Let's & Go - Sulle ali di un turbo
Sto attualmente riprendendo questo anime della mia infanzia, su cui mi sento di spendere alcune belle parole. È certamente un prodotto creato per il merchandising, ed è innegabile che le macchinine che curvano, accelerano, effettuano mosse speciali in autonomia possano creare delle false aspettative agli occhi di un bambino che si aspetti lo stesso risultato nel caso acquisti una macchinina simile.
Probabilmente sono condizionata dal fatto di aver seguito questo anime quando ero piccola, ma trovo tuttavia che per il target per cui è pensato (bambini dai quattro ai dieci anni, mi verrebbe da dire) sia molto interessante. Superata la delusione per il fatto che non si potranno mai possedere macchinine di questo tipo, il fatto che le macchine "vivano di vita propria" ha il suo fascino, anche se necessita di una certa sospensione dell'incredulità. Allo stesso modo le corse su pista, pur essendo nella maggior parte dei casi del tutto irrealistiche, sono delle vere e proprie avventure ricche di colpi di scena, capovolgimenti, scontri ravvicinati, solidarietà tra rivali. Ne avevo un bellissimo ricordo e anche ora, guardandole con gli occhi di un adulto, se durante la visione metto da parte lo spirito critico e mi concentro sull'emozione che trasmettono, riescono a darmi molto.
Anche se i personaggi sono talora un po' troppo esuberanti, non mancano di trasmettere messaggi positivi: tra fratelli e amici ci si azzuffa in continuazione, ma alla fine si riesce sempre a trovare un punto d'incontro; i due fratelli spesso si supportano a vicenda quando uno dei due si trova in difficoltà, dentro o fuori dalla pista; anche se inizialmente nemici, i personaggi riescono spesso a comprendersi e diventare avversari rispettosi l'uno dell'altro. Sono elementi ricorrenti in anime di questo tipo? Probabile. Ma resta comunque un anime che trovo apprezzabile per bambini piccoli, o per chi a suo tempo lo ha amato e vuole rivivere queste emozioni.
Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che un bambino è in grado di attingere a una fonte quasi inesauribile di fantasia e che spesso non è importante che una macchinina "reale" abbia le stesse qualità sovrumane di quelle rappresentate nel cartone animato: il Magnum Tornado può essere tranquillamente effettuato anche da una macchinina di 4 cm tenuta in mano da un bambino di quattro anni. E' una delle meraviglie dell'essere bambini.
Probabilmente sono condizionata dal fatto di aver seguito questo anime quando ero piccola, ma trovo tuttavia che per il target per cui è pensato (bambini dai quattro ai dieci anni, mi verrebbe da dire) sia molto interessante. Superata la delusione per il fatto che non si potranno mai possedere macchinine di questo tipo, il fatto che le macchine "vivano di vita propria" ha il suo fascino, anche se necessita di una certa sospensione dell'incredulità. Allo stesso modo le corse su pista, pur essendo nella maggior parte dei casi del tutto irrealistiche, sono delle vere e proprie avventure ricche di colpi di scena, capovolgimenti, scontri ravvicinati, solidarietà tra rivali. Ne avevo un bellissimo ricordo e anche ora, guardandole con gli occhi di un adulto, se durante la visione metto da parte lo spirito critico e mi concentro sull'emozione che trasmettono, riescono a darmi molto.
Anche se i personaggi sono talora un po' troppo esuberanti, non mancano di trasmettere messaggi positivi: tra fratelli e amici ci si azzuffa in continuazione, ma alla fine si riesce sempre a trovare un punto d'incontro; i due fratelli spesso si supportano a vicenda quando uno dei due si trova in difficoltà, dentro o fuori dalla pista; anche se inizialmente nemici, i personaggi riescono spesso a comprendersi e diventare avversari rispettosi l'uno dell'altro. Sono elementi ricorrenti in anime di questo tipo? Probabile. Ma resta comunque un anime che trovo apprezzabile per bambini piccoli, o per chi a suo tempo lo ha amato e vuole rivivere queste emozioni.
Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che un bambino è in grado di attingere a una fonte quasi inesauribile di fantasia e che spesso non è importante che una macchinina "reale" abbia le stesse qualità sovrumane di quelle rappresentate nel cartone animato: il Magnum Tornado può essere tranquillamente effettuato anche da una macchinina di 4 cm tenuta in mano da un bambino di quattro anni. E' una delle meraviglie dell'essere bambini.
Let's & Go - Sulle ali di un turbo è un anime creato nel 1996, portato successivamente in Italia nel 2004.
