Detective Conan
La trama in breve - e sulla quale non mi soffermerò oltre: Shinichi è un giovane a cui piace fare il detective, a causa della sua curiosità viene avvelenato e si ritrova ad essere un bambino, decide quindi di scoprire chi l'ha ridotto così e di trovare un modo per tornare adulto. Nel frattempo risolve casi di omicidio/suicidio/truffa/furto/violazione codice della strada/ricerca persone/animali scomparsi, etc.
Sul lato tecnico non mi pronuncio, anche perché è difficile dare un giudizio univoco su una serie che sforna episodi da oltre vent'anni: cambiano tempi, cambiano le richieste/esigenze del pubblico, cambiano i disegnatori, gli animatori e i registi, i mezzi tecnici etc.
Personaggi: quasi tutti i personaggi secondari valgono più del protagonista, hanno più spessore e più carisma. Ai su tutti, ma anche l'agente Sato e persino Chiba e Yumi hanno più spessore di Conan. Ad essere più carta velina monodimensionale di Conan, ci sono solo Genta e Vodka. Goro ed Heiji sono sul suo stesso piano. Il motivo è semplice: la trama di "Conan" è di una semplicità estrema e soprattutto non ha conflitto, e le volte che potrebbe esserci viene evitato, inoltre è perfetto, sa tutto, sa fare tutto, il che lo rende piatto, non dà il minimo spunto di imprevedibilità o di incertezza, sostanzialmente è impossibile empatizzare con lui. Genta è una macchietta idiota, anche se - forse - nella sua stupidità è l'unico a comportarsi per quello che dovrebbe essere: un bambino di prima elementare.
E qui passiamo a un altro punto critico. I tre amici dovrebbero essere in prima elementare, tuttavia hanno capacità fisiche, linguistiche da adolescenti, parlano da adolescenti (veramente un bambino delle elementari si cura del fisico di una ragazza?) e si comportano da adolescenti.
Il professor Agasa è il classico tuttologo con conoscenze tecniche in ogni campo dello scibile umano, che non riesce a creare un cuociriso, ma crea un papillon in grado di imitare qualsiasi voce, anche se udita per tre secondi e senza alcuna funzione specifica di registrazione (rapina in banca), uno skateboard con prestazioni da F1, un anestetico che, considerate le dimensioni delle freccette, ha un effetto immediato, occhiali con sistema HUD incorporato, sintetizzatore di materia (il lancia-palloni della cintura) stile "Star Trek"... ecco, il professor Agasa con queste trovate toglie molto della residua (poca) credibilità all'anime.
I vari detective della polizia alternano momenti di efficienza ad altri in cui non si rendono nemmeno conto di dove si trovano... va beh.
La grande e potente organizzazione nera ha più agenti infiltrati tra CIA, FBI e Servizi di sicurezza che membri effettivi, però almeno la metà di quei membri effettivi hanno una buona caratterizzazione (Gin e Vermouth).
Passiamo al fulcro dell'anime, i casi di indagine. Ve ne sono di alti e bassi, alcuni ben fatti, altri che rasentano il fantasy, molti hanno purtroppo un difetto (ad essere onesti, è lo stesso difetto di molti romanzi di Agatha Christie): chi indaga ha informazioni che lo spettatore non ha, e questo rende la visione più passiva che attiva.
Sì, vi sono delitti ripetitivi, e molti con lo stesso tema (omicidio nella stanza chiusa), ma pazienza, spesso sono comunque controbilanciati da episodi e casi più interessanti.
Ma, a mio parere, il difetto principale della serie risiede nell'esagerazione di alcuni suoi personaggi, che rendono il tutto assurdo (che non è un male per un anime, ma lo è per un anime poliziesco).
Nel complesso è passabile, permette anche di guardarsi episodi qua e là senza seguire un particolare ordine (tanto la trama principale è diluita), buono per passare un po' di tempo in relax.
Sul lato tecnico non mi pronuncio, anche perché è difficile dare un giudizio univoco su una serie che sforna episodi da oltre vent'anni: cambiano tempi, cambiano le richieste/esigenze del pubblico, cambiano i disegnatori, gli animatori e i registi, i mezzi tecnici etc.
Personaggi: quasi tutti i personaggi secondari valgono più del protagonista, hanno più spessore e più carisma. Ai su tutti, ma anche l'agente Sato e persino Chiba e Yumi hanno più spessore di Conan. Ad essere più carta velina monodimensionale di Conan, ci sono solo Genta e Vodka. Goro ed Heiji sono sul suo stesso piano. Il motivo è semplice: la trama di "Conan" è di una semplicità estrema e soprattutto non ha conflitto, e le volte che potrebbe esserci viene evitato, inoltre è perfetto, sa tutto, sa fare tutto, il che lo rende piatto, non dà il minimo spunto di imprevedibilità o di incertezza, sostanzialmente è impossibile empatizzare con lui. Genta è una macchietta idiota, anche se - forse - nella sua stupidità è l'unico a comportarsi per quello che dovrebbe essere: un bambino di prima elementare.
E qui passiamo a un altro punto critico. I tre amici dovrebbero essere in prima elementare, tuttavia hanno capacità fisiche, linguistiche da adolescenti, parlano da adolescenti (veramente un bambino delle elementari si cura del fisico di una ragazza?) e si comportano da adolescenti.
Il professor Agasa è il classico tuttologo con conoscenze tecniche in ogni campo dello scibile umano, che non riesce a creare un cuociriso, ma crea un papillon in grado di imitare qualsiasi voce, anche se udita per tre secondi e senza alcuna funzione specifica di registrazione (rapina in banca), uno skateboard con prestazioni da F1, un anestetico che, considerate le dimensioni delle freccette, ha un effetto immediato, occhiali con sistema HUD incorporato, sintetizzatore di materia (il lancia-palloni della cintura) stile "Star Trek"... ecco, il professor Agasa con queste trovate toglie molto della residua (poca) credibilità all'anime.
I vari detective della polizia alternano momenti di efficienza ad altri in cui non si rendono nemmeno conto di dove si trovano... va beh.
La grande e potente organizzazione nera ha più agenti infiltrati tra CIA, FBI e Servizi di sicurezza che membri effettivi, però almeno la metà di quei membri effettivi hanno una buona caratterizzazione (Gin e Vermouth).
Passiamo al fulcro dell'anime, i casi di indagine. Ve ne sono di alti e bassi, alcuni ben fatti, altri che rasentano il fantasy, molti hanno purtroppo un difetto (ad essere onesti, è lo stesso difetto di molti romanzi di Agatha Christie): chi indaga ha informazioni che lo spettatore non ha, e questo rende la visione più passiva che attiva.
Sì, vi sono delitti ripetitivi, e molti con lo stesso tema (omicidio nella stanza chiusa), ma pazienza, spesso sono comunque controbilanciati da episodi e casi più interessanti.
Ma, a mio parere, il difetto principale della serie risiede nell'esagerazione di alcuni suoi personaggi, che rendono il tutto assurdo (che non è un male per un anime, ma lo è per un anime poliziesco).
Nel complesso è passabile, permette anche di guardarsi episodi qua e là senza seguire un particolare ordine (tanto la trama principale è diluita), buono per passare un po' di tempo in relax.
Spettacolo! Un'avventura dietro l'altra. È un anime ricco di storie secondarie, di ambientazioni sempre differenti e affascinanti, di casi coinvolgenti, di comicità, atmosfere spettrali, romanticismo, curiosità.
I personaggi sono ben delineati e via via approfonditi.
È un manga/anime capace di rinnovarsi con il passare delle stagioni, regalando novità continue e facendo scoprire sempre nuovi personaggi e nuovi elementi della storia di fondo.
Accanto a episodi più articolati e ricchi di tensione, ci sono anche episodi più quotidiani e distensivi.
I personaggi sono ben delineati e via via approfonditi.
È un manga/anime capace di rinnovarsi con il passare delle stagioni, regalando novità continue e facendo scoprire sempre nuovi personaggi e nuovi elementi della storia di fondo.
Accanto a episodi più articolati e ricchi di tensione, ci sono anche episodi più quotidiani e distensivi.
Trovo sempre comprensibilmente difficile parlare di opere che hanno saputo accompagnarci nel corso della nostra infanzia e della nostra adolescenza, perché, diciamocelo, in fin dei conti finiremo sempre per essere un po' di parte, e questo piccolo, grande (ma soprattutto lungo) capolavoro del maestro Gosho Aoyama, nel mio caso non fa affatto eccezione. Conan ha avuto l'importanza di essermi stato accanto in alcuni momenti delicati della mia infanzia/adolescenza, e non potrò che essere sempre grato per questo.
Ma mettiamo momentaneamente da parte i sentimentalismi, e andiamo ad analizzare un po' cosa ha da offrirci questa opera.
"Detective Conan" è un anime ideato a partire dal 1996 dalla geniale (nel vero senso della parola) mente di Gosho Aoyama, che, ad oggi, conta oltre mille episodi (sì, avete letto bene), nonché oltre venti film, svariati OAV e tanti altri prodotti inerenti alla storia originale.
Nonostante l'infinità di episodi, in realtà non sarà difficile riassumere brevemente ciò che fondamentalmente è la storia principale di "Detective Conan". Shinichi Kudo è un liceale dalla mente brillante fissato con Sherlock Holmes e sulle indagini del crimine. Un "bel" giorno, dopo aver assistito a uno scambio sospetto tra due loschi individui, cadrà vittima di quest'ultimi, che costringeranno il malcapitato Shinichi ad ingerire un veleno in via di sperimentazione, che, difatti, invece di ucciderlo, lo trasformerà, per chissà quale motivo, in un bambino di sei anni (sei anni da ormai trent'anni circa).
Dicevo che non sarebbe stato difficile riassumere la trama, poiché tutto ciò che ho appena scritto avviene nel primissimo episodio; tutto ciò che accade negli altri novecentonovantanovemila episodi vedrà Conan, il nostro nuovo protagonista, risolvere brillantemente una miriade di casi, dei quali, per ovvi motivi, non potrà prendersi i meriti, che dunque cederà, con svariati marchingegni, a un altro detective, Kogoro (ignaro come quasi tutti gli altri personaggi della storia della vera identità di Conan), padre di Ran (suo amore segreto dell'infanzia), del quale sarà ospite da quello sfortunato giorno.
Saranno successivamente pochi gli episodi che richiameranno la trama principale, ovvero la battaglia contro l'organizzazione degli uomini in nero, ma quelli che avremo il piacere di vedere sparsi qua e là all'interno di tutto l'anime saranno coinvolgenti e affatto banali.
Personalmente, ho sempre adorato il modo in cui si svolgono i vari i casi, e sono sempre rimasto piacevolmente sorpreso e affascinato dall'incredibile fantasia che ha dato modo all'anime, nonostante conti un così elevato numero di episodi, di non risultare quasi mai scontato o banale nel trovare soluzioni sempre diverse e intriganti, accettando ovviamente anche vicende al limite dell'inverosimile, dato che, non dobbiamo dimenticarci, anche se si vanno a trattare situazioni spesso molto serie, siamo comunque di fronte a una serie animata.
Una menzione particolare va ai vari personaggi e alla loro caratterizzazione. Sono tanti, tantissimi, ma, nonostante ciò, la maestria con la quale sono stati caratterizzati mi ha sempre sorpreso; sarà impossibile rimanere indifferenti di fronte a determinati personaggi che appariranno di fronte allo spettatore, mai lasciati al caso e sempre approfonditi, più che nell'aspetto fisico, in quello caratteriale, grazie al quale Aoyama è stato in grado di tirar fuori dei veri e propri idoli, intriganti e carismatici.
Andrei ad analizzare brevemente anche il lato tecnico.
Partirei dal character design: bello, particolare, dal tratto distintivo, e che, come ovviamente accade in opere che si protraggono così in avanti con gli anni, cambia e si evolve con l'avanzare del tempo e delle varie tecnologie; personalmente apprezzo maggiormente lo stile iniziale, sarà perché sono un nostalgico, ma, nonostante sia ovviamente più "sporco" o visivamente più grezzo, non ha nulla da invidiare a quello più moderno.
Ora vorrei passare a quello che è per me uno dei punti di forza dell'anime, sto parlando delle OST: belle, originali, iconiche, e che, ancor più delle varie opening, sono in grado di riportarmi indietro nel tempo, riuscendo a rievocare momenti e sensazioni ormai appartenenti a tanti, tanti anni fa.
Qualche parola sull'adattamento e sul doppiaggio italiano; dato lo svolgimento e le ambientazioni dell'anime, e i vari personaggi che sono al 99% giapponesi, e dunque con nomi giapponesi, "italianizzare" nomi, luoghi, ecc. sarebbe stato inutile e anche alquanto difficile; dunque, a parte qualche piccola eccezione, non ho trovato niente che vada ad allontanarsi troppo da quella che è la versione originale.
Nulla da dire sul doppiaggio storico, sempre ben fatto; raramente nel corso degli anni i nostri doppiatori ci hanno deluso, e sicuramente il lavoro fatto con Conan non fa eccezione.
Tanti vedono la lunghezza estrema di questo anime come un difetto (e ne hanno anche il diritto), ma, se ci pensiamo bene, solo un'opera di tale portata sarà in grado, se lo vorremo, di prenderci per mano e accompagnarci per praticamente tutta la vita; personalmente, sono il primo colpevole di aver interrotto la visione svariati anni fa (difatti il numero di episodi che ho indicato come visionati è alquanto indicativo), quindi non so se ci si stia o meno avvicinando a un finale, ma sono sicuro che, se e quando questo tanto atteso momento arriverà, il nostro Conan e tutti gli altri infiniti personaggi al quale sarà impossibile non affezionarsi ci mancheranno, e tanto.
Personalmente devo tanto a questo che non fatico a reputare un vero e proprio capolavoro nel suo genere; sarò sempre legato a tutto ciò che ha sempre saputo regalarmi durante gli svariati anni in cui mi è stato accanto, e molto spesso si tende a sottovalutare l'importanza che può avere un'opera del genere per un ragazzino.
Per concludere, non ho difficoltà ad assegnare un voto finale, 10 per l'appunto, per il semplice motivo che a scrivere queste poche righe è stato il me di dodici-tredici anni fa, che non aveva bisogno del capolavoro tecnico e grafico per esaltarsi, ma solo di tornare a casa dopo scuola, sedersi sul divano, e immergersi, seppur per pochi istanti, in quella che era per noi un'altra realtà, nella quale il più delle volte, perché no, trovare rifugio.
Grazie Gosho, grazie Conan.
Ma mettiamo momentaneamente da parte i sentimentalismi, e andiamo ad analizzare un po' cosa ha da offrirci questa opera.
"Detective Conan" è un anime ideato a partire dal 1996 dalla geniale (nel vero senso della parola) mente di Gosho Aoyama, che, ad oggi, conta oltre mille episodi (sì, avete letto bene), nonché oltre venti film, svariati OAV e tanti altri prodotti inerenti alla storia originale.
Nonostante l'infinità di episodi, in realtà non sarà difficile riassumere brevemente ciò che fondamentalmente è la storia principale di "Detective Conan". Shinichi Kudo è un liceale dalla mente brillante fissato con Sherlock Holmes e sulle indagini del crimine. Un "bel" giorno, dopo aver assistito a uno scambio sospetto tra due loschi individui, cadrà vittima di quest'ultimi, che costringeranno il malcapitato Shinichi ad ingerire un veleno in via di sperimentazione, che, difatti, invece di ucciderlo, lo trasformerà, per chissà quale motivo, in un bambino di sei anni (sei anni da ormai trent'anni circa).
Dicevo che non sarebbe stato difficile riassumere la trama, poiché tutto ciò che ho appena scritto avviene nel primissimo episodio; tutto ciò che accade negli altri novecentonovantanovemila episodi vedrà Conan, il nostro nuovo protagonista, risolvere brillantemente una miriade di casi, dei quali, per ovvi motivi, non potrà prendersi i meriti, che dunque cederà, con svariati marchingegni, a un altro detective, Kogoro (ignaro come quasi tutti gli altri personaggi della storia della vera identità di Conan), padre di Ran (suo amore segreto dell'infanzia), del quale sarà ospite da quello sfortunato giorno.
Saranno successivamente pochi gli episodi che richiameranno la trama principale, ovvero la battaglia contro l'organizzazione degli uomini in nero, ma quelli che avremo il piacere di vedere sparsi qua e là all'interno di tutto l'anime saranno coinvolgenti e affatto banali.
Personalmente, ho sempre adorato il modo in cui si svolgono i vari i casi, e sono sempre rimasto piacevolmente sorpreso e affascinato dall'incredibile fantasia che ha dato modo all'anime, nonostante conti un così elevato numero di episodi, di non risultare quasi mai scontato o banale nel trovare soluzioni sempre diverse e intriganti, accettando ovviamente anche vicende al limite dell'inverosimile, dato che, non dobbiamo dimenticarci, anche se si vanno a trattare situazioni spesso molto serie, siamo comunque di fronte a una serie animata.
Una menzione particolare va ai vari personaggi e alla loro caratterizzazione. Sono tanti, tantissimi, ma, nonostante ciò, la maestria con la quale sono stati caratterizzati mi ha sempre sorpreso; sarà impossibile rimanere indifferenti di fronte a determinati personaggi che appariranno di fronte allo spettatore, mai lasciati al caso e sempre approfonditi, più che nell'aspetto fisico, in quello caratteriale, grazie al quale Aoyama è stato in grado di tirar fuori dei veri e propri idoli, intriganti e carismatici.
Andrei ad analizzare brevemente anche il lato tecnico.
Partirei dal character design: bello, particolare, dal tratto distintivo, e che, come ovviamente accade in opere che si protraggono così in avanti con gli anni, cambia e si evolve con l'avanzare del tempo e delle varie tecnologie; personalmente apprezzo maggiormente lo stile iniziale, sarà perché sono un nostalgico, ma, nonostante sia ovviamente più "sporco" o visivamente più grezzo, non ha nulla da invidiare a quello più moderno.
Ora vorrei passare a quello che è per me uno dei punti di forza dell'anime, sto parlando delle OST: belle, originali, iconiche, e che, ancor più delle varie opening, sono in grado di riportarmi indietro nel tempo, riuscendo a rievocare momenti e sensazioni ormai appartenenti a tanti, tanti anni fa.
Qualche parola sull'adattamento e sul doppiaggio italiano; dato lo svolgimento e le ambientazioni dell'anime, e i vari personaggi che sono al 99% giapponesi, e dunque con nomi giapponesi, "italianizzare" nomi, luoghi, ecc. sarebbe stato inutile e anche alquanto difficile; dunque, a parte qualche piccola eccezione, non ho trovato niente che vada ad allontanarsi troppo da quella che è la versione originale.
Nulla da dire sul doppiaggio storico, sempre ben fatto; raramente nel corso degli anni i nostri doppiatori ci hanno deluso, e sicuramente il lavoro fatto con Conan non fa eccezione.
Tanti vedono la lunghezza estrema di questo anime come un difetto (e ne hanno anche il diritto), ma, se ci pensiamo bene, solo un'opera di tale portata sarà in grado, se lo vorremo, di prenderci per mano e accompagnarci per praticamente tutta la vita; personalmente, sono il primo colpevole di aver interrotto la visione svariati anni fa (difatti il numero di episodi che ho indicato come visionati è alquanto indicativo), quindi non so se ci si stia o meno avvicinando a un finale, ma sono sicuro che, se e quando questo tanto atteso momento arriverà, il nostro Conan e tutti gli altri infiniti personaggi al quale sarà impossibile non affezionarsi ci mancheranno, e tanto.
Personalmente devo tanto a questo che non fatico a reputare un vero e proprio capolavoro nel suo genere; sarò sempre legato a tutto ciò che ha sempre saputo regalarmi durante gli svariati anni in cui mi è stato accanto, e molto spesso si tende a sottovalutare l'importanza che può avere un'opera del genere per un ragazzino.
Per concludere, non ho difficoltà ad assegnare un voto finale, 10 per l'appunto, per il semplice motivo che a scrivere queste poche righe è stato il me di dodici-tredici anni fa, che non aveva bisogno del capolavoro tecnico e grafico per esaltarsi, ma solo di tornare a casa dopo scuola, sedersi sul divano, e immergersi, seppur per pochi istanti, in quella che era per noi un'altra realtà, nella quale il più delle volte, perché no, trovare rifugio.
Grazie Gosho, grazie Conan.
La critica che spesso viene mossa a "Detective Conan" è che gli episodi che mandano avanti la trama siano troppo pochi e che pertanto risulti noiosa e tediosa l'attesa di vederne di nuovi. Senza però rendersi conto della potenzialità degli altri episodi, che, per quanto siano solo filler, sono appassionanti quasi allo stesso modo.
In quaranta episodi (che formano circa una stagione) solitamente quindici sono della trama, il resto sono filler di casi autoconclusivi. È divertente fra l'altro notare dai dialoghi che in 200 episodi in realtà non passa neanche un mese.
Seguire questa serie significa avere ogni settimana un nuovo caso da vedere, che è sempre in genere molto stimolante. In "Detective Conan", essendo un anime investigativo, questa struttura narrativa con una buona parte degli episodi autoconclusivi funziona. In ogni episodio devi capire come il criminale ha commesso l'omicidio, dove ha nascosto l'arma del delitto e come smontargli l'alibi, il motivo per cui l'assassino ha commesso l'omicidio. Inoltre vedi quali espedienti usa Conan per restringere la cerchia dei sospettati. Tutto questo è diverso in ogni puntata.
Moltissimi episodi poi mostrano delle località giapponesi, fra musei e luoghi turistici, cambiando di fatto sempre ambientazioni e scenari. È una serie che ha sempre un sacco di curiosità: per esempio, così su due piedi, l'episodio in cui Conan spiega come orientarsi in un bosco, o quando descrive alcune varietà di specie animali, oppure quando spiega perché il camice di un chirurgo ha quel determinato colore, o in un episodio in cui mostra cosa fare e non fare in un primo soccorso.
Certo, qualche episodio non proprio brillantissimo c'è, ma la maggior parte sono molto stimolanti, pieni di curiosità e approfondimenti sulla cultura e località giapponesi.
Un'altra critica che viene mossa è se le curiosità siano effettivamente veritiere, ignorando però che dietro alla produzione c'è sempre una figura professionale che si occupa di documentazione e di ricerca, quindi tutte le cose che vengono spiegate e le varie curiosità sono vere. In un episodio fra l'altro tra i vari sospettati c'era un mangaka di gialli, lì si faceva riferimento a tutta la documentazione che serve all'artista per creare una storia verosimile, come per esempio il funzionamento delle armi, del luminol (per rilevare il sangue), curiosità e così via. Poi coloro che si devono occupare di disegnare gli sfondi e fondali vanno effettivamente nei luoghi turistici/musei/ecc. per poi disegnarli nell'anime (i titoli di coda dei film fanno sempre vedere le foto scattate e utilizzate come riferimento per la realizzazione).
L'ennesima critica nota come i casi di omicidi diventino alla lunga ripetitivi, visto che c'è sempre un morto di turno e l'assassino da trovare: tralasciando la varietà che c'è negli omicidi stessi, che non li rendono mai banali o uguali agli altri, comunque in realtà la varietà c'è, nel senso che spesso si spazia anche con casi di rapimento, di ostaggi, di furti, di inseguimenti e così via. Sono stati rapiti più di una volta Ran, Ai, Ayumi, Mitsuhiko, Conan stesso, Takagi e così via. Oppure c'è Conan che trova degli indizi lasciati da gente rapita e quindi la cerca. Ci sono casi di furti, basta pensare a Ladro Kid, ma ci sono anche furti in banche e in case. Poi ci sono gli indovinelli del dottor Agasa. Insomma, non è vero che ci sono solo casi di omicidi.
Non è strano che Conan si trovi sempre in mezzo a omicidi, guarda caso?
È un investigativo, quindi non è strano che Conan si ritrovi spesso in mezzo a un delitto o a un crimine. Poi, va beh, nella serie stessa i vari ispettori ironizzano sul fatto che Goro e Conan siano sempre sulla scena del crimine, e che portino sfortuna. Ma, essendo un anime, con episodi autoconclusivi, alla fine si giustifica da solo.
"Detective Conan" risulta sempre molto stimolante, per un giapponese magari anche di più, in quanto riesce a capire meglio tutti i vari giochetti con i kanji, katakana e così via. Quindi, per quanto gli episodi di casi che non mandano avanti la trama possano sembrare inutili, sono in realtà interessanti per tutte le curiosità e riferimenti che hanno, e intriganti per il caso stesso. È bello per esempio vedere l'ingegnosità dell'assassino: in un episodio, per dire, una professoressa di scienze sfrutta una legge di fisica per commettere un omicidio. Appunto, oltre alla curiosità c'è anche l'ingegno.
