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HakMaxSalv92

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Introduzione

Qui sentiamo i nostri piccoli amici discutere a proposito di una leggenda e diceria in base a cui i bambini che giocano ad un certo gioco durante la notte e in una precisa parte della città finiscono con l'essere inghiottiti e sparire nel nulla.

Sinossi

Una città pericolosa popolata di demoni. Otto ragazzi desiderosi di mettersi alla prova. Signore e signori, benvenuti a Kakurenbo, altrimenti noto come Otokoyo, una versione "diabolica" e demoniaca di nascondino. I nostri piccoli amici decidono di prendere parte a questo gioco pericoloso: c'è chi lo fa per divertimento e c'è chi invece lo fa per necessità. Fatto sta che molto presto i nostri piccoli amici cominciano a pentirsi di aver fatto la scommessa di voler entrare nella città dei demoni. Infatti, nonostante cerchino e riescano anche a resistere, scontrandosi anche con i demoni stessi, questi alla fine riescono ad avere la meglio e a catturarli quasi tutti, tranne Hikora, il quale ha deciso di prendere parte al gioco nella speranza di salvare sua sorella Sorincha, e che riesce a vincere. Tutto finisce qui, con un finale decisamente tronco e quindi un tantino deludente.

Analisi

Possiamo dire che questo film tratta dei cosiddetti giochi della morte e/o anche i rituali neri. Quindi vengono subito alla mente anche il gioco dello spirito di Charlie, o altri come la Blue Whale Challenge, Momo Hoax o altri più recenti come lo Squid Game etc. Possiamo quindi affermare che questa pellicola cerca di capire questi giochi della morte, cercando di approfondirne la mentalità, le dinamiche, la struttura, lo scopo e il perché la gente è attratta da questi eventi, pur ignorandone la natura abbietta e subdola. Lo scopo qui è quello di raggiungere la torre delle luci senza farsi catturare, impresa tutt'altro che facile, perché la città è strutturata come un gigantesco labirinto di Cnosso, dove facile è entrare, ma dove uscire e/o arrivare al centro è quasi impossibile, soprattutto se si viene braccati dai demoni.

Grafica

La grafica in 3D è impostata abbastanza bene, anche se i movimenti dei personaggi sono ogni tanto meccanici. Ciononostante essa risulta abbastanza gradevole da vedere. I colori sono in prevalenza scuri, per conferire all'ambientazione, all'atmosfera e quindi alla trama quel suo accento di storia dell'orrore, gotica. Lo scopo della grafica è di destare paura, spavento nello spettatore, che prova questi sentimenti ed emozioni proprio come i personaggi. Sembra quasi che i demoni vogliano uscire dallo schermo per trasportare lo spettatore nel loro mondo e obbligarlo a partecipare al loro gioco, e questo mi ricorda molto "The Ring". Le inquadrature infatti suggeriscono tensione e suspense palpabili, che non lasciano spazio se non ad ansia e angoscia.

Musica

La colonna sonora fin dall'inizio è un insieme di sonorità cupe, sinistre, inquietanti, spaventose, che mirano a colpire direttamente il cuore, l'anima, lo spirito e la mente dello spettatore e/o spettatrice, per farli cadere in un abisso di terrore, orrore, paura e angoscia dal quale non si riesce più ad uscire, proprio come i personaggi della vicenda, e quindi ha il potere quasi di "costringere" lo spettatore a provare quello che i personaggi stessi provano, affinché questi si immedesimi e capisca la situazione imprimendosela nella memoria.

Personaggi

Sul conto dei personaggi non si può dire granché, se non il fatto che alcuni si mettono alla prova per dimostrare il proprio valore, altri invece lo fanno per motivi personali, e non lo dicono, e altri ancora per un gesto nobile. Essi sono bambini all'apparenza "comuni". Tuttavia, alcuni di loro dimostrano di essere non proprio così comuni: ad esempio, i gemelli hanno l'inclinazione a combattere, e quindi non mostrano paura, ma sono soprattutto i due fratelli Hikora e Sorincha ad avere una sorta di affinità innata con il gioco. Poi, e soprattutto, ci sono i demoni, i quali si rivelano il vero motore della vicenda, ciascuno dei quali ha un nome diverso in relazione alla funzione che esso svolge: abbiamo Kimotori (prendi fegato), Chitori (prendi sangue), Aburatori (prendi olio), Kotori (prendi il bambino) e infine Oshira-sama, il Grande Signore Bianco, una volpe a otto code che possiede l'ultimo bambino, che in questo caso è rappresentato da Sorincha. Un dettaglio che mi ha colpito profondamente è quello delle maschere e la loro funzione nel gioco, non del tutto chiarita: che servano a riflettere lo spirito del gioco o a rendere omaggio al quinto demone in segno di sottomissione?

Dialoghi

Fin dall'inizio della vicenda, i dialoghi riflettono lo stato emotivo dei personaggi fatto di paura, terrore, orrore, spavento, ansia e angoscia. Alcuni invece riflettono l'apparente spavalderia di qualche altro personaggio, che però deve successivamente ricredersi, poiché di fronte al pericolo scappa in preda al panico. Fin dall'inizio i dialoghi riflettono l'atmosfera della vicenda, dell'ambientazione.

