Gintama
"Gintama", serie interessante che comprende più generi e può appassionare più età, ma come opera è adatta a chi ha una cultura approfondita sul Giappone e su anime e manga, per via dei numerosi riferimenti e citazioni inevitabilmente presenti, essendo un anime di parodia.
Ha una comicità, a mio parere, esilarante e inaspettata che punta sul ridicolo. Nel suo lato comico, l'anime ha anche un tocco di autoironia facendosi autocritiche, deridendo la mancanza di budget che copre uno dei suoi pochi difetti, ovvero l'animazione nei combattimenti all'interno della prima serie. Inizialmente l'anime ha molti episodi autoconclusivi o che c'entrano poco con la trama, ma che presentano e caratterizzano maggiormente molti personaggi secondari dell'opera; una cosa positiva infatti è l'ottima caratterizzazione dei personaggi, anche quelli poco rilevanti permettendo ai fan di affezionarsi a loro, oltre che ai protagonisti.
L'espressività in quest'anime è davvero vasta e disegnata bene. È bello anche il fatto che molti personaggi, organizzazioni e luoghi siano realmente esistiti.
Nonostante tutto "Gintama" non è un'anime unicamente comico, presenta anche una trama seria, complessa e momenti intensi e emozionanti capaci ci commuovere chiunque. Inoltre vi sono personaggi non banali, per uno di questi in particolare si affronta, in modo leggero, l'identità di genere e l'omosessualità.
Vi sono temi tipici negli shonen come l'amicizia etc.. ma non ci sono personaggi estremamente pacifisti come si possono trovare in altre opere dello stesso target.
Parlando di altro oltre la trama, le opening e le ending sono davvero molto belle e musicalmente piacevoli, cosa non comunissima negli anime lunghi oltre i 200 episodi.
Lo consiglio a tutti, e mi rattrista che l'abbiano visto interamente in pochissimi.
Ha una comicità, a mio parere, esilarante e inaspettata che punta sul ridicolo. Nel suo lato comico, l'anime ha anche un tocco di autoironia facendosi autocritiche, deridendo la mancanza di budget che copre uno dei suoi pochi difetti, ovvero l'animazione nei combattimenti all'interno della prima serie. Inizialmente l'anime ha molti episodi autoconclusivi o che c'entrano poco con la trama, ma che presentano e caratterizzano maggiormente molti personaggi secondari dell'opera; una cosa positiva infatti è l'ottima caratterizzazione dei personaggi, anche quelli poco rilevanti permettendo ai fan di affezionarsi a loro, oltre che ai protagonisti.
L'espressività in quest'anime è davvero vasta e disegnata bene. È bello anche il fatto che molti personaggi, organizzazioni e luoghi siano realmente esistiti.
Nonostante tutto "Gintama" non è un'anime unicamente comico, presenta anche una trama seria, complessa e momenti intensi e emozionanti capaci ci commuovere chiunque. Inoltre vi sono personaggi non banali, per uno di questi in particolare si affronta, in modo leggero, l'identità di genere e l'omosessualità.
Vi sono temi tipici negli shonen come l'amicizia etc.. ma non ci sono personaggi estremamente pacifisti come si possono trovare in altre opere dello stesso target.
Parlando di altro oltre la trama, le opening e le ending sono davvero molto belle e musicalmente piacevoli, cosa non comunissima negli anime lunghi oltre i 200 episodi.
Lo consiglio a tutti, e mi rattrista che l'abbiano visto interamente in pochissimi.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
"Gintama" in poche parole mi ha annoiato e vorrei spiegare perché dividendo la recensione in paragrafi per facilitarne la lettura
I combattimenti - Lo svolgimento
I combattimenti non sono né strategici né "spettacolari" (inteso come "che danno spettacolo"). È un susseguirsi di mosse normalissime senza alcuna coreografia specifica e in più sono animati anche male (fatta eccezione per 6/7 scontri, su 369 episodi). Non hanno nessun appeal, sono semplici ed evitabili, servono solamente per formalizzare la sconfitta o morte di un personaggio. Anche se si parlasse di scontri di ideali o di emozioni tra due personaggi che dovevano affrontarsi da molto tempo si parlerebbe di pochi casi (Gintoki vs Takasugi, Gintoki vs Jiraia...). Per la maggiore vanno gli scontri generici e riempitivi, soprattutto durante l'arco Rakuyou Decisive Battle dove dà il peggio di sé: tutti combattono tutto (ci sono quasi solo frame statici).
L'ultima battaglia, la più importante, è animata malissimo.
I combattimenti-La risoluzione
La risoluzione dei combattimenti è spesso affidata alla determinazione dei personaggi che inizialmente non sembrano essere in grado di vincere lo scontro, ma poi qualcosa in loro si accende... e vincono. Un trucco fastidioso che l'autore utilizza per rendere le battaglie interessanti è il colpo di scena spesso assurdo, che si contraddice, che non può funzionare o che funziona solamente se si uniscono mille coincidenze. Personaggi stesi a terra che dopo essere stati trafitti da parte a parte in un secondo si rialzano e continuano a combattere. Ma ci sono varie assurdità in ogni caso specifico, come il combattimento tra Kamui e Sougo:
inizialmente sembra che Kamui sia riuscito a tagliare il braccio di Sougo, poiché ci viene mostrato un braccio volante con addosso una manica dello stesso colore della tunica di Sougo. Anche Sougo guardandosi il braccio sembra essere sorpreso, ma poi quando Kamui lo attacca il braccio rispunta fuori per difendersi, perché quello che abbiamo visto non era il suo ma quello di un cadavere con la sua stessa tunica che Sougo aveva preso preventivamente per far credere a Kamui di essere stato colpito. Altro trucco è quello di rivelare all'improvviso una tecnica segreta, mai vista prima.
I combattimenti-L'epilogo
Io so già che alla fine dei combattimenti nessuno morirà. Non ho paura di perdere nessuno. Fatta eccezione per personaggi super secondari, io so già che Gintoki non morirà e che non subirà nemmeno danni permanenti come la perdita di un arto, perché l'anime così non può continuare. Quando un personaggio è davvero in pericolo di vita durante uno scontro si opta per:
- salvarlo all'ultimo con un alleato che si trovava lì in quel momento;
- farlo uscire effettivamente sconfitto, con ferite gravissime e in fin di vita, ma alla fine si salva per il plot armor.
Tutta l'ansia che hai versato in quei momenti in cui credevi che potesse morire è stata inutile. Tutto quel sangue è una farsa. La soluzione ovviamente non è uccidere più personaggi ma semplicemente evitare più combattimenti.
So che non si parla di un battle shonen ma se né lo svolgimento, né la risoluzione, né la suspense, né la parte tecnica dei combattimenti è interessante allora non ho motivo di guardarli e consiglio vivamente di saltarli quasi tutti.
La commedia
"Gintama" può permettersi di parodiare un numero vasto di situazioni care all'animazione giapponese perché è un anime vasto, senza un contesto o topic specifico come può essere KonoSuba che si ferma alla parodia dell'isekai. Questo però spesso comporta una parodia generica, a volte semplice citazionismo tanto per, scherzi che chiunque potrebbe fare dopo aver visto un solo episodio di Dragon Ball, una parodia alla DorianBe. Chiunque potrebbe replicarla. Di episodi davvero divertenti non ce ne sono molti. La maggior parte ha delle battute che funzionano, ma si perdono nei tormentoni della serie e in costruzioni di episodi quasi mai del tutto convincenti. Il mini arco del Freeze-time ha un concept molto interessante che permette ai personaggi di giocare con il tempo, mentre l'arco di Kintama è banale e già visto sia nel concetto che nella risoluzione. Anche l'arco dello switch di generi è vecchio da morire, mentre uno dei migliori archi è quello della popularity poll, geniale sia nelle battute che nel concept alla base. Gli episodi più divertenti sono il 182-184, il 194, il 202-203, il 217 e il 239-240. Penso che la maggior parte degli episodi sia dimenticabile, solo un paio di battute li tiene su, ma come costruzione dell'episodio sono spesso scarni.
Gli Ideali
Negli archi più seri di "Gintama" c'è sempre il villain che vuole dire la sua, ma quasi sempre la sua non è interessante. Mi è piaciuto il credo di Abuto in "Yoshiwara in Flames", la sua curiosità sfrenata di sapere come può andare la vita se prendi un certo sentiero, "la vita è un susseguirsi di scelte", il pensiero kierkegaardiano semplificato.
Invece penso tutt'altro per le motivazioni di Itou (Shinsengumi Crisis) e Jiraia (Red Spider), che si comportano in quel modo per lo stesso motivo: hanno rinunciato ai rapporti affettivi per paura di essere feriti. Un concetto che funziona negli anime per quella fascia di età, ma forse poco credibile per degli adulti così adulti e soprattutto un concetto già visto troppe volte.
Quello che mi ha più infastidito è il filosofeggiare di Utsuro: "se la vita è infinita può ancora definirsi vita? (a grandi linee)", sì. Una frase che non genera nemmeno una discussione, la risposta è sì. Il fatto che lui non possa invecchiare e che possa rigenerarsi anche dopo le ferite più gravi non mette in dubbio la distinzione tra vita e morte e il loro significato, il suo è un semplice superpotere che lo mantiene in vita. Altro discorso è quello del desiderio di morte dopo così tanti anni di vita, un concetto che ha sempre funzionato ma anche questo trito e ritrito e "Gintama" non aggiunge nulla di nuovo. Ho trovato i personaggi caratterialmente molto forti e simpatici, ma idealmente poveri, agiscono per motivazioni troppo semplici come la vendetta.
Le stagioni
Tutti confermano che la parte più debole di "Gintama" è senza dubbio la prima stagione, ma se la prima è la più debole allora le ultime quattro sono le più brutte, non deboli ma brutte.
La scelta di infilare un arco comico (Gintama: Porori-hen) nel bel mezzo della guerra è stata una scelta pessima. Sono contrario alle pause negli archi più seri, penso si debba semplicemente accorciare quell'arco, mettere meno carne sul fuoco e non affidargli un numero spropositato di episodi perché prima o poi il peso che porta finisce per schiacciarlo.
Una guerra intergalattica, tutta tenuta per il finale, è un azzardo troppo grande e l'unica cosa che si limita a fare Gintama per dare a quella guerra una sensazione di "grosso" è mostrarti tante astronavi nello spazio, tanti nemici per le strade distrutte, tante esplosioni, fumo, tante sale di comando, computer giganteschi. Più generico non si può, e se voleva essere una parodia vorrei sapere di cosa nello specifico. Così è solo citazionismo generico, quindi nemmeno citazionismo, al massimo dei rimandi.
Gli archi
Il mio arco "serio" preferito è il "Farewell, Shinsengumi", quello tecnicamente più curato, ricco di flashback sul passato di Gintoki e l'episodio 303 è forse il migliore. Il risvolto più serio che parte dal 301 funziona dopo tutta la comicità che è stata versata e il fatto che ci sia una guerra a bollire in pentola ti mette ancora più curiosità. Fatta eccezione per questo arco i restanti non si distinguono mai così tanto. I singoli villain non sono mai interessanti e i personaggi introdotti volta per volta sono forti solo di carattere ma mai per la loro backstory o morale. Finisce tutto per essere una "storia di samurai", coerente col contesto ma fin troppo da risultare già vista o addirittura retorica.
Comparto tecnico
Visivamente fa schifo. Le animazioni sono brutte per mantenere un alto livello di dettaglio. Solamente per il dettaglio si penalizza il movimento di tantissime battaglie, tutte statiche. L'accostamento di colori è orribile. Si salvano solo gli archi più seri come "Farewell, Shinsengumi" e "Throny Arc" dove con l'utilizzo di filtri si uniforma più il tutto. In generale le due stagioni da 50 episodi sono quelle animate meglio e che secondo me si apprestano su un livello quantomeno discreto.
Le musiche non esistono. Sono tutte brutte, generiche, occasionali. Per tutto l'episodio senti un sottofondo fastidioso di musiche che ascolterai almeno 300 volte. Non le ascolterei mai di mia volontà. Non ho mai sentito nessuno parlarne. Non importa a nessuno delle musiche di "Gintama". Perché sono brutte.
Una delle serie più sopravvalutate tra la nicchia italiana che lo ha scoperto per caso su internet. Una valutazione eccessiva dovuta secondo me alla sua lunghezza (che allontana chi non ha voglia di finirlo e si tiene stretti solo i fan) e al numero di generi e tematiche che tocca. Trattando però ogni genere e tematica con superficialità o reiterando cose già dette milioni di volte in altre opere. Un anime che consiglio per il suo numero ristretto di episodi realmente divertenti, ma che sconsiglio assolutamente per alcuni degli archi più seri, soprattutto le ultime quattro stagioni.
"Gintama" in poche parole mi ha annoiato e vorrei spiegare perché dividendo la recensione in paragrafi per facilitarne la lettura
I combattimenti - Lo svolgimento
I combattimenti non sono né strategici né "spettacolari" (inteso come "che danno spettacolo"). È un susseguirsi di mosse normalissime senza alcuna coreografia specifica e in più sono animati anche male (fatta eccezione per 6/7 scontri, su 369 episodi). Non hanno nessun appeal, sono semplici ed evitabili, servono solamente per formalizzare la sconfitta o morte di un personaggio. Anche se si parlasse di scontri di ideali o di emozioni tra due personaggi che dovevano affrontarsi da molto tempo si parlerebbe di pochi casi (Gintoki vs Takasugi, Gintoki vs Jiraia...). Per la maggiore vanno gli scontri generici e riempitivi, soprattutto durante l'arco Rakuyou Decisive Battle dove dà il peggio di sé: tutti combattono tutto (ci sono quasi solo frame statici).
L'ultima battaglia, la più importante, è animata malissimo.
I combattimenti-La risoluzione
La risoluzione dei combattimenti è spesso affidata alla determinazione dei personaggi che inizialmente non sembrano essere in grado di vincere lo scontro, ma poi qualcosa in loro si accende... e vincono. Un trucco fastidioso che l'autore utilizza per rendere le battaglie interessanti è il colpo di scena spesso assurdo, che si contraddice, che non può funzionare o che funziona solamente se si uniscono mille coincidenze. Personaggi stesi a terra che dopo essere stati trafitti da parte a parte in un secondo si rialzano e continuano a combattere. Ma ci sono varie assurdità in ogni caso specifico, come il combattimento tra Kamui e Sougo:
inizialmente sembra che Kamui sia riuscito a tagliare il braccio di Sougo, poiché ci viene mostrato un braccio volante con addosso una manica dello stesso colore della tunica di Sougo. Anche Sougo guardandosi il braccio sembra essere sorpreso, ma poi quando Kamui lo attacca il braccio rispunta fuori per difendersi, perché quello che abbiamo visto non era il suo ma quello di un cadavere con la sua stessa tunica che Sougo aveva preso preventivamente per far credere a Kamui di essere stato colpito. Altro trucco è quello di rivelare all'improvviso una tecnica segreta, mai vista prima.
I combattimenti-L'epilogo
Io so già che alla fine dei combattimenti nessuno morirà. Non ho paura di perdere nessuno. Fatta eccezione per personaggi super secondari, io so già che Gintoki non morirà e che non subirà nemmeno danni permanenti come la perdita di un arto, perché l'anime così non può continuare. Quando un personaggio è davvero in pericolo di vita durante uno scontro si opta per:
- salvarlo all'ultimo con un alleato che si trovava lì in quel momento;
- farlo uscire effettivamente sconfitto, con ferite gravissime e in fin di vita, ma alla fine si salva per il plot armor.
Tutta l'ansia che hai versato in quei momenti in cui credevi che potesse morire è stata inutile. Tutto quel sangue è una farsa. La soluzione ovviamente non è uccidere più personaggi ma semplicemente evitare più combattimenti.
So che non si parla di un battle shonen ma se né lo svolgimento, né la risoluzione, né la suspense, né la parte tecnica dei combattimenti è interessante allora non ho motivo di guardarli e consiglio vivamente di saltarli quasi tutti.
La commedia
"Gintama" può permettersi di parodiare un numero vasto di situazioni care all'animazione giapponese perché è un anime vasto, senza un contesto o topic specifico come può essere KonoSuba che si ferma alla parodia dell'isekai. Questo però spesso comporta una parodia generica, a volte semplice citazionismo tanto per, scherzi che chiunque potrebbe fare dopo aver visto un solo episodio di Dragon Ball, una parodia alla DorianBe. Chiunque potrebbe replicarla. Di episodi davvero divertenti non ce ne sono molti. La maggior parte ha delle battute che funzionano, ma si perdono nei tormentoni della serie e in costruzioni di episodi quasi mai del tutto convincenti. Il mini arco del Freeze-time ha un concept molto interessante che permette ai personaggi di giocare con il tempo, mentre l'arco di Kintama è banale e già visto sia nel concetto che nella risoluzione. Anche l'arco dello switch di generi è vecchio da morire, mentre uno dei migliori archi è quello della popularity poll, geniale sia nelle battute che nel concept alla base. Gli episodi più divertenti sono il 182-184, il 194, il 202-203, il 217 e il 239-240. Penso che la maggior parte degli episodi sia dimenticabile, solo un paio di battute li tiene su, ma come costruzione dell'episodio sono spesso scarni.
Gli Ideali
Negli archi più seri di "Gintama" c'è sempre il villain che vuole dire la sua, ma quasi sempre la sua non è interessante. Mi è piaciuto il credo di Abuto in "Yoshiwara in Flames", la sua curiosità sfrenata di sapere come può andare la vita se prendi un certo sentiero, "la vita è un susseguirsi di scelte", il pensiero kierkegaardiano semplificato.
Invece penso tutt'altro per le motivazioni di Itou (Shinsengumi Crisis) e Jiraia (Red Spider), che si comportano in quel modo per lo stesso motivo: hanno rinunciato ai rapporti affettivi per paura di essere feriti. Un concetto che funziona negli anime per quella fascia di età, ma forse poco credibile per degli adulti così adulti e soprattutto un concetto già visto troppe volte.
Quello che mi ha più infastidito è il filosofeggiare di Utsuro: "se la vita è infinita può ancora definirsi vita? (a grandi linee)", sì. Una frase che non genera nemmeno una discussione, la risposta è sì. Il fatto che lui non possa invecchiare e che possa rigenerarsi anche dopo le ferite più gravi non mette in dubbio la distinzione tra vita e morte e il loro significato, il suo è un semplice superpotere che lo mantiene in vita. Altro discorso è quello del desiderio di morte dopo così tanti anni di vita, un concetto che ha sempre funzionato ma anche questo trito e ritrito e "Gintama" non aggiunge nulla di nuovo. Ho trovato i personaggi caratterialmente molto forti e simpatici, ma idealmente poveri, agiscono per motivazioni troppo semplici come la vendetta.
Le stagioni
Tutti confermano che la parte più debole di "Gintama" è senza dubbio la prima stagione, ma se la prima è la più debole allora le ultime quattro sono le più brutte, non deboli ma brutte.
La scelta di infilare un arco comico (Gintama: Porori-hen) nel bel mezzo della guerra è stata una scelta pessima. Sono contrario alle pause negli archi più seri, penso si debba semplicemente accorciare quell'arco, mettere meno carne sul fuoco e non affidargli un numero spropositato di episodi perché prima o poi il peso che porta finisce per schiacciarlo.
Una guerra intergalattica, tutta tenuta per il finale, è un azzardo troppo grande e l'unica cosa che si limita a fare Gintama per dare a quella guerra una sensazione di "grosso" è mostrarti tante astronavi nello spazio, tanti nemici per le strade distrutte, tante esplosioni, fumo, tante sale di comando, computer giganteschi. Più generico non si può, e se voleva essere una parodia vorrei sapere di cosa nello specifico. Così è solo citazionismo generico, quindi nemmeno citazionismo, al massimo dei rimandi.
Gli archi
Il mio arco "serio" preferito è il "Farewell, Shinsengumi", quello tecnicamente più curato, ricco di flashback sul passato di Gintoki e l'episodio 303 è forse il migliore. Il risvolto più serio che parte dal 301 funziona dopo tutta la comicità che è stata versata e il fatto che ci sia una guerra a bollire in pentola ti mette ancora più curiosità. Fatta eccezione per questo arco i restanti non si distinguono mai così tanto. I singoli villain non sono mai interessanti e i personaggi introdotti volta per volta sono forti solo di carattere ma mai per la loro backstory o morale. Finisce tutto per essere una "storia di samurai", coerente col contesto ma fin troppo da risultare già vista o addirittura retorica.
Comparto tecnico
Visivamente fa schifo. Le animazioni sono brutte per mantenere un alto livello di dettaglio. Solamente per il dettaglio si penalizza il movimento di tantissime battaglie, tutte statiche. L'accostamento di colori è orribile. Si salvano solo gli archi più seri come "Farewell, Shinsengumi" e "Throny Arc" dove con l'utilizzo di filtri si uniforma più il tutto. In generale le due stagioni da 50 episodi sono quelle animate meglio e che secondo me si apprestano su un livello quantomeno discreto.
Le musiche non esistono. Sono tutte brutte, generiche, occasionali. Per tutto l'episodio senti un sottofondo fastidioso di musiche che ascolterai almeno 300 volte. Non le ascolterei mai di mia volontà. Non ho mai sentito nessuno parlarne. Non importa a nessuno delle musiche di "Gintama". Perché sono brutte.
Una delle serie più sopravvalutate tra la nicchia italiana che lo ha scoperto per caso su internet. Una valutazione eccessiva dovuta secondo me alla sua lunghezza (che allontana chi non ha voglia di finirlo e si tiene stretti solo i fan) e al numero di generi e tematiche che tocca. Trattando però ogni genere e tematica con superficialità o reiterando cose già dette milioni di volte in altre opere. Un anime che consiglio per il suo numero ristretto di episodi realmente divertenti, ma che sconsiglio assolutamente per alcuni degli archi più seri, soprattutto le ultime quattro stagioni.
"Gintama" è un capolavoro di commedia e varietà; una serie che cresce in originalità con ogni episodio che passa, così creativa e fresca, dinamica e interessante, non c'è da meravigliarsi che sia diventata una delle serie di punta di Sunrises, per non parlare di un pilastro di Shounen Jump.
La trama - dall'inizio - racchiude perfettamente ciò di cui parla Gintama: è assurdo. L'universo di Gintama è illimitato; tutto può e succederà. Questa natura folle è perfettamente esplorata attraverso la struttura dell'episodio. Principalmente, è una serie a episodi, con più archi narrativi intrecciati nel mezzo. Ogni episodio vedrà una nuova trama, esplorando uno (o più) aspetti di questo universo ampio e stravagante, insieme al cast colorato e imprevedibile. Le storie variano di genere, dal thriller alla commedia a tutto campo, ma la maggior parte ha un tono umoristico. Ogni episodio è diverso dall'altro; sono narrazioni scritte brillantemente, eseguite in modo impeccabile, che non riescono a stancare. La serie mostra una meravigliosa gamma di commedie, dalla parodia alle gag lunghe episodi, meticolosamente costruite e accuratamente eseguite; è un aspetto sempre fresco e vigoroso e uno dei tanti elementi di spicco della serie. Gli archi narrativi esplorano ulteriormente il mondo e i personaggi di Gintama, alcuni in modi umoristici, ma la maggior parte in modo più drammatico, il che aggiunge ulteriore varietà e drammaticità alla serie. La diversità e l'immaginazione in mostra sono estremamente ammirevoli, soprattutto data la lunghezza della serie. Gintama non conosce la fatica; rimane ad una qualità costante ed estremamente alta in tutto, con nuovi dispositivi di trama, scenari e colpi di scena continuamente introdotti anche anni dopo la sua prima trasmissione: la scrittura è incredibilmente encomiabile.
L'animazione e lo stile artistico sono sempre impressionanti; lo staff dell'anime porta in vita senza soluzione di continuità un mondo così folle, frenetico e coinvolto dalle pagine del manga di Sorachi. L'anime ha uno stile colorato e visivamente piacevole, con scene d'azione esplosive perfettamente animate, battiti drammatici strazianti e rivelazioni comiche che fanno venire l'acquolina in bocca. I disegni dei personaggi sono incredibilmente diversi ed evocano bene le opere d'arte di Sorachi, con Gintoki che diventa un'icona anime immediatamente riconoscibile.
Il suono e la musica sono particolarmente ben prodotti, con un'enorme quantità di talento vocale in mostra. La colonna sonora è incredibilmente elaborata e comprende un'ampia varietà di tracce, adatte a una serie di questa lunghezza. Le basi musicali evocano bene una serie di emozioni, toni e stati d'animo diversi e si fondono perfettamente con le immagini, portando ulteriormente in vita il mondo di Gintama. Ci sono molteplici composizioni di spicco che sono - soprattutto - memorabili.
Uno degli aspetti più attraenti della serie sono senza dubbio i personaggi. Sono creazioni fantasiose, memorabili e varie, ognuna unica e accattivante a modo suo. I personaggi principali presentano una quantità incredibile di entusiasmo e sono la vera forza trainante di Gintama, ma alcuni membri dell'incredibilmente vasto cast di supporto sono quasi altrettanto parte integrante di loro stessi. La meravigliosa creatività di Sorachi traspare nei personaggi, proprio come fa la storia, e diventa ovvio che lo staff dell'anime ha una comprensione completa del materiale originale e una dedizione incrollabile per portarlo in vita. Data la natura gag della serie, i personaggi iniziano piuttosto unidimensionali, con poco spazio per esplorare il loro background o le profondità della loro psiche nelle avventure episodiche, ma gli archi narrativi si espandono notevolmente sia sui personaggi principali che sul primo cast di supporto, sviluppando i loro cuori e le loro anime in misura sostanziale e ammirevole.
Gintama è una meraviglia, piena zeppa di potenziale eterno. È una serie tanto divertente quanto profondamente straziante. Presenta una miscellanea di diversi generi, toni, personaggi, scenari, musica, emozioni e commedia, tutti fusi in una serie squisitamente scritta, eseguita in modo impeccabile, brillantemente prodotta e intelligente. È tra i migliori anime che il panorama ha da offrire.
La trama - dall'inizio - racchiude perfettamente ciò di cui parla Gintama: è assurdo. L'universo di Gintama è illimitato; tutto può e succederà. Questa natura folle è perfettamente esplorata attraverso la struttura dell'episodio. Principalmente, è una serie a episodi, con più archi narrativi intrecciati nel mezzo. Ogni episodio vedrà una nuova trama, esplorando uno (o più) aspetti di questo universo ampio e stravagante, insieme al cast colorato e imprevedibile. Le storie variano di genere, dal thriller alla commedia a tutto campo, ma la maggior parte ha un tono umoristico. Ogni episodio è diverso dall'altro; sono narrazioni scritte brillantemente, eseguite in modo impeccabile, che non riescono a stancare. La serie mostra una meravigliosa gamma di commedie, dalla parodia alle gag lunghe episodi, meticolosamente costruite e accuratamente eseguite; è un aspetto sempre fresco e vigoroso e uno dei tanti elementi di spicco della serie. Gli archi narrativi esplorano ulteriormente il mondo e i personaggi di Gintama, alcuni in modi umoristici, ma la maggior parte in modo più drammatico, il che aggiunge ulteriore varietà e drammaticità alla serie. La diversità e l'immaginazione in mostra sono estremamente ammirevoli, soprattutto data la lunghezza della serie. Gintama non conosce la fatica; rimane ad una qualità costante ed estremamente alta in tutto, con nuovi dispositivi di trama, scenari e colpi di scena continuamente introdotti anche anni dopo la sua prima trasmissione: la scrittura è incredibilmente encomiabile.
L'animazione e lo stile artistico sono sempre impressionanti; lo staff dell'anime porta in vita senza soluzione di continuità un mondo così folle, frenetico e coinvolto dalle pagine del manga di Sorachi. L'anime ha uno stile colorato e visivamente piacevole, con scene d'azione esplosive perfettamente animate, battiti drammatici strazianti e rivelazioni comiche che fanno venire l'acquolina in bocca. I disegni dei personaggi sono incredibilmente diversi ed evocano bene le opere d'arte di Sorachi, con Gintoki che diventa un'icona anime immediatamente riconoscibile.
Il suono e la musica sono particolarmente ben prodotti, con un'enorme quantità di talento vocale in mostra. La colonna sonora è incredibilmente elaborata e comprende un'ampia varietà di tracce, adatte a una serie di questa lunghezza. Le basi musicali evocano bene una serie di emozioni, toni e stati d'animo diversi e si fondono perfettamente con le immagini, portando ulteriormente in vita il mondo di Gintama. Ci sono molteplici composizioni di spicco che sono - soprattutto - memorabili.
Uno degli aspetti più attraenti della serie sono senza dubbio i personaggi. Sono creazioni fantasiose, memorabili e varie, ognuna unica e accattivante a modo suo. I personaggi principali presentano una quantità incredibile di entusiasmo e sono la vera forza trainante di Gintama, ma alcuni membri dell'incredibilmente vasto cast di supporto sono quasi altrettanto parte integrante di loro stessi. La meravigliosa creatività di Sorachi traspare nei personaggi, proprio come fa la storia, e diventa ovvio che lo staff dell'anime ha una comprensione completa del materiale originale e una dedizione incrollabile per portarlo in vita. Data la natura gag della serie, i personaggi iniziano piuttosto unidimensionali, con poco spazio per esplorare il loro background o le profondità della loro psiche nelle avventure episodiche, ma gli archi narrativi si espandono notevolmente sia sui personaggi principali che sul primo cast di supporto, sviluppando i loro cuori e le loro anime in misura sostanziale e ammirevole.
Gintama è una meraviglia, piena zeppa di potenziale eterno. È una serie tanto divertente quanto profondamente straziante. Presenta una miscellanea di diversi generi, toni, personaggi, scenari, musica, emozioni e commedia, tutti fusi in una serie squisitamente scritta, eseguita in modo impeccabile, brillantemente prodotta e intelligente. È tra i migliori anime che il panorama ha da offrire.
"Gintama", che vede come protagonista Gintoki, Kagura e Shinpachi, è un adattamento animato in cui, in gran parte dei casi, gli episodi sono autoconclusivi. Inizia con il far vedere come i tre si incontrano, a seguire continua con episodi, spesso comici, della vita dei tre all'agenzia tuttofare di Gintoki. Ambientato nel periodo di Edo, la città invasa da diverse razza di alieni " Amanto", alcuni samurai ribelli non gradiscono la presenza. Gintoki, ex samurai sul campo di battaglia detto demone bianco, ormai è un fannullone con poca voglia di lavorare, ma voglia di bere e divertirsi. Nonostante tutto ha ancora dei principi ben fondati ed non è bene farlo arrabbiare.
Questo anime è stato bello fino al 2011, poi sono stato costretto al drop per la mancanza di idee! Le puntate autoconclusive sono belle, ma di più quelle a serie! Propone delle belle mini serie cariche di adrenalina e qualità come Gintoki contro Hosen oppure Gintoki contro Jirocho. A lungo andare perde molto. La qualità grafica è buona e le song nei momenti giusti sono azzeccate. Dialoghi facili da capire. Bella l'idea che i personaggi di Gintama sono esistiti come quelli della shinsegumi. Fanno troppo ridere le puntate dove appare lo shogun poverello. Gli do 6 solo per come si è rovinato negli anni.
Questo anime è stato bello fino al 2011, poi sono stato costretto al drop per la mancanza di idee! Le puntate autoconclusive sono belle, ma di più quelle a serie! Propone delle belle mini serie cariche di adrenalina e qualità come Gintoki contro Hosen oppure Gintoki contro Jirocho. A lungo andare perde molto. La qualità grafica è buona e le song nei momenti giusti sono azzeccate. Dialoghi facili da capire. Bella l'idea che i personaggi di Gintama sono esistiti come quelli della shinsegumi. Fanno troppo ridere le puntate dove appare lo shogun poverello. Gli do 6 solo per come si è rovinato negli anni.
"Gintama" è semplicemente unico.
Un mix perfetto di comicità e serietà in grado di passare dall’uno all’altro senza forzature, capace di farti letteralmente piegare in due dalle risate o piangere a dirotto. Anime divertente, parodistico ed esilarante ma alla stesso tempo serio e commovente. Tratta argomenti pesanti (razzismo, schiavitù, prostituzione ecc.) con grande sensibilità senza mai cadere in luoghi comuni o pregiudizi.
Trama robusta e complessa con un protagonista assolutamente non convenzionale! Passando attraverso un universo di personaggi ben caratterizzati e sviluppati, quasi da riuscire a renderli tutti dei co-protagonisti. Un comparto grafico e musicale di prim’ordine.
Combattimenti imprevedibili ed emozionanti. Non ci sono colpi segreti, armi magiche, la gente non urla tecniche mentre combatte. Combatte e basta! Come nella vita vera.
Infatti "Gintama" (letteralmente “Anima d’Argento”) si basa sul rovesciamento rispetto agli altri anime, di cui con le sue esilaranti parodie si prende gioco. Il protagonista non vuole salvare il mondo e non ha obbiettivi grandiosi, gli “basta” Vivere. In un modo che lo renda felice. Senza tradire se stesso, senza essere piegato da ciò che la società o altri gli impongono. Una morale semplice e allo stesso tempo dirompente.
Questo samurai “pazzo” e sconclusionato, il suo pseudoapprendista e la giovane aliena appartenente alla razza più forte dell’universo vi conquisteranno!
Non solo un anime consigliato ma un anime di culto impedibile che vi emozionerà come pochi. Buona visione!
Unica nota negativa:
decolla piano. Le prime puntate sono per la maggiore autoconclusive, la trama entra nel vivo con la prima vera saga (alla quale sono stati dedicati ben due film) dopo una cinquantina di episodi.
Iniziate dall’episodio 3 (l’inizio del manga). I primi due infatti sono filler-celebrativi, un po’ caotici e disorientanti.
Un mix perfetto di comicità e serietà in grado di passare dall’uno all’altro senza forzature, capace di farti letteralmente piegare in due dalle risate o piangere a dirotto. Anime divertente, parodistico ed esilarante ma alla stesso tempo serio e commovente. Tratta argomenti pesanti (razzismo, schiavitù, prostituzione ecc.) con grande sensibilità senza mai cadere in luoghi comuni o pregiudizi.
Trama robusta e complessa con un protagonista assolutamente non convenzionale! Passando attraverso un universo di personaggi ben caratterizzati e sviluppati, quasi da riuscire a renderli tutti dei co-protagonisti. Un comparto grafico e musicale di prim’ordine.
Combattimenti imprevedibili ed emozionanti. Non ci sono colpi segreti, armi magiche, la gente non urla tecniche mentre combatte. Combatte e basta! Come nella vita vera.
Infatti "Gintama" (letteralmente “Anima d’Argento”) si basa sul rovesciamento rispetto agli altri anime, di cui con le sue esilaranti parodie si prende gioco. Il protagonista non vuole salvare il mondo e non ha obbiettivi grandiosi, gli “basta” Vivere. In un modo che lo renda felice. Senza tradire se stesso, senza essere piegato da ciò che la società o altri gli impongono. Una morale semplice e allo stesso tempo dirompente.