In quaranta episodi (che formano circa una stagione) solitamente quindici sono della trama, il resto sono filler di casi autoconclusivi. È divertente fra l'altro notare dai dialoghi che in 200 episodi in realtà non passa neanche un mese.
Seguire questa serie significa avere ogni settimana un nuovo caso da vedere, che è sempre in genere molto stimolante. In "Detective Conan", essendo un anime investigativo, questa struttura narrativa con una buona parte degli episodi autoconclusivi funziona. In ogni episodio devi capire come il criminale ha commesso l'omicidio, dove ha nascosto l'arma del delitto e come smontargli l'alibi, il motivo per cui l'assassino ha commesso l'omicidio. Inoltre vedi quali espedienti usa Conan per restringere la cerchia dei sospettati. Tutto questo è diverso in ogni puntata.
Moltissimi episodi poi mostrano delle località giapponesi, fra musei e luoghi turistici, cambiando di fatto sempre ambientazioni e scenari. È una serie che ha sempre un sacco di curiosità: per esempio, così su due piedi, l'episodio in cui Conan spiega come orientarsi in un bosco, o quando descrive alcune varietà di specie animali, oppure quando spiega perché il camice di un chirurgo ha quel determinato colore, o in un episodio in cui mostra cosa fare e non fare in un primo soccorso.
Certo, qualche episodio non proprio brillantissimo c'è, ma la maggior parte sono molto stimolanti, pieni di curiosità e approfondimenti sulla cultura e località giapponesi.
Un'altra critica che viene mossa è se le curiosità siano effettivamente veritiere, ignorando però che dietro alla produzione c'è sempre una figura professionale che si occupa di documentazione e di ricerca, quindi tutte le cose che vengono spiegate e le varie curiosità sono vere. In un episodio fra l'altro tra i vari sospettati c'era un mangaka di gialli, lì si faceva riferimento a tutta la documentazione che serve all'artista per creare una storia verosimile, come per esempio il funzionamento delle armi, del luminol (per rilevare il sangue), curiosità e così via. Poi coloro che si devono occupare di disegnare gli sfondi e fondali vanno effettivamente nei luoghi turistici/musei/ecc. per poi disegnarli nell'anime (i titoli di coda dei film fanno sempre vedere le foto scattate e utilizzate come riferimento per la realizzazione).
L'ennesima critica nota come i casi di omicidi diventino alla lunga ripetitivi, visto che c'è sempre un morto di turno e l'assassino da trovare: tralasciando la varietà che c'è negli omicidi stessi, che non li rendono mai banali o uguali agli altri, comunque in realtà la varietà c'è, nel senso che spesso si spazia anche con casi di rapimento, di ostaggi, di furti, di inseguimenti e così via. Sono stati rapiti più di una volta Ran, Ai, Ayumi, Mitsuhiko, Conan stesso, Takagi e così via. Oppure c'è Conan che trova degli indizi lasciati da gente rapita e quindi la cerca. Ci sono casi di furti, basta pensare a Ladro Kid, ma ci sono anche furti in banche e in case. Poi ci sono gli indovinelli del dottor Agasa. Insomma, non è vero che ci sono solo casi di omicidi.
Non è strano che Conan si trovi sempre in mezzo a omicidi, guarda caso?
È un investigativo, quindi non è strano che Conan si ritrovi spesso in mezzo a un delitto o a un crimine. Poi, va beh, nella serie stessa i vari ispettori ironizzano sul fatto che Goro e Conan siano sempre sulla scena del crimine, e che portino sfortuna. Ma, essendo un anime, con episodi autoconclusivi, alla fine si giustifica da solo.
"Detective Conan" risulta sempre molto stimolante, per un giapponese magari anche di più, in quanto riesce a capire meglio tutti i vari giochetti con i kanji, katakana e così via. Quindi, per quanto gli episodi di casi che non mandano avanti la trama possano sembrare inutili, sono in realtà interessanti per tutte le curiosità e riferimenti che hanno, e intriganti per il caso stesso. È bello per esempio vedere l'ingegnosità dell'assassino: in un episodio, per dire, una professoressa di scienze sfrutta una legge di fisica per commettere un omicidio. Appunto, oltre alla curiosità c'è anche l'ingegno.
L'indicazione del numero di episodi visionati è indicativa, in quanto sono davvero troppi in generale perché riesca a risalire al numero esatto. Ciò specificato, "Detective Conan" è uno degli anime più in voga dell'ultimo ventennio, e forse abbastanza immeritatamente.
Se è vero che c'è un buono studio dietro l'ideazione di ogni caso... i moventi risultano spesso banali e ovvi, è estremamente facile indovinare chi sia il colpevole prima ancora che l'indagine si addensi a causa delle rispostacce o degli sguardi di questo o quell'altro personaggio coinvolto nel delitto di turno; trattandosi di un anime investigativo, queste premesse non sono il massimo, ovviamente.
I disegni sono veramente grossolani e le pseudo-battute nel corso di ogni puntata non hanno assolutamente nulla di ilare o lontanamente comico.
Ci sono parecchie assurdità alla base della trama generale: la fidanzata di Conan sembra quasi non curarsi del fatto che il suo ragazzo potrebbe ormai essere morto e l'unica ombra di ricordo di lui è espressa sempre dallo stesso pensiero: una semplice voce interiore che si chiede ritmicamente dove egli sia magari a fine puntata o simili; non si capisce perché questo segreto del geniale Conan non possa essere svelato, non si comprende perché mai venga trattato come un segreto davvero di stampo servizi segreti con chiunque ad eccezione del bonario professore dietro le invenzioni utilizzate dal protagonista nel corso delle puntate; nessuno si chiede, né si chiederà mai, come sia possibile che il tanto acclamato Goro sia sempre abbandonato e ricurvo su stesso nel momento della spiegazione del delitto, soprattutto lo stesso Goro non si spaventa mai nello scoprire che ogniqualvolta egli abbia un buco nella memoria gli altri la riempiano con complimenti per affermazioni e scoperte geniali che lui non ricorda mai d'aver fatto; è inspiegabile che la figlia dello stesso investigatore sia onnipresente con ragazzini attaccati ai calcagni (fra cui Conan ovviamente) ogni singola volta.
La sigla italiana ha un testo un po' privo di senso in certi punti ("ogni mistero per Conan non è più un mistero"; "per un dolce amore che... lui solo da che c'è", il che sembra suggerire quasi comicamente che l'oggetto delle sue attenzioni non se lo fili minimamente; "cede a Goro la celebrità, però sappiamo che Conan è il detective più famoso", ma se cede la fama come fa ad essere il più famoso?).
Decisamente sconsigliato, se non giusto per passare il tempo di tanto in tanto.
Se è vero che c'è un buono studio dietro l'ideazione di ogni caso... i moventi risultano spesso banali e ovvi, è estremamente facile indovinare chi sia il colpevole prima ancora che l'indagine si addensi a causa delle rispostacce o degli sguardi di questo o quell'altro personaggio coinvolto nel delitto di turno; trattandosi di un anime investigativo, queste premesse non sono il massimo, ovviamente.
I disegni sono veramente grossolani e le pseudo-battute nel corso di ogni puntata non hanno assolutamente nulla di ilare o lontanamente comico.
Ci sono parecchie assurdità alla base della trama generale: la fidanzata di Conan sembra quasi non curarsi del fatto che il suo ragazzo potrebbe ormai essere morto e l'unica ombra di ricordo di lui è espressa sempre dallo stesso pensiero: una semplice voce interiore che si chiede ritmicamente dove egli sia magari a fine puntata o simili; non si capisce perché questo segreto del geniale Conan non possa essere svelato, non si comprende perché mai venga trattato come un segreto davvero di stampo servizi segreti con chiunque ad eccezione del bonario professore dietro le invenzioni utilizzate dal protagonista nel corso delle puntate; nessuno si chiede, né si chiederà mai, come sia possibile che il tanto acclamato Goro sia sempre abbandonato e ricurvo su stesso nel momento della spiegazione del delitto, soprattutto lo stesso Goro non si spaventa mai nello scoprire che ogniqualvolta egli abbia un buco nella memoria gli altri la riempiano con complimenti per affermazioni e scoperte geniali che lui non ricorda mai d'aver fatto; è inspiegabile che la figlia dello stesso investigatore sia onnipresente con ragazzini attaccati ai calcagni (fra cui Conan ovviamente) ogni singola volta.
La sigla italiana ha un testo un po' privo di senso in certi punti ("ogni mistero per Conan non è più un mistero"; "per un dolce amore che... lui solo da che c'è", il che sembra suggerire quasi comicamente che l'oggetto delle sue attenzioni non se lo fili minimamente; "cede a Goro la celebrità, però sappiamo che Conan è il detective più famoso", ma se cede la fama come fa ad essere il più famoso?).
Decisamente sconsigliato, se non giusto per passare il tempo di tanto in tanto.
Essendo la mia prima recensione, partirò da qui, che è sicuramente l'anime che mi ha avvicinato a questo mondo.
Non è per nulla facile recensire un anime così lungo: si può odiarne parti e amarne altre, com'è giusto e lecito. Molti episodi sono una ministoria a sè, quindi si potrebbe persino commentare episodio per episodio, ma sarebbe un lavoraccio e una faticaccia. Anche io, pure come fan sfegatata, non posso dire di non aver trovato uno o più episodi che mi hanno annoiato.
Ma non penso che questo possa influire in modo importante sul mio giudizio: a questo povero autore, che dimostra una fantasia sconfinata nell'inventare casi su casi su casi, qualche insuccesso lo possiamo scontare.
La trama di base è piuttosto famosa: Shinichi Kudo, detective liceale, è al luna park con la sua amica d'infanzia Ran, quando si allontana per seguire due uomini in nero e finisce ridotto alle sembianze di un bambino. Per investigare va a vivere con Ran e suo padre, detective fallito, attirando infiniti casi di omicidi intorno a sè.
Coloro che denigrano questa serie vi racconterebbero la trama così. In effetti, la trama di base è questa, ma detective Conan è di più.
Tutte le trame, anche degli anime migliori, possono essere ridotte a banalità come questa, come tutti i gialli si riducono a sospettati, vittime e colpevoli. Ma se pensate che quest'anime sia solo "omicidio, caso, arriva conan, risolve, altro omicidio, altro caso..." vi sbagliate.
Tra un caso e l'altro, Conan si avvicina sempre di più alla misteriosa organizzazione nera, portando la trama, quella principale, a complicazioni sempre più fitte e a casi a dir poco spettacolari come quelli di Akai e Bourbon, in un intreccio che mostra non solo freddi ragionamenti, da giallo, ma anche azione e quelle scene shojo che possono riunire gli appassionati di tutti i generi, e che non mostra clichè scontati, ma costringe i personaggi a sforzarsi sempre al massimo, uscendo da situazioni apparentemente impossibili senza interventi improbabili e dall'impeccabile e fastidioso tempismo, cosa che purtroppo accade spesso.
Detective Conan può piacere per vari motivi: agli amanti del giallo, per quella soddisfazione impagabile nel dire "Il colpevole è lui" anche prima di Conan, agli amanti del sentimentale, perchè le coppie in gioco sono tante, sicure come Heiji e Kazuha o contestate come la tresca fra Shinichi con Ran o con Shihio, o addirittura Conan e Ayumi, e agli amanti dell'azione, quelli che aspettano il brivido quando l'assassino sta per colpire ancora, o quando Conan si trova l'ennesima volta da solo contro l'Organizzazione in nero.
Insomma, questo è un anime da vedere. Anche non tutto: saltate i filler, se volete, o anche tutti gli episodi non attinenti alla trama o viceversa, oppure andate in cerca delle sole scene romantiche; ma vedetelo, perchè di sicuro, fra tutti questi episodi, troverete quelli che fanno per voi.
Non è per nulla facile recensire un anime così lungo: si può odiarne parti e amarne altre, com'è giusto e lecito. Molti episodi sono una ministoria a sè, quindi si potrebbe persino commentare episodio per episodio, ma sarebbe un lavoraccio e una faticaccia. Anche io, pure come fan sfegatata, non posso dire di non aver trovato uno o più episodi che mi hanno annoiato.
Ma non penso che questo possa influire in modo importante sul mio giudizio: a questo povero autore, che dimostra una fantasia sconfinata nell'inventare casi su casi su casi, qualche insuccesso lo possiamo scontare.
La trama di base è piuttosto famosa: Shinichi Kudo, detective liceale, è al luna park con la sua amica d'infanzia Ran, quando si allontana per seguire due uomini in nero e finisce ridotto alle sembianze di un bambino. Per investigare va a vivere con Ran e suo padre, detective fallito, attirando infiniti casi di omicidi intorno a sè.
Coloro che denigrano questa serie vi racconterebbero la trama così. In effetti, la trama di base è questa, ma detective Conan è di più.
Tutte le trame, anche degli anime migliori, possono essere ridotte a banalità come questa, come tutti i gialli si riducono a sospettati, vittime e colpevoli. Ma se pensate che quest'anime sia solo "omicidio, caso, arriva conan, risolve, altro omicidio, altro caso..." vi sbagliate.
Tra un caso e l'altro, Conan si avvicina sempre di più alla misteriosa organizzazione nera, portando la trama, quella principale, a complicazioni sempre più fitte e a casi a dir poco spettacolari come quelli di Akai e Bourbon, in un intreccio che mostra non solo freddi ragionamenti, da giallo, ma anche azione e quelle scene shojo che possono riunire gli appassionati di tutti i generi, e che non mostra clichè scontati, ma costringe i personaggi a sforzarsi sempre al massimo, uscendo da situazioni apparentemente impossibili senza interventi improbabili e dall'impeccabile e fastidioso tempismo, cosa che purtroppo accade spesso.
Detective Conan può piacere per vari motivi: agli amanti del giallo, per quella soddisfazione impagabile nel dire "Il colpevole è lui" anche prima di Conan, agli amanti del sentimentale, perchè le coppie in gioco sono tante, sicure come Heiji e Kazuha o contestate come la tresca fra Shinichi con Ran o con Shihio, o addirittura Conan e Ayumi, e agli amanti dell'azione, quelli che aspettano il brivido quando l'assassino sta per colpire ancora, o quando Conan si trova l'ennesima volta da solo contro l'Organizzazione in nero.
Insomma, questo è un anime da vedere. Anche non tutto: saltate i filler, se volete, o anche tutti gli episodi non attinenti alla trama o viceversa, oppure andate in cerca delle sole scene romantiche; ma vedetelo, perchè di sicuro, fra tutti questi episodi, troverete quelli che fanno per voi.
Trama
Shinichi Kudo è un abile detective in erba che aiuta volentieri la polizia a risolvere casi intricati. Con la sua amica Ran (di cui è segretamente innamorato) scopre i loschi traffici di due uomini in nero, Gin e Vodka sono i loro nomi in codice. Shinichi ha la peggio e gli viene sommininstrato un veleno che invece di ucciderlo lo fa tornare un bambino. In questi panni deciderà di vivere nell'agenzia investigativa di Kogoro Mori, il padre di Ran, per trovare una pista sull'organizzazione degli uomini in nero e trovare un antidoto per tornare grande.
Commento
"Detective Conan" parte con il botto, storie ben fatte e personaggi a cui ci si affeziona. Poi i numerosi filler e la dilatazione eccessiva della trama principale (ovvero catturare gli uomini in nero e tornare ragazzo) fanno cadere un po' le palle, ma in buona sostanza è piacevole. Da notare il buon adattamento Mediaset sul doppiaggio, peccato per le censure audio (non si dice mai 'ucciso' o 'uccidere', ma 'tolto di mezzo' o 'eliminato') e video (bianco e nero su sangue e simili). Fortunatamente la versione Fool Frame (che si trovava anche in edicola oltre che nei box DVD) non ha censure video e ha tutte le OST originali oltre che anticipazioni giapponesi.
Questa è una serie da seguire a piccole dosi ma gradevole, sperando che finisca prima o poi!
Shinichi Kudo è un abile detective in erba che aiuta volentieri la polizia a risolvere casi intricati. Con la sua amica Ran (di cui è segretamente innamorato) scopre i loschi traffici di due uomini in nero, Gin e Vodka sono i loro nomi in codice. Shinichi ha la peggio e gli viene sommininstrato un veleno che invece di ucciderlo lo fa tornare un bambino. In questi panni deciderà di vivere nell'agenzia investigativa di Kogoro Mori, il padre di Ran, per trovare una pista sull'organizzazione degli uomini in nero e trovare un antidoto per tornare grande.
Commento
"Detective Conan" parte con il botto, storie ben fatte e personaggi a cui ci si affeziona. Poi i numerosi filler e la dilatazione eccessiva della trama principale (ovvero catturare gli uomini in nero e tornare ragazzo) fanno cadere un po' le palle, ma in buona sostanza è piacevole. Da notare il buon adattamento Mediaset sul doppiaggio, peccato per le censure audio (non si dice mai 'ucciso' o 'uccidere', ma 'tolto di mezzo' o 'eliminato') e video (bianco e nero su sangue e simili). Fortunatamente la versione Fool Frame (che si trovava anche in edicola oltre che nei box DVD) non ha censure video e ha tutte le OST originali oltre che anticipazioni giapponesi.
Questa è una serie da seguire a piccole dosi ma gradevole, sperando che finisca prima o poi!
Mi sono sempre piaciute le storie investigative, e, quando ho scoperto questa serie a dir poco stupenda, ero felicissima. Mi piace tantissimo il fatto che l'autore mischi la comicità con l'atmosfera investigativa, una cosa che non ho mai visto negli altri anime. Il protagonista è Shinichi, un ragazzo con capacità deduttive alquanto formidabili. Purtroppo Shinichi da ragazzo si trasforma in un bambino delle elementari. Investigando, riuscirà a trovare, grazie alle sue capacità deduttive, il colpevole. Troverà degli amici con cui investigare e punire persone che commettono crimini o addirittura omicidi.
Quest'anime lo consiglio molto a tutti gli appassionati del genere poliziesco, ma anche a chi vuole un primo approccio con questo genere. Lo trovo un anime molto carino e divertente, in alcuni punti ci sono anche parti sentimentali tra Conan e Ran.
Quest'anime lo consiglio molto a tutti gli appassionati del genere poliziesco, ma anche a chi vuole un primo approccio con questo genere. Lo trovo un anime molto carino e divertente, in alcuni punti ci sono anche parti sentimentali tra Conan e Ran.
Da sempre sono profondamente contrario riguardo allo scrivere recensioni su opere non consumate nella loro integrità, e per questa ragione non prendete queste righe come una recensione vera e propria, ma più come uno spazio in cui parlo di un anime che ha ormai fatto la storia, di cui volevo parlare da tempo.
"Detective Conan" va in onda da anni e anni, e ci sono un numero enorme di puntate in circolazione che vedono sempre dei casi gialli (solitamente omicidi) che vengono risolti dal giovane protagonista. Una prerogativa molto rara per un anime giapponese, ma d'altronde che Gōshō Aoyama abbia pescato spunti dai suoi adorati gialli di Agatha Christie non è affatto un segreto. L'opera è dunque godibile anche a spezzoni poiché ogni puntata prosegue con storie a sé, come succede nei classici del giallo. Puntate su puntate rendono verosimile il fatto che ovunque si trovi Conan succedono omicidi, ma nei gialli funziona così da secoli e quello di Conan è soltanto uno degli innumerevoli nomi di Detective che può affiancarsi senza fatica ai più noti del genere, vista la sua enorme notorietà e il suo successo.
Vi è chiaramente anche una storia di fondo, che vede un mistero ancora non del tutto risolto che va avanti dalla prima puntata, Conan non è un ragazzino di 10 anni, cioè, fisiologicamente lo è, ma nella realtà lui è un ventenne di nome Shinichi che è stato rapito da alcuni uomini che volevano ucciderlo con una pillola che lo ha riportato all'età di 10 anni. Sapientemente grazie al dottor Agasa è riuscito a entrare nella famiglia di Ran (sua ex ragazza) e può risolvere i casi del padre (il detective Goro) con la stessa dedizione di quando era il detective Shinichi.
Questa storia prosegue molto a rilento e ancora non si sa nulla sugli Uomini in Nero (i suoi rapitori), ma ripeto che la serie, essendo un susseguirsi di casi gialli, è godibile anche nella sua estrema lunghezza.
A mio parere Conan rappresenta senza dubbio una generazione di appassionati di anime, visto che il suo successo enorme, che ha permesso la realizzazione di tutte queste puntate, si è verificato grazie a un pubblico che conosce Conan da quando aveva 10 anni (e ora ne ha più di 20).
Si tratta di un prodotto storico e senza tempo; il mio voto è solo un 6 perché ripeto che si tratta di uno spazio e non di una recensione, poi per correttezza di coloro che hanno visto tutte le puntate non mi permetto di muovermi dalla "sufficienza di dovere".
"Detective Conan" va in onda da anni e anni, e ci sono un numero enorme di puntate in circolazione che vedono sempre dei casi gialli (solitamente omicidi) che vengono risolti dal giovane protagonista. Una prerogativa molto rara per un anime giapponese, ma d'altronde che Gōshō Aoyama abbia pescato spunti dai suoi adorati gialli di Agatha Christie non è affatto un segreto. L'opera è dunque godibile anche a spezzoni poiché ogni puntata prosegue con storie a sé, come succede nei classici del giallo. Puntate su puntate rendono verosimile il fatto che ovunque si trovi Conan succedono omicidi, ma nei gialli funziona così da secoli e quello di Conan è soltanto uno degli innumerevoli nomi di Detective che può affiancarsi senza fatica ai più noti del genere, vista la sua enorme notorietà e il suo successo.
Vi è chiaramente anche una storia di fondo, che vede un mistero ancora non del tutto risolto che va avanti dalla prima puntata, Conan non è un ragazzino di 10 anni, cioè, fisiologicamente lo è, ma nella realtà lui è un ventenne di nome Shinichi che è stato rapito da alcuni uomini che volevano ucciderlo con una pillola che lo ha riportato all'età di 10 anni. Sapientemente grazie al dottor Agasa è riuscito a entrare nella famiglia di Ran (sua ex ragazza) e può risolvere i casi del padre (il detective Goro) con la stessa dedizione di quando era il detective Shinichi.
Questa storia prosegue molto a rilento e ancora non si sa nulla sugli Uomini in Nero (i suoi rapitori), ma ripeto che la serie, essendo un susseguirsi di casi gialli, è godibile anche nella sua estrema lunghezza.
A mio parere Conan rappresenta senza dubbio una generazione di appassionati di anime, visto che il suo successo enorme, che ha permesso la realizzazione di tutte queste puntate, si è verificato grazie a un pubblico che conosce Conan da quando aveva 10 anni (e ora ne ha più di 20).
Si tratta di un prodotto storico e senza tempo; il mio voto è solo un 6 perché ripeto che si tratta di uno spazio e non di una recensione, poi per correttezza di coloro che hanno visto tutte le puntate non mi permetto di muovermi dalla "sufficienza di dovere".
Si sa che quando ci si trova in campo di storie poliziesche e più precisamente nel campo dei gialli polizieschi, la ripetitività è dietro l'angolo, e non solo quella.
Shinichi è un brillante liceale con una grande predilezione per il famoso detective Sherlock Holmes, che a dirla tutta sembrerebbe fargli un baffo in quanto a risoluzione dei casi visto che Shinichi non ci mette neanche 15 minuti. Un giorno per caso ascolta il discorso di due uomini misteriosi vestiti di nero che, notandolo, decidono di toglierlo di mezzo facendogli ingoiare una pillola che però invece di ucciderlo, per sua fortuna, lo fa tornare all'età di 10 anni, per mia somma sfortuna. Ma dico io, una coltellata non bastava? Almeno mi avrebbero risparmiato l'ora di pranzo... Insomma per una serie di circostanze Shinichi si ritroverà a vivere con la sua ragazza di nome Ran, all'oscuro dell'accaduto, e con il padre detective, ma guarda un po' com'è piccolo il mondo. Il tutto adottando il nome fittizio di Conan, onde non farsi scoprire.