Lezione e insegnamenti

Questa vicenda vuole insegnarci più di una semplice morale e/o lezone. La prima lezione che questa vicenda vuole trasmetterci è di non sfidare mai la sorte e di non scommettere su quello su cui non conviene scommettere, specialmente quando si intende mettere a repentaglio la propria vita. La seconda lezione consiste nel fatto che, se proprio bisogna scommettere la propria vita, bisogna avere una motivazione molto profonda e grande. La terza lezione consiste nel fatto che, quando si comincia una cosa, bisogna andare fino in fondo e non arrendersi. Inoltre, mette in risalto la funzione pedagogica del gioco. Quindi, c'è una quarta lezione: il bambino che non gioca non sarà un adulto serio.

Giudizio finale

Tutto sommato, è una vicenda interessante, ha il suo potenziale narrativo ed espressivo profondo, duro, con scene di inseguimenti e mini-combattimenti in cui questo si riflette e si manifesta, e poi appunto nei dialoghi che riflettono lo stato emotivo, sentimentale, mentale dei personaggi.

Voto: 9


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ryo79

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
La storia è incentrata su un gioco per bambini, l'Otokoyosama no Oyugi (nella versione italiana semplicemente "Otokoyo"). L'Otokoyo è una specie di nascondino, è un gioco che si fa soltanto di notte nella città vecchia.

Lungo le vie secondarie, a volte si accendono delle luci che fanno paura, si possono notare certe insegne che contengono le sillabe della parola Otokoyo. Se si seguono tutte le sillabe nell'ordine, si prenderà una strada che conduce alla piazza dell'Otokoyo. Quando nella piazza ci sono almeno sette bambini, l'Otokoyo può avere inizio. I bambini che partecipano al gioco devono tutti indossare una maschera da volpe. Ma non è un semplice nascondino, è un gioco pericoloso, i bambini che ci giocano rischiano di sparire nel nulla, perché durante l'Otokoyo si possono incontrare dei veri oni.

Il quartiere in cui si svolge l'Otokoyo ricorda molto alcune città cinesi caratterizzate dall'urbanistica selvaggia, dove i palazzi si sovrappongono fra loro creando dei veri e propri labirinti. Tutto questo è intrecciato con un pizzico di cyberpunk che rende l'ambientazione di "Kakurenbo" un misto di moderno e tradizionale. Questo intreccio si può notare anche nella rappresentazione, da parte di Morita, degli oni della tradizione folkloristica giapponese che, in "Kakurenbo", vengono rielaborati con delle fattezze a metà fra orchi e robot. Una volta giunti alla fine del racconto, e alla rivelazione dello scopo dell'Otokoyo, sarà impossibile non notare una certa analogia con "Matrix"... non dico di più per non rovinare la sorpresa a chi non l'ha ancora visto.

Per quello che riguarda la realizzazione tecnica, il corto è realizzato totalmente in computer grafica, ma riproducendo lo stile dell'animazione tradizionale. L'impatto visivo è notevole, non solo per le animazioni molto fluide ma anche per la tridimensionalità dei fondali e per la profondità di campo ottenute con la realizzazione in digitale. Tutto questo viene esaltato dalla bravura di Morita nella scelta delle inquadrature e dei tempi cinematografici che esaltano l'atmosfera di suspense che circonda la storia.

Una piccola curiosità: quando i bambini giapponesi giocano a nascondino, si riferiscono a quello che fa la conta come oni. Guardatelo fino alla fine e capirete il perché di questa precisazione.


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Nae

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
"Kakurenbo" è stata una grande sorpresa per me, che guardo sempre con scetticismo gli anime della categoria horror: di solito scadono drammaticamente e con fatica riescono a strappare attimi di reale tensione, ma questo corto ce la fa in pieno. Con qualche pecca e lasciando dei perché, porta però a casa un 8 pieno.

La vaghezza è un po' la chiave di volta della narrazione, il concetto c'è ma non è chiarito, e allo spettatore va bene così, perché l'angoscia dei corridoi bui della città dove si gioca a Kakurenbo (nascondino) occupa tutta l'attenzione. Il perché diventa meno prioritario, si vuole capire se i bambini ce la fanno, e i pochissimi dialoghi di questi non aiutano a distogliere, perché si è troppo presi a scappare dai demoni. E dunque eccoci qui a guadare un mortale nascondino in una non chiarita città deserta in cui quattro + uno oni danno la caccia a sette bambini con maschere di volpe.
L'unica cosa che si capisce in modo chiaro è che una delle bambine partecipanti, Hikora, e un suo presunto amico, stanno partecipando allo scopo di ritrovare la sorella di quest'ultima. Saggio espediente narrativo, in quanto lo spettatore ignora il perché degli altri cinque bambini + il bambino extra annunciato a inizio gioco, e si accanisce nel seguire l'avanzare del tutto intorno a questa ragazzina e, anche se è stato chiarito in apertura che nessun bambino esce mai dal gioco, chi osserva spera, ed è su questo che esce vincente "Nascosti nel buio": anche se è stato chiarito che non c'è speranza, si spera ugualmente.

