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Kirad

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7,5
"A Terrified Teacher at Ghoul School!" è un bell'esempio di commedia leggera, e partendo da questo bisogna subito chiarire che chi si attende trame complesse, introspezione o comicità elaborata può guardare altrove: il segreto di questa serie, infatti, sta in una comicità semplice e dal ritmo costante, che spesso rielabora in chiave umoristica gli stereotipi sui vari mostri e che in questa sua operazione fa sempre segno, riuscendo a garantire in ogni puntata una buona dose di sane risate.

Essendo questo l'unico obbiettivo, almeno della prima parte, non bisogna quindi stupirsi se ogni episodio ha un soggetto che non solo è sempre legato alle complicate interazioni tra il povero Haruaki e un ambiente fatto di yokai con relativi familiari e situazioni, ma è anche un mero pretesto per inscenare gag e sketch a raffica che fanno capire perché queste interazioni sono così complicate.
Sempre per il fatto di voler solo far ridere, non bisogna nemmeno stupirsi se l’iniziale sviluppo della trama si intuisce subito: sin dal primo episodio si può prevedere che Haruaki riuscirà a legare gradualmente con i suoi particolari studenti e colleghi, e che ogni situazione finirà, grosso modo, bene.
Una piccola evoluzione della storia si avrà poi nella seconda parte della serie, ad ambientazione estiva, e qui il livello cala lievemente, perché la serie vuole affrontare tematiche lontane da quelle comiche: pur non rinunciando mai all’umorismo (che tra risate e sorrisi funziona sempre), si cerca di impostare un discorso un po' più serio, concentrandosi sui problemi familiari di alcuni personaggi, specialmente di Nyudo (lo anticipano già nella seconda opening), e si introduce una tonalità drammatica che in fondo funziona, ma senza raggiungere una particolare intensità. Inoltre, viene aggiunto altro materiale narrativo riguardante alcuni misteri e luoghi del mondo yokai, materiale che viene affrontato sfoggiando una discreta suspense e una buona inventiva, ma anche qui non ci sono momenti eccezionali.

Tolto questo, che altro dire? L'introspezione, come è facile immaginare, è parecchio semplice e si limita a mostrare una galleria di tipi anch'essi già visti molte volte: Haruaki è il classico fifone imbranato che però crede davvero nel suo lavoro ed è quindi pronto a tutto per i suoi allievi (dimostrando quando vuole un’astuzia notevole), ma trovo pure che sia troppo lagnoso; gli studenti a loro volta sono tutti bravi ragazzi, alcuni apertamente, mentre altri sono i classici tsundere (come Sano e Zashiki), e anche se tra di loro ci sono quelli che hanno vissuto dei drammi con le conseguenti riflessioni su come affrontarli, è facile immaginare quale sarà la scelta finale. Stessa cosa per i personaggi comprimari.

Passando alle animazioni, siamo di fronte a un lavoro non eccezionale ma comunque buono, come design e movimenti, e le musiche sono molto simpatiche. In particolare, le due opening sono azzeccate per un titolo così movimentato.

Per concludere, il titolo in questione è una commedia non memorabile, ma che funziona davvero e speriamo che prosegua in questo modo.