Cominciamo con accennare alcune particolarità della serie: Conan, ovunque vada, avrà a che fare con un caso di omicidio o almeno di rapimento. Che si tratti della notte di Natale, di Capodanno, di Pasqua, del suo compleanno, della festa del cugino della sorella della bisnonna, ci sarà sempre un omicidio in mezzo. Il che ci porta a concludere che Conan sia imparentato più o meno strettamente con la signora Fletcher, perché sennò 'sta cosa non si spiega. In tutti i casi che Conan e solo Conan sbroglierà, il padre di Ran si ritroverà rincoglionito, a terra, privo di sensi, dando la possibilità al giovane iellator... detective d'imitarne la voce tramite un particolare dispositivo. Già perché, giustamente, nessuno nota che il detective è a terra privo di sensi con la bocca chiusa mentre la voce proviene spesso e volentieri da dietro la colonna 20 metri più in là.
Detto questo passiamo al lato tecnico: lo dico senza troppe acrobazie grammaticali, graficamente Conan fa pena. I personaggi sono fisicamente deformi e generalmente tutti uguali, basta cambiare la pettinatura, il colore della pelle e magari quello degli occhi e il gioco è fatto. Anche gli sfondi lasciano molto a desiderare, risultando più piatti di quanto già normalmente non appaiano. Il comparto audio è dimenticabile vista la sua relegazione a soliti sottofondi e sigle da tormentone estivo.
Grosso modo il numero di episodi da me visionato si aggira attorno ai 250 episodi e francamente non ho intenzione di sopportarne altri, vista anche la continua uscita di nuovi "casi" sulla rete Mediaset. In molti penseranno che i difetti come la questione "ogni luogo è buono per un omicidio" potrebbero essere imputati anche ad altri prodotti su più famosi detective, come Sherlock Holmes appunto, o Poirot, Maigret, ma quelli erano appunto detective in tutto e per tutto. Vi sono anche Miss Marple o Fratello Cadfel a fare parte di quella schiera di "detective della domenica" ma vogliamo davvero mettere a confronto i grandi e leggendari personaggi che hanno segnato la storia dei romanzi gialli con un bimbetto che tramite un corso di eventi decisamente poco realistico se li asfalta tutti senza problemi? Beh, io non credo si possano paragonare nemmeno a grandi linee.
Shinichi è un brillante liceale con una grande predilezione per il famoso detective Sherlock Holmes, che a dirla tutta sembrerebbe fargli un baffo in quanto a risoluzione dei casi visto che Shinichi non ci mette neanche 15 minuti. Un giorno per caso ascolta il discorso di due uomini misteriosi vestiti di nero che, notandolo, decidono di toglierlo di mezzo facendogli ingoiare una pillola che però invece di ucciderlo, per sua fortuna, lo fa tornare all'età di 10 anni, per mia somma sfortuna. Ma dico io, una coltellata non bastava? Almeno mi avrebbero risparmiato l'ora di pranzo... Insomma per una serie di circostanze Shinichi si ritroverà a vivere con la sua ragazza di nome Ran, all'oscuro dell'accaduto, e con il padre detective, ma guarda un po' com'è piccolo il mondo. Il tutto adottando il nome fittizio di Conan, onde non farsi scoprire.
Cominciamo con accennare alcune particolarità della serie: Conan, ovunque vada, avrà a che fare con un caso di omicidio o almeno di rapimento. Che si tratti della notte di Natale, di Capodanno, di Pasqua, del suo compleanno, della festa del cugino della sorella della bisnonna, ci sarà sempre un omicidio in mezzo. Il che ci porta a concludere che Conan sia imparentato più o meno strettamente con la signora Fletcher, perché sennò 'sta cosa non si spiega. In tutti i casi che Conan e solo Conan sbroglierà, il padre di Ran si ritroverà rincoglionito, a terra, privo di sensi, dando la possibilità al giovane iellator... detective d'imitarne la voce tramite un particolare dispositivo. Già perché, giustamente, nessuno nota che il detective è a terra privo di sensi con la bocca chiusa mentre la voce proviene spesso e volentieri da dietro la colonna 20 metri più in là.
Detto questo passiamo al lato tecnico: lo dico senza troppe acrobazie grammaticali, graficamente Conan fa pena. I personaggi sono fisicamente deformi e generalmente tutti uguali, basta cambiare la pettinatura, il colore della pelle e magari quello degli occhi e il gioco è fatto. Anche gli sfondi lasciano molto a desiderare, risultando più piatti di quanto già normalmente non appaiano. Il comparto audio è dimenticabile vista la sua relegazione a soliti sottofondi e sigle da tormentone estivo.
Grosso modo il numero di episodi da me visionato si aggira attorno ai 250 episodi e francamente non ho intenzione di sopportarne altri, vista anche la continua uscita di nuovi "casi" sulla rete Mediaset. In molti penseranno che i difetti come la questione "ogni luogo è buono per un omicidio" potrebbero essere imputati anche ad altri prodotti su più famosi detective, come Sherlock Holmes appunto, o Poirot, Maigret, ma quelli erano appunto detective in tutto e per tutto. Vi sono anche Miss Marple o Fratello Cadfel a fare parte di quella schiera di "detective della domenica" ma vogliamo davvero mettere a confronto i grandi e leggendari personaggi che hanno segnato la storia dei romanzi gialli con un bimbetto che tramite un corso di eventi decisamente poco realistico se li asfalta tutti senza problemi? Beh, io non credo si possano paragonare nemmeno a grandi linee.
"Detective Conan" è un anime prodotto dallo studio Tokyo Movie Shinshan, andato in onda sulle reti Nippon Television, Yomiuri TV e Animax in patria, mentre in Italia sulle reti Mediaset di Italia1 e Hiro. Anime poliziesco per eccellenza, ha ormai ottenuto un elevatissimo livello di successo in tutto il mondo.
La storia narra del giovane Shinichi Kudou, liceale di 16 anni, che ha una straordinaria dote da investigatore, e spesso, per questo motivo, collabora con la polizia per risolvere i casi più contorti e misteriosi. Un giorno, al ritorno da un'escursione, si imbatte per caso in due uomini, vestiti di nero, che scambiano grosse cifre di denaro, allora, curioso, rimane in silenzio per scoprire che cosa stesse succedendo. Però viene scoperto da un altro uomo, anch'esso vestito di nero, che lo rapisce.
Queste persone fanno parte di un'organizzazione criminale, anche di notevole importanza, quella dei cosiddetti "Uomini in nero", per ovvi motivi. Questa organizzazione decide di uccidere il giovane, che aveva assistito allo scambio, con una sostanza dal nome APTX4869, che però ha un effetto particolare e ben diverso da quello che gli uomini in nero si aspettavano: infatti questa sostanza chimica non uccide il ragazzo, ma lo fa ringiovanire di dieci anni. Egli trova rifugio dal dottor Agasa, suo conoscente, che poi lo accompagnerà per tutta la serie e terrà coperto il suo segreto. Con questo medico decide di cambiare identità, chiamandosi "Conan Edogawa", per poi andare a vivere a casa di un'amica di nome Ran, il cui padre è un detective rinomato, anche se fannullone e incapace, a cui Conan risolverà i casi.
La storia è costituita da puntate riguardanti moltissimi casi, e durante le quali il protagonista cercherà di trovare indizi riguardo alla misteriosa organizzazione.
E' davvero un anime che mi ha colpito molto, sia per la particolarità dei casi che vi si incontrano, sempre complessi ed intricati, sia per quella sensazione che riesce a trasmettere nel corso di ogni episodio.
L'unica pecca è la ripetitività, che ovviamente, dopo l'elevato numero di puntate fatte con casi sempre differenti, incomincia a mostrarsi.
Non mancheranno anche grandi risate, in compagnia del protagonista, ma soprattutto degli amici di questo.
Premetto che la serie, per una resa perfetta, va seguita in lingua originale sottotitolata, perché, nella versione italiana della Mediaset, tutte le parti più "violente" vengono censurate, con tagli di scene o modifiche varie, addirittura ai termini utilizzati, con sostituzioni tra "ucciso" ed "eliminato", "freddato" e così via. In sostanza, viene rovinato un anime splendido per futili motivi, quando in realtà è indirizzato a una fascia adulta di spettatori, e non a dei bambini facilmente impressionabili.
Passando al lato tecnico, posso dire che si nota molto la differenza tra le serie; ovviamente, andando avanti migliorerà sempre di più. La trasposizione animata è ben realizzata, con un'ottima regia che dà belle inquadrature e ottimi giochi di luce. Il doppiaggio è pressoché perfetto.
Quindi, concludendo, posso dire che "Conan" è consigliatissimo a tutti gli appassionati del genere, perché è il modello che dovrebbero seguire tutti gli altri.
La storia narra del giovane Shinichi Kudou, liceale di 16 anni, che ha una straordinaria dote da investigatore, e spesso, per questo motivo, collabora con la polizia per risolvere i casi più contorti e misteriosi. Un giorno, al ritorno da un'escursione, si imbatte per caso in due uomini, vestiti di nero, che scambiano grosse cifre di denaro, allora, curioso, rimane in silenzio per scoprire che cosa stesse succedendo. Però viene scoperto da un altro uomo, anch'esso vestito di nero, che lo rapisce.
Queste persone fanno parte di un'organizzazione criminale, anche di notevole importanza, quella dei cosiddetti "Uomini in nero", per ovvi motivi. Questa organizzazione decide di uccidere il giovane, che aveva assistito allo scambio, con una sostanza dal nome APTX4869, che però ha un effetto particolare e ben diverso da quello che gli uomini in nero si aspettavano: infatti questa sostanza chimica non uccide il ragazzo, ma lo fa ringiovanire di dieci anni. Egli trova rifugio dal dottor Agasa, suo conoscente, che poi lo accompagnerà per tutta la serie e terrà coperto il suo segreto. Con questo medico decide di cambiare identità, chiamandosi "Conan Edogawa", per poi andare a vivere a casa di un'amica di nome Ran, il cui padre è un detective rinomato, anche se fannullone e incapace, a cui Conan risolverà i casi.
La storia è costituita da puntate riguardanti moltissimi casi, e durante le quali il protagonista cercherà di trovare indizi riguardo alla misteriosa organizzazione.
E' davvero un anime che mi ha colpito molto, sia per la particolarità dei casi che vi si incontrano, sempre complessi ed intricati, sia per quella sensazione che riesce a trasmettere nel corso di ogni episodio.
L'unica pecca è la ripetitività, che ovviamente, dopo l'elevato numero di puntate fatte con casi sempre differenti, incomincia a mostrarsi.
Non mancheranno anche grandi risate, in compagnia del protagonista, ma soprattutto degli amici di questo.
Premetto che la serie, per una resa perfetta, va seguita in lingua originale sottotitolata, perché, nella versione italiana della Mediaset, tutte le parti più "violente" vengono censurate, con tagli di scene o modifiche varie, addirittura ai termini utilizzati, con sostituzioni tra "ucciso" ed "eliminato", "freddato" e così via. In sostanza, viene rovinato un anime splendido per futili motivi, quando in realtà è indirizzato a una fascia adulta di spettatori, e non a dei bambini facilmente impressionabili.
Passando al lato tecnico, posso dire che si nota molto la differenza tra le serie; ovviamente, andando avanti migliorerà sempre di più. La trasposizione animata è ben realizzata, con un'ottima regia che dà belle inquadrature e ottimi giochi di luce. Il doppiaggio è pressoché perfetto.
Quindi, concludendo, posso dire che "Conan" è consigliatissimo a tutti gli appassionati del genere, perché è il modello che dovrebbero seguire tutti gli altri.
Detective Conan è un anime particolare, di un genere che non proprio a tutti può piacere o interessare. E' una serie che ho visto in modo discontinuo e in modo poco fluido, quindi 30 episodi è un numero approssimativo.
Per la prima volta, vorrei dire tre cose sulla trama, tratta dal manga.
<i>Shinichi Kudo è uno studente liceale appassionato di romanzi gialli che, sognando di diventare un grande detective, ficca il naso negli affari della polizia e riesce sempre a risolvere brillantemente anche i casi impossibili. Come spesso gli ricorda la sua amica Ran, il suo è però un passatempo pericoloso e Shinichi lo scopre a sue spese quando, coinvolto in un caso troppo grosso, si ritrova vivo per miracolo, ma tornato improvvisamente bambino. Chi sono e cosa nascondono quei misteriosi uomini in nero che lo hanno fatto rimpicciolire? E, soprattutto, come fare a ritornare quello di prima? Ecco un caso davvero difficile per Shinichi Kudo, che questa volta però, dovrà affrontare sotto le mentite spoglie di Edogawa Conan, il minidetective.</i>
Cosa posso dire su quest'anime? Posso dire che tratta il genere investigativo, quindi è un giallo.
Secondo me, non ha niente di speciale come serie, non mi ha mai colpito o affascinato più di tanto. Si può guardare ma niente di più. Usa delle trovate originali, ci mostra un mondo più ampio dell'investigazione (anche più fantasioso), ti getta in meccanismi di logica e strategia delle volte, complessi. Insomma, se vi piace il genere ok, altrimenti non è ok.
Posso dire che è un anime che, alla lunga, diventa monotono. Lo schema è sempre il solito, tranne poche eccezioni: Conan va in un posto, in vacanza o ci si trova per caso; avviene un delitto, o già è accaduto; lo studia; arriva alle conclusione, tramite prove, delle volte anche grazie ad aiuti; addormenta il povero Goro, un investigatore, in pratica è il padre della sua fidanzata; parla a un fiocco che gli maschera la voce e risolve il caso.
Ecco, a grande linee avviene sempre la stessa cosa.
Ci sono una marea di episodi auto-conclusivi che non portano chissà che frutti, in termine di trama.
E' sbagliato pensare che "Detective Conan" non abbia una trama di fondo. Ce l'ha, eccome. Peccato che, prima che ci siano episodi basati sulla trama vera è propria, ce ne vuole di tempo. Questo "grazie" anche ai filler che l'anime ci regala. Quindi, la trama c'è ma è soffocata, delle volte cade nel dimenticatoio.
Non nego, comunque, che sia stato un anime innovativo ed originale che ha portato a un nuovo genere di visione, dopo i soliti anime shounen che tutti noi conosciamo.
Un altro difetto, oltre a quello della trama che viene trascurata, è la sua immensa lunghezza: oltre 800 episodi! Se vorrete seguire quest'anime, dovrete farvi in mille pezzi, specialmente per vederlo dall'inizio. Sono dolori assicurati.
Valutate voi se il genere vi attrae o se volete dargli una possibilità. Nel secondo caso se vorrete vederlo più per passatempo, potete vederlo a singhiozzo, senza seguirlo in modo lineare, come ho fatto io con la trasmissione Mediaset. Altrimenti, dovete seguirlo per intero, se ce la fate.
Voto: matematicamente mi verrebbe 7,5. I mezzi voti, purtroppo, non esistono, il voto finale è quindi 8.
Per quanto io possa non conoscerlo bene, o per quanto non mi abbia mai fatto impazzire, non si può essere ostinati o poco elastici. In tutta sincerità è un anime che alla fine ha dei potenziali, anche se io non provo molto interesse nei suoi confronti. Se ci sono dei meriti bisogna riconoscerli, se si è dei bravi recensori. In pratica il mezzo voto che gli ho regalato, penso se lo meriti.
Per la prima volta, vorrei dire tre cose sulla trama, tratta dal manga.
<i>Shinichi Kudo è uno studente liceale appassionato di romanzi gialli che, sognando di diventare un grande detective, ficca il naso negli affari della polizia e riesce sempre a risolvere brillantemente anche i casi impossibili. Come spesso gli ricorda la sua amica Ran, il suo è però un passatempo pericoloso e Shinichi lo scopre a sue spese quando, coinvolto in un caso troppo grosso, si ritrova vivo per miracolo, ma tornato improvvisamente bambino. Chi sono e cosa nascondono quei misteriosi uomini in nero che lo hanno fatto rimpicciolire? E, soprattutto, come fare a ritornare quello di prima? Ecco un caso davvero difficile per Shinichi Kudo, che questa volta però, dovrà affrontare sotto le mentite spoglie di Edogawa Conan, il minidetective.</i>
Cosa posso dire su quest'anime? Posso dire che tratta il genere investigativo, quindi è un giallo.
Secondo me, non ha niente di speciale come serie, non mi ha mai colpito o affascinato più di tanto. Si può guardare ma niente di più. Usa delle trovate originali, ci mostra un mondo più ampio dell'investigazione (anche più fantasioso), ti getta in meccanismi di logica e strategia delle volte, complessi. Insomma, se vi piace il genere ok, altrimenti non è ok.
Posso dire che è un anime che, alla lunga, diventa monotono. Lo schema è sempre il solito, tranne poche eccezioni: Conan va in un posto, in vacanza o ci si trova per caso; avviene un delitto, o già è accaduto; lo studia; arriva alle conclusione, tramite prove, delle volte anche grazie ad aiuti; addormenta il povero Goro, un investigatore, in pratica è il padre della sua fidanzata; parla a un fiocco che gli maschera la voce e risolve il caso.
Ecco, a grande linee avviene sempre la stessa cosa.
Ci sono una marea di episodi auto-conclusivi che non portano chissà che frutti, in termine di trama.
E' sbagliato pensare che "Detective Conan" non abbia una trama di fondo. Ce l'ha, eccome. Peccato che, prima che ci siano episodi basati sulla trama vera è propria, ce ne vuole di tempo. Questo "grazie" anche ai filler che l'anime ci regala. Quindi, la trama c'è ma è soffocata, delle volte cade nel dimenticatoio.
Non nego, comunque, che sia stato un anime innovativo ed originale che ha portato a un nuovo genere di visione, dopo i soliti anime shounen che tutti noi conosciamo.
Un altro difetto, oltre a quello della trama che viene trascurata, è la sua immensa lunghezza: oltre 800 episodi! Se vorrete seguire quest'anime, dovrete farvi in mille pezzi, specialmente per vederlo dall'inizio. Sono dolori assicurati.
Valutate voi se il genere vi attrae o se volete dargli una possibilità. Nel secondo caso se vorrete vederlo più per passatempo, potete vederlo a singhiozzo, senza seguirlo in modo lineare, come ho fatto io con la trasmissione Mediaset. Altrimenti, dovete seguirlo per intero, se ce la fate.
Voto: matematicamente mi verrebbe 7,5. I mezzi voti, purtroppo, non esistono, il voto finale è quindi 8.
Per quanto io possa non conoscerlo bene, o per quanto non mi abbia mai fatto impazzire, non si può essere ostinati o poco elastici. In tutta sincerità è un anime che alla fine ha dei potenziali, anche se io non provo molto interesse nei suoi confronti. Se ci sono dei meriti bisogna riconoscerli, se si è dei bravi recensori. In pratica il mezzo voto che gli ho regalato, penso se lo meriti.
Ho dato 6 a quest'anime perché, sebbene Detective Conan sia uno dei pochi anime, se non l'unico, che parla di delitti, è troppo lungo e ripetitivo. Cioè per arrivare all'epilogo della storia principale ci vogliono secoli e secoli di puntate. In più il protagonista Shinichi Kudo è il classico eroe shounen, non sbaglia mai la risoluzione di un solo caso.
Per il resto l'anime non è da buttare via perché dai ragionamenti del protagonista s'imparano sempre cose nuove ed è bello ascoltare come Shinichi, usando quasi sempre la voce di Goro, arriva alla soluzione dei casi più complicati. In definitiva se vi piacciono i gialli è consigliato, altrimenti cercate altro perché sennò vi annoierete a morte.
Per il resto l'anime non è da buttare via perché dai ragionamenti del protagonista s'imparano sempre cose nuove ed è bello ascoltare come Shinichi, usando quasi sempre la voce di Goro, arriva alla soluzione dei casi più complicati. In definitiva se vi piacciono i gialli è consigliato, altrimenti cercate altro perché sennò vi annoierete a morte.
Vedere Conan non è stata una fatica, ma un'impresa titanica. Trovare tutti gli episodi, vederli, rivederli e rivederli nuovamente non è stato per niente facile, ma ora sono qui e questa è al mia recensione.
Devo ammettere che, se si tratta di libri gialli/horror, rimango incantata solo a vedere la copertina, mentre se si tratta di serie TV, che siano animate o recitate da personaggi reali, sono abbastanza scettica. Di solito è troppo facile smascherare il colpevole e se si ha un po' d'intuito si può fare dopo il primo quarto d'ora (nel caso di un cartone anche meno), perciò l'idea di gettarmi nella visione di un giallo sotto forma di anime proprio mi disgustava. Ma mi ero completamente sbagliata.
Inizia a vedere i primi episodi di Conan costretta dagli amici dei centri estivi (eh sì, proprio lì, direte voi), su uno scomodissimo muretto vicino alle tribune del calcetto. Come riuscì a concentrarmi rimane un mistero ancora per me, fatto sta che m'innamorai a prima vista. Conan non era il solito poliziesco/giallo incartato e impacchettato nello stesso stampo degli altri, ma un'opera a parte, ricca di quella cosa che tutti comunemente chiamiamo suspense e che solo i libri di Stephen King mi sanno dare.
Ma passiamo alla trama, decisamente più importante rispetto a tutto quello riportato sopra: Shinichi Kudo, un liceale appassionato di casi polizieschi e ammiratore di Sherlock Holmes, ascolta per un caso del destino un discorso che non avrebbe dovuto sentire e a causa di ciò due uomini in nero gli fanno ingoiare una pillola che dovrebbe ucciderlo, ma che invece, per sua (s)fortuna lo rimpicciolisce di 10 anni. All'inizio Shinichi non sa bene cosa fare ma alla fine, grazie al prezioso aiuto del professor Agasa, che finge di fronte a Ran che lui sia suo nipote, va ad abitare a casa di Ran. Ma soprattutto, visto che il padre della ragazza è un detective, ha l'occasione di potere continuare la sua passione risolvendo brillantemente i casi affidati al padre.
Tuttavia il suo fine è in realtà un altro: riuscire a rintracciare i due uomini in nero e la base della loro organizzazione per rubare una piccola dose del veleno che gli hanno dato e creare insieme ad Agasa un antidoto che lo faccia ritornare adulto.
Ci riuscirà? Guardatelo e lo scoprirete.
Per quanto riguarda la narrazione, i numerosi casi che Conan incontra sul suo cammino... Scusatemi, che il padre di Ran incontra sul suo cammino, non appesantiscono la trama, ma la rendono ancora più accattivante di quanto non sarebbe. Beh, senza quello non ci sarebbe nemmeno la trama.
Invece i disegni per me sono a dir poco fantastici, ricchi di particolari e... Non so cosa dire perché a mio avviso sono fatti bene, tra i migliori che abbia mai incontrato.
Trovo anche le musiche sempre perfettamente adatte al contesto, rendono benissimo l'atmosfera e riescono addirittura a smorzare la tensione dove cresce troppo, rischiando di opprimere lo spettatore.
Quest'anime non è consigliato, ma stra-consigliato, per me è bello, ben fatto e ben congegnato. Lo assicuro a tutti, secondo me di anime così se ne trovano pochissimi e quando ci sono non bisogna assolutamente perdersele.
Devo ammettere che, se si tratta di libri gialli/horror, rimango incantata solo a vedere la copertina, mentre se si tratta di serie TV, che siano animate o recitate da personaggi reali, sono abbastanza scettica. Di solito è troppo facile smascherare il colpevole e se si ha un po' d'intuito si può fare dopo il primo quarto d'ora (nel caso di un cartone anche meno), perciò l'idea di gettarmi nella visione di un giallo sotto forma di anime proprio mi disgustava. Ma mi ero completamente sbagliata.
Inizia a vedere i primi episodi di Conan costretta dagli amici dei centri estivi (eh sì, proprio lì, direte voi), su uno scomodissimo muretto vicino alle tribune del calcetto. Come riuscì a concentrarmi rimane un mistero ancora per me, fatto sta che m'innamorai a prima vista. Conan non era il solito poliziesco/giallo incartato e impacchettato nello stesso stampo degli altri, ma un'opera a parte, ricca di quella cosa che tutti comunemente chiamiamo suspense e che solo i libri di Stephen King mi sanno dare.
Ma passiamo alla trama, decisamente più importante rispetto a tutto quello riportato sopra: Shinichi Kudo, un liceale appassionato di casi polizieschi e ammiratore di Sherlock Holmes, ascolta per un caso del destino un discorso che non avrebbe dovuto sentire e a causa di ciò due uomini in nero gli fanno ingoiare una pillola che dovrebbe ucciderlo, ma che invece, per sua (s)fortuna lo rimpicciolisce di 10 anni. All'inizio Shinichi non sa bene cosa fare ma alla fine, grazie al prezioso aiuto del professor Agasa, che finge di fronte a Ran che lui sia suo nipote, va ad abitare a casa di Ran. Ma soprattutto, visto che il padre della ragazza è un detective, ha l'occasione di potere continuare la sua passione risolvendo brillantemente i casi affidati al padre.
