondata: pur avendo apprezzato molto l'evoluzione della vicenda, ho trovato difficile comprenderne alcuni punti, e il finale, insieme al magone, mi ha lasciata anche con alcuni interrogativi senza risposta. Soprattutto verso la fine, è evidente come gli autori abbiano velocizzato notevolmente il ritmo della narrazione, a discapito dell'approfondimento di personaggi come Sei, il quale viene mostrato senza dire o fare nulla per la maggior parte degli episodi precedenti, e alla fine si viene improvvisamente investiti di informazioni sul suo conto, senza avere il tempo per apprezzarlo davvero come personaggio. Lo stesso problema è evidente nella scena SCRAP di Mink, che risulta decisamente meno chiara rispetto a quelle degli altri personaggi, probabilmente proprio perché mostrata verso la fine della vicenda, quando ormai il tempo per approfondire scarseggia.
Il protagonista Aoba é gradevole e abbastanza verosimile, cosa rara per una serie tratta da una visual novel di carattere erotico/simil-harem. Anzi, oserei dire, cosa rara per uno yaoi in generale.
I personaggi sono decisamente ben caratterizzati, soprattutto nel loro character design che risulta gradevole e particolare. A livello di personalità, in alcuni casi il loro passato viene approfondito più del loro presente, e questo non so se difinirlo un punto a favore o a sfavore. Il fattore 'passato tragico' è usato forse in modo eccessivo, ma non risulta particolarmente fastidioso, a mio parere. C'é un'evoluzione psicologica dei personaggi che, se non è ai livelli di quanto (suppongo) accade nel videogioco, è comunque decente nella maggior parte dei casi.
Ho particolarmente apprezzato la vicenda di Clear, che mi ha anche strappato qualche lacrima.
Un tema di questa serie che di solito è poco esplorato è l'ambientazione in sé, che a mio parere già da sola rappresenterebbe un ottimo spunto di trama e riflessione. L'idea di un luogo d'élite presentato come una sorta di Paradiso Terrestre, dove i crimini non esistono (in quanto relegati nella parte vecchia dell'isola, dove vive Aoba) ma che si rivela in realtà il nucleo di una realtà corrotta e malsanamente ambiziosa come la Platinum Jail è terribilmente verosimile e per questo degna di essere considerata un personaggio autonomo già di per sé.
La contrapposizione tra la realtà della Platinum Jail e quella del quartiere periferico di Aoba, considerato un po' la 'discarica' dell'isola, dove vive la 'feccia' che conduce una vita disgustosamente modeste o impegnata in atti torbidi e violenti, organizzata in bande rivali sotto il costante sguardo di una polizia ignorante ed inefficiente che sa fare il muso duro solo a parole, ricorda a tratti la divisione tra la città dei Blondie e quella dei Mongrel presente in "Ai No Kusabi".
Uno dei motivi per cui ho apprezzato particolarmente questo anime, e forse anche la ragione principale per cui mi sento di dare 7, è che la mancanza di una trama a sfondo davvero sentimentale o erotico ha reso possibile una visione (pur con i vari tagli e punti meno chiari) più di ampio respiro della realtà in cui Aoba vive, cosa che invece vidi a malincuore soffocata in Ai No Kusabi, dove l'enorme potenziale del mondo in cui è ambientata la vicenda è sacrificato tra le nebbie della vicenda stessa.
Chiedo perdono per questo confronto tra opere, forse non proprio adeguato, ma era una cosa che mi sentivo vivamente di esporre.
Sento di consigliare la visione di questo anime anche a chi non ama lo shonen-ai, perchè è talmente leggero che credo sia possibile vedere l'opera senza venirne 'infastiditi'.
Anime estivo tratto da una visual novel, cioè da un videogioco che è una storia interattiva. La versione giapponese e tecnologicamente avanzata del librogame.
