Watamote OAD
"Watashi ga Motenai no wa Dou Kangaete mo Omaera ga Warui!", per gli amici "WataMote", si è concluso alla grande, concludendo in questo modo una serie molto interessante e suggestiva che, per certi versi, si distacca dalla classica immagine di commedia. Bene, dopo un'attesa relativamente lunga, è uscito l'OAV e devo ammettere che, finalmente, ho avuto il piacere di vedere un OAV come si deve.
Riflette alla perfezione lo scopo di queste "puntate speciali" e non cade nella banalità assoluta, anzi, per certi versi si presenta anche più seria e commovente (ovviamente in relazione a "WataMote") rispetto a molte altre puntate della passata stagione.
La storia ha un senso logico e mostra uno strano incontro, avvenuto alle medie, tra la nostra cara e amata protagonista, come al solito introversa e alquanto particolare, con un altro ragazzo. Questo, di un anno più giovane di lei, è un appassionato di anime e manga e, come lascia intendere, aspetta solamente il classico "incontro speciale" che gli cambierà la vita. L'amore? Non proprio.
Chi non ha mai sognato la caduta dal cielo di una bella ragazza che lo porterà in un'avventura mozzafiato? Chi non attende il momento in cui la sua vita cambierà completamente, trasformandosi in qualche sorta di eroe? Beh... queste immagini sono piuttosto frequenti nel mondo dell'animazione giapponese e, per certi versi, non possono che condizionare gli amanti del genere. I nostri due protagonisti rivivono questa situazione stereotipata, ma a modo loro. Tra una risata e l'altra non si può che rimanere sbalorditi di fronte a questa presa in giro (in senso positivo) degli anime/manga fantasy e dei loro cliché.
In "WataMote" nessun personaggio è conforme alle regole e presenta caratteristiche piuttosto atipiche. L'OAV non è da meno e, anzi, gioca proprio su questa particolare conformazione dell'opera. Lo scopo è quello di sfatare i classici miti degli anime e, per certi versi, ce la fa. Il tutto in soli ventiquattro minuti.
Ma sorvoliamo su questi elementi, comunque importanti, e andiamo subito a vedere perché, a mio avviso, quest'opera rappresenta la massima essenza degli OAV: innanzitutto ha un senso e uno scopo. Non è campata per aria, non si punta tutto sul fanservice e i personaggi non perdono i caratteri che tanto avevano emozionato durante la serie principale. Inoltre, cosa che mi ha elettrizzato non poco, la storia sembra quasi annunciare una seconda stagione (che se poi avverrà effettivamente non si sa ancora). Si lancia a tutti gli effetti un nuovo personaggio, che in qualche modo esalterà ancora di più la figura della piccola, timida, introversa e negativa Tomoko Kuroki.
Bello e divertente, insomma. Ma, soprattutto, utile. Ecco a cosa servono questi episodi speciali. Certo, sono comunque un incentivo alla vendita, ma non bisogna abbandonarsi allo sfruttamento sfrenato del "commerciale". L'OAV di "WataMote" racchiude in sé tutti questi elementi positivi e, allo stesso tempo, riesce comunque ad appassionare. E dunque? Non ci rimane che attendere e sperare che venga lanciata una seconda stagione.
Voto finale: 7
Riflette alla perfezione lo scopo di queste "puntate speciali" e non cade nella banalità assoluta, anzi, per certi versi si presenta anche più seria e commovente (ovviamente in relazione a "WataMote") rispetto a molte altre puntate della passata stagione.
La storia ha un senso logico e mostra uno strano incontro, avvenuto alle medie, tra la nostra cara e amata protagonista, come al solito introversa e alquanto particolare, con un altro ragazzo. Questo, di un anno più giovane di lei, è un appassionato di anime e manga e, come lascia intendere, aspetta solamente il classico "incontro speciale" che gli cambierà la vita. L'amore? Non proprio.
Chi non ha mai sognato la caduta dal cielo di una bella ragazza che lo porterà in un'avventura mozzafiato? Chi non attende il momento in cui la sua vita cambierà completamente, trasformandosi in qualche sorta di eroe? Beh... queste immagini sono piuttosto frequenti nel mondo dell'animazione giapponese e, per certi versi, non possono che condizionare gli amanti del genere. I nostri due protagonisti rivivono questa situazione stereotipata, ma a modo loro. Tra una risata e l'altra non si può che rimanere sbalorditi di fronte a questa presa in giro (in senso positivo) degli anime/manga fantasy e dei loro cliché.
In "WataMote" nessun personaggio è conforme alle regole e presenta caratteristiche piuttosto atipiche. L'OAV non è da meno e, anzi, gioca proprio su questa particolare conformazione dell'opera. Lo scopo è quello di sfatare i classici miti degli anime e, per certi versi, ce la fa. Il tutto in soli ventiquattro minuti.
Ma sorvoliamo su questi elementi, comunque importanti, e andiamo subito a vedere perché, a mio avviso, quest'opera rappresenta la massima essenza degli OAV: innanzitutto ha un senso e uno scopo. Non è campata per aria, non si punta tutto sul fanservice e i personaggi non perdono i caratteri che tanto avevano emozionato durante la serie principale. Inoltre, cosa che mi ha elettrizzato non poco, la storia sembra quasi annunciare una seconda stagione (che se poi avverrà effettivamente non si sa ancora). Si lancia a tutti gli effetti un nuovo personaggio, che in qualche modo esalterà ancora di più la figura della piccola, timida, introversa e negativa Tomoko Kuroki.
Bello e divertente, insomma. Ma, soprattutto, utile. Ecco a cosa servono questi episodi speciali. Certo, sono comunque un incentivo alla vendita, ma non bisogna abbandonarsi allo sfruttamento sfrenato del "commerciale". L'OAV di "WataMote" racchiude in sé tutti questi elementi positivi e, allo stesso tempo, riesce comunque ad appassionare. E dunque? Non ci rimane che attendere e sperare che venga lanciata una seconda stagione.
Voto finale: 7