Tuttavia il suo fine è in realtà un altro: riuscire a rintracciare i due uomini in nero e la base della loro organizzazione per rubare una piccola dose del veleno che gli hanno dato e creare insieme ad Agasa un antidoto che lo faccia ritornare adulto.
Ci riuscirà? Guardatelo e lo scoprirete.
Per quanto riguarda la narrazione, i numerosi casi che Conan incontra sul suo cammino... Scusatemi, che il padre di Ran incontra sul suo cammino, non appesantiscono la trama, ma la rendono ancora più accattivante di quanto non sarebbe. Beh, senza quello non ci sarebbe nemmeno la trama.
Invece i disegni per me sono a dir poco fantastici, ricchi di particolari e... Non so cosa dire perché a mio avviso sono fatti bene, tra i migliori che abbia mai incontrato.
Trovo anche le musiche sempre perfettamente adatte al contesto, rendono benissimo l'atmosfera e riescono addirittura a smorzare la tensione dove cresce troppo, rischiando di opprimere lo spettatore.
Quest'anime non è consigliato, ma stra-consigliato, per me è bello, ben fatto e ben congegnato. Lo assicuro a tutti, secondo me di anime così se ne trovano pochissimi e quando ci sono non bisogna assolutamente perdersele.
I gialli-polizieschi sono da sempre tra i generi più gettonati e richiesti sia per quanto riguarda le lettura che per quanto concerne il cinema o le serie televisive. Seppur con le dovute proporzioni, anche il settore dell'animazione contribuisce a tutto ciò e se c'è un titolo che ancora oggi dopo oltre un decennio dalla sua prima uscita rispecchia al meglio questa tipologia, questi è sicuramente Detective Conan.
Era il 1994 infatti quando in patria fu pubblicato il primo capitolo dell'opera di Gosho Aoyama e da allora non solo la sua pubblicazione è ancora in corso, ma continua a ricevere più che discreti consensi.
Come spesso e volentieri accade con titoli Shounen che catturano l'attenzione e riscuotono fin da subito -o quasi- riscontri positivi da parte dei lettori, ecco che non tarda ad arrivare qualche tempo più tardi una trasposizione animata per il titolo in questione ed esattamente due anni più tardi.
La trama racconta di un brillante studente liceale che a dispetto della sua giovane età è a tutti gli effetti un abilissimo investigatore che collabora con la polizia risolvendo numerosi casi apparentementi intricati. Il suo nome è Shinichi Kudo.
Grande appassionato di gialli e di calcio, vive le giornate fra un caso e l'altro, ma proprio in una circostanza in cui è a divertirsi con la sua amica Ran all'interno di un parco divertimenti, qualcosa va storto: prima assiste ad un omicidio che risolve senza troppi problemi ma poco dopo nota qualcosa che non avrebbe mai dovuto e che da quel momento cambia per sempre la sua vita. Il ragazzo assiste infatti ad uno scambio di denaro fra due uomini che accorgendosi della sua presenza lo rincorrono con successo e decidono di ucciderlo iniettandogli una strana sostanza. Lasciato esanime a terra, Shinichi però non muore bensì, incredibilmente, ringiovanisce di una decina d'anni tornando ad essere un bambino. Muta solo nell'aspetto però, le sue doti intellettive rimangono inalterate.
Aiutato dal dottor Hagasa cambia nome diventando Conan Edogawa (in onore a due grandi scrittori di racconti gialli) e per una serie di eventi va ad abitare proprio a casa della sua amica Ran e suo padre Kogoro (detto Goro) Mori, detective -di basso rango- a sua volta.
Il suo obiettivo sarà dunque quello di scoprire chi si cela dietro quegli uomini per poterli smascherare e tornare così nuovamente adulto. Per fare ciò “segue” i casi di Goro risolvendoli al suo posto facendogli acquistare fama e notorietà. A voi scoprire come e il modo “bizzarro” in cui si sostituisce a Goro.
L'anime fin da subito parte forte presentandoci numerosi casi interessanti che risultano assai piacevoli da seguire; si presta talmente attenzione ai vari indizi, prove, interrogatori, alibi, espressioni degli indagati, luoghi del delitto e qualsiasi altro elemento che man mano viene mostrato che lo spettatore è indotto a partecipare “attivamente” alle indagini, compiendo ragionamenti propri per riuscire a scovare prima di Conan il colpevole di turno e poter così dire: <i>lo sapevo che era stato lui/lei!</i>
Quest'arco narrativo però, ahimè, è un continuo ripetersi fin da quando è partito questo titolo il che a lungo andare può stancare.
Stanca il fatto che la trama portante procede troppo a rilento e dunque i casi che coinvolgono in qualche modo i misteriosi individui dell'organizzazione sono sempre più diladati nel tempo. La prosecuzione attuale del manga poi non aiuta in tal senso, infatti nell'anime per coprire i buchi nell'attesa del nuovo materiale cartaceo da trasporre in animazione, si danno vita ad una serie di filler allucinanti. In Giappone hanno da poco oltrepassato i 600 episodi, sarei proprio curioso adesso di sapere quanti di questi siano fedeli al manga e quanti no. Ho quasi paura ad avere una risposta.
A differenza di altre serie in cui i filler sono pessimi dal primo all'ultimo, c'è da dire però che alcuni di essi non sono da buttare completamente, anzi, in diverse circostanza ci si trova davanti ottimi episodi veramente ben strutturati. Il problema di fondo è comunque un altro piuttosto: sarebbe ora che Aoyama decidesse di avviarsi quanto prima verso la conclusione perchè a lungo andare il troppo stroppia e si rischia veramente di rovinare (se già non lo si è fatto) quanto di buono concepito finora.
Capisco che serie come Detective Conan, One Piece, Naruto e Bleach siano oggi fenomeni commerciali con pochi eguali, però a volte occorrerebbe buon senso.
Riguardo l'aspetto tecnico, nel corso degli anni il design è cambiato di parecchio e le differenze tra la prima serie e un episodio qualunque dei giorni nostri è assolutamente lampante. Basti dare un'occhiata all'aspetto dei vari personaggi per farsi un'idea di com'erano allora e come sono adesso.
In Italia la serie è approdata sugli schermi di Italia 1 e nel pieno stile di Mediaset indovinate un po' se vi sono state apportate censure? Ma certo che si, figurarsi se per un titolo giallo-poliziesco come Detective Conan non apportavano stravolgimenti in ogni dove. Esempio facile facile? La parola “uccidere” è tabù, viva i sinonimi e dunque vai con “eliminare”, “fare fuori”, “freddare” e via dicendo.
In conclusione da appassionato d'intrighi e mistero, apprezzo molto Detective Conan e nel complesso, pur essendosi protratto un po' troppo nel tempo lo consiglio a tutti gli amanti del genere continuando a confidandare però in un epilogo nel più breve tempo possibile.
Era il 1994 infatti quando in patria fu pubblicato il primo capitolo dell'opera di Gosho Aoyama e da allora non solo la sua pubblicazione è ancora in corso, ma continua a ricevere più che discreti consensi.
Come spesso e volentieri accade con titoli Shounen che catturano l'attenzione e riscuotono fin da subito -o quasi- riscontri positivi da parte dei lettori, ecco che non tarda ad arrivare qualche tempo più tardi una trasposizione animata per il titolo in questione ed esattamente due anni più tardi.
La trama racconta di un brillante studente liceale che a dispetto della sua giovane età è a tutti gli effetti un abilissimo investigatore che collabora con la polizia risolvendo numerosi casi apparentementi intricati. Il suo nome è Shinichi Kudo.
Grande appassionato di gialli e di calcio, vive le giornate fra un caso e l'altro, ma proprio in una circostanza in cui è a divertirsi con la sua amica Ran all'interno di un parco divertimenti, qualcosa va storto: prima assiste ad un omicidio che risolve senza troppi problemi ma poco dopo nota qualcosa che non avrebbe mai dovuto e che da quel momento cambia per sempre la sua vita. Il ragazzo assiste infatti ad uno scambio di denaro fra due uomini che accorgendosi della sua presenza lo rincorrono con successo e decidono di ucciderlo iniettandogli una strana sostanza. Lasciato esanime a terra, Shinichi però non muore bensì, incredibilmente, ringiovanisce di una decina d'anni tornando ad essere un bambino. Muta solo nell'aspetto però, le sue doti intellettive rimangono inalterate.
Aiutato dal dottor Hagasa cambia nome diventando Conan Edogawa (in onore a due grandi scrittori di racconti gialli) e per una serie di eventi va ad abitare proprio a casa della sua amica Ran e suo padre Kogoro (detto Goro) Mori, detective -di basso rango- a sua volta.
Il suo obiettivo sarà dunque quello di scoprire chi si cela dietro quegli uomini per poterli smascherare e tornare così nuovamente adulto. Per fare ciò “segue” i casi di Goro risolvendoli al suo posto facendogli acquistare fama e notorietà. A voi scoprire come e il modo “bizzarro” in cui si sostituisce a Goro.
L'anime fin da subito parte forte presentandoci numerosi casi interessanti che risultano assai piacevoli da seguire; si presta talmente attenzione ai vari indizi, prove, interrogatori, alibi, espressioni degli indagati, luoghi del delitto e qualsiasi altro elemento che man mano viene mostrato che lo spettatore è indotto a partecipare “attivamente” alle indagini, compiendo ragionamenti propri per riuscire a scovare prima di Conan il colpevole di turno e poter così dire: <i>lo sapevo che era stato lui/lei!</i>
Quest'arco narrativo però, ahimè, è un continuo ripetersi fin da quando è partito questo titolo il che a lungo andare può stancare.
Stanca il fatto che la trama portante procede troppo a rilento e dunque i casi che coinvolgono in qualche modo i misteriosi individui dell'organizzazione sono sempre più diladati nel tempo. La prosecuzione attuale del manga poi non aiuta in tal senso, infatti nell'anime per coprire i buchi nell'attesa del nuovo materiale cartaceo da trasporre in animazione, si danno vita ad una serie di filler allucinanti. In Giappone hanno da poco oltrepassato i 600 episodi, sarei proprio curioso adesso di sapere quanti di questi siano fedeli al manga e quanti no. Ho quasi paura ad avere una risposta.
A differenza di altre serie in cui i filler sono pessimi dal primo all'ultimo, c'è da dire però che alcuni di essi non sono da buttare completamente, anzi, in diverse circostanza ci si trova davanti ottimi episodi veramente ben strutturati. Il problema di fondo è comunque un altro piuttosto: sarebbe ora che Aoyama decidesse di avviarsi quanto prima verso la conclusione perchè a lungo andare il troppo stroppia e si rischia veramente di rovinare (se già non lo si è fatto) quanto di buono concepito finora.
Capisco che serie come Detective Conan, One Piece, Naruto e Bleach siano oggi fenomeni commerciali con pochi eguali, però a volte occorrerebbe buon senso.
Riguardo l'aspetto tecnico, nel corso degli anni il design è cambiato di parecchio e le differenze tra la prima serie e un episodio qualunque dei giorni nostri è assolutamente lampante. Basti dare un'occhiata all'aspetto dei vari personaggi per farsi un'idea di com'erano allora e come sono adesso.
In Italia la serie è approdata sugli schermi di Italia 1 e nel pieno stile di Mediaset indovinate un po' se vi sono state apportate censure? Ma certo che si, figurarsi se per un titolo giallo-poliziesco come Detective Conan non apportavano stravolgimenti in ogni dove. Esempio facile facile? La parola “uccidere” è tabù, viva i sinonimi e dunque vai con “eliminare”, “fare fuori”, “freddare” e via dicendo.
In conclusione da appassionato d'intrighi e mistero, apprezzo molto Detective Conan e nel complesso, pur essendosi protratto un po' troppo nel tempo lo consiglio a tutti gli amanti del genere continuando a confidandare però in un epilogo nel più breve tempo possibile.
Detective Conan è sicuramente un anime con alti e bassi, non penso che nessuno possa dare per oro colato ogni episodio dei 600+ attualmente trasmessi. Considerato però che è in uscita settimanale "perpetua" da 15 anni per me merita un bel 8.
La colonna sonora di quest'anime ha purtroppo subìto forti modifiche durante gli anni, passando da azzeccatissimi, almeno per me, brani con protagonisti i sassofoni, al classico pop/commerciale giapponese che attira più spettatori, e non posso certo farne una colpa dei produttori.
Anche il disegno è passato da molto caratteristico a molto uniformato, ma questo è successo anche nel manga e quindi ci sta.
In generale si può dire che per essere uno "shounen", il livello è sopra la media.
E veniamo al punto cruciale: la trama.
L'idea di Gosho Aoyama è stata geniale e solo per quello merita attenzione. Quasi come scusa per fare rientrare nel genere "shonen" un anime altrimenti da adulti, ha avuto la pensata di rimpicciolire il protagonista fornendo così una motivazione al nome del protagonista e ai Detective Boys, riferimento parecchio esplicito ai giovani aiutanti di Sherlock Holmes. Così il piccolo-grande Conan Edogawa seguirà l'incapace Detective Kogoro attraverso una miriade di casi (soprattutto omicidi) con lo scopo ultimo di trovare e sgominare l'organizzazione criminale che lo ha rimpicciolito.
La cosa veramente incredibile di quest'anime è che non c'è una divisione in "trama originale" e "episodi filler", la ricerca dell'organizzazione criminale è messa in secondo piano dai macchinosi, molto spesso mirabili, casi di omicidio da risolvere.
Per chi fosse appassionato del genere giallo alla Shelock Holmes, o abbia letto qualcosa di Rampo, posso assicurare che almeno ~50 episodi sono concepiti in maniera impeccabile al pari dei corrispettivi di inizio secolo.
Non so per quanto tempo questa manna possa andare avanti visto che a ogni puntata gli autori devono inventarsi un caso diverso, il più possibile sensato e ricco di suspance, ma sembra che finora segni evidenti di cedimento non ce ne siano stati.
Una piccola nota a chi critica la quasi totale assenza di un "filone principale" e/o le banali incongruenze come l'incompetenza della polizia o che nessuno si accorga che Kogoro non parla o tutte altre cose del genere; dovreste riuscire ad andare oltre a queste banali frivolezze, e magari immedesimarvi per provare a risolvere il caso. L'anime in partenza non ha la pretesa di essere verosimile dal punto di vista della "storia" e nemmeno ci prova, anzi, molte volte la cosa viene presa con sana ironia, d'altronde è pur sempre uno shounen!
La colonna sonora di quest'anime ha purtroppo subìto forti modifiche durante gli anni, passando da azzeccatissimi, almeno per me, brani con protagonisti i sassofoni, al classico pop/commerciale giapponese che attira più spettatori, e non posso certo farne una colpa dei produttori.
Anche il disegno è passato da molto caratteristico a molto uniformato, ma questo è successo anche nel manga e quindi ci sta.
In generale si può dire che per essere uno "shounen", il livello è sopra la media.
E veniamo al punto cruciale: la trama.
L'idea di Gosho Aoyama è stata geniale e solo per quello merita attenzione. Quasi come scusa per fare rientrare nel genere "shonen" un anime altrimenti da adulti, ha avuto la pensata di rimpicciolire il protagonista fornendo così una motivazione al nome del protagonista e ai Detective Boys, riferimento parecchio esplicito ai giovani aiutanti di Sherlock Holmes. Così il piccolo-grande Conan Edogawa seguirà l'incapace Detective Kogoro attraverso una miriade di casi (soprattutto omicidi) con lo scopo ultimo di trovare e sgominare l'organizzazione criminale che lo ha rimpicciolito.
La cosa veramente incredibile di quest'anime è che non c'è una divisione in "trama originale" e "episodi filler", la ricerca dell'organizzazione criminale è messa in secondo piano dai macchinosi, molto spesso mirabili, casi di omicidio da risolvere.
Per chi fosse appassionato del genere giallo alla Shelock Holmes, o abbia letto qualcosa di Rampo, posso assicurare che almeno ~50 episodi sono concepiti in maniera impeccabile al pari dei corrispettivi di inizio secolo.
Non so per quanto tempo questa manna possa andare avanti visto che a ogni puntata gli autori devono inventarsi un caso diverso, il più possibile sensato e ricco di suspance, ma sembra che finora segni evidenti di cedimento non ce ne siano stati.
Una piccola nota a chi critica la quasi totale assenza di un "filone principale" e/o le banali incongruenze come l'incompetenza della polizia o che nessuno si accorga che Kogoro non parla o tutte altre cose del genere; dovreste riuscire ad andare oltre a queste banali frivolezze, e magari immedesimarvi per provare a risolvere il caso. L'anime in partenza non ha la pretesa di essere verosimile dal punto di vista della "storia" e nemmeno ci prova, anzi, molte volte la cosa viene presa con sana ironia, d'altronde è pur sempre uno shounen!
"Detective Conan" è un anime ispirato all'omonimo manga ideato da Gosho Aoyama che è arrivato a contare oltre seicento episodi.
Allora, prima di tutto, se non siete particolarmente appassionati del genere poliziesco, non iniziate neanche a visionare quest'anime, dato che l'argomento dell'anime è uno solo, ovvero quello di risolvere casi su casi. Ogni episodio ha sempre lo stesso svolgimento, ovvero: Conan trova un cadavere e quindi iniziano le indagini. Kogoro, che teoricamente dovrebbe essere il miglior detective sulla piazza, in realtà è un imbranato, che da solo non riuscirebbe a risolvere nemmeno un caso; difatti sarà poi sempre Conan a risolvere il caso dopo avere addormentato Kogoro.
La trama è sicuramente molto conosciuta, quindi non la approfondirò.
Diciamo che, dopo oltre seicento episodi, sarebbe anche gradevole poter vedere un finale, finale che purtroppo sembra ancora lontano. Nonostante la lunghezza della serie, continuo a adorarla lo stesso, sarà anche che questa è stata la prima che ho seguito con l'occhio di un appassionato, perciò ci sono davvero affezionatissimo.
Inoltre, il modo in cui Gosho Aoyama è riuscito a "unire" il genere poliziesco a quello di fantascienza è, a parere mio, da considerare. Quando dico fantascienza mi riferisco al fatto che un ragazzo sedicenne sia tornato dieci anni più piccolo e quindi tornare a essere un bambino di sei anni; invece quando dico poliziesco, beh, mi riferisco a tutto il resto.
Secondo il mio parere, serie che contano un numero così elevato di episodi non hanno sempre lo stesso disegno, nel senso che, nel corso degli episodi, il tratto migliora a vista d'occhio, passando da un disegno scarso a un disegno caratterizzato da un tratto preciso e dettagliato in ogni minimo dettaglio.
In conclusione come valutazione a "Detective Conan" do otto, che fino a parecchi episodi fa sarebbe stato vicino al dieci. Quindi consiglio questa serie a tutti gli amanti del genere in questione, ma soprattutto a tutti coloro che hanno il coraggio di recuperare un numero così elevato di episodi, impresa a parere mio titanica.
Allora, prima di tutto, se non siete particolarmente appassionati del genere poliziesco, non iniziate neanche a visionare quest'anime, dato che l'argomento dell'anime è uno solo, ovvero quello di risolvere casi su casi. Ogni episodio ha sempre lo stesso svolgimento, ovvero: Conan trova un cadavere e quindi iniziano le indagini. Kogoro, che teoricamente dovrebbe essere il miglior detective sulla piazza, in realtà è un imbranato, che da solo non riuscirebbe a risolvere nemmeno un caso; difatti sarà poi sempre Conan a risolvere il caso dopo avere addormentato Kogoro.
La trama è sicuramente molto conosciuta, quindi non la approfondirò.
Diciamo che, dopo oltre seicento episodi, sarebbe anche gradevole poter vedere un finale, finale che purtroppo sembra ancora lontano. Nonostante la lunghezza della serie, continuo a adorarla lo stesso, sarà anche che questa è stata la prima che ho seguito con l'occhio di un appassionato, perciò ci sono davvero affezionatissimo.
Inoltre, il modo in cui Gosho Aoyama è riuscito a "unire" il genere poliziesco a quello di fantascienza è, a parere mio, da considerare. Quando dico fantascienza mi riferisco al fatto che un ragazzo sedicenne sia tornato dieci anni più piccolo e quindi tornare a essere un bambino di sei anni; invece quando dico poliziesco, beh, mi riferisco a tutto il resto.
Secondo il mio parere, serie che contano un numero così elevato di episodi non hanno sempre lo stesso disegno, nel senso che, nel corso degli episodi, il tratto migliora a vista d'occhio, passando da un disegno scarso a un disegno caratterizzato da un tratto preciso e dettagliato in ogni minimo dettaglio.
In conclusione come valutazione a "Detective Conan" do otto, che fino a parecchi episodi fa sarebbe stato vicino al dieci. Quindi consiglio questa serie a tutti gli amanti del genere in questione, ma soprattutto a tutti coloro che hanno il coraggio di recuperare un numero così elevato di episodi, impresa a parere mio titanica.
Detective Conan è una serie animata basata sull'omonimo manga scritto da Gosho Aoyama, è stata prodotta dalla Tokyo Movie Shinsha a partire dal 1996 ed è arrivata a 592 episodi.
La storia vede protagonista Shinichi Kudō, un liceale che è un abilissimo investigatore che spesso collabora con la polizia. Insieme a una sua amica, Ran Mōri, ad un parco divertimenti assiste a uno scambio di una somma di denaro tra due uomini; uno di loro è membro di una misteriosa organizzazione criminale ed è vestito in nero. Preso da ciò che stava accadendo davanti ai suoi occhi, Shinichi non si accorge dell'arrivo alle sue spalle di un altro affiliato, e finisce con il venire scoperto e catturato. I due uomini tentano di ucciderlo somministrandogli una nuova sostanza, che però finisce con il trasformarlo in bambino. Shinici prende così il nome di Conan Edogawa e vive con Ran e suo padre Kogoro.
Inizia così a risolvere i casi aiutando Kogoro, che è un detective non troppo bravo. Ad aiutarlo ci sono il dottor Agasa, i giovani detective (suoi compagni di scuola), Ai, una bambina anche lei per colpa della sostanza, e alcuni membri della polizia. Inizia così la ricerca dell'antidoto per farlo ritornare giovane, la quale lo porterà a confrontarsi con tutta l'organizzazione degli uomini in nero. Inoltre se la dovrà vedere con la sua nemesi, Kaito Kid, un ladro vestito di bianco.
Ritengo Detective Conan uno degli anime migliori che siano mai stati realizzati. La trama per me è originalissima e segue molto quella del manga, anche se aggiunge un po' di casi filler. I disegni li trovo eccezionali e per me anche la grafica è molto bella. Ovviamente molte persone troveranno molto ripetitivo questa serie, perché c'è sempre un caso di omicidio da risolvere e, se non ci sono casi particolari che riguardano l'organizzazione o Kaito Kid, tutte le puntate rimangono simili. Ma a mio avviso è proprio questo il bello, perché ogni enigma è diverso: diversi i personaggi, diverse le motivazioni, diversi i metodi. Diciamo che l'autore è veramente eccezionale a trovare sempre casi nuovi e per me entusiasmanti. Concludendo, Detective Conan è una serie di successo molto famosa e seguita, che reputo eccezionale, piacevole, a volte simpatica, altre triste o seria, originale e molto, ma molto bella. Consigliatissima.
La storia vede protagonista Shinichi Kudō, un liceale che è un abilissimo investigatore che spesso collabora con la polizia. Insieme a una sua amica, Ran Mōri, ad un parco divertimenti assiste a uno scambio di una somma di denaro tra due uomini; uno di loro è membro di una misteriosa organizzazione criminale ed è vestito in nero. Preso da ciò che stava accadendo davanti ai suoi occhi, Shinichi non si accorge dell'arrivo alle sue spalle di un altro affiliato, e finisce con il venire scoperto e catturato. I due uomini tentano di ucciderlo somministrandogli una nuova sostanza, che però finisce con il trasformarlo in bambino. Shinici prende così il nome di Conan Edogawa e vive con Ran e suo padre Kogoro.
Inizia così a risolvere i casi aiutando Kogoro, che è un detective non troppo bravo. Ad aiutarlo ci sono il dottor Agasa, i giovani detective (suoi compagni di scuola), Ai, una bambina anche lei per colpa della sostanza, e alcuni membri della polizia. Inizia così la ricerca dell'antidoto per farlo ritornare giovane, la quale lo porterà a confrontarsi con tutta l'organizzazione degli uomini in nero. Inoltre se la dovrà vedere con la sua nemesi, Kaito Kid, un ladro vestito di bianco.