Veniamo al lato tecnico. Graficamente parlando non è un capolavoro, gli oni in forma automi assemblabili sono discutibili, anche se ho molto apprezzato le facce da maschera tradizionale illuminate da luci demoniache, così come l'obbligo dei partecipanti di indossare maschere da volpi, cosa che preclude la vista di espressione di angoscia e terrore, ma le lascia ben suppore, e questo aiuta ad accrescere l'ansia di chi guarda.
Il chiaroscuro e le ombre la fanno da padrone nel gioco di panico in crescita e il tutto è gestito davvero bene; solo talune animazioni non sono sempre fluide e la cura del dettaglio non è al top: le dita senza unghie di Hikora deludono, ma glielo si perdona, è un corto del 2004 e lo scopo non era impressionare con la parte tecnica.
Le musiche sono ottimamente azzeccate, tutti strumenti musicali della tradizione giapponese, ottimo per far passare la sensazione di demoniaco e fuori tempo, come i violini in "Shining" creano il giusto stress uditivo che raggiunge perfettamente il suo scopo di terrore di background.

Assolutamente consigliato.


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Pan Daemonium

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Non facilmente subisco angoscia o sentimenti similari da parte di opere visive, è un evento raro soprattutto a causa delle tematiche nipponiche (oni e fantasmi) che poco mi colpiscono, ma "Kakurenbo" è in parte riuscito a far breccia.
In 25 minuti circa si ha una discreta narrazione, seppur limitata al tempo, con musiche abbastanza opprimenti, un po' simili a quelle di giochi dell'orrore come "Silent Hill" e derivati, e una veste grafica molto tetra. Inoltre lo scenario, ossia vicoli giapponesi senz'anima viva, riesce a scuotere bene.
Per il poco tempo durato ho apprezzato abbastanza, seppure la trama fosse abbastanza ovvia, diciamo, nel suo proseguire (nella rincorsa "bambini-oni" ben si comprende chi avrà la meglio, data anche la fama che il gioco ha); devo però ammettere che il finale non me l'aspettavo. Il finale, infatti, anche se viene abbastanza suggerito (vedi ad esempio la presenza di 8 bambini, invece che 7, all'inizio), non è stato da me subito inteso, arrivando come una piacevole sorpresa.
È evidente che è più una questione personale che oggettiva, per "Kakurenbo".
Meno soggettivo il parere per la grafica, che ritengo mediocre, poco fluida e molto monotona, soprattutto nella caratterizzazione degli oni.


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Ironic74

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
L'infanzia il più delle volte è mitizzata da noi "adulti" come un'epoca quasi fatata, fatta di giochi e allegria, un'età dell'oro priva di delusioni, di preoccupazioni e di delusioni che fanno da corollario alla realtà di tutti i giorni. Ci si scorda invece di quante paure e angosce si avevano da piccoli, in un periodo della vita in cui il mondo si fermava alle quattro mura della nostra stanza e in cui il terrore puro era costituito dal buio, quel particolare momento in cui le certezze si dissolvevano con l'ultimo guizzo luminoso, sostituite da un mondo oscuro popolato da esseri cattivi e spaventosi, come l'Uomo Nero o il Babau, frutto dei racconti minacciosi, in barba agli odierni psicologi infantili e alle tate della tv, dei nostri genitori.
Questa inquietante paura infantile, che ci faceva sobbalzare al minimo scricchiolio o rumore, è l'humus su cui si poggia il breve ma intenso OAV del 2004 "Kakurenbo". Il titolo di per sé è già esemplificativo di quale sarà il soggetto, e cioè il gioco di infanzia per eccellenza a tutte le latitudini: il nascondino. Riuscire a far sorreggere una storia animata quasi esclusivamente sulle atmosfere è un'arte molto difficile, ma in questo caso si può felicemente brindare con il factotum Morita (sceneggiatore,produttore e regista) alla riuscita dell'impresa.

Attraverso un sapiente uso delle luci e dei colori lo spettatore è trasportato in un luogo onirico, una città senza nome dove si svolge un gioco tanto misterioso quanto spaventoso chiamato "otokoyo", una sorta di nascondino che in realtà è una vera e propria gara di sopravvivenza. Nell'oscuro quartiere dove si pratica questo gioco, svolto rigorosamente solo da bambini, vivono infatti i terribili parenti nipponici dei nostri orchi e Babau, gli oni, brutali e famelici demoni del folklore giapponese. L'inquietudine di ciò che non si conosce, l'ancestrale paura del buio e di ciò che si trova in esso, tutto questo viene pennellato sapientemente per tutto il breve svolgersi delle azioni. Il corto infatti arriva ad appena 23 minuti, ma intrisi di angoscia allo stato puro con un ritmo narrativo sostenuto, che arriva subito senza troppi preamboli nel vivo dell'azione e in cui ogni introspezione psicologica viene messa da parte a favore delle immagini e, come già detto, dell'atmosfera.