Si tratta poi di una visual novel di tipo BL, cioè yaoi, incentrata sulle storie tra uomini e destinata a un pubblico prevalentemente femminile.
Il che spiega come mai in tutto l'anime (dodici episodi) compaia solo un personaggio femminile, la nonna di Aoba (più una bambina, che assieme a due bambini infesta il negozio dove lavora Aoba). Per il resto, sempre e solo personaggi maschili, spesso in grande intimità con il protagonista e spessissimo intenti a effettuare fanservice.
La trama sarebbe interessante: siamo nel futuro, e la Toue Corporation ha privatizzato un'isola del Giappone trasformandola in un resort, la Platinum Jail: futuristica, sicura, piena di divertimenti e di modi per spendere soldi e passare il tempo. I vecchi abitanti invece sono stati espulsi dalla bolla, costretti a vivere nel Vecchio Quartiere Residenziale.
Qui abbiamo bande che si fronteggiano per il possesso dei vari territori, abbiamo poliziotti folli e violenti, abbiamo un gioco di realtà virtuale aumentata basato su combattimenti clandestini che spopola sempre di più.
Abbiamo gli Allmate, animali robotici che sembrano senzienti e che sono i compagni inseparabili delle persone (un po' come i Daemon di queste oscure materie) e che assumono forma umana durante le gare virtuali di Rhyme.
E in questo ambiente vive Aoba, che lavora come commesso in un negozietto che vende un po' di tutto e vive con la nonna. Ha un amico d'infanzia, Koujaku, che gira vestito da samurai con tanto di katana e fa il parrucchiere (e ha sempre difeso il piccolo Aoba, preso di mira per i capelli blu e lunghi che non ha mai tagliato) oltre a dirigere una banda. Ha l'Allmate Ren. Ha l'amico Mizuki, leader di un'altra banda e tatuatore professionista. Conosce due gemelli biondi che lavorano per la Yakuza, Virus e Trip.
Malgrado queste strane e pericolose conoscenze, vive una vita pacifica e tranquilla.
Questo finché non viene attirato con l'inganno in una partita di Rhyme, senza limitazioni protettive, e riesce a salvarsi solamente diventando qualcun altro, dotato di enorme potere. Non ricorda niente e dice di non avere mai giocato a Rhyme, ma da questo momento nuovi personaggi cominciano a gravitare intorno a lui.
Il misterioso Clear, che gira con una maschera antigas e un ombrello e lo chiama Padrone; Noiz, un bravissimo hacker che è sicuro di aver già lottato contro di lui in Rhyme venendo sconfitto; Mink, leader di un gruppo di ribelli deciso a distruggere la Toue Corporation; il leggendario gruppo di Morphine, creduto ormai distrutto e invece tornato in auge.
E dietro a tutto questo, la verità sul passato e sulla natura di Aoba, il suo potere di controllare le persone ed entrargli nella mente usando la voce, l'esistenza di suo fratello Sei, e il vero scopo di Toue: la conquista del Giappone passo dopo passo, tramite il controllo delle menti della gente grazie a poteri come la voce di Aoba e le immagini proiettate da Sei.
La trama era interessante, come detto, ma le carenze si sono dimostrate mastodontiche in confronto all'interesse suscitato dal canovaccio, e si sono visti i soliti problemi degli adattamenti da un media all'altro.
Gran parte dell'anime viene passata a focalizzarsi sui singoli personaggi, prima per introdurli ad Aoba e poi per spiegarne le peculiarità, le particolarità che li hanno portati a schierarsi col protagonista, perché è importante il loro rapporto con lui. Tutto questo ovviamente, in una serie di soli dodici episodi, va a discapito della trama, che a lungo rimane impantanata tra vaghi indizi e oscuri accenni.