Questo samurai “pazzo” e sconclusionato, il suo pseudoapprendista e la giovane aliena appartenente alla razza più forte dell’universo vi conquisteranno!
Non solo un anime consigliato ma un anime di culto impedibile che vi emozionerà come pochi. Buona visione!
Unica nota negativa:
decolla piano. Le prime puntate sono per la maggiore autoconclusive, la trama entra nel vivo con la prima vera saga (alla quale sono stati dedicati ben due film) dopo una cinquantina di episodi.
Iniziate dall’episodio 3 (l’inizio del manga). I primi due infatti sono filler-celebrativi, un po’ caotici e disorientanti.
"Gintama" (traducibile nella nostra lingua come "capelli d'argento" o "capelli argentati" ) è un anime che ha iniziato la sua produzione dal 2006 e non è ancora giunto alla sua fine. Trasposizione animata molto fedele dell'omonimo manga, "Gintama" è un'opera che secondo il mio giudizio può essere definito solo in una maniera: "incredibilmente stupendo", e non uso questa espressione con poca attenzione solo per poter esprimere in modo chiaro e generale il concetto che ho trovato piacevole guardarlo, ma proprio nel suo significato più proprio, cioè "oltre il credibile Gintama ci stupisce", e più lo si guarda e più questo assioma risulta veritiero. Autentico campione nel mostrarci momenti drammatici, "strappalacrime", alternandoli, generando veri connubi, con momenti esilaranti e siparietti comici, la serie riesce a far scuola sulla demenzialità negli anime; il suo stile infatti è da considerare come modello, formula, per la creazione di opere demenziali di successo.
Ma oltre al suo stile narrativo, le sue mini-storie, le risate e i potenziali pianti che potremmo farci guardandolo, "Gintama" è molto di più, ed per questo che dissento verso la generale opinione secondo cui esso sarebbe solo un'opera demenziale per suscitare ilarità e basta. Emozioni (non solo collegabili alla sfera del comico), insegnamenti, modi eterogenei di vedere e intendere la vita, personaggi nei quale ci si può rispecchiare, immedesimare, o in cui si vorrebbe farlo, questi sono gli elementi che costituiscono "Gintama".
Una serie che nella mia memoria non cadrà mai nell'oblio, episodio dopo episodio, ognuno di essi scolpiti nella mia mente, ricordi, emozioni, sensazioni sono ciò che mi ha regalato le vicende dell'unico vero samurai dai capelli argentati e i suoi, ancor più strambi di lui, amici. Come un'epopea che narra le gesta di eroi antichi, assisteremo alla forza dell'animo umano che non si piega di fronte a nulla, prendendo forma nelle varie volontà dei personaggi, e allo stesso tempo vedremo insultato quello stile, non solo di narrazione ma anche di presentare gli eroi stessi, che hanno reso famosi scrittori come Omero, Virgilio, Tarquato Tasso e altri simili.
La sua storia comicia in "medias res", ambientata in un mondo ucronico che segue il corso della nostra storia orientativamente fino al 1850; piano, in modo lento, ci verrano fatti vedere le storie di tutti, la nascita dei vari rapporti senza che la noia sopravenga. In una Edo moderna, che non cambia mai il suo nome in Tokyo, venti anni prima, invece delle navi nere del commodoro Perry, altri "barbari" la conquistano insieme al resto del mondo. Barbari scesi dal cielo, visibilmente diversi dagli umani, verdi, blu, leonini, rettili, scimmieschi, vestiti con abiti sfarzosi, tanti di svariato genere, innumerevoli specie quanto ne sono le stelle; alcune guidate, il resto solo sotto sovranità, da un organnizazione misteriosa di nome "Tendoshu" che ha come obiettivo la raccolta di una energia essenziale alla tecnologia aliena chiamata "Altaria", che si trova su alcuni pianeti, tra questi la terra. Costretti alla resa, gli stati di tutto il mondo diventano fantocci dichiarati degli stranieri detti "Amanto" (gente del cielo), compreso il Giappone sotto il governo dello Shogun Togukawa. Non volenti nel dare la propria nazione agli stranieri, i samurai, anche senza l'appoggio del governo, si ribellano facendo sfociare tra le due fazioni una guerra. Purtroppo questa porta alla definitiva sconfitta dei samurai, a causa dell'enorme divario tecnologico che c'è con i nemici, obbligati persino a non poter portare più la spada, considerata l'anima del samurai stesso. In un'era del genere, in cui tutto sembra perduto, ancora si può trovare una luce, seppur flebile, carica di speranza in mezzo all'oscurità; Sakata Gintoki, colui che ancora ha in se, anche se molto ma molto profondamente, l'anima del samurai, il nostro protagonista. Questa è l'affascinante storia di "Gintama" strutturata in più archi narrativi, ingannevolmente divisi tra loro ma in verità totalmente uniti, dando forma a qualcosa che saprà conquistarvi se solo gli e lo lascerete fare.
Non posso concludere la recensione senza esprimere il mio apprezzamento verso il doppiaggio italiano edito dalla Dynit, che ahimè conta purtroppo dei soli primi quarantanove episodi. Capolavoro sicuramente la voce di Kagura e il suo modo di parlare, unica critica che farei credo sarebbe proprio sulla voce di Gintoki, che seppur passabile per i primi quarantanove episodi che sono tutti di carattere puramente demenziale, sarebbe stato un disastro se si fosse utilzzato anche per i successivi poichè "stridula" in confronto all'originale giapponese e, forse, poco adatta per le scene serie che riguardano Gin. Per quanto concerne i disegni essi sono ben curati, soprattutto considerando le condizioni della produzione (di cui anche nell'anime, grazie a un sapiente uso della rottura della quarta parete, ci si lamenta spesso, non senza suscitare più di un sorriso). Le musiche sono meravigliose, adatte ai contesti in cui vengono inserite, le canzoni di DOES sono sicuramente le più memorabili. Fra le ost la mia preferita è "Madao". Sia che lo si voglia guardar tutto d'un fiato, sia che un po' per volta, consiglio "Gintama" a tutti quanti, di qualsiasi età, avvisandoli che potrebbero trovare di più di un semplice anime che "fa ridere".
Ma oltre al suo stile narrativo, le sue mini-storie, le risate e i potenziali pianti che potremmo farci guardandolo, "Gintama" è molto di più, ed per questo che dissento verso la generale opinione secondo cui esso sarebbe solo un'opera demenziale per suscitare ilarità e basta. Emozioni (non solo collegabili alla sfera del comico), insegnamenti, modi eterogenei di vedere e intendere la vita, personaggi nei quale ci si può rispecchiare, immedesimare, o in cui si vorrebbe farlo, questi sono gli elementi che costituiscono "Gintama".
Una serie che nella mia memoria non cadrà mai nell'oblio, episodio dopo episodio, ognuno di essi scolpiti nella mia mente, ricordi, emozioni, sensazioni sono ciò che mi ha regalato le vicende dell'unico vero samurai dai capelli argentati e i suoi, ancor più strambi di lui, amici. Come un'epopea che narra le gesta di eroi antichi, assisteremo alla forza dell'animo umano che non si piega di fronte a nulla, prendendo forma nelle varie volontà dei personaggi, e allo stesso tempo vedremo insultato quello stile, non solo di narrazione ma anche di presentare gli eroi stessi, che hanno reso famosi scrittori come Omero, Virgilio, Tarquato Tasso e altri simili.
La sua storia comicia in "medias res", ambientata in un mondo ucronico che segue il corso della nostra storia orientativamente fino al 1850; piano, in modo lento, ci verrano fatti vedere le storie di tutti, la nascita dei vari rapporti senza che la noia sopravenga. In una Edo moderna, che non cambia mai il suo nome in Tokyo, venti anni prima, invece delle navi nere del commodoro Perry, altri "barbari" la conquistano insieme al resto del mondo. Barbari scesi dal cielo, visibilmente diversi dagli umani, verdi, blu, leonini, rettili, scimmieschi, vestiti con abiti sfarzosi, tanti di svariato genere, innumerevoli specie quanto ne sono le stelle; alcune guidate, il resto solo sotto sovranità, da un organnizazione misteriosa di nome "Tendoshu" che ha come obiettivo la raccolta di una energia essenziale alla tecnologia aliena chiamata "Altaria", che si trova su alcuni pianeti, tra questi la terra. Costretti alla resa, gli stati di tutto il mondo diventano fantocci dichiarati degli stranieri detti "Amanto" (gente del cielo), compreso il Giappone sotto il governo dello Shogun Togukawa. Non volenti nel dare la propria nazione agli stranieri, i samurai, anche senza l'appoggio del governo, si ribellano facendo sfociare tra le due fazioni una guerra. Purtroppo questa porta alla definitiva sconfitta dei samurai, a causa dell'enorme divario tecnologico che c'è con i nemici, obbligati persino a non poter portare più la spada, considerata l'anima del samurai stesso. In un'era del genere, in cui tutto sembra perduto, ancora si può trovare una luce, seppur flebile, carica di speranza in mezzo all'oscurità; Sakata Gintoki, colui che ancora ha in se, anche se molto ma molto profondamente, l'anima del samurai, il nostro protagonista. Questa è l'affascinante storia di "Gintama" strutturata in più archi narrativi, ingannevolmente divisi tra loro ma in verità totalmente uniti, dando forma a qualcosa che saprà conquistarvi se solo gli e lo lascerete fare.
Non posso concludere la recensione senza esprimere il mio apprezzamento verso il doppiaggio italiano edito dalla Dynit, che ahimè conta purtroppo dei soli primi quarantanove episodi. Capolavoro sicuramente la voce di Kagura e il suo modo di parlare, unica critica che farei credo sarebbe proprio sulla voce di Gintoki, che seppur passabile per i primi quarantanove episodi che sono tutti di carattere puramente demenziale, sarebbe stato un disastro se si fosse utilzzato anche per i successivi poichè "stridula" in confronto all'originale giapponese e, forse, poco adatta per le scene serie che riguardano Gin. Per quanto concerne i disegni essi sono ben curati, soprattutto considerando le condizioni della produzione (di cui anche nell'anime, grazie a un sapiente uso della rottura della quarta parete, ci si lamenta spesso, non senza suscitare più di un sorriso). Le musiche sono meravigliose, adatte ai contesti in cui vengono inserite, le canzoni di DOES sono sicuramente le più memorabili. Fra le ost la mia preferita è "Madao". Sia che lo si voglia guardar tutto d'un fiato, sia che un po' per volta, consiglio "Gintama" a tutti quanti, di qualsiasi età, avvisandoli che potrebbero trovare di più di un semplice anime che "fa ridere".
Attenzione: la seguente recensione analizza la parte di storia che va dall'episodio 317 all'episodio 328. Potrebbe contenere spoiler
Si riparte dalla miglior saga di "Gintama" per approdare a un altro capolavoro.
Il punto di non ritorno in un anime come "Gintama" ha avuto un effetto bomba sulla serie, che è riuscita, in soli dodici episodi, a scatenare un uragano di emozioni e risate. E il punto di forza della serie è proprio questo: dopo aver stabilito per parecchie saghe dei veri e propri legami con la vita di tutti i giorni dell'ampio cast di "Gintama", ci ritroviamo improvvisamente catapultati in eventi che persino loro percepiscono come straordinari.
Domande che pensavamo ormai accantonate da lungo tempo trovano improvvisamente risposte più che sensate e, proprio grazie al legame costruito, ci ritroviamo a capire i sentimenti più profondi dei vari personaggi, proprio come se stessimo vivendo tali sentimenti in prima persona.
La qualità del reparto tecnico è poi al top assoluto. Scontri animati in maniera sublime, OST incalzanti che si sposano perfettamente con il tipo di azione a schermo.
Ma la risata non è sparita, e anzi continua ad essere presente e a imporsi in maniera quasi forzata e prepotente. Lo spettatore è però nella stessa condizione psicologica dei personaggi, ed è per questo più che pronto ad accettare l'alleggerirsi dell'atmosfera, quando possibile.
A un novizio di "Gintama" posso consigliare di iniziare dall'inizio, ma, in particolare, di non iniziare assolutamente con questa saga (se proprio non si vuole vedere tutti gli episodi, meglio iniziare dalla saga subito precedente, che è tra l'altro, insieme a questa, disponibile tutta su Crunchyroll, aggiungendo a tutto questo almeno i quarantanove episodi usciti ufficialmente doppiati in italiano in DVD... anche se il meglio è ovviamente vedere anche tutti gli altri episodi usciti). Il perché è presto detto, questa è la saga che più di tutte è legata agli eventi accaduti nella saga precedente.
Non posso però far altro che consigliare "Gintama" e in particolare questa saga a tutti gli amanti dei generi shonen, comico, parodico.
Si riparte dalla miglior saga di "Gintama" per approdare a un altro capolavoro.
Il punto di non ritorno in un anime come "Gintama" ha avuto un effetto bomba sulla serie, che è riuscita, in soli dodici episodi, a scatenare un uragano di emozioni e risate. E il punto di forza della serie è proprio questo: dopo aver stabilito per parecchie saghe dei veri e propri legami con la vita di tutti i giorni dell'ampio cast di "Gintama", ci ritroviamo improvvisamente catapultati in eventi che persino loro percepiscono come straordinari.
Domande che pensavamo ormai accantonate da lungo tempo trovano improvvisamente risposte più che sensate e, proprio grazie al legame costruito, ci ritroviamo a capire i sentimenti più profondi dei vari personaggi, proprio come se stessimo vivendo tali sentimenti in prima persona.
La qualità del reparto tecnico è poi al top assoluto. Scontri animati in maniera sublime, OST incalzanti che si sposano perfettamente con il tipo di azione a schermo.
Ma la risata non è sparita, e anzi continua ad essere presente e a imporsi in maniera quasi forzata e prepotente. Lo spettatore è però nella stessa condizione psicologica dei personaggi, ed è per questo più che pronto ad accettare l'alleggerirsi dell'atmosfera, quando possibile.
A un novizio di "Gintama" posso consigliare di iniziare dall'inizio, ma, in particolare, di non iniziare assolutamente con questa saga (se proprio non si vuole vedere tutti gli episodi, meglio iniziare dalla saga subito precedente, che è tra l'altro, insieme a questa, disponibile tutta su Crunchyroll, aggiungendo a tutto questo almeno i quarantanove episodi usciti ufficialmente doppiati in italiano in DVD... anche se il meglio è ovviamente vedere anche tutti gli altri episodi usciti). Il perché è presto detto, questa è la saga che più di tutte è legata agli eventi accaduti nella saga precedente.
Non posso però far altro che consigliare "Gintama" e in particolare questa saga a tutti gli amanti dei generi shonen, comico, parodico.
Attenzione: la seguente recensione analizza la parte di storia che va dall'episodio 266 all'episodio 316. Potrebbe contenere spoiler
Dopo una lunga interruzione e un cambio di studio di produzione, torna "Gintama" e lo fa con la sua miglior trasposizione fino ad adesso. Per chi non lo conosce, in breve "Gintama" tratta della vita di tutti i giorni dell'agenzia tuttofare e dei suoi tre membri: il capo e protagonista Gintoki e i due comprimari e aiutanti Kagura e Shimpachi. Oltre a loro ci sono un'altra valanga di personaggi che si ritagliano un buon spazio all'interno delle vicende, come il corpo di polizia, la Shinsengumi, e altri. "Gintama" è una serie che fa dei suoi punti forti la comicità e l'ironia, ma in quest'ultima (per il momento) serie i combattimenti e la componente seriosa la fanno da padrona negli ultimi sedici episodi, che sono semplicemente il punto più alto toccato dalla serie.
La componente tecnica anche qui si supera, soprattutto nei combattimenti. E' davvero difficile, se non impossibile, trovare una serie con così tanti episodi che abbia questa qualità, sia grafica che sonora; anche il doppiaggio giapponese, soprattutto del protagonista, è stato eccellente.
La godibilità della serie e sempre su livelli altissimi e questo spingerà lo spettatore a vedere un'episodio dopo l'altro.
Commento finale:
In definitiva, ci troviamo di fronte ad un capolavoro assoluto, come del resto lo sono anche le stagioni precedenti, che consiglio a tutti di recuperare dalla prima stagione, senza farsi spaventare dall'età anagrafica della serie perché è una di quelle opere che invecchia molto bene e che dovrebbe essere nel curriculum di qualunque appassionato di anime.
Dopo una lunga interruzione e un cambio di studio di produzione, torna "Gintama" e lo fa con la sua miglior trasposizione fino ad adesso. Per chi non lo conosce, in breve "Gintama" tratta della vita di tutti i giorni dell'agenzia tuttofare e dei suoi tre membri: il capo e protagonista Gintoki e i due comprimari e aiutanti Kagura e Shimpachi. Oltre a loro ci sono un'altra valanga di personaggi che si ritagliano un buon spazio all'interno delle vicende, come il corpo di polizia, la Shinsengumi, e altri. "Gintama" è una serie che fa dei suoi punti forti la comicità e l'ironia, ma in quest'ultima (per il momento) serie i combattimenti e la componente seriosa la fanno da padrona negli ultimi sedici episodi, che sono semplicemente il punto più alto toccato dalla serie.
La componente tecnica anche qui si supera, soprattutto nei combattimenti. E' davvero difficile, se non impossibile, trovare una serie con così tanti episodi che abbia questa qualità, sia grafica che sonora; anche il doppiaggio giapponese, soprattutto del protagonista, è stato eccellente.
La godibilità della serie e sempre su livelli altissimi e questo spingerà lo spettatore a vedere un'episodio dopo l'altro.
Commento finale:
In definitiva, ci troviamo di fronte ad un capolavoro assoluto, come del resto lo sono anche le stagioni precedenti, che consiglio a tutti di recuperare dalla prima stagione, senza farsi spaventare dall'età anagrafica della serie perché è una di quelle opere che invecchia molto bene e che dovrebbe essere nel curriculum di qualunque appassionato di anime.
Gintama è un anime unico, che contiene vari generi (principalmente comico-demenziale e azione), ma non fattevi ingannare dalle prime trenta-quaranta puntate, che sono principalmente un'introduzione alla grande varietà di personaggi presenti nell'anime, che inizialmente potranno sembrare noiosi (dipende dai gusti) ma in realtà sono necessari e indispensabili per creare l'atmosfera e la caratterizzazione della storia che verrà più avanti, sì, Gintama ha una trama che si protrae nel corso delle puntate, a volte è evidente, altre volte è in incognito, tuttavia, pian piano, andando avanti, la si nota abbastanza facilmente tuttavia bisogna avere pazienza e guardare l'anime rilassati senza aspettarsi una storia classica tipica di altri shonen. In poche parole, Gintama non lo si può giudicare dopo pochi episodi, ma bisogna guardarne almeno 100 che rivelano un buona parte della trama. I personaggi di Gintama sono bene caratterizzati nel corso della storia e non sono per niente banali anzi certi personaggi con i loro seiyu ti rimarranno impressi nella mente per sempre come Gintoki, Katsura e Hijikata ad esempio. Per quanto riguarda l'aspetto della comicità e parodia Gintama è per spettatori di anime che ne hanno guardato una grande quantità e che conoscono abbastanza la cultura giapponese solo con questi requisiti si può godere a pieno la comicità e riferimenti di Gintama che è il top in questo campo tuttavia Gintama non è solo comicità ma non voglio fare spoiler quindi l'unico consiglio è quello di guardare questo anime unico che vi sorprenderà andando più avanti e vi si dimostrerà molto più complesso e completo di quello che può sembrare all'inizio.
P.S Cominciate l'anime dalla terza puntata, i primi due episodi sono filler di celebrazione dell'anime che vi spoilerano personaggi e che vi potrebbero mandare in confusione e dare una negativa impressione dell'anime.
Attenzione: il seguente paragrafo analizza la parte di storia che va dall'episodio 202 all'episodio 252. Potrebbe contenere spoiler
"Gintama (2011)" è la continuazione di "Gintama", che, dopo una pausa di un anno (in quanto la Sunrise fa raramente filler, che sono comunque molto divertenti, preferendo fare delle pause per aver materiale da prendere dal manga), torna in 16:9 più bello che mai, con un reparto grafico eccellente per un anime lungo come "Gintama". Essendo la continuazione di "Gintama" (del 2006-2010) ha in sé tutti gli aspetti che hanno caratterizzato l'opera del 2006, anche se, questa volta, con un comparto grafico che è una meraviglia per gli occhi (sempre considerando che è un'anime di 200 e più puntate); quindi, per guardare l'opera del 2011, bisogna per forza guardare quella del 2006 per capirci qualcosa. Comunque, l'opera del 2011 si apre dopo poche puntate con uno degli archi narrativi più belli di "Gintama", di cui preferisco non dire nient'altro per non fare spoiler.
Per quanto riguarda la comicità, "Gintama" si dimostra nuovamente il re di questo campo, facendo morire dal ridere in certe puntate (molte) lo spettatore, che rimane sempre sorpreso dalla inventiva geniale di Sorachi, che riesce creare situazione esilaranti senza essere mai banale e ripetitivo. Allo stesso modo, lo staff dell'anime riconferma di metterci l'anima nel riprodurre la serie con un'animazione che rende ancora di più rispetto al manga, grazie alle musiche e ai doppiatori, tra i migliori del loro campo. Per il resto, si può dire che la trama principale si muova rivelando aspetti molto interessanti per futuri avvenimenti e i personaggi vengono ulteriormente caratterizzati, rendendoli sempre più unici. In conclusione, l'opera del 2011 si riconferma un capolavoro come quella del 2006 ed è graficamente più moderna.
Attenzione: il seguente paragrafo analizza la parte di storia che va dall'episodio 266 all'episodio 315. Potrebbe contenere spoiler
Dopo il secondo film, che sembrava fosse l'ultima produzione animata di "Gintama" e che aveva fatto piangere e disperare i suoi fan, "Gintama" torna più forte che mai con un comparto grafico al top e con la sua comicità esilarante mai banale, ma, questa volta, anche con degli archi narrativi tra i più belli in assoluto, che daranno una svolta alla trama di "Gintama", ma di cui preferisco non dire nulla. Dopo l'assenza durante tutto il 2014, "Gintama", su richiesta insistente dei propri fan, torna alla grande nel 2015 con tutta la sua maestria nel rendere le situazioni demenziali, tristi, epiche e esilaranti con una facilità mai vista in altri anime. Logicamente, per capirne la trama (sì, "Gintama" ne ha una ed è tra le più belle in assoluto), bisogna aver guardato, nell'ordine, "Gintama" (del 2006), "Gintama (2011)", "Gintama Overdrive" (del 2012, di tredici puntate) e infine si arriva a "Gintama (2015)" che riprende tutti gli aspetti positivi e unici che hanno permesso a "Gintama" di avere più di 300 episodi, tra l'altro di qualità ottima rispetto ad altri shonen (dovrà pur significare qualcosa anche per i detrattori dell'anime, che probabilmente non sono andati oltre la ventesima puntata dell'anime). Quindi, tutti che hanno visto tutte le 268 puntate precedenti di "Gintama" devono assolutamente guardare la continuazione del 2015.
P.S Cominciate l'anime dalla terza puntata, i primi due episodi sono filler di celebrazione dell'anime che vi spoilerano personaggi e che vi potrebbero mandare in confusione e dare una negativa impressione dell'anime.
Attenzione: il seguente paragrafo analizza la parte di storia che va dall'episodio 202 all'episodio 252. Potrebbe contenere spoiler
"Gintama (2011)" è la continuazione di "Gintama", che, dopo una pausa di un anno (in quanto la Sunrise fa raramente filler, che sono comunque molto divertenti, preferendo fare delle pause per aver materiale da prendere dal manga), torna in 16:9 più bello che mai, con un reparto grafico eccellente per un anime lungo come "Gintama". Essendo la continuazione di "Gintama" (del 2006-2010) ha in sé tutti gli aspetti che hanno caratterizzato l'opera del 2006, anche se, questa volta, con un comparto grafico che è una meraviglia per gli occhi (sempre considerando che è un'anime di 200 e più puntate); quindi, per guardare l'opera del 2011, bisogna per forza guardare quella del 2006 per capirci qualcosa. Comunque, l'opera del 2011 si apre dopo poche puntate con uno degli archi narrativi più belli di "Gintama", di cui preferisco non dire nient'altro per non fare spoiler.
Per quanto riguarda la comicità, "Gintama" si dimostra nuovamente il re di questo campo, facendo morire dal ridere in certe puntate (molte) lo spettatore, che rimane sempre sorpreso dalla inventiva geniale di Sorachi, che riesce creare situazione esilaranti senza essere mai banale e ripetitivo. Allo stesso modo, lo staff dell'anime riconferma di metterci l'anima nel riprodurre la serie con un'animazione che rende ancora di più rispetto al manga, grazie alle musiche e ai doppiatori, tra i migliori del loro campo. Per il resto, si può dire che la trama principale si muova rivelando aspetti molto interessanti per futuri avvenimenti e i personaggi vengono ulteriormente caratterizzati, rendendoli sempre più unici. In conclusione, l'opera del 2011 si riconferma un capolavoro come quella del 2006 ed è graficamente più moderna.
Attenzione: il seguente paragrafo analizza la parte di storia che va dall'episodio 266 all'episodio 315. Potrebbe contenere spoiler
Dopo il secondo film, che sembrava fosse l'ultima produzione animata di "Gintama" e che aveva fatto piangere e disperare i suoi fan, "Gintama" torna più forte che mai con un comparto grafico al top e con la sua comicità esilarante mai banale, ma, questa volta, anche con degli archi narrativi tra i più belli in assoluto, che daranno una svolta alla trama di "Gintama", ma di cui preferisco non dire nulla. Dopo l'assenza durante tutto il 2014, "Gintama", su richiesta insistente dei propri fan, torna alla grande nel 2015 con tutta la sua maestria nel rendere le situazioni demenziali, tristi, epiche e esilaranti con una facilità mai vista in altri anime. Logicamente, per capirne la trama (sì, "Gintama" ne ha una ed è tra le più belle in assoluto), bisogna aver guardato, nell'ordine, "Gintama" (del 2006), "Gintama (2011)", "Gintama Overdrive" (del 2012, di tredici puntate) e infine si arriva a "Gintama (2015)" che riprende tutti gli aspetti positivi e unici che hanno permesso a "Gintama" di avere più di 300 episodi, tra l'altro di qualità ottima rispetto ad altri shonen (dovrà pur significare qualcosa anche per i detrattori dell'anime, che probabilmente non sono andati oltre la ventesima puntata dell'anime). Quindi, tutti che hanno visto tutte le 268 puntate precedenti di "Gintama" devono assolutamente guardare la continuazione del 2015.
Trama:10
OST e doppiaggio:10
Grafica e Animazione:10
Capacità di mantenere vivo l'interesse: 10
Probabilmente, dal mio nome utente, capirete che sono un fan della serie; ebbene, sì, probabilmente è l'anime che mi ha colpito, catturato e affascinato di più. Ebbene, dovendo dare un soprannome a "Gintama" che ne incarni tutte le qualità, questo sarebbe "l'anime che si evolve". L'autore, con un sapiente intreccio narrativo, riesce ad alternare saghe indispensabili per far avanzare la storia, a saghe di passaggio... Indispensabili a loro volta! Ogni singola puntata incide sulla caratterizzazione dei personaggi, ogni loro incontro, esperienza (per quanto comici possano essere) incidono tutti sulla caratterizzazione del personaggio e sulle sue scelte e azioni future. L'anime appare come uno sfogo della fantasia dell'autore. Situazioni assurde, irreali e tremendamente comiche si susseguono una dopo l'altra, delineando sempre più i vari personaggi e l'ambiente che li circonda.
La maggior parte delle critiche ricevute da quest'anime riguardano proprio la trama.. Effettivamente, sono pochi gli episodi utili all'avanzamento della trama di fondo e, se cercate un anime incentrato unicamente sulla trama iniziale, vi consiglio più un bello shounen del calibro di "One Piece" o "Shokugeki no Souma"; il protagonista non ha nessun obiettivo, è un tuttofare che vive alla giornata, non fa nulla per nulla, vive e basta, ed intorno a questo protagonista apparentemente così banale si nasconde una caratterizzazione accuratissima. Non mi dilungherò ancora e chiedo scusa già in partenza per la scarsa qualità della recensione (l'ho scritta dopo non esser riuscito a prendere sonno e con il cellulare), ma davvero, se cercate un anime che non vi catturi solo per la qualità degli scontri, per le mosse segrete, i power-up, etc... Se cercate un anime che vi catturi con quella misteriosa magia, vi consiglio l'intera serie di Gintama, l'anime in cui ogni personaggio sembra essere un protagonista.
OST e doppiaggio:10
Grafica e Animazione:10
Capacità di mantenere vivo l'interesse: 10
Probabilmente, dal mio nome utente, capirete che sono un fan della serie; ebbene, sì, probabilmente è l'anime che mi ha colpito, catturato e affascinato di più. Ebbene, dovendo dare un soprannome a "Gintama" che ne incarni tutte le qualità, questo sarebbe "l'anime che si evolve". L'autore, con un sapiente intreccio narrativo, riesce ad alternare saghe indispensabili per far avanzare la storia, a saghe di passaggio... Indispensabili a loro volta! Ogni singola puntata incide sulla caratterizzazione dei personaggi, ogni loro incontro, esperienza (per quanto comici possano essere) incidono tutti sulla caratterizzazione del personaggio e sulle sue scelte e azioni future. L'anime appare come uno sfogo della fantasia dell'autore. Situazioni assurde, irreali e tremendamente comiche si susseguono una dopo l'altra, delineando sempre più i vari personaggi e l'ambiente che li circonda.
La maggior parte delle critiche ricevute da quest'anime riguardano proprio la trama.. Effettivamente, sono pochi gli episodi utili all'avanzamento della trama di fondo e, se cercate un anime incentrato unicamente sulla trama iniziale, vi consiglio più un bello shounen del calibro di "One Piece" o "Shokugeki no Souma"; il protagonista non ha nessun obiettivo, è un tuttofare che vive alla giornata, non fa nulla per nulla, vive e basta, ed intorno a questo protagonista apparentemente così banale si nasconde una caratterizzazione accuratissima. Non mi dilungherò ancora e chiedo scusa già in partenza per la scarsa qualità della recensione (l'ho scritta dopo non esser riuscito a prendere sonno e con il cellulare), ma davvero, se cercate un anime che non vi catturi solo per la qualità degli scontri, per le mosse segrete, i power-up, etc... Se cercate un anime che vi catturi con quella misteriosa magia, vi consiglio l'intera serie di Gintama, l'anime in cui ogni personaggio sembra essere un protagonista.
Attenzione: la seguente recensione analizza la parte di storia che va dall'episodio 202 all'episodio 252. Potrebbe contenere spoiler
Con "Gintama 2011" (o "Gintama' ", il nome con cui questa serie è uscita in Giappone), si entra nel vivo dell'azione dell'universo creato da Hideaki Sorachi; devo dire che feci un po' fatica a superare i primi venticinque-quaranta episodi della prima, lunga stagione (201 episodi), in quanto la storia non decollava e i momenti di stanca, tra una risata e l'altra, erano molti; poi, gradualmente, si è iniziati ad entrare nel vivo, prima con mini saghe e poi con saghe importanti che hanno impresso una decisa svolta alla storia, in cui si faceva la conoscenza di nuovi personaggi e si dava ampio spazio alle storie personali di ognuno, il tutto intervallato da numerosi episodi auto-conclusivi di pura comicità, ed anche da questo punto di vista "Gintama" è andato in crescendo. Ora, "Gintama 2011" prosegue questa strada ben rodata, con tre-quattro saghe da quattro-sette episodi ciascuna intervallate da mini archi di due puntate e da episodi auto-conclusivi di pura comicità, facendo registrare il picco di genialità proprio sul versante comico: ho visto "Bokusatsu Tenshi Dokuro-chan", "School Rumble", "Full Metal Panic! Fumoffu", "D-Frag!", "Ouran Host Club", "Lovely Complex", "Excel Saga", "GTO" e molte altre serie comiche o demenziali, ma mai ho riso tanto come durante la visione di questo anime, che per me si guadagna il titolo di "serie più divertente di sempre" con anche un certo distacco da tutte le altre, sebbene tre-quattro episodi filler, seppur simpatici, li avrei tolti ma giusto per snellire un po' la serie. Ricordo una discussione in un famoso forum in cui si era detto, (e su cui si concordava un po' tutti), che "Gintama" fosse il "Family Guy" degli anime, nel senso che fosse la serie d'animazione giapponese più divertente in assoluto: pienamente d'accordo, con la differenza che a me "Gintama" fa molto più ridere di "Family Guy" (che comunque apprezzo molto).
Per quanto riguarda la trama principale, il pathos e il coinvolgimento rimangono di alto livello, con personaggi molto carismatici, ognuno con una propria storia alle spalle il cui destino è quasi sempre intrecciato con quello di altri personaggi del cast principale: accade nella saga dei quattro Deva, ovvero dei quattro boss del distretto di Kabuki-chou, in cui faremo la conoscenza, tra gli altri, di Kada e soprattutto di Doromizu Jirochou e Pirako-Chin; accade nell'ultimo arco, con l'introduzione della Mimawagumi ed in particolare di Nobume (fantastica, probabilmente il migliore tra i nuovi personaggi anche considerando ciò che viene rivelato su di lei nel successivo "Gintama Enchousen") e Isaburo che, nel bene o nel male, saranno due personaggi chiave nella storia da qui in poi, dato che hanno intrecci rilevanti con diverse delle maggiori forze di Gintama, soprattutto antagoniste (non voglio spoilerare troppo); gli ultimi nuovi personaggi che ci verranno mostrati saranno un fantasma-angelo-virus, Blu-Reiko, che vive nel televisore di Gintoki o che prova a fargli da navigatore, e (lo scrivo andando a naso) "Jugem Jugem lanciatore di cacca della vita delle mutande vecchie di due giorni di Shin-chan Balmung Fezalion Isaac Schneider un terzo di vero amore due terzi di ansia sessuale il tradimento conosce il mio nome e ignora il grido di calamari e palombi metà trote e metà merluzzi che è diverso dal palombo che è uno squalo-palombo Kaluga Angler Ray Yuuteimiyaoukimukou Pepepepepepepepepepepepe tutto è bene quel che finisce bene diarrea colante", ovvero il nuovo animaletto di Kyuubei, una scimmietta che appena vede Gintoki non resiste dal lanciargli le sue feci. Infine, verranno ulteriormente esplorate le storie di altri personaggi del cast principale, come Elizabeth nella saga di Renho. Incalcolabile il numero di opere, persone e situazioni citate o parodiate: da "Gundam" e "Mazinga" a "Star Wars", da "Dragon Ball", "One Piece" e "Bleach" a "The Ring", dall'attuale politica del Sol Levante alle idols, dalle console e i videogiochi (galge, picchiaduro, Tetris, Dragon Quest...) a "Laputa", da "Naruto" a "La Fabbrica di Cioccolato" di Tim Burton, da "Chi vuol essere milionario?" alle soap opera e ai programmi di intrattenimento giapponesi, da attori e VIP vari ai cartoni per bambini, dalle leggende del folklore giapponese al genere Harem, non viene risparmiato niente e nessuno, decenni di opere, personaggi, generi e situazioni, anche d'attualità, di tutti i tipi vengono fatti a pezzi con maleducata ed irriverente genialità.
