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esseci

Episodi visti: 2/2 --- Voto 6
Attenzione: la recensione contiene spoiler

"Ao haru ride" conosciuto in italiano come "a un passo da te"... sembra essere, dopo la visione della serie e dell'OVA, un passo incolmabile, che porterebbe ad affermare "tanto vicini, tanto lontani"...
Mai titolo sembra tanto azzeccato per descrivere la trasposizione animata dell'omonimo anime di Io Sakisaka.
Purtroppo nè la serie, nè questi due episodi dell'OVA danno una risposta sull'esito di quest'ultimo passo da compiere da parte dei due protagonisti Futaba e Kou per coronare la loro storia d'amore adolescenziale.
Se l'ep "unwritten" è un mero collage messo in senso cronologico degli spezzoni della serie sul passato alle scuole medie di Kou e Futaba, dal loro incontro sotto la pioggia al tempio fino alla sparizione di Kou al rientro dalle vacanze estive, con l'appuntamento mancato sotto la torre dell'orologio nel parco alle 19 (il "pacco" lo tira Kou a Futaba), l'ep "page 13" è un sequel della serie che rappresenta in un certo senso un finale con un déjà vu del prequel "unwritten": la storia si ripete e Kou "(ri)pacca" Futaba per l'appuntamento al Festival che dovevano vedere assieme alle medie... almeno in questa occasione la richiama per dirle che non poteva...
In più, in "page 13", il triangolo amoroso viene spuntato di un angolo/vertice e quindi è possibile considerare l'episodio un po' conclusivo/risolutivo...
Quello che mi incuriosisce è che la serie ha trasposto solo 4 volumi dei 13 del manga e pertanto non oso pensare quante altre vicissitudini mancano all'appello per vedere come va a finire tra i due.
Trattandosi di un OVA contenente un episodio prequel e uno sequel, non sono così sicuro di consigliarne la visione prima della serie: ad essere precisi si dovrebbe vedere "unwritten" per primo, poi la serie di 12 episodi e in ultimo "page 13"... una scelta un po' cervellotica che probabilmente doveva tenere "in caldo" gli appassionati della storia fino alla fine del manga (terminato un anno dopo) in vista di una possibile seconda serie che non ha mai visto la luce, dal 2015.

E così resta solo la lettura del manga (non conosco il live action) per sapere come va a finire...
Espresso il mio disappunto su questi due episodi, e in generale sulla incompletezza della serie animata, posso scrivere che restano invariati i punti di forza e debolezza di questa storia che a mio avviso a livello animato era iniziata bene e che senza essere eccessivamente "shoujio" era pervenuta ad un buon punto con dei protagonisti non troppo imbranati/timidi che nell'arco di 13 episodi (includendo "page 13") evolvono in senso positivo, senza perdersi in una serie infinita di equivoci, imbarazzi, malintesi e indecisioni.

A livello tecnico anche questi due episodi mantengono il discreto livello tecnico della serie principali pur senza introdurre novità sostanziali: in fondo il primo è un reprise di quanto già visto mentre il secondo tratta il solito matsuri con "l'assalto" di Yuriii a Kou... e rispolvera un personaggio che si era appena intravisto nella serie e che nel manga assurgerà ad un ruolo importante: Toma Kikuchi che incontra Futaba al festival estivo e scatena la gelosia di Kou...
Che scrivere: con i fuochi d'artificio del secondo episodio cala il sipario su una storia che, salvo sorprese improbabilissime, resterà a livello animato incompleta, lasciando nello spettatore la stessa sensazione di aver assistito ad uno spettacolo pirotecnico: tanto intenso quanto breve.


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Hatake Rufy

Episodi visti: 2/2 --- Voto 6
Ho deciso di dare la sufficienza a questi due OAV perchè infondo non è male rivedere i due protagonisti così affiatati. Il primo Oav a mio parere è inutile, in quanto rispiega il passato dei due ragazzi ai tempi delle medie, però niente di annoiante, anzi fa sempre piacere rivivere quei momenti, però ribadisco che è inutile. Il secondo Oav, invece, mostra una giornata passata a vedere i fuochi d'artificio, dove Futaba e Kou riescono ad avvicinarsi ancora un po' di più, mente la poveri Yuri si vede in difficoltà, quasi messa da parte.
Il comparto tecnico segue quella della serie, quindi ottima, e in conclusione sono soddisfatto di questi due Oav, ma voglio premiare di più l'Oav Page.13.


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Eversor

Episodi visti: 1/2 --- Voto 7
"Ao Haru Ride" è una serie uscita nella stagione estiva 2014, seguita, appunto, dal suddetto OAV: un prequel della vicenda principale, che racconta la storia dei vari protagonisti durante la loro vita da studenti delle medie. Prima di raccontare e analizzare il suddetto episodio, ci terrei a fare due precisazioni importanti, innanzi tutto non sono il tipo a cui piacciono gli OAV in cui si racconta una vicenda poco utile all'arco narrativo della serie principale. Ammetto episodi concentrati su un determinato personaggio, oppure prequel costruttivi per l'anime, ma, e non biasimatemi per questo, proprio non riesco a capire il senso di un episodio, esterno alla serie, in cui, o si raccontano avvenimenti quotidiani privi di un'effettiva logica, oppure si cerca di riassumere quanto detto durante la serie principale (vedremo poi che caso è questo).
Seconda puntualizzazione è la locazione di tale episodio all'interno della serie: prima, dopo? I fatti narrati sono antecedenti a quelli di "Ao Haru Ride", ma, in effetti, l'OAV è uscito successivamente all'anime e, seguendo la logica, l'idea era quella di vederlo solamente dopo aver concluso l'ultima puntata della serie. insomma, il dilemma rimane, ma, personalmente, consiglierei di guardarlo solamente dopo, così da non subire qualche spoiler involontario e incominciare la storia nel modo in cui era stata progettata dal regista.