La grafica è rigorosamente 3D, ma in questo caso non si nota nessuna pesantezza o forzatura che possiamo notare invero in produzioni molto più recenti, come "Norageki!", con un ottimo uso del cell shading argutamente inserito in fondali dai colori foschi illuminati solo dai neon delle insegne, in modo da sfruttarne la fluidità dell'immagine e nascondendone le brutture tecniche tipiche di un forma di animazione non ancora giunta alla sua maturazione. Sono trucchetti da mestierante perfettamente riusciti, come nel caso delle maschere fatte indossare a tutti i protagonisti, in modo da non far vedere i tipici volti inespressivi che caratterizzano ancora negativamente questa tecnica, lasciando agli occhi il compito di manifestare efficacemente lo stato di angoscia dei protagonisti messi di fronte alle loro paure tramutate in realtà.
Ci troviamo quindi davanti a un piccolo gioiellino che sfrutta appieno tutte le potenzialità di un corto con susseguente incetta di premi vinti, su cui spicca quello al Tokyo International Anime Fair del 2005; gioiellino che lo spettatore italiano potrà gustarsi grazie al buon lavoro svolto dalla Dynit, a cui va dato atto del gran coraggio avuto nel presentare in DVD singolo un titolo di nicchia quale questo.
Consigliato a chi ha poco tempo, ma ha voglia di vedere un prodotto di assoluta qualità sia dal punto di vista tecnico sia emozionale, anche se per farlo dovrà calarsi di nuovo in quella puerile (ma poi mica tanto) paura delle ombre che si muovono nel buio, vera incarnazione dei timori più profondi dell'uomo di fronte a ciò che non può spiegarsi.


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ghyaboo

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Fin dall'inizio, quello che più colpisce in "Kakurenbo", corto del (per me) sconosciuto Shuhei Morita, è l'atmosfera che emana: matrice oscura e pregnante che avvolge tutto e fuoriesce dallo schermo, frutto di una scenografia che si stacca dallo sfondo per assumere il ruolo principale.
E' la città, infatti, la vera protagonista, il demone sovrano: una fantomatica Tokyo che tende altissime le sue estremità asettiche verso il cielo. Ma il suo cuore pulsante è tutto raccolto nella costruzione prima, nelle case e nei vicoli che si appiattiscono al suolo. Qui, attraverso una ragnatela di insegne rotte al neon, la città raduna i suoi bambini: unici esseri vitali e vigili in quell'enorme ammasso addormentato di palazzi-alveare. Qui, con loro, nel buio animato solo dagli occhi dei demoni, la città gioca a un Kakurenbo ("nascondino") mortale.
Chissà… forse è perché a volte i bambini non sanno distinguere il gioco dalla morte, che riescono a partecipare a questo nascondino. O forse è perché capita che al terrore che si prova nell'essere rincorsi, si mescoli progressivamente l'esaltamento folle e gioioso del gioco eccitante che prende il sopravvento sull'anestetizzante realtà.

Il ritmo cresce progressivamente e l'atmosfera si fa sempre più cupa e ambigua fino ad arrivare alla scena finale in cui la realtà perde completamente di consistenza: la città, dopo avere radunato tutti i suoi bambini nel suo centro, innesta in loro i suoi artigli meccanici e ne assorbe così il fluido vitale sprigionato dal terrore, per emettere un bagliore caldo e umano, mentre colui che resta in piedi può dare il via a un nuovo Kakurenbo.
Forse è questo che vuole rappresentare il lavoro di Morita, o forse no, ma poco importa. Dopo 25 minuti non si hanno in mano molte risposte concrete, ma solo spunti e indizi vaghi. A volte ciò può essere un problema, ma in questo caso non lo è dal momento che l'opera, fin dall'inizio, si è premunita di fornirci uno sfondo pieno d'appigli e di suggestioni su cui la fantasia può spaziare liberamente. D'altro canto il mio voto non è più alto proprio perché il lavoro in somma parte è lasciato sbrigare allo spettatore.
Unica nota realmente dolente restano le animazioni in 3D, che risultano rigide e talora fastidiose. Per il resto "Kakurenbo" è da vedere.

SenzaValori

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SenzaValori

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Il corto è ambientato in un quartiere di Tokyo non meglio precisato, in cui un gruppo di bambini si ritrovano per giocare a Kakurenbo, una sorta di nascondino maledetto, da cui prende il titolo l'anime in questione.
Ottima è l'atmosfera e le impeccabili animazioni trasudano personalità da tutti i pori, per non parlare dell'altissima qualità del sonoro, partendo dal doppiaggio fino ai rumori di fondo. A mio parere il tutto viene frenato dall'effettiva durata del cortometraggio, 25 minuti, (circa una puntata di un qualsiasi anime) e dagli inseguimenti sempre troppo corti e lenti per sorprendere davvero fino in fondo. Il finale è ben realizzato ma molto intuitivo, il che toglie anche l'effetto sorpresa finale.