Infine, la parte tecnica: disegni ed animazioni sono superiori alle serie precedenti e mantengono un alto livello per tutti i cinquantuno episodi; doppiaggio eccellente, in particolare il doppiatore di Gintoki, Tomozaku Sugita, è al suo apice: la sua prova in questa serie è su un altro livello rispetto alla pur alta media dei doppiaggi di anime giapponesi, sembra sia diventato un tutt'uno col personaggio, è a dir poco straordinario. Musiche come al solito più che buone, specie le opening e le ending.
Il mio voto a questa serie è 9,5.
Attenzione: il seguente paragrafo analizza la parte di storia che va dall'episodio 253 all'episodio 265. Potrebbe contenere spoiler
Durante la visione di "Gintama 2011", serie precedente a questa, mi è capitato di chiedermi se l'anime di "Gintama" fosse stato migliore se, tra un arco narrativo e l'altro, non ci fossero stati degli episodi puramente comici, solitamente auto-conclusivi. "Gintama", come altri shonen, è molto lungo, lontano dalla conclusione, e l'anime che ne è stato tratto è sempre stato caratterizzato da saghe di 4-8 episodi in cui si riprendeva la storia principale, si introducevano nuovi personaggi e, in mezzo a pur tanta comicità, il tono diventava spesso serio, drammatico, i duelli abbondavano e la tensione aumentava; ad intervallare questi archi semi-seri, c'era una notevole quantità di episodi, in cui le storie si esaurivano in uno o massimo 2 episodi, in cui dominava soprattutto la comicità e l'elemento demenziale-parodistico era portato a livelli mai visti. Questa struttura spiega perché le serie di Gintama sono sempre state costituite da 24-51 episodi ciascuna (o, come riportato qui, rispettivamente 201 e 51 episodi). Questo fino ad ora, almeno, perché con "Enchousen" il registro è completamente cambiato: è una serie di "Gintama" composta da soli 13 episodi in cui sono compressi ben 3 archi narrativi, in quanto i capitoli più "leggeri" che nel manga intervallavano queste saghe sono stati trasposti negli ultimi episodi della precedente serie. Questa nuova struttura cambia notevolmente la visione "classica" che si aveva dell'anime di Gintama, perché ora una saga è appena conclusa che nella puntata successiva inizia l'altra; quasi non si fa in tempo ad abituarsi. Non sono certo un fan dei filler, e anche nel meraviglioso "Gintama 2011", io qualche episodio-filler, seppur simpatico, lo avrei risparmiato per snellire anche solo di pochissimo la serie (parlo di 2, massimo 3 episodi in meno); qui abbiamo il problema opposto: trattandosi di "Gintama", l'elemento comico-demenziale c'è sempre ed è di alto livello, tuttavia, tra un arco narrativo e l'altro, almeno un paio di episodi di pura comicità non avrebbero guastato. Oltre a questo, la mia impressione è che anche uno degli archi stessi abbia subìto una leggera compressione: in riferimento all'ultima saga, una puntata in più non sarebbe stata male, anzi, avrebbe diluito meglio la storia, visto che l'ultimo arco copre appena 3 episodi, dal 10 al 12, (il 13, l'ultimo, è un episodio singolo, l'unico di questa stagione, dedicato a Sadaharu), lasciandomi con l'impressione che sia stato concluso in maniera un po' sbrigativa. Onore all'arco centrale (5 episodi, dal 5 al 9), non solo all'altezza delle migliori saghe di "Gintama", ma anche uno dei migliori in assoluto e di estrema importanza per il prosieguo della storia principale, dato che in questo arco essa subirà un vero scossone con importanti cambiamenti che coinvolgeranno tutte le maggiori forze dell'universo "Gintama"; chi legge il manga o, come me, è involontariamente incappato in spoilers su internet, sa che questa è la saga che dà il via a numerosi eventi che sconvolgeranno totalmente il mondo di "Gintama" e dei suoi personaggi, eventi che ci avvicineranno inesorabilmente alla conclusione del manga/anime con il delinearsi definitivo delle 3 vere forze che si scontreranno nel finale: da una parte il Tendoshu, ovvero il governo-ombra degli Amanto che detiene il vero potere; dall'altra il Kiheitai di Shinsuke affiancato dagli Harusame di Kamui e, per ora, dalla Mimawarigumi e (sembrerebbe) dal clan Hitotsubashi; infine, la terza forza non è ufficiale, ma è la "pedina impazzita" che finora è sempre stata capace di sovvertire ogni pronostico fatto dalle varie fazioni, una forza in cui c'è estrema eterogeneità in quanto ognuno è mosso da motivazioni diverse, (spesso sono rivali tra loro se non nemici), composta dagli Yorozuya e la Shinsengumi, da Katsura e da tutti gli alleati che Gintoki si è fatto in questi anni: le Hyakka, il clan Yagyu, la "famiglia Otose", il Kaientai di Sakamoto, Otae, le hostess e gli host, Sacchan, Madao, Saigo e i suoi trans a cui potrebbe aggiungersi, in un eventuale guerra, la fazione di Jirocho. Questo è lo scenario che inizia a delinearsi alla fine dell'arco centrale di questa serie e che sancisce la prima di una serie di svolte clamorose che ci avvicinano allo scontro finale.
In conclusione, questa serie resta molto fedele al manga e ne mantiene lo spirito di sempre, per cui la qualità è alta e il voto è 8.5, ma forse 2-3 puntate di pura demenzialità tra una saga e l'altra e soprattutto un episodio in più per l'arco finale avrebbero fatto levitare il mio voto da 9 a 10.
Con "Gintama 2011" (o "Gintama' ", il nome con cui questa serie è uscita in Giappone), si entra nel vivo dell'azione dell'universo creato da Hideaki Sorachi; devo dire che feci un po' fatica a superare i primi venticinque-quaranta episodi della prima, lunga stagione (201 episodi), in quanto la storia non decollava e i momenti di stanca, tra una risata e l'altra, erano molti; poi, gradualmente, si è iniziati ad entrare nel vivo, prima con mini saghe e poi con saghe importanti che hanno impresso una decisa svolta alla storia, in cui si faceva la conoscenza di nuovi personaggi e si dava ampio spazio alle storie personali di ognuno, il tutto intervallato da numerosi episodi auto-conclusivi di pura comicità, ed anche da questo punto di vista "Gintama" è andato in crescendo. Ora, "Gintama 2011" prosegue questa strada ben rodata, con tre-quattro saghe da quattro-sette episodi ciascuna intervallate da mini archi di due puntate e da episodi auto-conclusivi di pura comicità, facendo registrare il picco di genialità proprio sul versante comico: ho visto "Bokusatsu Tenshi Dokuro-chan", "School Rumble", "Full Metal Panic! Fumoffu", "D-Frag!", "Ouran Host Club", "Lovely Complex", "Excel Saga", "GTO" e molte altre serie comiche o demenziali, ma mai ho riso tanto come durante la visione di questo anime, che per me si guadagna il titolo di "serie più divertente di sempre" con anche un certo distacco da tutte le altre, sebbene tre-quattro episodi filler, seppur simpatici, li avrei tolti ma giusto per snellire un po' la serie. Ricordo una discussione in un famoso forum in cui si era detto, (e su cui si concordava un po' tutti), che "Gintama" fosse il "Family Guy" degli anime, nel senso che fosse la serie d'animazione giapponese più divertente in assoluto: pienamente d'accordo, con la differenza che a me "Gintama" fa molto più ridere di "Family Guy" (che comunque apprezzo molto).
Per quanto riguarda la trama principale, il pathos e il coinvolgimento rimangono di alto livello, con personaggi molto carismatici, ognuno con una propria storia alle spalle il cui destino è quasi sempre intrecciato con quello di altri personaggi del cast principale: accade nella saga dei quattro Deva, ovvero dei quattro boss del distretto di Kabuki-chou, in cui faremo la conoscenza, tra gli altri, di Kada e soprattutto di Doromizu Jirochou e Pirako-Chin; accade nell'ultimo arco, con l'introduzione della Mimawagumi ed in particolare di Nobume (fantastica, probabilmente il migliore tra i nuovi personaggi anche considerando ciò che viene rivelato su di lei nel successivo "Gintama Enchousen") e Isaburo che, nel bene o nel male, saranno due personaggi chiave nella storia da qui in poi, dato che hanno intrecci rilevanti con diverse delle maggiori forze di Gintama, soprattutto antagoniste (non voglio spoilerare troppo); gli ultimi nuovi personaggi che ci verranno mostrati saranno un fantasma-angelo-virus, Blu-Reiko, che vive nel televisore di Gintoki o che prova a fargli da navigatore, e (lo scrivo andando a naso) "Jugem Jugem lanciatore di cacca della vita delle mutande vecchie di due giorni di Shin-chan Balmung Fezalion Isaac Schneider un terzo di vero amore due terzi di ansia sessuale il tradimento conosce il mio nome e ignora il grido di calamari e palombi metà trote e metà merluzzi che è diverso dal palombo che è uno squalo-palombo Kaluga Angler Ray Yuuteimiyaoukimukou Pepepepepepepepepepepepe tutto è bene quel che finisce bene diarrea colante", ovvero il nuovo animaletto di Kyuubei, una scimmietta che appena vede Gintoki non resiste dal lanciargli le sue feci. Infine, verranno ulteriormente esplorate le storie di altri personaggi del cast principale, come Elizabeth nella saga di Renho. Incalcolabile il numero di opere, persone e situazioni citate o parodiate: da "Gundam" e "Mazinga" a "Star Wars", da "Dragon Ball", "One Piece" e "Bleach" a "The Ring", dall'attuale politica del Sol Levante alle idols, dalle console e i videogiochi (galge, picchiaduro, Tetris, Dragon Quest...) a "Laputa", da "Naruto" a "La Fabbrica di Cioccolato" di Tim Burton, da "Chi vuol essere milionario?" alle soap opera e ai programmi di intrattenimento giapponesi, da attori e VIP vari ai cartoni per bambini, dalle leggende del folklore giapponese al genere Harem, non viene risparmiato niente e nessuno, decenni di opere, personaggi, generi e situazioni, anche d'attualità, di tutti i tipi vengono fatti a pezzi con maleducata ed irriverente genialità.
Infine, la parte tecnica: disegni ed animazioni sono superiori alle serie precedenti e mantengono un alto livello per tutti i cinquantuno episodi; doppiaggio eccellente, in particolare il doppiatore di Gintoki, Tomozaku Sugita, è al suo apice: la sua prova in questa serie è su un altro livello rispetto alla pur alta media dei doppiaggi di anime giapponesi, sembra sia diventato un tutt'uno col personaggio, è a dir poco straordinario. Musiche come al solito più che buone, specie le opening e le ending.
Il mio voto a questa serie è 9,5.
Attenzione: il seguente paragrafo analizza la parte di storia che va dall'episodio 253 all'episodio 265. Potrebbe contenere spoiler
Durante la visione di "Gintama 2011", serie precedente a questa, mi è capitato di chiedermi se l'anime di "Gintama" fosse stato migliore se, tra un arco narrativo e l'altro, non ci fossero stati degli episodi puramente comici, solitamente auto-conclusivi. "Gintama", come altri shonen, è molto lungo, lontano dalla conclusione, e l'anime che ne è stato tratto è sempre stato caratterizzato da saghe di 4-8 episodi in cui si riprendeva la storia principale, si introducevano nuovi personaggi e, in mezzo a pur tanta comicità, il tono diventava spesso serio, drammatico, i duelli abbondavano e la tensione aumentava; ad intervallare questi archi semi-seri, c'era una notevole quantità di episodi, in cui le storie si esaurivano in uno o massimo 2 episodi, in cui dominava soprattutto la comicità e l'elemento demenziale-parodistico era portato a livelli mai visti. Questa struttura spiega perché le serie di Gintama sono sempre state costituite da 24-51 episodi ciascuna (o, come riportato qui, rispettivamente 201 e 51 episodi). Questo fino ad ora, almeno, perché con "Enchousen" il registro è completamente cambiato: è una serie di "Gintama" composta da soli 13 episodi in cui sono compressi ben 3 archi narrativi, in quanto i capitoli più "leggeri" che nel manga intervallavano queste saghe sono stati trasposti negli ultimi episodi della precedente serie. Questa nuova struttura cambia notevolmente la visione "classica" che si aveva dell'anime di Gintama, perché ora una saga è appena conclusa che nella puntata successiva inizia l'altra; quasi non si fa in tempo ad abituarsi. Non sono certo un fan dei filler, e anche nel meraviglioso "Gintama 2011", io qualche episodio-filler, seppur simpatico, lo avrei risparmiato per snellire anche solo di pochissimo la serie (parlo di 2, massimo 3 episodi in meno); qui abbiamo il problema opposto: trattandosi di "Gintama", l'elemento comico-demenziale c'è sempre ed è di alto livello, tuttavia, tra un arco narrativo e l'altro, almeno un paio di episodi di pura comicità non avrebbero guastato. Oltre a questo, la mia impressione è che anche uno degli archi stessi abbia subìto una leggera compressione: in riferimento all'ultima saga, una puntata in più non sarebbe stata male, anzi, avrebbe diluito meglio la storia, visto che l'ultimo arco copre appena 3 episodi, dal 10 al 12, (il 13, l'ultimo, è un episodio singolo, l'unico di questa stagione, dedicato a Sadaharu), lasciandomi con l'impressione che sia stato concluso in maniera un po' sbrigativa. Onore all'arco centrale (5 episodi, dal 5 al 9), non solo all'altezza delle migliori saghe di "Gintama", ma anche uno dei migliori in assoluto e di estrema importanza per il prosieguo della storia principale, dato che in questo arco essa subirà un vero scossone con importanti cambiamenti che coinvolgeranno tutte le maggiori forze dell'universo "Gintama"; chi legge il manga o, come me, è involontariamente incappato in spoilers su internet, sa che questa è la saga che dà il via a numerosi eventi che sconvolgeranno totalmente il mondo di "Gintama" e dei suoi personaggi, eventi che ci avvicineranno inesorabilmente alla conclusione del manga/anime con il delinearsi definitivo delle 3 vere forze che si scontreranno nel finale: da una parte il Tendoshu, ovvero il governo-ombra degli Amanto che detiene il vero potere; dall'altra il Kiheitai di Shinsuke affiancato dagli Harusame di Kamui e, per ora, dalla Mimawarigumi e (sembrerebbe) dal clan Hitotsubashi; infine, la terza forza non è ufficiale, ma è la "pedina impazzita" che finora è sempre stata capace di sovvertire ogni pronostico fatto dalle varie fazioni, una forza in cui c'è estrema eterogeneità in quanto ognuno è mosso da motivazioni diverse, (spesso sono rivali tra loro se non nemici), composta dagli Yorozuya e la Shinsengumi, da Katsura e da tutti gli alleati che Gintoki si è fatto in questi anni: le Hyakka, il clan Yagyu, la "famiglia Otose", il Kaientai di Sakamoto, Otae, le hostess e gli host, Sacchan, Madao, Saigo e i suoi trans a cui potrebbe aggiungersi, in un eventuale guerra, la fazione di Jirocho. Questo è lo scenario che inizia a delinearsi alla fine dell'arco centrale di questa serie e che sancisce la prima di una serie di svolte clamorose che ci avvicinano allo scontro finale.
In conclusione, questa serie resta molto fedele al manga e ne mantiene lo spirito di sempre, per cui la qualità è alta e il voto è 8.5, ma forse 2-3 puntate di pura demenzialità tra una saga e l'altra e soprattutto un episodio in più per l'arco finale avrebbero fatto levitare il mio voto da 9 a 10.
"Gintama" è un anime di 201 + 51 + 13 = 265 episodi - lo sto recensendo tutto - tratto dall'omonimo manga di Hideaki Sorachi pubblicato su Weekly Shonen Jump. Shonen dai connotati fortemente parodico-demenziali, consta di una trasmissione che va dal 2006 ad oggi - e che io mi auguro perduri -, di uno special (2008) e di ben due film. In Italia sono stati acquisiti i diritti da Dynit per un totale di soli quarantanove episodi. Dico "soli" perché la cosa mi rammarica un po', da un lato. Dall'altro, io sono perfettamente consapevole del motivo per cui non si estendono i diritti, quantomeno, all'interezza della prima serie. "Gintama" è un prodotto molto particolare. I primi episodi sono introduttivi, e facilmente adattabili a un pubblico - oserei dire - interplanetario. Gli altri richiedono un'approfondita conoscenza della cultura giapponese, specialmente quella attuale, un elevato "livello nerd" e, soprattutto, una decisa apertura mentale. Quindi, mi sembra logico che si abbia paura di fronte a un'acquisizione che richiederebbe un lavoro doppio e doppiamente faticoso - sarebbero necessari una nota ogni tre battute e un doppiaggio dall'adattamento record. Non che io non abbia apprezzato quello dei quarantanove episodi Dynit, anzi. Mai voci furono più azzeccate, di un estro ugualmente divertente e trascinante - anche se incomparabile con quello originale.
La trama si concentra su Gintoki Sakata, sulle avventure del suo Yorozuya - in Italia, Agenzia Tuttofare - e si ambienta in una Tokyo ancora Edo e popolata da alieni.
Ogni volta che recensisco un anime/manga di mio gradimento si presenta in me la paura di eccedere con i complimenti e di scadere nell'elogio. Faccio, di conseguenza, un grande sforzo di moderazione per rientrare nei limiti della "decenza" e addurre a metro di valutazione oggettivo delle motivazioni, per l'appunto, oggettive, che legittimino il dare al prodotto il voto elevato che gli spetta e il suo giusto peso in una scala di valori che vada da 1 a 10. E, lungi da me scrivere un Rotolone Regina, ho deciso di esporre oggi quelle preponderanti, quelle che mi hanno indotta a dare a quest'anime un bel 10 in pagella.
"Gintama" è certamente un prodotto dal doppio volto. Il poster del film attualmente nelle sale giapponesi - "Gekijouban Gintama Kanketsuhen: Yorozuya yo Eien Nare" - rende molto bene il concetto. Alla sola apparenza, a un'occhiata disinvolta - più che lecita, sia chiaro -, sembra un anime demenziale, divertente, trascinante, assuefante, capace di portare a risa senza controllo in ogni singolo episodio, nessuno escluso. Ovviamente, ci si diverte solo se ci si abitua al suo tipo di comicità, prettamente orientale e lontana anni luce dalla comicità all'italiana o all'americana a cui siamo abituati.
Ma la medaglia di "Gintama" ha un rovescio di cui nessuno sembra essersi accorto, un lato quanto mai profondo e, letteralmente, spesso. Mi meraviglio che in patria abbia riscosso così tanto successo e consensi, avendo io imparato a conoscere la mentalità e la psicologia di questi Giapponesi. Capisco che non l'abbiano fatto i fan italiani, ma non è possibile che proprio loro non se ne siano accorti. Se l'hanno fatto, tanto meglio.
Prima si parlava di rovescio? Adesso parlo di rovesciamento: "Gintama" altro non è che il rovesciamento, puro e semplice, della forma mentis nipponica, di quella logica del samurai per cui "Naruto" è così triste e per cui, il 25 Novembre 1970, quel grande idealista di Kimitake Hiraoka - per ulteriori informazioni, è consultabilissima Wikipedia - fece seppuku alla faccia dei suoi compatrioti. La morale al contrario è semplice e semplicemente devastante. Devi proteggere ciò che ti è caro, ciò che ti appartiene ed è tuo, il tuo mondo, fin dove arriva la punta della tua spada. E non importa se per farlo ti tocca gettare Onore e Orgoglio alle ortiche. Perché non esiste la Grande causa, esiste soltanto la Tua Causa. Perché una singola persona è più importante dell'intero Paese. E chiunque può farlo, perché tutti hanno un bazooka nel cuore.
Gintoki Sakata è l'incarnazione di questa morale. Protagonista insolito, di età decisamente più avanzata rispetto ai suoi colleghi - fa l'occhiolino a Ryo Saeba -, è un personaggio fuori dal comune, di un'eccentricità e di un egocentrismo sconfinati. Il suo vero potere non è il solito attribuito agli eroi di Jump. Anche lui è iperdotato, è vero, ma le sue vere qualità solo esclusivamente emotive e morali. L'unica occasione che gli si presenta di effettuare uno di quei power-up tanto comuni ai suoi predecessori e contemporanei shonen, lui la manda letteralmente 'affanbagno' - povera Zangetsu, rifiutata così! - per rimanere legato alla sua quotidianità.
Tutti, come lui, dovremmo aprire occhi, bocca, orecchie e abbassare la spada quando è giusto farlo. Perché Gintoki sa che le grandi battaglie sono per i burattini, che il passato è passato e che la politica è per burocrati senz'anima - lui, quell'anima che gli attraversa i genitali, vuole proteggerla a tutti i costi e non oserebbe mai rischiare di distruggerla per una battaglia inutile, specialmente se già persa. Persa, perché importante è anche saper perdere. Gintoki perde innumerevoli volte e si rialza ogni volta solo ed esclusivamente per poter vedere, una volta riaperti gli occhi, il mondo che gli è tanto caro.
Ecco. Un'altra - e forse la più importante - delle caratteristiche di "Gintama" è quella di essere ambientato in una società ideale. Fatta di dolore e corruzione, certo, ma anche di persone, multicolori e splendide. Non mi riferisco agli alieni, ma alla popolazione di Kabuki-cho, qui ritratta senza pregiudizi o razzismi di sorta. Barboni, disoccupati, venditori ambulanti, ladri, prostitute, assassini, vecchie "mummie", vedove, travestiti, host e persino donne in senso stretto sono rappresentati come dovrebbero essere visti: come persone comuni, dello stesso livello dello spettatore, ma dotate di un'incredibile dignità, forza di volontà e voglia di vivere.
Hideaki Sorachi è un genio incompreso: è riuscito a realizzare, negli archi narrativi della trama orizzontale, storie di una commozione intensissima - trattando temi importantissimi attraverso simboli e metafore ben costruite - e, in molti episodi autoconclusivi, i migliori racconti familiari e storie d'amore "still better than Twilight". O "Hakuoki". Chi l'ha visto capirà a cosa mi riferisco.
A proposito di Shinsengumi, che mi capita provvidenzialmente in mente, è doveroso parlare della componente storica. Forse la scelta più coraggiosa di Sorachi è stata proprio questa.
Come è ben noto, "Gintama" è ambientato in una Edo molto avanzata dove lo shogunato è ancora in piedi e il periodo Meiji non è mai arrivato. Chi sa qualcosa di storia giapponese potrà capire lo sgomento che ho provato di fronte al primo episodio, quando mi sono vista proiettata in un Giappone che, sì, ha "aperto le gambe", ma i "barbari invasori" sono gli alieni e non quei simpaticoni degli Americani.
Avete la minima idea di cosa abbia significato e significhi, per i Giapponesi, il "trauma Perry" - l'hanno avuto in bocca per tutta la durata della Seconda Guerra Mondiale? Di quanto sia stato sconcertante e devastante vedere il loro imperatore in ginocchio e costretto a tradire firmando dei Trattati, letteralmente, Ineguali? O vedere distrutto il mostro sacro che era lo shogunato, in "Gintama" corrotto fino al midollo - ad eccezione, a quanto pare, dello stesso shogun, più "normale" che mai e soggetto alle migliori "torture quotidiane"? E pensare che l'unico personaggio di "Gintama" che sembra essere calato in questa specifica ottica, Takasugi Shinsuke, è il badass! Così come lo shogunato, inoltre, anche la Shinsengumi - rivediamo persino la famosa "rivolta" - e i movimenti di Katsura e Shinsuke rinascono qui a nuova vita... Per essere presi per i fondelli dall'inizio alla fine. Personaggi realmente esistiti subiscono il suddetto rovesciamento, ed eroi nazionali riescono a diventare maniaci, individui grotteschi che hanno come unico scopo aumentare di grado, ingozzarsi di maionese, curarsi le emorroidi o praticare stalking.
La reale prerogativa di "Gintama" - anime militante oltre ogni limite - non è quella di prendere in giro tutti - o almeno, non solo quella -, ma quella più che coraggiosa di prendere in giro l'identità stessa del Giappone. E il suo vero scopo è quello di insegnare allo spettatore a non prendersi troppo sul serio.
Visto che si parla di un anime, è necessario che io accenni, prima di chiudere, al comparto tecnico. Come in tutte le produzioni longeve tratte da Jump, consta di alti e bassi. Vi sono sia episodi tecnicamente eccellenti che episodi tecnicamente scadenti. Ho già menzionato il doppiaggio, e su questo non mi esprimo più. Rimane la colonna sonora, molto valida e adatta sia all'epica della battaglia che alla vivacità del ritmo comico degli episodi.
Tanto di capello a opening ed ending, speciamente a Pray e Donten.
La trama si concentra su Gintoki Sakata, sulle avventure del suo Yorozuya - in Italia, Agenzia Tuttofare - e si ambienta in una Tokyo ancora Edo e popolata da alieni.
Ogni volta che recensisco un anime/manga di mio gradimento si presenta in me la paura di eccedere con i complimenti e di scadere nell'elogio. Faccio, di conseguenza, un grande sforzo di moderazione per rientrare nei limiti della "decenza" e addurre a metro di valutazione oggettivo delle motivazioni, per l'appunto, oggettive, che legittimino il dare al prodotto il voto elevato che gli spetta e il suo giusto peso in una scala di valori che vada da 1 a 10. E, lungi da me scrivere un Rotolone Regina, ho deciso di esporre oggi quelle preponderanti, quelle che mi hanno indotta a dare a quest'anime un bel 10 in pagella.
"Gintama" è certamente un prodotto dal doppio volto. Il poster del film attualmente nelle sale giapponesi - "Gekijouban Gintama Kanketsuhen: Yorozuya yo Eien Nare" - rende molto bene il concetto. Alla sola apparenza, a un'occhiata disinvolta - più che lecita, sia chiaro -, sembra un anime demenziale, divertente, trascinante, assuefante, capace di portare a risa senza controllo in ogni singolo episodio, nessuno escluso. Ovviamente, ci si diverte solo se ci si abitua al suo tipo di comicità, prettamente orientale e lontana anni luce dalla comicità all'italiana o all'americana a cui siamo abituati.
Ma la medaglia di "Gintama" ha un rovescio di cui nessuno sembra essersi accorto, un lato quanto mai profondo e, letteralmente, spesso. Mi meraviglio che in patria abbia riscosso così tanto successo e consensi, avendo io imparato a conoscere la mentalità e la psicologia di questi Giapponesi. Capisco che non l'abbiano fatto i fan italiani, ma non è possibile che proprio loro non se ne siano accorti. Se l'hanno fatto, tanto meglio.
Prima si parlava di rovescio? Adesso parlo di rovesciamento: "Gintama" altro non è che il rovesciamento, puro e semplice, della forma mentis nipponica, di quella logica del samurai per cui "Naruto" è così triste e per cui, il 25 Novembre 1970, quel grande idealista di Kimitake Hiraoka - per ulteriori informazioni, è consultabilissima Wikipedia - fece seppuku alla faccia dei suoi compatrioti. La morale al contrario è semplice e semplicemente devastante. Devi proteggere ciò che ti è caro, ciò che ti appartiene ed è tuo, il tuo mondo, fin dove arriva la punta della tua spada. E non importa se per farlo ti tocca gettare Onore e Orgoglio alle ortiche. Perché non esiste la Grande causa, esiste soltanto la Tua Causa. Perché una singola persona è più importante dell'intero Paese. E chiunque può farlo, perché tutti hanno un bazooka nel cuore.
Gintoki Sakata è l'incarnazione di questa morale. Protagonista insolito, di età decisamente più avanzata rispetto ai suoi colleghi - fa l'occhiolino a Ryo Saeba -, è un personaggio fuori dal comune, di un'eccentricità e di un egocentrismo sconfinati. Il suo vero potere non è il solito attribuito agli eroi di Jump. Anche lui è iperdotato, è vero, ma le sue vere qualità solo esclusivamente emotive e morali. L'unica occasione che gli si presenta di effettuare uno di quei power-up tanto comuni ai suoi predecessori e contemporanei shonen, lui la manda letteralmente 'affanbagno' - povera Zangetsu, rifiutata così! - per rimanere legato alla sua quotidianità.
Tutti, come lui, dovremmo aprire occhi, bocca, orecchie e abbassare la spada quando è giusto farlo. Perché Gintoki sa che le grandi battaglie sono per i burattini, che il passato è passato e che la politica è per burocrati senz'anima - lui, quell'anima che gli attraversa i genitali, vuole proteggerla a tutti i costi e non oserebbe mai rischiare di distruggerla per una battaglia inutile, specialmente se già persa. Persa, perché importante è anche saper perdere. Gintoki perde innumerevoli volte e si rialza ogni volta solo ed esclusivamente per poter vedere, una volta riaperti gli occhi, il mondo che gli è tanto caro.
Ecco. Un'altra - e forse la più importante - delle caratteristiche di "Gintama" è quella di essere ambientato in una società ideale. Fatta di dolore e corruzione, certo, ma anche di persone, multicolori e splendide. Non mi riferisco agli alieni, ma alla popolazione di Kabuki-cho, qui ritratta senza pregiudizi o razzismi di sorta. Barboni, disoccupati, venditori ambulanti, ladri, prostitute, assassini, vecchie "mummie", vedove, travestiti, host e persino donne in senso stretto sono rappresentati come dovrebbero essere visti: come persone comuni, dello stesso livello dello spettatore, ma dotate di un'incredibile dignità, forza di volontà e voglia di vivere.
Hideaki Sorachi è un genio incompreso: è riuscito a realizzare, negli archi narrativi della trama orizzontale, storie di una commozione intensissima - trattando temi importantissimi attraverso simboli e metafore ben costruite - e, in molti episodi autoconclusivi, i migliori racconti familiari e storie d'amore "still better than Twilight". O "Hakuoki". Chi l'ha visto capirà a cosa mi riferisco.
A proposito di Shinsengumi, che mi capita provvidenzialmente in mente, è doveroso parlare della componente storica. Forse la scelta più coraggiosa di Sorachi è stata proprio questa.
Come è ben noto, "Gintama" è ambientato in una Edo molto avanzata dove lo shogunato è ancora in piedi e il periodo Meiji non è mai arrivato. Chi sa qualcosa di storia giapponese potrà capire lo sgomento che ho provato di fronte al primo episodio, quando mi sono vista proiettata in un Giappone che, sì, ha "aperto le gambe", ma i "barbari invasori" sono gli alieni e non quei simpaticoni degli Americani.
Avete la minima idea di cosa abbia significato e significhi, per i Giapponesi, il "trauma Perry" - l'hanno avuto in bocca per tutta la durata della Seconda Guerra Mondiale? Di quanto sia stato sconcertante e devastante vedere il loro imperatore in ginocchio e costretto a tradire firmando dei Trattati, letteralmente, Ineguali? O vedere distrutto il mostro sacro che era lo shogunato, in "Gintama" corrotto fino al midollo - ad eccezione, a quanto pare, dello stesso shogun, più "normale" che mai e soggetto alle migliori "torture quotidiane"? E pensare che l'unico personaggio di "Gintama" che sembra essere calato in questa specifica ottica, Takasugi Shinsuke, è il badass! Così come lo shogunato, inoltre, anche la Shinsengumi - rivediamo persino la famosa "rivolta" - e i movimenti di Katsura e Shinsuke rinascono qui a nuova vita... Per essere presi per i fondelli dall'inizio alla fine. Personaggi realmente esistiti subiscono il suddetto rovesciamento, ed eroi nazionali riescono a diventare maniaci, individui grotteschi che hanno come unico scopo aumentare di grado, ingozzarsi di maionese, curarsi le emorroidi o praticare stalking.
La reale prerogativa di "Gintama" - anime militante oltre ogni limite - non è quella di prendere in giro tutti - o almeno, non solo quella -, ma quella più che coraggiosa di prendere in giro l'identità stessa del Giappone. E il suo vero scopo è quello di insegnare allo spettatore a non prendersi troppo sul serio.
Visto che si parla di un anime, è necessario che io accenni, prima di chiudere, al comparto tecnico. Come in tutte le produzioni longeve tratte da Jump, consta di alti e bassi. Vi sono sia episodi tecnicamente eccellenti che episodi tecnicamente scadenti. Ho già menzionato il doppiaggio, e su questo non mi esprimo più. Rimane la colonna sonora, molto valida e adatta sia all'epica della battaglia che alla vivacità del ritmo comico degli episodi.
Tanto di capello a opening ed ending, speciamente a Pray e Donten.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Edo, capitale del Giappone. Diversi decenni orsono una razza aliena denominata Amanto invade il paese, mettendo sotto assedio territori e popolazione la quale sin da subito forma una resistenza che, con a capo i più valorosi guerrieri samurai dell'epoca, scatena una sanguinosa guerra contro gli invasori, passata alla storia come Joui War. Gli anni passano ma il conflitto non accenna a finire, ed i samurai ribelli delle nuove generazioni, cresciuti con forti sentimenti di odio e di vendetta, rimpiazzano i guerrieri più anziani che ormai poco possono fare contro gli alieni e le loro risorse sempre più avanzate.
Molti sono i bambini che durante questa lunga battaglia rimangono orfani o che per vari motivi non possono più stare con le loro famiglie, perciò si vengono a formare diverse scuole-orfanotrofi. Uno di questi centri di accoglienza è gestito dal giovane Shouyou Yoshida, un personaggio chiave caratterizzato da tanti misteri ancora tutti da scoprire. Tra i suoi piccoli alunni, che oltre alle materie scolastiche studiano anche il bushido (il credo dei samurai) nonché le tecniche fondamentali di combattimento con la katana, tre di loro si distinguono dal resto dei compagni per potenzialità e peculiarità caratteriali. Si tratta di Shinsuke Takasugi, scontroso e introverso ma con una certa classe, molto rispettoso del suo maestro anche se il più delle volte si distrae facilmente durante le lezioni. In lui Shouyou-sensei vede un futuro uomo incline a cambiare il mondo che lo circonda, a qualsiasi prezzo e con qualsiasi mezzo. Poi c'è Kotarou Katsura, ingenuo e sognatore, probabilmente di origini nobili o comunque appartenente ad una famiglia di un certo rango, tradizionalista e con valori morali verso i quali è saldamente radicato tutto il suo modo di vivere. Tra tutti gli studenti è di certo quello più influenzato dal suo maestro, il quale in lui ammira il suo irrefrenabile idealismo. Infine abbiamo l'ultimo arrivato nella scuola, un bambino sul quale non si sa assolutamente nulla, che Shouyou-sensei ha tratto in salvo da un campo di battaglia raso al suolo dove il piccolo cercava del cibo frugando tra i cadaveri che lo circondavano. Nonostante la sua pigrizia e svogliatezza, il modo di fare spesso indisponente e la diffidenza nei confronti di chiunque lo circondi, il maestro capisce subito che, una volta cresciuto, quel ragazzino così difficile sarà colui che aiuterà e proteggerà tutti quelli che avranno la fortuna di conoscerlo. Il suo nome è Gintoki Sakata.
