I My Me! Strawberry Eggs
La storia narra le vicende di Amawa Hibiki, giovane insegnante di ginnastica con zero esperienza lavorativa, tanta voglia di mettersi alla prova, un affitto da pagare all’arzilla e spietata padrona del suo appartamento, Ruru Sanjo, che, in caso contrario, minaccia di cucinare il suo cane e non si risparmia di utilizzare armi contro i suoi inquilini morosi. Sono ragioni più che sufficienti insomma per proporsi come insegnante alla scuola Sannomiya, che necessiterebbe proprio di questa figura professionale. Pur tuttavia la sua candidatura viene respinta perché portatore sano di cromosoma Y. Ebbene sì, questa scuola assume solo donne, ritenendo gli uomini privi d’amore (tra le altre cose) e dunque educatori inadatti, e non si fa scrupolo alcuno di ghettizzare e discriminare anche gli studenti maschi, unici addetti alle pulizie e bollati come pervertiti (non che alcuni dei personaggi secondari dentro e fuori la scuola aiutino a disconfermare tali preconcetti, es. i vicini di Hibiki). Ma il nostro eroe non si darà per vinto e aiutato dall’esuberante ed eclettica padrona di casa si lancerà in una missione sotto copertura contro le assurde norme, e le rigide e oppressive preside e vicepreside, per farlo dovrà travestirsi da donna (avere nomi unisex, capelli chilometrici ed essere una specie di bishonen aiutano sempre in un anime): un modulatore vocale, una tinta temporanea, un paio di calze di nylon e decolletè su cui sa inspiegabilmente camminare e voilà. Otterrà così l’ambita assunzione, pur rimanendo istintivamente inviso alle succitate cape, come evidente nel presentargli/le come prova d’ingresso una impresa palesemente scorretta sia per allieva che maestra, ovverosia far correre fino al traguardo la giovane Fuuko Kuzuha, ragazzina sempre pronta a farsi carico delle rogne di tutti e, usando un grosso eufemismo, assolutamente negata per l’attività fisica in generale, che si prenderà tra l’altro una bella cotta per la sua prof. Hibiki riuscirà tuttavia non solo a darle coraggio e trionfare, ma anche a far abbandonare modalità e vestiari che sono in verità manifestazioni oppressive e svilenti per entrambi i generi, tra cui ridicole gonne lunghe come abbigliamento sportivo e ad indurre le allieve ad aiutare nelle pulizie e a mediare i rapporti tra i suoi studenti.
In alcune occasioni tale dualità darà vita a siparietti comici, alla convinzione che la sua vera identità sia un pervertito gay (scene equivoche di solidarietà maschile belle fraintese) e a rischiare anche un matrimonio combinato dalla preside (proprio avanguardia pura nella lotta di genere, complimenti).
Questa è una commedia romantica scolastica decisamente graziosa, divertente e in alcuni momenti piuttosto riflessiva, che non cerca di abbattere alcun muro, ma di indurti almeno a pensare ad alcuni aspetti della vita di tutti i giorni e ad alcuni atteggiamenti ormai normalizzati che sarebbe bene cambiare o almeno esserne consapevoli, che alla fine la bravura e il valore si misurano anche da cose diverse. Non ci si concentra solo sui conflitti di genere, ma anche sulla sincerità e sulla equa spartizione dei compiti senza demandare sempre alla Fuko di turno perché “tanto a lei non dispiace”. Non la considero una serie rivelazione e in molti momenti le reazioni sono discutibili e fastidiose, soprattutto quelle dei compagni di classe, ma immagino dovessero dimostrare il radicamento dei pregiudizi e il giudicare senza sapere. Sto sovra-interpretando? Sto sovra-interpretando!
Nel complesso la considero godibile, anche un po' commovente soprattutto nel finale, molto dolce e con quel velo di narrazione onnisciente per cui, sia noi che il protagonista, sappiamo che un po' sta ingannando tutti, costretto dalle circostanze e da menti chiuse e ottuse, ma lo sta facendo anche con chi gli mostra genuina fiducia ed affetto, e questo non è corretto, necessario forse, ma non corretto.
