Eredi del Buio
Ancora una volta il mio cammino incontra nel suo girovagare fra film e serie di animazione J.C. Staff, e per l’ennesima volta devo esprimere criticità sull’opera... non sul character design né sulle animazioni curate da questo studio, quanto su chi ha preso le decisioni sulla trama e sul fatto che si cade troppo spesso nel patetico: premettiamo, se una scena dolorosa è girata bene, uno è colpito in un certo modo, se è girata male, si cade nel ridicolo e può far addirittura ridere, in altri casi, quando è girata male, non è ridicola, è qualcosa di troppo che non ottiene il risultato richiesto, capisci che è drammatica, ma... ti sembra che i personaggi stiano piagnucolando e capisci che è una scena di sofferenza e morte, ma... non è resa bene, e in questo anime ce ne sono parecchie.
Ciò che sapevo di questo anime prima di vederlo era che era tratto da un manga shonen ai intitolato dall’editore italiano (la solita Star) “La stirpe delle tenebre” e a livello internazionale “I discendenti delle tenebre”, ma il titolo dato da Yamato mi ha molto più stuzzicato... con un titolo così, ho pensato, deve essere senz’altro qualcosa di buono, e invece... le tredici puntate divise in quattro archi narrativi toccano in alcuni punti un buon livello di pathos, che però viene rovinato in fretta dagli sceneggiatori, e anche il lato omoerotico che, se giocato bene, non sarebbe stato un difetto, finisce per infastidirmi, col ragazzetto che arrossisce appena vede il coprotagonista, il quale si innamora del malvagio di turno col quale non ha problemi a parlare, andare a cena etc. nei momenti in cui dovrebbe pensare a combattere, e con il malvagio che all’inizio sembra impenetrabile e interessante, per poi scoprire che è semplicemente un malato di mente...
Mi fermo qui, per non elencare tutte le cose illogiche che accadono in così pochi episodi. Volevo dargli un cinque, ma, pensandoci bene, gli darò un quattro, sconsigliandolo a chi vuole dei comportamenti logici da parte dei personaggi dell’anime che sta guardando.
Ciò che sapevo di questo anime prima di vederlo era che era tratto da un manga shonen ai intitolato dall’editore italiano (la solita Star) “La stirpe delle tenebre” e a livello internazionale “I discendenti delle tenebre”, ma il titolo dato da Yamato mi ha molto più stuzzicato... con un titolo così, ho pensato, deve essere senz’altro qualcosa di buono, e invece... le tredici puntate divise in quattro archi narrativi toccano in alcuni punti un buon livello di pathos, che però viene rovinato in fretta dagli sceneggiatori, e anche il lato omoerotico che, se giocato bene, non sarebbe stato un difetto, finisce per infastidirmi, col ragazzetto che arrossisce appena vede il coprotagonista, il quale si innamora del malvagio di turno col quale non ha problemi a parlare, andare a cena etc. nei momenti in cui dovrebbe pensare a combattere, e con il malvagio che all’inizio sembra impenetrabile e interessante, per poi scoprire che è semplicemente un malato di mente...
Mi fermo qui, per non elencare tutte le cose illogiche che accadono in così pochi episodi. Volevo dargli un cinque, ma, pensandoci bene, gli darò un quattro, sconsigliandolo a chi vuole dei comportamenti logici da parte dei personaggi dell’anime che sta guardando.
"Eredi del buio" è una breve serie anime di tredici episodi ispirata al manga “La Stirpe delle Tenebre”, edito in Italia dalla Star Comics. Personalmente la fregatura per me è stata proprio l’aver letto alcuni numeri della suddetta serie, prima di vedere l’anime; infatti, trovando potenzialmente interessante il manga, ho deciso, per far prima, di vedere la versione animata, e poi eventualmente completare la lettura. Errore madornale.
Quest’anime è stato veramente inconsistente, non mi ha lasciato praticamente nulla, se non l’amaro in bocca.
Partendo dalla struttura narrativa dell’anime, abbiamo una serie di episodi che, sebbene abbiano trame differenti tra loro, sono tutti più o meno fortemente collegati a una trama principale, che ruota intorno ai tre protagonisti, Tsuzuki e Hisoka contro il loro antagonista Muraki. Senza entrare troppo nel dettaglio, basti sapere che, a inizio serie, Muraki “maledice” Hisoka non permettendogli di morire, così viene preso in custodia da Tsuzuki, che è uno Shinigami. Queste entità ultraterrene, ora inflazionatissime in tutti i manga e anime, in questa serie hanno il compito di risolvere casi in cui le anime dei morti non riescono a lasciare la terra, e quindi vedono bene di seminare sangue e scompiglio un po’ ovunque.
Detta così la trama non sarebbe neanche malaccio, il problema è che il cuore dell’anime va in tutt’altra direzione: l’obbiettivo non è quello di proporre un'altra serie thriller sporcata di fantasy, ma quello di buttarci addosso dei personaggi veramente ridicoli costruiti per enfatizzare un aspetto omossessuale decisamente troppo prorompente. Da ciò ne deriva una trama banale all’ennesima potenza, che per un thriller è già abbastanza per passare ad altro, un reparto musicale completamente anonimo e la costante idea che tu sia lì a farti prendere in giro. Sì, perché i protagonisti “buoni”, oltre ad essere due completi inetti, sono completamente in balia del malvagio dottor Muraki, che fa di loro tutto quello che gli pare. E, quando asserisco ciò, mi riferisco anche al fatto che quest’ultimo si permette di cenare, passeggiare e incontrarsi tranquillamente con loro senza mai rischiare nulla.
E’ chiaro che quest’anime punta a un audience completamente diversa da me, e per questo il voto non è bassissimo; forse sono stato io a sbagliare nel voler concludere una serie di questo tipo. Quindi, in sostanza, riducendo l’analisi a una mera questione di generi, se non vi piacciono gli shounen-ai, lasciate stare quest’anime, perché il resto è veramente un noioso miscuglio di banalità.
Quest’anime è stato veramente inconsistente, non mi ha lasciato praticamente nulla, se non l’amaro in bocca.
Partendo dalla struttura narrativa dell’anime, abbiamo una serie di episodi che, sebbene abbiano trame differenti tra loro, sono tutti più o meno fortemente collegati a una trama principale, che ruota intorno ai tre protagonisti, Tsuzuki e Hisoka contro il loro antagonista Muraki. Senza entrare troppo nel dettaglio, basti sapere che, a inizio serie, Muraki “maledice” Hisoka non permettendogli di morire, così viene preso in custodia da Tsuzuki, che è uno Shinigami. Queste entità ultraterrene, ora inflazionatissime in tutti i manga e anime, in questa serie hanno il compito di risolvere casi in cui le anime dei morti non riescono a lasciare la terra, e quindi vedono bene di seminare sangue e scompiglio un po’ ovunque.
Detta così la trama non sarebbe neanche malaccio, il problema è che il cuore dell’anime va in tutt’altra direzione: l’obbiettivo non è quello di proporre un'altra serie thriller sporcata di fantasy, ma quello di buttarci addosso dei personaggi veramente ridicoli costruiti per enfatizzare un aspetto omossessuale decisamente troppo prorompente. Da ciò ne deriva una trama banale all’ennesima potenza, che per un thriller è già abbastanza per passare ad altro, un reparto musicale completamente anonimo e la costante idea che tu sia lì a farti prendere in giro. Sì, perché i protagonisti “buoni”, oltre ad essere due completi inetti, sono completamente in balia del malvagio dottor Muraki, che fa di loro tutto quello che gli pare. E, quando asserisco ciò, mi riferisco anche al fatto che quest’ultimo si permette di cenare, passeggiare e incontrarsi tranquillamente con loro senza mai rischiare nulla.