Ma ad un certo punto succede qualcosa a Shouyou-sensei e le vite, sino ad allora alquanto spensierate, dei giovani studenti non saranno più le stesse. Abbandonati a se stessi e senza più una guida, i ragazzi si ritrovano allo sbando e non appena raggiunti gli ultimi anni della loro adolescenza si uniscono alla battaglia contro gli Amanto. Ognuno di loro diviene una figura nota sia tra gli alleati che agli avversari: Takasugi è il leader della fazione più estremista e senza scrupoli della resistenza, il Kiheitai; Katsura forma anch'esso un gruppo con molti seguaci, ma decisamente più moderato; Gintoki è un lupo solitario che combatte come un mostro assetato di sangue e ben presto tutti lo conosceranno come Shiroyasha (Demone Bianco). Insieme sono i Joui 3, che presto però diventano Joui 4 visto che a loro si unisce anche un certo Tatsuma Sakamoto, un tipo decisamente sopra le righe. Però non passa molto tempo dal giorno in cui i Joui 4 hanno iniziato a combattere, e persino avere la meglio sugli alieni come non succedeva ormai da anni, che lo Shogunato dichiara la fine della guerra decretando la vittoria degli Amanto nei confronti dei samurai, che dal quel momento vengono banditi e considerati fuorilegge, soprattutto se continueranno a tenere le loro spade.
I Joui 4 prendono ognuno una strada diversa: Sakamoto avvia un business nello spazio; Katsura e Takasugi continuano a capeggiare i rispettivi gruppi rivoltosi e d'ora in poi vengono ufficialmente riconosciuti come terroristi. Ma mentre il primo si limita all'uso di qualche ordigno esplosivo non letale tra un'ambasciata aliena e l'altra, e suo malgrado si abitua al nuovo mondo che si è creato dopo l'arrivo degli Amanto, Il secondo ha come unico obbiettivo distruggere tutto e diventa l'antagonista principale; Gintoki, senza un soldo in tasca o un posto dove andare, inizia a vivere come un vagabondo cercando di non attirare l'attenzione delle autorità, visto che per via del suo recente passato da Shiroyasha è anche lui un ricercato, e rimediando cibo dove capita in particolare nei cimiteri (in Giappone è un'usanza diffusa portare alcune pietanze ai cari estinti) un po' come faceva da bambino prima che Shouyou-sensei lo salvasse. Ma la storia sembra destinata a ripetersi in quanto, proprio durante una sosta al cimitero locale di Kabuki-Chou, Gintoki viene nuovamente "adottato" da una persona che gli darà un tetto sopra la testa e una speranza per il futuro. Questa volta però si tratta di una vecchia bisbetica ma dal cuore d'oro, nonché una delle personalità più influenti del popoloso quartiere, Otose.
Ed è proprio da questo punto che inizia Gintama, ma nonostante le premesse non certo allegre e la solidissima storia di fondo, la serie punta principalmente sul lato comico, nonsense, demenziale e fancazzista della storia e del suo protagonista. La trama infatti ruota attorno ad un Gintoki veterano di guerra che, per poter pagare l'affitto, apre un'agenzia tuttofare che definire sgangherata equivale ad un generoso complimento. A lui si uniscono due ragazzini, il sedicenne terrestre Shinpachi Shimura, il cui scopo nella vita è racimolare abbastanza denaro per poter riaprire il dojo di famiglia, e la piccola Kagura, un'aliena appartenente alla potentissima razza Yato.
In una Edo cosmopolita e moderna dove terrestri e alieni convivono sopportandosi a vicenda, conosciamo moltissimi personaggi, uno più particolare dell'altro tra cui la Shinsengumi, una forza di polizia formata da ronin della periferia di Bushuu, specializzata nella lotta contro il terrorismo, e Katsura, l'ex compagno di battaglia di Gintoki che, nonostante sia ancora a capo del gruppo per l'espulsione degli alieni, è costantemente in compagnia del suo inseparabile complice Amanto di nome Elizabeth dalle sembianze di un'enorme papera.
Ma in Gintama non ci sono soltanto le risate che contraddistinguono la parte iniziale dell'anime; le scene d'azione, i flashback del passato, l'esplorazione psicologica dei personaggi, alcuni protagonisti fondamentali per la storia e molti altri aspetti decisamente più profondi di quanto uno spettatore casuale o disattento si possa aspettare da un anime come Gintama arrivano man mano che la serie va avanti e spesso nei momenti più inaspettati.
Non si può giudicare una serie così lunga basandosi sui primi 10/20 episodi, come percentuale non solo non è abbastanza, ma è assolutamente ridicola per poter esprimere un'opinione pressoché decente. Gintama non è soltanto Gintoki che legge Jump mentre si scaccola, Kagura che lo imita, Shinpachi che strilla, Zura che non è Zura ma Katsura, Otose che pretende i soldi dell'affitto nei momenti meno opportuni, Hijikata che sniffa maionese mentre Okita cerca di ucciderlo col bazooka e mille altri siparietti comici, anche se in effetti chi ha guardato le prime puntate non ha visto molto altro oltre a questo. Ma chiunque l'abbia seguito per intero (e sta continuando a seguirlo con le stagioni successive) può assicurare che Gintama è una serie straordinaria, capace di regalare momenti indimenticabili a 360 gradi. Quando è una commedia è disarmante nella sua immediatezza ma allo stesso tempo ricercatezza per quanto riguarda citazioni e parodie a dir poco esilaranti. Quando c'è azione si assiste a combattimenti mozzafiato. Non ci sono 45687203369720016659 battaglie, ma quelle che danno vita alla maggior parte delle saghe più serie sono magnifiche. E quando si va in modalità sgretolamento del quarto muro Gintama raggiunge vette irraggiungibili.
Edo, capitale del Giappone. Diversi decenni orsono una razza aliena denominata Amanto invade il paese, mettendo sotto assedio territori e popolazione la quale sin da subito forma una resistenza che, con a capo i più valorosi guerrieri samurai dell'epoca, scatena una sanguinosa guerra contro gli invasori, passata alla storia come Joui War. Gli anni passano ma il conflitto non accenna a finire, ed i samurai ribelli delle nuove generazioni, cresciuti con forti sentimenti di odio e di vendetta, rimpiazzano i guerrieri più anziani che ormai poco possono fare contro gli alieni e le loro risorse sempre più avanzate.
Molti sono i bambini che durante questa lunga battaglia rimangono orfani o che per vari motivi non possono più stare con le loro famiglie, perciò si vengono a formare diverse scuole-orfanotrofi. Uno di questi centri di accoglienza è gestito dal giovane Shouyou Yoshida, un personaggio chiave caratterizzato da tanti misteri ancora tutti da scoprire. Tra i suoi piccoli alunni, che oltre alle materie scolastiche studiano anche il bushido (il credo dei samurai) nonché le tecniche fondamentali di combattimento con la katana, tre di loro si distinguono dal resto dei compagni per potenzialità e peculiarità caratteriali. Si tratta di Shinsuke Takasugi, scontroso e introverso ma con una certa classe, molto rispettoso del suo maestro anche se il più delle volte si distrae facilmente durante le lezioni. In lui Shouyou-sensei vede un futuro uomo incline a cambiare il mondo che lo circonda, a qualsiasi prezzo e con qualsiasi mezzo. Poi c'è Kotarou Katsura, ingenuo e sognatore, probabilmente di origini nobili o comunque appartenente ad una famiglia di un certo rango, tradizionalista e con valori morali verso i quali è saldamente radicato tutto il suo modo di vivere. Tra tutti gli studenti è di certo quello più influenzato dal suo maestro, il quale in lui ammira il suo irrefrenabile idealismo. Infine abbiamo l'ultimo arrivato nella scuola, un bambino sul quale non si sa assolutamente nulla, che Shouyou-sensei ha tratto in salvo da un campo di battaglia raso al suolo dove il piccolo cercava del cibo frugando tra i cadaveri che lo circondavano. Nonostante la sua pigrizia e svogliatezza, il modo di fare spesso indisponente e la diffidenza nei confronti di chiunque lo circondi, il maestro capisce subito che, una volta cresciuto, quel ragazzino così difficile sarà colui che aiuterà e proteggerà tutti quelli che avranno la fortuna di conoscerlo. Il suo nome è Gintoki Sakata.
Ma ad un certo punto succede qualcosa a Shouyou-sensei e le vite, sino ad allora alquanto spensierate, dei giovani studenti non saranno più le stesse. Abbandonati a se stessi e senza più una guida, i ragazzi si ritrovano allo sbando e non appena raggiunti gli ultimi anni della loro adolescenza si uniscono alla battaglia contro gli Amanto. Ognuno di loro diviene una figura nota sia tra gli alleati che agli avversari: Takasugi è il leader della fazione più estremista e senza scrupoli della resistenza, il Kiheitai; Katsura forma anch'esso un gruppo con molti seguaci, ma decisamente più moderato; Gintoki è un lupo solitario che combatte come un mostro assetato di sangue e ben presto tutti lo conosceranno come Shiroyasha (Demone Bianco). Insieme sono i Joui 3, che presto però diventano Joui 4 visto che a loro si unisce anche un certo Tatsuma Sakamoto, un tipo decisamente sopra le righe. Però non passa molto tempo dal giorno in cui i Joui 4 hanno iniziato a combattere, e persino avere la meglio sugli alieni come non succedeva ormai da anni, che lo Shogunato dichiara la fine della guerra decretando la vittoria degli Amanto nei confronti dei samurai, che dal quel momento vengono banditi e considerati fuorilegge, soprattutto se continueranno a tenere le loro spade.
I Joui 4 prendono ognuno una strada diversa: Sakamoto avvia un business nello spazio; Katsura e Takasugi continuano a capeggiare i rispettivi gruppi rivoltosi e d'ora in poi vengono ufficialmente riconosciuti come terroristi. Ma mentre il primo si limita all'uso di qualche ordigno esplosivo non letale tra un'ambasciata aliena e l'altra, e suo malgrado si abitua al nuovo mondo che si è creato dopo l'arrivo degli Amanto, Il secondo ha come unico obbiettivo distruggere tutto e diventa l'antagonista principale; Gintoki, senza un soldo in tasca o un posto dove andare, inizia a vivere come un vagabondo cercando di non attirare l'attenzione delle autorità, visto che per via del suo recente passato da Shiroyasha è anche lui un ricercato, e rimediando cibo dove capita in particolare nei cimiteri (in Giappone è un'usanza diffusa portare alcune pietanze ai cari estinti) un po' come faceva da bambino prima che Shouyou-sensei lo salvasse. Ma la storia sembra destinata a ripetersi in quanto, proprio durante una sosta al cimitero locale di Kabuki-Chou, Gintoki viene nuovamente "adottato" da una persona che gli darà un tetto sopra la testa e una speranza per il futuro. Questa volta però si tratta di una vecchia bisbetica ma dal cuore d'oro, nonché una delle personalità più influenti del popoloso quartiere, Otose.
Ed è proprio da questo punto che inizia Gintama, ma nonostante le premesse non certo allegre e la solidissima storia di fondo, la serie punta principalmente sul lato comico, nonsense, demenziale e fancazzista della storia e del suo protagonista. La trama infatti ruota attorno ad un Gintoki veterano di guerra che, per poter pagare l'affitto, apre un'agenzia tuttofare che definire sgangherata equivale ad un generoso complimento. A lui si uniscono due ragazzini, il sedicenne terrestre Shinpachi Shimura, il cui scopo nella vita è racimolare abbastanza denaro per poter riaprire il dojo di famiglia, e la piccola Kagura, un'aliena appartenente alla potentissima razza Yato.
In una Edo cosmopolita e moderna dove terrestri e alieni convivono sopportandosi a vicenda, conosciamo moltissimi personaggi, uno più particolare dell'altro tra cui la Shinsengumi, una forza di polizia formata da ronin della periferia di Bushuu, specializzata nella lotta contro il terrorismo, e Katsura, l'ex compagno di battaglia di Gintoki che, nonostante sia ancora a capo del gruppo per l'espulsione degli alieni, è costantemente in compagnia del suo inseparabile complice Amanto di nome Elizabeth dalle sembianze di un'enorme papera.
Ma in Gintama non ci sono soltanto le risate che contraddistinguono la parte iniziale dell'anime; le scene d'azione, i flashback del passato, l'esplorazione psicologica dei personaggi, alcuni protagonisti fondamentali per la storia e molti altri aspetti decisamente più profondi di quanto uno spettatore casuale o disattento si possa aspettare da un anime come Gintama arrivano man mano che la serie va avanti e spesso nei momenti più inaspettati.
Non si può giudicare una serie così lunga basandosi sui primi 10/20 episodi, come percentuale non solo non è abbastanza, ma è assolutamente ridicola per poter esprimere un'opinione pressoché decente. Gintama non è soltanto Gintoki che legge Jump mentre si scaccola, Kagura che lo imita, Shinpachi che strilla, Zura che non è Zura ma Katsura, Otose che pretende i soldi dell'affitto nei momenti meno opportuni, Hijikata che sniffa maionese mentre Okita cerca di ucciderlo col bazooka e mille altri siparietti comici, anche se in effetti chi ha guardato le prime puntate non ha visto molto altro oltre a questo. Ma chiunque l'abbia seguito per intero (e sta continuando a seguirlo con le stagioni successive) può assicurare che Gintama è una serie straordinaria, capace di regalare momenti indimenticabili a 360 gradi. Quando è una commedia è disarmante nella sua immediatezza ma allo stesso tempo ricercatezza per quanto riguarda citazioni e parodie a dir poco esilaranti. Quando c'è azione si assiste a combattimenti mozzafiato. Non ci sono 45687203369720016659 battaglie, ma quelle che danno vita alla maggior parte delle saghe più serie sono magnifiche. E quando si va in modalità sgretolamento del quarto muro Gintama raggiunge vette irraggiungibili.
Ricordo ancora i bei tempi su MTV, quando si trasmettevano gli anime in prima serata. Tra questi c'era un certo "Gintama", anime con premesse interessanti che, presentato con un doppiaggio magistrale, doveva essere una serie di genere azione/storico/commedia.
Inizialmente mi colpì positivamente, poi si persero i diritti e la serie non fu più doppiata in italiano. Dispiaciuto per quell'evento decisi di cimentarmi nell'universo del fansub, e viste le pessime performance di certi fansub italiani, puntai direttamente al sub inglese, e cominciai a guardare la serie giungendo alla conclusione delle varie serie.
Si dice che la pazienza premia, questo discorso non funziona con "Gintama", poiché dopo la bellezza di oltre 200 episodi ci si domanda: "Ma che li ho visti a fare?". Da lì mi è montato un profondo disappunto per aver perso tutto quel tempo nell'essermi sorbito il nulla cosmico dell'animazione giapponese.
Prima dell'analisi occorre operare una dovuta premessa: "Gintama" è un anime che sa far ridere, dannatamente ridere, spesso provoca risate anche contro la volontà dello spettatore, il quale è costretto a cedere a violenti attacchi di riso quando preferirebbe valutare la serie con più obiettività.
Qualcuno potrebbe obiettare "se un anime comico fa così ridere, perché gli dai un voto così basso?". Per le suddette ragioni: "Gintama" fondamentalmente è una colossale presa per i fondelli, un elogio all'inconcludenza ripetuta all'infinito, un anime inutile in cui se si è visto un episodio o diecimila è esattamente la stessa cosa. "Gintama" è l'esempio forse più palese del disprezzo delle regole base dell'animazione giapponese, in cui si suppone esista una trama, si suppone che la suddetta trama cominci, si sviluppi, giunga a un climax e giunga a conclusione. Se fosse stata una commedia pura (o commedia nonsense demenziale) la trama sarebbe stata un optional e tanti saluti. Il problema è che "Gintama" racchiude più generi, dall'azione allo storico alternativo fino al fantascientifico, per cui non ci possono essere scusanti di sorta. "Gintama" è il Gattopardo dell'animazione giapponese, ossia succede tutto affinché non succeda nulla, tutto cambia affinché nulla cambi. Vi pare sensata una cosa del genere?
Trama: in "Gintama" il concetto di trama è totalmente disconosciuto, e parrebbe che questa scelta narrativa sia molto più affine ai comic americani (che possono andare avanti anche per 70 anni come se nulla fosse) piuttosto che a una serie del Sol Levante. A mio avviso, questa inconcludenza di fondo è un fattore estremamente negativo e penalizzante per l'intera serie, in quanto, oltre a non (voler) andare da nessuna parte, crea un senso di estrema monotonia, disagio e disgusto allo spettatore. In teoria "Gintama" sarebbe dovuta essere la storia di un ex guerriero che ha rinunciato alla propria battaglia contro gli alieni invasori, preferendo vivere integrandosi a questi ultimi. Peccato che nemmeno gli alieni abbiano influito minimamente sulla storia.
Nelle oltre 200 puntate (della sola "prima serie") ai fini della trama non accade assolutamente nulla, tutti sono quelli che sono, non c'è un accenno di crescita (sia fisica sia psicologica) dei personaggi, lo stile di comicità diviene snervante e ripetitivo - ma do atto che nonostante ciò fa ancora ridere -, si ha come la sensazione di vivere in un eterno, statico loop interrotto da alcune saghe con combattimenti piuttosto importanti, le quali tuttavia non arrecheranno alcun mutamento ai fini della trama, che è sempre la stessa, ossia inesistente.
Grafica: il prodotto è mediocre, con un character design orribile, ciononostante è fedele al manga, quindi non è possibile infierire più di tanto. Le ambientazioni sono volutamente brutte e scarne, l'effetto parodistico è assicurato. L'animazione è da anni '90, ci si aspetta molto di più da un prodotto più recente come questo. Le espressioni buffe e parodistiche sanno strappare più di una risata.
Sonoro: le musiche sono sempre le stesse dai primi episodi (dopo un po' rompono) - si fa economia di musicisti? Ottimo il doppiaggio italiano, peccato si limiti a una cinquantina di episodi; buono quello giapponese.
Personaggi: i personaggi sono incredibilmente scialbi e monotoni. Se in origine potevano essere carini e originali, vengono poi letteralmente disintegrati a causa dell'inesistenza della trama e della staticità dell'intera opera. Ciò che lascia basiti è che qualsiasi personaggio dell'opera (dai principali ai secondari) sia perennemente condannato a una vita di zitellaggio puro: nessuno che sia sposato/fidanzato/con una storia clandestina o altro, no. Sono tutti zitelli per puro sadismo dell'autore e senz'alcuna motivazione plausibile; anche questo alla lunga stanca e onestamente il voler tirare a campare lascia dietro di sé strascichi di delusione e l'idea d'aver buttato via il proprio tempo nella speranza che qualcosa possa realmente cambiare dopo oltre 200 puntate.
Regia: dal momento che la trama è inesistente, lo stesso si può dire della regia. Non si capisce se il ritmo sia veloce o lento, tanto non succede nulla.
Finale: bello scherzo…
In sintesi: se fosse stata una commedia pura, "Gintama" avrebbe ricevuto senz'altro una valutazione migliore, ma il fatto che si sia voluto introdurre un contesto fantascientifico condito qua e là da scene d'azione e costante introduzione di nuovi personaggi penalizza fortemente il risultato finale, relegando questo prodotto nell'abisso dello squallore.
Consiglio questo prodotto solamente alle persone fortemente depresse che hanno un disperato bisogno di una risata chimica indotta e reiterata nel tempo. Gli altri lascino pure perdere.
Inizialmente mi colpì positivamente, poi si persero i diritti e la serie non fu più doppiata in italiano. Dispiaciuto per quell'evento decisi di cimentarmi nell'universo del fansub, e viste le pessime performance di certi fansub italiani, puntai direttamente al sub inglese, e cominciai a guardare la serie giungendo alla conclusione delle varie serie.
Si dice che la pazienza premia, questo discorso non funziona con "Gintama", poiché dopo la bellezza di oltre 200 episodi ci si domanda: "Ma che li ho visti a fare?". Da lì mi è montato un profondo disappunto per aver perso tutto quel tempo nell'essermi sorbito il nulla cosmico dell'animazione giapponese.
Prima dell'analisi occorre operare una dovuta premessa: "Gintama" è un anime che sa far ridere, dannatamente ridere, spesso provoca risate anche contro la volontà dello spettatore, il quale è costretto a cedere a violenti attacchi di riso quando preferirebbe valutare la serie con più obiettività.
Qualcuno potrebbe obiettare "se un anime comico fa così ridere, perché gli dai un voto così basso?". Per le suddette ragioni: "Gintama" fondamentalmente è una colossale presa per i fondelli, un elogio all'inconcludenza ripetuta all'infinito, un anime inutile in cui se si è visto un episodio o diecimila è esattamente la stessa cosa. "Gintama" è l'esempio forse più palese del disprezzo delle regole base dell'animazione giapponese, in cui si suppone esista una trama, si suppone che la suddetta trama cominci, si sviluppi, giunga a un climax e giunga a conclusione. Se fosse stata una commedia pura (o commedia nonsense demenziale) la trama sarebbe stata un optional e tanti saluti. Il problema è che "Gintama" racchiude più generi, dall'azione allo storico alternativo fino al fantascientifico, per cui non ci possono essere scusanti di sorta. "Gintama" è il Gattopardo dell'animazione giapponese, ossia succede tutto affinché non succeda nulla, tutto cambia affinché nulla cambi. Vi pare sensata una cosa del genere?
Trama: in "Gintama" il concetto di trama è totalmente disconosciuto, e parrebbe che questa scelta narrativa sia molto più affine ai comic americani (che possono andare avanti anche per 70 anni come se nulla fosse) piuttosto che a una serie del Sol Levante. A mio avviso, questa inconcludenza di fondo è un fattore estremamente negativo e penalizzante per l'intera serie, in quanto, oltre a non (voler) andare da nessuna parte, crea un senso di estrema monotonia, disagio e disgusto allo spettatore. In teoria "Gintama" sarebbe dovuta essere la storia di un ex guerriero che ha rinunciato alla propria battaglia contro gli alieni invasori, preferendo vivere integrandosi a questi ultimi. Peccato che nemmeno gli alieni abbiano influito minimamente sulla storia.
Nelle oltre 200 puntate (della sola "prima serie") ai fini della trama non accade assolutamente nulla, tutti sono quelli che sono, non c'è un accenno di crescita (sia fisica sia psicologica) dei personaggi, lo stile di comicità diviene snervante e ripetitivo - ma do atto che nonostante ciò fa ancora ridere -, si ha come la sensazione di vivere in un eterno, statico loop interrotto da alcune saghe con combattimenti piuttosto importanti, le quali tuttavia non arrecheranno alcun mutamento ai fini della trama, che è sempre la stessa, ossia inesistente.
Grafica: il prodotto è mediocre, con un character design orribile, ciononostante è fedele al manga, quindi non è possibile infierire più di tanto. Le ambientazioni sono volutamente brutte e scarne, l'effetto parodistico è assicurato. L'animazione è da anni '90, ci si aspetta molto di più da un prodotto più recente come questo. Le espressioni buffe e parodistiche sanno strappare più di una risata.
Sonoro: le musiche sono sempre le stesse dai primi episodi (dopo un po' rompono) - si fa economia di musicisti? Ottimo il doppiaggio italiano, peccato si limiti a una cinquantina di episodi; buono quello giapponese.
Personaggi: i personaggi sono incredibilmente scialbi e monotoni. Se in origine potevano essere carini e originali, vengono poi letteralmente disintegrati a causa dell'inesistenza della trama e della staticità dell'intera opera. Ciò che lascia basiti è che qualsiasi personaggio dell'opera (dai principali ai secondari) sia perennemente condannato a una vita di zitellaggio puro: nessuno che sia sposato/fidanzato/con una storia clandestina o altro, no. Sono tutti zitelli per puro sadismo dell'autore e senz'alcuna motivazione plausibile; anche questo alla lunga stanca e onestamente il voler tirare a campare lascia dietro di sé strascichi di delusione e l'idea d'aver buttato via il proprio tempo nella speranza che qualcosa possa realmente cambiare dopo oltre 200 puntate.
Regia: dal momento che la trama è inesistente, lo stesso si può dire della regia. Non si capisce se il ritmo sia veloce o lento, tanto non succede nulla.
Finale: bello scherzo…
In sintesi: se fosse stata una commedia pura, "Gintama" avrebbe ricevuto senz'altro una valutazione migliore, ma il fatto che si sia voluto introdurre un contesto fantascientifico condito qua e là da scene d'azione e costante introduzione di nuovi personaggi penalizza fortemente il risultato finale, relegando questo prodotto nell'abisso dello squallore.
Consiglio questo prodotto solamente alle persone fortemente depresse che hanno un disperato bisogno di una risata chimica indotta e reiterata nel tempo. Gli altri lascino pure perdere.
Ecco, partiamo subito dal voto: 10! Quest'anime a mio avviso è la perfezione, sa fondere momenti demenziali che ho trovato in poche altre parti a momenti veramente commoventi. Un vero peccato che in Italia abbia fallito miseramente, e giuro non ne capisco il motivo, sarà che lo trasmettevano a un orario molto tardo o sarà che a causa delle troppe citazioni su cose "che solo i Giapponesi capirebbero" non ha trovato un largo consenso.
Eppure è presente di tutto: scene al limite dell'assurdo, combattimenti splendidi, citazioni di altri anime, manga, personaggi famosi, fino ad arrivare all'assurdità che il nostro caro personaggio Gintoki ama leggere il Jump (ovvero la rivista dove è presente il manga stesso). Sorachi è riuscito a creare una storia veramente ottima, dove riesce a trasformare gag in momenti di riflessione in un batter d'occhio alleggerendo il tutto con ilprendere pochi capitoli per una storia, quindi nell'anime ci sono molti episodi autoconclusivi oppure saghe che arrivano a un massimo di 5-6 puntate.
Le opening e le ending hanno sempre un loro perché e sono veramente carine; la grafica va via via a migliorarsi durante i 201 episodi e ovviamente quando ti aspetti che l'anime abbia dato il suo massimo ti ritrovi con una perla migliore di quella precedente.
I personaggi sono qualcosa di unico, tutti caratterizzati in un modo eccellente e con l'incrementare delle puntate la rosa di personaggi a nostra "disposizione" aumenta in modo pazzesco.
Ma finiamola con i lati positivi, e passiamo a quelli negativi. "Gintama" ha un grosso problema: le prime puntate sono un po' lente da digerire, quindi una buona utenza potrebbe perdersi prima di arrivare a scoprire che tesoro è realmente quest'anime. E questo porta molta gente a pensare a Gintama come un'anime senza senso, con una comicità scialba e una trama inesistente.
Ma sotto quella spessa scorza di demenzialità, se a guardarlo c'è un spettatore molto attento si troverà con un capolavoro che difficilmente non amerà.
Attenzione: il seguente paragrafo analizza la parte di storia che va dall'episodio 202 all'episodio 252. Potrebbe contenere spoiler
Potete accusarmi di essere di parte, ma questa serie è da dieci. Perché, vi chiedete? Semplice, è ai livelli d'idiozia della parte precedente!
Ovviamente non dico che ci sia solo quello, infatti anche qui il nostro caro Gintama mantiene i suoi momenti seriosi e i suoi combattimenti che, anche se sono in minoranza rispetto a un canonico shounen, sono sempre fatti in una maniera splendida. Si passa da archi narrativi veramente a livelli alti di demenza, come ad esempio quello iniziale del time-skip, a quelli un po' più "seriosi", come la saga dei quattro Deva di Kabukicho. Il comparto grafico e le musiche sono sempre a un livello simile al precedente (anche se migliorato) e i nuovi personaggi introdotti nel già vasto mondo di "Gintama" non pesano affatto e sono molto originali. Inoltre personaggi che nella vecchia serie erano appena introdotti sembrano finalmente entrare nel cast ufficiale, per esempio Tsukuyo, che nella serie precedente era presente in pochissimi archi narrativi, diventa quasi onnipresente in questa serie; poi c'è un personaggio che nonostante le sue poche comparse è sempre epico, ovvero lo shogun. Per molti essi potrebbero risultare caratterizzati in maniera sbrigativa, ma ricordiamo che hanno 201 puntate alle spalle di creazione del personaggio e che quindi se non avete visto prima quella serie è inutile e altamente sconsigliato iniziare da questa.
Ovviamente, come avrete già capito, "Gintama" non ha una trama lineare, ma è un misto di mini-saghe che vanno dai due ai sei episodi contornate da episodi autoconclusivi veramente godibili. In "Gintama" quindi non si troverà una trama, bensì un mondo dove ogni personaggio piano piano manda avanti la sua trama personale. E questa è una cosa splendida dal mio punto di vista.
Non voglio stare troppo ad appesantire un eventuale lettore, visto che non farò altro che tessere le lodi a questo'anime che amo con tutto il cuore visto che è stato il primo a farmi ridere a crepapelle e commuovere non poco. Che dire? Squadra che vince non si cambia.
Ovviamente chi ha trovato mediocre già la prima stagione o cerca una trama altamente definita non perda tempo con questa; invece per tutti gli amanti come me essa è consigliatissima, perché non ha nulla da invidiare alla prima serie.
Eppure è presente di tutto: scene al limite dell'assurdo, combattimenti splendidi, citazioni di altri anime, manga, personaggi famosi, fino ad arrivare all'assurdità che il nostro caro personaggio Gintoki ama leggere il Jump (ovvero la rivista dove è presente il manga stesso). Sorachi è riuscito a creare una storia veramente ottima, dove riesce a trasformare gag in momenti di riflessione in un batter d'occhio alleggerendo il tutto con ilprendere pochi capitoli per una storia, quindi nell'anime ci sono molti episodi autoconclusivi oppure saghe che arrivano a un massimo di 5-6 puntate.
Le opening e le ending hanno sempre un loro perché e sono veramente carine; la grafica va via via a migliorarsi durante i 201 episodi e ovviamente quando ti aspetti che l'anime abbia dato il suo massimo ti ritrovi con una perla migliore di quella precedente.
I personaggi sono qualcosa di unico, tutti caratterizzati in un modo eccellente e con l'incrementare delle puntate la rosa di personaggi a nostra "disposizione" aumenta in modo pazzesco.
Ma finiamola con i lati positivi, e passiamo a quelli negativi. "Gintama" ha un grosso problema: le prime puntate sono un po' lente da digerire, quindi una buona utenza potrebbe perdersi prima di arrivare a scoprire che tesoro è realmente quest'anime. E questo porta molta gente a pensare a Gintama come un'anime senza senso, con una comicità scialba e una trama inesistente.
Ma sotto quella spessa scorza di demenzialità, se a guardarlo c'è un spettatore molto attento si troverà con un capolavoro che difficilmente non amerà.
Attenzione: il seguente paragrafo analizza la parte di storia che va dall'episodio 202 all'episodio 252. Potrebbe contenere spoiler
Potete accusarmi di essere di parte, ma questa serie è da dieci. Perché, vi chiedete? Semplice, è ai livelli d'idiozia della parte precedente!
Ovviamente non dico che ci sia solo quello, infatti anche qui il nostro caro Gintama mantiene i suoi momenti seriosi e i suoi combattimenti che, anche se sono in minoranza rispetto a un canonico shounen, sono sempre fatti in una maniera splendida. Si passa da archi narrativi veramente a livelli alti di demenza, come ad esempio quello iniziale del time-skip, a quelli un po' più "seriosi", come la saga dei quattro Deva di Kabukicho. Il comparto grafico e le musiche sono sempre a un livello simile al precedente (anche se migliorato) e i nuovi personaggi introdotti nel già vasto mondo di "Gintama" non pesano affatto e sono molto originali. Inoltre personaggi che nella vecchia serie erano appena introdotti sembrano finalmente entrare nel cast ufficiale, per esempio Tsukuyo, che nella serie precedente era presente in pochissimi archi narrativi, diventa quasi onnipresente in questa serie; poi c'è un personaggio che nonostante le sue poche comparse è sempre epico, ovvero lo shogun. Per molti essi potrebbero risultare caratterizzati in maniera sbrigativa, ma ricordiamo che hanno 201 puntate alle spalle di creazione del personaggio e che quindi se non avete visto prima quella serie è inutile e altamente sconsigliato iniziare da questa.
Ovviamente, come avrete già capito, "Gintama" non ha una trama lineare, ma è un misto di mini-saghe che vanno dai due ai sei episodi contornate da episodi autoconclusivi veramente godibili. In "Gintama" quindi non si troverà una trama, bensì un mondo dove ogni personaggio piano piano manda avanti la sua trama personale. E questa è una cosa splendida dal mio punto di vista.
Non voglio stare troppo ad appesantire un eventuale lettore, visto che non farò altro che tessere le lodi a questo'anime che amo con tutto il cuore visto che è stato il primo a farmi ridere a crepapelle e commuovere non poco. Che dire? Squadra che vince non si cambia.
Ovviamente chi ha trovato mediocre già la prima stagione o cerca una trama altamente definita non perda tempo con questa; invece per tutti gli amanti come me essa è consigliatissima, perché non ha nulla da invidiare alla prima serie.
In un Giappone colonizzato dagli alieni Amanto, si svolgono le avventure degli appartenenti alla "agenzia tuttofare", ovvero Gintoki, il suo aiutante Shinpachi e l'aliena Kagura.
Bisogna dire anzitutto che non vi è una trama vera e propria: ogni episodio è infatti una storia a parte, anche se i personaggi secondari sono molti e si rivedono spesso.
Lo stile è d'avventura/demenziale, con una buona parte di fantascienza e, perché no, allo stesso tempo di tradizione nipponica, come per quanto riguarda la maggior parte dell'ambientazione e dei costumi.
Tuttavia il tasso di comicità non raggiunge certo vette elevate, è vero, fa sorridere in molte occasioni, ma sicuramente non arriva a eguagliare capolavori del calibro di "Excel Saga", e "Deroit Metal City", e questo riguardando la caratteristica principale dell'anime, non incide certo in maniera positiva sul voto finale.
Per quanto riguarda i disegni si può dire che sono nella norma, molto colorati ed espressivi, mentre l'animazione è sufficiente.
Carine sono le opening e le ending, rock al punto giusto, e divertenti le musiche di intermezzo che accompagnano le scene dell'anime.
