K: Missing Kings
"K: Missing Kings" è il sequel di "[K] - Anime Project", serie animata di discreto successo, che è stata di mio gradimento. In settantacinque minuti circa, il film riesce a mettere in tavola nuove carte e nuove mosse dei rispettivi clan, precisamente il clan rosso e il clan blu, protagonisti della serie; viene mostrato il clan verde e la sua minaccia verso una componente del clan rosso molto amata, e da qui gli intrecci non mancheranno, con Kurou e Neko, compagni più che sottoposti, del primo Re, il Re d'argento che nella prima serie viene presentato come Isana Yashiro. La trama si sviluppa completamente intorno alla minaccia del clan verde, con rispettivi clan presi di mira, ma le sorprese non mancano: il protagonista sta per ritornare in scena, probabilmente nella seconda serie "K: Return of Kings".
Il comparto tecnico come sempre è uno dei migliori in circolazione. Grafica e animazioni sono spettacolari, altro termine per definire l'aspetto visivo non c'è, ottimo il timbro di colori e la luminosità che rende dei semplici momenti così pieni di armonia. L'audio non è molto simile al predecessore, quindi va più che bene. Consiglio di vedere questo film ovviamente dopo aver visto la prima serie, ma non a tutti può piacere il genere, c'è chi punta a una trama più complessa e quindi scarta anime come questi.
Il comparto tecnico come sempre è uno dei migliori in circolazione. Grafica e animazioni sono spettacolari, altro termine per definire l'aspetto visivo non c'è, ottimo il timbro di colori e la luminosità che rende dei semplici momenti così pieni di armonia. L'audio non è molto simile al predecessore, quindi va più che bene. Consiglio di vedere questo film ovviamente dopo aver visto la prima serie, ma non a tutti può piacere il genere, c'è chi punta a una trama più complessa e quindi scarta anime come questi.
Questo sequel di collegamento tra prima e seconda serie di "[K] anime project" mi ha, diciamo, dato speranza, motivo per cui azzardo a salire sopra la sufficienza, anche se ancora si scontano le pecche della prima stagione.
La trama prosegue a quasi un anno dalla fine dello scontro in cui il Re Bianco, il Re Argento e il Re Rosso sono scomparsi in un'esplosione galattica causata da quest'ultimo nell'uccidere il re senza colore (bianco?) imprigionato nel corpo del Re Argento. Il Re Blu continua la sua vita di indagini e, a quanto pare, ha una sorta di scotto da pagare per aver subito il peso di uccidere un altro re, nella fattispecie il Re Rosso, la cui Damocles (spada che rappresenta il potere di ogni re) stava per precipitargli sulla testa.
A questo giro le spiegazioni sono un pelino più fluide, meno ingarbugliate dietro un singolo evento presente, senza badare ai milioni di eventi passati che danno senso alla faccenda, cosa che sicuramente aiuta. Capiamo che il Re Oro è alle cozze (sta tirando le cuoia), che il re Verde ha delle mire di predominio e controllo, e pensa di conquistare il mondo con le App (e probabilmente ha un cloud di potere magico sorretto da Google) ed è aiutato da nientemeno che da un ex seguace di Ichigen (Colorless King) e fratello di spada di Kuroh, Yukari, una specie di maniaco della bellezza sul filo di spada. Battute a parte, l'attrito tra i due allievi è un classico che fa sempre effetto epico, soprattutto se viene gestito bene il concetto di fratelli di spada; diciamo che questo è chiaramente un investimento per la serie che verrà.
Insomma, tanti elementi che ci ricordano i troppi punti lasciati in ombra e che finalmente sembrano arrancare in bagliori di chiarimenti, e che quindi ci permettono di dare un migliore sguardo all'insieme dopo i tanti punti esclamativi lasciati in sospeso; tutto ciò mi ha spinto a rivalutare la mia sufficienza a questa tornata. Non mi stupisce ovviamente che ancora non si sa nulla del sesto Re, ma presumo se lo siano voluti tenere per la seconda stagione.