Ritengo Detective Conan uno degli anime migliori che siano mai stati realizzati. La trama per me è originalissima e segue molto quella del manga, anche se aggiunge un po' di casi filler. I disegni li trovo eccezionali e per me anche la grafica è molto bella. Ovviamente molte persone troveranno molto ripetitivo questa serie, perché c'è sempre un caso di omicidio da risolvere e, se non ci sono casi particolari che riguardano l'organizzazione o Kaito Kid, tutte le puntate rimangono simili. Ma a mio avviso è proprio questo il bello, perché ogni enigma è diverso: diversi i personaggi, diverse le motivazioni, diversi i metodi. Diciamo che l'autore è veramente eccezionale a trovare sempre casi nuovi e per me entusiasmanti. Concludendo, Detective Conan è una serie di successo molto famosa e seguita, che reputo eccezionale, piacevole, a volte simpatica, altre triste o seria, originale e molto, ma molto bella. Consigliatissima.
Detective Conan è uno dei miei anime preferiti di sempre. Dunque, come tutti ben saprete, la serie vede protagonista Shinichi Kudo, un liceale di 17 anni con eccezionali capacità deduttive che si ritrova spesso ad aiutare la polizia. Un brutto giorno, però, rimane invischiato in un caso più grande di lui e un membro di una misteriosa organizzazione criminale gli fa ingerire un veleno che, rimpicciolendo il suo tessuto muscolare, lo riporta bambino.
Così da adesso in poi Shinichi/Conan sarà impegnato nel tentativo di ritrovare l'organizzazione e di ritornare il ragazzo di un tempo.
Fatta questa premessa, l'anime si struttura in episodi autoconclusivi nei quali vediamo il nostro piccolo detective risolvere casi sempre più difficili accompagnato dall'amica Ran e dal di lei padre Goro, anche se a poco a poco i misteri sull'organizzazione segreta inizieranno ad essere svelati. Sebbene la struttura della serie - caso, risolvi caso - possa apparire ripetitiva, ci sono sempre degli elementi interessanti che portano a seguire l'anime e a cercare di capire i moventi degli assassini o a tentare di risolvere i casi attraverso gli indizi che vengono disseminati.
In definitiva, ritengo Detective Conan un ottimo anime, veramente consigliato, la cui unica pecca è forse quella di essere troppo lungo e prolisso.
Così da adesso in poi Shinichi/Conan sarà impegnato nel tentativo di ritrovare l'organizzazione e di ritornare il ragazzo di un tempo.
Fatta questa premessa, l'anime si struttura in episodi autoconclusivi nei quali vediamo il nostro piccolo detective risolvere casi sempre più difficili accompagnato dall'amica Ran e dal di lei padre Goro, anche se a poco a poco i misteri sull'organizzazione segreta inizieranno ad essere svelati. Sebbene la struttura della serie - caso, risolvi caso - possa apparire ripetitiva, ci sono sempre degli elementi interessanti che portano a seguire l'anime e a cercare di capire i moventi degli assassini o a tentare di risolvere i casi attraverso gli indizi che vengono disseminati.
In definitiva, ritengo Detective Conan un ottimo anime, veramente consigliato, la cui unica pecca è forse quella di essere troppo lungo e prolisso.
Senza dubbio Detective Conan è interessante e piacevole, specie per chi ama le storie di detectives... anche quando queste sono al limite del realistico - anzi, lo ignorano di un buon passo. E' un po' come guardarsi Captain Tsubasa (Holly&Benji), solo con detectives e criminali al posto dei calciatori; insomma, non è realistico, ma in parte è proprio il surrealismo delle situazioni a stuzzicare.
Ma se si può soprassedere su trovate assurde per ammazzare la gente, è più difficile soprassedere sui moventi più che spesso assurdi, che spingono il criminale di turno a compiere il suo orribile delitto. Questi vanno da una presa in giro all'avvelenamento di un animale domestico.
Il "moralismo" spicciolo di Conan e dei suoi poi non aiuta. Capita spesso che il detective non biasimi l'assassino per aver compiuto il delitto, o almeno che non lo biasimi per il motivo giusto. Sembra a volte ritenga che entrambi - vittima e colpevole scoperto - si siano meritati la loro sorte; l'idea di denunciare qualcuno piuttosto che ammazzarlo sembra non sfiorare proprio la mente dei personaggi.
Ho sentito fin troppo spesso cose del tipo: "Ha cercato di dare la colpa al suo cane, che stronzo! Il fatto che abbia ammazzato una persona passa del tutto in secondo piano paragonato a questo!", oppure "Ha profanato la nobile arte della cucina per compiere un delitto! Non potrà mai perdonarselo!".
Il messaggio che ne passa lo trovo alquanto amorale.
E' questo uno degli aspetti più sgradevoli di Detective Conan; altro che lo skateboard a reazione, il metodo di addormentare Goro e far finta d'essere lui per risolvere il caso, le scarpe potenziate alla 007 e tutte le altre assurdità che popolano l'anime.
Ma se si può soprassedere su trovate assurde per ammazzare la gente, è più difficile soprassedere sui moventi più che spesso assurdi, che spingono il criminale di turno a compiere il suo orribile delitto. Questi vanno da una presa in giro all'avvelenamento di un animale domestico.
Il "moralismo" spicciolo di Conan e dei suoi poi non aiuta. Capita spesso che il detective non biasimi l'assassino per aver compiuto il delitto, o almeno che non lo biasimi per il motivo giusto. Sembra a volte ritenga che entrambi - vittima e colpevole scoperto - si siano meritati la loro sorte; l'idea di denunciare qualcuno piuttosto che ammazzarlo sembra non sfiorare proprio la mente dei personaggi.
Ho sentito fin troppo spesso cose del tipo: "Ha cercato di dare la colpa al suo cane, che stronzo! Il fatto che abbia ammazzato una persona passa del tutto in secondo piano paragonato a questo!", oppure "Ha profanato la nobile arte della cucina per compiere un delitto! Non potrà mai perdonarselo!".
Il messaggio che ne passa lo trovo alquanto amorale.
E' questo uno degli aspetti più sgradevoli di Detective Conan; altro che lo skateboard a reazione, il metodo di addormentare Goro e far finta d'essere lui per risolvere il caso, le scarpe potenziate alla 007 e tutte le altre assurdità che popolano l'anime.
Detective Conan è il miglior anime “giallo” di tutti i tempi.
La storia racconta di Shinichi, un detective universitario che viene ritrasformato bambino da membri di un’organizzazione criminale, che il ragazzo, che si fa chiamare Conan, cercherà di ritrovare.
Ma in attesa di questo continua a svolgere il suo lavoro di detective, insieme a degli amici. Solo una persona conosce la sua vera identità,anche se gli amici dopo un po’ di puntate iniziano a capire che è più intelligente di loro.
Inoltre un dato negativo, secondo me è il fatto di rimpiazzare l’anestetizzazione di Goro con un personaggio qualunque, perché chiunque potrebbe capire che c’e qualcosa che non quadra.
A parte questo, i casi sono curati alla perfezione, saturi di dettagli, in cui nulla è lasciato al caso, ogni semplice gesto ha una motivazione.
Anche se i casi sembrano impossibili da capire, l’autore lascia varie tracce da seguire, anche se va guardato molto attentamente, senza lasciarsi sfuggire nulla.
Inoltre la serie coinvolge molto, invitando chi lo guarda a continuare, sia per la trama che diventa via via più complessa, e necessita di un attenzione maggiore, sia per le perfette animazioni.
Inoltre è uno degli anime tutt’ora più seguiti, il primo che ottiene quest’effetto pur essendo cosi lungo.
La Mediaset comunque, come suo solito sta rovinando tutto… infatti io penso che non sia una cosa furba spezzare episodi in due - tre parti, perche non invoglia lo spettatore a continuare, e spesso non si riesce a capirne lo sviluppo.
E comunque, è l’unico “giallo” che è riuscito a colpirmi, nonostante io non ami questo genere.
Si meriterebbe 9.5, ma dato che devo scegliere gli lascio 9, perche alcuni dettagli potrebbero essere migliorati.
Io metto 100 episodi visti ma non so ne quanti ce ne siano ne quanti ne ho visti ;) Piccolo particolare...
La storia racconta di Shinichi, un detective universitario che viene ritrasformato bambino da membri di un’organizzazione criminale, che il ragazzo, che si fa chiamare Conan, cercherà di ritrovare.
Ma in attesa di questo continua a svolgere il suo lavoro di detective, insieme a degli amici. Solo una persona conosce la sua vera identità,anche se gli amici dopo un po’ di puntate iniziano a capire che è più intelligente di loro.
Inoltre un dato negativo, secondo me è il fatto di rimpiazzare l’anestetizzazione di Goro con un personaggio qualunque, perché chiunque potrebbe capire che c’e qualcosa che non quadra.
A parte questo, i casi sono curati alla perfezione, saturi di dettagli, in cui nulla è lasciato al caso, ogni semplice gesto ha una motivazione.
Anche se i casi sembrano impossibili da capire, l’autore lascia varie tracce da seguire, anche se va guardato molto attentamente, senza lasciarsi sfuggire nulla.
Inoltre la serie coinvolge molto, invitando chi lo guarda a continuare, sia per la trama che diventa via via più complessa, e necessita di un attenzione maggiore, sia per le perfette animazioni.
Inoltre è uno degli anime tutt’ora più seguiti, il primo che ottiene quest’effetto pur essendo cosi lungo.
La Mediaset comunque, come suo solito sta rovinando tutto… infatti io penso che non sia una cosa furba spezzare episodi in due - tre parti, perche non invoglia lo spettatore a continuare, e spesso non si riesce a capirne lo sviluppo.
E comunque, è l’unico “giallo” che è riuscito a colpirmi, nonostante io non ami questo genere.
Si meriterebbe 9.5, ma dato che devo scegliere gli lascio 9, perche alcuni dettagli potrebbero essere migliorati.
Io metto 100 episodi visti ma non so ne quanti ce ne siano ne quanti ne ho visti ;) Piccolo particolare...
Detective Conan è un anime semplicemente GENIALE!!! Uguale a un telefilm giallo nel vero senso della parola! C'è tutto quello di cui c'è bisogno in un genere poliziesco: azione, intrighi, mistero, casi a volontà, suspense, a volte anche un pizzico di horror! Detective Conan è sicuramente la migliore opera che tratta l'argomento! La storia è davvero originale: il liceale Shinichi Kudo, che si diverte a fare il detective aiutando la polizia con le sue deduzioni perfette, viene trasformato da una organizzazione criminale segreta in un bambino di 8 anni! La vita di Shinichi si tramuterà così in quella del piccolo detective Conan Edogawa. Conan con l'aiuto del professor Agasa, uno scienziato in pensione che gli costruisce diversi marchingegni che lo aiuteranno nelle indagini, crea la sua nuova identità e inizia la vita alle scuole elementari. Ogni episodio sarà caratterizzato da un nuovo caso da risolvere e gli intrighi coinvolgono a 360° lo spettatore, che si ritrova inevitabilmente a fare ipotesi sul possibile assassino o colpevole della situazione. I disegni soprattutto nelle prime serie non sono eccellenti, ma nelle ultime stagioni c'è stato un miglioramento notevole. Con l'aggiunta di colori più brillanti che donano un aspetto visivo molto bello. Le musiche forse andavano cambiate perchè dopo 400 puntate una nuova serie di accompagnamenti andava veramente fatta. L'unico neo di Detective Conan è, purtroppo, proprio la lunghezza eccessiva dell'anime (ma anche del manga in verità). La trama degli episodi rimane sempre la stessa, e a lungo andare risulta piatta. Infatti dopo 200 puntate circa che ho guardato con passione, mi sono stufata perchè non si viene mai a capo del mistero dell'organizzazione che ha trasformato Shinichi. Ed è un peccato che un prodotto così valido venga commercializzato in questo modo. Un finale degno, dopo così tante puntate sarebbe stato meglio, ma nonostante tutto ritengo Detective Conan una pietra miliare nella storia dell'animazione giapponese, per essere un anime originale che introduce in modo innovativo il genere giallo anche nel mondo dei più piccoli. Un classico oramai, consigliato agli amanti del mistero...
Detective Conan è un anime non molto comune ai nostri tempi: infatti c'è da sorprendersi che la Mediaset, sempre molto accurata nelle censure, abbia fatto il primo passo nell'acquistare un prodotto simile, pieno di morti e spesso anche di esagerazioni da parte di Conan/Shinichi nei sospetti di donne. Anche Goro è da biasimare: più scemo non lo potevano fare. Direi che i casi sono troppo complessi e ci vorrebbe un x-factor per risolverli. Comunque è proprio questo che rende la serie guardabile, insieme ai nuovi personaggi(Ai, per esempio, è un personaggio che mi piace tanto) e all'attesa di come andrà a finire; poi Conan è talmente carino e dolce e Shinichi talmente affascinante e intelligente che fa venire da piangere il pensiero che non esistano veramente. La squadra dei giovani detective è molto buffa, hanno già capito che Conan è troppo bravo (vedersi nuovi episodi) e non vogliono che sappia i casi che loro vogliono risolvere. La trama è avvincente, ma talvolta ci sono episodi così noiosi che ti viene voglia di addormentarti.
Detective Conan è divenuto ormai un manga molto popolare in patria, dal 1994, come in Italia, dove il successo è germogliato proprio grazie alla trasmissione su Mediaset della controparte animata, che tutt'oggi sembra interessare un vasto pubblico, soprattutto di adolescenti.
In mia opinione all'epoca (nell'ormai lontano 2002) la serie rappresentava davvero qualcosa di fresco e coinvolgente, poichè, nonostante puntasse ad un target di più piccoli, gli originali contenuti di genere giallo, alquanto rari ancora oggi ma ancor di più in quegli anni, uniti a dei protagonisti piuttosto carismatici (Conan Edogawa e Kogoro su tutti), e alle interessanti vicende autoconclusive di ogni episodio, davvero ben congegnate, costituivano davvero un prodotto coi fiocchi.
Non dimentichiamo comunque che di tagli nella versione italiana ne sono stati fatti eccome, un vero peccato, visto che inevitabilmente in molte occasioni i concetti non corrispondono affatto (basti citare la modificazione di "sangue" in "liquido corporeo", oppure di "droga" in "sostanze sospette").
I vari casi analizzati man mano hanno quasi sempre concesso momenti di piacevole svago, richiedendo anche una notevole partecipazione dello spettatore ed opportuno impiego di materia grigia nella risoluzione dei misteri, espediente che può entusiasmare grandi e piccini, ed è forse anche per questo che il piccolo Edogawa è divenuto ormai un'icona.
La qualità delle animazioni, dei disegni e delle musiche è inoltre sempre stata indiscutibile, ovviamente sempre nel quadro di un'opera di stampo shonen.
Bisogna comunque sottolineare, tra i maggiori difetti di questa serie: una trama principale abbastanza spoglia; una struttura alla base degli episodi alquanto sistematica, che a lungo andare rischia di assopire l'euforia iniziale; la piattezza dei fondali e l'esiguo repertorio musicale di fondo, carino sì, ma piuttosto monotono.
In conclusione, Detective Conan si piazza di sicuro tra i più modesti shonen in circolazione, confezionando una buona mole di intrattenimento, e per di più con l'ironia e l'azione che non stancano mai (o quasi).
Godibile.
In mia opinione all'epoca (nell'ormai lontano 2002) la serie rappresentava davvero qualcosa di fresco e coinvolgente, poichè, nonostante puntasse ad un target di più piccoli, gli originali contenuti di genere giallo, alquanto rari ancora oggi ma ancor di più in quegli anni, uniti a dei protagonisti piuttosto carismatici (Conan Edogawa e Kogoro su tutti), e alle interessanti vicende autoconclusive di ogni episodio, davvero ben congegnate, costituivano davvero un prodotto coi fiocchi.
Non dimentichiamo comunque che di tagli nella versione italiana ne sono stati fatti eccome, un vero peccato, visto che inevitabilmente in molte occasioni i concetti non corrispondono affatto (basti citare la modificazione di "sangue" in "liquido corporeo", oppure di "droga" in "sostanze sospette").
I vari casi analizzati man mano hanno quasi sempre concesso momenti di piacevole svago, richiedendo anche una notevole partecipazione dello spettatore ed opportuno impiego di materia grigia nella risoluzione dei misteri, espediente che può entusiasmare grandi e piccini, ed è forse anche per questo che il piccolo Edogawa è divenuto ormai un'icona.
La qualità delle animazioni, dei disegni e delle musiche è inoltre sempre stata indiscutibile, ovviamente sempre nel quadro di un'opera di stampo shonen.
Bisogna comunque sottolineare, tra i maggiori difetti di questa serie: una trama principale abbastanza spoglia; una struttura alla base degli episodi alquanto sistematica, che a lungo andare rischia di assopire l'euforia iniziale; la piattezza dei fondali e l'esiguo repertorio musicale di fondo, carino sì, ma piuttosto monotono.
In conclusione, Detective Conan si piazza di sicuro tra i più modesti shonen in circolazione, confezionando una buona mole di intrattenimento, e per di più con l'ironia e l'azione che non stancano mai (o quasi).
Godibile.
Che dire... Pessimo! Il ragazzo che torna piccolo, vabbè, nulla di eccezionale, anche se in un anime che rispecchia la realtà questa trovata mi sembra piuttosto stupida. Dovunque va c'è un morto, indagano i detective professionisti eppure sono talmente stupidi che non riescono neppur lontanamente ad arrivare alla soluzione del caso. Basti vedere Kogoro, non fa praticamente nulla, è più intelligente un koala! Senza offesa per i koala. Poi arriva lui, Shinichi, trova qualche indizio anche se non riesce a trovare il colpevole, poi ad un certo punto... Ecco! Ha l'illuminazione! Risolve il caso, chiama tutti gli indagati e siccome è diventato un bimbetto e non vuole far scoprire la sua vera identità, alla fine di ogni puntata fa addormentare Kogoro sparandogli degli aghi soporiferi, che si accascia su una sedia nelle pose più strane ma non stramazza mai al suolo non si sà per quale criterio di gravità, e con un modulatore vocale, mentre lui è ben nascosto spiega il caso a posto del detective. Ma cosa ancor più strana è che nessuno dei presenti si accorge che Goro in realtà non muove la bocca, tutti sono convinti che sia proprio lui a parlare... Ma che è un ventriloquo?? Serie che viene portata avanti ai limiti della sopportazione, episodi tutti uguali, nella maggior parte dei casi il movente è la vendetta, l'assassino magari si vuole vendicare di cose successe 10 anni prima, ma lo fa proprio quando Conan gli arriva in mezzo ai piedi. Non lo consiglio a nessuno, nemmeno a chi è appassionato di gialli perchè vedendo questo anime calerebbe a livelli troppo bassi. Grafica mediocre. Non ho messo uno perchè per andare avanti con più di 300 episodi inventando casi ogni volta "diversi" ce ne vuole.
Si sono voluti unire in questo anime dei differenti modi di fare un "cartoon giallo", ovvero le vecchie parodie di Sherlock holmes umane e animali, i famosi episodi strampalati dell'Ispettore gadget, gli intenti criminosi di Lupin, gli inseguimenti e le indagini di City hunter, occhi di gatto eccetera, tutto questo è Detective Conan.
Un cartone dove le volgarità e qualche nudo di quelle serie sono state amalgamate, ripulite grazie all'innocenza e l'astuzia di un bambino che riesce a risolvere i casi che nemmeno Colombo oserebbe così tanto.
C'è comunque la storia di un grande investigatore adulto che chissà per quale sortilegio si ritrova nuovamente bimbetto, ma ciò non toglie la forza e la voglia che sempre lo hanno distinto in età adulta a risolvere i casi, anzi il fatto di avere quell'aria così innocente davanti a tutti gli permetterà di avvicinarsi ai criminali con più facilità.
Il successo di questo cartone comunque è dovuto alla minuziosità degli autori di descrivere punto per punto ogni particolare delle indagini, laddove assolutamente nulla viene lasciato al caso, e laddove i pronti occhi e carattere del protagonista, nonostante le soffiate inutili di circostanza, riesce comunque a risolvere il caso, anche grazie a particolari e utili congegni.
Un cartone che non stanca mai per l'intellettualità messa così spudoratamente in campo, un cartone che fa continuamente riflettere su tute le avversità che la vita ti pone davanti e che ti nasconde sotto le spoglie dei criminali, ovvero coloro che poi danno vita effettivamente a questi episodi.
E' pure vero che non esistendo i criminali, il mondo non avrebbe bisogno di Detective conan, ma lo spirito giusto di un adulto incarnato in un bambino, con le indagini nel sangue e pronto a rischiare la vita in qualsiasi momento, per salvare quella di molte vittime innocenti, verrà sempre in soccorso di chi ne avrà bisogno, per la gioia di tutti, autori e spettatori.
Gran grafica, disegni quanto basta e chiaroscuri a ripetizione, testimonianza dell'altalenarsi dei momenti che si vive durante la serie, se ancor oggi la serie ha così successo, lo si deve alla genialità degli autori che lo hanno realizzato, e all'intelletto di chi ha rischiato nel comprarne i diritti e a metterlo in tv, grande doppiaggio di supporto e anche l'intelletto di chi lo ha seguito.
Dico questo perchè è un cartone che necessita di un ascolto particolare, viene proposto come materia facile da vedere, in realtà, se si perde anche un frame, non si potrà mai capire nulla di ciò che dice l'episodio, occhio, quindi, non perdete un solo secondo se ne guardate l'episodio.
Mi va comunque di lanciare un severo monito a Mediaset.
E' brutto quando dividono un episodio importante in due-tre giorni, vale la pena che sia tutto trasmesso per intero togliendo spazio a cartoni che sono inutilmente replicati, lo dico perchè è già successo ed è una cosa che mi ha snervato non poco.
Ribadisco comunque che è un cartone che va assolutamente seguito, dall'inizio alla fine.
Un cartone dove le volgarità e qualche nudo di quelle serie sono state amalgamate, ripulite grazie all'innocenza e l'astuzia di un bambino che riesce a risolvere i casi che nemmeno Colombo oserebbe così tanto.
C'è comunque la storia di un grande investigatore adulto che chissà per quale sortilegio si ritrova nuovamente bimbetto, ma ciò non toglie la forza e la voglia che sempre lo hanno distinto in età adulta a risolvere i casi, anzi il fatto di avere quell'aria così innocente davanti a tutti gli permetterà di avvicinarsi ai criminali con più facilità.
Il successo di questo cartone comunque è dovuto alla minuziosità degli autori di descrivere punto per punto ogni particolare delle indagini, laddove assolutamente nulla viene lasciato al caso, e laddove i pronti occhi e carattere del protagonista, nonostante le soffiate inutili di circostanza, riesce comunque a risolvere il caso, anche grazie a particolari e utili congegni.
Un cartone che non stanca mai per l'intellettualità messa così spudoratamente in campo, un cartone che fa continuamente riflettere su tute le avversità che la vita ti pone davanti e che ti nasconde sotto le spoglie dei criminali, ovvero coloro che poi danno vita effettivamente a questi episodi.
E' pure vero che non esistendo i criminali, il mondo non avrebbe bisogno di Detective conan, ma lo spirito giusto di un adulto incarnato in un bambino, con le indagini nel sangue e pronto a rischiare la vita in qualsiasi momento, per salvare quella di molte vittime innocenti, verrà sempre in soccorso di chi ne avrà bisogno, per la gioia di tutti, autori e spettatori.
Gran grafica, disegni quanto basta e chiaroscuri a ripetizione, testimonianza dell'altalenarsi dei momenti che si vive durante la serie, se ancor oggi la serie ha così successo, lo si deve alla genialità degli autori che lo hanno realizzato, e all'intelletto di chi ha rischiato nel comprarne i diritti e a metterlo in tv, grande doppiaggio di supporto e anche l'intelletto di chi lo ha seguito.
Dico questo perchè è un cartone che necessita di un ascolto particolare, viene proposto come materia facile da vedere, in realtà, se si perde anche un frame, non si potrà mai capire nulla di ciò che dice l'episodio, occhio, quindi, non perdete un solo secondo se ne guardate l'episodio.
Mi va comunque di lanciare un severo monito a Mediaset.
E' brutto quando dividono un episodio importante in due-tre giorni, vale la pena che sia tutto trasmesso per intero togliendo spazio a cartoni che sono inutilmente replicati, lo dico perchè è già successo ed è una cosa che mi ha snervato non poco.
Ribadisco comunque che è un cartone che va assolutamente seguito, dall'inizio alla fine.