In conclusione "Gintama" è un'opera apprezzabile e divertente, ma non così coinvolgente e memorabile come dovrebbe, un'opera che fa trascorrere piacevolmente il tempo, ma dalla quale non bisogna attendersi troppo di più.
Bisogna dire anzitutto che non vi è una trama vera e propria: ogni episodio è infatti una storia a parte, anche se i personaggi secondari sono molti e si rivedono spesso.
Lo stile è d'avventura/demenziale, con una buona parte di fantascienza e, perché no, allo stesso tempo di tradizione nipponica, come per quanto riguarda la maggior parte dell'ambientazione e dei costumi.
Tuttavia il tasso di comicità non raggiunge certo vette elevate, è vero, fa sorridere in molte occasioni, ma sicuramente non arriva a eguagliare capolavori del calibro di "Excel Saga", e "Deroit Metal City", e questo riguardando la caratteristica principale dell'anime, non incide certo in maniera positiva sul voto finale.
Per quanto riguarda i disegni si può dire che sono nella norma, molto colorati ed espressivi, mentre l'animazione è sufficiente.
Carine sono le opening e le ending, rock al punto giusto, e divertenti le musiche di intermezzo che accompagnano le scene dell'anime.
In conclusione "Gintama" è un'opera apprezzabile e divertente, ma non così coinvolgente e memorabile come dovrebbe, un'opera che fa trascorrere piacevolmente il tempo, ma dalla quale non bisogna attendersi troppo di più.
"Gintama" ha un grosso problema: quello di essere una serie per niente facile da approcciare. Di fatto, più puntate si guardano, più è difficile riuscire a spiegare a chi ancora deve iniziare di vederlo perché piaccia così tanto. E normalmente succede che guardando quelle prime decine di puntate, la persona in questione ne risulti ben poco convinta, non riesca a trovare nulla di concludente, nulla che lo spinga a guardarlo ulteriormente, e quindi alla fine smette di guardarlo con una cattiva opinione sulla qualità del prodotto.
"Gintama" si svolge in un mondo pseudo-futuristico al periodo dello shogunato. Un tempo veniva chiamata 'la terra dei samurai', ma dopo l'invasione degli amanto, termine che sta a indicare in modo generico gli alieni provenienti dallo spazio, e dopo una sanguinosa guerra tra amanto e samurai che ha visto sconfitti questi ultimi, le spade sono state messe al bando, dei samurai non vi è più traccia, e ciò che rimane di un popolo pieno di orgoglio e onore è uno scenario di sottomissione in cui il governo viene manipolato come un inerme burattino dal potere politico alieno. Alcuni samurai in cerca di riscatto, capitanati da Kotaro Katsura, hanno fondato un gruppo terroristico ribelle con l'obbiettivo di cambiare le sorti della nazione e cacciare via gli alieni dalla loro terra. Un altro samurai, Shinsuke Takasugi, pieno di risentimento nei confronti dello shogunato, vuole senza mezzi termini vedere il sangue che scorre e ripagare con la stessa moneta il governo che li ha abbandonati durante la guerra vendendo al nemico le teste dei suoi compagni. Un ulteriore samurai superstite, Sakamoto Tatsuma, ha abbandonato da tempo la terra per inseguire il suo sogno di viaggiare nello spazio, dove lavora a comando di una nave spaziale che diplomaticamente scambia merci tra i vari pianeti e tra umani e amanto, proteggendo la pace a modo suo. La shinsengumi, polizia alle dirette dipendenze dello shogunato, giudata da Isao Kondo, dal vice-comandante Hijikata e da Sogo Okita, ha dal canto suo l'obiettivo di mantenere l'ordine e difendere lo shogun da chiunque a qualunque costo. L'oniwabanshu invece è un gruppo d'élite di ninja che lavora nell'ombra per chiunque li assoldi. E poi c'è Gintoki Sakata, un samurai disoccupato che non riesce a pagarsi l'affitto.
Nello specifico, infatti, "Gintama" narra proprio le vicende dell'agenzia tuttofare composta da Gintoki, Shinpachi e Kagura, attorniati da tutti questi e altri personaggi e coinvolta continuamente in faccende che non la riguardano per il semplice motivo che i suoi membri sono costretti sempre a racimolare soldi alla buona, oppure per il più profondo legame che unisce Gintoki e i suoi ex compagni d'armi Katsura, Sakamoto e Takasugi.
Sulla base di tutte queste premesse, "Gintama" sa far ridere e sa far piangere come pochi altri anime.
Sono abbastanza chiari i tantissimi rifermenti alla storia giapponese, infatti si può ben dire che l'autore non si sia dovuto spremere più di tanto, visto che in questo modo la trama ce l'ha già avuta bella e pronta. In verità, il modo in cui questa trama si sviluppa è davvero niente male, ma c'è ben poco da dire a riguardo, poiché dal momento che viene di volta in volta svelata a piccolissime dosi, sarebbe un concentrato di spoiler.
Ma il problema di "Gintama" è che non nasce subito con lo scopo di avere una qualche trama, o comunque è chiaro fin dal principio che se si vuole capire qualcosa del filo principale, bisogna abituarsi all'idea che una puntata che abbia qualcosa a che fare con esso salta fuori minimo minimo ogni 20 puntate. Quindi le persone che si aspettano di essere immediatamente coinvolte nella storia di "Gintama" devono mettersi l'anima in pace e capire che "Gintama" è anche "il nulla" ai fini della trama principale.
"Cosa fare dunque di tutte queste puntate?", viene da chiedersi. Presto detto: il resto è comicità e drammaticità.
Sicuramente c'è anche la questione dell'umorismo, magari è troppo "nipponico", magari non piace a tutti, eppure anche da questo punto di vista è abbastanza chiaro, dopo un po' di puntate, forse parecchie, che la vera chiave dell'umorismo di Gintama va al di là delle semplici idee dell'autore, ma è in realtà la grande varietà dei personaggi, la possibilità di poterli prendere ogni volta e far fare loro cose assurde e senza senso, come se a questo punto a Hideaki Sorachi bastasse mettere tre o quattro personaggi in una qualche situazione, e ogni sviluppo comico successivo prendesse vita semplicemente a partire da questo, in virtù dei personaggi coinvolti, dei loro caratteri, del ruolo che meglio si adatta ad ognuno di loro in quella particolare situazione. Come se a questo punto "Gintama" potesse andare avanti anche da solo, senz'autore.
Il problema fondamentale è proprio quell' "a questo punto". Perché c'è stato bisogno di introdurli, i personaggi, di farceli conoscere sempre meglio, di farci affezionare a loro, di costruire un'atmosfera che rendesse il quartiere di Kabuki-cho in cui vivono una specie di enorme famiglia. E allora sì, allora ogni nuova puntata diventa un pretesto per rivederli, in situazioni molte volte completamente random, molte altre volte no, ogni puntata diventa un pretesto per vederli di nuovo fare gli idioti, azzuffarsi, correre a destra e a manca, ridere, piangere, e a quel punto il senso di unità che ormai ha legato i personaggi e lo spettatore fa provare empatia con ognuno di loro, e quindi di riflesso si ride e si piange, si vive la situazione come se toccasse da vicino.
Ma tutto questo è ciò che "Gintama" è in grado di dare solo laddove lo spettatore venga accompagnato passo passo dall'inizio alla fine.
Semplicemente, se lo si guarda con pazienza, prima o poi ci si renderà conto di aver raggiunto il punto di non ritorno, e di non poterne più fare a meno.
"Gintama" si svolge in un mondo pseudo-futuristico al periodo dello shogunato. Un tempo veniva chiamata 'la terra dei samurai', ma dopo l'invasione degli amanto, termine che sta a indicare in modo generico gli alieni provenienti dallo spazio, e dopo una sanguinosa guerra tra amanto e samurai che ha visto sconfitti questi ultimi, le spade sono state messe al bando, dei samurai non vi è più traccia, e ciò che rimane di un popolo pieno di orgoglio e onore è uno scenario di sottomissione in cui il governo viene manipolato come un inerme burattino dal potere politico alieno. Alcuni samurai in cerca di riscatto, capitanati da Kotaro Katsura, hanno fondato un gruppo terroristico ribelle con l'obbiettivo di cambiare le sorti della nazione e cacciare via gli alieni dalla loro terra. Un altro samurai, Shinsuke Takasugi, pieno di risentimento nei confronti dello shogunato, vuole senza mezzi termini vedere il sangue che scorre e ripagare con la stessa moneta il governo che li ha abbandonati durante la guerra vendendo al nemico le teste dei suoi compagni. Un ulteriore samurai superstite, Sakamoto Tatsuma, ha abbandonato da tempo la terra per inseguire il suo sogno di viaggiare nello spazio, dove lavora a comando di una nave spaziale che diplomaticamente scambia merci tra i vari pianeti e tra umani e amanto, proteggendo la pace a modo suo. La shinsengumi, polizia alle dirette dipendenze dello shogunato, giudata da Isao Kondo, dal vice-comandante Hijikata e da Sogo Okita, ha dal canto suo l'obiettivo di mantenere l'ordine e difendere lo shogun da chiunque a qualunque costo. L'oniwabanshu invece è un gruppo d'élite di ninja che lavora nell'ombra per chiunque li assoldi. E poi c'è Gintoki Sakata, un samurai disoccupato che non riesce a pagarsi l'affitto.
Nello specifico, infatti, "Gintama" narra proprio le vicende dell'agenzia tuttofare composta da Gintoki, Shinpachi e Kagura, attorniati da tutti questi e altri personaggi e coinvolta continuamente in faccende che non la riguardano per il semplice motivo che i suoi membri sono costretti sempre a racimolare soldi alla buona, oppure per il più profondo legame che unisce Gintoki e i suoi ex compagni d'armi Katsura, Sakamoto e Takasugi.
Sulla base di tutte queste premesse, "Gintama" sa far ridere e sa far piangere come pochi altri anime.
Sono abbastanza chiari i tantissimi rifermenti alla storia giapponese, infatti si può ben dire che l'autore non si sia dovuto spremere più di tanto, visto che in questo modo la trama ce l'ha già avuta bella e pronta. In verità, il modo in cui questa trama si sviluppa è davvero niente male, ma c'è ben poco da dire a riguardo, poiché dal momento che viene di volta in volta svelata a piccolissime dosi, sarebbe un concentrato di spoiler.
Ma il problema di "Gintama" è che non nasce subito con lo scopo di avere una qualche trama, o comunque è chiaro fin dal principio che se si vuole capire qualcosa del filo principale, bisogna abituarsi all'idea che una puntata che abbia qualcosa a che fare con esso salta fuori minimo minimo ogni 20 puntate. Quindi le persone che si aspettano di essere immediatamente coinvolte nella storia di "Gintama" devono mettersi l'anima in pace e capire che "Gintama" è anche "il nulla" ai fini della trama principale.
"Cosa fare dunque di tutte queste puntate?", viene da chiedersi. Presto detto: il resto è comicità e drammaticità.
Sicuramente c'è anche la questione dell'umorismo, magari è troppo "nipponico", magari non piace a tutti, eppure anche da questo punto di vista è abbastanza chiaro, dopo un po' di puntate, forse parecchie, che la vera chiave dell'umorismo di Gintama va al di là delle semplici idee dell'autore, ma è in realtà la grande varietà dei personaggi, la possibilità di poterli prendere ogni volta e far fare loro cose assurde e senza senso, come se a questo punto a Hideaki Sorachi bastasse mettere tre o quattro personaggi in una qualche situazione, e ogni sviluppo comico successivo prendesse vita semplicemente a partire da questo, in virtù dei personaggi coinvolti, dei loro caratteri, del ruolo che meglio si adatta ad ognuno di loro in quella particolare situazione. Come se a questo punto "Gintama" potesse andare avanti anche da solo, senz'autore.
Il problema fondamentale è proprio quell' "a questo punto". Perché c'è stato bisogno di introdurli, i personaggi, di farceli conoscere sempre meglio, di farci affezionare a loro, di costruire un'atmosfera che rendesse il quartiere di Kabuki-cho in cui vivono una specie di enorme famiglia. E allora sì, allora ogni nuova puntata diventa un pretesto per rivederli, in situazioni molte volte completamente random, molte altre volte no, ogni puntata diventa un pretesto per vederli di nuovo fare gli idioti, azzuffarsi, correre a destra e a manca, ridere, piangere, e a quel punto il senso di unità che ormai ha legato i personaggi e lo spettatore fa provare empatia con ognuno di loro, e quindi di riflesso si ride e si piange, si vive la situazione come se toccasse da vicino.
Ma tutto questo è ciò che "Gintama" è in grado di dare solo laddove lo spettatore venga accompagnato passo passo dall'inizio alla fine.
Semplicemente, se lo si guarda con pazienza, prima o poi ci si renderà conto di aver raggiunto il punto di non ritorno, e di non poterne più fare a meno.
Ci sono anime ricchi di suspense, ironia, comicità, con una trama stupenda e originale, che sono dei piccoli capolavori che segnano parte della vita di ciascuno di noi. E il nostro carissimo "Gintama" non è assolutamente uno di questi, ma proprio no! Assolutamente no, nein, non, hет, No! Insomma, scrivetelo in che lingua volete, il concetto è che questo "Gintama" è quanto di più lontano esista non solo da un capolavoro, ma anche da un prodotto appena dignitoso.
Partiamo con ordine. La trama, già, la trama... In realtà, una vera e propria trama non esiste. La storia ruota attorno a un samurai, il suo apprendista e un'aliena che cercano di svolgere qualche lavoretto per tirare a campare. Nel far questo si picchieranno continuamente con degli altri cerebrolesi senza risolvere nulla. Già, perché l'anime vorrebbe essere comico e vorrebbe essere una parodia dei battle shounen. Ora, a parte il fatto che i battle shounen, a parte qualche felice eccezione (tipo "Saint Seiya") sono già spesso una parodia involontaria della dignità umana (vedi OP, DB e Naruto, per esempio), bisogna intendersi su cosa sia e come si faccia una parodia. La parodia, al mio paese, è una tecnica comica che sfrutta il ribaltamento delle convenzioni allo scopo di suscitare ilarità. Bene, allora mi spiegate perché una serie di idioti che non fanno altro che ruttare, mettersi le dita nel naso, darsi al turpiloquio e tutta una serie di volgarità che per amor di cortesia non dico, dovrebbe essere considerata una parodia? Credo che agli entusiasti sostenitori di "Gintama" sfugga la differenza tra "umorismo demenziale" e "umorismo demente".
Si aggiunga a tutto ciò che: le musiche sono brutte; i disegni sono persino peggio; non ho mai visto personaggi così grotteschi e dal tratto sgraziato come in quest'anime, specie gli occhi.
Insomma, fosse possibile darei 0 a "Gintama", tondo tondo. Non riesco a trovargli un solo pregio. Vi prego, spettatori novizi, non guardatelo, ma non lo fate per me. Fatelo per voi stessi.
Partiamo con ordine. La trama, già, la trama... In realtà, una vera e propria trama non esiste. La storia ruota attorno a un samurai, il suo apprendista e un'aliena che cercano di svolgere qualche lavoretto per tirare a campare. Nel far questo si picchieranno continuamente con degli altri cerebrolesi senza risolvere nulla. Già, perché l'anime vorrebbe essere comico e vorrebbe essere una parodia dei battle shounen. Ora, a parte il fatto che i battle shounen, a parte qualche felice eccezione (tipo "Saint Seiya") sono già spesso una parodia involontaria della dignità umana (vedi OP, DB e Naruto, per esempio), bisogna intendersi su cosa sia e come si faccia una parodia. La parodia, al mio paese, è una tecnica comica che sfrutta il ribaltamento delle convenzioni allo scopo di suscitare ilarità. Bene, allora mi spiegate perché una serie di idioti che non fanno altro che ruttare, mettersi le dita nel naso, darsi al turpiloquio e tutta una serie di volgarità che per amor di cortesia non dico, dovrebbe essere considerata una parodia? Credo che agli entusiasti sostenitori di "Gintama" sfugga la differenza tra "umorismo demenziale" e "umorismo demente".
Si aggiunga a tutto ciò che: le musiche sono brutte; i disegni sono persino peggio; non ho mai visto personaggi così grotteschi e dal tratto sgraziato come in quest'anime, specie gli occhi.
Insomma, fosse possibile darei 0 a "Gintama", tondo tondo. Non riesco a trovargli un solo pregio. Vi prego, spettatori novizi, non guardatelo, ma non lo fate per me. Fatelo per voi stessi.
Attenzione: la seguente recensione analizza la parte di storia che va dall'episodio 253 all'episodio 256. Potrebbe contenere spoiler
"Kintama" può essere considerato come uno spin-off e allo stesso tempo una continuazione dell'anime "Gintama". Può essere tranquillamente guardato senza aver visto le serie originali, proprio come ho fatto io, senza perdere niente. I collegamenti con il passato sono pochi e ininfluenti a livello di comprensione.
La serie è composta da soli 4 episodi che trattano la saga di Kintoki, un androide simile a Gintoki, ma con i capelli dorati e lisci, senza nemmeno un difetto. Infatti Kintoki paga l'affitto in anticipo, è gentile con tutti e tutti lo amano. Approfittando dell'assenza di Gintoki, Kintoki ha ipnotizzato tutti sostituendosi al vero protagonista e cancellando dalla memoria di tutti ogni traccia del nostro eroe. Al suo ritorno, Gin si ritrova in una città in cui nessuno lo riconosce e nel tentativo di far rinsavire tutti, si mette contro l'intero villaggio e da solo si trova ad affrontare il nemico.
I personaggi sono introdotti molto velocemente, visto che, a parte Kinoki, sono tutti già conosciuti, ma anche chi non li avesse mai visti si troverà a suo agio. La serie è quasi completamente orientata sulla comicità, sono quasi nulli i combattimenti e anche i pochi presenti sono brevi e fanno ridere. I 4 episodi vanno via che è una meraviglia, non c'è interruzione tra l'uno e l'altro, mostrano con continuità la situazione e i suoi sviluppi. L'animazione è di ottimo livello.
Purtroppo è difficile riuscire a giudicare un'opera così breve che si inserisce in un contesto molto ampio come "Gintama", ma complessivamente è godibile. Unico appunto negativo potrebbe essere la trama, divertente ma banale e con il finale tirato un po' via.
"Kintama" può essere considerato come uno spin-off e allo stesso tempo una continuazione dell'anime "Gintama". Può essere tranquillamente guardato senza aver visto le serie originali, proprio come ho fatto io, senza perdere niente. I collegamenti con il passato sono pochi e ininfluenti a livello di comprensione.
La serie è composta da soli 4 episodi che trattano la saga di Kintoki, un androide simile a Gintoki, ma con i capelli dorati e lisci, senza nemmeno un difetto. Infatti Kintoki paga l'affitto in anticipo, è gentile con tutti e tutti lo amano. Approfittando dell'assenza di Gintoki, Kintoki ha ipnotizzato tutti sostituendosi al vero protagonista e cancellando dalla memoria di tutti ogni traccia del nostro eroe. Al suo ritorno, Gin si ritrova in una città in cui nessuno lo riconosce e nel tentativo di far rinsavire tutti, si mette contro l'intero villaggio e da solo si trova ad affrontare il nemico.
I personaggi sono introdotti molto velocemente, visto che, a parte Kinoki, sono tutti già conosciuti, ma anche chi non li avesse mai visti si troverà a suo agio. La serie è quasi completamente orientata sulla comicità, sono quasi nulli i combattimenti e anche i pochi presenti sono brevi e fanno ridere. I 4 episodi vanno via che è una meraviglia, non c'è interruzione tra l'uno e l'altro, mostrano con continuità la situazione e i suoi sviluppi. L'animazione è di ottimo livello.
Purtroppo è difficile riuscire a giudicare un'opera così breve che si inserisce in un contesto molto ampio come "Gintama", ma complessivamente è godibile. Unico appunto negativo potrebbe essere la trama, divertente ma banale e con il finale tirato un po' via.
Attenzione: la seguente recensione analizza la parte di storia che va dall'episodio 201 all'episodio 248. Potrebbe contenere spoiler
Ovviamente come molti sono in attesa delle ultime puntate subbate in italiano, ma vorrei comunque scrivere un mio commento su questo fantastico anime che unisce commedia demenziale, meravigliose parodie, una sana dose di azione e il caro vecchio spirito samurai.
Anche qui vi sarà un'alternanza di mini-saghe incentrate più sulla commedia e altre più serie e ricche di combattimenti epici.
Ovviamente il ritmo sarà frenetico soprattutto nei dialoghi sempre divertenti anche quando non si colgono del tutto i riferimenti al mondo dei media giapponesi.
Il nuovo "Gintama" è uno shounen atipico, ma proprio per le sue caratteristiche privo di noiosissimi filler o fastidiosissime puntate "infillerate" come i suoi rivali nel panorama televisivo nipponico.
Infine vi consiglio di vederlo anche solo per l'ending "Samurai Heart", una delle più belle sigle che abbia mai sentito, che si sposa alla perfezione con l'anima più seria e avvincente di questo meraviglioso anime.
Ovviamente come molti sono in attesa delle ultime puntate subbate in italiano, ma vorrei comunque scrivere un mio commento su questo fantastico anime che unisce commedia demenziale, meravigliose parodie, una sana dose di azione e il caro vecchio spirito samurai.
Anche qui vi sarà un'alternanza di mini-saghe incentrate più sulla commedia e altre più serie e ricche di combattimenti epici.
Ovviamente il ritmo sarà frenetico soprattutto nei dialoghi sempre divertenti anche quando non si colgono del tutto i riferimenti al mondo dei media giapponesi.
Il nuovo "Gintama" è uno shounen atipico, ma proprio per le sue caratteristiche privo di noiosissimi filler o fastidiosissime puntate "infillerate" come i suoi rivali nel panorama televisivo nipponico.
Infine vi consiglio di vederlo anche solo per l'ending "Samurai Heart", una delle più belle sigle che abbia mai sentito, che si sposa alla perfezione con l'anima più seria e avvincente di questo meraviglioso anime.
Descrivere in una parola "Gintama" è davvero complesso, nonostante lo segua dalla prima messa in onda di MTV, e tuttora sia arrivata all'ultima puntata trasmessa, per me è ancora impossibile trovare una parola che soddisfi del tutto la mia impressione, quella che gli si avvicina di più però è sicuramente lunatica. Hideaki Sorachi senz'altro da quando ha iniziato a disegnare quest'opera si sarà prefissato di non cadere mai nella monotonia in cui molti dei suoi colleghi di Jump sono cascati rovinosamente, infatti Gintama non si può confrontare con nessun'altra opera shounen nata prima di esso, soprattutto per la sua capacità di toccare ogni corda senza stonare. Perché, sì, Gintama può sembrare un'opera creata per farsi due risate facili, ma spesso smentisce quest'impressione facendo vedere allo spettatore quel lato più serio e malinconico che riesce ancora a essere spezzato da un'altra gag ancora più spassosa. Una delle scene in questione è quella in cui, da giovani, Gintoki e Zura restano gli unici in piedi contro gli amanto - alieni -, e, dopo che Gin riesce a convincere Zura a non uccidersi per non fare morire il suo orgoglio, tutto viene spento con un "non sono Zura, sono Katsura!".
E allora, che cos'è "Gintama" di preciso? Sicuramente rimarrà sempre un mistero, un po' come la misteriosa formula della coca cola, non sapremmo mai cosa frulla nell'emisfero celebrale di chi la crea. Il protagonista primo di tutti, nonostante i suoi capelli fuori dalla norma, è così umano e sfaccettato da renderci impossibile una semplice descrizione. Gintoki Sakata è senz'altro pigro, svogliato, sfaticato, sempre al verde e pieno di vizi. Non paga mai l'affitto e sta tutto il giorno sdraiato sul suo divano a scaccolarsi mentre si gode la sua dose di Jump insieme a qualche dolce. I suoi innumerevoli difetti, però, vengono lievemente colmati dalla sua fedeltà verso i compagni, anche se avvolte la fifa la fa da padrona. Shinpachi, un ragazzo che ha ereditato un dojo ma pieno di insicurezze, sarà il primo a diventare amico di Gintoki dopo che lui lo proteggerà dalle persone che lo insultavano per avere un dojo in un epoca la quale katana è severamente vietata e malvista. Shinpachi diventerà come il presente in vita del protagonista il quale, orgoglioso del suo sangue da samurai, detesta vedere macchiato il nome di chi ha difeso prima di lui, con orgoglio, la città.
La terza, Kagura sarà sia il futuro sia il passato di Gintoki, infatti la piccola Kagura è un amanto, ovvero un alieno che pochi anni prima Gin odiava, combatteva e trucidava. In questo contesto così ironico traspare il lato umano del protagonista che cresce e accetta anche le persone che prima odiava.
Questo trio accompagnerà l'anime fino alla fine, senza mai fare mancare puntate che approfondiranno il passato e il lato psicologico di tutti, anche i personaggi secondari i quali non saranno mai anonimi, dimenticati o privi di carisma.
"Gintama" è un mondo di personaggi differenti che possono star bene in ogni situazione grazie a un contesto sempre differente che, proprio grazie a delle saghe corte ma mai veramente auto-conclusive - perché spesso si ricollegano ad altri episodi futuri -, non risultano mai pesanti.
Un dieci a mio avviso va meritatissimo, anche perché l'edizione italiana (nonostante le censure) è magistrale, con doppiatori perfetti quanto quelli originali. Il prodotto video aumenta di spessore con il passare degli anni e le musiche sono sempre d'impatto, adatte alle circostanze e mai banali. Consigliato a tutti, che si abbia o no la risata facile "Gintama" non è solo spasso.
Attenzione: il seguente paragrafo analizza la parte di storia che va dall'episodio 202 all'episodio 252. Potrebbe contenere spoiler
Spesso si pensa che, negli anime, la lunghezza e la monotonia nel copione siano sinonimi di scarsa qualità. "Gintama" è capace con questa seconda serie (in cui praticamente non manca nulla, è spezzata solo per dare tempo all'autore di proseguire con la versione cartacea) di farci divertire, emozionare e rimanere attaccati allo schermo come per le prime puntate se non di più, dato che, in questa che possiamo chiamare seconda stagione, vengono affrontati degli archi narrativi davvero importanti per la trama.
Ho sempre pensato che "Gintama" avesse il pregio di possedere un po' di tutto. Comicità di tutte le salse, varietà di personaggi, e una grande abilità nel tirare fuori altri sentimenti quando ve n'è bisogno, e l'inizio soprattutto ne è una prova. Se iniziamo con qualche episodio che colleghi al fatto che ci sia stata un'interruzione, si attacca subito la spina con uno degli arc più emozionanti e tesi a livello emotivo. Gintoki è senz'altro famoso per il suo credo di samurai, preferisce morire anziché spezzare i suoi ideali, che si tratti di una ragazzina aliena un po' volgare, uno sfigato con gli occhiali e la passione un po' troppo fastidiosa per le idol, che sia un amico d'infanzia che lo chiama testicolo d'argento, o un altro che fa il delinquente ed è parecchio idiota. E persino con una vecchia donna che non fa altro che picchiarlo perché non paga l'affitto. In questo inizio vedremo infatti il rapporto tra la vecchia Otose e Gin. Negli shounen si tende a dar spazio alla bellezza assoluta, specialmente se femminile, i rapporti tra un giovane ragazzo riconoscente di una vecchia donna non sono cosa comune al giorno d'oggi, ma vedere come, nonostante si insultino come se fosse pane quotidiano, hanno un rapporto quasi tra genitore e figlio è senz'altro commovente.
Il sacrificio è quello che sicuramente farà versare lacrime in più personaggi ed ovviamente nello spettatore. Ovviamente ci saranno anche i momenti più allegri, ma ho voluto evidenziare come questo proseguo è forse superiore all'inizio per via dei capitoli analizzati.
Con ancora una quasi totale assenza di filler se non per una puntata fatta totalmente per ironia come solo quest'anime al giorno d'oggi sa fare, "Gintama" resta, secondo me, uno degli shounen più completi.
Il livello grafico è buono, le colonne sonore sempre perfette, ending e opening nonostante i continui cambi possono vantare grandi interpreti e motivi che rimangono nella mente dello spettatore, e i doppiatori sono davvero grandiosi, lasciano davvero un timbro che si tatua nel cervello, guardando altri anime con la voce ad esempio di Gintoki vi sfido a non riconoscerlo, sarebbe impossibile.
Unico lato negativo, l'assenza quasi di sub da noi, è un peccato perché per godersi tutta la serie si dovrà ricorrere all'inglese per la maggior parte delle puntate.
Come per la prima serie, non posso che dare un dieci, nonostante sia un made in Shounen Jump, "Gintama" non cade mai nella commercialità, e se lo fa e per prenderla puramente per il di dietro.
E allora, che cos'è "Gintama" di preciso? Sicuramente rimarrà sempre un mistero, un po' come la misteriosa formula della coca cola, non sapremmo mai cosa frulla nell'emisfero celebrale di chi la crea. Il protagonista primo di tutti, nonostante i suoi capelli fuori dalla norma, è così umano e sfaccettato da renderci impossibile una semplice descrizione. Gintoki Sakata è senz'altro pigro, svogliato, sfaticato, sempre al verde e pieno di vizi. Non paga mai l'affitto e sta tutto il giorno sdraiato sul suo divano a scaccolarsi mentre si gode la sua dose di Jump insieme a qualche dolce. I suoi innumerevoli difetti, però, vengono lievemente colmati dalla sua fedeltà verso i compagni, anche se avvolte la fifa la fa da padrona. Shinpachi, un ragazzo che ha ereditato un dojo ma pieno di insicurezze, sarà il primo a diventare amico di Gintoki dopo che lui lo proteggerà dalle persone che lo insultavano per avere un dojo in un epoca la quale katana è severamente vietata e malvista. Shinpachi diventerà come il presente in vita del protagonista il quale, orgoglioso del suo sangue da samurai, detesta vedere macchiato il nome di chi ha difeso prima di lui, con orgoglio, la città.
La terza, Kagura sarà sia il futuro sia il passato di Gintoki, infatti la piccola Kagura è un amanto, ovvero un alieno che pochi anni prima Gin odiava, combatteva e trucidava. In questo contesto così ironico traspare il lato umano del protagonista che cresce e accetta anche le persone che prima odiava.
Questo trio accompagnerà l'anime fino alla fine, senza mai fare mancare puntate che approfondiranno il passato e il lato psicologico di tutti, anche i personaggi secondari i quali non saranno mai anonimi, dimenticati o privi di carisma.
"Gintama" è un mondo di personaggi differenti che possono star bene in ogni situazione grazie a un contesto sempre differente che, proprio grazie a delle saghe corte ma mai veramente auto-conclusive - perché spesso si ricollegano ad altri episodi futuri -, non risultano mai pesanti.
Un dieci a mio avviso va meritatissimo, anche perché l'edizione italiana (nonostante le censure) è magistrale, con doppiatori perfetti quanto quelli originali. Il prodotto video aumenta di spessore con il passare degli anni e le musiche sono sempre d'impatto, adatte alle circostanze e mai banali. Consigliato a tutti, che si abbia o no la risata facile "Gintama" non è solo spasso.
Attenzione: il seguente paragrafo analizza la parte di storia che va dall'episodio 202 all'episodio 252. Potrebbe contenere spoiler
Spesso si pensa che, negli anime, la lunghezza e la monotonia nel copione siano sinonimi di scarsa qualità. "Gintama" è capace con questa seconda serie (in cui praticamente non manca nulla, è spezzata solo per dare tempo all'autore di proseguire con la versione cartacea) di farci divertire, emozionare e rimanere attaccati allo schermo come per le prime puntate se non di più, dato che, in questa che possiamo chiamare seconda stagione, vengono affrontati degli archi narrativi davvero importanti per la trama.
Ho sempre pensato che "Gintama" avesse il pregio di possedere un po' di tutto. Comicità di tutte le salse, varietà di personaggi, e una grande abilità nel tirare fuori altri sentimenti quando ve n'è bisogno, e l'inizio soprattutto ne è una prova. Se iniziamo con qualche episodio che colleghi al fatto che ci sia stata un'interruzione, si attacca subito la spina con uno degli arc più emozionanti e tesi a livello emotivo. Gintoki è senz'altro famoso per il suo credo di samurai, preferisce morire anziché spezzare i suoi ideali, che si tratti di una ragazzina aliena un po' volgare, uno sfigato con gli occhiali e la passione un po' troppo fastidiosa per le idol, che sia un amico d'infanzia che lo chiama testicolo d'argento, o un altro che fa il delinquente ed è parecchio idiota. E persino con una vecchia donna che non fa altro che picchiarlo perché non paga l'affitto. In questo inizio vedremo infatti il rapporto tra la vecchia Otose e Gin. Negli shounen si tende a dar spazio alla bellezza assoluta, specialmente se femminile, i rapporti tra un giovane ragazzo riconoscente di una vecchia donna non sono cosa comune al giorno d'oggi, ma vedere come, nonostante si insultino come se fosse pane quotidiano, hanno un rapporto quasi tra genitore e figlio è senz'altro commovente.
Il sacrificio è quello che sicuramente farà versare lacrime in più personaggi ed ovviamente nello spettatore. Ovviamente ci saranno anche i momenti più allegri, ma ho voluto evidenziare come questo proseguo è forse superiore all'inizio per via dei capitoli analizzati.
Con ancora una quasi totale assenza di filler se non per una puntata fatta totalmente per ironia come solo quest'anime al giorno d'oggi sa fare, "Gintama" resta, secondo me, uno degli shounen più completi.
Il livello grafico è buono, le colonne sonore sempre perfette, ending e opening nonostante i continui cambi possono vantare grandi interpreti e motivi che rimangono nella mente dello spettatore, e i doppiatori sono davvero grandiosi, lasciano davvero un timbro che si tatua nel cervello, guardando altri anime con la voce ad esempio di Gintoki vi sfido a non riconoscerlo, sarebbe impossibile.
Unico lato negativo, l'assenza quasi di sub da noi, è un peccato perché per godersi tutta la serie si dovrà ricorrere all'inglese per la maggior parte delle puntate.
Come per la prima serie, non posso che dare un dieci, nonostante sia un made in Shounen Jump, "Gintama" non cade mai nella commercialità, e se lo fa e per prenderla puramente per il di dietro.