E’ chiaro che quest’anime punta a un audience completamente diversa da me, e per questo il voto non è bassissimo; forse sono stato io a sbagliare nel voler concludere una serie di questo tipo. Quindi, in sostanza, riducendo l’analisi a una mera questione di generi, se non vi piacciono gli shounen-ai, lasciate stare quest’anime, perché il resto è veramente un noioso miscuglio di banalità.
Sarà pur vero che non sono un'amante del genere shounen-ai, ma questa serie per me è stata un po' un flop... e pensare che gli avevano addirittura dato un nome così figo "Eredi del buio", mai fidarsi!!!
Partiamo dalla trama:
Il neo duo di shinigami Tsuzuki Asato e Hisoka Kurosaki fanno parte della sezione evocazione, il cui compito è indagare sulle cause che trattengono un essere umano nel mondo dei vivi anche dopo che il suo tempo è terminato e accogliere così le anime smarrite... detta così sembra un gran figata... il problema è che durante le loro indagini (quattro archi narrativi in tutto) si trovavano a fare i conti con un pazzoide che ancora non si è capito se ha più manie omicide o perverse, questo fustone dalla dubbia natura ci viene presentato come dottor Muraki.
Ci troviamo di fronte a shinigami che sembrano di tutto tranne dei della morte (forse volevano dargli almeno l'apparenza di figoni...), che poverini hanno continue crisi sul loro passato da vivi... e va bene!... ma questo è uno Shounen-ai quindi bando alle ciance e ammiriamo queste fantastiche effusioni amorose tra uomini... peccato che anche quelle fanno davvero pena... talmente tanto ridicole da sembrare incontri ravvicinati del terzo tipo!
Ma per favore ho visto di molto meglio!!!!
Ultima nota dolente, il doppiaggio!!! Non voglio essere pignola, ma è una cosa impossibile da sentire ci sono davvero delle voci che ti fanno accapponare la pelle... forse è per questo che è stato messo anche nella categoria "horror"...
Ultimissima parte negativa il finale, è puramente soggettivo, ma per me ha fatto pena!
Ma passiamo ai lati positivi, ebbene si anche qui ce ne sono!!!!
Tsuzuki Asato è secondo me un buonissimo personaggio,spiritoso e ben caratterizzato, il migliore della serie, forse l'unico che merita, togliendo il fatto che se ne va in giro tranquillamente con carnefici perversi del tutto consapevole che nel mentre il suo compagno così tanto a lui caro e legato come un salame e torturato, ma va bè dopo tutto nessuno è perfetto, non siamo troppo crudeli anche lui ha avuto i suoi traumi!
Infine la grafica ci troviamo davanti ha una serie con degli ottimi disegni davvero apprezzabilissimi, soprattutto considerando l'anno!
Detto ciò passo e chiudo, gli eredi del buio si portano a casa un bel sei!
Partiamo dalla trama:
Il neo duo di shinigami Tsuzuki Asato e Hisoka Kurosaki fanno parte della sezione evocazione, il cui compito è indagare sulle cause che trattengono un essere umano nel mondo dei vivi anche dopo che il suo tempo è terminato e accogliere così le anime smarrite... detta così sembra un gran figata... il problema è che durante le loro indagini (quattro archi narrativi in tutto) si trovavano a fare i conti con un pazzoide che ancora non si è capito se ha più manie omicide o perverse, questo fustone dalla dubbia natura ci viene presentato come dottor Muraki.
Ci troviamo di fronte a shinigami che sembrano di tutto tranne dei della morte (forse volevano dargli almeno l'apparenza di figoni...), che poverini hanno continue crisi sul loro passato da vivi... e va bene!... ma questo è uno Shounen-ai quindi bando alle ciance e ammiriamo queste fantastiche effusioni amorose tra uomini... peccato che anche quelle fanno davvero pena... talmente tanto ridicole da sembrare incontri ravvicinati del terzo tipo!
Ma per favore ho visto di molto meglio!!!!
Ultima nota dolente, il doppiaggio!!! Non voglio essere pignola, ma è una cosa impossibile da sentire ci sono davvero delle voci che ti fanno accapponare la pelle... forse è per questo che è stato messo anche nella categoria "horror"...
Ultimissima parte negativa il finale, è puramente soggettivo, ma per me ha fatto pena!
Ma passiamo ai lati positivi, ebbene si anche qui ce ne sono!!!!
Tsuzuki Asato è secondo me un buonissimo personaggio,spiritoso e ben caratterizzato, il migliore della serie, forse l'unico che merita, togliendo il fatto che se ne va in giro tranquillamente con carnefici perversi del tutto consapevole che nel mentre il suo compagno così tanto a lui caro e legato come un salame e torturato, ma va bè dopo tutto nessuno è perfetto, non siamo troppo crudeli anche lui ha avuto i suoi traumi!
Infine la grafica ci troviamo davanti ha una serie con degli ottimi disegni davvero apprezzabilissimi, soprattutto considerando l'anno!
Detto ciò passo e chiudo, gli eredi del buio si portano a casa un bel sei!
Ho trovato quest'anime molto lento; i personaggi non hanno un carisma particolare, le musiche sono poco azzeccate e la storia è un po' banale, si salva solo nel finale.
E' vero che preferisco storie narrate in modo realistico, ma qui vedere i "buoni" che vanno a cena con i "cattivi", per non dire che si fanno pure passeggiate al chiaro di luna mano nella mano, è a dir poco ridicolo.
Già dalle prime due puntate si capisce tutto; se volete perdere 40 minuti della vostra vita (che cattivo che sono) inutilmente...
Solo il disegno è buono, ma è l'unico punto decente, per il resto penso che non lo consiglierei a nessuno, mi spiace.
E' vero che preferisco storie narrate in modo realistico, ma qui vedere i "buoni" che vanno a cena con i "cattivi", per non dire che si fanno pure passeggiate al chiaro di luna mano nella mano, è a dir poco ridicolo.
Già dalle prime due puntate si capisce tutto; se volete perdere 40 minuti della vostra vita (che cattivo che sono) inutilmente...
Solo il disegno è buono, ma è l'unico punto decente, per il resto penso che non lo consiglierei a nessuno, mi spiace.
Una realtà artefatta nasce dalla voglia d’idealizzare i fenomeni sovraesponendone alcuni aspetti, tipo l’eleganza e la poesia, o ricreandoli di sana pianta. Veicolata in rappresentazione, un’operazione del genere inscena l’illusione e dell’immagine originale sviluppa una caricatura. E se non la si porta all’eccesso, consapevoli della finzione con la quale si dovrebbe giocare, la costruzione finisce per prendersi sul serio, e diventa patetica. Ma non diciamolo a Yoko Matsushita. Non si sa mai cosa può succedere a fare crollare le case delle bambole con cui si trastullano – trastullando anche il loro pubblico – alcuni autori.
A onor di cronaca, il pubblico è costituito da ragazze e i balocchi sono tutti gli efebi effeminati di cui è costellato Yami no Matsuei. D’altronde la sublimazione di una determinata inclinazione sessuale, e a fortiori dei gay, è parte integrante di quel surrogato del reale di cui sopra. Difficile trovare una contestualizzazione comportamentale più leziosa di quella ricamata nell’anime. Si osserva un gioco manierato di sguardi, patemi, sussulti e desideri più o meno morbosi al quale manca solo il linguaggio ‘sospirante’ per toccare il clou. Ogni aspetto, su tutti quello tecnico – bello laccato, come da copione –, è subordinato a un’unica idea: stimolare la produzione di estrogeni.