Solo alla fine arriva la luce, ma mentre in alcuni casi si dice che il finale esplosivo e pieno d'azione sia stato ottimo anche se non suficiente a risollevare l'intera serie, in questo caso pure il finale è carente, troppo velocizzato, con quasi tutti i personaggi già sviscerati e messi da parte a fare i figuranti per focalizzarsi solo su Aoba, Sin e l'ultimo personaggio rimasto in vita (narrativamente parlando).
Uno scontro finale privo di pathos e di suspense, che riassume perfettamente una serie che prometteva molto ma che alla fine ha dato pochissimo.
Una grande delusione.
Si tratta poi di una visual novel di tipo BL, cioè yaoi, incentrata sulle storie tra uomini e destinata a un pubblico prevalentemente femminile.
Il che spiega come mai in tutto l'anime (dodici episodi) compaia solo un personaggio femminile, la nonna di Aoba (più una bambina, che assieme a due bambini infesta il negozio dove lavora Aoba). Per il resto, sempre e solo personaggi maschili, spesso in grande intimità con il protagonista e spessissimo intenti a effettuare fanservice.
La trama sarebbe interessante: siamo nel futuro, e la Toue Corporation ha privatizzato un'isola del Giappone trasformandola in un resort, la Platinum Jail: futuristica, sicura, piena di divertimenti e di modi per spendere soldi e passare il tempo. I vecchi abitanti invece sono stati espulsi dalla bolla, costretti a vivere nel Vecchio Quartiere Residenziale.
Qui abbiamo bande che si fronteggiano per il possesso dei vari territori, abbiamo poliziotti folli e violenti, abbiamo un gioco di realtà virtuale aumentata basato su combattimenti clandestini che spopola sempre di più.
Abbiamo gli Allmate, animali robotici che sembrano senzienti e che sono i compagni inseparabili delle persone (un po' come i Daemon di queste oscure materie) e che assumono forma umana durante le gare virtuali di Rhyme.
E in questo ambiente vive Aoba, che lavora come commesso in un negozietto che vende un po' di tutto e vive con la nonna. Ha un amico d'infanzia, Koujaku, che gira vestito da samurai con tanto di katana e fa il parrucchiere (e ha sempre difeso il piccolo Aoba, preso di mira per i capelli blu e lunghi che non ha mai tagliato) oltre a dirigere una banda. Ha l'Allmate Ren. Ha l'amico Mizuki, leader di un'altra banda e tatuatore professionista. Conosce due gemelli biondi che lavorano per la Yakuza, Virus e Trip.
Malgrado queste strane e pericolose conoscenze, vive una vita pacifica e tranquilla.
Questo finché non viene attirato con l'inganno in una partita di Rhyme, senza limitazioni protettive, e riesce a salvarsi solamente diventando qualcun altro, dotato di enorme potere. Non ricorda niente e dice di non avere mai giocato a Rhyme, ma da questo momento nuovi personaggi cominciano a gravitare intorno a lui.
Il misterioso Clear, che gira con una maschera antigas e un ombrello e lo chiama Padrone; Noiz, un bravissimo hacker che è sicuro di aver già lottato contro di lui in Rhyme venendo sconfitto; Mink, leader di un gruppo di ribelli deciso a distruggere la Toue Corporation; il leggendario gruppo di Morphine, creduto ormai distrutto e invece tornato in auge.
E dietro a tutto questo, la verità sul passato e sulla natura di Aoba, il suo potere di controllare le persone ed entrargli nella mente usando la voce, l'esistenza di suo fratello Sei, e il vero scopo di Toue: la conquista del Giappone passo dopo passo, tramite il controllo delle menti della gente grazie a poteri come la voce di Aoba e le immagini proiettate da Sei.
La trama era interessante, come detto, ma le carenze si sono dimostrate mastodontiche in confronto all'interesse suscitato dal canovaccio, e si sono visti i soliti problemi degli adattamenti da un media all'altro.