Attenzione: la seguente recensione analizza la parte di storia che va dall'episodio 202 all'episodio 216. Potrebbe contenere spoiler
Secondo me è qui che si comincia a intravedere il vero nucleo, la vera "anima" di "Gintama". Non mi dilungherò sulla sua comicità, secondo me geniale (ma che, ahimè, non piace a tutti), ma sulla geniale trama che finalmente ha cominciato a prendere una forma. "Gintama" è un anime che non va visto con superficialità e impazienza, cosa che invece molti sembrano aver fatto, etichettandolo come un'opera leggera e di poco conto in seguito alla visione delle puntate su Mtv. Mi è stato chiaro dopo la visione della saga sui 4 Deva (210/ 214), in cui i personaggi seminati nel corso della storia si sono riuniti nell'epica battaglia per difendere Kabuki- cho, la loro città. Ciò che è stato realizzato nel corso delle puntate non è un susseguirsi di storie e racconti fini a se stessi, ma la realizzazione di un mondo, di un universo in cui nessun personaggio viene dimenticato o trascurato, e ognuno di loro è così vero, così scanzonato, così originale e le loro storie sono così profonde che non si può non affezionarcisi, se si ha la pazienza di seguirli nel corso degli episodi.
La parte seria di Gintama vi strapperà l'anima, specialmente nella già citata saga dei 4 Deva e nello Yoshiwara arc - anche se non fa parte della serie che sto recensendo, ma va bene lo stesso. In quest'ultima in particolare si delinea un universo sotterraneo crudele, una città a luci rosse lontana dalla luce del sole nella quale le donne vengono imprigionate e schiacciate, ed è un argomento che non era stato mai trattato in uno stile da shounen manga. Ciò a rivelare che non si ride soltanto, ma che c'è un lato terrificante dietro all'apparente comicità scanzonata che si è avuta in 140 episodi. Non voglio rivelare tutto, ma questo contrasto aumenta la tragicità e lascia senza fiato, specie per la geniale caratterizzazione dell'antagonista, Il Re della Notte Housen, e per la sua ossessione per Hinowa, la geisha più famosa e desiderata di Yoshiwara. In questa saga abbiamo inoltre un approfondimento anche del personaggio di Kagura.
Ma tornando a questa nuova serie, posso concludere ribadendo il mio giudizio iniziale: seguite "Gintama" con pazienza, e ne sarete ricompensati meravigliosamente. Certo, questo se amate la comicità che dovrebbe accompagnarvi nell'attesa, ma se così non è, ahimè, vi perderete qualcosa di meraviglioso celato al di sotto delle parodie e delle prese in giro che non tutti apprezzano.
Secondo me è qui che si comincia a intravedere il vero nucleo, la vera "anima" di "Gintama". Non mi dilungherò sulla sua comicità, secondo me geniale (ma che, ahimè, non piace a tutti), ma sulla geniale trama che finalmente ha cominciato a prendere una forma. "Gintama" è un anime che non va visto con superficialità e impazienza, cosa che invece molti sembrano aver fatto, etichettandolo come un'opera leggera e di poco conto in seguito alla visione delle puntate su Mtv. Mi è stato chiaro dopo la visione della saga sui 4 Deva (210/ 214), in cui i personaggi seminati nel corso della storia si sono riuniti nell'epica battaglia per difendere Kabuki- cho, la loro città. Ciò che è stato realizzato nel corso delle puntate non è un susseguirsi di storie e racconti fini a se stessi, ma la realizzazione di un mondo, di un universo in cui nessun personaggio viene dimenticato o trascurato, e ognuno di loro è così vero, così scanzonato, così originale e le loro storie sono così profonde che non si può non affezionarcisi, se si ha la pazienza di seguirli nel corso degli episodi.
La parte seria di Gintama vi strapperà l'anima, specialmente nella già citata saga dei 4 Deva e nello Yoshiwara arc - anche se non fa parte della serie che sto recensendo, ma va bene lo stesso. In quest'ultima in particolare si delinea un universo sotterraneo crudele, una città a luci rosse lontana dalla luce del sole nella quale le donne vengono imprigionate e schiacciate, ed è un argomento che non era stato mai trattato in uno stile da shounen manga. Ciò a rivelare che non si ride soltanto, ma che c'è un lato terrificante dietro all'apparente comicità scanzonata che si è avuta in 140 episodi. Non voglio rivelare tutto, ma questo contrasto aumenta la tragicità e lascia senza fiato, specie per la geniale caratterizzazione dell'antagonista, Il Re della Notte Housen, e per la sua ossessione per Hinowa, la geisha più famosa e desiderata di Yoshiwara. In questa saga abbiamo inoltre un approfondimento anche del personaggio di Kagura.
Ma tornando a questa nuova serie, posso concludere ribadendo il mio giudizio iniziale: seguite "Gintama" con pazienza, e ne sarete ricompensati meravigliosamente. Certo, questo se amate la comicità che dovrebbe accompagnarvi nell'attesa, ma se così non è, ahimè, vi perderete qualcosa di meraviglioso celato al di sotto delle parodie e delle prese in giro che non tutti apprezzano.
Mi sono approcciata a questo anime con non pochi pregiudizi, in quanto non amo particolarmente anime e manga umoristici e 'Gintama' lo è senza dubbio. E' un anime particolare in cui, pur non essendoci un vero filo logico (essendo ogni puntata a sé stante), c'è tuttavia coinvolgimento, grazie anche ai bei personaggi messi in scena.
Personalmente ritengo che in un anime sia fondamentale il protagonista. Più volte ho dovuto constatare che, di fronte a un personaggio principale poco carismatico, la narrazione stenta a decollare o a proseguire fluidamente. Certo, il problema può essere risolto attraverso varie scorciatoie e puntando su personaggi secondari, ma non è mai la stessa cosa. 'Gintama' invece presenta un fantastico protagonista, lontano anni luce dagli stereotipi attuali. Gintoki non esagera mai in ogni suo comportamento. Il buonismo non manca, ma non è mai eccessivo. C'è una buona razionalità e un'apprezzabile maturità dietro i suoi discorsi e le sue azioni, e ciò forse è anche dovuto al fatto che sia relativamente più grande di suoi colleghi di shonen jump.
E' un personaggio forte, ma le prende anche di brutto e questo è encomiabile perché i combattimenti non risultano mai esageratamente scontati.
Vi è una stupidità contagiosa in tutti i protagonisti che, insieme a Gintoki, sanno creare un ambiente familiare per lo spettatore. Gli stessi antagonisti della serie sono perfettamente caratterizzati e non possono non piacere. Pur vedendosi molto poco rimangono impressi e si aspetta con ansia il loro ritorno in scena. Una comicità a volte davvero spiazzante sa raccontare la storia senza appesantirla troppo, attraverso caricature e imitazioni divertentissime che, se si conosce un po' il mondo dei manga, si apprezzano ancora di più. Certo la mancanza di senso si fa sentire a volte e ammetto che alcuni episodi risultino, a lungo andare, un po' noiosi da seguire, ma ci sta.
Le poche (ahimè) puntate in cui l'umorismo lascia spazio a una maggiore serietà trasformano quest'anime in una vera perla e mi mandano in "un brodo di giuggiole" i combattimenti disseminati qui e là nel corso dell'anime, essendo una vera amante dei samurai e delle fantastiche armi bianche, le katane. In effetti però, ogni puntata, se guardata attentamente, fa trapelare qualcosa di tutti i personaggi di cui ci vengono mostrati punti deboli e forti in modo piuttosto cristallino e ciò è di forte impatto emotivo.
Altro punto di forza di 'Gintama' è indubbiamente il disegno, che si presenta molto più bello di quello del manga, se devo dire la mia è per quello che ho visto. Buona la grafica e stupende le musiche, in particolare, alcune opening ed ending sono spettacolari (fantastici i DOES!!).
Trovo i doppiatori perfetti sia nella versione originale sia in quella italiana.
Insomma 'Gintama' è un anime da consigliare anche a quelli che, come me, non amano troppo il genere umoristico, ma che, data la mia esperienza positiva, potrebbero ricredersi. In fondo: solo gli stupidi non cambiano idea - mi calza a pennello in questo caso.
Personalmente ritengo che in un anime sia fondamentale il protagonista. Più volte ho dovuto constatare che, di fronte a un personaggio principale poco carismatico, la narrazione stenta a decollare o a proseguire fluidamente. Certo, il problema può essere risolto attraverso varie scorciatoie e puntando su personaggi secondari, ma non è mai la stessa cosa. 'Gintama' invece presenta un fantastico protagonista, lontano anni luce dagli stereotipi attuali. Gintoki non esagera mai in ogni suo comportamento. Il buonismo non manca, ma non è mai eccessivo. C'è una buona razionalità e un'apprezzabile maturità dietro i suoi discorsi e le sue azioni, e ciò forse è anche dovuto al fatto che sia relativamente più grande di suoi colleghi di shonen jump.
E' un personaggio forte, ma le prende anche di brutto e questo è encomiabile perché i combattimenti non risultano mai esageratamente scontati.
Vi è una stupidità contagiosa in tutti i protagonisti che, insieme a Gintoki, sanno creare un ambiente familiare per lo spettatore. Gli stessi antagonisti della serie sono perfettamente caratterizzati e non possono non piacere. Pur vedendosi molto poco rimangono impressi e si aspetta con ansia il loro ritorno in scena. Una comicità a volte davvero spiazzante sa raccontare la storia senza appesantirla troppo, attraverso caricature e imitazioni divertentissime che, se si conosce un po' il mondo dei manga, si apprezzano ancora di più. Certo la mancanza di senso si fa sentire a volte e ammetto che alcuni episodi risultino, a lungo andare, un po' noiosi da seguire, ma ci sta.
Le poche (ahimè) puntate in cui l'umorismo lascia spazio a una maggiore serietà trasformano quest'anime in una vera perla e mi mandano in "un brodo di giuggiole" i combattimenti disseminati qui e là nel corso dell'anime, essendo una vera amante dei samurai e delle fantastiche armi bianche, le katane. In effetti però, ogni puntata, se guardata attentamente, fa trapelare qualcosa di tutti i personaggi di cui ci vengono mostrati punti deboli e forti in modo piuttosto cristallino e ciò è di forte impatto emotivo.
Altro punto di forza di 'Gintama' è indubbiamente il disegno, che si presenta molto più bello di quello del manga, se devo dire la mia è per quello che ho visto. Buona la grafica e stupende le musiche, in particolare, alcune opening ed ending sono spettacolari (fantastici i DOES!!).
Trovo i doppiatori perfetti sia nella versione originale sia in quella italiana.
Insomma 'Gintama' è un anime da consigliare anche a quelli che, come me, non amano troppo il genere umoristico, ma che, data la mia esperienza positiva, potrebbero ricredersi. In fondo: solo gli stupidi non cambiano idea - mi calza a pennello in questo caso.
Parlo da fanciulla che guarda anime da più di dieci anni e, anche se ovviamente non ho guardato tutto, ho visto anime di generi molto diversi tra loro. Posso dire che attualmente Gintama è l'unico anime che riesco ancora a guardare e che ho iniziato nel lontano 2007. E' l'unico che a mio parere esce totalmente dal cosiddetto "quarto muro" e che mi permette sia di passare una piacevole (ed esilarante) mezzora sia di guardare episodi avventurosi e commoventi con una vera trama. Gintama è un anime con ben pochi pregiudizi e che, nelle sue parodie, non risparmia nessuno.
Recensioni prima della mia hanno parlato di tutti i meriti di quest'anime e io le quoto in pieno. Aggiungo solamente il fatto che i personaggi femminili di quest'anime sono grandiosi. Non sono banali e sono sicuramente più interessanti, almeno secondo me, di quelli maschili.
Recensioni prima della mia hanno parlato di tutti i meriti di quest'anime e io le quoto in pieno. Aggiungo solamente il fatto che i personaggi femminili di quest'anime sono grandiosi. Non sono banali e sono sicuramente più interessanti, almeno secondo me, di quelli maschili.
Direi che "Gintama" non può essere categorizzato in nessun genere esistente, e perciò io lo definisco con il termine "anime-terapia". Infatti diverse volte mi è capitato di rivedere episodi a caso giusto per tirarmi su il morale quando capita di essere un po' giù, e non importa quanto mi sentissi triste prima, appena inizio a guardare una qualsiasi avventura di Gintoki & co. il buonumore è assicurato.
Uno dei pochissimi anime a essere veramente fedele al manga originale, "Gintama" narra una storia che, malgrado all'apparenza sia senza senso o facile da capire, in realtà è molto più profonda e complicata di quanto si creda, perciò chi lo segue considerandolo semplicemente un programma demenziale senza prestare particolare attenzione anche alle cose più stupide o apparentemente prive di logica sarà decisamente penalizzato.
Il maggiore punto di forza sono senza ombra di dubbio i personaggi: un cast vastissimo con personalità completamente diverse tra loro, simpaticissime e molto carismatiche, ma soprattutto mai stereotipate sotto nessun punto di vista. Difficile avere un personaggio preferito, e pure quelli che risultano meno simpatici sono impossibili da odiare, tutti con il loro scopo ben preciso all'interno della storia, si potrebbero considerare come insostituibili pezzi di un puzzle. Persino i personaggi che appaiono una sola volta o che sembrano poco importanti potrebbero collegarsi ad avvenimenti decisamente rilevanti in seguito, o magari del passato.
Per quanto riguarda Gintoki ci sono diverse scuole di pensiero riguardo alle sue origini; sono in molti a pensare che potrebbe essere per metà umano e per metà alieno, più precisamente appartenente alla razza Yato, vista la sua incredibile forza. In realtà il suo passato e i misteri che lo avvolgono sono ancora tutti da scoprire.
Il character design è davvero notevole, molto attento ai dettagli e realistico (sorprendente per un anime di questo genere) e con il più alto numero di bei ragazzi che abbia mai visto in un anime con dei corpi stupendi - Gintoki, Hijikata, Takasugi, Kamui, Kondo, Okita, Zura, Sakamoto, ecc, ecc., sono dei grandissimi gno***i! Altro che quelle specie di spaghetti con le gambe che si vedono sempre più spesso, e non solo negli shoujo. Anche le ragazze sono molto belle e con delle proporzioni fisiche normali! Esattamente, niente curve che sfidano le leggi di gravità e soprattutto niente fanservice! Almeno non gratuito.
Per quanto riguarda l'edizione italiana c'è da considerare un fattore molto importante: malgrado Marco Guadagno sia il doppiatore italiano più indicato per Gintoki, e la sua interpretazione della versione scazzata che prevale nelle prime puntate trasmesse da MTV sia eccellente, sinceramente non riesco a immaginarlo quando la serie va avanti e iniziano le "arc" serie d'azione. Mi spiace ma proprio non ce lo vedo a doppiare Gin durante una Benizakura o Yoshiwara arc.
"Gintama" è il mio anime preferito in assoluto, e per arrivare a quel titolo ce ne vuole, che darà ai suoi fans ancora tantissime soddisfazioni e divertimento.
Anche se non si può dare più di 10 in realtà a mio avviso merita molto, ma molto di più.
Attenzione: il seguente paragrafo analizza la parte di storia che va dall'episodio 202 all'episodio 232. Potrebbe contenere spoiler
Di solito si dice che quando una storia viene allungata troppo finisce inevitabilmente per stancare. Superare, e anche di molto, le centinaia di puntate è prevalentemente prerogativa degli shounen, e di solito le reazioni degli stessi fans sono negative al riguardo. Si lamentano del fatto che gli autori la maggior parte delle volte non sanno più cosa inventarsi e che molte vicende tendono a ripetersi nel corso della trama, o addirittura vengono accusati di copiarsi a vicenda. Personalmente non conosco gran parte di questi titoli perciò non posso giudicare, ma qui è di 'Gintama' che si sta parlando, quindi ogni regola valida per qualsiasi altro anime non è applicabile in quanto si tratta del geniale capostipite di un genere a sé stante, e a mio avviso non esiste nessun altro anime che ne regga il confronto.
Questa nuova stagione (la quinta per essere precisi, anche se per certi versi può considerarsi la seconda visto che è arrivata dopo la prima vera pausa da quando la serie è iniziata) comincia con la divertentissima parodia del "time skip", che ultimamente sembra essere presente in ogni anime shounen, facendone impeccabilmente il verso per un grandioso ritorno degno della sua fama.
Da subito è evidente che Sorachi sia sempre più in forma creando situazioni comiche che, per quanto si possa ormai pensare di conoscere lo stile di 'Gintama', riescono sempre a cogliere di sorpresa, regalando risate a crepapelle anche, e soprattutto, nei momenti più inaspettati.
Però 'Gintama' non è soltanto un anime comico/demenziale, ma ha una trama principale che con questa stagione continua a evolversi ma sotto alcuni punti di vista anche a intricarsi, ciò significa che la storia è ancora molto lontana dalla fine.
Uno dei punti di forza di 'Gintama' continuano a essere i personaggi. Ognuno di loro è a suo modo un campione di simpatia e carisma, e i loro comportamenti, personalità, manie, pregi e difetti li rendono unici gli uni dagli altri, in particolare se paragonati a tutti gli altri personaggi del vasto panorama dell'animazione giapponese, il che è a dir poco straordinario.
Le interazioni tra loro poi sono un discorso a parte, e se mi ci dovessi addentrare ne verrebbe fuori una recensione lunga diverse pagine. Però non posso non citare la "famiglia Yorozuya" e la "famiglia Shinsengumi", le due fazioni principali della storia che con il continuo battibeccare tra loro - sia all'interno di ogni singola "famiglia" sia tra i due gruppi - creano alcune delle situazioni più esilaranti ma anche, e forse ancor di più, quando uniscono le forze e diventano un'unica, invincibile gang.
Un'altra menzione d'onore non posso non farla per le ragazze. Se qualcuno pensa di trovare le solite tsundere stereotipate, teenagers con occhioni a finestra innamoratissime del protagonista ma troppo timide per confessarlo, ragazze carine e popolari ma teneramente sbadate che inciampano sui ragazzi a ogni minima occasione, o qualsiasi altro cliché femminile del mondo manga/anime, meglio che non si avvicini mai a 'Gintama'.
Alcune delle protagoniste principali sono:
Kagura, una ragazzina di 13/14 anni - una loli in teoria, ma non appena la si conosce, non essendo l'eroina di un anime stereotipato sotto nessun punto di vista, quello è l'ultimo aggettivo che potrebbe mai venire in mente - molto forte fisicamente e dal carattere impressionabile che tende a imitare le persone a lei più vicine, tanto da prendere tutti i vizi peggiori del protagonista: dita nel naso, esprimersi in modo alquanto maleducato, etc.;
Otose, una vecchia matriarca dai modi di fare decisamente bruschi;
Otae, apparentemente docile e tranquilla, in realtà funge praticamente da buttafuori nel locale per adulti in cui dovrebbe lavorare come escort;
Kyuubei, una samurai allevata come un maschio dalla facoltosa famiglia, ancora indecisa se accettare la sua identità femminile o sottoporsi a un intervento chirurgico per aggiungere un certo "membro" al suo corpo;
Sacchan, una ninja d'élite con forti tendenza masochiste e manie da stalker;
Tsukuyo, la guardiana del quartiere a luci rosse, bellissima fisicamente ma caratterizzata da due cicatrici sul viso. Apparsa nelle prime stagioni durante le due Yoshiwara Arcs, in questa nuova è diventata ufficialmente parte del cast.
Data l'ambientazione della storia, che malgrado tutta la tecnologia presente è pur sempre il post-medioevo Giapponese, la mentalità e i modi di fare di alcuni personaggi sono molto spesso decisamente maschilisti, ma ciò nonostante le ragazze si fanno comunque rispettare sempre, mettendo puntualmente in riga i maschietti, nonché dimostrando diverse volte di essere delle valide combattenti sia dentro che fuori il campo di battaglia.
Ovviamente con questa nuova stagione arrivano anche nuovi arrivi. Il primo a entrare in scena è Doromizu Jirochou, uno dei personaggi più influenti del distretto Kabuki, la cui presenza in realtà si era già fatta sentire nella puntata 55, ma appare definitivamente dall'episodio 210 - a prova che, se 'Gintama' viene preso sottogamba dal principio e guardato con il preconcetto che si abbia davanti il solito anime comico ritardato senza prestare attenzione agli avvenimenti e ai personaggi, non potrà mai essere apprezzato pienamente per ciò che in realtà è. Insieme a lui c'è sua figlia Pirako Chin, un'inquietante giovane promessa della yakuza; entrambi sono protagonisti della Kabuki-Cho 4 Devas Arc. Durante questa saga ritornano tra l'altro anche molti personaggi che non si vedevano da diverso tempo, uno dei quali si scoprirà essere l'antagonista principale della situazione con degli scopi ben precisi sin dall'inizio dell'anime (rivedere citazione tra parentesi sopra).
Un'altra new entry è Jugem Jugem Shit-Tossing The Life Of Shin-chan's Two-Day-Old Underwear Balmung Fezalion Isaac Schneider 1/3 True Love 2/3 Hangnail Hanxiety Betreyal Knows My Name Or Does It Really Ignore Calls Squid Dogfish Halibut Trout Cod Dogfish This Is a Different Dogfish I'm Talking About The Dogfish Shark Kaluga Angler Ray Yuuteimiyaoukimukou Pepepepepepepepepepepepe All's Well That Ends Well Runny Diarrhea, ovvero la scimmietta di Kyuubei e quello che avete appena letto è il suo nome.
Non mancano inoltre approfondimenti su personaggi già collaudati, ma che in un certo senso hanno sempre avuto un alone di mistero, primo fra tutti Elizabeth, il mostro-papera sempre al fianco di Katsura. E' appunto Elizabeth a essere al centro della nuova arc iniziata proprio questa settimana - Renho Arc, irriverente parodia riguardante tra l'altro anche Renho Murata, una giovane esponente politica del Giappone - in cui si dovrebbe scoprire qualcosa sulla misteriosa creatura. E anche qui non mancheranno nuovi e interessanti personaggi che si uniranno al pazzo cast, nonché vecchie conoscenze che torneranno a dare una mano con le immancabili prese in giro a tutto e tutti senza alcun ritegno, in questo caso 'Guerre Stellari' e 'Gundam' tanto per citare alcune "vittime".
Insomma potrei stare qui ore a parlare di Gintama, ma vorrei concludere prendendo in considerazione altri tre elementi del successo di questa nuova stagione.
Le musiche: le nuove opening ed ending come sempre sono azzeccate e ottime nel rappresentare le varie "stagioni" che mandano avanti la serie, e c'è una colonna sonora di altissimo livello.
L'animazione: è evidente che il budget a disposizione sia incrementato. Alcuni episodi hanno la stessa qualità d'animazione di un film, davvero impressionante.
La passione di Sorachi: ebbene sì, alla fine c'è poco da fare, quando si crea qualcosa metterci l'anima dentro è fondamentale, e nel caso di 'Gintama' è evidente la passione che Sensei ha per il suo capolavoro. Tanto da trasmetterla anche agli spettatori. In giro per internet ho sentito diverse persone che, dopo avere visto i primi due episodi di questa nuova stagione, si sono talmente divertite e appassionate che nel giro di pochi giorni hanno fatto la maratona dell'intera prima stagione per conoscere meglio i personaggi e la storia. Questo riesce a fare un'opera fatta senza nessun calcolo di marketing o un'improvviso successo planetario dall'oggi al domani; conquistare il pubblico senza l'aiuto di un benché minimo hype.
'Gintama' è sconsigliato a tutti quelli abituati a vedere anime con al massimo una decina di episodi, non più di cinque personaggi e una trama palesemente lineare.
Voto? Ma c'è da chiederlo...
Uno dei pochissimi anime a essere veramente fedele al manga originale, "Gintama" narra una storia che, malgrado all'apparenza sia senza senso o facile da capire, in realtà è molto più profonda e complicata di quanto si creda, perciò chi lo segue considerandolo semplicemente un programma demenziale senza prestare particolare attenzione anche alle cose più stupide o apparentemente prive di logica sarà decisamente penalizzato.
Il maggiore punto di forza sono senza ombra di dubbio i personaggi: un cast vastissimo con personalità completamente diverse tra loro, simpaticissime e molto carismatiche, ma soprattutto mai stereotipate sotto nessun punto di vista. Difficile avere un personaggio preferito, e pure quelli che risultano meno simpatici sono impossibili da odiare, tutti con il loro scopo ben preciso all'interno della storia, si potrebbero considerare come insostituibili pezzi di un puzzle. Persino i personaggi che appaiono una sola volta o che sembrano poco importanti potrebbero collegarsi ad avvenimenti decisamente rilevanti in seguito, o magari del passato.
Per quanto riguarda Gintoki ci sono diverse scuole di pensiero riguardo alle sue origini; sono in molti a pensare che potrebbe essere per metà umano e per metà alieno, più precisamente appartenente alla razza Yato, vista la sua incredibile forza. In realtà il suo passato e i misteri che lo avvolgono sono ancora tutti da scoprire.
Il character design è davvero notevole, molto attento ai dettagli e realistico (sorprendente per un anime di questo genere) e con il più alto numero di bei ragazzi che abbia mai visto in un anime con dei corpi stupendi - Gintoki, Hijikata, Takasugi, Kamui, Kondo, Okita, Zura, Sakamoto, ecc, ecc., sono dei grandissimi gno***i! Altro che quelle specie di spaghetti con le gambe che si vedono sempre più spesso, e non solo negli shoujo. Anche le ragazze sono molto belle e con delle proporzioni fisiche normali! Esattamente, niente curve che sfidano le leggi di gravità e soprattutto niente fanservice! Almeno non gratuito.
Per quanto riguarda l'edizione italiana c'è da considerare un fattore molto importante: malgrado Marco Guadagno sia il doppiatore italiano più indicato per Gintoki, e la sua interpretazione della versione scazzata che prevale nelle prime puntate trasmesse da MTV sia eccellente, sinceramente non riesco a immaginarlo quando la serie va avanti e iniziano le "arc" serie d'azione. Mi spiace ma proprio non ce lo vedo a doppiare Gin durante una Benizakura o Yoshiwara arc.
"Gintama" è il mio anime preferito in assoluto, e per arrivare a quel titolo ce ne vuole, che darà ai suoi fans ancora tantissime soddisfazioni e divertimento.
Anche se non si può dare più di 10 in realtà a mio avviso merita molto, ma molto di più.
Attenzione: il seguente paragrafo analizza la parte di storia che va dall'episodio 202 all'episodio 232. Potrebbe contenere spoiler
Di solito si dice che quando una storia viene allungata troppo finisce inevitabilmente per stancare. Superare, e anche di molto, le centinaia di puntate è prevalentemente prerogativa degli shounen, e di solito le reazioni degli stessi fans sono negative al riguardo. Si lamentano del fatto che gli autori la maggior parte delle volte non sanno più cosa inventarsi e che molte vicende tendono a ripetersi nel corso della trama, o addirittura vengono accusati di copiarsi a vicenda. Personalmente non conosco gran parte di questi titoli perciò non posso giudicare, ma qui è di 'Gintama' che si sta parlando, quindi ogni regola valida per qualsiasi altro anime non è applicabile in quanto si tratta del geniale capostipite di un genere a sé stante, e a mio avviso non esiste nessun altro anime che ne regga il confronto.
Questa nuova stagione (la quinta per essere precisi, anche se per certi versi può considerarsi la seconda visto che è arrivata dopo la prima vera pausa da quando la serie è iniziata) comincia con la divertentissima parodia del "time skip", che ultimamente sembra essere presente in ogni anime shounen, facendone impeccabilmente il verso per un grandioso ritorno degno della sua fama.
Da subito è evidente che Sorachi sia sempre più in forma creando situazioni comiche che, per quanto si possa ormai pensare di conoscere lo stile di 'Gintama', riescono sempre a cogliere di sorpresa, regalando risate a crepapelle anche, e soprattutto, nei momenti più inaspettati.
Però 'Gintama' non è soltanto un anime comico/demenziale, ma ha una trama principale che con questa stagione continua a evolversi ma sotto alcuni punti di vista anche a intricarsi, ciò significa che la storia è ancora molto lontana dalla fine.
Uno dei punti di forza di 'Gintama' continuano a essere i personaggi. Ognuno di loro è a suo modo un campione di simpatia e carisma, e i loro comportamenti, personalità, manie, pregi e difetti li rendono unici gli uni dagli altri, in particolare se paragonati a tutti gli altri personaggi del vasto panorama dell'animazione giapponese, il che è a dir poco straordinario.
Le interazioni tra loro poi sono un discorso a parte, e se mi ci dovessi addentrare ne verrebbe fuori una recensione lunga diverse pagine. Però non posso non citare la "famiglia Yorozuya" e la "famiglia Shinsengumi", le due fazioni principali della storia che con il continuo battibeccare tra loro - sia all'interno di ogni singola "famiglia" sia tra i due gruppi - creano alcune delle situazioni più esilaranti ma anche, e forse ancor di più, quando uniscono le forze e diventano un'unica, invincibile gang.
Un'altra menzione d'onore non posso non farla per le ragazze. Se qualcuno pensa di trovare le solite tsundere stereotipate, teenagers con occhioni a finestra innamoratissime del protagonista ma troppo timide per confessarlo, ragazze carine e popolari ma teneramente sbadate che inciampano sui ragazzi a ogni minima occasione, o qualsiasi altro cliché femminile del mondo manga/anime, meglio che non si avvicini mai a 'Gintama'.
Alcune delle protagoniste principali sono:
Kagura, una ragazzina di 13/14 anni - una loli in teoria, ma non appena la si conosce, non essendo l'eroina di un anime stereotipato sotto nessun punto di vista, quello è l'ultimo aggettivo che potrebbe mai venire in mente - molto forte fisicamente e dal carattere impressionabile che tende a imitare le persone a lei più vicine, tanto da prendere tutti i vizi peggiori del protagonista: dita nel naso, esprimersi in modo alquanto maleducato, etc.;
Otose, una vecchia matriarca dai modi di fare decisamente bruschi;
Otae, apparentemente docile e tranquilla, in realtà funge praticamente da buttafuori nel locale per adulti in cui dovrebbe lavorare come escort;
Kyuubei, una samurai allevata come un maschio dalla facoltosa famiglia, ancora indecisa se accettare la sua identità femminile o sottoporsi a un intervento chirurgico per aggiungere un certo "membro" al suo corpo;
Sacchan, una ninja d'élite con forti tendenza masochiste e manie da stalker;
Tsukuyo, la guardiana del quartiere a luci rosse, bellissima fisicamente ma caratterizzata da due cicatrici sul viso. Apparsa nelle prime stagioni durante le due Yoshiwara Arcs, in questa nuova è diventata ufficialmente parte del cast.
Data l'ambientazione della storia, che malgrado tutta la tecnologia presente è pur sempre il post-medioevo Giapponese, la mentalità e i modi di fare di alcuni personaggi sono molto spesso decisamente maschilisti, ma ciò nonostante le ragazze si fanno comunque rispettare sempre, mettendo puntualmente in riga i maschietti, nonché dimostrando diverse volte di essere delle valide combattenti sia dentro che fuori il campo di battaglia.
Ovviamente con questa nuova stagione arrivano anche nuovi arrivi. Il primo a entrare in scena è Doromizu Jirochou, uno dei personaggi più influenti del distretto Kabuki, la cui presenza in realtà si era già fatta sentire nella puntata 55, ma appare definitivamente dall'episodio 210 - a prova che, se 'Gintama' viene preso sottogamba dal principio e guardato con il preconcetto che si abbia davanti il solito anime comico ritardato senza prestare attenzione agli avvenimenti e ai personaggi, non potrà mai essere apprezzato pienamente per ciò che in realtà è. Insieme a lui c'è sua figlia Pirako Chin, un'inquietante giovane promessa della yakuza; entrambi sono protagonisti della Kabuki-Cho 4 Devas Arc. Durante questa saga ritornano tra l'altro anche molti personaggi che non si vedevano da diverso tempo, uno dei quali si scoprirà essere l'antagonista principale della situazione con degli scopi ben precisi sin dall'inizio dell'anime (rivedere citazione tra parentesi sopra).
Un'altra new entry è Jugem Jugem Shit-Tossing The Life Of Shin-chan's Two-Day-Old Underwear Balmung Fezalion Isaac Schneider 1/3 True Love 2/3 Hangnail Hanxiety Betreyal Knows My Name Or Does It Really Ignore Calls Squid Dogfish Halibut Trout Cod Dogfish This Is a Different Dogfish I'm Talking About The Dogfish Shark Kaluga Angler Ray Yuuteimiyaoukimukou Pepepepepepepepepepepepe All's Well That Ends Well Runny Diarrhea, ovvero la scimmietta di Kyuubei e quello che avete appena letto è il suo nome.
Non mancano inoltre approfondimenti su personaggi già collaudati, ma che in un certo senso hanno sempre avuto un alone di mistero, primo fra tutti Elizabeth, il mostro-papera sempre al fianco di Katsura. E' appunto Elizabeth a essere al centro della nuova arc iniziata proprio questa settimana - Renho Arc, irriverente parodia riguardante tra l'altro anche Renho Murata, una giovane esponente politica del Giappone - in cui si dovrebbe scoprire qualcosa sulla misteriosa creatura. E anche qui non mancheranno nuovi e interessanti personaggi che si uniranno al pazzo cast, nonché vecchie conoscenze che torneranno a dare una mano con le immancabili prese in giro a tutto e tutti senza alcun ritegno, in questo caso 'Guerre Stellari' e 'Gundam' tanto per citare alcune "vittime".
Insomma potrei stare qui ore a parlare di Gintama, ma vorrei concludere prendendo in considerazione altri tre elementi del successo di questa nuova stagione.
Le musiche: le nuove opening ed ending come sempre sono azzeccate e ottime nel rappresentare le varie "stagioni" che mandano avanti la serie, e c'è una colonna sonora di altissimo livello.
L'animazione: è evidente che il budget a disposizione sia incrementato. Alcuni episodi hanno la stessa qualità d'animazione di un film, davvero impressionante.
La passione di Sorachi: ebbene sì, alla fine c'è poco da fare, quando si crea qualcosa metterci l'anima dentro è fondamentale, e nel caso di 'Gintama' è evidente la passione che Sensei ha per il suo capolavoro. Tanto da trasmetterla anche agli spettatori. In giro per internet ho sentito diverse persone che, dopo avere visto i primi due episodi di questa nuova stagione, si sono talmente divertite e appassionate che nel giro di pochi giorni hanno fatto la maratona dell'intera prima stagione per conoscere meglio i personaggi e la storia. Questo riesce a fare un'opera fatta senza nessun calcolo di marketing o un'improvviso successo planetario dall'oggi al domani; conquistare il pubblico senza l'aiuto di un benché minimo hype.
'Gintama' è sconsigliato a tutti quelli abituati a vedere anime con al massimo una decina di episodi, non più di cinque personaggi e una trama palesemente lineare.
Voto? Ma c'è da chiederlo...
Inizio con il dire che Gintama è sicuramente l'anime più demenziale che abbia mai visto. Non diventa mai banale, e ti fa subito affezionare ai protagonisti, che riescono a rendere anche scene quotidiane comiche. Prendete un mix di lotta, fantascienza e anche qualche pillola di vita e condite il tutto con molta demenza. Otterrete quest'anime; che inoltre è uno dei pochi che rimane molto fedele al manga.