La trama è abbastanza semplice e poco sviluppata, però sa intrattenere in piccola parte grazie alle gare di Mini 4WD, macchinine dotate di intelligenza che offrono un minimo di suspense; la storia principale è come trasparente, visto che la sola cosa che si pone in primo piano sono le gare, ma tecnicamente parlando si concentra su Ricky e Ghigo, due fratelli che amano gareggiare con le loro macchinine. Nel complesso purtroppo la trama si dimostra utile ai bambini e inutile a chi vorrebbe seguire una trama ricca di molti aspetti capaci di intrattenere, ma ritornare bambino e intrattenermi nelle gare è stato piacevole, in un certo senso.
I personaggi sono caratterizzati e si distinguono, ma non hanno un impatto sulla trama tale da renderli inerenti alla storia; i due protagonisti sono i soliti bambini con la voglia di vincere, determinati e pieni di passione per quello che fanno, insomma sono scontati per un anime che mira a intrattenere bambini.
Il comparto visivo è forse l'aspetto peggiore di quest'opera, infatti i disegni sono a dir poco orridi e le animazioni in certe occasioni sono scarse, rendendo la grafica pessima e inguardabile; il comparto sonoro non è da meno, con effetti sonori nella norma ma sigle e doppiaggio da dimenticare.
Concludo consigliando di non vederlo assolutamente, in quanto non regala nulla di appassionante tranne alcune gare che per pochi minuti ti intrattengono; per il resto è tutto monotono e privo di senso. Anime che mira alla vendita dei gadget e a intrattenere i bambini.
La trama è abbastanza semplice e poco sviluppata, però sa intrattenere in piccola parte grazie alle gare di Mini 4WD, macchinine dotate di intelligenza che offrono un minimo di suspense; la storia principale è come trasparente, visto che la sola cosa che si pone in primo piano sono le gare, ma tecnicamente parlando si concentra su Ricky e Ghigo, due fratelli che amano gareggiare con le loro macchinine. Nel complesso purtroppo la trama si dimostra utile ai bambini e inutile a chi vorrebbe seguire una trama ricca di molti aspetti capaci di intrattenere, ma ritornare bambino e intrattenermi nelle gare è stato piacevole, in un certo senso.
I personaggi sono caratterizzati e si distinguono, ma non hanno un impatto sulla trama tale da renderli inerenti alla storia; i due protagonisti sono i soliti bambini con la voglia di vincere, determinati e pieni di passione per quello che fanno, insomma sono scontati per un anime che mira a intrattenere bambini.
Il comparto visivo è forse l'aspetto peggiore di quest'opera, infatti i disegni sono a dir poco orridi e le animazioni in certe occasioni sono scarse, rendendo la grafica pessima e inguardabile; il comparto sonoro non è da meno, con effetti sonori nella norma ma sigle e doppiaggio da dimenticare.
Concludo consigliando di non vederlo assolutamente, in quanto non regala nulla di appassionante tranne alcune gare che per pochi minuti ti intrattengono; per il resto è tutto monotono e privo di senso. Anime che mira alla vendita dei gadget e a intrattenere i bambini.
Questa è una delle peggiori serie anime mai realizzate. La visione da parte mia avvenne ai tempi della sua uscita italiana e ovviamente ne rimasi fin da subito inorridito. Let's & Go è un anime realizzato al puro ed unico scopo di guadagnare soldi e non presenta nessuna qualità. Quest'anime copia spudoratamente il buon Automodelli - Mini 4 WD, che nel 1989, riuscì a diffondere nei bambini di allora la passione per queste piccole automobiline giocattolo dal design ottimo.
Let's & Go invece, oltre a sfruttare il successo dei giocattoli in tempi tardivi, conta su una realizzazione tecnica inguardabile. Se questo non dovesse bastare, ci pensa la caratterizzazione dei bimbetti che hanno un modo di comportarsi, stupido, pretenzioso e dannatamente stereotipato.
Inutile dire che la trama non esiste, ma questo non sarebbe stato un problema se il comportamento dei bambini non fosse stato ai limiti della decenza e le gare fossero state un minimo ben realizzate.