Detective conan è il peggior shounen che io abbia mai visto. Premetto che l'inizio è molto ben fatto, ma andando avanti peggiora molto. E' un anime ripetitivo e dopo un po' stufa... Questo anime parla di Shinichi Kudo, un grande detective tornato bambino a causa degli uomini in nero, che creano un specie di pozione. Conan grazie a strumenti datigli da uno scienziato può continuare a fare il detective, ma di nascosto. L'obbiettivo di Conan è trovare gli uomini in nero e tornare grande.
In sette anni da quando l'hanno incominciato in Italia lo guardo e non mi sembra male a parte due cose: impossibile che nessuno si accorga che Conan addormenti i detective (sopratutto Goro) e i delitti sono un po' "troppo complessi" date le poche informazioni che dicono nell'anime anche se il giovane ragazzo scopre l'accaduto in mezzo secondo.
Detective Conan è una serie di Gosho Aoyama del genere poliziesco. Parla di un ragazzo liceale che non sa farsi i fatti suoi e vuole scoprire qualunque cosa racchiuda un crimine, solo che ha ficcato il naso in questioni troppo grosse; un'organizzazione infatti ha scoperto che Shinichi ficcasse il naso nei loro affari così utilizzando un farmaco sperimentale speravano di eliminarlo tuttavia essendo sperimentale ci furono effetti collaterali e l'effetto desiderato non avvenne: il ragazzo si trasformò in un bambino di circa 10 anni anche se la sua splendida mentalità non ne risentì affatto. Si trovava in un parco dei divertimenti con la sua ragazza, Ran ma non vedendolo ritornare si insospettì. Il professor Agasa consigliò al giovane di trasferirsi da Ran e suo padre e così da quel giorno in poi il bambino abitò con i due. Il padre di Ran è Goro Mori (o anche Kogoro) un famoso e abile detective anche se andando avanti nella serie si capirà che confronto al giovane Shinichi lui non può niente. Nessuno verrà a conoscenza della doppia identità di Conan tiene tutti allo scuro tranne il professor Agasa e insieme cercheranno un modo per far tornare il bambino, il ragazzo di un tempo.
Intanto Conan aiuterà Goro nei suoi casi ma siccome il detective è un impedito (nessuno sa come fa ad essere un detective...-.-) lo "aiuta" addormentandolo e camuffando la sua voce con un papillon che simula le voci altrue risolverà tutti i casi.
Ora uno si chiede: Ma come fanno a non accorgersene che un bambino addormenti il detective di professione e che lo sostituisca? Ebbene, la risposta nessuno l'ha trovata e dubito che qualcuno la troverà mai, come: Perché dare ascolto ad un bambino nei casi di omicidio. XD
Detective Conan è una serie di Gosho Aoyama del genere poliziesco. Parla di un ragazzo liceale che non sa farsi i fatti suoi e vuole scoprire qualunque cosa racchiuda un crimine, solo che ha ficcato il naso in questioni troppo grosse; un'organizzazione infatti ha scoperto che Shinichi ficcasse il naso nei loro affari così utilizzando un farmaco sperimentale speravano di eliminarlo tuttavia essendo sperimentale ci furono effetti collaterali e l'effetto desiderato non avvenne: il ragazzo si trasformò in un bambino di circa 10 anni anche se la sua splendida mentalità non ne risentì affatto. Si trovava in un parco dei divertimenti con la sua ragazza, Ran ma non vedendolo ritornare si insospettì. Il professor Agasa consigliò al giovane di trasferirsi da Ran e suo padre e così da quel giorno in poi il bambino abitò con i due. Il padre di Ran è Goro Mori (o anche Kogoro) un famoso e abile detective anche se andando avanti nella serie si capirà che confronto al giovane Shinichi lui non può niente. Nessuno verrà a conoscenza della doppia identità di Conan tiene tutti allo scuro tranne il professor Agasa e insieme cercheranno un modo per far tornare il bambino, il ragazzo di un tempo.
Intanto Conan aiuterà Goro nei suoi casi ma siccome il detective è un impedito (nessuno sa come fa ad essere un detective...-.-) lo "aiuta" addormentandolo e camuffando la sua voce con un papillon che simula le voci altrue risolverà tutti i casi.
Ora uno si chiede: Ma come fanno a non accorgersene che un bambino addormenti il detective di professione e che lo sostituisca? Ebbene, la risposta nessuno l'ha trovata e dubito che qualcuno la troverà mai, come: Perché dare ascolto ad un bambino nei casi di omicidio. XD
Classico eppure innovativo del genere giallo.
Un anime così non si era mai visto. Anche per coloro che non amano questo gene almeno una puntata dovrebbe essere vista.
Non voglio descrivere la storia perchè è già stata trattata ampiamente nelle altre recensioni. Ho visto, seguito, soltanto la serie anime e non ho letto il manga ma ho una vaga idea delle violenze che sono state fatte alla serie in fase di traduzione dato che Mediaset tratta tutto ciò che riguarda le serie animate come se unici destinatari fossero solo i bambini, per tanto in alcuni casi le censure sia per quanto riguarda la trama vocale che quella visiva sono decisamente fastidiose (per non dire di peggio). Basti pensare che la maggior parte dei cadaveri che vengono inquadrati hanno un paio o poco più di spruzzi di sangue (nero per giunta) e le scene più cruente non fanno neanche capire che cosa gli abbiano fatto (se di scene cruente si può parlare)per non parlare delle espressioni alquanto ridicole che vengono usate per dire uccidere o drogare. Per il resto, la serie, soprattutto all'inizio, si presenta un pò noiosa per i filler che sembrano non finire mai e rendono inverosimile la possibilità per il protagonista di tornare normale (proprio il fatto che Conan stesso continui a ripeterlo, quando non succede nulla, ti fa venir voglia di non smettere di vedere la serie). Ma poi la trama alla fine comincia a comparire e sopratutto le puntate successive alla comparsa di Ai sono sempre meno filler, noiosi e autoconclusivi, e sempre più trama che con il passare del tempo comincia ad avere un suo spessore ed un suo fascino. Per quanto riguarda il personaggio devo dire che l'idea di trasformarlo bambino, costringerlo ad agire nell'ombra (che è sempre quella della schiena di Goro) rendendo un pò più viva la parte che riguarda la soluzione del crimine(che puntualmente si verifica dovunque Conan metta piede) non mi dispiace. Se la storia finisse lì potrei anche accettarlo, ma alla fine, dopo quattrocento puntate (ma il tempo nella serie non passa? se si dovesse tener conoto delle stagioni e degli eventi, tipo San Valentino dovrebbero esser passati quasi due anni, e Conan continua a fare le elementari?) in cui Schinichi continua a far credere a Ran di essere all'estero a risolvere casi la situazione sembra sfiorare l'inverosimile(è vero che l'amore è eterno ma c'è un limite a tutto). Oltretutto, secondo me la serie è solo in potenza rispetto a quello che potrebbe essere se si lasciasse più spazio ai personaggi secondari, quali i DB, che se cominciassero a crescere e se si lasciasse un, come dire, pò di tregua a questo alone nero che sembra seguire il piccolo Conan, potrebbero fare grandi cose. Ma queste sono solo fantasie perchè forse mi sono un pò stufato di vedere Conan che risolve i casi e fa tutto da solo (forse è proprio questa la complessità del personaggio, la solitudine e la frustrazione di non poter essere chi è realmente ed essere imprigionato nel corpicino fragile di un bambino, chi lo sa?).
Insomma alla fine tutta la storia assume proprio quella caratteristica, forse neanche voluta, che Mediaset gli ha dato fin dall'inizio, cioè quella di essere una serie più adatta a un pubblico infantile che ad uno, diciamo, più grande. Quindi voto reale 7, ma la speranza di vedere anche un seppur minimo cambiamento che renderebbe il tutto molto più interessante trasforma in un 8.
Un anime così non si era mai visto. Anche per coloro che non amano questo gene almeno una puntata dovrebbe essere vista.
Non voglio descrivere la storia perchè è già stata trattata ampiamente nelle altre recensioni. Ho visto, seguito, soltanto la serie anime e non ho letto il manga ma ho una vaga idea delle violenze che sono state fatte alla serie in fase di traduzione dato che Mediaset tratta tutto ciò che riguarda le serie animate come se unici destinatari fossero solo i bambini, per tanto in alcuni casi le censure sia per quanto riguarda la trama vocale che quella visiva sono decisamente fastidiose (per non dire di peggio). Basti pensare che la maggior parte dei cadaveri che vengono inquadrati hanno un paio o poco più di spruzzi di sangue (nero per giunta) e le scene più cruente non fanno neanche capire che cosa gli abbiano fatto (se di scene cruente si può parlare)per non parlare delle espressioni alquanto ridicole che vengono usate per dire uccidere o drogare. Per il resto, la serie, soprattutto all'inizio, si presenta un pò noiosa per i filler che sembrano non finire mai e rendono inverosimile la possibilità per il protagonista di tornare normale (proprio il fatto che Conan stesso continui a ripeterlo, quando non succede nulla, ti fa venir voglia di non smettere di vedere la serie). Ma poi la trama alla fine comincia a comparire e sopratutto le puntate successive alla comparsa di Ai sono sempre meno filler, noiosi e autoconclusivi, e sempre più trama che con il passare del tempo comincia ad avere un suo spessore ed un suo fascino. Per quanto riguarda il personaggio devo dire che l'idea di trasformarlo bambino, costringerlo ad agire nell'ombra (che è sempre quella della schiena di Goro) rendendo un pò più viva la parte che riguarda la soluzione del crimine(che puntualmente si verifica dovunque Conan metta piede) non mi dispiace. Se la storia finisse lì potrei anche accettarlo, ma alla fine, dopo quattrocento puntate (ma il tempo nella serie non passa? se si dovesse tener conoto delle stagioni e degli eventi, tipo San Valentino dovrebbero esser passati quasi due anni, e Conan continua a fare le elementari?) in cui Schinichi continua a far credere a Ran di essere all'estero a risolvere casi la situazione sembra sfiorare l'inverosimile(è vero che l'amore è eterno ma c'è un limite a tutto). Oltretutto, secondo me la serie è solo in potenza rispetto a quello che potrebbe essere se si lasciasse più spazio ai personaggi secondari, quali i DB, che se cominciassero a crescere e se si lasciasse un, come dire, pò di tregua a questo alone nero che sembra seguire il piccolo Conan, potrebbero fare grandi cose. Ma queste sono solo fantasie perchè forse mi sono un pò stufato di vedere Conan che risolve i casi e fa tutto da solo (forse è proprio questa la complessità del personaggio, la solitudine e la frustrazione di non poter essere chi è realmente ed essere imprigionato nel corpicino fragile di un bambino, chi lo sa?).
Insomma alla fine tutta la storia assume proprio quella caratteristica, forse neanche voluta, che Mediaset gli ha dato fin dall'inizio, cioè quella di essere una serie più adatta a un pubblico infantile che ad uno, diciamo, più grande. Quindi voto reale 7, ma la speranza di vedere anche un seppur minimo cambiamento che renderebbe il tutto molto più interessante trasforma in un 8.
Ho seguito e continuo a seguire su Mediaset la serie animata di Detective Conan perchè mi affascinano molto le storie intrise di mistero e suspense.
Nel complesso la trama è di per sé abbastanza complicata, in quanto alla storia principale del protagonista si intrecciano tante altre storie dei tanti casi da risolvere che fanno anche un pò da sfondo alla trama principale (ad esempio, mi piace molto anche il racconto delle vicende di Kaito Kid e della continua bramosia di Conan/Shinichi nel volerlo catturare a tutti costi), anche se forse rischia di allungarsi un po' troppo e far così perdere un pò il filo del discorso... (o forse è meglio così per allungare la suspense!).
Inoltre mi piace per le intense e coinvolgenti azioni che rende partecipe anche chi sta guardando (adoro le musiche di sottofondo!).
Anche il character design è bello e i personaggi sono creati in modo da colpire il pubblico: mi piacciono ma non adoro particolarmente i visi troppo allungati... :-/
Una cosa che non mi piace: sarà una stupidata, ma non essendo molto amante delle cose sovrannaturali, sopporto un pò a fatica il fatto che il protagonista sia tornato bambino per colpa di un veleno inventato da
medici un pò strambi che non sanno nemmeno cosa hanno in mano (visto che con quella medicina Shinichi doveva morire!)... ma forse (o sicuramente) la particolarità di questo anime sta tutta lì...
... E comunque ciò non toglie il fatto che, personalmente, continuo a seguire con molta intensità questo anime (ho dato voto 9 proprio perchè continua a piacermi!), sicuramente indicato per un pubblico amante dei gialli e delle storie cariche di adrenalina, ma non troppo!
Nel complesso la trama è di per sé abbastanza complicata, in quanto alla storia principale del protagonista si intrecciano tante altre storie dei tanti casi da risolvere che fanno anche un pò da sfondo alla trama principale (ad esempio, mi piace molto anche il racconto delle vicende di Kaito Kid e della continua bramosia di Conan/Shinichi nel volerlo catturare a tutti costi), anche se forse rischia di allungarsi un po' troppo e far così perdere un pò il filo del discorso... (o forse è meglio così per allungare la suspense!).
Inoltre mi piace per le intense e coinvolgenti azioni che rende partecipe anche chi sta guardando (adoro le musiche di sottofondo!).
Anche il character design è bello e i personaggi sono creati in modo da colpire il pubblico: mi piacciono ma non adoro particolarmente i visi troppo allungati... :-/
Una cosa che non mi piace: sarà una stupidata, ma non essendo molto amante delle cose sovrannaturali, sopporto un pò a fatica il fatto che il protagonista sia tornato bambino per colpa di un veleno inventato da
medici un pò strambi che non sanno nemmeno cosa hanno in mano (visto che con quella medicina Shinichi doveva morire!)... ma forse (o sicuramente) la particolarità di questo anime sta tutta lì...
... E comunque ciò non toglie il fatto che, personalmente, continuo a seguire con molta intensità questo anime (ho dato voto 9 proprio perchè continua a piacermi!), sicuramente indicato per un pubblico amante dei gialli e delle storie cariche di adrenalina, ma non troppo!
Non ricordo quante puntate sono in tutto, comunque le ho viste fino al 530 qualcosa. (È ancora in corso l'anime, e comunque, quelle avanti il 500 le ho viste subbate in inglese.)
Diciamo che Conan non merita un dieci, perché a parer mio, pochi anime potrebbero meritare un dieci.
Inizialmente l'anime é disegnato veramente male, e alcune puntate sono poco gradevoli. Ma in seguito, se lo seguite, prende una bella linea, che io stessa adoro.
La trama procede molto lentamente (siamo a 500 passa avanti, ma sinceramente non mi lamento), anche perché Gosho approfondisce molto i rapporti e la storia dei vari personaggi durante le serie (ce ne sono molte in sospeso).
Le persone che iniziano questo anime, a dipendenza dai gusti, penso che verrebbero rapite da queste serie se lo seguono almeno fino al 300 avanti.
(Se devo essere sincera inizialmente non avevo molta voglia di guardare 500 puntate, ma come vedete, alla fine... Conan ha commesso il reato di rapirmi.)
PS: Diciamolo, Conan è un maleducato. Indica sempre le persone dicendo: "È lui il colpevole!".
Diciamo che Conan non merita un dieci, perché a parer mio, pochi anime potrebbero meritare un dieci.
Inizialmente l'anime é disegnato veramente male, e alcune puntate sono poco gradevoli. Ma in seguito, se lo seguite, prende una bella linea, che io stessa adoro.
La trama procede molto lentamente (siamo a 500 passa avanti, ma sinceramente non mi lamento), anche perché Gosho approfondisce molto i rapporti e la storia dei vari personaggi durante le serie (ce ne sono molte in sospeso).
Le persone che iniziano questo anime, a dipendenza dai gusti, penso che verrebbero rapite da queste serie se lo seguono almeno fino al 300 avanti.
(Se devo essere sincera inizialmente non avevo molta voglia di guardare 500 puntate, ma come vedete, alla fine... Conan ha commesso il reato di rapirmi.)
PS: Diciamolo, Conan è un maleducato. Indica sempre le persone dicendo: "È lui il colpevole!".
Detective Conan è uno dei miei anime preferiti di cui ho visto una ventina di episodi (o anche di più). Però devo dire che Conan è bello sfigato! Insomma, prima era un celebre detective del liceo (mi pare), poi gli fanno bere della roba e si ritrova un bambino delle elementari, l'unica cosa che gli è rimasta è la bravura nel risolvere i casi più difficili. E poi come fa a risolverli è un vero mistero, perchè ha pochissimi indizi e pure ce la fa! Ma come?? Espandere un pò lo svolgimento delle indagini in modo che anche altri capiscano no, eh? Ma per sua fortuna, l'anime non ha solo questi difetti, ha anche molti pregi (però di difetti ne ha altri). Per esempio è un anime bellissimo! Sempre a caccia della verità per risolvere difficili casi che, guardacaso, succedono sempre nel luogo dove va Conan (io spero vivamente che non venga mai a casa mia, non ci tengo a trovare un morto nei paraggi). Tuttavia è bello (l'ho già detto, lo so) ed è disegnato bene.
La storia sembrava partire bene con Shinichi che diventa bambino a causa di un'associazione... Ma l'anime si è allontana spesso e volentieri dalla trama principale... Può anche sembrar carino inizialmente,ma con oltre 500 episodi che rompono quanto i filler di Naruto ti rompi... In conclusione manca di fantasia e i casi diventano nella maggior parte delle volte monotoni... Sto bambino trova sempre il pelo nell'uovo e riesce a risolvere un caso che sembrava un delitto perfetto... Adesso veniamo al voto... Beh... Io tutta sta bellezza non gliela attribuisco e posso dire con certezza che non son pochi gli anime che lo superano... Un 4... Questo è ciò che si merita, se non di meno...
Mi piace molto perché mi piacciono i gialli. Ogni episodio è un mistero, un giallo da svelare. Uno dei difetti d'altra parte è proprio l'andatura troppo episodica, la storia portante (Shinichi che deve tornare come prima e possibilmente debellare l'Organizzazione) esce un po' "soffocata" dalle storie personali dei personaggi secondari (assassini e vittime). Altra pecca è che spesso il movente degli omicidi è un po' assurdo (come le tecniche per realizzarlo, anche se è senz'altro interessante). Senza contare che molte cose si reggono su bolle di sapone (il modo in cui Conan riesce a drogare ripetutamente Goro o chi per lui e risolvere il caso al posto suo senza che nessuno se ne accorga. Altra cosa da far notare è che senza i suoi gadgets alla 007 non andrebbe lontano, eppure nessuno trova strano che un bambino possegga cose tipo uno skateboard a reazione - nel film 'trappola di cristallo' - scarpe super potenti - non cito occhiali e cravattino perché parlo dei gadgets che Conan ha utilizzato di fronte a tutti senza ottenere nulla più di un "gasp").
La grafica lascia un po' a desiderare.. Forse il manga è strutturato meglio, non so...
Personaggi interessanti sono gli agenti dell'FBI e gli stessi "antagonisti"... Senza dimenticare il ladro Kid, protagonista di un manga tutto suo!
In ogni caso non sono d'accordo con chi ha detto che ci vuole una particolare cultura per apprezzare questo anime. ^^;;
ps. l'adattamento italiano è orribile e molte battute più che tradotte sono inventate di sana pianta.
La grafica lascia un po' a desiderare.. Forse il manga è strutturato meglio, non so...
Personaggi interessanti sono gli agenti dell'FBI e gli stessi "antagonisti"... Senza dimenticare il ladro Kid, protagonista di un manga tutto suo!
In ogni caso non sono d'accordo con chi ha detto che ci vuole una particolare cultura per apprezzare questo anime. ^^;;
ps. l'adattamento italiano è orribile e molte battute più che tradotte sono inventate di sana pianta.
In un modo semplicemente geniale e mai casuale, questa serie giapponese di anime e manga racconta le vicende di Shinichi Kudo, un liceale con la passione per i casi polizieschi.
In una notte al chiaro di luna, in un luna-park, Shinichi Kudo, allontanandosi dalla sua compagna Ran, viene attaccato da alcuni uomini vestiti di nero, i quali gli iniettano una sostanza che, pur non uccidendolo, lo riporta in età infantile. Da questo momento, Shinichi, tornato bambino, si fa chiamare Cona e va a vivere da uno strampalato ed ingenuo investigatore privato, il detective Mori, e con sua figlia Ran, la quale ha un debole per Shinichi dalla forma normale.
Sarà da questo momento che il giovane "Conan" comincerà ad incontrare ogni giorno delle sventure sulla sua strada, che sembrano non scollarsi più dalla sua (e la nostra) vita. Queste sventure "quotidiane" faranno sì che il giovanissimo detective sperimenti la sua dote (diventata passione) per il mistero, risolvendo casi sempre più ardui e misteriosi, nascondesi dietro all'ombra del fannullone detective Mori, il quale si prenderà sempre il merito, diventando ancora più celebre fra la gente e l'alta società.
Questo scambio di notorietà non guadagnata di Mori, che all'apparenza sembra essere un fattore sfavorevole per Conan/Shinichi, si rivelerà un ottimo modo per migliorare le sue capacità investigative, poiché Mori, con la sua famiglia, verrà sempre invitato da gente importante che gli chiederà di risolvere i propri guai.
Pur mostrando qualche segno di sfortuna (poiché ove si reca Conan, accade qualche disgrazia, che aspetta di essere risolta), tutti le sfide di estrema misteriosità e logica che si presenteranno "QUASI SU UN PIATTO D'ARGENTO" al giovane, verranno risolti con tanta cautela e logica sperimentale dal piccolo.
Questo fatto di logicità si è dimostrato uno dei migliori fattori per i quali questo anime giallo è diventato famosissimo nel mondo, perchè un manga ed un anime così non si erano mai visti!
Ad accompagnare ciò, ci saranno gli intrecci amorosi e le parti commediali che condiscono molta trama di questa opera di Gosho Aoyama, per le quali va consigliato sia ai maschi e le femmine, che ai bambini e gli adulti!
In una notte al chiaro di luna, in un luna-park, Shinichi Kudo, allontanandosi dalla sua compagna Ran, viene attaccato da alcuni uomini vestiti di nero, i quali gli iniettano una sostanza che, pur non uccidendolo, lo riporta in età infantile. Da questo momento, Shinichi, tornato bambino, si fa chiamare Cona e va a vivere da uno strampalato ed ingenuo investigatore privato, il detective Mori, e con sua figlia Ran, la quale ha un debole per Shinichi dalla forma normale.
Sarà da questo momento che il giovane "Conan" comincerà ad incontrare ogni giorno delle sventure sulla sua strada, che sembrano non scollarsi più dalla sua (e la nostra) vita. Queste sventure "quotidiane" faranno sì che il giovanissimo detective sperimenti la sua dote (diventata passione) per il mistero, risolvendo casi sempre più ardui e misteriosi, nascondesi dietro all'ombra del fannullone detective Mori, il quale si prenderà sempre il merito, diventando ancora più celebre fra la gente e l'alta società.
Questo scambio di notorietà non guadagnata di Mori, che all'apparenza sembra essere un fattore sfavorevole per Conan/Shinichi, si rivelerà un ottimo modo per migliorare le sue capacità investigative, poiché Mori, con la sua famiglia, verrà sempre invitato da gente importante che gli chiederà di risolvere i propri guai.
Pur mostrando qualche segno di sfortuna (poiché ove si reca Conan, accade qualche disgrazia, che aspetta di essere risolta), tutti le sfide di estrema misteriosità e logica che si presenteranno "QUASI SU UN PIATTO D'ARGENTO" al giovane, verranno risolti con tanta cautela e logica sperimentale dal piccolo.
Questo fatto di logicità si è dimostrato uno dei migliori fattori per i quali questo anime giallo è diventato famosissimo nel mondo, perchè un manga ed un anime così non si erano mai visti!
Ad accompagnare ciò, ci saranno gli intrecci amorosi e le parti commediali che condiscono molta trama di questa opera di Gosho Aoyama, per le quali va consigliato sia ai maschi e le femmine, che ai bambini e gli adulti!
Ho seguito detective conan per un pò sulla mediaset, essendo uno degli anime di spicco nel palinsesto settimanale, e devo dire che inizialmente mi era anche piaciuto. Era innovativo, interessante, diciamo anche atipico per la media tipicità degli shonen trasmessi a quell'ora, con una trama se vogliamo originale ma ahimè, a lungo ripetitiva e monotona. Per cominciare, l'aspetto tecnico e soprattutto il chara design non mi piace per niente: si tratta certamente dello stile particolare dell'autore, ma come si suol dire, ognuno ha i suoi gusti e lo stile di quest'anime non mi aggrada per niente: troppo spigoloso, sproporzionato (in maniera eccessiva e poco intrigante, anche lo stile Clamp è sproporzionato ma ben più accattivante) e i personaggi non hanno quel carisma che farebbe passare in secondo piano tutto il resto.