Di ogni personaggio si approfondiscono carattere e abitudini. Io mi sono innamorata di Sogo Okita, capitano della prima divisione e miglior spadaccino della Shinsengumi - ma non se la cava male neanche con il Bazooka -: sa fare anche belle riflessioni, quando non è troppo occupato a cercare di eliminare Ijicata Toshi, suo superiore.
Do un 10 pieno.
Di ogni personaggio si approfondiscono carattere e abitudini. Io mi sono innamorata di Sogo Okita, capitano della prima divisione e miglior spadaccino della Shinsengumi - ma non se la cava male neanche con il Bazooka -: sa fare anche belle riflessioni, quando non è troppo occupato a cercare di eliminare Ijicata Toshi, suo superiore.
Do un 10 pieno.
Non si può non ridere vedendo questa serie: tratto dal fantastico manga di Hideaki Sorachi, che lo pubblica sul Jump riscuotendo anche un discreto successo, quest'anime ricalca tutti i caratteri demenziali per cui mi sono innamorato del manga, nonostante abbia una pubblicazione in Italia che definire travagliata è un eufemismo.
La storia, ambientata in un'epoca simile al periodo finale dell'isolamento del Giappone deciso dai Tokugawa, presenta una piccola differenza rispetto alla “storia” per come noi la conosciamo: infatti, anziché le navi nere comandate dal Commodoro Perry, in Giappone a sbarcare sono stati gli Amanto, ovvero gli alieni. Come anche nella realtà, gli unici ad opporre resistenza agli invasori furono i veri Samurai che, dopo una strenua resistenza, vengono sconfitti dal numero e dalla potenza bellica degli alieni.
Gintama è ambientato qualche anno dopo, quanto ormai gli alieni e i Giapponesi convivono senza problemi e la resistenza è rappresentata da semplici atti terroristici.
Anche se vista così potrebbe sembrare una trama seria, in realtà ci troviamo di fronte a un anime comico/demenziale come pochi se ne erano visti.
Ci viene infatti presentato Gintoki, tuttofare diabetico con lo sguardo da pesce lesso e la permanente naturale di colore argento. Attorno a lui e alla sua disoccupatissima agenzia tuttofare, che poi si amplierà con altri due membri (più un enorme cane), orbiteranno centinaia di personaggi improbabili che creeranno situazioni che vanno dall'“enormemente demenziale” al “demenziale più che mai”.
La trama ricalca molto la struttura episodica del manga, che non presenta una trama vera e propria ma non per questo annoia o stanca e ha sempre un ritmo veloce.
Tecnicamente è un anime senza infamia e senza lode che essendo tratto da un manga di successo non cercava di certo un comparto tecnico impressionante. I doppiatori sono fantastici, azzeccatissimi sia il Gintoki giapponese sia quello italiano, che regala un'ottima voce al protagonista e che ho imparato ad apprezzare molto.
Di certo Gintama è un anime lungo, senza contare anche la seconda serie, e quindi non me la sento di consigliarlo a tutti ma, per chi ha molto tempo e molta voglia di guardare anime e divertirsi e magari non conosce il manga, allora è di certo questo l'anime che fa per voi.
La storia, ambientata in un'epoca simile al periodo finale dell'isolamento del Giappone deciso dai Tokugawa, presenta una piccola differenza rispetto alla “storia” per come noi la conosciamo: infatti, anziché le navi nere comandate dal Commodoro Perry, in Giappone a sbarcare sono stati gli Amanto, ovvero gli alieni. Come anche nella realtà, gli unici ad opporre resistenza agli invasori furono i veri Samurai che, dopo una strenua resistenza, vengono sconfitti dal numero e dalla potenza bellica degli alieni.
Gintama è ambientato qualche anno dopo, quanto ormai gli alieni e i Giapponesi convivono senza problemi e la resistenza è rappresentata da semplici atti terroristici.
Anche se vista così potrebbe sembrare una trama seria, in realtà ci troviamo di fronte a un anime comico/demenziale come pochi se ne erano visti.
Ci viene infatti presentato Gintoki, tuttofare diabetico con lo sguardo da pesce lesso e la permanente naturale di colore argento. Attorno a lui e alla sua disoccupatissima agenzia tuttofare, che poi si amplierà con altri due membri (più un enorme cane), orbiteranno centinaia di personaggi improbabili che creeranno situazioni che vanno dall'“enormemente demenziale” al “demenziale più che mai”.
La trama ricalca molto la struttura episodica del manga, che non presenta una trama vera e propria ma non per questo annoia o stanca e ha sempre un ritmo veloce.
Tecnicamente è un anime senza infamia e senza lode che essendo tratto da un manga di successo non cercava di certo un comparto tecnico impressionante. I doppiatori sono fantastici, azzeccatissimi sia il Gintoki giapponese sia quello italiano, che regala un'ottima voce al protagonista e che ho imparato ad apprezzare molto.
Di certo Gintama è un anime lungo, senza contare anche la seconda serie, e quindi non me la sento di consigliarlo a tutti ma, per chi ha molto tempo e molta voglia di guardare anime e divertirsi e magari non conosce il manga, allora è di certo questo l'anime che fa per voi.
Gintama è un anime che mi è piaciuto moltissimo, inizialmente pensavo fosse il solito floppone invece mi sono sbagliato di grosso, consiglio a tutti la lettura dei volumi del manga e la visione dell'anime, l'ho trovato molto divertente e contiene parodie e riferimenti a un numero semi-infinito di serie, le risate sono assicurate.
In quasi tutti gli episodi ci sono riflessioni sulla vita, Gintama è uno dei pochi anime che riescono in un solo episodio a farti ridere, piangere e riflettere.
Le voci del doppiaggio italiano sono appropriate, cosa abbastanza rara. Purtroppo però si ferma alla seconda serie e quindi le restanti puntate sono da vedere in sub eng. Detto ciò vi auguro di divertivi con gin, kagura e shimpachi e con la loro follia.
In quasi tutti gli episodi ci sono riflessioni sulla vita, Gintama è uno dei pochi anime che riescono in un solo episodio a farti ridere, piangere e riflettere.
Le voci del doppiaggio italiano sono appropriate, cosa abbastanza rara. Purtroppo però si ferma alla seconda serie e quindi le restanti puntate sono da vedere in sub eng. Detto ciò vi auguro di divertivi con gin, kagura e shimpachi e con la loro follia.
La storia si svolge nella città di Edo, in Giappone. Questa città viene invasa da degli alieni chiamati Amanto. I samurai giapponesi sono ormai caduti, e gli Amanto hanno posto il divieto di portare la katana in pubblico. La trama si concentra su un eccentrico samurai, Sakata Gintoki, sul suo apprendista Shimura Shinpachi, e su una giovane aliena, Kagura. Tutti e tre sono dei liberi professionisti che cercano lavoro per pagare l’affitto mensile, cosa che solitamente non accade.
Lo stile di disegno per me è ottimo, anche il carattere dei personaggi è molto studiato infatti ognuno di loro ha un modo di agire. L'anime è demenziale e fa davvero crepare dal ridere con i suoi duelli e le sue gag.
Stra-consiglio di vederlo, se ci fosse più di 10 glielo darei come voto.
Lo stile di disegno per me è ottimo, anche il carattere dei personaggi è molto studiato infatti ognuno di loro ha un modo di agire. L'anime è demenziale e fa davvero crepare dal ridere con i suoi duelli e le sue gag.
Stra-consiglio di vederlo, se ci fosse più di 10 glielo darei come voto.
Nella città di Edo scopriamo che a dominare è una razza aliena chiamata Amanto che si è impossessata del potere sconfiggendo i samurai terrestri.
Gintoki Sakata è proprio un samurai ormai a spasso sopravvissuto al feroce scontro con gli Amanto. Per vivere ha messo su una "agenzia tuttofare", che mira a risolvere qualsiasi problema dei propri clienti.
Subito faremo la conoscenza di Shinpachi, un ragazzo serio e dai forti ideali, e di Kagura, appartenente agli Jato, la più forte e feroce razza guerriera dell'universo conosciuto. Insieme a una combriccola niente male di personaggi secondari, il trio metterà su una commedia demenziale non da poco; ma andiamo con ordine.
Sia il lato grafico sia quello audio sono ben curati e a questo proposito mi sento di fare un plauso al doppiaggio italiano. Pur non avendo ascoltato le voci originali sono soddisfattissimo sia delle voci scelte per i personaggi, tutte molto azzeccate, sia del lavoro svolto a livello di doppiaggio.
Il piatto forte è comunque la caratterizzazione dei personaggi. Tutti sono molto carismatici e simpaticissimi. Il top resta però Isao Kondo, il capo della Shinsengumi, la polizia di Edo.
Le gag sono divertenti e la serie attinge a piene mani da tutto quello che è il mondo di anime e manga. Uno per tutti, lo scontro di Gintoki contro il ninja Hattori Zenzo a colpi di fulmine di Pegasus, con tanto di cosmo e ondeggiamento delle braccia. Assurdo.
E allora perché 8? E' presto detto. Innanzitutto la serie alterna puntate veramente spassose ad altre abbastanza anonime. Inoltre i personaggi non cambiano praticamente mai, non maturano, non si evolvono minimamente. E' vero che in una serie di questo genere la cosa è secondaria, però una minima evoluzione dei rapporti tra i personaggi avrebbe fatto solo bene secondo me.
Va anche detto che non c'è alcuna trama di fondo e tante cose non vengono spiegate. Lo stesso Gintoki è un mistero. Nonostante in più parti venga fatta intendere la sua grande forza e il suo ruolo primario nella passata guerra contro gli Amanto, niente viene svelato nemmeno in maniera superficiale.
Quest'aspetto avrebbe sicuramente dato ancora più profondità ai personaggi e alla storia nel suo complesso. C'è da dire che in Giappone la serie consta di ben 201 episodi, ad oggi, e che il manga è ancora in corso.
Tirando le somme, con Gintama non siamo difronte a un capolavoro, ma comunque si tratta di una serie divertente, originale e con personaggi che vi resteranno bene impressi anche se non si tratta di un vero e proprio capolavoro.
Gintoki Sakata è proprio un samurai ormai a spasso sopravvissuto al feroce scontro con gli Amanto. Per vivere ha messo su una "agenzia tuttofare", che mira a risolvere qualsiasi problema dei propri clienti.
Subito faremo la conoscenza di Shinpachi, un ragazzo serio e dai forti ideali, e di Kagura, appartenente agli Jato, la più forte e feroce razza guerriera dell'universo conosciuto. Insieme a una combriccola niente male di personaggi secondari, il trio metterà su una commedia demenziale non da poco; ma andiamo con ordine.
Sia il lato grafico sia quello audio sono ben curati e a questo proposito mi sento di fare un plauso al doppiaggio italiano. Pur non avendo ascoltato le voci originali sono soddisfattissimo sia delle voci scelte per i personaggi, tutte molto azzeccate, sia del lavoro svolto a livello di doppiaggio.
Il piatto forte è comunque la caratterizzazione dei personaggi. Tutti sono molto carismatici e simpaticissimi. Il top resta però Isao Kondo, il capo della Shinsengumi, la polizia di Edo.
Le gag sono divertenti e la serie attinge a piene mani da tutto quello che è il mondo di anime e manga. Uno per tutti, lo scontro di Gintoki contro il ninja Hattori Zenzo a colpi di fulmine di Pegasus, con tanto di cosmo e ondeggiamento delle braccia. Assurdo.
E allora perché 8? E' presto detto. Innanzitutto la serie alterna puntate veramente spassose ad altre abbastanza anonime. Inoltre i personaggi non cambiano praticamente mai, non maturano, non si evolvono minimamente. E' vero che in una serie di questo genere la cosa è secondaria, però una minima evoluzione dei rapporti tra i personaggi avrebbe fatto solo bene secondo me.
Va anche detto che non c'è alcuna trama di fondo e tante cose non vengono spiegate. Lo stesso Gintoki è un mistero. Nonostante in più parti venga fatta intendere la sua grande forza e il suo ruolo primario nella passata guerra contro gli Amanto, niente viene svelato nemmeno in maniera superficiale.
Quest'aspetto avrebbe sicuramente dato ancora più profondità ai personaggi e alla storia nel suo complesso. C'è da dire che in Giappone la serie consta di ben 201 episodi, ad oggi, e che il manga è ancora in corso.
Tirando le somme, con Gintama non siamo difronte a un capolavoro, ma comunque si tratta di una serie divertente, originale e con personaggi che vi resteranno bene impressi anche se non si tratta di un vero e proprio capolavoro.
Gintama, tratto dall'omonimo manga partorito dalla mente tanto folle quanto geniale di Hideaki Sorachi, è la serie comica più bella che mi sia mai capitata sottomano. I motivi che mi spingono a considerarla tale sono tantissimi.
Innanzitutto parliamo del tipo di comicità: su cosa è incentrata? Sull'ironia, sui personaggi, sulle tipiche gag giapponesi, sulla satira o su altro? Praticamente su tutto!
Qui non c'è un concetto di base per fare ridere lo spettatore, come avviene invece con la critica della società - diciamo la verità, più che altro la stupidità di Homer - per i Simpson, con la satira per South park, con l'utilizzo degli stereotipi per Lucky star, con la parodia per Guru Guru.
In Gintama, invece, Hideaki Sorachi sembra cercare in ogni scena la cosa più stupida e demenziale da dire o da fare succedere, a volte queste sequenze sembrano quasi improvvisate: arriva una gag, pensi che è finita e invece ne arriva un'altra, e magari un'altra ancora, insomma non si accontenta mai! E' questo che fa di Gintama un'opera davvero geniale, il riuscire a inventare trovate divertenti anche nelle situazioni drammatiche e quando meno te l'aspetti, sorprendendo continuamente lo spettatore.
Gli episodi quasi tutti autoconclusivi, alcuni raggruppati in saghe da due puntate, raccontano ogni volta una storia diversa, e ce n'è per tutti i gusti: spionaggio, romanticismi, terrorismo e scemenze in generale, che spesso vanno a concludersi con una saggia morale illustrata dalla brillante (in tutti i sensi) mente di Gintoki, il protagonista, un concentrato di simpatia pura.
Non mancano riferimenti ad altri anime e manga, così come alcune scene che riescono a commuovere, perché Gintama non è solo un'accozzaglia di risate fini a se stesse, ma insegna anche molte cose e come ho già detto prima spesso c'è una bella tematica di fondo.
Numerosissimi sono i personaggi presenti, e praticamente quasi un episodio su due ne verranno presentati di nuovi, che però non scompariranno nel nulla a vicenda finita come in molte altre opere, no: a seconda del carisma o del ruolo riappariranno più o meno volte nel corso degli altri episodi, regalando alla storia un'incredibile varietà di situazioni.
Tecnicamente l'anime è discreto, con animazioni un po' scarne ma con disegni dotati di un chara design davvero pregevole e pulito, che ci regala anche una gran varietà di belle ragazze, fra le più carine in circolazione.
Ottima è anche la colonna sonora, che accompagna alla perfezione i momenti spensieratamente demenziali, le parti più esaltanti e anche quelle più tristi; è un peccato però che i pezzi totali non siano molti, così che sulle scene malinconiche si va a ripetere sempre la stessa melodia, il che può dare fastidio dopo un po'. Parlando delle opening e delle ending invece, le prime le ritengo davvero stupende, e fra le seconde (quattro in tutto), due sono decisamente orecchiabili.
Se tutto questo non bastasse, l'anime è tutto in salita, non fa altro che migliorare, con la seconda stagione sicuramente migliore della prima! E ogni episodio non può fare a meno di mettere sempre di buon umore lo spettatore, stampandogli un sorriso sulle labbra che tale rimarrà per tutti i 24 minuti.
L'anime è composto in totale da poco più di 200 episodi, a cui seguirà una nuova serie, ma io mi fermo qua, in attesa dell'irrinunciabile doppiaggio di una - si spera - terza stagione acquistata dall'Italia.
Gintama è una di quelle opere che se non fossero state create, il mondo ne avrebbe sentito la mancanza, come per il fantastico trio Gintoki-Shinpachi-Kagura dell'agenzia Tuttofare, a cui non mi rimane altro da dire se non una sola cosa: GRAZIE.
Innanzitutto parliamo del tipo di comicità: su cosa è incentrata? Sull'ironia, sui personaggi, sulle tipiche gag giapponesi, sulla satira o su altro? Praticamente su tutto!
Qui non c'è un concetto di base per fare ridere lo spettatore, come avviene invece con la critica della società - diciamo la verità, più che altro la stupidità di Homer - per i Simpson, con la satira per South park, con l'utilizzo degli stereotipi per Lucky star, con la parodia per Guru Guru.
In Gintama, invece, Hideaki Sorachi sembra cercare in ogni scena la cosa più stupida e demenziale da dire o da fare succedere, a volte queste sequenze sembrano quasi improvvisate: arriva una gag, pensi che è finita e invece ne arriva un'altra, e magari un'altra ancora, insomma non si accontenta mai! E' questo che fa di Gintama un'opera davvero geniale, il riuscire a inventare trovate divertenti anche nelle situazioni drammatiche e quando meno te l'aspetti, sorprendendo continuamente lo spettatore.
Gli episodi quasi tutti autoconclusivi, alcuni raggruppati in saghe da due puntate, raccontano ogni volta una storia diversa, e ce n'è per tutti i gusti: spionaggio, romanticismi, terrorismo e scemenze in generale, che spesso vanno a concludersi con una saggia morale illustrata dalla brillante (in tutti i sensi) mente di Gintoki, il protagonista, un concentrato di simpatia pura.
Non mancano riferimenti ad altri anime e manga, così come alcune scene che riescono a commuovere, perché Gintama non è solo un'accozzaglia di risate fini a se stesse, ma insegna anche molte cose e come ho già detto prima spesso c'è una bella tematica di fondo.
Numerosissimi sono i personaggi presenti, e praticamente quasi un episodio su due ne verranno presentati di nuovi, che però non scompariranno nel nulla a vicenda finita come in molte altre opere, no: a seconda del carisma o del ruolo riappariranno più o meno volte nel corso degli altri episodi, regalando alla storia un'incredibile varietà di situazioni.
Tecnicamente l'anime è discreto, con animazioni un po' scarne ma con disegni dotati di un chara design davvero pregevole e pulito, che ci regala anche una gran varietà di belle ragazze, fra le più carine in circolazione.
Ottima è anche la colonna sonora, che accompagna alla perfezione i momenti spensieratamente demenziali, le parti più esaltanti e anche quelle più tristi; è un peccato però che i pezzi totali non siano molti, così che sulle scene malinconiche si va a ripetere sempre la stessa melodia, il che può dare fastidio dopo un po'. Parlando delle opening e delle ending invece, le prime le ritengo davvero stupende, e fra le seconde (quattro in tutto), due sono decisamente orecchiabili.
Se tutto questo non bastasse, l'anime è tutto in salita, non fa altro che migliorare, con la seconda stagione sicuramente migliore della prima! E ogni episodio non può fare a meno di mettere sempre di buon umore lo spettatore, stampandogli un sorriso sulle labbra che tale rimarrà per tutti i 24 minuti.
L'anime è composto in totale da poco più di 200 episodi, a cui seguirà una nuova serie, ma io mi fermo qua, in attesa dell'irrinunciabile doppiaggio di una - si spera - terza stagione acquistata dall'Italia.
Gintama è una di quelle opere che se non fossero state create, il mondo ne avrebbe sentito la mancanza, come per il fantastico trio Gintoki-Shinpachi-Kagura dell'agenzia Tuttofare, a cui non mi rimane altro da dire se non una sola cosa: GRAZIE.
Categorizzare Gintama un cartone demenziale/comico significa sminuirlo, ma del resto non esiste una categoria appropriata per definirlo. Ritengo che sia uno dei capolavori degli ultimi anni, sia per la sua storia, sia per i disegni, sia per i doppiatori; insomma non c'è nulla che non vada in quest'anime. A cominciare dai personaggi, i cui caratteri sono curati nel minimo dettaglio: se si prova a comparare i personaggi di Gintama tra di loro si nota subito che non ce n'è uno uguale all'altro; cosa difficile da ottenere per un anime di 200+ puntate.
La trama è inesistente, ma non per questo l'anime va criticato; anzi è uno dei suoi punti di forza. La maggior parte delle puntate sono a sé stanti, di conseguenza il filo logico della storia è minimo; ma grazie a questo le storie che vengono narrate sono sempre nuove e divertenti, soprattutto mai ripetitive.
I protagonisti di Gintama sono Gintoki, Kagura e Shimpachi. I tre lavorano presso un'agenzia tuttofare nel quartiere di Kabukicho. La loro caratteristica è di essere dei nullafacenti, di conseguenza sono sempre senza soldi e i pochi lavori che fanno vanno sempre male. Gin è un ex samurai scampato alla guerra contro i barbari, e ha come caratteristica una spada di legno che si porta sempre appresso; Kagura è un'aliena, la sua caratteristica è quella di essere molto forte; Shimpachi è il figlio di un proprietario di Dojo morto, non ha caratteristiche.
Il contesto storico corrisponde a quello dopo l'arrivo degli occidentali in Giappone e quindi alla fine dell'epoca dei samurai (nella realtà). Il contesto storico nell'anime è rivisto, di conseguenza al posto degli occidentali troviamo un'invasione da parte dei barbari, gli alieni, che prendono il possesso di Edo (Tokyo) e segnano la fine dell'epoca dei samurai. Ovviamente non tutti erano d'accordo e i ronin, i samurai senza signore, si riuniscono sotto il movimento per la liberazione dai barbari con a capo Katsura, uno dei vecchi compagni di Gin. A combattere questi ronin troviamo la Shinsengumi con cui si scontreranno anche Gin e gli altri.
Gintama è un anime a dir poco esilarante, lo staresti a guardare e riguardare all'infinito senza stancarti mai. Lo consiglio a tutti.
La trama è inesistente, ma non per questo l'anime va criticato; anzi è uno dei suoi punti di forza. La maggior parte delle puntate sono a sé stanti, di conseguenza il filo logico della storia è minimo; ma grazie a questo le storie che vengono narrate sono sempre nuove e divertenti, soprattutto mai ripetitive.
I protagonisti di Gintama sono Gintoki, Kagura e Shimpachi. I tre lavorano presso un'agenzia tuttofare nel quartiere di Kabukicho. La loro caratteristica è di essere dei nullafacenti, di conseguenza sono sempre senza soldi e i pochi lavori che fanno vanno sempre male. Gin è un ex samurai scampato alla guerra contro i barbari, e ha come caratteristica una spada di legno che si porta sempre appresso; Kagura è un'aliena, la sua caratteristica è quella di essere molto forte; Shimpachi è il figlio di un proprietario di Dojo morto, non ha caratteristiche.
Il contesto storico corrisponde a quello dopo l'arrivo degli occidentali in Giappone e quindi alla fine dell'epoca dei samurai (nella realtà). Il contesto storico nell'anime è rivisto, di conseguenza al posto degli occidentali troviamo un'invasione da parte dei barbari, gli alieni, che prendono il possesso di Edo (Tokyo) e segnano la fine dell'epoca dei samurai. Ovviamente non tutti erano d'accordo e i ronin, i samurai senza signore, si riuniscono sotto il movimento per la liberazione dai barbari con a capo Katsura, uno dei vecchi compagni di Gin. A combattere questi ronin troviamo la Shinsengumi con cui si scontreranno anche Gin e gli altri.
Gintama è un anime a dir poco esilarante, lo staresti a guardare e riguardare all'infinito senza stancarti mai. Lo consiglio a tutti.
Anime davvero assurdo, ma questo non è un commento negativo.
Simpatico, capace di creare verso Gintoki, il personaggio principale, una grande ammirazione.
La realizzazione tecnica è ottima, opening veramente belle, colonna sonora adatta al tipo di anime.
La storia segue le vicende dell'agenzia tutto fare di Gintoki; la trama è molto semplice ma adatta al tipo di anime in questione, demenziale, simpatico, ricco di parodie divertenti, in questo momento mi vengono in mente quella di detective Conan e di Death Note, fantastiche.
I primi episodi sono abbastanza lenti e pallosi, ma poi la storia diventa meno pesante e verrete trasportati in un mondo fantastico in cui non manca nulla: samurai, alieni, combattimenti, parodie, stupidaggini... c'è n'è per tutti.
Simpatico, capace di creare verso Gintoki, il personaggio principale, una grande ammirazione.
La realizzazione tecnica è ottima, opening veramente belle, colonna sonora adatta al tipo di anime.
La storia segue le vicende dell'agenzia tutto fare di Gintoki; la trama è molto semplice ma adatta al tipo di anime in questione, demenziale, simpatico, ricco di parodie divertenti, in questo momento mi vengono in mente quella di detective Conan e di Death Note, fantastiche.
I primi episodi sono abbastanza lenti e pallosi, ma poi la storia diventa meno pesante e verrete trasportati in un mondo fantastico in cui non manca nulla: samurai, alieni, combattimenti, parodie, stupidaggini... c'è n'è per tutti.
Trovato per puro caso, mentre ricercavo nel web un altro anime e, preso dalla curiosità, mi sono visto due-tre episodi.
Sono rimasto colpito dalla genialità di quest'anime, che si presenta nei primi episodi con la stessa formula che manterrà per l'intera durata dell'opera.
La comicità, che quest'opera sprizza da tutti i pori, è un qualcosa di unico nel mondo degli anime, sfido chiunque a non ridere mai durante la visione, è praticamente impossibile.
Nonostante non ci sia una vera è propria trama(e qui non è assolutamente un difetto)la voglia di guardare un episodio dopo l'altro persiste dall'inizio alla fine, visto che le singole puntate sono tutte di ottimo livello e trattano tutte argomenti diversi (salvo casi eccezionali) che difficilmente stufano.
I personaggi sono tantissimi, ma tre sono i principali:
Gintoki, un vecchio samurai che praticamente vive di dolci e Jump.
Per guadagnarsi da vivere ha fondato un organizzazione tuttofare, letteralmente.
Shinpachi: un ragazzino che si unisce a Gintoki dopo che questo salva sua sorella dalle grinfie della malavita, di carattere debole, si può tranquillamente definire lo sfigato del gruppo.
Kagura: una ragazzina appartenente alla razza più forte dell'universo.
Sta sempre col suo ''cagnolino'' Sadaharu (è l'unica che riesce a domarlo).
Di carattere vivace e forte, molto testarda.
Questi tre sono i principali, ma poi c'è tutta una schiera di personaggi secondari che acquisiscono importanza man mano che l'anime procede, come la Shinsengumi, il corpo di polizia fatto di soli uomini capitanato da Kondo, il comandante Gorilla.
Posso garantire che ognuno di questi personaggi è caratterizzato egregiamente, e che li amerete tutti dal primo all'ultimo.
Un'altra cosa che ho apprezzato sono le citazioni, provenienti dall'intero mondo manga/anime, non poche volte vi ritroverete i personaggi vestiti come quelli di un'altra opera(cito One Piece, Bleach, Doraemon ecc) o che usano oggetti conosciuti nel mondo dei anime (la nuvola di Goku, il taschino di Doraemon, lo spadone di Ichigo); questi momenti a mio avviso non fanno che accrescere il valore dell'opera.
Ha anche un sonoro degno di nota, le voci sono azzeccatissime, la colonna sonora bellissima e le opening e ending stupende.
Anche le animazioni sono fatte benissimo, fluide e dettagliate.
Vorrei consigliarvi quest'opera (da vedere rigorosamente in lingua originale), provateci, sono sicuro che non ne rimarrete delusi.
Sono rimasto colpito dalla genialità di quest'anime, che si presenta nei primi episodi con la stessa formula che manterrà per l'intera durata dell'opera.
La comicità, che quest'opera sprizza da tutti i pori, è un qualcosa di unico nel mondo degli anime, sfido chiunque a non ridere mai durante la visione, è praticamente impossibile.
Nonostante non ci sia una vera è propria trama(e qui non è assolutamente un difetto)la voglia di guardare un episodio dopo l'altro persiste dall'inizio alla fine, visto che le singole puntate sono tutte di ottimo livello e trattano tutte argomenti diversi (salvo casi eccezionali) che difficilmente stufano.
I personaggi sono tantissimi, ma tre sono i principali:
Gintoki, un vecchio samurai che praticamente vive di dolci e Jump.
Per guadagnarsi da vivere ha fondato un organizzazione tuttofare, letteralmente.
Shinpachi: un ragazzino che si unisce a Gintoki dopo che questo salva sua sorella dalle grinfie della malavita, di carattere debole, si può tranquillamente definire lo sfigato del gruppo.
Kagura: una ragazzina appartenente alla razza più forte dell'universo.
Sta sempre col suo ''cagnolino'' Sadaharu (è l'unica che riesce a domarlo).
Di carattere vivace e forte, molto testarda.
Questi tre sono i principali, ma poi c'è tutta una schiera di personaggi secondari che acquisiscono importanza man mano che l'anime procede, come la Shinsengumi, il corpo di polizia fatto di soli uomini capitanato da Kondo, il comandante Gorilla.
Posso garantire che ognuno di questi personaggi è caratterizzato egregiamente, e che li amerete tutti dal primo all'ultimo.
Un'altra cosa che ho apprezzato sono le citazioni, provenienti dall'intero mondo manga/anime, non poche volte vi ritroverete i personaggi vestiti come quelli di un'altra opera(cito One Piece, Bleach, Doraemon ecc) o che usano oggetti conosciuti nel mondo dei anime (la nuvola di Goku, il taschino di Doraemon, lo spadone di Ichigo); questi momenti a mio avviso non fanno che accrescere il valore dell'opera.
Ha anche un sonoro degno di nota, le voci sono azzeccatissime, la colonna sonora bellissima e le opening e ending stupende.
Anche le animazioni sono fatte benissimo, fluide e dettagliate.
Vorrei consigliarvi quest'opera (da vedere rigorosamente in lingua originale), provateci, sono sicuro che non ne rimarrete delusi.
Gintama nasce come manga partorito dal ‘folle’ mente di Hideaki Sorachi e trasposto in questa lunga serie animata dalla Sunrise. In Giappone l’anime è ancora in corso, in Italia la Dynit ha pubblicato solo le prime due stagioni arrestandosi a un totale di 50 episodi doppiati.
La storia è ambientata in un mondo alternativo nel periodo Edo giapponese; da quanto si capisce Sorachi ha rivisitato il periodo finale dello shogunato Tokugawa in cui vi fu in un certo modo ‘un’invasione’ degli stranieri, tuttavia al posto degli americani o dei francesi l’autore fa soggiogare Edo dagli Amanto, termine generico con cui vengono indicati gli alieni. In questa particolare ambientazione è possibile assistere a evidenti contraddizioni; la tecnologia amanto, tanto avanzata da consentire i viaggi nello spazio, si fonde con gli usi e costumi di un Giappone ottocentesco, dando vita ad un singolare connubio. Insomma Sorachi, non fa altro che estremizzare quell’apertura verso l’occidente che si verificò sul finire del periodo Edo, giocando sulle palesi contraddizioni che si creano tra le due culture. In questa particolare situazione gli unici ad opporsi agli amanto furono i samurai, tuttavia i loro sforzi furono vani e la pena per la loro resistenza fu quella di essere privati della loro anima, della loro spada.
Il protagonista della storia, Ginotki Sakata, è proprio un samurai le cui caratteristiche principali sono: gli occhi da pesce lesso, la pigrizia esasperata e la passione per Jump ( N.B. la rivista su cui è pubblicato Gintama ). Ad affiancarlo è possibile trovare Shinpachi Shimura, aspirante samurai le cui continue preoccupazioni si contrappongono alla totale non curanza di Gintoki, e Kagura, una ragazzina amanto dalla forza immensa e con una parlata non propriamente lineare. Insieme questi tre formano l’Agenzia tutto fare, che in realtà a dire il vero fa ben poco, saranno comunque le avventure e le missioni dell’Agenzia a portare avanti la storia; un vero e proprio copione non c’è, semmai si assiste a un insieme di episodi che, pur collegati in vario modo, sono concettualmente divisi e autonomi.
Senza ombra di dubbio il punto forte di Gintama è la comicità. In primo luogo la stessa caratterizzazione dei personaggi è improntata verso tale obiettivo; a titolo esemplificativo si può pensare proprio a Gintoki che, all’apparenza, con i suoi vizi e la sua pigrizia è ben lontano dal classico eroe/protagonista. Più in generale tutti i personaggi hanno il loro lato comico e il fatto che il cast sia molto ampio consente di giungere ad un ottimo risultato. Le storie narrate da Sorachi variano e passano dal demenziale a temi più seri, rendendo ancor più gradevole la visione e in fondo lo stesso Gintoki dietro la sua facciata lascia intravedere più volte un personaggio dotato di uno straordinario carisma e forza d’animo. Ad ogni buon conto l’insieme di queste cose due cose rende Gintama un anime molto piacevole, capace di far ridere ( anche tanto ) e appassionare.
La realizzazione della Sunrise è nella norma, altro termine non mi viene per descrivere l’animazione, i disegni sono carini, ma allo stesso tempo non parliamo di un capolavoro artistico. La versione doppiata della Dynit personalmente mi è piaciuta, la voce di Gintoki è di Marco Guadagno, forse noto ai più per la voce di Quattrochil, ma senza dubbio uno dei ‘grandi’ doppiatori italiani, ad ogni modo l’abbinamento voce/personaggio mi è sembrato veramente perfetto, una voce in grado di rendere al meglio quanto ‘scazzato’ sia Gintoki.
In conclusione Gintama è veramente un ottimo anime, ideale per chi cerca qualcosa capace di far ridere di gusto, insomma merita il tempo speso per guardarlo. Unica pecca è la ‘limitazione’ italiana a soli 50 episodi, in questo senso spero che prima o poi la Dynit decida di editare anche la restante parte della serie.
La storia è ambientata in un mondo alternativo nel periodo Edo giapponese; da quanto si capisce Sorachi ha rivisitato il periodo finale dello shogunato Tokugawa in cui vi fu in un certo modo ‘un’invasione’ degli stranieri, tuttavia al posto degli americani o dei francesi l’autore fa soggiogare Edo dagli Amanto, termine generico con cui vengono indicati gli alieni. In questa particolare ambientazione è possibile assistere a evidenti contraddizioni; la tecnologia amanto, tanto avanzata da consentire i viaggi nello spazio, si fonde con gli usi e costumi di un Giappone ottocentesco, dando vita ad un singolare connubio. Insomma Sorachi, non fa altro che estremizzare quell’apertura verso l’occidente che si verificò sul finire del periodo Edo, giocando sulle palesi contraddizioni che si creano tra le due culture. In questa particolare situazione gli unici ad opporsi agli amanto furono i samurai, tuttavia i loro sforzi furono vani e la pena per la loro resistenza fu quella di essere privati della loro anima, della loro spada.