Contenere gli eccessi è una proposizione sconosciuta alla maggioranza degli scrittori giapponesi. Così la stronzata più inutile dell’animazione, il fanservice, anziché fungere al massimo da merletto, diventa substrato del nulla cosmico – tanto la sceneggiatura è un pretesto, quindi un accidente. S’inscena un’omosessualità da feuilleton, la si fa calare a mo’ di spirito santo su ogni modello del circondario e viene sforato anche il bonus di boiate narrative. All’apparizione del cane dell’ENI la misura è colma.
Non è una questione di omofobia, ma di opportunità. Trasporre il manga di Yami no Matsuei, sospeso per ovvi motivi direi, cui prodest: soltanto alle fantasie femminili, masturbate con un mondo checca patinato quanto Vanity Fair.
A onor di cronaca, il pubblico è costituito da ragazze e i balocchi sono tutti gli efebi effeminati di cui è costellato Yami no Matsuei. D’altronde la sublimazione di una determinata inclinazione sessuale, e a fortiori dei gay, è parte integrante di quel surrogato del reale di cui sopra. Difficile trovare una contestualizzazione comportamentale più leziosa di quella ricamata nell’anime. Si osserva un gioco manierato di sguardi, patemi, sussulti e desideri più o meno morbosi al quale manca solo il linguaggio ‘sospirante’ per toccare il clou. Ogni aspetto, su tutti quello tecnico – bello laccato, come da copione –, è subordinato a un’unica idea: stimolare la produzione di estrogeni.
Contenere gli eccessi è una proposizione sconosciuta alla maggioranza degli scrittori giapponesi. Così la stronzata più inutile dell’animazione, il fanservice, anziché fungere al massimo da merletto, diventa substrato del nulla cosmico – tanto la sceneggiatura è un pretesto, quindi un accidente. S’inscena un’omosessualità da feuilleton, la si fa calare a mo’ di spirito santo su ogni modello del circondario e viene sforato anche il bonus di boiate narrative. All’apparizione del cane dell’ENI la misura è colma.
Non è una questione di omofobia, ma di opportunità. Trasporre il manga di Yami no Matsuei, sospeso per ovvi motivi direi, cui prodest: soltanto alle fantasie femminili, masturbate con un mondo checca patinato quanto Vanity Fair.
"Eredi del buio" è l'adattamento televisivo de "La stirpe delle tenebre", manga di Yoko Matsushita interrotto nel 2004 dopo undici tankobon; consta di tredici episodi ed è distribuito in Italia da Yamato Video. Partendo da quest'ultimo punto, vengono subito a galla delle perplessità: come mai accaparrarsi uno scempio del genere? La risposta potrebbe forse trovarsi nelle sfumature da shounen'ai che infestano in lungo e in largo la narrazione?
Le improponibili e forzate escursioni stucchevoli di un'organizzazione di shinigami antropomorfi - e aggiungiamo 'fustacchioni' -, intenti a eliminare un dottore psicopatico - altrettanto 'fustacchione' - dagli ambigui gusti e dalle altrettanto deviate intenzioni, avrebbe forse contribuito a garantire il successo di un titolo simile? A quanto pare no.
Effettivamente, l'opera in questione resta a ogni modo alquanto sconosciuta fin dall'ormai lontano 2005, anno in cui venne pubblicata in DVD nel nostro paese, che in quel periodo, per quanto io ne sappia, non aveva ancora accolto a piene mani il 'boom' dello yaoi e dei suoi affiliati. Tralasciando la mal trattazione dei legami tra i protagonisti, "Eredi del buio" non propone niente di encomiabile, partendo dalla sceneggiatura noiosa e banale, finendo con un apparato grafico trito e ritrito. In definitiva non vale la pena né spendere troppe righe per un prodotto del genere, né dargli una chance di essere visionato.
Le improponibili e forzate escursioni stucchevoli di un'organizzazione di shinigami antropomorfi - e aggiungiamo 'fustacchioni' -, intenti a eliminare un dottore psicopatico - altrettanto 'fustacchione' - dagli ambigui gusti e dalle altrettanto deviate intenzioni, avrebbe forse contribuito a garantire il successo di un titolo simile? A quanto pare no.
Effettivamente, l'opera in questione resta a ogni modo alquanto sconosciuta fin dall'ormai lontano 2005, anno in cui venne pubblicata in DVD nel nostro paese, che in quel periodo, per quanto io ne sappia, non aveva ancora accolto a piene mani il 'boom' dello yaoi e dei suoi affiliati. Tralasciando la mal trattazione dei legami tra i protagonisti, "Eredi del buio" non propone niente di encomiabile, partendo dalla sceneggiatura noiosa e banale, finendo con un apparato grafico trito e ritrito. In definitiva non vale la pena né spendere troppe righe per un prodotto del genere, né dargli una chance di essere visionato.
Eredi del buio non è altro che la trasposizione animata della serie “La stirpe delle tenebre”, la cui pubblicazione sotto la casa editrice Star Comics è stata interrotta.
L’anime però presenta, nella sintesi di 13 episodi, solo una parte della storia narrata nel manga e si conclude senza lasciare punti in sospeso, ma dandoci comunque l’idea di un possibile seguito.
Sia la serie in cartaceo che quella televisiva si aprono a ogni volume o a ogni puntata con il periodo “Nel Meifu, il mondo che si raggiunge dopo la morte, l’organizzazione dei 10 uffici giudiziari giudica e peccati commessi in vita. Uno di questi uffici è dedicato ai casi insoliti, e risponde direttamente al grande re Enma. La sezione speciale 'evocazioni' aiuta nel controllo e nell’amministrazione delle anime che si sono smarrite nel mondo dei vivi. Chi vi lavora ha il soprannome di 'shinigami' ossia 'dio della morte'", e con una bella inquadratura del Meifu, appunto.
Un inizio ripetitivo e incalzante, che a ogni nuovo inizio ci avvisa del fatto che stiamo entrando in un mondo a noi sconosciuto.
Poiché c’è la possibilità che delle anime sfuggano alla morte, nel Meifu è stata creata la Sezione Evocazioni dove un numero imprecisato di shinigami ha il compito di riportare all’ordine certi casi del genere.
Della Sezione Evocazioni conosceremo subito il protagonista Tsuzuki Asato, un ventiseienne estroverso, pieno di vita (per quello che può esserlo un uomo morto ormai da cinquant’anni) e immancabilmente goloso. E ad aiutarlo, Hisoka Kurosaki, più giovane del primo di dieci anni, ma morto molto più recentemente e quindi ancora legato ai traumi della sua vita terrena.
Proprio la causa della maggior parte di questi sarebbe il dottor Muraki, misterioso almeno quanto pericoloso; l’uomo tenterà in tutti i modi di appropriarsi di Tsuzuki e, nel complesso, di fare passare dei grossi guai ai due shinigami.
La storia, abbastanza fedele al manga, è di per sé interessante, ma lo spessore che la serie animata fa perdere ai personaggi si fa sentire particolarmente.
Come risultato abbiamo un anime molto dark e pieno di mistero, dai leggeri e mai troppo espliciti toni shounen-ai.
La grafica e delle basi musicali non eccezionali concorrono alla meno peggio a farci gelare il sangue nelle vene nelle atmosfere prettamente horror.