Gran parte dell'anime viene passata a focalizzarsi sui singoli personaggi, prima per introdurli ad Aoba e poi per spiegarne le peculiarità, le particolarità che li hanno portati a schierarsi col protagonista, perché è importante il loro rapporto con lui. Tutto questo ovviamente, in una serie di soli dodici episodi, va a discapito della trama, che a lungo rimane impantanata tra vaghi indizi e oscuri accenni.
Solo alla fine arriva la luce, ma mentre in alcuni casi si dice che il finale esplosivo e pieno d'azione sia stato ottimo anche se non suficiente a risollevare l'intera serie, in questo caso pure il finale è carente, troppo velocizzato, con quasi tutti i personaggi già sviscerati e messi da parte a fare i figuranti per focalizzarsi solo su Aoba, Sin e l'ultimo personaggio rimasto in vita (narrativamente parlando).
Uno scontro finale privo di pathos e di suspense, che riassume perfettamente una serie che prometteva molto ma che alla fine ha dato pochissimo.
Una grande delusione.
Andiamo, non è un anime così terribile come lo definiscono in molti.
Intrattiene, incuriosisce e lo fa in un modo leggero: il motivo per cui non promuovo la sufficienza è che, per via della ristrettezza delle puntate, la serie è costretta a viaggiare ad alta velocità e trascurare quindi ogni dettaglio di approfondimento psicologico non del tutto necessario alla trama. Anche senza fare un vero e proprio confronto con il videogioco a DRAMAtical Murder manca qualcosa.
[La trama] Alternate Universe, Seragaki Aoba soffre di amnesie e frequenti sospetti mal di testa ma trascorre una vita tranquilla a casa con sua nonna e al lavoro in un vecchio negozio, almeno finchè non viene coinvolto in un combattimento virtuale denominato Rhyme in cui emerge il suo ego nascosto e distruttivo, Sly Blue. In seguito, l'incontro con i vari personaggi cambierà la sua routine e lo porterà a indagare sui misteri dell'isola in cui vive.
Questo è il mio maggior problema con la serie. Parlando oggettivamente, a livello grafico i personaggi sono tutti ben caratterizzati, appariscenti e riconoscibili, ma a livello emotivo lasciano molto a desiderare. Molti di essi infatti si riducono ai classici "Ragazzi tormentati perchè vittime di un passato oscuro che li ha resi scostanti o difficili nel presente" (ce l'ho con Noiz e con Koujaku), uno dei clichè peggiori e meno fantasiosi di sempre, e in altri casi (come ad esempio Clear nell'episodio in cui si confronta con i due Alpha) invece esprimono opinioni tanto banali e infantili che lo spettatore avrà sentito milioni di volte in prodotti destinati a un target molto più basso: se poi conoscete il videogioco e fate un confronto tra le caratterizzazioni approfondite del primo e quelle esemplificative o fiorettate del secondo, vedrete l'abisso. Il punto forte del videogioco è infatti gestito male, facendo apparire l'opera come l'ennesimo otome-anime.
Quanto al protagonista, Aoba, spezzo una lancia in favore: lo staff ha deciso di privilegiare la sua crescita psicologica e questa c'è e non appare forzata; è un bel personaggio, non il classico protagonista maschile da anime, e anche se alcuni tratti della sua caratterizzazione non convincono appieno <b>ATTENZIONE SPOILER</b> come ad esempio il suo carattere scisso in tre diverse entità razionali per proteggere l'ego, in quanti anime la solfa trita e ritrita delle personalità multiple per rendere particolare l'avete già vista? <b>FINE SPOILER</b> è un personaggio gradevole... forse addirittura di più rispetto all'opera originale in cui è relegato esclusivamente ad oggetto di desiderio sessuale degli altri personaggi.
[L'ambientazione] L'ambientazione del gioco è complessa e nell'anime, per garantire più spazio alla trama, il suo sviluppo è stato accantonato: non viene data nessuna spiegazione sulle peculiarità dell'isola o sul dove si trovi e lo spettatore verrà trattato come se vi vivesse dentro, imparando a conoscere meglio osservando da sè. E' comunque un ambiente pieno di potenzialità purtroppo soffocate dalla brevità della serie: molto bello il segreto che si nasconde a Platinum Jail, seppur toccato superficialmente.