Va comunque detto che molti personaggi non vengono approfonditi e soprattutto non lo sono i loro rapporti, portando a dei comportamenti poco credibili, come l’attaccamento alla prof che in alcuni cassi pare non adeguatamente costruito e messo lì solo perché necessario alla trama.
Sinceramente non inneggerei al capolavoro, alcuni episodi sono classici della commedia scolastica, molti elementi sono di puro fan service e troppo sfacciati e volutamente equivoci, e in molti casi il fingere di privilegiare le donne quando vengono oggettificate comunque molto e non risaltano mai davvero mi ha infastidito. Tuttavia alcuni personaggi sono piuttosto ben scritti per una serie così breve, poi che piacciano o no è questione personale, e induce alcune riflessioni, ma alla fine non ha lo scopo di fare rivoluzioni, di cambiare il sistema o di rovesciare l’ordine, quanto di perturbarlo e, chissà, inspirarlo. Le acque vengono agitate, ma nulla più. Tornare al lago calmo è questione di scelte per i personaggi, ma il sasso c’è stato, sta a loro capire cosa farne.
Serie godibile anche dal punto di vista grafico, piacevole, calda e rotonda. A tratti imbarazzante, ma nel modo tenero dell’adolescenza goffa, imbranata, incasinata, piena di errori, delusioni e di emozioni forti, intense ma spesso effimere nella loro veemenza. Amori a senso unico, amori mai rivelati, devozione e gratitudine che forse… potrebbero o no… essere amore. Indecisione, senso di colpa, disagio e confusione provocate da una bugia o da un’incomprensione che ti avviluppa sempre di più fino a non sapersi o non potersi districare senza distruggere tutto e ferire.
E, nota personale, un insegnante che si prodiga e si interessa al di là dei suoi doveri di crescere menti più aperte, sane, serene e di ascoltare i ragazzi anche aprendo loro gli occhi e inculcandogli un po' di sana realtà e sale in zucca, non sempre in senso esclusivamente negativo, fa sempre piacere. Non sto né intendo paragonarlo a GTO, ma chi avesse avuto la fortuna di avere dei buoni mentori, ognuno coi suoi metodi, anche solo per breve tempo, sa cosa voglio dire.
In alcune occasioni tale dualità darà vita a siparietti comici, alla convinzione che la sua vera identità sia un pervertito gay (scene equivoche di solidarietà maschile belle fraintese) e a rischiare anche un matrimonio combinato dalla preside (proprio avanguardia pura nella lotta di genere, complimenti).
Questa è una commedia romantica scolastica decisamente graziosa, divertente e in alcuni momenti piuttosto riflessiva, che non cerca di abbattere alcun muro, ma di indurti almeno a pensare ad alcuni aspetti della vita di tutti i giorni e ad alcuni atteggiamenti ormai normalizzati che sarebbe bene cambiare o almeno esserne consapevoli, che alla fine la bravura e il valore si misurano anche da cose diverse. Non ci si concentra solo sui conflitti di genere, ma anche sulla sincerità e sulla equa spartizione dei compiti senza demandare sempre alla Fuko di turno perché “tanto a lei non dispiace”. Non la considero una serie rivelazione e in molti momenti le reazioni sono discutibili e fastidiose, soprattutto quelle dei compagni di classe, ma immagino dovessero dimostrare il radicamento dei pregiudizi e il giudicare senza sapere. Sto sovra-interpretando? Sto sovra-interpretando!
Nel complesso la considero godibile, anche un po' commovente soprattutto nel finale, molto dolce e con quel velo di narrazione onnisciente per cui, sia noi che il protagonista, sappiamo che un po' sta ingannando tutti, costretto dalle circostanze e da menti chiuse e ottuse, ma lo sta facendo anche con chi gli mostra genuina fiducia ed affetto, e questo non è corretto, necessario forse, ma non corretto.