I disegni, più puliti di quelli del manga, ma molto più asettici, tendono a riprodurci dei personaggi sensuali e misteriosi, mentre lo stesso discorso non si può fare con i doppiaggi, a mio parere non del tutto adatti ai personaggi.
L’anime però presenta, nella sintesi di 13 episodi, solo una parte della storia narrata nel manga e si conclude senza lasciare punti in sospeso, ma dandoci comunque l’idea di un possibile seguito.
Sia la serie in cartaceo che quella televisiva si aprono a ogni volume o a ogni puntata con il periodo “Nel Meifu, il mondo che si raggiunge dopo la morte, l’organizzazione dei 10 uffici giudiziari giudica e peccati commessi in vita. Uno di questi uffici è dedicato ai casi insoliti, e risponde direttamente al grande re Enma. La sezione speciale 'evocazioni' aiuta nel controllo e nell’amministrazione delle anime che si sono smarrite nel mondo dei vivi. Chi vi lavora ha il soprannome di 'shinigami' ossia 'dio della morte'", e con una bella inquadratura del Meifu, appunto.
Un inizio ripetitivo e incalzante, che a ogni nuovo inizio ci avvisa del fatto che stiamo entrando in un mondo a noi sconosciuto.
Poiché c’è la possibilità che delle anime sfuggano alla morte, nel Meifu è stata creata la Sezione Evocazioni dove un numero imprecisato di shinigami ha il compito di riportare all’ordine certi casi del genere.
Della Sezione Evocazioni conosceremo subito il protagonista Tsuzuki Asato, un ventiseienne estroverso, pieno di vita (per quello che può esserlo un uomo morto ormai da cinquant’anni) e immancabilmente goloso. E ad aiutarlo, Hisoka Kurosaki, più giovane del primo di dieci anni, ma morto molto più recentemente e quindi ancora legato ai traumi della sua vita terrena.
Proprio la causa della maggior parte di questi sarebbe il dottor Muraki, misterioso almeno quanto pericoloso; l’uomo tenterà in tutti i modi di appropriarsi di Tsuzuki e, nel complesso, di fare passare dei grossi guai ai due shinigami.
La storia, abbastanza fedele al manga, è di per sé interessante, ma lo spessore che la serie animata fa perdere ai personaggi si fa sentire particolarmente.
Come risultato abbiamo un anime molto dark e pieno di mistero, dai leggeri e mai troppo espliciti toni shounen-ai.
La grafica e delle basi musicali non eccezionali concorrono alla meno peggio a farci gelare il sangue nelle vene nelle atmosfere prettamente horror.
I disegni, più puliti di quelli del manga, ma molto più asettici, tendono a riprodurci dei personaggi sensuali e misteriosi, mentre lo stesso discorso non si può fare con i doppiaggi, a mio parere non del tutto adatti ai personaggi.
L'anime di Yami no matsuei è tratto dall'omonimo manga di Yoko Matsushita, da tempo interrotto ma di prossima ripresa: è per questo motivo che l'anime, composto da tredici episodi, si conclude con un finale molto aperto, in previsione di un'eventuale seconda serie.
Premetto di aver visto l'anime sia in versione originale sia in versione italiana e di aver letto i primi tre volumi del manga.
E inizio con l'avvisare che quest'anime, il cui titolo è stato tradotto come "Eredi del buio" (sebbene la versione italiana del manga s'intitoli "La stirpe delle tenebre"), è uno shonen ai. Reputo quindi inutile spacciarlo come shojo con accenni shonen ai, perché forse solo il primo episodio può rientrare in questa categoria: già dal secondo, ci si rende conto del genere a cui appartiene, soprattutto perché la componente shonen ai presente non è affatto poca o velata. Preferisco puntualizzarlo, soprattutto per evitare imbarazzanti, nonché paradossali, situazioni quali persone che, ingenuamente, criticano uno shonen ai per la massiccia presenza di tematiche omosessuali.
Il lato tecnico è molto ben fatto, con colonne sonore varie e suggestive; l'opening e l'ending, in particolare la prima citata, sono piuttosto atipiche, di quel genere che "o si amano o si odiano". Personalmente, all'inizio non amavo affatto l'opening, ma ora mi piace molto, nella sua particolarità. Molto bella la canzone di Maria, così come anche la colonna sonora che accompagna le entrate in scena di Muraki; per esigenze narrative, inoltre, figura anche il "Trillo del Diavolo" di Tartini. Il disegno si discosta da quello del manga: i personaggi appaiono meno "shojosi", i tratti sono meno tondeggianti e più spigolosi, dando un aspetto più maturo. Un po' di perplessità per gli occhi color evidenziatore, ma con il passare degli episodi non ci si fa più molto caso.
Per quanto riguarda il doppiaggio, preferisco senza ombra di dubbio la versione nostrana: oltre a un'ottima traduzione e adattamento (nonostante mi sfugga il motivo per cui "Principessa Tsubaki" sia divenuto "Signora delle camelie"), l'anime vanta un cast eccellente, con pochissime sbavature. Forse le voci dei Gushoshin risultano un po' fastidiose, così come stona anche il riciclo di Sesana e della Granato sui personaggi di contorno; seppur dia una buona interpretazione, non mi convince molto il timbro del fu Torrisi su Hijiri, forse troppo maturo per il suo aspetto. Inaspettatamente ottimi un Ubaldi dalla voce distorta su Sarganatas e la Spinelli su Tsubaki, quest'ultima semplicemente perfetta nel suo tono più "cattivo". Molto buoni e adatti tutti gli altri doppiatori sui rispettivi personaggi. Riguardo alla cerchia dei personaggi principali, si nota un certo spaesamento di Calindri su Tsuzuki, nei primi episodi: fortunatamente, con il passare delle puntate, ha modo di calarsi maggiormente nel personaggio; semplicemente perfetti Bottale e Balzarotti sull'eccentrico Watari e sul puntiglioso Tatsumi. Ottimo anche Di Benedetto su Hisoka, sia nei momenti in cui il ragazzo si mostra più "capriccioso" sia nei momenti più "dolci" o drammatici; sinceramente, lo preferisco nettamente alla voce femminile che aveva nell'originale, che non è mai riuscita a convincermi appieno. De Palma su Muraki non c'è neppure bisogno di commentarlo: forse quella di Muraki è la sua interpretazione migliore o, almeno, una delle più riuscite in assoluto.
Come già accennato, l'adattamento è molto fedele: addirittura, si sentono fare espliciti riferimenti alla religione, a Dio e al Diavolo. Probabilmente, però, ciò è dovuto alla natura prettamente home video dell'anime.
Nei tredici episodi di cui è composta la serie non vengono affrontati tutti i casi presenti nel manga, ma solo quelli più ampi: quello di Nagasaki, quello del Trillo del Diavolo, quello del Re di Spade e quello di Kyoto. Ogni caso è diviso in tre episodi, tranne l'ultimo, narrato in quattro puntate. Inoltre, l'anime si ferma a eventi precedenti a quelli in corso prima dell'interruzione del manga.
L'anime, nonostante non sia privo di svariati siparietti a sfondo comico, è ben più serio e cupo del manga, ma anche più "contenuto" (anche se non troppo) nelle scene più scabrose. Ad esempio, ciò che nel manga è mostrato esplicitamente, come cuori strappati dal petto, corpi a pezzi o scene eroticamente più spinte, nell'anime vengono mostrate di sfuggita - magari illuminate da eventuali fulmini, come nella citata eventualità di un corpo a pezzi - o come ombre.