[Grafica] I disegni sono gradevoli, molto curati sui primi piani e tuttavia piuttosto carenti nelle figure intere in cui, facendo fermo immagini, si possono osservare derp faces curiose. I fondali non sono disegnati, come consuetudine in tutte le serie dell'ultimo periodo, e in alcuni casi appaiono completamente staccati dai personaggi, come se facessero parte di due ambienti separati. Interessanti le parti relative allo SCRAP, ma a volte si riducono in espedienti poveri di realizzazione.
[Musiche] Promosse appieno le musiche! Non saranno il genere di tutti, ma sono state una scelta stilistica (a mio parere) molto azzeccata con il genere dell'opera e in alcune situazioni anche molto d'atmosfera o coinvolgenti. In questo l'anime di certo ha provato a differenziarsi da altre opere dello stesso genere.
Benchè io personalmente abbia trovato un delitto la sostituzione rispetto all'originale dei brani della Jellyfish Song e della Grand Music, accorpate entrambe in una sola filastrocca infantile (nel secondo caso anche irritante da sentire) dal testo pseudo filosofico-profondo (le solite cose mainstream che si possono vedere solo negli anime) atta a commuovere (senza riuscirci), pare siano piaciute a una buona fetta di pubblico.
[Conclusione] In conclusione, è una serie ok. E' stata molto criticata per l'assenza totale delle scene esplicite erotiche presenti nel videogioco, ma io penso sia una scelta comprensibile ed accettabile (specie in quei casi in cui la scena r18 era forzata ai fini di fanservice e poteva essere benissimo sostituita con un pestaggio di gruppo, come ad esempio nel caso di Mink); quanto all'enorme sforbiciata di trama e caratterizzazione dei personaggi, purtroppo da una serie di dodici episodi non si può volere di più a meno di fare una selezione sul cast e io personalmente ho apprezzato il tentativo di far comparire tutti (ma proprio tutti) i personaggi sullo schermo, in modo che ciascun fan della saga potesse trovare il suo preferito nella serie.
Se scegliete di guardare DRAMAtical Murder non fatevi grandi aspettative e accettatela per quello che è, nel bene e nel male e con i suoi limiti.
Intrattiene, incuriosisce e lo fa in un modo leggero: il motivo per cui non promuovo la sufficienza è che, per via della ristrettezza delle puntate, la serie è costretta a viaggiare ad alta velocità e trascurare quindi ogni dettaglio di approfondimento psicologico non del tutto necessario alla trama. Anche senza fare un vero e proprio confronto con il videogioco a DRAMAtical Murder manca qualcosa.
[La trama] Alternate Universe, Seragaki Aoba soffre di amnesie e frequenti sospetti mal di testa ma trascorre una vita tranquilla a casa con sua nonna e al lavoro in un vecchio negozio, almeno finchè non viene coinvolto in un combattimento virtuale denominato Rhyme in cui emerge il suo ego nascosto e distruttivo, Sly Blue. In seguito, l'incontro con i vari personaggi cambierà la sua routine e lo porterà a indagare sui misteri dell'isola in cui vive.
Questo è il mio maggior problema con la serie. Parlando oggettivamente, a livello grafico i personaggi sono tutti ben caratterizzati, appariscenti e riconoscibili, ma a livello emotivo lasciano molto a desiderare. Molti di essi infatti si riducono ai classici "Ragazzi tormentati perchè vittime di un passato oscuro che li ha resi scostanti o difficili nel presente" (ce l'ho con Noiz e con Koujaku), uno dei clichè peggiori e meno fantasiosi di sempre, e in altri casi (come ad esempio Clear nell'episodio in cui si confronta con i due Alpha) invece esprimono opinioni tanto banali e infantili che lo spettatore avrà sentito milioni di volte in prodotti destinati a un target molto più basso: se poi conoscete il videogioco e fate un confronto tra le caratterizzazioni approfondite del primo e quelle esemplificative o fiorettate del secondo, vedrete l'abisso. Il punto forte del videogioco è infatti gestito male, facendo apparire l'opera come l'ennesimo otome-anime.