Ovviamente sono i contenuti che fanno di un anime un pezzo pregiato, non solo la veste grafica. Conan è davvero originale: narra le bizzarre e pericolose vicende di un giovane detective di nome Shinichi, che per una serie di eventi (causati da alcuni suoi nemici) si ritrova col corpo ringiovanito, circa una decina di anni in meno, e a tutti gli effetti appare un bambino. Il cervello però è rimasto quello geniale e intuitivo del grande detective, e senza arrendersi o darsi per vinto, Shinichi intraprenderà una lunga strada per cercare di risalire ai colpevoli che gli hanno causato questo (ufficialmente all'inizio pare scomparso nel nulla, come disperso), impedendogli di continuare nelle sue indagini. Come inizio mi parve interessantissimo e accattivante: Shinichi venne ospitato a casa della sua fidanzata (che non sapeva minimamente chi lui fosse davvero, scambiandolo per un semplice bimbo maivisto prima), casa fra l'altro di proprietà del padre di lei, il famoso e più navigato (sebbene mediocre) detective Goro. a lungo andare però le puntate risultano noiose, col colito plot: avviene un omicidio, Conan entra in azione (da bimbo Shinichi decide di farsi chiamare così per non dare nell'occhio, in memoria anche del grande Arthur Conan Doyle, inventore del celeberrimo Sherlock Holmes, da cui molti spunti sono stati tratti), e tramite sistemi grossolani e a volte poco convincenti, come strumenti futuristici costruiti da un inventore di sua conoscenza che sta lavorando per far tornare Shinichi normale, riesce a risolvere il caso. A volte la costruzione della trama varia di poco, ma ogni episodio pare autoconclusivo e alla lunga tedioso, e l'immenso numero di puntate che l'anime comprende, lo fa diventare davvero noioso. Conan risolve i casi talvolta con trovate geniali, e qui si deve dare atto agli sceneggiatori davvero in gamba di aver ideato qualcosa di geniale, ma altre volte le vicende paiono troppo artefatte e poco credibili. I personaggi coinvolti negli omicidi (per carità ogni episodio muore qualcuno o ci va vicino, dopo 300 episodi il Giappone sarà decimato!), compiono errori banali e ridicoli, oppure è conan a notare cose che neanche quelli di C.S.I. riuscirebbero a vedere. Insomma, sarebbe potuto essere un anime davvero interessante se fosse stato più corto e sopratutto più incentrato sulla vicenda principale che ha costretto il protagonista a vivere nel corpo di un bambino, piuttosto che una serie infinita di casi tutti diversi e allo stesso tempo simili e davvero noiosi. Se siete curiosi e non l'avete mai visto, qualche episodio è ciò che fa per voi, ma sconsiglio di gettarsi nella coraggiosa missione di vederselo tutto quanto.
Ovviamente sono i contenuti che fanno di un anime un pezzo pregiato, non solo la veste grafica. Conan è davvero originale: narra le bizzarre e pericolose vicende di un giovane detective di nome Shinichi, che per una serie di eventi (causati da alcuni suoi nemici) si ritrova col corpo ringiovanito, circa una decina di anni in meno, e a tutti gli effetti appare un bambino. Il cervello però è rimasto quello geniale e intuitivo del grande detective, e senza arrendersi o darsi per vinto, Shinichi intraprenderà una lunga strada per cercare di risalire ai colpevoli che gli hanno causato questo (ufficialmente all'inizio pare scomparso nel nulla, come disperso), impedendogli di continuare nelle sue indagini. Come inizio mi parve interessantissimo e accattivante: Shinichi venne ospitato a casa della sua fidanzata (che non sapeva minimamente chi lui fosse davvero, scambiandolo per un semplice bimbo maivisto prima), casa fra l'altro di proprietà del padre di lei, il famoso e più navigato (sebbene mediocre) detective Goro. a lungo andare però le puntate risultano noiose, col colito plot: avviene un omicidio, Conan entra in azione (da bimbo Shinichi decide di farsi chiamare così per non dare nell'occhio, in memoria anche del grande Arthur Conan Doyle, inventore del celeberrimo Sherlock Holmes, da cui molti spunti sono stati tratti), e tramite sistemi grossolani e a volte poco convincenti, come strumenti futuristici costruiti da un inventore di sua conoscenza che sta lavorando per far tornare Shinichi normale, riesce a risolvere il caso. A volte la costruzione della trama varia di poco, ma ogni episodio pare autoconclusivo e alla lunga tedioso, e l'immenso numero di puntate che l'anime comprende, lo fa diventare davvero noioso. Conan risolve i casi talvolta con trovate geniali, e qui si deve dare atto agli sceneggiatori davvero in gamba di aver ideato qualcosa di geniale, ma altre volte le vicende paiono troppo artefatte e poco credibili. I personaggi coinvolti negli omicidi (per carità ogni episodio muore qualcuno o ci va vicino, dopo 300 episodi il Giappone sarà decimato!), compiono errori banali e ridicoli, oppure è conan a notare cose che neanche quelli di C.S.I. riuscirebbero a vedere. Insomma, sarebbe potuto essere un anime davvero interessante se fosse stato più corto e sopratutto più incentrato sulla vicenda principale che ha costretto il protagonista a vivere nel corpo di un bambino, piuttosto che una serie infinita di casi tutti diversi e allo stesso tempo simili e davvero noiosi. Se siete curiosi e non l'avete mai visto, qualche episodio è ciò che fa per voi, ma sconsiglio di gettarsi nella coraggiosa missione di vederselo tutto quanto.
L'anime è indubbiamente molto bello, appassionante, indagini curate in ogni minimo dettaglio. Solo 2 pecche: 1)troppi gli episodi che non segnano una svolta nell'anime, facendo sì che l'anime stesso diventa un pochino ridondante.
2)i disegni sono graziosi, ma troppo poco credibili. Insomma: alcuni bambini di 7 anni che messi vicino ad un adulto arrivano a mala pena al ginocchio(ci può arrivare anche un bambino di 1 anno)? Il "piccolo" Genta che è alto e "largo" quasi il doppio di Conan o Ayumi, pur avendo la loro stessa età?
Nonostante ciò, l'anime è stupendo, ed è consigliato a tutti coloro che amano il "pathos", non solo a coloro che amano il genere poliziesco.
2)i disegni sono graziosi, ma troppo poco credibili. Insomma: alcuni bambini di 7 anni che messi vicino ad un adulto arrivano a mala pena al ginocchio(ci può arrivare anche un bambino di 1 anno)? Il "piccolo" Genta che è alto e "largo" quasi il doppio di Conan o Ayumi, pur avendo la loro stessa età?
Nonostante ciò, l'anime è stupendo, ed è consigliato a tutti coloro che amano il "pathos", non solo a coloro che amano il genere poliziesco.
Detective Conan è uno dei pochi anime di valore acquistati dalla Mediaset: ha una trama abbastanza avvincente. I casi che il piccolo detective Conan deve risolvere sono molto complessi ed intricati. E' interessante seguire la serie ma ritengo che abbia troppi episodi e la trama, quando sembra stia per prendere una svolta decisiva, ritorna ad essere monotona. Tuttavia alcune appuntate sono piene di suspense e di tensione. Per quanto riguarda i disegni, non fatevi ingannare dallo stile orrendo dei primi episodi perché l'autore Aoyama andrà maturando e adesso ha uno stile stupendo. La serie in Italia è piena di censure (era prevedibile dato il genere); per chi non lo ha mai visto consiglio di dargli un'occhiata, potrebbe appassionarsi; in breve la trama è questa: il 17enne Shinichi Kudo è un detective famoso a cui viene fatta ingoiare una pillola che lo fa tornare bambino; il farmaco avrebbe dovuto ucciderlo perché aveva sentito una discussione fra due membri della potente organizzazione criminale degli "uomini in nero". Continuerà quindi a risolvere molti casi nel tentativo di tornare normale. I personaggi sono ben caratterizzati e spesso possono essere anche molto simpatici (altri invece sono insopportabili, es. Goro).
Per gli amanti del giallo è una serie imperdibile e a loro consiglio vivamente di guardarla, ma a quelli che preferiscono altri generi credo che Conan annoierà un po'.
Per gli amanti del giallo è una serie imperdibile e a loro consiglio vivamente di guardarla, ma a quelli che preferiscono altri generi credo che Conan annoierà un po'.
Detective Conan è un anime che ha un pregio. Lo segui perchè è gratis. L' avessero proprosto in DVD difficilmente l' avrei seguito e mi sarei perso tuttavia, qualche puntata bella. Già. Detective Conan non è un anime di certo da buttare nel cestino. Si fa seguire bene, ti diverte e appassiona. Sarebbe stato meglio aver avuto un plot narrativo più convicente ( qui si parla di uno studente detective, che viene fatto tornare bambino da un organizzazione criminale, proprio da qui parte l' intera baracca). Però con tutta probabilità l' autore Gosho Aoyama cercava un colpo vincente. E l' ha trovato. Le storie criminali che compongono questo mosaico sono molto buone e ti fanno dimenticare il già citato incipit. Sdegnarlo non sarebbe molto saggio. Sgradevole l' edizone italiana con le immancabili censure. Se non altro hanno lasciato i nomi originali.
Questo anime è veramente geniale, ogni caso in ogni episodio non è risolvibile dall'inizio, forse è per questo che molti lo odiano, perchè non riescono a risolvere i casi veramente molto complessi a volte e non sopportano che un bambino (che alla fine è un adulto) li risolva brillantemente.
E' sicuramente l'anime più longevo che io conosca (più di 10 anni di episodi!), e questo fatto dovrebbe spiegare da solo come esso sia davvero un capolavoro.
In oltre è uno dei pochi anime dove le persone muoiono davvero (xD) e tutti i casi di omicidio raccontati rispecchiano perfettamente la parte brutta della realtà umana che da quello che ne so è trattata malissimo da altri.
E' sicuramente l'anime più longevo che io conosca (più di 10 anni di episodi!), e questo fatto dovrebbe spiegare da solo come esso sia davvero un capolavoro.
In oltre è uno dei pochi anime dove le persone muoiono davvero (xD) e tutti i casi di omicidio raccontati rispecchiano perfettamente la parte brutta della realtà umana che da quello che ne so è trattata malissimo da altri.
Uno degli anime più insulsi della storia della televisione! La trama è simile a quella della signora in giallo: dove arrivano Shinichi (il protagonista) e tutta la sua combriccola di amici qualcuno ci lascia le penne! Cominciano le indagini della polizia, che immancabilmente trovano un colpevole che poi si dimostra essere innocente, quindi arriva Conan e salva la situazione riuscendo a venire a capo del misfatto scoprendo il vero colpevole. Ora direte: "vabbè anche i meganoidi attaccavano sempre la terra e venivano sconfitti!". E' vero, ma per gli anni '70 andava benissimo come trama! Ai giorni nostri ci si aspetta qualcosa di più... E poi... Come è possibile che sulla scena di un crimine si ammettano dei bambini come il nostro Conan e i suoi amici e che addirittura questi possano maneggiare prove e interrogare i sospetti?? Altro che C.S.I.!!! Ignorando questi aspetti, e passando alla trama generale si nota che anche questa è stereotipata e insulsa: una fantomatica organizzazione segreta insegue Shinichi perchè si è intromesso nei loschi traffici di questi uomini neri. In ogni caso se vi piacciono i gialli, adorate Sampei (si! proprio Sampei, dato che quasi tutte le vittime vengono uccise grazie all'ausilio del filo da pesca) e vi piacciono le trame ripetitive e le morali che lasciano il tempo che trovano allora vi consiglio caldamente di verdervi Detecive Conan. Se invece queste cose non vi piacciono, fate come chiunqu sano di mente farebbe vedendo la signora Fletcher: fuggite! Potreste rimanerci secchi! =)
Dopo recensioni positive si passa a quelle negative. Un sol grido un solo idioma: SCAPOMA! Ops, scusate, volevo dire: PORTA SFIGA! Avete presente "La Signora in Giallo" che ovunque va ci scappa il morto? Detective Conan è il figlio (illeggittimo) della strega in questione. In tutte le puntate c'è un morto e Conan, dopo essersi spremuto le meningi, trova il colpevole e ciao. Un vero rompimento insomma. Aggiungiamoci poi che il disegno non brilla (oddio è pur vero che ho visto di peggio) e posso chiuderla qua.
Certi cartoni, e quindi manga, non dovrebbero neanche esistere, ma purtroppo...
Certi cartoni, e quindi manga, non dovrebbero neanche esistere, ma purtroppo...
Ametto di aver iniziato a guardare questo anime con curiosità, divertendomi a risolverne i casi. Ma poi col passare del tempo mi sono accorta quanto i quest'ultimi fossero simili l'uno altro per modalità e svolgimento e spesso anche di ovvia risoluzione. Un po di ripetitività va bene, è sopportabile... ma troppa No!! E questo anime è veramente MOLTO ripetitivo...
Adoro Conan! E' stupendo! Ricco di colpi di scena, misteri intricati e apparentemente irrisolvibili! E' fatto molto bene e bisogna ingegnarsi per scoprire il colpevole di ogni delitto o mistero! Stupendo, veramente! Adoro poi Shinichi (Loveeee) e i conseguenza sono fan della coppia Shinichi-Ran. La cosa che mi spiace è che spesso viene dato poco spazio al sentimenti reciproco dei due ragazzi... invece mi piacerebbe vedere più episodi incentrati su loro due! XD
Penso che Detective Conan sia uno degli anime più belli che esista. Poi gli omicidi sono davvero ingegnosi, propri come quelli di Agatha Christie. Ci sono vari citazioni di vari giallisti importanti (Georges Simenon per fare un esempio). Un anime raffinato dove trama ruota intorno a degli omicidi che vengono risolti con deduzione (a diffrenza degli altri anime dove si combatte solamente : Dragon Ball, per fare un esempio).
Non c'è molto da dire sulla serie in questione, è senza dubbio interessante, ma ricca di punte "inutili" inserite solo per far numero e dunque abbastanza ripetitive!
I vero pregio di questa serie risiede nella realizzazione della citta!MI spiego, gli ambienti in cui si svolge la serie, come la citta' i boschi, i paesini , ecc... sono stati realizzati perfettamante, sembra di vede il giappone come se fossimo lì anche noi.
Merita un 10 la puntata in 4 episodi del dinamitardo che terrorizzava la città. I difetti della serie risiedono in una eccessiva ripetitività in un disegno dei personaggi estremamente stilizzato, nel fatto che Conan risolve sempre i casi da solo e soprattutto negli improbabili sistemi adottati dagli assassini per compiere i loro misfatti. Però questa serie è stata un vera "BOCCATA DI ARIA FRESCA" in un panorama fatto solo di DragonBaal e di Pokemon vari!
I vero pregio di questa serie risiede nella realizzazione della citta!MI spiego, gli ambienti in cui si svolge la serie, come la citta' i boschi, i paesini , ecc... sono stati realizzati perfettamante, sembra di vede il giappone come se fossimo lì anche noi.
Merita un 10 la puntata in 4 episodi del dinamitardo che terrorizzava la città. I difetti della serie risiedono in una eccessiva ripetitività in un disegno dei personaggi estremamente stilizzato, nel fatto che Conan risolve sempre i casi da solo e soprattutto negli improbabili sistemi adottati dagli assassini per compiere i loro misfatti. Però questa serie è stata un vera "BOCCATA DI ARIA FRESCA" in un panorama fatto solo di DragonBaal e di Pokemon vari!
Premessa: Ho messo 999 come episodi, perchè non so realmente quanti ne ho visti...
A dire il vero, cambia poco. Visto uno,visti tutti.
La storia è sempre la solita. Questo tappetto dalla testa enorme si ritrova nel bel mezzo di un omicidio, per sbaglio, ovviamente (altro che signora in Giallo, lui si che porta sfiga).
Indaga un pò e, all'improvviso, lui, e SOLO LUI, trova la maniera di scoprire l'assassissino...
Mi chiedo... abita con un Detectiv... è mai possibile che, per una volta, non arrivi sulla scena di un delitto semplicemente perchè chiamato? Sarebbe più realistico.
E ancora: se si vuol fare un anime Giallo, si deve dare la possibilità a chi lo guarda di scoprire l'assassino, altrimenti dove sta la bellezza del giallo? (che sia anime, manga, romanzo, film, telefilm ecc ec ecc)
Per finire, il disegno... mi chiedo... come fa Conan a portarsi dietro quella testa, larga il doppio del suo corpo? Per non parlare delle dimensioni dei bambini rispetto agli adulti...
Vedendoli tra loro sembra siano abbastanza proporzionati. Affiancati agli adulti, arrivano appena alla caviglia...
A dire il vero, cambia poco. Visto uno,visti tutti.
La storia è sempre la solita. Questo tappetto dalla testa enorme si ritrova nel bel mezzo di un omicidio, per sbaglio, ovviamente (altro che signora in Giallo, lui si che porta sfiga).
Indaga un pò e, all'improvviso, lui, e SOLO LUI, trova la maniera di scoprire l'assassissino...
Mi chiedo... abita con un Detectiv... è mai possibile che, per una volta, non arrivi sulla scena di un delitto semplicemente perchè chiamato? Sarebbe più realistico.
E ancora: se si vuol fare un anime Giallo, si deve dare la possibilità a chi lo guarda di scoprire l'assassino, altrimenti dove sta la bellezza del giallo? (che sia anime, manga, romanzo, film, telefilm ecc ec ecc)
Per finire, il disegno... mi chiedo... come fa Conan a portarsi dietro quella testa, larga il doppio del suo corpo? Per non parlare delle dimensioni dei bambini rispetto agli adulti...
Vedendoli tra loro sembra siano abbastanza proporzionati. Affiancati agli adulti, arrivano appena alla caviglia...
Un anime che stava per appassionarmi, ma dopo una ventina di episodi ho capito l'andazzo... una ripetitività insostenibile. Di anime ripetitivi ce ne sono parecchi, ma Detective Conan è davvero troppo pedante, anche se andando molto avanti con gli episodi si ha una diversità di storie... che c'è da dire? Darei un 10 per gli stratagemmi degli omicidi, un 3 perchè non ci credo che anche un pensionato ex fioraio sia in grado di progettare un piano che neanche Agatha Cristie avrebbe pensato (con tutto il rispetto per i fiorai naturalmente), e un 4 per la noiosità e per la storia del ragazzo trasformato in bambino, troppo fantasioso per una serie semirealistica... insomma do un 5 perchè all'inizio mi ha appassionato.
L'anime di Detective Conan è molto bello: ha i disegni ottimi, i personaggi e le situazioni vari e gli episodi avvincenti. Gli episodi sono molti e molto diversi tra di essi. Lo scopo di Conan (in realtà il liceale Shinichi Kudo) è quello di trovare gli uomini in nero, anche se gli episodi con essi presenti sono in una quantità minima, quindi sconsiglio questo anime agli impazienti. Gli episodi che non hanno gli uomini in nero come antagonisti hanno riferimenti ad essi e spesso appaiono altri antagonisti del piccolo detective (ad esempio Kaito Kid). A rovinare forse questo anime sono le tante censure inserite dalla Mediaset che molto spesso elimina anche alcune parti degli episodi.
Credo che questo cartone sia per persone colte. Capisco che c'è sempre un omicidio, ma è normale dato che è tratto da dei film gialli. Poi lo trovo soprattutto interessante, sarei curiosa di sapere chi è veramente l'insegnante d'inglese! Non vorrei sbagliarmi, ma lei è la figlia dell'attrice shahon e credo che non faccia parte dell'organizzazione, ma dell'fbi. Che anche lei sia alla ricerca degli uomini vestiti di nero? Ma oltre a Gim e a Vodka chi la terza persona che fa parte dell'organizzazione? Le persone che vediamo misteriose sugli episodi non fanno altro che metterci dubbi, perchè c'è sempre qualcosa di nuovo ed è per questo che Detective Conan è un anime da tenere tutti con il fiato sospeso!! Vediamo come andrà a finire questa stagione... Vi consiglio di vederlo! Baci!
A mio parere, uno dei pochi "cartoni" di qualità trasmessi da Italia 1 negli ultimi anni, anche se rovinato dalle eccessive censure. Le avventure del "piccolo" Conan Edogawa alias Shinichi Kudo sono assolutamente imperdibili, deduzioni logiche alla Sherlock Holmes venate con qualche gag divertente, cosa chiedere di più?
Del manga sono usciti più di 500 episodi, ci sono 10 film in giro, penso che basti a far capire che non è un anime da buttar via...
Del manga sono usciti più di 500 episodi, ci sono 10 film in giro, penso che basti a far capire che non è un anime da buttar via...
Fantastico, geniale e molto particolare. Penso che ormai tutti sappiano che è la storia di un grande detective che diventa piccolo nel corpo ma rimane sempre un infallibile detective, e si è guadagnato il titolo di portasfiga perchè, dove c'è lui c'è un delitto. In questo anime si può trovare di tutto: storie d'amore e anche un pò di azione, ma sopratutto delitti geniali. Io penso che questo anime non stanchi mai, nemmeno dopo 459 puntate, perchè i suoi casi sorprendono sempre (almeno a mio parere). Chi ama i libri gialli, non può assolutamente perdersi questo anime ^_^
Detective Conan è chiaramente un'omaggio dell'autore per Sherlock Holmes, più di una volta infatti viene lodata la figura del detective per eccellenza, inoltre Conan a sua volta ha preso il nome da Sir Arthur Conan Doyle. Anche la banda di mocciosi che aiuta Shinichi bimbo è una nuova versione della banda degli irregolari che Holmes usava per raccogliere informazioni. Che dire la serie e TROPPO lunga, per quanto all'inizio possa essere discreta, ci si stufa inevitabilmente presto per la ripetività. A parte questo, oltre ad essere infallibile dal punto di vista investigativo il piccolo Conan non sbaglia mai un tiro quando calcia un pallone, roba che manco Oliver Hutton è così infallibile e preciso, inoltre Goro è un personaggio che più odioso non potevano crearlo, sempre a darsi arie, prendersi meriti altrui e a trattare tutti bruscamente senza beccarsi un cazzotto. Scemo come pochi, Goro dopo tutte queste puntate ancora dubbi non se ne crea preso come è dal suo ego, ma che pure le altre pedine del ragazzino (in mancanza di lui) vengano anestetizzate per parlare al suo posto mi pare una cretinata, mò tutti quelli che risolvono un caso hanno la sindrome della posa sonnacchiante e non si fanno troppe domande..... Di buono ho trovato alcune puntate con una certa profondità e tristezza e mi sono piaciute molto, altri delitti invece hanno motivazioni assurde che rientrano benissimo anche nella realistica follia umana spesso sentita al telegiornale. Il problema della serie è nell'eccessivo numero di casi, nella sempre eccessiva complessita degli omicidi che richiederebbero C.S.I e R.I.S insieme per essere risolti, nell'incompetenza di tutti eccetto Conan (e quello abbronzato di cui non ricordo il nome) e nel poco uso della banda dei piccoli detective. Infatti le puntate con i mocciosi (troppo coraggiosi e incoscienti a dire il vero) sono tra le migliori in assoluto, ma sono poche. Altra nota dolente della serie è il totale abbandono dell'Organizzazione che ha trasformato Shinichi, che non solo (nonostante una delle loro ex scienziate sia diventata sua compagna di classe) comparirà poco, ma quando lo farà non sarà perchè lui ha trovato tracce o li ha cercati, ma per pura coincidenza. Insomma Conan è simpatico a piccole dosi, e doveva essere più corto e vario. La scusa di vivere con un detective era in partenza una scusa più inteliggente del farlo incappare in delitti casualmente, cosa però che avverrà invece con frequenza tale da far sembrare il Giappone la patria della criminalità, e l'acume di Conan e i suoi trucchetti non possono realisticamente non venir mai scoperti. 6,5
Questo anime l'ho sempre odiato, le poche puntate che ho resistito, per spirito masochistico, a guardare fino alla fine, mi hanno procurato degli sbadigli tali, da pensare di consigliarne la visione a chi ha problemi di sonno. Il disegno non è brutto, ma la trama è una continua forzatura nella forzatura, e poi il baby detective cui non sfugge mai nulla è antipaticissimo. Brutto.