La grafica, è un pugno di indecenza grafica difficile da accettare. Troppo orrendo il character design che crea bambini dagli occhi grandi come Dvd e dall'espressione del viso stupida ed allucinata. I bambini sono caratterizzati da un aspetto decisamente arrogante, enormemente stupido e sproporzionato. La colorazione è decisamente orrenda, con il classico uso dei colori forzatamente alto e rifinito da un dettaglio dei personaggi e dei fondali bassissimo. Le animazioni sono di qualità pessima, completando così, un comparto tecnico tra i peggiori dell'animazione giapponese. La cosa che più mi fa infuriare è che qua in Italia venne imposto (come tanti altri anime insulsi di quel periodo) da Mediaset, come se si trattasse di un anime di successo, abbindolando i bambini che ovviamente non riescono a capirne la scarsità assoluta. Per finire, non poteva mancare la pessima sigla italiana di Giorgio Vanni composta con un sound Techno Trance che all'epoca sembrava un inno a diventare stupidi, banali, superficiali e modaioli. Sconsigliato a chiunque perché è un anime davvero pessimo.
Let's & Go invece, oltre a sfruttare il successo dei giocattoli in tempi tardivi, conta su una realizzazione tecnica inguardabile. Se questo non dovesse bastare, ci pensa la caratterizzazione dei bimbetti che hanno un modo di comportarsi, stupido, pretenzioso e dannatamente stereotipato.
Inutile dire che la trama non esiste, ma questo non sarebbe stato un problema se il comportamento dei bambini non fosse stato ai limiti della decenza e le gare fossero state un minimo ben realizzate.
La grafica, è un pugno di indecenza grafica difficile da accettare. Troppo orrendo il character design che crea bambini dagli occhi grandi come Dvd e dall'espressione del viso stupida ed allucinata. I bambini sono caratterizzati da un aspetto decisamente arrogante, enormemente stupido e sproporzionato. La colorazione è decisamente orrenda, con il classico uso dei colori forzatamente alto e rifinito da un dettaglio dei personaggi e dei fondali bassissimo. Le animazioni sono di qualità pessima, completando così, un comparto tecnico tra i peggiori dell'animazione giapponese. La cosa che più mi fa infuriare è che qua in Italia venne imposto (come tanti altri anime insulsi di quel periodo) da Mediaset, come se si trattasse di un anime di successo, abbindolando i bambini che ovviamente non riescono a capirne la scarsità assoluta. Per finire, non poteva mancare la pessima sigla italiana di Giorgio Vanni composta con un sound Techno Trance che all'epoca sembrava un inno a diventare stupidi, banali, superficiali e modaioli. Sconsigliato a chiunque perché è un anime davvero pessimo.
"Let's & go" è un anime commerciale del 1996 che viene pensato per un pubblico di bambini al fine di promuovere le macchinine che esso pubblicizza. Premetto che non do questo voto per il fatto che è un prodotto da merchandising, se fatti bene questi titoli fanno comunque piacere, ma in questa serie ho trovato solamente aspetti negativi.
La trama è più semplice possibile: i protagonisti sono due fratellini che con i loro amici gareggiano per diventare i migliori del mondo nelle sfide per automobiline. I personaggi però sono privi di personalità e stereotipati, e questa è una grave pecca perché lascia comunque un senso plasticoso e di vuoto.
La grafica è altamente insufficiente. I visi sono tutti uguali, e per di più sproporzionati. Tutti i personaggi con orecchie enormi senza senso e spesso persino i modellini di macchinine sono disegnati male.
Il doppiaggio italiano rispetto alla media a cui ci si è abituati, presenta gravi pecche, con voci dei personaggi irritanti e scadenti.
Non riesco davvero a trovare aspetti positivi in questo prodotto, che infatti sconsiglio chiaramente a chi non è più bambino, ma che sconsiglierei anche ai bambini stessi, che hanno la possibilità di vedere prodotti destinati al loro target decisamente migliori di questo.
La trama è più semplice possibile: i protagonisti sono due fratellini che con i loro amici gareggiano per diventare i migliori del mondo nelle sfide per automobiline. I personaggi però sono privi di personalità e stereotipati, e questa è una grave pecca perché lascia comunque un senso plasticoso e di vuoto.
La grafica è altamente insufficiente. I visi sono tutti uguali, e per di più sproporzionati. Tutti i personaggi con orecchie enormi senza senso e spesso persino i modellini di macchinine sono disegnati male.
Il doppiaggio italiano rispetto alla media a cui ci si è abituati, presenta gravi pecche, con voci dei personaggi irritanti e scadenti.
Non riesco davvero a trovare aspetti positivi in questo prodotto, che infatti sconsiglio chiaramente a chi non è più bambino, ma che sconsiglierei anche ai bambini stessi, che hanno la possibilità di vedere prodotti destinati al loro target decisamente migliori di questo.
Eccoci con un'altra serie in cui tutto gira attorno a una cosa e una sola! E' la volta delle mini 4WD dotate d'intelligenza.
