Boys Be...
"Boys Be" mi è sembrato, tra gli innumerevoli anime scolastici/sentimentali, avere un qualcosa in più rispetto a quanto offerto dai prodotti analoghi. Gli episodi narrano le storie sentimentali di un gruppo di compagni di classe, situazione comune nel genere; qui però gli autori hanno scelto, nel corso dei pochi episodi realizzati (tredici), di creare una serie di storie all'apparenza autoconclusive ognuna delle quali è incentrata su uno dei personaggi della serie. Lo spettatore si trova davanti a un nuovo personaggio ad ogni episodio, che viene presentato e di cui ci viene narrata la sua storia - e i suoi tormenti sentimentali - senza cadere in situazioni drammatiche o eccessivamente sdolcinate. Sullo sfondo di queste storie si snoda la nascita e l'evoluzione delle relazioni che ci sono tra i personaggi principali, che vengono mostrate come il naturale passaggio da un'amicizia tra un ragazzo e una ragazza che si piacciono in qualcosa di più profondo.
I personaggi sono molto variegati, purtroppo la struttura della serie non permette di dare una caratterizzazione decisa a ognuno di loro ma solo di mostrare quelli che sono i tratti principali del loro animo. Tra tutti spiccano i protagonisti Kyoichi e Chiharu, che si conoscono dall'infanzia e che interpretano alla perfezione il ruolo degli innamorati timidi e timorosi di dichiararsi per non rovinare un legame che li unisce da sempre; molto interessanti anche Makoto - che segue i consigli di amore pubblicati su uno dei tanti libri che vorrebbero insegnare a conquistare una ragazza e ha un archivio con le caratteristiche di tutte le sue compagne di scuola, ma che non riesce ad avere un appuntamento con le ragazze che gli piacciono - e Yoshihiko, abilissimo nello sport che con la sua naturalezza sembra riuscire a trovare sempre le parole giuste per consolare le ragazze che si confidano con lui.
Realizzazione grafica piuttosto altalenante: niente da dire per i fondali, ricchi di dettagli e che in alcune inquadrature assomigliano a dei quadri d'autore; il character design dei personaggi invece è spesso deludente, con tratti troppo spigolosi che male si adattano a un gruppo di adolescenti. La colonna sonora rialza il livello della serie, azzeccati sia i brani delle sigle che quelli presenti all'interno di alcuni episodi; i brani in sottofondo esaltano i momenti più intensi delle varie storie narrate.
Molto interessante la scelta di aprire e chiudere gli episodi con una frase che sintetizza il contenuto della storia narrata; una scelta del genere è presente anche nell'anime "Nana" - successivo a questo, ma che io ho visionato molto prima di "Boys Be" - che, da appassionato di citazioni e frasi a effetto, ho trovato molto interessante.
In conclusione direi che "Boys Be" è una di quelle serie che non passano alla storia per la loro originalità ma che riescono a intrattenere senza troppo impegno. Ideale da vedere dopo una dura giornata per rilassarsi, può far provare quel lieve senso di struggimento per le storie d'amore appena abbozzate a chi apprezza le situazioni romantiche.
I personaggi sono molto variegati, purtroppo la struttura della serie non permette di dare una caratterizzazione decisa a ognuno di loro ma solo di mostrare quelli che sono i tratti principali del loro animo. Tra tutti spiccano i protagonisti Kyoichi e Chiharu, che si conoscono dall'infanzia e che interpretano alla perfezione il ruolo degli innamorati timidi e timorosi di dichiararsi per non rovinare un legame che li unisce da sempre; molto interessanti anche Makoto - che segue i consigli di amore pubblicati su uno dei tanti libri che vorrebbero insegnare a conquistare una ragazza e ha un archivio con le caratteristiche di tutte le sue compagne di scuola, ma che non riesce ad avere un appuntamento con le ragazze che gli piacciono - e Yoshihiko, abilissimo nello sport che con la sua naturalezza sembra riuscire a trovare sempre le parole giuste per consolare le ragazze che si confidano con lui.