Ci sono diversi cambiamenti narrativi tra anime e manga, sebbene la base rimanga la stessa e non vengano fatte eccessive modifiche. Solo nell'arco di Kyoto, che purtroppo non ho letto in versione manga, mi sembra di aver capito ci sia una modifica riguardo al passato di Muraki, che nell'anime non viene comunque spiegato molto bene. Nonostante questo, nell'anime sono presenti alcune dimenticanze e piccoli paradossi, invece spiegati nel manga: ad esempio, <b>SPOILER</b> nell'arco del Re di Spade, non si capisce come abbia fatto Muraki a sopravvivere e sembra assurdo che, sebbene tutte le comunicazioni tra la nave e il mondo esterno fossero state tagliate, i protagonisti riescano ad avere contatti con i loro uffici.<b>FINE SPOILER</b>
E' anche abbastanza paradossale la presenza della luna rossa ogni qualvolta si narra di Muraki, soprattutto se viene mostrata per più notti di fila, cosa concretamente impossibile.
A causa dell'interruzione del manga e del conseguente finale aperto dell'anime, molte cose vengono lasciate in sospeso, tra cui il passato e la vera natura di Tsuzuki, più volte accennati ma mai spiegati accuratamente, cosa che mi pare non sia stato fatto neppure nel manga.
Confesso di amare molto quest'anime, nonostante ne riconosca alcune pecche. Pur non potendomi esprimere riguardo alla fedeltà o all'avvenuta o meno decente trasposizione dei fatti in confronto al manga sull'arco relativo alle vicende di Kyoto, posso dare un giudizio sulle trasposizioni dei tre archi precedenti. Personalmente, dell'arco di Nagasaki preferisco la versione più "cupa e drammatica" dell'anime, mentre per gli altri due archi, come già detto, mi pare ci sia una trasposizione molto fedele; sicuramente, lo è nelle sue parti più importanti. Forse, riguardo all'arco del Re di Spade, ci sono un paio di scene e alcuni dettagli che avrei inserito nell'anime, ma pazienza.
Il 9 che metto come voto è da intendersi più come un 9,9: non posso mettere 10 semplicemente a causa della presenza delle piccole dimenticanze e paradossi già citati, oltre che al riciclo di voci nella versione italiana.
Premetto di aver visto l'anime sia in versione originale sia in versione italiana e di aver letto i primi tre volumi del manga.
E inizio con l'avvisare che quest'anime, il cui titolo è stato tradotto come "Eredi del buio" (sebbene la versione italiana del manga s'intitoli "La stirpe delle tenebre"), è uno shonen ai. Reputo quindi inutile spacciarlo come shojo con accenni shonen ai, perché forse solo il primo episodio può rientrare in questa categoria: già dal secondo, ci si rende conto del genere a cui appartiene, soprattutto perché la componente shonen ai presente non è affatto poca o velata. Preferisco puntualizzarlo, soprattutto per evitare imbarazzanti, nonché paradossali, situazioni quali persone che, ingenuamente, criticano uno shonen ai per la massiccia presenza di tematiche omosessuali.
Il lato tecnico è molto ben fatto, con colonne sonore varie e suggestive; l'opening e l'ending, in particolare la prima citata, sono piuttosto atipiche, di quel genere che "o si amano o si odiano". Personalmente, all'inizio non amavo affatto l'opening, ma ora mi piace molto, nella sua particolarità. Molto bella la canzone di Maria, così come anche la colonna sonora che accompagna le entrate in scena di Muraki; per esigenze narrative, inoltre, figura anche il "Trillo del Diavolo" di Tartini. Il disegno si discosta da quello del manga: i personaggi appaiono meno "shojosi", i tratti sono meno tondeggianti e più spigolosi, dando un aspetto più maturo. Un po' di perplessità per gli occhi color evidenziatore, ma con il passare degli episodi non ci si fa più molto caso.
Per quanto riguarda il doppiaggio, preferisco senza ombra di dubbio la versione nostrana: oltre a un'ottima traduzione e adattamento (nonostante mi sfugga il motivo per cui "Principessa Tsubaki" sia divenuto "Signora delle camelie"), l'anime vanta un cast eccellente, con pochissime sbavature. Forse le voci dei Gushoshin risultano un po' fastidiose, così come stona anche il riciclo di Sesana e della Granato sui personaggi di contorno; seppur dia una buona interpretazione, non mi convince molto il timbro del fu Torrisi su Hijiri, forse troppo maturo per il suo aspetto. Inaspettatamente ottimi un Ubaldi dalla voce distorta su Sarganatas e la Spinelli su Tsubaki, quest'ultima semplicemente perfetta nel suo tono più "cattivo". Molto buoni e adatti tutti gli altri doppiatori sui rispettivi personaggi. Riguardo alla cerchia dei personaggi principali, si nota un certo spaesamento di Calindri su Tsuzuki, nei primi episodi: fortunatamente, con il passare delle puntate, ha modo di calarsi maggiormente nel personaggio; semplicemente perfetti Bottale e Balzarotti sull'eccentrico Watari e sul puntiglioso Tatsumi. Ottimo anche Di Benedetto su Hisoka, sia nei momenti in cui il ragazzo si mostra più "capriccioso" sia nei momenti più "dolci" o drammatici; sinceramente, lo preferisco nettamente alla voce femminile che aveva nell'originale, che non è mai riuscita a convincermi appieno. De Palma su Muraki non c'è neppure bisogno di commentarlo: forse quella di Muraki è la sua interpretazione migliore o, almeno, una delle più riuscite in assoluto.
Come già accennato, l'adattamento è molto fedele: addirittura, si sentono fare espliciti riferimenti alla religione, a Dio e al Diavolo. Probabilmente, però, ciò è dovuto alla natura prettamente home video dell'anime.
Nei tredici episodi di cui è composta la serie non vengono affrontati tutti i casi presenti nel manga, ma solo quelli più ampi: quello di Nagasaki, quello del Trillo del Diavolo, quello del Re di Spade e quello di Kyoto. Ogni caso è diviso in tre episodi, tranne l'ultimo, narrato in quattro puntate. Inoltre, l'anime si ferma a eventi precedenti a quelli in corso prima dell'interruzione del manga.
L'anime, nonostante non sia privo di svariati siparietti a sfondo comico, è ben più serio e cupo del manga, ma anche più "contenuto" (anche se non troppo) nelle scene più scabrose. Ad esempio, ciò che nel manga è mostrato esplicitamente, come cuori strappati dal petto, corpi a pezzi o scene eroticamente più spinte, nell'anime vengono mostrate di sfuggita - magari illuminate da eventuali fulmini, come nella citata eventualità di un corpo a pezzi - o come ombre.
Ci sono diversi cambiamenti narrativi tra anime e manga, sebbene la base rimanga la stessa e non vengano fatte eccessive modifiche. Solo nell'arco di Kyoto, che purtroppo non ho letto in versione manga, mi sembra di aver capito ci sia una modifica riguardo al passato di Muraki, che nell'anime non viene comunque spiegato molto bene. Nonostante questo, nell'anime sono presenti alcune dimenticanze e piccoli paradossi, invece spiegati nel manga: ad esempio, <b>SPOILER</b> nell'arco del Re di Spade, non si capisce come abbia fatto Muraki a sopravvivere e sembra assurdo che, sebbene tutte le comunicazioni tra la nave e il mondo esterno fossero state tagliate, i protagonisti riescano ad avere contatti con i loro uffici.<b>FINE SPOILER</b>
E' anche abbastanza paradossale la presenza della luna rossa ogni qualvolta si narra di Muraki, soprattutto se viene mostrata per più notti di fila, cosa concretamente impossibile.