Detto questo possiamo incominciare a raccontare i vari avvenimenti, tenendo ben presente che, chiunque abbia affrontato la puntata qui descritta come ultimo episodio, allora, bene o male, avrà già presente tutti i fatti raccontanti. Perché? Semplice, L'OAV non fa altro che raccogliere insieme tutti i flashback e narrarli così, non solo in maniera consequenziale, ma anche con una maggiore cura per i dettagli.
Insomma, in fin dei conti non si tratta di niente di nuovo.
Futaba è alle prese con il suo primo amore, il timido e riservato Kou Tanaka. I due, che provano un affetto reciproco, non riescono tuttavia ad incontrarsi, in quanto, a causa di un'incomprensione, Kou crede di essere odiato dalla sua compagna di scuola, saltando così l'appuntamento. Niente di irreparabile, se non fosse che i genitori di Kou si separano e il ragazzo è costretto a seguire la madre, privandolo così della possibilità di vedere un'ultima volta la ragazza che ama.
La loro storia, seppur apparentemente drammatica, avrà uno sviluppo nella serie principale, ma, in questo episodio, si cercherà di concentrare maggiormente l'attenzione sulla loro vita scolastica alle medie. Non solo nel bellissimo, ma anche visto e stravisto, gioco di "guardia e ladri", ma anche in altre occasioni che, per certi versi, spiegano meglio l'evolversi dei sentimenti tra Kou e Futaba.

L'OAV in sé non è affatto male, anche perché i protagonisti mostrano la stessa profondità dell'anime e, grazie anche a una serie di monologhi interiori, tutti i sentimenti dell'anima affiorano in maniera chiara e decisa. Il tormento d Futaba e la frustrazione per aver creato un incredibile incomprensione, seguita poi da un incredibile tristezza quando, quasi per caso, scopre che Kou non sarà più vicino a lei.
Tutto bene insomma…peccato che, in fin dei conti, tutto ciò era già stato espresso nella precedente serie. Certo, direte voi, potevi vedere l'OAV prima di incominciare effettivamente "Ao Haru Ride", ma, in questo caso, avrei scoperto già un sacco di cose ancora prima di approcciarmi al suddetto anime. In caso contrario, come ho fatto, la bellezza dell'episodio viene in parte annebbiato dalla ripetitività dei contenuti.

La grafica e bella e curata in ogni minimo dettaglio, mantenendo così gli alti standard delle precedenti puntate. E dunque cosa gli manca? Essenzialmente niente, se non quella scintilla di originalità che mi avrebbe senza dubbio fatto apprezzare maggiormente questo OAV.

Voto finale: 7


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npepataecozz

Episodi visti: 1/2 --- Voto 8
Premessa fondamentale: questo OAV andrebbe visto prima della serie in quanto descrive eventi verificatisi prima del momento in cui inizia la storia vera e propria. Purtroppo io ho fatto il contrario e, sebbene la cosa poi non influisca più di tanto, penso che mi sarei goduto di più questo singolo episodio rispetto a quanto poi avvenuto. Pazienza, ormai è andata così.
La storia narra le vicende di Yoshioka Futaba, una ragazzina al primo anno delle medie che odia tutti i ragazzi, in quanto li ritiene solo rumorosi e petulanti. A tutto però c'è un'eccezione: la ragazza, infatti, non riesce a non rimanere affascinata da un suo coetaneo, tale Tanaka Kou in quanto lo ritiene molto diverso rispetto allo standard medio degli altri ragazzi. Non troppo alto, con una voce vagamente femminile che rivela il fatto che il corpo di Tanaka è ancora in fase di sviluppo, Futaba si sente morbosamente attratta dai modi gentili e riservati del ragazzo fino ad innamorarsene. La cosa sembra essere reciproca e questo OAV racconta, per l'appunto i primi approcci fra i due ragazzi che poi troveranno prosecuzione nella serie completa.
Inteso come prodotto atto a promuovere la serie, questo OAV svolge egregiamente il suo compito: credo che in pochi, se veri amanti degli shoujo, desisteranno dal dedicarsi all'opera completa dopo la sua visione. Il mondo descritto è quello dei ragazzi nell'età dei primi amori, fatti di ingenuità, illusioni e grandi speranze. Il tutto lo si guarda con estrema dolcezza, in quanto il comportamento dei due non potrà non riportare alla mente vecchi ricordi d'infanzia e ciò ci farà facilmente simpatizzare per la giovane coppia in erba.
In definitiva, oltre all'avvertenza di guardare prima questo e poi la serie, un titolo che consiglio vivamente specie per chi, come me, è un amante senza speranze degli shoujo. Anche agli altri potrebbe piacere, a patto di non essere quel tipo di utenza che senza combattimenti o effetti speciali vari non si diverte. Ao haru ride è una storia semplice, che, a parte quello finale, non è fatto di intrighi o colpi di scena ma racconta in modo delicato il primo amore di una coppia di giovani che non fanno altro che scambiarsi sguardi e poche parole. Insomma a me è piaciuto e non posso fare a meno di consigliarlo.