Realizzazione grafica piuttosto altalenante: niente da dire per i fondali, ricchi di dettagli e che in alcune inquadrature assomigliano a dei quadri d'autore; il character design dei personaggi invece è spesso deludente, con tratti troppo spigolosi che male si adattano a un gruppo di adolescenti. La colonna sonora rialza il livello della serie, azzeccati sia i brani delle sigle che quelli presenti all'interno di alcuni episodi; i brani in sottofondo esaltano i momenti più intensi delle varie storie narrate.
Molto interessante la scelta di aprire e chiudere gli episodi con una frase che sintetizza il contenuto della storia narrata; una scelta del genere è presente anche nell'anime "Nana" - successivo a questo, ma che io ho visionato molto prima di "Boys Be" - che, da appassionato di citazioni e frasi a effetto, ho trovato molto interessante.
In conclusione direi che "Boys Be" è una di quelle serie che non passano alla storia per la loro originalità ma che riescono a intrattenere senza troppo impegno. Ideale da vedere dopo una dura giornata per rilassarsi, può far provare quel lieve senso di struggimento per le storie d'amore appena abbozzate a chi apprezza le situazioni romantiche.
Boys Be... è la trasposizione animata del famoso manga scritto da Masahiro Itabashi e disegnato da Hiroyuki Tamakoshi. Il manga, pubblicato in Giappone dal 1991 al 2001, ha avuto ottimi consensi spingendo alla produzione di questa serie. La trama segue le avventure sentimentali di alcuni giovani giapponesi. A differenza della sua versione cartacea, che cambia protagonisti e ambientazioni ad ogni volume, l'anime segue le vicende di un gruppo di liceali. La sua particolarità è quella di mostrare il mondo giovanile con un occhio fin troppo melanconico, focalizzandosi sulla sfera sentimentale dei protagonisti. La serie è stata pubblicata in Italia dalla Dynit in 3 dvd, mentre il manga è pubblicato dalla Play Press.
Boys Be... è un manga che ha avuto un discreto successo in Giappone. L'opera originale proponeva una lettura assolutamente non impegnativa, trattando argomenti come l'adolescenza e i primi amori. Bisogna sottolineare il fatto che, nonostante gli argomenti trattati, non si tratta di uno shojo ma di una semplice commedia scolastica. E' stata proprio la popolarità ottenuta dal manga a far si che venisse realizzata una trasposizione animata, che è proprio quella di cui andrò a parlare. Come ho già accennato poco fa, l'opera originale aveva come caratteristica il fatto di cambiare protagonisti e ambientazioni ad ogni volume. A differenza della sua versione cartacea, l'anime segue le vicende di un gruppo di liceali alle prese con quelle che si potrebbero definire delle classiche vicende amorose. Essere ragazzi... è questo il tema principale della serie, che indulge nei classici elementi delle commedie scolastiche sentimentali: la scuola, i club scolastici, gli amici, i primi amori, i propri sogni e le proprie aspirazioni. Il tutto è scandito dal lento scorrere del tempo e dal susseguirsi delle stagioni. Stagioni che sembrano coincidere con l'evolversi dei sentimenti dei personaggi. Il tema delle stagioni è sottolineato anche dal fatto che gli episodi sono divisi principalmente in quattro capitoli, uno per ogni stagione.