Va comunque detto che molti personaggi non vengono approfonditi e soprattutto non lo sono i loro rapporti, portando a dei comportamenti poco credibili, come l’attaccamento alla prof che in alcuni cassi pare non adeguatamente costruito e messo lì solo perché necessario alla trama.
Sinceramente non inneggerei al capolavoro, alcuni episodi sono classici della commedia scolastica, molti elementi sono di puro fan service e troppo sfacciati e volutamente equivoci, e in molti casi il fingere di privilegiare le donne quando vengono oggettificate comunque molto e non risaltano mai davvero mi ha infastidito. Tuttavia alcuni personaggi sono piuttosto ben scritti per una serie così breve, poi che piacciano o no è questione personale, e induce alcune riflessioni, ma alla fine non ha lo scopo di fare rivoluzioni, di cambiare il sistema o di rovesciare l’ordine, quanto di perturbarlo e, chissà, inspirarlo. Le acque vengono agitate, ma nulla più. Tornare al lago calmo è questione di scelte per i personaggi, ma il sasso c’è stato, sta a loro capire cosa farne.
Serie godibile anche dal punto di vista grafico, piacevole, calda e rotonda. A tratti imbarazzante, ma nel modo tenero dell’adolescenza goffa, imbranata, incasinata, piena di errori, delusioni e di emozioni forti, intense ma spesso effimere nella loro veemenza. Amori a senso unico, amori mai rivelati, devozione e gratitudine che forse… potrebbero o no… essere amore. Indecisione, senso di colpa, disagio e confusione provocate da una bugia o da un’incomprensione che ti avviluppa sempre di più fino a non sapersi o non potersi districare senza distruggere tutto e ferire.
E, nota personale, un insegnante che si prodiga e si interessa al di là dei suoi doveri di crescere menti più aperte, sane, serene e di ascoltare i ragazzi anche aprendo loro gli occhi e inculcandogli un po' di sana realtà e sale in zucca, non sempre in senso esclusivamente negativo, fa sempre piacere. Non sto né intendo paragonarlo a GTO, ma chi avesse avuto la fortuna di avere dei buoni mentori, ognuno coi suoi metodi, anche solo per breve tempo, sa cosa voglio dire.
Cosa fareste se foste in arretrato con l'affitto e l'unico lavoro a cui mirate vi è precluso perché siete maschio? Ma è chiaro, l'unica soluzione è vestirsi da donna.
Questo è quello che fa Amawa Hibiki, giovane disoccupato, per entrare a far parte delle insegnanti di una scuola che, per volere della preside, ammette come docenti sole donne.
Impegnato a mantenere il suo segreto e a fare del suo meglio come insegnante, dovrà gestire i rapporti, spesso imbarazzanti, con i suoi alunni, sopratutto con Fuko Kuzuha, con la quale stringe un rapporto particolare.
Questa è una divertente commedia scolastico sentimentale, con scene equivoche e amori non corrisposti, mai noiosa e vissuta dall'ottica del rapporto insegnante alunni. Molto divertenti sono anche i personaggi secondari, dai due maniaci che vivono nella pensione dove vive il protagonista alla padrona di casa, la vecchia nonnina sempre pronta a correre in aiuto di Hibiki nei monenti del bisogno.
Musiche, disegni e animazioni non sono certo a livelli eccelsi, ma si adattano perfettamente alla situazione.
L'unica cosa che non mi è piaciuta, e qui non mi metterò a dire il perché per non rovinare la visione a nessuno, è stato il finale, e non per assenza di questo.
In sostanza si tratta di un prodotto adatto a tutti, tranne a coloro che vogliono combattimenti e spargimenti di sangue, che mi sento di consigliare agli amanti del genere.
Questo è quello che fa Amawa Hibiki, giovane disoccupato, per entrare a far parte delle insegnanti di una scuola che, per volere della preside, ammette come docenti sole donne.
Impegnato a mantenere il suo segreto e a fare del suo meglio come insegnante, dovrà gestire i rapporti, spesso imbarazzanti, con i suoi alunni, sopratutto con Fuko Kuzuha, con la quale stringe un rapporto particolare.