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M3talD3v!lG3ar

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
Syuhei Morita e Daisuke Sajiki salgono alla ribalta internazionale nel 2004 con un cortometraggio piuttosto apprezzato. A quanto pare l'atmosfera tenebrosa e l'andamento serrato degli eventi, racchiusi in poco meno di mezz'ora d'animazione computerizzata, sono riusciti a trasmettere una buona mole di mistero e un senso d'inquietudine in grado di trapassare lo schermo.
Sfortunatamente però, non è successa la stessa cosa con me.

La storia dei ragazzini mascherati che a loro rischio e pericolo s'avventurano nel gioco dell'Otokoyo, sorta di nascondino "letale", non mi ha lasciato affatto entusiasta. Inserire una trama complessa in un cortometraggio non è giustamente impresa facile, ma a volte ciò non basta a giustificarne la totale assenza. Nel caso l'opera si presenti come pura esperienza audiovisiva, i risvolti narrativi possono anche passare in secondo piano, certo, ma purtroppo questo <i>Kakurenbo</i> a mio avviso non merita di rientrare nemmeno in questa catalogazione.

La veste grafica esibita è particolare, e somiglia moltissimo a quella di un certo <i>Appleseed</i> uscito qualche mese prima. C'è chi la ritiene affascinante, senza imperfezioni; io la vedo molto diversamente: gli scenari, per come si presentano, destano un'ottima impressione, sia chiaro, ma restano l'unico spiraglio di qualità in un profilo tecnico afflitto da animazioni rigide (si vedano i movimenti spesso scomposti dei bambini), da inquadrature molto ordinarie, da modelli digitali dei personaggi non affatto impeccabili, e da una colonna sonora per nulla eclatante.

Trascendendo la sopravvalutazione del comparto tecnico, bisogna fare i conti specialmente con una narrazione inconsistente e monotona. Incentrata sull'incessante fuga per la sopravvivenza di coloro che hanno sfidato la collera delle figure demoniache presenti sul posto, dei tradizionalissimi Oni, la storia fila, senza particolari stravolgimenti, né con un finale propriamente detto - a quanto pare il ciclo continuerà all'infinito. L’epilogo non stupisce più di tanto, ma quel che è peggio, non suscita particolari riflessioni o tantomeno tutta quest’”ansia” che io, personalmente, non avverto affatto.

Utente5795

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Utente5795

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Vi è mai capitato, da piccoli, che qualche amico vi parlasse di una casa o di un quartiere infestato da entità sovrannaturali, con qualche leggenda collegata? E magari ci siete andati, per provare il vostro coraggio, per farvi valere davanti agli altri, oppure per semplice curiosità? L'idea sostanziale di Kakurembo è questa, ma ovviamente essa prende una strada drammatica e inquietante. Non lo definirei esattamente un horror, visto che non mira a spaventare, né mostra scene splatter o comunque disturbanti; piuttosto è un misto molto "darkeggiante" di fantascienza e sovrannaturale, legato alle tradizioni giapponesi.

Kakurenbo è un anime che, nonostante la brevità e qualche impiccio a livello di trama, centra il bersaglio. La storia di per sé è decisamente prevedibile, a parte il finale, un po' più inaspettato, ma grazie alla splendida regia l'anime è tutt'altro che banale, tranne che in qualche momentino passeggero. Esso non pretende di attanagliare mente e cuore degli incauti spettatori, piuttosto colpisce lentamente, avvolgendoti in impalpabili spire e lasciandoti scivolare nel suo mondo onirico e oscuro. I personaggi, nonostante lo scarso tempo a disposizione, sono sufficientemente tratteggiati (chi più chi meno), mentre la sceneggiatura è sempre all'altezza, non eccessiva, ma comunque affascinante.

Ottimo è il lavoro svolto dalle animazione che, oltre all'espediente delle maschere di volpe, ottimo per coniugare necessità tecniche (il volto, con tutte le sue espressioni, è la parte del corpo umano più difficile da riprodurre al computer) e sviluppo narrativo (per giocare al diabolico nascondino i bambini devono indossare le maschere), rende molto bene l'atmosfera senza diventare opprimente.
Sicuramente potrebbe non piacere a tutti, data la sua inusualità, ma credo proprio che Kakurembo sia un OAV assolutamente da vedere, tutto d'un fiato.


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Achille

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Davvero niente male, questo corto. E con una atmosfera decisamente inquietante che cattura al primo sguardo. Mai visto un nascondino (Kakurenbo) così pauroso, ambientato fra i vicoli strettissimi e i palazzi diroccati di una città claustrofobica, illuminata da neon che danno un tocco di colore a una location che più cupa non si può, sempre curatissima in ogni particolare. Piuttosto ben sfruttata la computer graphic, anche se qualche dubbio resta sempre nell'usarla sui personaggi, coperti intelligentemente (oltre che per motivi narrativi) da delle maschere che evitano imbarazzanti espressioni facciali. Aggiungeteci pure le musiche che fanno molta suggestione horror, con le percussioni tradizionali giapponesi e i suoni sospiranti che mettono angoscia e tutto il resto, e una storia che – per quello che può essere in venti minuti – è ben congegnata e ben messa in scena, con i richiami al mondo demoniaco molto riusciti e gli Oni assolutamente mostruosi. Certo non c'è chissà quale profondità o messaggio fra le righe, ma di horror così paranoici e ben fatti non ce ne sono molti, e la storia non è banale e soprattutto non cade nel clichè della solita roba che sa di già visto – e scusatemi se è poco!