A causa dell'interruzione del manga e del conseguente finale aperto dell'anime, molte cose vengono lasciate in sospeso, tra cui il passato e la vera natura di Tsuzuki, più volte accennati ma mai spiegati accuratamente, cosa che mi pare non sia stato fatto neppure nel manga.
Confesso di amare molto quest'anime, nonostante ne riconosca alcune pecche. Pur non potendomi esprimere riguardo alla fedeltà o all'avvenuta o meno decente trasposizione dei fatti in confronto al manga sull'arco relativo alle vicende di Kyoto, posso dare un giudizio sulle trasposizioni dei tre archi precedenti. Personalmente, dell'arco di Nagasaki preferisco la versione più "cupa e drammatica" dell'anime, mentre per gli altri due archi, come già detto, mi pare ci sia una trasposizione molto fedele; sicuramente, lo è nelle sue parti più importanti. Forse, riguardo all'arco del Re di Spade, ci sono un paio di scene e alcuni dettagli che avrei inserito nell'anime, ma pazienza.
Il 9 che metto come voto è da intendersi più come un 9,9: non posso mettere 10 semplicemente a causa della presenza delle piccole dimenticanze e paradossi già citati, oltre che al riciclo di voci nella versione italiana.
Salve. Non sono di questo sito, ma mi sentivo comunque in dovere di scrivere un bel commento riguardo questa serie. Dico subito che io sono una fan sfegatata del genere yaoi, quindi questa serie mi va a genio e potevano metterci anche delle scene più... "Hot" diciamo così XD comunque parlando seriamente la serie mi piace molto (sono innamorata letteralmente del dottor Muraki, bello, malvagio, affascinante, sexy... Si si insomma ci siamo capiti) apprezzo molto i disegni e la cura dei colori, molto molto belli. La sigla all'inizio non mi piaceva (la opening intendo) ma riascoltandola me ne sono innamorata. Quella finale non mi attira. E si, devo dirlo, i doppiatori non azzeccano niente soprattutto perchè, a parte alcune eccezioni come Muraki o Tsuzuki, hanno scelto delle mezze calzette diciamocelo ( Hisoka per esempio, o i Gushoshin T T )... A parte i doppiatori però la serie è moolto bella, ci sono rimasta male però perchè è cortissima, e avrebbero potuto aggiungere una seconda serie che so, anche perchè gli episodi successivi del manga ( ho letto fino all'11 ) sono molto belli e ricchi di dettagli.
Noioso ed a tratti terribilmente banale.
Poi, non per essere omofobi, ma è davvero troppo frocesco; è così equivoco che avrebbero potuto chiamarlo "Yaoi no Matsuei" senza problemi.
Oddio il plot in generale non sarebbe male ed alcune cose le ho riciclate addirittura per una campagna di D&D, però ha delle cadute di stile e delle forzature terribili che finiscono per necessitare obbligatoriamente di un "deus ex machina" nella fattispecie i poteri delle creature evocate e poi tutto a posto.
Graficamente è più che buono ma sa di già visto, soliti maschi anoressici ed equivoci...insomma soliti stereotipi.
Carina l'idea del conte delle candele e dell'ufficio dell'aldilà ma anche qui si scade nel ridicolo.
Stessa cosa per l'antagonista, inizialmente sembra un ottimo personaggio ma verso la fine sbraca completamente in una vergognosa boiata.
In definitiva, se non siete fan sfegatati del genere...beh...evitatelo e passate oltre.
Proprio non si salva niente di niente, si è salvato dall'interruzione solo perchè è corto, se avesse avuto 16 episodi darebbe stato scaraventato nell'oblio.
Poi, non per essere omofobi, ma è davvero troppo frocesco; è così equivoco che avrebbero potuto chiamarlo "Yaoi no Matsuei" senza problemi.
Oddio il plot in generale non sarebbe male ed alcune cose le ho riciclate addirittura per una campagna di D&D, però ha delle cadute di stile e delle forzature terribili che finiscono per necessitare obbligatoriamente di un "deus ex machina" nella fattispecie i poteri delle creature evocate e poi tutto a posto.
Graficamente è più che buono ma sa di già visto, soliti maschi anoressici ed equivoci...insomma soliti stereotipi.
Carina l'idea del conte delle candele e dell'ufficio dell'aldilà ma anche qui si scade nel ridicolo.
Stessa cosa per l'antagonista, inizialmente sembra un ottimo personaggio ma verso la fine sbraca completamente in una vergognosa boiata.
In definitiva, se non siete fan sfegatati del genere...beh...evitatelo e passate oltre.
Proprio non si salva niente di niente, si è salvato dall'interruzione solo perchè è corto, se avesse avuto 16 episodi darebbe stato scaraventato nell'oblio.
Eredi del Buio si presenta molto bene dal punto di vista grafico e delle animazioni; esse riescono spesso ad affascinare e stupire con discreti effetti speciali. L'audio e gli effetti al contrario spesso lasciano un po' a desiderare deludendo le aspettative. La trama pur avendo un filo conduttore principale si snoda attraverso vari episodi e situazioni. Un' elemento, distribuito in maniera eccessiva in molti contesti, che può dare fastidio è l'omosessualità sfrenata e spudorata. Questo elemento molto insistente nella psiche dei protagonisti e di molti comprimari è spesso esagerato e portato all'eccesso. Viene ivi presentato un amore platonico che sorvola le barriere sessuali e che trascende dalla materialità fisica degli eventi. Tornando alla trama essa si svolge abbastanza velocemente senza grosse distrazioni dagli eventi principali. A volte si ha quasi un senso di corsa forzata (causata anche dal esiguità del numero di puntate stesso) verso la fine. Il finale non appassiona e non soddisfa a pieno le aspettative dello spettatore che resta ineluttabilmente deluso e contrariato dal finale tanto banale quanto psicotico che viene attribuito alla serie.
In conclusione Eredi del buio nonostante presenti buoni elementi di fondo e di trattazione (come l'aldilà e un amore tanto forte da trascendere) risulta essere un titolo di medio-bassa caratura, da consigliare solo agli appassionati degli anime che comunque non vogliono perdersi una serie come questa.
In conclusione Eredi del buio nonostante presenti buoni elementi di fondo e di trattazione (come l'aldilà e un amore tanto forte da trascendere) risulta essere un titolo di medio-bassa caratura, da consigliare solo agli appassionati degli anime che comunque non vogliono perdersi una serie come questa.
Yami no Matsuei, tradotto in italiano come Eredi del buio, racconta la storia di due Shinigami, Tsuzuki e Hisoka, alle prese con i casi irrisolti delle persone morte la cui anima non è mai stata registrata nell'archivio del Meifu, "il luogo che si raggiunge sopo la morte". La storia si divide in quattro parti che non sono altro che quattro gialli fantastici in cui i protagonisti non fanno solo la parte dei detective...
La psicologia di tutti i personaggi è alla base di tutte le vicende e mano a mano che la storia prosegue i due protagonisti cambiano e si ritrovano ad affrontare i problemi da cui sono sempre scappati. Dell'intera serie mi è piaciuto parecchio il finale e il problema sta proprio qui: prima di arrivare ad una conclusione interessante si è costretti a guardare altre dodici puntate in cui non succede praticamente nulla di così importante dal punto di vista dello sviluppo della trama vera e propria. Il mio voto è dovuto principalmente a questo.