Grazie alla comparsa di un nuovo Re Rosso capiamo qualcosa sul come nasce un Re, anche se purtroppo, tenendosi lo stile della serie passata, le informazioni sono centellinate in modo fastidioso; inoltre, per ragioni che fatico a capire, i personaggi femminili vengono ulteriormente umiliati con gratuiti fanservice di cattivo gusto basati sul fatto che tanto al luogotenente dei Blu quanto alla ragazza gatto sono stati accorciati di molto i vestiti e hanno alzato di un paio di taglie il seno, e quindi ci si spreca in inquadrature di mutande e cosce e maggiorazioni. Cosa ridicola, perché questi personaggi sono trattati come macchiette di accompagnamento, manco tappezzeria, e i tratti emotivi forti stanno proprio altrove, dando al fandom motivo di lavorare su shipping di ogni sorta tra i vari personaggi maschili più o meno analizzati, o quantomeno dai tratti caratteriali un attimo più profondi del piattume.
Ho trovato davvero interessante il personaggio di Anna, unico elemento femminile a cui si dà peso, ma di contro l'elemento chiaramente sessista di questo anime non è andato perduto, e quindi sì, c'è la bambina eccezionalmente analizzata, ma poi c'è l'umiliazione di tutti gli altri elementi femminili, per ricalcare dove sta il punto. Un vero peccato, si poteva puntare a molto meglio con questo lungometraggio di link tra le due serie.
Il lato tecnico lo trovo come per "[K] anime project" un punto di forza dell'anime in questione, con colori intensi e sgargianti, fondali urbani ottimamente amalgamati con l'effetto mistico delle Damocles che volteggiano nel cielo, musiche elettriche e incalzanti.
Che dire, per concludere? Dita incrociate per la seconda serie, forse ce la fanno a dare un senso a tutto e risollevare il guazzabuglio senza perché e chiarificazioni.
La trama prosegue a quasi un anno dalla fine dello scontro in cui il Re Bianco, il Re Argento e il Re Rosso sono scomparsi in un'esplosione galattica causata da quest'ultimo nell'uccidere il re senza colore (bianco?) imprigionato nel corpo del Re Argento. Il Re Blu continua la sua vita di indagini e, a quanto pare, ha una sorta di scotto da pagare per aver subito il peso di uccidere un altro re, nella fattispecie il Re Rosso, la cui Damocles (spada che rappresenta il potere di ogni re) stava per precipitargli sulla testa.
A questo giro le spiegazioni sono un pelino più fluide, meno ingarbugliate dietro un singolo evento presente, senza badare ai milioni di eventi passati che danno senso alla faccenda, cosa che sicuramente aiuta. Capiamo che il Re Oro è alle cozze (sta tirando le cuoia), che il re Verde ha delle mire di predominio e controllo, e pensa di conquistare il mondo con le App (e probabilmente ha un cloud di potere magico sorretto da Google) ed è aiutato da nientemeno che da un ex seguace di Ichigen (Colorless King) e fratello di spada di Kuroh, Yukari, una specie di maniaco della bellezza sul filo di spada. Battute a parte, l'attrito tra i due allievi è un classico che fa sempre effetto epico, soprattutto se viene gestito bene il concetto di fratelli di spada; diciamo che questo è chiaramente un investimento per la serie che verrà.
Insomma, tanti elementi che ci ricordano i troppi punti lasciati in ombra e che finalmente sembrano arrancare in bagliori di chiarimenti, e che quindi ci permettono di dare un migliore sguardo all'insieme dopo i tanti punti esclamativi lasciati in sospeso; tutto ciò mi ha spinto a rivalutare la mia sufficienza a questa tornata. Non mi stupisce ovviamente che ancora non si sa nulla del sesto Re, ma presumo se lo siano voluti tenere per la seconda stagione.
Grazie alla comparsa di un nuovo Re Rosso capiamo qualcosa sul come nasce un Re, anche se purtroppo, tenendosi lo stile della serie passata, le informazioni sono centellinate in modo fastidioso; inoltre, per ragioni che fatico a capire, i personaggi femminili vengono ulteriormente umiliati con gratuiti fanservice di cattivo gusto basati sul fatto che tanto al luogotenente dei Blu quanto alla ragazza gatto sono stati accorciati di molto i vestiti e hanno alzato di un paio di taglie il seno, e quindi ci si spreca in inquadrature di mutande e cosce e maggiorazioni. Cosa ridicola, perché questi personaggi sono trattati come macchiette di accompagnamento, manco tappezzeria, e i tratti emotivi forti stanno proprio altrove, dando al fandom motivo di lavorare su shipping di ogni sorta tra i vari personaggi maschili più o meno analizzati, o quantomeno dai tratti caratteriali un attimo più profondi del piattume.