La trama è... beh, un aspetto secondario visto con gli occhi degli autori, in ogni caso il tema centrale sono le corse tra queste piccole automobiline che partono come semplice gioco per bambini, per poi diventare oggetto di culto di ogni persona esistente sul pianta, quindi nel mondo di "Let's & Go", se non hai una mini 4WD, non sei nessuno, anche se possiedi tre lauree e sette master.
In Italia le mini 4WD sono state messe in vendita molti anni prima che questa abominevole serie venisse messa in onda, ed erano reperibili quasi in ogni negozio di modellismo. Si tratta oltretutto di macchinine in grado di correre solo su linea retta, tant'è che per creare delle gare serie c'era bisogno di un tracciato che si acquistava, a caro prezzo, a parte. Perché dico tutto ciò? Semplicemente perché nel mondo di "Let's & Go" queste 4WD riescono non solo a curvare secondo gli ordini impartiti dai proprietari, ma anche a saltare e a effettuare acrobazie speciali, ecc.
Ma se fanno tutto le macchinine, in fin dei conti, i loro proprietari, bimbetti di 5 anni, a che cosa servono? Ma è semplicissimo: gli corrono dietro dando loro le varie indicazioni su cosa fare. Eh sì, perché una macchinina grande meno del palmo della mano di un bambino possiede una tecnologia in grado di comprendere il linguaggio umano e agire di conseguenza. Qui non c'è fantascienza, ma idiozia, considerando poi che il mondo intero, sempre di "Let's & Go" grazie al cielo, osserva con sguardo inebetito ogni gara delle 4WD. Probabilmente, anzi sicuramente, gli altri sport e competizioni sono stati messi al bando.
Tecnicamente "Let's & Go" è, come prevedibile, assurdamente al di sotto della media. I disegni sono un tripudio di capigliature che fanno un baffo perfino a "Dragon Ball", i colori assurdamente sgargianti e le animazioni rendono male anche da ferme. Neanche la modellazione delle macchinine si salva, facendole apparire decisamente poco dettagliate nonostante l'anime si basi solo su quelle. Il comparto audio è scarno e inascoltabile, tanto che perfino una banda suonata da scimmie in calore risulterebbe più armoniosa.
"Let's & Go" si va a piazzare come ennesimo anime (cof cof...) dagli obiettivi esclusivamente commerciali e pertanto, come opere dallo stesso obiettivo, non vale neanche il tempo dedicato a recensirlo.
La trama è... beh, un aspetto secondario visto con gli occhi degli autori, in ogni caso il tema centrale sono le corse tra queste piccole automobiline che partono come semplice gioco per bambini, per poi diventare oggetto di culto di ogni persona esistente sul pianta, quindi nel mondo di "Let's & Go", se non hai una mini 4WD, non sei nessuno, anche se possiedi tre lauree e sette master.
In Italia le mini 4WD sono state messe in vendita molti anni prima che questa abominevole serie venisse messa in onda, ed erano reperibili quasi in ogni negozio di modellismo. Si tratta oltretutto di macchinine in grado di correre solo su linea retta, tant'è che per creare delle gare serie c'era bisogno di un tracciato che si acquistava, a caro prezzo, a parte. Perché dico tutto ciò? Semplicemente perché nel mondo di "Let's & Go" queste 4WD riescono non solo a curvare secondo gli ordini impartiti dai proprietari, ma anche a saltare e a effettuare acrobazie speciali, ecc.
Ma se fanno tutto le macchinine, in fin dei conti, i loro proprietari, bimbetti di 5 anni, a che cosa servono? Ma è semplicissimo: gli corrono dietro dando loro le varie indicazioni su cosa fare. Eh sì, perché una macchinina grande meno del palmo della mano di un bambino possiede una tecnologia in grado di comprendere il linguaggio umano e agire di conseguenza. Qui non c'è fantascienza, ma idiozia, considerando poi che il mondo intero, sempre di "Let's & Go" grazie al cielo, osserva con sguardo inebetito ogni gara delle 4WD. Probabilmente, anzi sicuramente, gli altri sport e competizioni sono stati messi al bando.
Tecnicamente "Let's & Go" è, come prevedibile, assurdamente al di sotto della media. I disegni sono un tripudio di capigliature che fanno un baffo perfino a "Dragon Ball", i colori assurdamente sgargianti e le animazioni rendono male anche da ferme. Neanche la modellazione delle macchinine si salva, facendole apparire decisamente poco dettagliate nonostante l'anime si basi solo su quelle. Il comparto audio è scarno e inascoltabile, tanto che perfino una banda suonata da scimmie in calore risulterebbe più armoniosa.