Questa è una divertente commedia scolastico sentimentale, con scene equivoche e amori non corrisposti, mai noiosa e vissuta dall'ottica del rapporto insegnante alunni. Molto divertenti sono anche i personaggi secondari, dai due maniaci che vivono nella pensione dove vive il protagonista alla padrona di casa, la vecchia nonnina sempre pronta a correre in aiuto di Hibiki nei monenti del bisogno.
Musiche, disegni e animazioni non sono certo a livelli eccelsi, ma si adattano perfettamente alla situazione.
L'unica cosa che non mi è piaciuta, e qui non mi metterò a dire il perché per non rovinare la visione a nessuno, è stato il finale, e non per assenza di questo.
In sostanza si tratta di un prodotto adatto a tutti, tranne a coloro che vogliono combattimenti e spargimenti di sangue, che mi sento di consigliare agli amanti del genere.
Opera certo non eccezionale nel panorama dell'animazione giapponese.
Si tratta di una sorta di "Attimo Fuggente" con in più il tema del travestimento "uomo/donna": malizioso, ma senza vera profondità di contenuti.
La trama è lineare al limite della banalità. Le vicende scorrono piacevolmente e senza difficoltà, ma si susseguono senza veri punti di interesse: la struttura si regge su episodi autoconclusivi giustapposti. Dall'episodio 8 un miglior sviluppo di trama e l'introduzione di nuove tematiche (come il rapporto allieva-insegnante e l'amore contrastato) aggiungono un po' di sugo ad una storia altrimenti insipida.
Eccezion fatta per la colorazione (interessante la scelta di tonalità molto sature), dal punto di vista tecnico l'opera è carente: regia statica e prevedibile, animazioni a tratti goffe, lineart privo di profondità, fondali non sempre all'altezza e spesso ripetitivi.
Degni di nota invece i fan service, con lingerie ricamata che si intravede dalle camicette, sbuffi di vento che sollevano gonne, e forme femminili sempre ben tornite e messe in evidenza, il tutto senza eccedere troppo nella volgarità.
È un peccato però constatare che sia l'unico aspetto ben realizzato della serie.
La colonna sonora è poco più di una mera sonorizzazione, ed è decisamente anonima ad eccezione della buona sigla conclusiva, "White Station".
A dispetto dell'apparenza l'anime porta in germe anche delle buone idee, ma non le sviluppa o le sviluppa poco e male. Se si fosse riuscita a mantenere per tutti gli episodi una narrazione di intensità simile a quella dell'ultima parte della serie ci si troverebbe di fronte ad un buon lavoro. Ma 5 puntate interessanti non bastano a salvare completamente l'opera dal naufragio. Così come non basta la tenera Fuko, goffa e impacciata protagonista femminile, che avrebbe meritato di comparire in un opera meglio realizzata.
In definitiva questi ultimi aspetti però risollevano un poco un giudizio altrimenti negativo e senza appello.
Consigliato solo agli amanti del genere, o a coloro che riescono a ignorare i difetti sopra menzionati.
Si tratta di una sorta di "Attimo Fuggente" con in più il tema del travestimento "uomo/donna": malizioso, ma senza vera profondità di contenuti.
La trama è lineare al limite della banalità. Le vicende scorrono piacevolmente e senza difficoltà, ma si susseguono senza veri punti di interesse: la struttura si regge su episodi autoconclusivi giustapposti. Dall'episodio 8 un miglior sviluppo di trama e l'introduzione di nuove tematiche (come il rapporto allieva-insegnante e l'amore contrastato) aggiungono un po' di sugo ad una storia altrimenti insipida.
Eccezion fatta per la colorazione (interessante la scelta di tonalità molto sature), dal punto di vista tecnico l'opera è carente: regia statica e prevedibile, animazioni a tratti goffe, lineart privo di profondità, fondali non sempre all'altezza e spesso ripetitivi.