Ho trovato davvero interessante il personaggio di Anna, unico elemento femminile a cui si dà peso, ma di contro l'elemento chiaramente sessista di questo anime non è andato perduto, e quindi sì, c'è la bambina eccezionalmente analizzata, ma poi c'è l'umiliazione di tutti gli altri elementi femminili, per ricalcare dove sta il punto. Un vero peccato, si poteva puntare a molto meglio con questo lungometraggio di link tra le due serie.
Il lato tecnico lo trovo come per "[K] anime project" un punto di forza dell'anime in questione, con colori intensi e sgargianti, fondali urbani ottimamente amalgamati con l'effetto mistico delle Damocles che volteggiano nel cielo, musiche elettriche e incalzanti.
Che dire, per concludere? Dita incrociate per la seconda serie, forse ce la fanno a dare un senso a tutto e risollevare il guazzabuglio senza perché e chiarificazioni.
Dopo la conclusione della serie, così mozzafiato e coinvolgente, non poteva che essere accolto a braccia aperte questo nuovo progetto. Un film di poco più di un'ora, che racconta il mondo di "K", privo però di ben due re. Da un lato la morte di Mikoto, il Re Rosso, dall'altra la scomparsa, o morte, di Yashiro Isana, ormai conclamato Re Argento, ovvero il primo re.
Lo stile rimane lo stesso: superpoteri, mistero, azione, soprannaturale e un pizzico di tamarro, che non fa mai male, se ben dosato. Le basi per un'altra buonissima opera ci sono e, a mio avviso, sono state anche confermate.
La storia è ambientata un anno dopo la fine della prima serie. Neko e Kurou sono alla costante ricerca di Yashiro, ma tale impresa appare momentaneamente priva di risultati. A quanto sembra, la scuola sull'isola sta lentamente procedendo al restauro e i loro rapporti con Kukuri, l'ex compagna di Yashiro, sono stranamente stretti (personalmente non ho ben inquadrato tale personaggio: possibile spasimante del Re Argento, ma, in fin dei conti, nemmeno capace di ricordarselo). Ma la situazione non è destinata a rimanere così quieta e pacifica. Infatti entrerà in gioco, anche se non personalmente, un nuovo re, il Re Verde, e il suo fidato alleato spadaccino. Attaccheranno il palazzo del Re D'oro e cercheranno di rapire la piccola Anna, della fazione dei Rossi. Quest'ultima, ormai in disfacimento dopo la morte del loro leader, non riuscirà ad opporsi a questo attacco, e dovrà chiedere aiuto a Neko e Kurou.
Insomma, rimanendo nello stile di "K", la situazione si preannuncia abbastanza intricata e contorta. Molti personaggi in gioco, un mistero da risolvere e, soprattutto, tanti combattimenti interessanti e realizzati in un modo fantastico. Ancora meglio il fatto che questo film non si presenti come un'opera riassuntiva o puramente commerciale, bensì introduce nuove problematiche e, soprattutto, sviluppi interessanti per la seconda stagione (già annunciata).
Ma fermiamoci un secondo e analizziamo ciò che abbiamo ora a disposizione. In questo film, infatti, trova molto spazio Anna, non tanto per la spiegazione dei suoi poteri, quanto piuttosto per il suo lato umano. Rispetto a prima, dovrà per forza crescere se vorrà resistere in questo folle mondo. Non c'è più Mikoto a proteggerla e la sua ombra si è sfaldata, insieme agli Homra.
Stesso discorso per Kurou e Neko, anche se, di fatto, rimangono uguali a prima. Bella però questa loro incessante ricerca di un Re che, a quanto pare, sembra averli abbandonati. La domanda che tutti, o almeno io, si pongono è: come sarà cambiato Yashiro in seguito alla riacquisizione dei poteri? Se prima il suo carattere era rilassato, ora invece su di lui gravano anni e anni di sofferenza e solitudine. Porterà davvero a qualcosa questa strana e alquanto ardua ricerca?
La grafica è stupenda e, a mio parere, migliore anche rispetto la serie. Forse i disegni e la gestione dei colori rimangono uguali, ma ho notato alcune inquadrature diverse rispetto a prima, più da film. I combattimenti sono realistici, almeno per quanto riguarda i movimenti, e riescono a coinvolgere lo spettatore in modo mai visto prima. Luccicano le lame, luccicano i frammenti di vetri e brilla letteralmente tutto l'anime.
Ovviamente bisogna dare grandi meriti anche alla regia, che è riuscita a creare un'opera completa e, allo stesso tempo, mancante di qualcosa. Una volta conclusa la visione, infatti, ti vien voglia di urlare per il desiderio di vedere come andrà a finire. I colpi di scena non mancano e l'andamento generale è veloce e dinamico... tutto concorre a coinvolgere l'animo dello spettatore.