"Let's & Go" si va a piazzare come ennesimo anime (cof cof...) dagli obiettivi esclusivamente commerciali e pertanto, come opere dallo stesso obiettivo, non vale neanche il tempo dedicato a recensirlo.
"Let's & Go" è uno dei tanti anime creati per puro merchandising, infatti l'unico scopo della serie era far acquistare queste macchinine ai ragazzini.
A dirla tutta io le avevo comprate ancora prima di sapere che fossero basate su un anime e devo dire che "Let's & go" è talmente ridicolo che è impossibile guardarlo con occhi seri.
La serie è basata sulle gare di macchinine tra ragazzini, se non fosse che queste macchine hanno un "cervello" proprio come le trottole di "BeyBlade", altro puro merchandising.
Quando ci giocavo io la macchinina andava diritta fino a sbattere contro il muro, salvo poi cambiare direzione grazie alle rotelline che aveva sui fianchi. Qua invece c'è un crescendo di stupidaggini che parte dalla prima per finire all'ultima puntata. Le macchinine, come in un gioco di ruolo, gareggiando impareranno nuove mosse, riusciranno a saltare in aria da sole e a creare dei tornado per arrivare prima al traguardo, a zigzagare alla velocità della luce tra curve dove normalmente si sarebbero incastrate, e altre "acrobazie".
L'unico ruolo dei ragazzini è girare il tasto da off a on e metterle sulla pista curandosi anche di rimettercele nel caso in cui un avversario le sbatta fuori. Ah, dimenticavo: le rincorreranno e urleranno loro cosa fare per tutta la corsa, come se la macchinina fosse un pokemon che fa quello che le dici.
Fortunatamente le macchinine sono realizzate piuttosto bene e con una certa varietà e fantasia. La stessa cosa non si può dire dei personaggi, veramente tra i più brutti charachter design che io ricordi, con orecchie gigantesche, pettinature oscene e con disegni fatti con i piedi.
La trama è, ovviamente, un optional, quindi non aspettatevi molto; se avete più di 10 anni potete anche evitare del tutto di guardare quest'anime.
Le gare, che dovrebbero creare un minimo di suspense, sono invece un agglomerato di prevedibilità. Senza nemmeno aver guardato una puntata potrete capire chi la vincerà.
In conclusione l'unica cosa che salverei di "Let's & Go" sono le macchinine, ma non quelle dell'anime, bensì quelle prodotte dal merchandising, che costituiscono comunque un bel gioco con cui divertirsi con gli amici, cosa che invece non si può dire della serie.
Per fare una battuta si potrebbe concludere dicendo: "VM. 10", dove la "M" sta per maggiori, non per minori.
A dirla tutta io le avevo comprate ancora prima di sapere che fossero basate su un anime e devo dire che "Let's & go" è talmente ridicolo che è impossibile guardarlo con occhi seri.
La serie è basata sulle gare di macchinine tra ragazzini, se non fosse che queste macchine hanno un "cervello" proprio come le trottole di "BeyBlade", altro puro merchandising.
Quando ci giocavo io la macchinina andava diritta fino a sbattere contro il muro, salvo poi cambiare direzione grazie alle rotelline che aveva sui fianchi. Qua invece c'è un crescendo di stupidaggini che parte dalla prima per finire all'ultima puntata. Le macchinine, come in un gioco di ruolo, gareggiando impareranno nuove mosse, riusciranno a saltare in aria da sole e a creare dei tornado per arrivare prima al traguardo, a zigzagare alla velocità della luce tra curve dove normalmente si sarebbero incastrate, e altre "acrobazie".
L'unico ruolo dei ragazzini è girare il tasto da off a on e metterle sulla pista curandosi anche di rimettercele nel caso in cui un avversario le sbatta fuori. Ah, dimenticavo: le rincorreranno e urleranno loro cosa fare per tutta la corsa, come se la macchinina fosse un pokemon che fa quello che le dici.
Fortunatamente le macchinine sono realizzate piuttosto bene e con una certa varietà e fantasia. La stessa cosa non si può dire dei personaggi, veramente tra i più brutti charachter design che io ricordi, con orecchie gigantesche, pettinature oscene e con disegni fatti con i piedi.
La trama è, ovviamente, un optional, quindi non aspettatevi molto; se avete più di 10 anni potete anche evitare del tutto di guardare quest'anime.
Le gare, che dovrebbero creare un minimo di suspense, sono invece un agglomerato di prevedibilità. Senza nemmeno aver guardato una puntata potrete capire chi la vincerà.