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obogsic

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Il nascondino... chi di noi non ci ha giocato almeno una volta da bambino (Come dite? Ci giocate ancora adesso? Io gioco al medico e al paziente invece...)
E quante volte, giocando all'aperto di sera, non ci siamo nascosti da qualche parte al buio perché avevamo paura di restare soli?
Questa è la leva che da il via a questo breve oav (circa 25 minuti) pieno di atmosfera.
Sette bambini si ritrovano nel piazzale della città per cominciare la partita a nascondino.
Ma è un nascondino particolare, dove i perdenti spariscono senza alcuna spiegazione plausibile.
Nessuno sa che fine facciano i bambini spariti, ma si narra che gli Oni si aggirino tra i vicoli della città...
Questo Oav mi ha lasciato davvero di sasso.
Un' atmosfera straordinaria, decadente, un po' moderna e un po' antica.
Tutto è curato nei minimi dettagli ed anche la CG, spesso croce degli anime moderni, qui si inserisce alla perfezione nel contesto senza dare il minimo fastidio.
Straordinari i giochi di luce come le musiche che, anche se spesso brevi e semplici, sono perfettamente adeguate alle scene e contribuiscono a creare la giusta suspense.
Bellissimi alcuni passaggi, con i bambini che attraversano i corridoi silenziosi, tra insegne luminose cadenti, vicoli poco rassicuranti in cui trovare riparo e angoli bui che sembrano celare i misteri più nascosti...
Bella anche la conclusione, anche se un pochino affrettata a mio parere.
Purtroppo in 25 minuti non si possono fare miracoli e qui già rasentiamo la perfezione in questo senso.
Pochi anime sanno coinvolgerti dal primo minuto.
Sarebbero bastati però cinque o 10 minuti minuti in più per dare un tocco di classe al finale rendendo più significativi un paio di passaggi chiave che vengono mostrati ma che danno "poca soddisfazione".
Anche così siamo difronte ad una perla dell'animazione che sa regalare emozioni uniche e forti.
Un piccolo consiglio, prima di guardarlo abbassate leggermente la luminosità della TV e spegnete le luci, forse vi perderete qualche dettaglio (lo potrete sempre rivedere una seconda volta vista la brevità), ma ne avrete in cambio una atmosfera ancora mozzafiato.


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absolute

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Kakruenbo è un OAV di un episodio, di genere horror. La particolarità è che i protagonisti sono tutti bambini, visto che la storia è incentrata sul gioco del "nascondino". La regia è eccezionale, i personaggi, così come la storia, vengono introdotti a poco a poco facendo crescere la curiosità e raggiungendo il climax massimo sul finale, motivo per cui la durata di circa venticinque minuti è perfetta. Una resa eccelsa è soprattutto merito dell'atmosfera di mistero e paura che si alternano nella storia. Il buio alternato con i colori sgargianti e le luci variopinte acuiscono questo divario che conferiscono all'opera uno stile quasi onirico. Personalmente lo reputo un capolavoro, dubito che nel peggiore dei casi si possa considerare meno che carino, ma immagino, facilmente, che potrà piacere a molti.

HaL9000

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HaL9000

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Piccolo gioiello di stile, che riesce, malgrado la sua scarsa lunghezza, a trattenere lo spettatore incollato al video. Animazioni superbe, in cui la CG la fa da padrona, ma riuscendo in qualche modo ad evitare i tipici difetti di questa tecnica (e dotare i protagonisti di maschere serve a... mascherare la scarsa espressività dei volti disegnati con il computer).
L'atmosfera che viene creata è forse il punto di forza dell'opera, come già altri utenti hanno giustamente sottolineato, caratterizzata da un'ambientazione labirintica ed oscura, ma una volta tanto, non in qualche strano maniero, o in un futuro collassato (vedi "Blame!"), ma in una città che si presume dei nostri giorni.
Una nota per il finale. Gran colpo di scena che spiazza lo spettatore: il finale è talvolta il vero punto debole di molti anime, che magari sono stupendi fino a 5 minuti dalla fine, e poi rovinano tutto con soluzioni pasticciate o che lasciano un po' l'amaro in bocca. Non è il caso di Kakurenbo.