Degni di nota invece i fan service, con lingerie ricamata che si intravede dalle camicette, sbuffi di vento che sollevano gonne, e forme femminili sempre ben tornite e messe in evidenza, il tutto senza eccedere troppo nella volgarità.
È un peccato però constatare che sia l'unico aspetto ben realizzato della serie.
La colonna sonora è poco più di una mera sonorizzazione, ed è decisamente anonima ad eccezione della buona sigla conclusiva, "White Station".
A dispetto dell'apparenza l'anime porta in germe anche delle buone idee, ma non le sviluppa o le sviluppa poco e male. Se si fosse riuscita a mantenere per tutti gli episodi una narrazione di intensità simile a quella dell'ultima parte della serie ci si troverebbe di fronte ad un buon lavoro. Ma 5 puntate interessanti non bastano a salvare completamente l'opera dal naufragio. Così come non basta la tenera Fuko, goffa e impacciata protagonista femminile, che avrebbe meritato di comparire in un opera meglio realizzata.
In definitiva questi ultimi aspetti però risollevano un poco un giudizio altrimenti negativo e senza appello.
Consigliato solo agli amanti del genere, o a coloro che riescono a ignorare i difetti sopra menzionati.
Una serie che forse non innova, ma amplia parecchi temi anche spinosi in modo piuttosto costruttivo, senza scadere nel banale. Personaggi simpatici e situazioni divertenti, condite da batticuore vari e dai tipici equivoci che possono scaturire quando un uomo si traveste da donna. Buon disegno e colonna sonora orecchiabile.
Da segnalare il prezzo competitivo, trattandosi di una serie completa in due DVD, anche se non tradotta, ma solo sottotitolata.
Unica nota stonata, ma neanche troppo, il finale. Semplicemente è "troppo" aperto e spero vivamente in un seguito.
Da segnalare il prezzo competitivo, trattandosi di una serie completa in due DVD, anche se non tradotta, ma solo sottotitolata.
Unica nota stonata, ma neanche troppo, il finale. Semplicemente è "troppo" aperto e spero vivamente in un seguito.
Non si può certo dire che il tema del travestimento sia molto originale, in generale, negli anime giapponesi. E tuttavia, questa serie, devo dire che lo sa essere, a modo suo.
E' una commedia scolastica degli equivoci, allegra ed esuberante, ma al contempo anche molto dolce e romantica.
In pochi episodi, i personaggi sono stati ben delineati così come i rapporti tra essi; Hibiki, poi, è un personaggio con sani principi, che sa fare i suo mestiere, uomo o donna che sia; insomma, il tipico ragazzo che come prof non mi sarebbe dispiaciuto. ^^
Anche il finale, molto dolce e toccante, ci dimostra come questa serie non sia solo una commedia degli equivoci, ma qualcosa di più.
I disegni sono semplici, ma ben fatti, così come le musiche, molto carine e dolci.
Insomma, una serie non dalle grandi pretese, ma comunque carina e godibile!
E' una commedia scolastica degli equivoci, allegra ed esuberante, ma al contempo anche molto dolce e romantica.
In pochi episodi, i personaggi sono stati ben delineati così come i rapporti tra essi; Hibiki, poi, è un personaggio con sani principi, che sa fare i suo mestiere, uomo o donna che sia; insomma, il tipico ragazzo che come prof non mi sarebbe dispiaciuto. ^^
Anche il finale, molto dolce e toccante, ci dimostra come questa serie non sia solo una commedia degli equivoci, ma qualcosa di più.
I disegni sono semplici, ma ben fatti, così come le musiche, molto carine e dolci.
Insomma, una serie non dalle grandi pretese, ma comunque carina e godibile!
Per me questo anime è molto carino e abbastanza originale. La grafica è molto curata e, pur avendolo visto in giapponese, mi è piaciuto molto. I protagonisti sono simpatici, ma non lo consiglio a chi desiderasse un anime un pò più "particolare", perchè in sostanza è una normale commedia scolastica, anche se non mancano le gag ;)