Il protagonista della storia, Ginotki Sakata, è proprio un samurai le cui caratteristiche principali sono: gli occhi da pesce lesso, la pigrizia esasperata e la passione per Jump ( N.B. la rivista su cui è pubblicato Gintama ). Ad affiancarlo è possibile trovare Shinpachi Shimura, aspirante samurai le cui continue preoccupazioni si contrappongono alla totale non curanza di Gintoki, e Kagura, una ragazzina amanto dalla forza immensa e con una parlata non propriamente lineare. Insieme questi tre formano l’Agenzia tutto fare, che in realtà a dire il vero fa ben poco, saranno comunque le avventure e le missioni dell’Agenzia a portare avanti la storia; un vero e proprio copione non c’è, semmai si assiste a un insieme di episodi che, pur collegati in vario modo, sono concettualmente divisi e autonomi.
Senza ombra di dubbio il punto forte di Gintama è la comicità. In primo luogo la stessa caratterizzazione dei personaggi è improntata verso tale obiettivo; a titolo esemplificativo si può pensare proprio a Gintoki che, all’apparenza, con i suoi vizi e la sua pigrizia è ben lontano dal classico eroe/protagonista. Più in generale tutti i personaggi hanno il loro lato comico e il fatto che il cast sia molto ampio consente di giungere ad un ottimo risultato. Le storie narrate da Sorachi variano e passano dal demenziale a temi più seri, rendendo ancor più gradevole la visione e in fondo lo stesso Gintoki dietro la sua facciata lascia intravedere più volte un personaggio dotato di uno straordinario carisma e forza d’animo. Ad ogni buon conto l’insieme di queste cose due cose rende Gintama un anime molto piacevole, capace di far ridere ( anche tanto ) e appassionare.
La realizzazione della Sunrise è nella norma, altro termine non mi viene per descrivere l’animazione, i disegni sono carini, ma allo stesso tempo non parliamo di un capolavoro artistico. La versione doppiata della Dynit personalmente mi è piaciuta, la voce di Gintoki è di Marco Guadagno, forse noto ai più per la voce di Quattrochil, ma senza dubbio uno dei ‘grandi’ doppiatori italiani, ad ogni modo l’abbinamento voce/personaggio mi è sembrato veramente perfetto, una voce in grado di rendere al meglio quanto ‘scazzato’ sia Gintoki.
In conclusione Gintama è veramente un ottimo anime, ideale per chi cerca qualcosa capace di far ridere di gusto, insomma merita il tempo speso per guardarlo. Unica pecca è la ‘limitazione’ italiana a soli 50 episodi, in questo senso spero che prima o poi la Dynit decida di editare anche la restante parte della serie.
Anime divertentissimo, l'ideale per chi non vuole storie troppo complicate e impegnative. Edo è stata invasa dagli alieni chiamati amanto, che hanno impedito ai samurai di portare la spada e hanno portato la tecnologia. Non ho dato 10 perchè mi sarebbe piaciuto vedere più combattimenti seri, ma va bene lo stesso XD. Gintoki è un samurai che porta ancora la spada ed è fedele al suo bushido (cioè al suo credo) e che aveva combattuto anni prima per cacciare gli alieni. Ora però l'unica cosa che riesce a fare è bere latte alla fragola e mangiare dolci. Per guadagnarsi qualche soldo ha aperto l'agenzia tuttofare e lavora insieme a Shinpachi, che vorrebbe guadagnare soldi per riaprire il dojo del padre e Kagura, aliena del clan yato, dalla forza immensa. I tre si trovano a fare ogni genere di lavoro, questo garantisce situazioni comiche e inaspettate. Ogni episodio racconta un'avventura diversa dove spesso c'è una morale alla fine, ma il tutto è collegato e si riconduce alla trama principale. La presentazione di personaggi nuovi interrompe la "monotonia" della serie, poi più si va avanti con la storia più vengono fuori aspetti del carattere dei personaggi dei quali prima non si era a conoscenza. La grafica è gradevole e le musiche carine. Consigliatissimo
Un Anime demenziale e spastico, ironico e pazzo, tutto questo è Gintama; in un mondo dove samurai e alieni combattono per il dominio della terra, dove le spade sono state bandite e i samurai sono stati sconfitti o si sono rassegnati al loro destino, chi combatterà per mantenere alto l'onore dei samurai?? Il suo nome è Gintoki Sakata un pazzo che va in giro con una spada di legno insieme a i suoi compagni Shimpachi e Kagura, hanno una Agenzia Tuttofare che tra un incarico e un altro cercheranno di salvare il mondo dalla conquista ormai inarrestabile degli alieni.
Questo è il pazzo mondo di Gintama, duelli demenziali e ironiche battute lo spettatore viene proiettato dentro a un manicomio di risate e di divertenti gag.
Musiche carine e disegni Buoni
Questo è il pazzo mondo di Gintama, duelli demenziali e ironiche battute lo spettatore viene proiettato dentro a un manicomio di risate e di divertenti gag.
Musiche carine e disegni Buoni
Ho appena recensito il manga, potevo farmi sfuggire l'anime?
Purtroppo ho notato che, almeno in Italia, Gintama non sta godendo del successo che, a mio parere, dovrebbe meritare. Penso che ciò sia dovuto a diversi fattori: innanzitutto, il fatto che non c'è una vera e propria trama, essendo un'opera a struttura episodica (ma io non ritengo affatto che questo sia un male). Poi occorre considerare la grande quantità di citazioni di manga, anime e leggende giapponesi, spesso poco o per nulla note al pubblico italiano.
Inoltre, molti hanno smesso di seguire l'anime dopo aver visto le primissime puntate (che in effetti non brillano se paragonate alle successive, e che inoltre servono soprattutto a introdurre i vari personaggi). Dulcis in fundo (si fa per dire) il doppiaggio italiano risulta parecchio deludente, specie se paragonato a quello originale, dove i doppiatori sembrano metterci davvero l'anima: vedere per credere!
Tutto ciò ha fatto perdere parecchi punti ad un anime che secondo me merita davvero. Un vero peccato.
Per quanto riguarda i personaggi e la comicità, ribadisco quanto ho detto nella recensione del manga: i personaggi sono tutti fantastici, fuori di testa e adorabilmente idioti, e la demenzialità tocca punte altissime. Comunque non mancano (come nel manga) momenti drammatici e commoventi.
Le musiche sono di ottimo livello, e spesso e volentieri accentuano di molto la comicità (o la drammaticità) degli eventi. Menzione d'onore per le opening e le ending: a oggi si contano sette opening e quattordici ending, e non ce n'è una che non mi sia piaciuta!
Grandiosi, infine, i doppiatori giapponesi: segnalo su tutti Tomokazu Sugita (Gintoki) e Rie Kugimiya (Kagura).
Insomma, consiglio a tutti di vedere Gintama: è un vero capolavoro, secondo me. E a chi l'ha visto su Mtv e non l'ha trovato particolarmente esaltante, consiglio di rivederlo... in giapponese sottotitolato, of course: è tutta un'altra cosa, parola mia!
Attenzione: il seguente paragrafo analizza la parte di storia che va dall'episodio 202 all'episodio 204. Potrebbe contenere spoiler
Dopo poco più di un anno di pausa, dovuto alla necessaria attesa che si accumulasse un po' di materiale su cui lavorare dal manga, tuttora in corso, riecco l'anime capolavoro di demenza del XXI secolo: Gintama.
Questa recensione si riferirà solo ai primi tre episodi della nuova serie, gli unici usciti alla data in cui scrivo (23/04/2011).
Anno nuovo, serie nuova, storia? Praticamente identica. Anche se, si sa, per Gintama parlare di "storia" è un po' improprio, data la struttura praticamente autoconclusiva degli episodi, mini-saghe a parte.
Formula che vince non si cambia: Gintama persevera impunemente, per la gioia di noi fan, in situazioni demenziali al limite del surreale e in esilaranti citazioni e parodie della stragrande maggioranza dei luoghi comuni presenti in manga e anime, con particolare predilezione per le strafamose "jumpate" come Dragon Ball, One Piece, Bleach e Gintama stesso. Infatti, già dai primi due episodi della nuova serie si parte "con il botto", con una comicissima parodia del "Time Skip" di onepieciana, perdonatemi il neologismo, memoria.
Shinpachi si riunirà ai suoi amici dopo una separazione di sole due settimane, o almeno così crede. In realtà sembra che siano inspiegabilmente passati ben due anni, e trova tutti i suoi amici davvero cambiati: Gintoki ora sfoggia un'acconciatura alla Yamcha (ma sempre di colore argentato, state tranquilli), due cicatrici in faccia e un'uniforme arancione molto familiare; Kagura è diventata una bomba sexy; Sadaharu ha assunto delle sembianze umane decisamente inquietanti (mantenendo però orecchie e coda); e così via. Solo Shinpachi sembra essere rimasto lo stesso. Un incubo? Un'allucinazione? L'ennesimo trip acido degli autori - cosa in realtà assai probabile -? Beh, mica vi posso dire tutto io! Guardate, e non ve ne pentirete.
Il terzo episodio, spezzato in due mini-episodi, come spesso accade in Gintama, invece, vedrà il trio dello Yorozuya Gin-chan alle prese con i biglietti di auguri per l'anno nuovo e il cioccolato di San Valentino.
Come avrete intuito, anche questa nuova serie di Gintama mantiene perfettamente le caratteristiche di ultra-comicità tipiche dell'opera, per cui tutti i fan possono gioiosamente reimmergersi nel pazzo mondo ideato da Hideaki Sorachi - sempre sia lodato. Data la struttura episodica, però, anche chi non avesse visto i 201 episodi precedenti potrebbe, almeno in teoria, iniziare a seguire Gintama proprio da qui: consiglio comunque di dare un'occhiata alla "prima serie", per farsi un'idea dell'anime e soprattutto del marasma di personaggi che lo popola, e anche perché ne vale la pena, fidatevi.
Segnalo anche la nuova opening, "Tougenkyou Alien", cantata da serial TV drama, e la nuova ending, "Samurai Heart (Some Like It Hot!!)", di Spyair: molto carina la prima, stupenda la seconda.
Il mio voto per la "prima serie" era 10, e con tali premesse il voto per la "seconda serie" non può che rimanere 10. Anzi, fosse possibile gli darei anche di più.
Purtroppo ho notato che, almeno in Italia, Gintama non sta godendo del successo che, a mio parere, dovrebbe meritare. Penso che ciò sia dovuto a diversi fattori: innanzitutto, il fatto che non c'è una vera e propria trama, essendo un'opera a struttura episodica (ma io non ritengo affatto che questo sia un male). Poi occorre considerare la grande quantità di citazioni di manga, anime e leggende giapponesi, spesso poco o per nulla note al pubblico italiano.
Inoltre, molti hanno smesso di seguire l'anime dopo aver visto le primissime puntate (che in effetti non brillano se paragonate alle successive, e che inoltre servono soprattutto a introdurre i vari personaggi). Dulcis in fundo (si fa per dire) il doppiaggio italiano risulta parecchio deludente, specie se paragonato a quello originale, dove i doppiatori sembrano metterci davvero l'anima: vedere per credere!
Tutto ciò ha fatto perdere parecchi punti ad un anime che secondo me merita davvero. Un vero peccato.
Per quanto riguarda i personaggi e la comicità, ribadisco quanto ho detto nella recensione del manga: i personaggi sono tutti fantastici, fuori di testa e adorabilmente idioti, e la demenzialità tocca punte altissime. Comunque non mancano (come nel manga) momenti drammatici e commoventi.
Le musiche sono di ottimo livello, e spesso e volentieri accentuano di molto la comicità (o la drammaticità) degli eventi. Menzione d'onore per le opening e le ending: a oggi si contano sette opening e quattordici ending, e non ce n'è una che non mi sia piaciuta!
Grandiosi, infine, i doppiatori giapponesi: segnalo su tutti Tomokazu Sugita (Gintoki) e Rie Kugimiya (Kagura).
Insomma, consiglio a tutti di vedere Gintama: è un vero capolavoro, secondo me. E a chi l'ha visto su Mtv e non l'ha trovato particolarmente esaltante, consiglio di rivederlo... in giapponese sottotitolato, of course: è tutta un'altra cosa, parola mia!
Attenzione: il seguente paragrafo analizza la parte di storia che va dall'episodio 202 all'episodio 204. Potrebbe contenere spoiler
Dopo poco più di un anno di pausa, dovuto alla necessaria attesa che si accumulasse un po' di materiale su cui lavorare dal manga, tuttora in corso, riecco l'anime capolavoro di demenza del XXI secolo: Gintama.
Questa recensione si riferirà solo ai primi tre episodi della nuova serie, gli unici usciti alla data in cui scrivo (23/04/2011).
Anno nuovo, serie nuova, storia? Praticamente identica. Anche se, si sa, per Gintama parlare di "storia" è un po' improprio, data la struttura praticamente autoconclusiva degli episodi, mini-saghe a parte.
Formula che vince non si cambia: Gintama persevera impunemente, per la gioia di noi fan, in situazioni demenziali al limite del surreale e in esilaranti citazioni e parodie della stragrande maggioranza dei luoghi comuni presenti in manga e anime, con particolare predilezione per le strafamose "jumpate" come Dragon Ball, One Piece, Bleach e Gintama stesso. Infatti, già dai primi due episodi della nuova serie si parte "con il botto", con una comicissima parodia del "Time Skip" di onepieciana, perdonatemi il neologismo, memoria.
Shinpachi si riunirà ai suoi amici dopo una separazione di sole due settimane, o almeno così crede. In realtà sembra che siano inspiegabilmente passati ben due anni, e trova tutti i suoi amici davvero cambiati: Gintoki ora sfoggia un'acconciatura alla Yamcha (ma sempre di colore argentato, state tranquilli), due cicatrici in faccia e un'uniforme arancione molto familiare; Kagura è diventata una bomba sexy; Sadaharu ha assunto delle sembianze umane decisamente inquietanti (mantenendo però orecchie e coda); e così via. Solo Shinpachi sembra essere rimasto lo stesso. Un incubo? Un'allucinazione? L'ennesimo trip acido degli autori - cosa in realtà assai probabile -? Beh, mica vi posso dire tutto io! Guardate, e non ve ne pentirete.
Il terzo episodio, spezzato in due mini-episodi, come spesso accade in Gintama, invece, vedrà il trio dello Yorozuya Gin-chan alle prese con i biglietti di auguri per l'anno nuovo e il cioccolato di San Valentino.
Come avrete intuito, anche questa nuova serie di Gintama mantiene perfettamente le caratteristiche di ultra-comicità tipiche dell'opera, per cui tutti i fan possono gioiosamente reimmergersi nel pazzo mondo ideato da Hideaki Sorachi - sempre sia lodato. Data la struttura episodica, però, anche chi non avesse visto i 201 episodi precedenti potrebbe, almeno in teoria, iniziare a seguire Gintama proprio da qui: consiglio comunque di dare un'occhiata alla "prima serie", per farsi un'idea dell'anime e soprattutto del marasma di personaggi che lo popola, e anche perché ne vale la pena, fidatevi.
Segnalo anche la nuova opening, "Tougenkyou Alien", cantata da serial TV drama, e la nuova ending, "Samurai Heart (Some Like It Hot!!)", di Spyair: molto carina la prima, stupenda la seconda.
Il mio voto per la "prima serie" era 10, e con tali premesse il voto per la "seconda serie" non può che rimanere 10. Anzi, fosse possibile gli darei anche di più.
Gintama è uno degli anime più scantonati e a volte senza senso che abbia mai visto la luce negli ultimi anni (Excel Saga a parte). Esso narra le storie vissute da Gintochi e dai suoi amici facenti parte di un agenzia tuttofare.
Essi accettano ogni tipo di lavoro pur di racimolare qualche soldo, che puntualmente non arriva. Nonostante ogni puntata narri una vicenda l'anime può comunque essere ricondotto a grandi linee su di una trama che ne costituisce il filo portante. Questa trama principale sfortunatamente è molto lenta nel suo svolgimento e questo a volte rende noiosa la narrazione. L'arma vincente di questo anime sono oltre che la simpatia dei personaggi anche le loro doti davvero eccezionali. Gin talvolta sfodera un abilità impressionante che lascia di stucco lo spettatore, che incuriosito si appassiona sempre più alle sue vicende. Il passato di Gin è un vero mistero, esso viene snocciolato poco alla volta, e non del tutto. Vengono incontrati nuovi personaggi spesso e volentieri, il che favorisce un buon ricambio debellando una sorta di staticità delle vicende narrate. Anche se non si direbbe in ogni puntata vengono elargite dai protagonisti belle lezioni di vita. Esse risultano poi far parte del bagaglio culturale dei personaggi stessi che col passare delle puntate dimostrano una crescita intellettiva sensibile.
L'aspetto tecnico è di ottimo livello. La grafica è di alto livello, e gli effetti grafici più che sufficienti. Le ambientazioni spesso abbastanza suggestivi, mentre il comparto audio aiuta spesso ad entrare a contatto con i personaggi. Di fatti la colonna sonora è molto divertente e coinvolgente ( molto bella la sigla d'apertura "Pray" ).
Il doppiaggio ben fatto, e gli effetti sonori sono molto caratteristici del genere. In definitiva Gintama è un ottima serie che però a volte decade dal punto di vista dei contenuti, scemando e diventando un po’ stantia. Un buon titolo, simpatico e molto esilarante a tratti; spesso risulta anche privo di ogni logica, ma i momenti seri spessi riescono a coinvolgere più di intere puntate idiote.
Vale davvero la pena vederlo, senza grosse pretese però!
Essi accettano ogni tipo di lavoro pur di racimolare qualche soldo, che puntualmente non arriva. Nonostante ogni puntata narri una vicenda l'anime può comunque essere ricondotto a grandi linee su di una trama che ne costituisce il filo portante. Questa trama principale sfortunatamente è molto lenta nel suo svolgimento e questo a volte rende noiosa la narrazione. L'arma vincente di questo anime sono oltre che la simpatia dei personaggi anche le loro doti davvero eccezionali. Gin talvolta sfodera un abilità impressionante che lascia di stucco lo spettatore, che incuriosito si appassiona sempre più alle sue vicende. Il passato di Gin è un vero mistero, esso viene snocciolato poco alla volta, e non del tutto. Vengono incontrati nuovi personaggi spesso e volentieri, il che favorisce un buon ricambio debellando una sorta di staticità delle vicende narrate. Anche se non si direbbe in ogni puntata vengono elargite dai protagonisti belle lezioni di vita. Esse risultano poi far parte del bagaglio culturale dei personaggi stessi che col passare delle puntate dimostrano una crescita intellettiva sensibile.
L'aspetto tecnico è di ottimo livello. La grafica è di alto livello, e gli effetti grafici più che sufficienti. Le ambientazioni spesso abbastanza suggestivi, mentre il comparto audio aiuta spesso ad entrare a contatto con i personaggi. Di fatti la colonna sonora è molto divertente e coinvolgente ( molto bella la sigla d'apertura "Pray" ).
Il doppiaggio ben fatto, e gli effetti sonori sono molto caratteristici del genere. In definitiva Gintama è un ottima serie che però a volte decade dal punto di vista dei contenuti, scemando e diventando un po’ stantia. Un buon titolo, simpatico e molto esilarante a tratti; spesso risulta anche privo di ogni logica, ma i momenti seri spessi riescono a coinvolgere più di intere puntate idiote.
Vale davvero la pena vederlo, senza grosse pretese però!
All'inizio ho avuto una enorme difficoltà a vederlo poiché non va analizzato come si è soliti fare con tutti gli altri anime, ma va visto dimenticandosi di tutto, senza pretendere che ci sia una logica. Solo in quel caso si riesce ad apprezzare Gintama.
La prima puntata sconvolge totalmente l'ordine geografico-cronologico-mentale che lo spettatore poteva avere : una città super evoluta dove vivono strani alieni; gli antichi samurai che si ribellano ed un alta tecnologia che permette alle macchine di volare. Questo anime non ha falle nella storia, ha squarci grandi come montagne: personaggi che ci sono e poi si scopre che ancora non sono apparsi, storie che cominciano e non finiscono, ecc... Ma come ho detto prima è un anime che va visto senza ricercargli un senso logico: i personaggi sono troppo divertenti e fanno battute o gag a raffica. A volte sono come delle gif: senza neanche che tu te ne accorga, magari solo con un espressione o un cambiamento nello sfondo.
Un anime molto divertente nonostante la trama surreale e contorta.
La prima puntata sconvolge totalmente l'ordine geografico-cronologico-mentale che lo spettatore poteva avere : una città super evoluta dove vivono strani alieni; gli antichi samurai che si ribellano ed un alta tecnologia che permette alle macchine di volare. Questo anime non ha falle nella storia, ha squarci grandi come montagne: personaggi che ci sono e poi si scopre che ancora non sono apparsi, storie che cominciano e non finiscono, ecc... Ma come ho detto prima è un anime che va visto senza ricercargli un senso logico: i personaggi sono troppo divertenti e fanno battute o gag a raffica. A volte sono come delle gif: senza neanche che tu te ne accorga, magari solo con un espressione o un cambiamento nello sfondo.
Un anime molto divertente nonostante la trama surreale e contorta.
Davvero bello come anime, ma soprattutto penso che la versione italiana sia riuscita benissimo, del resto c'era da aspettarselo dalla mitica MTV! L'alternarsi di temi comici ad altri un po' più seri rende questo anime abbastanza completo, anche se io lo avrei preferito con un po' più di azione, vabè ho visto solo 24 puntate ancora è tutto da vedere! Una cosa brutta della comicità in questo anime è il fatto che la maggior parte delle volte vengono citate persone o cose completamente estranee a noi europei. I miei personaggi preferiti sono Gin, Kagura, Kondo e Hijikata... quello che mi attira di meno è Shinpachi, è troppo serio...
Comunque è il tipo di anime che puoi vedere e rivedere senza stancarti, lo consiglio soltanto ai veri appassionati di anime&manga perchè non riuscirebbero ad apprezzarlo fino in fondo per il motivo che ho spiegato prima XD
Comunque è il tipo di anime che puoi vedere e rivedere senza stancarti, lo consiglio soltanto ai veri appassionati di anime&manga perchè non riuscirebbero ad apprezzarlo fino in fondo per il motivo che ho spiegato prima XD
Gintama è un anime demenziale. E' diviso in tante piccole storie la cui durata massima può essere di cinque o sei episodi. Questo potrà deludere alcuni, almeno all'inizio. Ma Gintama è un anime che merita di essere visto, per la sua comicità assolutamente originale, improvvisa ed inaspettata. In ogni episodi mi capita di ridere a voce alta, sorprendendo me stessa, per una battuta che mai mi sarei aspettata. Il punto forte di Gintama sono i personaggi: molti, completi, pieni di sfumature che si colgono solo andando avanti con gli episodi.
Ma Gintama sa anche tenere con fiato sospeso (vero le puntate 58/59/60/61 ne avrete la prova) ed emozionare senza mai cedere l'ironia di sempre.
Consiglio l'anime sottotitolato (magari in inglese).
Gli darei un 10+ se fosse possibile.
Ma Gintama sa anche tenere con fiato sospeso (vero le puntate 58/59/60/61 ne avrete la prova) ed emozionare senza mai cedere l'ironia di sempre.
Consiglio l'anime sottotitolato (magari in inglese).
Gli darei un 10+ se fosse possibile.
Demenziale,travolgente,assolutamente fuori di testa..comicità forse fuori dai nostri canoni e continui riferimenti a fenomeni di costume o serie nipponiche a noi sconosciute(meglio leggersi qualche blog per approfondire..^^;;)
Ma l'idea di base di paragonare l'apertura forzata del Giappone di fine '800 ad un'invasione aliena e di rielaborare di conseguenza tutti i personaggi storici è davvero azzeccata...
Momenti divertenti alternati senza forzature a riflessioni più serie ..personaggi carismatici e ricchi di personalità,tutti simpatici con le loro piccole fisse quotidiane..
E soprattutto invenzioni folli a gogò..
Io lo attendo sempre con ansia e mi diverto dall'inizio alla fine...
Ma l'idea di base di paragonare l'apertura forzata del Giappone di fine '800 ad un'invasione aliena e di rielaborare di conseguenza tutti i personaggi storici è davvero azzeccata...
Momenti divertenti alternati senza forzature a riflessioni più serie ..personaggi carismatici e ricchi di personalità,tutti simpatici con le loro piccole fisse quotidiane..
E soprattutto invenzioni folli a gogò..
Io lo attendo sempre con ansia e mi diverto dall'inizio alla fine...
Insomma... potrei dire che è un anime divertente e simpatico; il chè, indubbiamente, lo è. Ma non potrei mai definirlo "l'anime più divertente che abbia mai visto", perché non è assolutamente così. Per certi versi, possiamo definirlo un mix fra Ranma, quanto a trovate a volte impossibili, tanto sono idiote, e GTO, dove non c'è solo comicità, ma anche una lezione da imparare e, spesso, anche un passato da dimenticare o con cui fare i conti.
In realtà, a Gintama è difficile dare un voto proprio perché si tratta di episodi autoconclusivi: alcuni li trovo molto simpatici e divertenti; altri sono talmente scontati che mi viene da piangere; alcuni sono noiosi oltre ogni dire; altri invece molto belli, soprattutto quelli dove si parla del passato di Gin, che a me piacciono particolarmente.
I personaggi risultano simpatici, ma a volte esagerati; certo, l'esagerazione rende comica la storia, ma a volte risulta troppo: Shinpachi, a volte è troppo moralista; vorrebbe essere la figura seria e che non perde il contatto con la realtà, ma risulta spesso fastidioso; Kagura è divertente nella sua ingenità, ma a volte rasenta una tale stupidità che fa quasi pena. Devo dire che i personaggi che preferisco, comici al punto giusto e seri quando (non) occorre, sono quelli della Shinsengumi, la polizia dello shogunato.
Anche i disegni non è che aiutino, ad alzare i voto di questa serie; mi piace invece la sigla iniziale, forse l'unica cosa che salvo completamente di quest'anime.
Insomma, una serie simpatica, ma non un capolavoro.
In realtà, a Gintama è difficile dare un voto proprio perché si tratta di episodi autoconclusivi: alcuni li trovo molto simpatici e divertenti; altri sono talmente scontati che mi viene da piangere; alcuni sono noiosi oltre ogni dire; altri invece molto belli, soprattutto quelli dove si parla del passato di Gin, che a me piacciono particolarmente.
I personaggi risultano simpatici, ma a volte esagerati; certo, l'esagerazione rende comica la storia, ma a volte risulta troppo: Shinpachi, a volte è troppo moralista; vorrebbe essere la figura seria e che non perde il contatto con la realtà, ma risulta spesso fastidioso; Kagura è divertente nella sua ingenità, ma a volte rasenta una tale stupidità che fa quasi pena. Devo dire che i personaggi che preferisco, comici al punto giusto e seri quando (non) occorre, sono quelli della Shinsengumi, la polizia dello shogunato.
Anche i disegni non è che aiutino, ad alzare i voto di questa serie; mi piace invece la sigla iniziale, forse l'unica cosa che salvo completamente di quest'anime.
Insomma, una serie simpatica, ma non un capolavoro.
Trovo che Gintama sia una serie fantastica e spassosissima! Anche se il mio personaggio preferito è Hijikata, trovo molto interessante il personaggio di Gintoki: in apparenza è pigro e superficiale, ma al momento giusto mostra sensibilità e nobiltà d'animo ed è pronto a tutto per aiutare chi si trova in difficoltà. Molto divertente è anche il personaggio di Kondo, un tontolone che non ha nulla del comandante della Shinsengumi storica. Se volete passare una mezz'ora in allegria, Gintama è l'anime che fa per voi!
All'inizio non mi entusiasmava, ma a tutti va data un'opportunità... mi fa morire dal ridere.
Le facce dei personaggi, le situazioni fuori dal comune, persino i titoli sono esilaranti.
Ho cominciato a seguirlo perchè mi interessava approfondire l'ambientazione... una sorta di futuro nel passato... nell'era dei samurai viene introdotta la tecnologia più avanzata, l'ho trovato uno spunto interessante e nuovo... l'ideale per creare le situazioni più inconsuete.
Lo guardo molto volentieri e mi faccio due risate... non pretendo altro da un anime come questo, ve lo consiglio se non vi va di seguire storie lunghe e faticose...
Le facce dei personaggi, le situazioni fuori dal comune, persino i titoli sono esilaranti.
Ho cominciato a seguirlo perchè mi interessava approfondire l'ambientazione... una sorta di futuro nel passato... nell'era dei samurai viene introdotta la tecnologia più avanzata, l'ho trovato uno spunto interessante e nuovo... l'ideale per creare le situazioni più inconsuete.
Lo guardo molto volentieri e mi faccio due risate... non pretendo altro da un anime come questo, ve lo consiglio se non vi va di seguire storie lunghe e faticose...
Sarei tentato di liquidare questo anime dicendo che tiene fede al gioco di parole del titolo, in quanto a guardarlo ci si fanno due p***e così.Il punto è che IMHO la comicità "alla giapponese" per noi semplicemente non esiste, perchè si basa su una "percezione del contrario" molto lontana dalla nostra.La risata si può trovare in quegli autori nipponici che si esprimono con un senso universale del comico(la deliziosa Takahashi del primo Ranma, Mirmo, le parti umoristiche di Nana o la cricetina Ebichu ad es.). Fra questi, nelle nuove generazioni, soprattutto autrici che come talento e ritmo delle battute mangiano in testa al collega tradizionalista. La demenzialità di Gintama, anche tenuto conto di un adattamento italiano a creatività azzerata(adattando dal Giapponese poi! Chiamate Tonino Accolla!) riesce ad essere solo piatta e deprimente, un irritante pastrocchio di farsesco e serioso col sospetto di una autoesaltazione jap mal dissimulata dietro una presunta parodia.Un concetto di ilarità esportabile, almeno con questo adattamento(ma visto subbato il risultato è lo stesso), come la porchetta in Arabia Saudita.
Sarcastico e demenziale, in un contesto volontariamente costruito per mettere i protagonisti a confronto con situazioni inverosimili ed assurde. Gintama è un anime molto simpatico e scorrevole, dove il protagonista porta avanti la sua filosofia di vita basata sull'essere se stesso e sul proteggere ciò che ama, peccato che sia uno sfaticato un po' infantile!
Ma il suo passato cela una persona forte, coraggiosa e leale, che dimostra la sua forza quando chi o ciò che ama è in pericolo.
Tra alieni quasi idioti, samurai, poliziotti e padroni di casa, questo anime si fa apprezzare per la sua semplicità di fondo, che grazie all'umorismo generale della serie non cade nel banale.
Ma il suo passato cela una persona forte, coraggiosa e leale, che dimostra la sua forza quando chi o ciò che ama è in pericolo.
Tra alieni quasi idioti, samurai, poliziotti e padroni di casa, questo anime si fa apprezzare per la sua semplicità di fondo, che grazie all'umorismo generale della serie non cade nel banale.
Gintama è il mio anime preferito e vi assicuro che è una grande conquista. Gintama è un anime sui samurai ed è un anime sugli Shinsengumi. Gintama è un anime sul Giappone, più particolarmente su Edo.. ma il tutto è stato conquistato dagli alieni Amanto che hanno proibito l'uso della spada e quindi l'essere un samurai. Sakata Gintoki, il nostro protagonista, è un samurai disoccupato che si occupa dello Yorozuya Gin-chan, un'associazione di tuttofare alla quale fanno parte anche il razionale Shinpachi e la strana e fortissima aliena Kagura.
Questa è la trama di base ma vi assicuro che c'è molto di più perchè Gintama è un anime non solo con una bella grafica e dei bei personaggi ma con un'ironia ed una comicità, a mio paere, mai viste prima.
Questa è la trama di base ma vi assicuro che c'è molto di più perchè Gintama è un anime non solo con una bella grafica e dei bei personaggi ma con un'ironia ed una comicità, a mio paere, mai viste prima.
Gintama è una serie anime e manga creata da Hideaki Sorachi. La prima uscita risale al 2004 ed è attualmente pubblicato da "Shueisha" di proprietà della "Weekly shonen Jump". Il manga è al voulme 17 ma ha già venduto in giappone oltre 17,000,000 di copie. Solo il 1° volume ha venduto infatti oltre 1,000,000 di copie.
La storia è ambientata in Giappone, ad Edo. Questa città è stata schiavizzata da degli extra-terrestri chiamati Amanto.Nonostante la forza di queste truppe aliene numerosi samurai si sono ribellati ed hanno cercato di resistere all'oppressore. Gli Amanto, però, in numero superiore e dalle maggiori prestazioni fisiche hanno avuto la meglio. In seguito a questa vittoria tutta Edo è sotto il controllo di questa specie e i samurai non hanno più il diritto di esistere. E' stata infatti rilasciata da questo spietato popolo una legge che vieta di possedere una spada e che prevede una punizione per coloro che la possiedono. Ciò, quindi, discrimina la cultura dei samurai che vedono nella spada l'arma e l'essenza stessa del loro "credo".
A possedere ancora una spada però c'è Sakata Gintoki (坂田銀時), un samurai dai capelli argentop naturale, protagonista della nostra storia. Questo incredibile personaggio gestisce una sorta di azienda che offre qualsiasi tipo di servizio a pagamento. Al suo fianco ci sono Shimura Shinpachi (志村新八), un giovane ragazzo con la passione per le arti marziali figlio del gestore di un dojo ormai decaduto, e Kagura (神楽) una giovane aliena dalla forza immensa. Questo scatenato trio cercherà di guadagnarsi da vivere con la loro azienda ottendendo scarsi risultati ma offrendo al pubblico numerosi ed esilaranti risvolti comici.
La storia è ambientata in Giappone, ad Edo. Questa città è stata schiavizzata da degli extra-terrestri chiamati Amanto.Nonostante la forza di queste truppe aliene numerosi samurai si sono ribellati ed hanno cercato di resistere all'oppressore. Gli Amanto, però, in numero superiore e dalle maggiori prestazioni fisiche hanno avuto la meglio. In seguito a questa vittoria tutta Edo è sotto il controllo di questa specie e i samurai non hanno più il diritto di esistere. E' stata infatti rilasciata da questo spietato popolo una legge che vieta di possedere una spada e che prevede una punizione per coloro che la possiedono. Ciò, quindi, discrimina la cultura dei samurai che vedono nella spada l'arma e l'essenza stessa del loro "credo".
A possedere ancora una spada però c'è Sakata Gintoki (坂田銀時), un samurai dai capelli argentop naturale, protagonista della nostra storia. Questo incredibile personaggio gestisce una sorta di azienda che offre qualsiasi tipo di servizio a pagamento. Al suo fianco ci sono Shimura Shinpachi (志村新八), un giovane ragazzo con la passione per le arti marziali figlio del gestore di un dojo ormai decaduto, e Kagura (神楽) una giovane aliena dalla forza immensa. Questo scatenato trio cercherà di guadagnarsi da vivere con la loro azienda ottendendo scarsi risultati ma offrendo al pubblico numerosi ed esilaranti risvolti comici.