Tomino74

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Tomino74

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Il fantasy occidentale per troppo tempo si è nutrito dei sogni feudali del medievista inglese J.R.R. Tolkien (il geniale autore del "Signore degli anelli") replicandoli all'infinito (vedi Terry Brooks) mentre invece il Sol Levante, vedi quest'ottimo medio-metraggio intitolato "Kakurenbo" (letteralmente nascondino), rivitalizza il fantasy e l'horror impiegando sì le proprie tradizioni (come in questo caso riguardo ai demoni, gli Oni), ma attualizzandole e modernizzandole. Niente villaggi feudali, niente samurai ma un immensa megalopoli dove le luci elettriche delle insegne sfrigolano, si accendono e si spengono nella penombra... un nascondino mortale giocato con demoni-meccanici e robotizzati da sette (o forse otto?) bambini il cui volto è nascosto da una maschera di volpe. Un horror-fantasy dalle ambientazioni metropolitane dotato di un finale a sorpresa che è un autentica doccia fredda. Lo stesso Richard Matheson (autore di "I'am a legend" - "Io sono leggenda") sarebbe stato fiero di firmare una simile sceneggiatura.

Grahf

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Grahf

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Concordo, davvero un gioiellino questo OAV.
L'ambientazione è cupa al punto giusto, l'animazione in 3D è semplicemente straordinaria (guardare la parte della torre ripresa a salire...pazura), l'atmosfera è incalzante e per 22 minuti si rimane letteralmente incollati allo schermo.
Qualche minuto in più non avrebbe guastato, ma penso che i costi sarebbero stati troppo alti (la CG costa...).
Da non perdere per tutti gli amanti dell'animazione giappa.
Do 9 invece che 10 perchè avrebbero potuto farlo durare un pò di più...

HEIKI

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HEIKI

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Il piu emozionante cortometraggio in computer grafica mai realizzato. Scenari spettrali e cunicoli bui sono il teatro di questo brutale nascondino notturno al quale possono partecipare solo bambini con il volto rigorosamente coperto da una maschera da volpe. i ragazzini si disperdono per i labirintici vicoli di questo oscuro quartiere popolato da 'oni' (demoni mitologici ) che tenteranno in tutti i modi di sterminare i partecipanti PER UN RACCAPRICCIANTE SCOPO FINALE... IMPERDIBILE

Antonio.

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Antonio.

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Dalla scheda del DVD nel sito Dynit:
"In un quartiere di Tokyo dove il tempo sembra essersi fermato, ogni notte si svolge un singolare gioco di nascondino: al calar delle tenebre, si aprono le porte di una spettrale città segreta, le cui strade labirintiche sono popolate di inquietanti creature a caccia dei bambini così coraggiosi da andare a sfidarle. Alcuni di loro lo fanno solo per il gusto della sfida, altri sembrano avere motivi più personali per affrontare il pericolo e il terrore...
La conta sta per avere inizio: a chi tocca stare sotto?".
Kakurenbo, in inglese "Hide & Seek", è un affascinante thriller/ horror di circa 25 minuti realizzato nel 2005 quasi interamente in grafica tridimensionale e renderizzato in cellshading, secondo una tecnica d'animazione usata anche per il lungometraggio d'animazione cinematografica "Appleseed", tratto dal manga omonimo di Masamune Shirow. Grazie a questo tipo di rendering, i modelli poligonali sono resi nei contorni, nei colori e nelle ombre, similmente ai classici disegni bidimensionali, ma le animazioni così prodotte risultano molto più fluide e naturali, in particolar modo se i movimenti sono generati con l´espediente del motion capture (sensori per la cattura del movimento posizionati sul corpo di un attore), anche se non mi sembra questo il caso di Kakurenbo, piuttosto animato in key frame e cinematica inversa.
Nonostante tutto, questi prodotti mantengono ancora una certa impersonalità e freddezza, e io continuo di gran lunga a preferire l´animazione classica. Il fascino di Kakurenbo, del quale ho appreso da Anime News Network anche dell'esistenza di un adattamento manga, sta tutto nel design dei personaggi e nelle ambientazioni a metà strada fra architetture del Giappone medioevale e i claustrofobici vicoli degradati di una città moderna. Molto bello anche il design degli `Orchi´ robot. Da segnalare che Kakurenbo ha trionfato al Tokyo Anime Fair e al Fantasia Film Festival. Da vedere.
L´episodio è stato proposto da Dynit durante l'Mtv Anime Week 2006 in versione solo sottotitolata, ma il DVD doppiato sarà disponibile per la vendita da fine novembre. Il formato video è 16:9, l'audio è italiano DTS 5.1, DD 5.1 e DD Surround 2.0, e giapponese solo DD Surround 2.0; i sottotitoli in italiano. Tra i numerosi extra, il Making of Kakurenbo CG, l'intervista a Syuhei Morita (sceneggiatore e animatore CG) e a Daisuke Sajiki (designer e scenografo), il Backstage, un'Art gallery, e trailers vari. Si spera in un prezzo di vendita adeguato, considerata la brevità dell'episodio.

ale88

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ale88

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
"Anche in città prospere come Tokyo, la notte era proibito giocare a kakurenbo(termine giapponese che indica da noi il gioco conosciuto come nascondino).
Di sera giocando a kakurenbo, i demoni potevano portare con se qualcuno"
Inizia con questa frase questo cortometraggio molto ben realizzato(anche se dura si e no 25 minuti), soprattutto perche riesce a tenerti in suspance e incollato davanti allo schermo... realizzato totalmente in 3D è uno di quei pochi anime che definirei un piccolo capolavoro. NON PERDETELO!!!