In conclusione l'unica cosa che salverei di "Let's & Go" sono le macchinine, ma non quelle dell'anime, bensì quelle prodotte dal merchandising, che costituiscono comunque un bel gioco con cui divertirsi con gli amici, cosa che invece non si può dire della serie.
Per fare una battuta si potrebbe concludere dicendo: "VM. 10", dove la "M" sta per maggiori, non per minori.
Let's & Go è una serie di automobilismo molto simpatica. Ho visto tutti gli episodi su Italia1 e mi sono piaciuti davvero tanto. La trama è molto carina, anche se in alcuni punti è un po' scontata e delle volte anche un po' infantile. Le corse con queste automobiline sono davvero molto belle anche se a volte sono un po' ripetitive, perché sono tutte molto simili tra loro.
Devo dire che i disegni non sono proprio molto belli, ma comunque non sono bruttissimi, perché sono un po' troppo infantili.
Consiglio quest'anime a tutti coloro a cui piace questo genere di animazione. Buona visione.
Devo dire che i disegni non sono proprio molto belli, ma comunque non sono bruttissimi, perché sono un po' troppo infantili.
Consiglio quest'anime a tutti coloro a cui piace questo genere di animazione. Buona visione.
Qui è stato ricopiato e riproposto un vecchio tema appartenente ad un vecchio anime dello stesso genere che si chiamava "Automodelli", anche lì, come qui, protagoniste le mini4wd, in una gara sempre dal ritmo serrato e perlopiù imprevedibile.
Sicuramente ha il punto debole di avere degli scontri di una prevedibilità sconcertante, come a dire "cronaca di una vittoria già annunciata" e in effetti la maggior parte degli episodi ha questo modo di svolgersi.
Il canovaccio viene ripetuto e ritrito in vari modi, fino quasi alla noia, si distingue dall'altro anime sopra menzionato per via dei protagonisti che hanno delle orecchie spropositate che strapperei volentieri a morsi!
Difatti i disegni sono realizzati abbastanza male, mi riferisco ovviamente al character design dei personaggi, fortunatamente le piccole vetturine sembrano disegnate meglio, ma ancor meglio erano disegnate quelle di Automodelli, sinceramente reggono poco il confronto.
Per dar spazio all'imprevedibilità della gara e alla velocità della medesima sono stati molti i particolari artistici trascurati, come si può benissimo notare, però fortunatamente ha dalla sua il pregio di migliorare i fini dei protagonisti episodio dopo episodio, rendendo meno piatta del solito la narrazione.
A mio avviso si poteva rimediare all'ovvietà partendo dall'altro anime che ho messo in paragone, e cercare, con le tecniche nuove di animazione, non di sempificare il chara dle prodotto, ma di migliorarlo nella definizione dei disegni, che a mio avviso hanno risentito molto di questa lacuna, orecchie a parte, ovviamente!
La morale di questo anime è praticamente già scritta, le esperienze e gli avversari incontrati rendono più maturi i protagonisti, in cui vedono nelle nuove sfide non dei nemici, ma degli avversari da battere per cercare di dimostrare non tanto di essere i migliori o i più forti, ma di far vedere che è sempre un gioco, e come tale va trattato.
I modellini come queste macchine sono un semplicissimo passatempo, e l'autore vuole dirci che il più delle volte nei giochi non bisogna prendersi sul serio, bisogna partecipare divertendosi, rispondendo ad un vecchio concetto decuberteniano.
La vita va invece presa sul serio nei momenti in cui occorre farlo, e visto che il gioco rientra nella nostra vita bisogna sapersi comportare di conseguenza, senza cercare degli agonismi o delle lotte inutili, perchè ripeto, è sempre un semplicissimo gioco.
Da premiare comunque il coraggio dei produttori per aver potrtato avanti questa serie, che comunque un discreto successo in patria è riuscito ad averlo, e i doppiatori italiani presenti sono tutti di prima scelta: Paolo Torrisi, Simone D'Andrea, Marcella Silvestri, Stefano Albertini, solo per citarne alcuni di grossi nomi che ritroviamo nelle più famose produzioni arrivate nel nostro Paese.
Sicuramente ha il punto debole di avere degli scontri di una prevedibilità sconcertante, come a dire "cronaca di una vittoria già annunciata" e in effetti la maggior parte degli episodi ha questo modo di svolgersi.
Il canovaccio viene ripetuto e ritrito in vari modi, fino quasi alla noia, si distingue dall'altro anime sopra menzionato per via dei protagonisti che hanno delle orecchie spropositate che strapperei volentieri a morsi!