In particolare, due dei personaggi principali risultano ben riusciti: il primo è Tsuzuki, molto sfaccettato e diverso dal classico senpai che sa sempre tutto.
Il secondo è Muraki, che a mio parere è uno dei cattivi più riusciti, grazie alla sottile separazione tra genio e pazzo che lo caratterizza (in alcuni tratti mi è venuto in mente un po' Sephiroth di Final fantasy VII, che credo sia riconosciuto a livello mondiale come mister cattivone di sempre). Insomma, il tipo colto e crudele è una delle peggiori specie...
In fin dei conti non è male. Non è consigliato a chi non regge le scene ambigue (o no)
La psicologia di tutti i personaggi è alla base di tutte le vicende e mano a mano che la storia prosegue i due protagonisti cambiano e si ritrovano ad affrontare i problemi da cui sono sempre scappati. Dell'intera serie mi è piaciuto parecchio il finale e il problema sta proprio qui: prima di arrivare ad una conclusione interessante si è costretti a guardare altre dodici puntate in cui non succede praticamente nulla di così importante dal punto di vista dello sviluppo della trama vera e propria. Il mio voto è dovuto principalmente a questo.
In particolare, due dei personaggi principali risultano ben riusciti: il primo è Tsuzuki, molto sfaccettato e diverso dal classico senpai che sa sempre tutto.
Il secondo è Muraki, che a mio parere è uno dei cattivi più riusciti, grazie alla sottile separazione tra genio e pazzo che lo caratterizza (in alcuni tratti mi è venuto in mente un po' Sephiroth di Final fantasy VII, che credo sia riconosciuto a livello mondiale come mister cattivone di sempre). Insomma, il tipo colto e crudele è una delle peggiori specie...
In fin dei conti non è male. Non è consigliato a chi non regge le scene ambigue (o no)
Bell'anime a cura della Yamato Video dalla quale mi aspettavo un prodotto leggermente più decente. Il chara e gli sfondi, per carità, sono buoni anzi, oserei dire eccellenti ma il doppiaggio... lasciatemelo dire fa mettere le mani nei capelli! I doppiatori scelti non c'appizzano una mazza con i volti e le personalità dei personaggi, tant'è che ho cercato di procurarmi la versioni con l'audio originale e i sottotitoli. Comunque sia la trama è davvero avvincente e la componente romantica non manca di sicuro. In linea di massima è un prodotto da godersi per filo e per segno se non fosse stato per i pessimi doppiaggi che mi hanno lasciata allibita. Si merita un bel nove e mezzo per le ottime animazioni ma non mi permetto di arrotondarlo al dieci poichè ci sono opere che se lo meriterebbero di sicuro. Non perdetevi almeno il primo episodio, non ve ne pentireste!
Sezione evocazioni, un agenzia che si occupa di spiriti rimasti intrappolati nel mondo reale a causa di interventi sopranaturali o maledizioni. Ad occuparsi di questi casi sono gli shinigami, uomini dai grandi poteri e con un particolare passato che li accomuna: sono morti. Un anime sciolto e scorrevole con pochi personaggi e una sovrapposizione tra bene e male. L'amore si confonde con l'amicizia, il rispetto con venerazione lasciando un ampia interpretazione allo spettatore piu' o meno malizioso! Il male è talmente bello che a volte mi son ritrovata a fare il tifo per lui, ma l'avranno poi sconfitto? Buona visione.
Ho appena finito di vederlo e devo dire che questa è una serie che ti colpisce come un pugno nello stomaco, e sicuramente lascia il segno.
È uno Shonen Ai quindi non mi pare il caso di parlare di certi intrecci che sono assolutamente dichiarati, quindi chi si sente offeso da queste tematiche può tranquillamente astenersi.
Agli altri non resta che godersi uno show con bellissimi momenti di suspance, di horror, ma anche ridicoli.
La storia in sé e per sé è un giallo sul filo del soprannaturale, spiegata molto bene con capovolgimenti interessanti, ma soprattutto sono i tre protagonisti che innalzano notevolmente il livello della narrazione: Hisoka tragico e generoso, Tsuzuki, che sembra all´inizio il classico eroe senza macchia e senza paura ma che alla fine si rivela un personaggio con un passato doloroso e tante debolezze che lo rendono umanissimo, e Muraki, uno degli antagonisti migliori che mi sia mai capitato di vedere in un anime. Un assassino molto lucido nella sua totale follia, e terribilmente affascinante alla maniera di Hannibal Lecter.
Molto alto è il livello sia del character design, degli sfondi e delle animazioni, solo le sigle non mi sono piaciute molto, ma è un giudizio assolutamente soggettivo.
È uno Shonen Ai quindi non mi pare il caso di parlare di certi intrecci che sono assolutamente dichiarati, quindi chi si sente offeso da queste tematiche può tranquillamente astenersi.
Agli altri non resta che godersi uno show con bellissimi momenti di suspance, di horror, ma anche ridicoli.
La storia in sé e per sé è un giallo sul filo del soprannaturale, spiegata molto bene con capovolgimenti interessanti, ma soprattutto sono i tre protagonisti che innalzano notevolmente il livello della narrazione: Hisoka tragico e generoso, Tsuzuki, che sembra all´inizio il classico eroe senza macchia e senza paura ma che alla fine si rivela un personaggio con un passato doloroso e tante debolezze che lo rendono umanissimo, e Muraki, uno degli antagonisti migliori che mi sia mai capitato di vedere in un anime. Un assassino molto lucido nella sua totale follia, e terribilmente affascinante alla maniera di Hannibal Lecter.
Molto alto è il livello sia del character design, degli sfondi e delle animazioni, solo le sigle non mi sono piaciute molto, ma è un giudizio assolutamente soggettivo.
Ci sarebbe molto da dire su questo anime... cercherò di essere essenziale e di parlare dei fattori chiave, iniziando dalla presunta divulgazione di allusioni omosessuali, secondo molte persone. La storia parla di due shinigami, i protagonisti, Hisoka e Zuzuki, e del loro antagonista principale, Muraki. è proprio quest'ultimo a far pensare particolarmente all'omosessualità, per i suoi comportamenti piuttosto espliciti verso Zuzuki, ma secondo me, in realtà, si tratta più della sua morbosa voglia di vendetta e del fascino che prova verso dei corpi "perfetti", essendo un medico e chirurgo. Detto così può voler non dire niente, ma non intendo spiegare altro per non fare spoiler :)
Tuttavia,ho anche pensato che questa "mascolinità" profusa potrebbe voler identificare una sorta di fanservice indirizzato alle donne, idea che non escludo del tutto.
Inoltre, c'è da dire che il dottor Muraki è uo dei cattivi più riusciti degli ultimi anni, dal design fantastico e dal carisma incredibile, e c'è da sottolienare anche nella versione DVD in italiano, il doppiaggio ESEMPLARE di Ivo de Palma di Muraki: ascoltare per credere, è qualcosa di fantastico. Per il resto, è una bellissima storia di amicizia dove appaiono poco e niente le figure femminili. Lo definirei un dramma diviso in 4 atti, disegnato in ogni frangente in maniera esemplare. La canzone di testa è davvero bella, l'OST accativante e suggestiva, i fondali presi dalle famose città del giappone sono stupendi. Un anime dalle tinte forti, che può essere identificato anche come un giallo, se volete. da vedere
Tuttavia,ho anche pensato che questa "mascolinità" profusa potrebbe voler identificare una sorta di fanservice indirizzato alle donne, idea che non escludo del tutto.