Einherjar

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Einherjar

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Un anime discreto, che colpisce per l'ottima realizzazione tecnica. La realizzazzione dell'atmosfera infatti è ottima, con giochi di luci e ombre molto azzeccati.
In ogni caso l'anime risulta essere piuttosto piatto per gran parte della sua durata, risultando spesso e volentieri piuttosto banale e privo di particolari spunti d'interesse, salvo poi riprendersi con uno stupendo colpo di scena finale che alza la valutazione complessiva dell'opera.
Dunque un anime non eccezionale, ma comunque da vedere se si ha la possibilità.

EmBoLo

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EmBoLo

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Non posso che confermare la recensione che feci al momento del rilascio del fansub: ero rimasto fulminato dalla bellezza di questa perla di animazione e volevo condividere con gli altri la mia esperienza. Quello che colpisce, oltre al bellissimo chara design (vedere i demoni) e agli splendidi fondali, è la sapiente regia: il mix di luci e colori, le carrellate sui personaggi, la discesa iniziale e la ascesa finale, il ritmo crescente e la pausa angosciante. Siamo di fronte ad un tipico horror orientale con i suoi tempi da thriller, senza mai scadere nei frenetici ritmi splatter della cinematografia occidentale. Sapiente uso delle musiche, giusti colpi di scena e trama criptica rendono questo gioiellino un must da vedere assolutamente. Gotico!!!

Kami

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Kami

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Kakurenbo trasporta in un'atmosfera sospesa, in un tempo indefinito: il tempo del mito, dei mostri e della paura. La realizzazione tecnica e grafica, come è stato detto, è davvero eccelsa, la storia intrigante, ma, inevitabilmente -data che si tratta pur sempre di un cortometraggio- offre degli spunti che possono lasciare insoddisfatti i palati in cerca di personaggi e vicende approfondite.
kakurenbo traduce davvero efficacemente il rapporto con il misterioso, con il buio e gli esseri che vi abitano, tipici della cultura giapponese. Affascinante, non c'è dubbio

Washi

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Washi

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Una gradevola sorpresa. 25 minuti che filano via piacevolmente grazie ad una narrazione particolare, intrigante e dal ritmo imprevedibile. Characters Design davvero apprezzabile (molto bello quello dei demoni) e storia piuttosto misteriosa. Non crea situazioni di tensione, ma si respira l'atmosfera dei film horro giapponesi che sono andati tanto di moda fino a poco tempo fa. Consigliato.

Ciccio

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Ciccio

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Graficamente questo cortometraggio è davvero apprezabile, i disegni le musiche e l'intera scenografia davano l'idea di un bel horror.
Seppure l'idea di un "nascondino" con i demoni sia davvero accattivante, la trama risulta veramente povera da gestire in pochissimi minuti , non si ha neanche il tempo di conoscere i personaggi, di creare un minimo di tensione che il tutto già finisce.
Cercate di non avere aspettative troppo alte per questo corto o ne potrete rimanere un pò delusi. (come me.)

Zooropa

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Zooropa

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Se volete vedere un prodigio di realizzazione tecnica, questo Kakurenbo ne è un ottimo esempio. E' tutto studiato nei minimi dettagli dalla "discesa agli inferi dell'inizio" alla "risalita verso la rivelazione". Il genere è decisamente "horror" e devo dire che, pur nella sua brevità, non lascia scampo alla serenità dello spettatore pervadendolo di inquietudine. Ben studiato, ben realizzato, insomma, è un solo piccolo episodio per cui non ci sono scuse per non vederlo.

Valentina

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Valentina

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Mmm ma siete sicuri che siano disegni?
Secondo me e' interamente fatto in 3d (personaggi in cell shading) e fondali 3d con texture disegnate a mano..
Infatti per evitare freddezza han "genialmente" messo le maschere addosso a tutti per non mostrare volti ancora immaturi (guardare appleseed 2004 per farsi un idea)..
apparte questo un prodotto veramete ottimo.. forse comprensibile piu' dai Giapponesi con le loro tradizioni che da noi, ma di indubbia qualita'.
Le scenografie sono tra le piu' belle che abbia mai visto..
Spero che quello studio di animazione sforni altre pregevoli opere come questa!

Davidorfeus

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Davidorfeus

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Una animazione davvero eccelsa. da subito si ha una sensazione di sterminato e al tempo stesso ineluttabilmente piccolo. La caratterizzazione dei demoni è fedele alle tradizioni ma innovativa e originale della realizzazione. Davvero un cortometraggio da non farsi sfuggire, per non parlare dell'ottimo lavoro fatto dal BakaTeam.
10 senza esitazioni!

Ookami

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Ookami

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Disegni superbi che raccontano una storia agghiacciante, in un mondo che è tra il passato della tradizione giapponese, con tutte le sue presenze inquietanti, e le paure del nostro secolo, in uno scenario fatto da luci al neon, angoli bui e ambientazioni quasi senza tempo. 10 con lode.