Uno dei pochi anime polizieschi che vale la pena di citare. I casi e i misteri da risolvere sono appassionanti e coinvolgono gli spettatori ogni momento di più che cercano di risolverli a loro volta. La trama di base non è male come neanche l'idea di un'organizzazione losca e segreta che da la caccia al, diciamo piccolo, protagonista che oltre a vedersela con i cattivi utilizzando moderne tecnologie deve anche preoccuparsi della storia d'amore con la figlia del detective con cui vive ma sotto sembianze ridotte. Il disegno è buono, ma l'unica pecca sta nel fatto che dopo un po che lo si segue, viene da chiederesi se in fondo conan non porti un po sfiga visto che ogni posto in cui va muore qualcuno. Hahaha....!!!
L'anime di Detective Conan è tratto dall'omonimo fumetto di Gosho Aoyama , che in patria vanta oltre 50 volumi ed è tuttora in progresso. Se ne deduce una versione animata altrettanto lunga : da tempo si è varcata la soglia dei 400 episodi.
Eppure , nonostante l'effettiva lunghezza , posso dire con assoluta tranquillità che non mi ha ancora stancata. Perché? Perchè ci troviamo di fronte ad una sorta di matriosca : una trama principale al suo interno costituita da tante sottotrame intrecciate tra loro , che vanno progressivamente a comporre un mosaico complesso e affascinante.
A chi reputa l'anime noioso e ripetitivo posso solo consigliare di armarsi di un pò di pazienza ma di non demordere : da un certo punto in poi infatti la trama principale verrà sviluppata con molta più costanza e fedeltà al manga , ed anche gli episodi "riempitivi" e meramente autoconclusivi si faranno meno assidui ed invadenti.
Shinichi Kudo è uno studente liceale spudoratamente ricco , saccente , colto , tanto intelligente quanto presuntuoso ; caratteristiche che non lo schierano sicuramente tra i personaggi più simpatici dei manga ma proprio per questo ne decretano una certa originalità. Spesso il lettore/spettatore prova l' istintiva voglia di prenderlo a sberle , ma per fortuna ci saranno altri personaggi che appagheranno questo desiderio beffeggiando con scherzi e battute ironiche il suo borioso ego.
Shinichi ha una grandissima passione per il mistero ed i gialli ( ereditata dal padre , celebre giallista ) e la sua abilità deduttiva lo ha portato a diventare molto popolare tanto da collaborare come aiuto esterno persino con la polizia giapponese nella risoluzione dei casi più difficili.
Un giorno , mentre si trova al parco giochi Tropical Land assieme alla sua amica d'infanzia Ran Mouri , la sua innata curiosità lo porta ad assistere ad uno scambio illegale che vede coinvolti un losco tizio vestito di nero ed un altro uomo ; mentre osserva la scena però , non si accorge che un terzo figuro , anch'egli vestito di nero , gli arriva alle spalle e lo tramortisce con un colpo alla testa. Assieme al suo complice si accingono ad uccidere il ragazzo , e per farlo decidono di somministrargli un farmaco sperimentale che avrebbe dovuto farlo morire in modo che apparisse del tutto naturale. Fatto questo , lo lasciano a terra convinti che sia effettivamente morto...Ma in realtà , poco tempo dopo , Shinichi riprende i sensi...soltanto che il suo corpo è regredito di dieci anni , ma la sua età mentale rimane quella di prima ed egli serba memoria di tutto il suo passato. Come può essere accaduto tutto ciò? Chi erano davvero quei tizi vestiti di nero? Quali i loro scopi ? E a cosa serviva effettivamente quella droga responsabile del suo rimpicciolimento? Da qui si sviluppa la vicenda che vede il protagonista crearsi l'identità fittizia di un bimbo delle elementari , Conan Edogawa ( dal nome dei suoi giallisti preferiti ) il quale , andando a vivere all'agenzia investigativa del padre della sua amica Ran ( a cui per esigenze di sicurezza deve nascondere la sua vera identità ) , spera in qualche modo di poter raccogliere informazioni che lo riconducano a quegli uomini misteriosi e di trovare la maniera per ritornare al suo aspetto originario.
Se da un lato la storia procede presentando di volta in volta casi investigativi fine a se stessi risolti da Conan ( che vista la sua nuova forma fisica , dovrà agire nell'ombra ) dall'altro dissemina progressivamente indizi relativi all' organizzazione in nero di cui Shinichi è stato vittima ; un' importante svolta sarà data dall'entrata in scena di Shiho Miyano , code - name Sherry , aka Ai Haibara , ovvero la scienziata creatrice dell'APTX 4869 ( la sostanza che ha fatto rimpicciolire Shinichi ) , personaggio che rimane tuttora enigmatico e sempre collocato in una zona d'ombra. Al suo ingresso seguirà quello di altri personaggi ambigui e misteriosi , che verranno a sviluppare una fitta rete di relazioni di cui non si riesce a cogliere la vera natura. La forza di Detective Conan sta proprio nelle mille questioni irrisolte di cui la trama è infarcita , che spaziano dalla vera identità dei personaggi ( di chi si può fidare davvero Shinichi? si arriva a dubitare veramente di tutti , credetemi...persino degli affetti più cari del protagonista! ) , alle relazioni enigmatiche che li legano , dal passato cupo e torbido di alcuni di loro , al vero progetto della Black Organization , su cui lo stesso Shinichi s'interroga senza venirne a capo e lo spettatore/lettore assieme a lui , arrivando a ricostruire scenari inquietanti e permeati di un gusto prettamente fantascientifico.Shinichi si scontra con un nemico che , a differenza di altri anime/manga costituiti da "saghe" in cui sconfitto un "cattivo" ne arriva un altro, in DC rimane sempre lo stesso : quest' organizzazione segreta di cui si fatica a comprenderne persino le dimensioni , ma sembra ramificata ovunque , costituita da gente di potere e tuttologi in grado di inserirsi e muoversi indisturbati in qualsiasi tipo di ambiente...una specie di mafia potentissima che pare impossibile da debellare. E anche quando si arriva ad un climax , su cui l'autore getta le basi lavorando puntigliosamente e latentemente per molti episodi , non vengono mai svelati tutti gli interrogativi , ma anzi il climax stesso costituisce terreno fertile per inserire nuove sottotrame. Nella sua lotta disperata contro un nemico di cui riesce a percepirne l'immane forza ma non i contorni , quel Kudo che inizialmente sembrava credersi imbattibile , seppur non perdendosi mai d'animo , scopre tutte le sue debolezze , commettendo talora anche imprudenze ed errori di valutazione , per cui lo vedremo in alcune occasioni avere salva la vita o quella dei suoi cari non per merito proprio , bensì perchè o l'intervento di qualcuno è stato provvidenziale o qualcuno ha avuto pietà di lui.
In definitiva se dovessi votare il manga gli darei finora un bel dieci ( aspetto il finale , prima di dare un voto definitivo ) mentre per l'anime mi limito ad un nove a causa dei riempitivi che ne diluiscono troppo la trama , ma ha comunque il merito di aver valorizzato con ottime scelte registiche e BGM alcuni degli episodi più significativi trasposti dal manga. Dovessi votare l'anime in versione Mediaset il voto si ridurrebbe ad un sette a causa di censure , adattamenti dei dialoghi spesso poco rispettosi dell'originale ( in alcuni casi davvero gravi per la trama ) taglio sistematico degli epiloghi che ha interessato buona parte degli episodi delle passate stagioni ( anche se ultimamente li avevano ripristinati...speriamo nel futuro ) causando pesanti lacune nella storia ( c'è ancora gente che , giustamente , si chiede quanti anni abbia Ai Haibara) oltre che per l'ormai estenuante sigla che ci accompagna imperitura dall'inizio della serie nel nostro paese , a dispetto di una colonna sonora originale ricchissima e di qualità.
Eppure , nonostante l'effettiva lunghezza , posso dire con assoluta tranquillità che non mi ha ancora stancata. Perché? Perchè ci troviamo di fronte ad una sorta di matriosca : una trama principale al suo interno costituita da tante sottotrame intrecciate tra loro , che vanno progressivamente a comporre un mosaico complesso e affascinante.
A chi reputa l'anime noioso e ripetitivo posso solo consigliare di armarsi di un pò di pazienza ma di non demordere : da un certo punto in poi infatti la trama principale verrà sviluppata con molta più costanza e fedeltà al manga , ed anche gli episodi "riempitivi" e meramente autoconclusivi si faranno meno assidui ed invadenti.
Shinichi Kudo è uno studente liceale spudoratamente ricco , saccente , colto , tanto intelligente quanto presuntuoso ; caratteristiche che non lo schierano sicuramente tra i personaggi più simpatici dei manga ma proprio per questo ne decretano una certa originalità. Spesso il lettore/spettatore prova l' istintiva voglia di prenderlo a sberle , ma per fortuna ci saranno altri personaggi che appagheranno questo desiderio beffeggiando con scherzi e battute ironiche il suo borioso ego.
Shinichi ha una grandissima passione per il mistero ed i gialli ( ereditata dal padre , celebre giallista ) e la sua abilità deduttiva lo ha portato a diventare molto popolare tanto da collaborare come aiuto esterno persino con la polizia giapponese nella risoluzione dei casi più difficili.
Un giorno , mentre si trova al parco giochi Tropical Land assieme alla sua amica d'infanzia Ran Mouri , la sua innata curiosità lo porta ad assistere ad uno scambio illegale che vede coinvolti un losco tizio vestito di nero ed un altro uomo ; mentre osserva la scena però , non si accorge che un terzo figuro , anch'egli vestito di nero , gli arriva alle spalle e lo tramortisce con un colpo alla testa. Assieme al suo complice si accingono ad uccidere il ragazzo , e per farlo decidono di somministrargli un farmaco sperimentale che avrebbe dovuto farlo morire in modo che apparisse del tutto naturale. Fatto questo , lo lasciano a terra convinti che sia effettivamente morto...Ma in realtà , poco tempo dopo , Shinichi riprende i sensi...soltanto che il suo corpo è regredito di dieci anni , ma la sua età mentale rimane quella di prima ed egli serba memoria di tutto il suo passato. Come può essere accaduto tutto ciò? Chi erano davvero quei tizi vestiti di nero? Quali i loro scopi ? E a cosa serviva effettivamente quella droga responsabile del suo rimpicciolimento? Da qui si sviluppa la vicenda che vede il protagonista crearsi l'identità fittizia di un bimbo delle elementari , Conan Edogawa ( dal nome dei suoi giallisti preferiti ) il quale , andando a vivere all'agenzia investigativa del padre della sua amica Ran ( a cui per esigenze di sicurezza deve nascondere la sua vera identità ) , spera in qualche modo di poter raccogliere informazioni che lo riconducano a quegli uomini misteriosi e di trovare la maniera per ritornare al suo aspetto originario.
Se da un lato la storia procede presentando di volta in volta casi investigativi fine a se stessi risolti da Conan ( che vista la sua nuova forma fisica , dovrà agire nell'ombra ) dall'altro dissemina progressivamente indizi relativi all' organizzazione in nero di cui Shinichi è stato vittima ; un' importante svolta sarà data dall'entrata in scena di Shiho Miyano , code - name Sherry , aka Ai Haibara , ovvero la scienziata creatrice dell'APTX 4869 ( la sostanza che ha fatto rimpicciolire Shinichi ) , personaggio che rimane tuttora enigmatico e sempre collocato in una zona d'ombra. Al suo ingresso seguirà quello di altri personaggi ambigui e misteriosi , che verranno a sviluppare una fitta rete di relazioni di cui non si riesce a cogliere la vera natura. La forza di Detective Conan sta proprio nelle mille questioni irrisolte di cui la trama è infarcita , che spaziano dalla vera identità dei personaggi ( di chi si può fidare davvero Shinichi? si arriva a dubitare veramente di tutti , credetemi...persino degli affetti più cari del protagonista! ) , alle relazioni enigmatiche che li legano , dal passato cupo e torbido di alcuni di loro , al vero progetto della Black Organization , su cui lo stesso Shinichi s'interroga senza venirne a capo e lo spettatore/lettore assieme a lui , arrivando a ricostruire scenari inquietanti e permeati di un gusto prettamente fantascientifico.Shinichi si scontra con un nemico che , a differenza di altri anime/manga costituiti da "saghe" in cui sconfitto un "cattivo" ne arriva un altro, in DC rimane sempre lo stesso : quest' organizzazione segreta di cui si fatica a comprenderne persino le dimensioni , ma sembra ramificata ovunque , costituita da gente di potere e tuttologi in grado di inserirsi e muoversi indisturbati in qualsiasi tipo di ambiente...una specie di mafia potentissima che pare impossibile da debellare. E anche quando si arriva ad un climax , su cui l'autore getta le basi lavorando puntigliosamente e latentemente per molti episodi , non vengono mai svelati tutti gli interrogativi , ma anzi il climax stesso costituisce terreno fertile per inserire nuove sottotrame. Nella sua lotta disperata contro un nemico di cui riesce a percepirne l'immane forza ma non i contorni , quel Kudo che inizialmente sembrava credersi imbattibile , seppur non perdendosi mai d'animo , scopre tutte le sue debolezze , commettendo talora anche imprudenze ed errori di valutazione , per cui lo vedremo in alcune occasioni avere salva la vita o quella dei suoi cari non per merito proprio , bensì perchè o l'intervento di qualcuno è stato provvidenziale o qualcuno ha avuto pietà di lui.
In definitiva se dovessi votare il manga gli darei finora un bel dieci ( aspetto il finale , prima di dare un voto definitivo ) mentre per l'anime mi limito ad un nove a causa dei riempitivi che ne diluiscono troppo la trama , ma ha comunque il merito di aver valorizzato con ottime scelte registiche e BGM alcuni degli episodi più significativi trasposti dal manga. Dovessi votare l'anime in versione Mediaset il voto si ridurrebbe ad un sette a causa di censure , adattamenti dei dialoghi spesso poco rispettosi dell'originale ( in alcuni casi davvero gravi per la trama ) taglio sistematico degli epiloghi che ha interessato buona parte degli episodi delle passate stagioni ( anche se ultimamente li avevano ripristinati...speriamo nel futuro ) causando pesanti lacune nella storia ( c'è ancora gente che , giustamente , si chiede quanti anni abbia Ai Haibara) oltre che per l'ormai estenuante sigla che ci accompagna imperitura dall'inizio della serie nel nostro paese , a dispetto di una colonna sonora originale ricchissima e di qualità.
Detective Conan è l'anime più seguito in Italia degli ultimi anni e, nonostante l'istantanea antipatia che ho provato per certi personaggi (Shinichi/Conan è uno degli esseri più indisponenti che la storia dell'animazione ricordi), per un relativamente breve periodo anche io ho seguito con discreto interesse le avventure del mini-investigatore. La storia di base è abbastanza intrigante e originale: un giovane detective impiccione ficca il naso negli affari di una losca organizzazione e, complice un veleno che non avvelena ma rimpicciolisce, si ritrova nel corpo di un bambino di sette anni. Dovrà investigare sui suoi nemici in incognito e, già che c'è, aiuterà il padre della sua ragazza a risolvere complicati casi di omicidio.
Trama ok dunque, peccato sia stata diluita in una serie che attualmente conta più di 400 episodi, la stragrande maggioranza dei quali sono mediocrissimi riempitivi. Mediamente, per ogni episodio interessante (in cui c'è l'organizzazione o l'arrivo di personaggi importanti) ce ne sono 10-15 inutili e - questa la cosa più grave - praticamente uguali nei contenuti.
In genere viene proposta una situazione che richiama alla mente i più classici romanzi giallo-deduttivi: i protagonisti, non importa che si trovino a una recita scolastica piuttosto che in cima ad un ghiacciaio, si imbattono in un gruppo di persone, una delle quali verrà assassinata di lì a breve, e data l'incompetenza della polizia giapponese toccherà a Conan svelare il colpevole (immancabilmente uno/a che doveva vendicare la sorella o il fidanzato suicida) e le modalità dell'omicidio (compiuto sempre con astrusi stratagemmi a base di nastro adesivo e filo da pesca).
Una vicenda simile la prima volta appassiona, ma se riproposta 10, 20, 100 volte con variazioni minime sia a livello di trama che per struttura narrativa diventa un tormento, soprattutto se si ha la pretesa di racchiuderla in episodi autoconclusivi (i casi che si articolano lungo 2-3 puntate hanno perlomeno una sceneggiatura un minimo più complessa); va da sé che la serie finisce col risultare incredibilmente monotona e, per certi versi, involontariamente comica dato che praticamente ogni persona che incappa in Conan - un menasfiga peggiore della signora in giallo, lasciatemelo dire! - muore o è coinvolta in un omicidio. E no, il fatto che ogni tanto qualche personaggio faccia ironicamente notare l'alto tasso di mortalità riscontrabile tra le nuove conoscenze del piccoletto non rende la situazione più accettabile, mostra solo la volontà dell'autore di glissare sul problema.
Una volta venute a mancare delle sfide degne di tale nome, l'attenzione dello spettatore deluso non potrà che concentrarsi sui numerosi difetti intrinseci dell'opera, come ad esempio la poco convincente mescolanza di situazioni verosimili e assurdità. Mi spiego meglio: la serie in certi frangenti dà l'impressione di tenere parecchio ad apparire realistica, ad esempio quando si lancia in spiegazioni complesse e dettagliate sulle modalità dei delitti, così che il modus operandi del killer di turno risulti sempre plausibile; nello stesso tempo però, magari proprio mentre ci sta venendo illustrato un nuovo, meraviglioso trucchetto per far sparire l'arma del delitto grazie all'aiuto del fido filo da pesca, ci tocca assistere a una serie di avvenimenti del tutto inaccettabili, quali consentire a bambini delle elementari di accedere a una scena del crimine e magari frugare i cadaveri in cerca di prove, per non parlare delle ormai leggendarie scene in cui il sonno di Kogoro/Goro viene scambiato per uno stato di trance mistica; il tutto senza che nessuno dei presenti si ponga particolari problemi. Eh già, ma d'altronde in Detective Conan i personaggi possono essere solo dei geni o dei babbei incapaci di prodursi in qualsivoglia ragionamento che risulti anche solo minimamente sensato, in modo da far risaltare ancora di più l'intelligenza del protagonista e dei pochi dotati come lui di un QI superiore.
In definitiva, se dovessi valutare solo le idee di base e alcuni casi più riusciti assegnerei un voto più che sufficiente, ma la serie nel suo complesso è davvero troppo lunga, noiosa e ripetitiva, tanto da avermi fatto perdere qualunque interesse nonostante il genere giallo-poliziesco non mi dispiaccia. Assegno un generoso 5 perché offro il beneficio del dubbio, in fondo ho visto solo una minima parte dell'anime, proseguendo potrebbe migliorare e mostrare una trama degna di nota, ma onestamente non ho intenzione di perdere ulteriore tempo per scoprirlo, per giunta annoiandomi a morte nel farlo.
Trama ok dunque, peccato sia stata diluita in una serie che attualmente conta più di 400 episodi, la stragrande maggioranza dei quali sono mediocrissimi riempitivi. Mediamente, per ogni episodio interessante (in cui c'è l'organizzazione o l'arrivo di personaggi importanti) ce ne sono 10-15 inutili e - questa la cosa più grave - praticamente uguali nei contenuti.
In genere viene proposta una situazione che richiama alla mente i più classici romanzi giallo-deduttivi: i protagonisti, non importa che si trovino a una recita scolastica piuttosto che in cima ad un ghiacciaio, si imbattono in un gruppo di persone, una delle quali verrà assassinata di lì a breve, e data l'incompetenza della polizia giapponese toccherà a Conan svelare il colpevole (immancabilmente uno/a che doveva vendicare la sorella o il fidanzato suicida) e le modalità dell'omicidio (compiuto sempre con astrusi stratagemmi a base di nastro adesivo e filo da pesca).
Una vicenda simile la prima volta appassiona, ma se riproposta 10, 20, 100 volte con variazioni minime sia a livello di trama che per struttura narrativa diventa un tormento, soprattutto se si ha la pretesa di racchiuderla in episodi autoconclusivi (i casi che si articolano lungo 2-3 puntate hanno perlomeno una sceneggiatura un minimo più complessa); va da sé che la serie finisce col risultare incredibilmente monotona e, per certi versi, involontariamente comica dato che praticamente ogni persona che incappa in Conan - un menasfiga peggiore della signora in giallo, lasciatemelo dire! - muore o è coinvolta in un omicidio. E no, il fatto che ogni tanto qualche personaggio faccia ironicamente notare l'alto tasso di mortalità riscontrabile tra le nuove conoscenze del piccoletto non rende la situazione più accettabile, mostra solo la volontà dell'autore di glissare sul problema.
Una volta venute a mancare delle sfide degne di tale nome, l'attenzione dello spettatore deluso non potrà che concentrarsi sui numerosi difetti intrinseci dell'opera, come ad esempio la poco convincente mescolanza di situazioni verosimili e assurdità. Mi spiego meglio: la serie in certi frangenti dà l'impressione di tenere parecchio ad apparire realistica, ad esempio quando si lancia in spiegazioni complesse e dettagliate sulle modalità dei delitti, così che il modus operandi del killer di turno risulti sempre plausibile; nello stesso tempo però, magari proprio mentre ci sta venendo illustrato un nuovo, meraviglioso trucchetto per far sparire l'arma del delitto grazie all'aiuto del fido filo da pesca, ci tocca assistere a una serie di avvenimenti del tutto inaccettabili, quali consentire a bambini delle elementari di accedere a una scena del crimine e magari frugare i cadaveri in cerca di prove, per non parlare delle ormai leggendarie scene in cui il sonno di Kogoro/Goro viene scambiato per uno stato di trance mistica; il tutto senza che nessuno dei presenti si ponga particolari problemi. Eh già, ma d'altronde in Detective Conan i personaggi possono essere solo dei geni o dei babbei incapaci di prodursi in qualsivoglia ragionamento che risulti anche solo minimamente sensato, in modo da far risaltare ancora di più l'intelligenza del protagonista e dei pochi dotati come lui di un QI superiore.
In definitiva, se dovessi valutare solo le idee di base e alcuni casi più riusciti assegnerei un voto più che sufficiente, ma la serie nel suo complesso è davvero troppo lunga, noiosa e ripetitiva, tanto da avermi fatto perdere qualunque interesse nonostante il genere giallo-poliziesco non mi dispiaccia. Assegno un generoso 5 perché offro il beneficio del dubbio, in fondo ho visto solo una minima parte dell'anime, proseguendo potrebbe migliorare e mostrare una trama degna di nota, ma onestamente non ho intenzione di perdere ulteriore tempo per scoprirlo, per giunta annoiandomi a morte nel farlo.
Non noto forse a tutti Detective Conan è uno dei manga gialli più belli del nostro tempo, come potrete notare (per chi ha già visto la serie) il disegno non è (forse) proprio il punto di forza della serie, esso invece lo si può trovare nella costruzione dei gialli (alcuni di essi, a parer mio fanno da pari hai grandi successi di Sir Arthur Conan Doile), per gli appassionati del genere sicuramente rimarranno soddisfatti, e, anche chi per la prima volta gusta un manga di questo livello, ne rimarrà di certo affascinato.
Questo cartone parla di Shinici Kudo un giovane studente liceale con un intuito da detective professionista. Egli e' come uno Sherlok Holmes dei nostri tempi. Un giorno va ad un appuntamento con Ran la sua amica di infanzia e sua "ragazza" al luna park. Durante l' appuntamento egli scopre un organizzazione criminale ma ad un tratto un di esso lo scopre e gli da una botta in testa facendolo ingogliare una pillola che si credeva che uccidesse all' istante. Dopo alcune ore Shinici si sveglia sotto le sembianze di un bambino dell' elementari. Egli racconta tutto ad il dottore Agasa che gli dice di non svelare la sua identita' a nessuno perchè se i criminali lo avessero saputo avrebbe rischiato la sua vita e quella dei suoi cari. In seguito si trasferisce a casa si Ran e di suo padre (il detective Goro) sotto le sembianze di Conan Edogawa. A conoscenza del suo segreto sono solo: suo padre (Yusako Kudo un famoso scrittore di libri gialli), sua madre, il dott. Agasa e Heiji Hattori (suo amico e anche lui detective). In seguito Conan indaga per trovare l'organizzazione criminale che lo ha fatto diventare un bambino.
Mi raccomando non lo perdete per nessun motivo perche e' un cartone fantastico, ricco di azione e di intrighita'.
Mi raccomando non lo perdete per nessun motivo perche e' un cartone fantastico, ricco di azione e di intrighita'.