Avevo apprezzato la prima serie e, proprio per questo motivo, non posso che amare anche questo film. Per il futuro, purtroppo, non posso dir niente, ma credo che gli sviluppi non deluderanno.
"K" è un anime davvero incredibile che, senza tirare in ballo questioni psicologiche o chissà che ragionamenti controversi e moraleggianti, riesce a far innamorare di sé. Non bisogna tirare in ballo questioni di rilievo per poter commuovere, stupire, travolgere letteralmente il pubblico. "K" è semplicemente bellissimo (anche se "bellissimo", come parola, è abbastanza fanciullesca), semplicemente interessante, semplicemente "K".
Voto finale: 8 più
Lo stile rimane lo stesso: superpoteri, mistero, azione, soprannaturale e un pizzico di tamarro, che non fa mai male, se ben dosato. Le basi per un'altra buonissima opera ci sono e, a mio avviso, sono state anche confermate.
La storia è ambientata un anno dopo la fine della prima serie. Neko e Kurou sono alla costante ricerca di Yashiro, ma tale impresa appare momentaneamente priva di risultati. A quanto sembra, la scuola sull'isola sta lentamente procedendo al restauro e i loro rapporti con Kukuri, l'ex compagna di Yashiro, sono stranamente stretti (personalmente non ho ben inquadrato tale personaggio: possibile spasimante del Re Argento, ma, in fin dei conti, nemmeno capace di ricordarselo). Ma la situazione non è destinata a rimanere così quieta e pacifica. Infatti entrerà in gioco, anche se non personalmente, un nuovo re, il Re Verde, e il suo fidato alleato spadaccino. Attaccheranno il palazzo del Re D'oro e cercheranno di rapire la piccola Anna, della fazione dei Rossi. Quest'ultima, ormai in disfacimento dopo la morte del loro leader, non riuscirà ad opporsi a questo attacco, e dovrà chiedere aiuto a Neko e Kurou.
Insomma, rimanendo nello stile di "K", la situazione si preannuncia abbastanza intricata e contorta. Molti personaggi in gioco, un mistero da risolvere e, soprattutto, tanti combattimenti interessanti e realizzati in un modo fantastico. Ancora meglio il fatto che questo film non si presenti come un'opera riassuntiva o puramente commerciale, bensì introduce nuove problematiche e, soprattutto, sviluppi interessanti per la seconda stagione (già annunciata).
Ma fermiamoci un secondo e analizziamo ciò che abbiamo ora a disposizione. In questo film, infatti, trova molto spazio Anna, non tanto per la spiegazione dei suoi poteri, quanto piuttosto per il suo lato umano. Rispetto a prima, dovrà per forza crescere se vorrà resistere in questo folle mondo. Non c'è più Mikoto a proteggerla e la sua ombra si è sfaldata, insieme agli Homra.
Stesso discorso per Kurou e Neko, anche se, di fatto, rimangono uguali a prima. Bella però questa loro incessante ricerca di un Re che, a quanto pare, sembra averli abbandonati. La domanda che tutti, o almeno io, si pongono è: come sarà cambiato Yashiro in seguito alla riacquisizione dei poteri? Se prima il suo carattere era rilassato, ora invece su di lui gravano anni e anni di sofferenza e solitudine. Porterà davvero a qualcosa questa strana e alquanto ardua ricerca?
La grafica è stupenda e, a mio parere, migliore anche rispetto la serie. Forse i disegni e la gestione dei colori rimangono uguali, ma ho notato alcune inquadrature diverse rispetto a prima, più da film. I combattimenti sono realistici, almeno per quanto riguarda i movimenti, e riescono a coinvolgere lo spettatore in modo mai visto prima. Luccicano le lame, luccicano i frammenti di vetri e brilla letteralmente tutto l'anime.
Ovviamente bisogna dare grandi meriti anche alla regia, che è riuscita a creare un'opera completa e, allo stesso tempo, mancante di qualcosa. Una volta conclusa la visione, infatti, ti vien voglia di urlare per il desiderio di vedere come andrà a finire. I colpi di scena non mancano e l'andamento generale è veloce e dinamico... tutto concorre a coinvolgere l'animo dello spettatore.
Avevo apprezzato la prima serie e, proprio per questo motivo, non posso che amare anche questo film. Per il futuro, purtroppo, non posso dir niente, ma credo che gli sviluppi non deluderanno.