Inoltre, c'è da dire che il dottor Muraki è uo dei cattivi più riusciti degli ultimi anni, dal design fantastico e dal carisma incredibile, e c'è da sottolienare anche nella versione DVD in italiano, il doppiaggio ESEMPLARE di Ivo de Palma di Muraki: ascoltare per credere, è qualcosa di fantastico. Per il resto, è una bellissima storia di amicizia dove appaiono poco e niente le figure femminili. Lo definirei un dramma diviso in 4 atti, disegnato in ogni frangente in maniera esemplare. La canzone di testa è davvero bella, l'OST accativante e suggestiva, i fondali presi dalle famose città del giappone sono stupendi. Un anime dalle tinte forti, che può essere identificato anche come un giallo, se volete. da vedere
Yami no Matsuei è un anime fantastico, ma ritengo che 13 episodi siano decisamente troppo pochi! Ho letto che qualcuno ha criticato l'anime per via delle scene omosessuali... Ehm, amico, ma prima di vederti un anime informati; questo è uno SHONEN AI dichiarato! Vale a dire che ti avverte fin da subito che sono presenti scene leggere d' amori fra uomini! Se si fossero evitate (tra l'altro nel caso di Muraki e Hisoka nemmeno si poteva, sennò si doveva riformulare tutta la loro storia) non sarebbe stato uno Shonen Ai, ti pare? ^^;;; Non ho letto il manga, ma spero che lì la storia continui, perchè come si è conclusa la serie animata non mi ha soddisfatto molto! Inoltre, le donne sono poche proprio perchè è uno shonen ai e perchè nell'anime hanno inserito solo gli avvenimenti principali! ^^;;; Però se preferisci puoi leggere il manga, dove ce ne sono un po' di più perchè la storia è più approfondita... Anche se c'è una cosa che non trovo giusta; nell'anime quelle che muoiono alla fine sono sempre donne!!! O.ò;;; (Maria, Kazusa, Tsubaky ecc.) Comunque lo adoro! ^-^ Anche i disegni sono molto belli! Gli occhi ametista di Tsuzuki risplendono... *.* Le scene si dividono bene fra commoventi (anche se Tsu piange troppo secondo me.. ^^;) e divertenti (troppo forte la faccia di Hisoka quando nel primo episodio Tsu si mangia il suo dolcetto... XDDD)... E Muraki è un pazzo maniaco perfetto! Quando parla con la -ehm- testa del fratellastro fa davvero paura... °°;;; C'è solo una cosa che mi lascia perplessa: le esplosioni di sangue che ci sono quando qualcuno viene ferito... Dubito che il sangue schizzi in quel modo per una ferita d'arma da taglio (vedi episodio 4 quando Hijiri tenta il suicidio e l'episodio 13 ne combattimento fra Oriya e Hisoka)...
Avendo letto il manga, devo dire che l'anime riprende bene le atmosfere presenti nella storia originale e i vari personaggi. Forse, aggiungo, se il manga fosse terminato al settimo volume, come l'anime, sarebbe stato un bene, visto la sensei sta riprendendo saltuariamente la storia, ma non accenna a pubblicare nuovi numeri. Un elemento che non mi è molto piaciuto è al colorazine eccessiva degli occhi: vero, il fatto che gli occhi di Tsuzuki siano di quel colore è un eleemento importante nella storia, ma "spiccano" un po' troppo; ala fine, però, ci si abitua e non si presta neanche più attenzione alal cosa. O forse, questa idea dipende solo dal mio repentino passaggio dal manga al'anime.
Vedendo la versione subbata prima e quella italiana poi, devo dire che una nota di demerito, secondo me, va alla scelta dei doppiatori: a parte Muraki, che vedevo perfetto, gli altri non mi sono piaciuti per niente. Forse solo Tastumi si salva un po' di più.
Vedendo la versione subbata prima e quella italiana poi, devo dire che una nota di demerito, secondo me, va alla scelta dei doppiatori: a parte Muraki, che vedevo perfetto, gli altri non mi sono piaciuti per niente. Forse solo Tastumi si salva un po' di più.
Un bel 7 credo che sia meritato. E' vero la questione shinigami è stata affrontata in altri anime perà non lo vedo un argomento di dominio quotidiano. L'animazione è buona le musiche azzeccate, la sigla di testa per me bellissima. Purtroppo il finale resta open e quindi si suppone in qualcosa in futuro.
Certo non diverrà un cult non è eccezionale, ma la buona narrazione la caratterizzazione dei personaggi (pregi, difetti, paure ecc) fanno di eredi del buio un anime non mediocre.
Certo non diverrà un cult non è eccezionale, ma la buona narrazione la caratterizzazione dei personaggi (pregi, difetti, paure ecc) fanno di eredi del buio un anime non mediocre.
Non c'è granchè da dire su questo cartone... se dico anche solo qualcosina non rimane poi molto da vedere... perciò...mmm... vediamo... nel complesso è carino (bei disegni, buona caratterizzazione dei personaggi, accettabile il doppiaggio in italiano, trama portata avanti coerentemente - anche se non con molta originalità perchè la storia degli Shinigami/Dei della Morte è sfruttatissima da un sacco di altri anime migliori di questo). Si può guardare se si è dei veri appassionati di anime jap e non si vuole rinunciare a nessun cartone, però, in generale, sicuramente si apprezzerebbe di più un altro shounen'ai (ad esempio Gravitation).
La sigla di apertura e la presentazione prima della sigla stessa fanno ben sperare ma alla fine avendolo visto tutto e in alcune scene è propio "inutile".
Il mio 5 forse è troppo cattivello ma è quello che razionalmente mi sento di dare aquesta serie. La storia è simpatica meno pero' gli intrecci dei personaggi e alcune allusioni che personalmente trovo da vomito.
Allusioni omosessuali che non capisco a cosa servono poichè non è certo una serie o una storia di denuncia o di riflessione sull'omosessualità.
Alcune scenette che potevano risparmiarsi... Detto questo qualche personaggio potevano sempre risparmiarselo (i pennuti) mentre qualche altro potevano aggiungerlo (qualche presenza femminile non guastava e non mi riferisco ad una versione femminile da coniglietta di playboy). Dettagliati i vestiti, qualche buona scena, la sigla opening e basta non mi viene nulla in mente di positivo su gli eredi del buio.
Il mio 5 forse è troppo cattivello ma è quello che razionalmente mi sento di dare aquesta serie. La storia è simpatica meno pero' gli intrecci dei personaggi e alcune allusioni che personalmente trovo da vomito.
Allusioni omosessuali che non capisco a cosa servono poichè non è certo una serie o una storia di denuncia o di riflessione sull'omosessualità.
Alcune scenette che potevano risparmiarsi... Detto questo qualche personaggio potevano sempre risparmiarselo (i pennuti) mentre qualche altro potevano aggiungerlo (qualche presenza femminile non guastava e non mi riferisco ad una versione femminile da coniglietta di playboy). Dettagliati i vestiti, qualche buona scena, la sigla opening e basta non mi viene nulla in mente di positivo su gli eredi del buio.
Il nostro protagonista lavora per un agenzia che si occupa di casi di decessi nonnaturali, particolarità di questa agenzia? Tutti quelli che ci lavorano sono morti, spiriti! Questo anime è diviso in 4 perti, le quali sono divise in 3 puntate, momentaneamente sono in circolazione solo 3 parti in totale 9 puntate. Personalmente vi consigli di vederlo, comicità e serietà dei discorsi e soprattutto dei casi si fondono perfettamente. E poi... il cattivo della situazione c' è sempre...