Difatti i disegni sono realizzati abbastanza male, mi riferisco ovviamente al character design dei personaggi, fortunatamente le piccole vetturine sembrano disegnate meglio, ma ancor meglio erano disegnate quelle di Automodelli, sinceramente reggono poco il confronto.
Per dar spazio all'imprevedibilità della gara e alla velocità della medesima sono stati molti i particolari artistici trascurati, come si può benissimo notare, però fortunatamente ha dalla sua il pregio di migliorare i fini dei protagonisti episodio dopo episodio, rendendo meno piatta del solito la narrazione.
A mio avviso si poteva rimediare all'ovvietà partendo dall'altro anime che ho messo in paragone, e cercare, con le tecniche nuove di animazione, non di sempificare il chara dle prodotto, ma di migliorarlo nella definizione dei disegni, che a mio avviso hanno risentito molto di questa lacuna, orecchie a parte, ovviamente!
La morale di questo anime è praticamente già scritta, le esperienze e gli avversari incontrati rendono più maturi i protagonisti, in cui vedono nelle nuove sfide non dei nemici, ma degli avversari da battere per cercare di dimostrare non tanto di essere i migliori o i più forti, ma di far vedere che è sempre un gioco, e come tale va trattato.
I modellini come queste macchine sono un semplicissimo passatempo, e l'autore vuole dirci che il più delle volte nei giochi non bisogna prendersi sul serio, bisogna partecipare divertendosi, rispondendo ad un vecchio concetto decuberteniano.
La vita va invece presa sul serio nei momenti in cui occorre farlo, e visto che il gioco rientra nella nostra vita bisogna sapersi comportare di conseguenza, senza cercare degli agonismi o delle lotte inutili, perchè ripeto, è sempre un semplicissimo gioco.
Da premiare comunque il coraggio dei produttori per aver potrtato avanti questa serie, che comunque un discreto successo in patria è riuscito ad averlo, e i doppiatori italiani presenti sono tutti di prima scelta: Paolo Torrisi, Simone D'Andrea, Marcella Silvestri, Stefano Albertini, solo per citarne alcuni di grossi nomi che ritroviamo nelle più famose produzioni arrivate nel nostro Paese.
E' il solito anime da merchandising, come Yu-gi-oh o Pokemon, solo che in quest'anime si trovano le macchinine da corsa (devo ammettere che le comprai).
Comunque, quest'anime parla di ragazzini che gareggiano con le loro macchinine in dei campionati. L'anime come sceneggiatura è un po' monotono: sempre le solite sfide. I disegni sono carini (però queste orrecchione stonano).
Voto: 6.
Comunque, quest'anime parla di ragazzini che gareggiano con le loro macchinine in dei campionati. L'anime come sceneggiatura è un po' monotono: sempre le solite sfide. I disegni sono carini (però queste orrecchione stonano).
Voto: 6.
Let’s and Go… un’ “anime”, se così può essere definito, pessimo.
Infatti penso fosse proprio l’ultimo “cartone” (chiamiamolo così che è meglio) che mi sarei aspettato di trovare su Animeclick.
La trama, insulsa, racconta la storia di un gruppo di ragazzi, uniti dalla passione per il gioco delle automobiline da corsa, che riescono a fare effetti spettacolari come il tornado per spingere avanti le altre, o roba simile, tutto a comando vocale.
Infatti come è noto le macchinine hanno solo il pulsante ON/OFF, ma alcune riescono persino ad arrampicarsi ai muri.
Comunque tolto il commento, la storia parla di questi ragazzi che vogliono diventare campioni del mondo, anche se credo di aver perso un passaggio importante, cioè il cambio dei protagonisti: infatti dopo che i primi che ho visto sono diventati campioni, ho smesso di guardarlo, poi quando ho ripreso c’era un altro gruppo, con una storia totalmente diversa.
Comunque, penso racconti le stesse cose.
Sono principianti, poi modificano le macchinine, esse riescono anche a fare i frappé e poi diventano campioni.
Fine.
Ma se la trama fa pena, i disegni sono ancora peggio.
La faccia sproporzionata al corpo, con capelli antigravitazionali e/o che ricoprono l’intera faccia, come l’assistente di un dottore che voleva creare l’automobilina perfetta, da cui spuntano orecchie enormi.
Inoltre non c’e cura dei particolari, tutta la serie sembra uno schizzo malfatto.
Le animazioni penso abbiano una nota importante. Infatti a mio parere sono l’unica cosa decente.