"K" è un anime davvero incredibile che, senza tirare in ballo questioni psicologiche o chissà che ragionamenti controversi e moraleggianti, riesce a far innamorare di sé. Non bisogna tirare in ballo questioni di rilievo per poter commuovere, stupire, travolgere letteralmente il pubblico. "K" è semplicemente bellissimo (anche se "bellissimo", come parola, è abbastanza fanciullesca), semplicemente interessante, semplicemente "K".
Voto finale: 8 più
"K: Missing Kings" è un film della durata di settantacinque minuti, prodotto nel 2014, che si pone come sequel della serie "[K] - anime project".
Mentre Kuroh Yatogami e Neko si mettono in viaggio alla ricerca di Shiro, nella speranza che egli sia ancora vivo e vegeto, l'Homra, dopo la perdita del proprio re, si scioglie quasi completamente. In questo momento di difficoltà entra in scena il clan verde, che per motivi sconosciuti decide di rapire Anna. A partire in missione per salvare la piccola saranno ovviamente gli ex membri dell'Homra, assieme a Kuroh e Neko che casualmente erano presenti durante il suo rapimento.
La trama in questo caso, a differenza della serie animata, parte immediatamente col piede giusto, veloce e ricolma d'azione sin dai primissimi minuti. Da apprezzare la coraggiosa scelta di non far apparire il protagonista principale per quasi la totalità del film. Si ha in questo modo la possibilità di approfondire maggiormente il passato e il carattere di alcuni personaggi, quali Anna, Mikoto, Misaki e lo stesso Kuroh. Questi si rivelano essere caratterizzati ottimamente, difatti riescono a coinvolgere lo spettatore e a tenerlo sempre attento.
Tecnicamente si ritorna sugli stessi livelli eccellenti della serie; graficamente fondali sempre più dettagliati e animazioni sempre più fluide e godibili. Ancora una volta gli effetti speciali e i combattimenti sono avvincenti e piacevoli da seguire. Il doppiaggio è rimasto ovviamente invariato. Ancora un buon lavoro per quanto riguarda le OST. Il finale è ricco di colpi di scena, più o meno prevedibili, e fa sperare in una seconda stagione, che per altro è già stata annunciata per l'autunno 2015, tutt'altro che deludente.
In linea generale, questo film è sotto tutti gli aspetti superiore alla serie originale, sia a livello di trama che a livello tecnico. In conclusione, se avete apprezzato "[K]- anime project", "K: Missing Kings" è un film obbligatorio e necessario ai fini della trama. Molto consigliata la visione.
Mentre Kuroh Yatogami e Neko si mettono in viaggio alla ricerca di Shiro, nella speranza che egli sia ancora vivo e vegeto, l'Homra, dopo la perdita del proprio re, si scioglie quasi completamente. In questo momento di difficoltà entra in scena il clan verde, che per motivi sconosciuti decide di rapire Anna. A partire in missione per salvare la piccola saranno ovviamente gli ex membri dell'Homra, assieme a Kuroh e Neko che casualmente erano presenti durante il suo rapimento.
La trama in questo caso, a differenza della serie animata, parte immediatamente col piede giusto, veloce e ricolma d'azione sin dai primissimi minuti. Da apprezzare la coraggiosa scelta di non far apparire il protagonista principale per quasi la totalità del film. Si ha in questo modo la possibilità di approfondire maggiormente il passato e il carattere di alcuni personaggi, quali Anna, Mikoto, Misaki e lo stesso Kuroh. Questi si rivelano essere caratterizzati ottimamente, difatti riescono a coinvolgere lo spettatore e a tenerlo sempre attento.
Tecnicamente si ritorna sugli stessi livelli eccellenti della serie; graficamente fondali sempre più dettagliati e animazioni sempre più fluide e godibili. Ancora una volta gli effetti speciali e i combattimenti sono avvincenti e piacevoli da seguire. Il doppiaggio è rimasto ovviamente invariato. Ancora un buon lavoro per quanto riguarda le OST. Il finale è ricco di colpi di scena, più o meno prevedibili, e fa sperare in una seconda stagione, che per altro è già stata annunciata per l'autunno 2015, tutt'altro che deludente.
In linea generale, questo film è sotto tutti gli aspetti superiore alla serie originale, sia a livello di trama che a livello tecnico. In conclusione, se avete apprezzato "[K]- anime project", "K: Missing Kings" è un film obbligatorio e necessario ai fini della trama. Molto consigliata la visione.