Quanto al protagonista, Aoba, spezzo una lancia in favore: lo staff ha deciso di privilegiare la sua crescita psicologica e questa c'è e non appare forzata; è un bel personaggio, non il classico protagonista maschile da anime, e anche se alcuni tratti della sua caratterizzazione non convincono appieno <b>ATTENZIONE SPOILER</b> come ad esempio il suo carattere scisso in tre diverse entità razionali per proteggere l'ego, in quanti anime la solfa trita e ritrita delle personalità multiple per rendere particolare l'avete già vista? <b>FINE SPOILER</b> è un personaggio gradevole... forse addirittura di più rispetto all'opera originale in cui è relegato esclusivamente ad oggetto di desiderio sessuale degli altri personaggi.
[L'ambientazione] L'ambientazione del gioco è complessa e nell'anime, per garantire più spazio alla trama, il suo sviluppo è stato accantonato: non viene data nessuna spiegazione sulle peculiarità dell'isola o sul dove si trovi e lo spettatore verrà trattato come se vi vivesse dentro, imparando a conoscere meglio osservando da sè. E' comunque un ambiente pieno di potenzialità purtroppo soffocate dalla brevità della serie: molto bello il segreto che si nasconde a Platinum Jail, seppur toccato superficialmente.
[Grafica] I disegni sono gradevoli, molto curati sui primi piani e tuttavia piuttosto carenti nelle figure intere in cui, facendo fermo immagini, si possono osservare derp faces curiose. I fondali non sono disegnati, come consuetudine in tutte le serie dell'ultimo periodo, e in alcuni casi appaiono completamente staccati dai personaggi, come se facessero parte di due ambienti separati. Interessanti le parti relative allo SCRAP, ma a volte si riducono in espedienti poveri di realizzazione.
[Musiche] Promosse appieno le musiche! Non saranno il genere di tutti, ma sono state una scelta stilistica (a mio parere) molto azzeccata con il genere dell'opera e in alcune situazioni anche molto d'atmosfera o coinvolgenti. In questo l'anime di certo ha provato a differenziarsi da altre opere dello stesso genere.
Benchè io personalmente abbia trovato un delitto la sostituzione rispetto all'originale dei brani della Jellyfish Song e della Grand Music, accorpate entrambe in una sola filastrocca infantile (nel secondo caso anche irritante da sentire) dal testo pseudo filosofico-profondo (le solite cose mainstream che si possono vedere solo negli anime) atta a commuovere (senza riuscirci), pare siano piaciute a una buona fetta di pubblico.
[Conclusione] In conclusione, è una serie ok. E' stata molto criticata per l'assenza totale delle scene esplicite erotiche presenti nel videogioco, ma io penso sia una scelta comprensibile ed accettabile (specie in quei casi in cui la scena r18 era forzata ai fini di fanservice e poteva essere benissimo sostituita con un pestaggio di gruppo, come ad esempio nel caso di Mink); quanto all'enorme sforbiciata di trama e caratterizzazione dei personaggi, purtroppo da una serie di dodici episodi non si può volere di più a meno di fare una selezione sul cast e io personalmente ho apprezzato il tentativo di far comparire tutti (ma proprio tutti) i personaggi sullo schermo, in modo che ciascun fan della saga potesse trovare il suo preferito nella serie.
Se scegliete di guardare DRAMAtical Murder non fatevi grandi aspettative e accettatela per quello che è, nel bene e nel male e con i suoi limiti.