Inoltre il carattere della gran parte dei personaggi è odioso. Infatti troviamo il solito bullo che dice “Adesso ti batto” e l’altro “Mi sta bene,che la corsa abbia inizio”e il bullo perde, sfottuto dal protagonista di turno.
Beh, comunque non ci si poteva aspettare altro da un’ “anime” comprato da Mediaset..
Un’ insulto ai veri anime…
Scusate i commenti, la recensione è diventata un po’ troppo soggettiva, ma non sono riuscito a trattenermi davanti a tanto squallore
Infatti penso fosse proprio l’ultimo “cartone” (chiamiamolo così che è meglio) che mi sarei aspettato di trovare su Animeclick.
La trama, insulsa, racconta la storia di un gruppo di ragazzi, uniti dalla passione per il gioco delle automobiline da corsa, che riescono a fare effetti spettacolari come il tornado per spingere avanti le altre, o roba simile, tutto a comando vocale.
Infatti come è noto le macchinine hanno solo il pulsante ON/OFF, ma alcune riescono persino ad arrampicarsi ai muri.
Comunque tolto il commento, la storia parla di questi ragazzi che vogliono diventare campioni del mondo, anche se credo di aver perso un passaggio importante, cioè il cambio dei protagonisti: infatti dopo che i primi che ho visto sono diventati campioni, ho smesso di guardarlo, poi quando ho ripreso c’era un altro gruppo, con una storia totalmente diversa.
Comunque, penso racconti le stesse cose.
Sono principianti, poi modificano le macchinine, esse riescono anche a fare i frappé e poi diventano campioni.
Fine.
Ma se la trama fa pena, i disegni sono ancora peggio.
La faccia sproporzionata al corpo, con capelli antigravitazionali e/o che ricoprono l’intera faccia, come l’assistente di un dottore che voleva creare l’automobilina perfetta, da cui spuntano orecchie enormi.
Inoltre non c’e cura dei particolari, tutta la serie sembra uno schizzo malfatto.
Le animazioni penso abbiano una nota importante. Infatti a mio parere sono l’unica cosa decente.
Inoltre il carattere della gran parte dei personaggi è odioso. Infatti troviamo il solito bullo che dice “Adesso ti batto” e l’altro “Mi sta bene,che la corsa abbia inizio”e il bullo perde, sfottuto dal protagonista di turno.
Beh, comunque non ci si poteva aspettare altro da un’ “anime” comprato da Mediaset..
Un’ insulto ai veri anime…
Scusate i commenti, la recensione è diventata un po’ troppo soggettiva, ma non sono riuscito a trattenermi davanti a tanto squallore
Moltissimi anni or sono, 1991 per la precisione, esisteva un cartone simpaticissimo, e che mi piaceva da matti, chiamato "AUTOMODELLI MINI 4WD". Quattordici(!!!) anni dopo in tv compare questa sottospecie di "seguito", se così si può chiamare. Spiacenti, ma dell'originale questo qua non c'ha un benemerito. Il disegno è orrendo e i personaggi sono a dir poco irritanti e antipatici. Le gare tenevano col fiato sospeso, qua invece sono scontate e noiose. Ma perchè fanno vedere certe porcate e i cartoni veramente validi (uno a caso: ROZEN!) non li considerano neanche?
Premetto: questo NON è un anime! O meglio, lo è, ma non merita di essere chiamato tale! Disegni pessimi, voci dei personaggi irritanti e in generale è insulso sotto ogni punto di vista! Può andar bene a un bambino piccolo, ma personalmente consiglio vivamente di fargli vedere qualcosa di più intelligente! Oltretutto il modo in cui viaggiano le automobiline (realmente esistenti) è oltremodo contrario a qualunque logica astrofisica! Do 2 solo perché è divertente vedere come i protagonisti "truccano" le loro automobiline, per il resto sta serie fa PENA, tant'è che ne sono riuscito a vedere solo 5 episodi, tra l'altro neanche interamente. Puntate ad altro.
Ottima/Buona serie sulle automobiline da corsa a quattro ruote motrici, (si può dire che sia il successore di una serie andata in onda su Junior TV qualche anno fa), peccato però per l'adattamento poco serio e meno professionale della 1a serie. Però io ho anche la 2a e la 3a serie "Let's & Go WGP" e "Let's & Go MAX" (su Italia 1 riunite sotto un unico titolo e trasmesse in blocco) si puo dire dalla 3a serie l'adattamento é migliorato, recuperando i nomi giapponesi dei protagonisti della 1a e 2a serie.