La trama è piuttosto semplice e tra gli episodi non c'è un filo conduttore degno di questo nome. Accanto ad una sceneggiatura mediocre vengono accostati dei personaggi decisamente poco caratterizzati. Non ci sono dei veri e propri protagonisti, che ogni episodio si sofferma su un personaggio diverso, ma si può dire che le storie ruotino attorno ad un gruppo di ragazzi delle superiori tra cui spicca la coppia formata da Kyoichi e Chiharu, protagonisti del primo episodio. Lo svolgimento è piuttosto lento e questo di certo non aiuta a mantenere viva l'attenzione dello spettatore. L'unica cosa che salva la serie sono le atmosfere che riescono a rendere bene le indecisioni, i sentimenti e le speranze tipiche della giovinezza. E' proprio quest'atmosfera ricca di sentimento che da quel qualcosa in più ad alcuni episodi, rendendoli decisamente piacevoli. L'atmosfera generale però è un po' troppo malinconica. Ogni episodio inizia e finisce con delle frasi volutamente "poetiche" ma che sembrano essere fin troppo scontate e banali (come se le avessero tirate fuori da una confezione di Baci Perugina).
Nonostante tutto gli episodi si lasciano vedere (alcuni più di altri) anche se molti risultano piuttosto melensi. La realizzazione tecnica è un altro punto dolente. Nonostante i disegni color pastello siano decisamente azzeccati e alcuni sfondi siano molto suggestivi (come il viale con i ciliegi in fiore nel primo episodio) nel complesso il livello qualitativo è piuttosto mediocre. Il character design è poco curato. Il livello dei disegni è a dir poco altalenante, passando da episodi realizzati abbastanza bene a altri affetti da diverse imprecisioni ed evidenti errori di prospettiva. La colonna sonora si fa notare a mala pena ma in compenso le sigle cantate da Aki Maeda sono piuttosto orecchiabili. In mezzo a tutti questi difetti bisogna dire che il doppiaggio italiano è davvero ottimo. Boys Be... è un anime nato sull'onda del successo dell'omonimo manga, di cui però non riesce a raggiungere il livello qualitativo. Si tratta senza dubbio una serie senza troppe pretese, che se presa con il contagocce è abbastanza gradevole, ma che nel complesso risulta piuttosto monotona.
Boys Be... è un manga che ha avuto un discreto successo in Giappone. L'opera originale proponeva una lettura assolutamente non impegnativa, trattando argomenti come l'adolescenza e i primi amori. Bisogna sottolineare il fatto che, nonostante gli argomenti trattati, non si tratta di uno shojo ma di una semplice commedia scolastica. E' stata proprio la popolarità ottenuta dal manga a far si che venisse realizzata una trasposizione animata, che è proprio quella di cui andrò a parlare. Come ho già accennato poco fa, l'opera originale aveva come caratteristica il fatto di cambiare protagonisti e ambientazioni ad ogni volume. A differenza della sua versione cartacea, l'anime segue le vicende di un gruppo di liceali alle prese con quelle che si potrebbero definire delle classiche vicende amorose. Essere ragazzi... è questo il tema principale della serie, che indulge nei classici elementi delle commedie scolastiche sentimentali: la scuola, i club scolastici, gli amici, i primi amori, i propri sogni e le proprie aspirazioni. Il tutto è scandito dal lento scorrere del tempo e dal susseguirsi delle stagioni. Stagioni che sembrano coincidere con l'evolversi dei sentimenti dei personaggi. Il tema delle stagioni è sottolineato anche dal fatto che gli episodi sono divisi principalmente in quattro capitoli, uno per ogni stagione.
La trama è piuttosto semplice e tra gli episodi non c'è un filo conduttore degno di questo nome. Accanto ad una sceneggiatura mediocre vengono accostati dei personaggi decisamente poco caratterizzati. Non ci sono dei veri e propri protagonisti, che ogni episodio si sofferma su un personaggio diverso, ma si può dire che le storie ruotino attorno ad un gruppo di ragazzi delle superiori tra cui spicca la coppia formata da Kyoichi e Chiharu, protagonisti del primo episodio. Lo svolgimento è piuttosto lento e questo di certo non aiuta a mantenere viva l'attenzione dello spettatore. L'unica cosa che salva la serie sono le atmosfere che riescono a rendere bene le indecisioni, i sentimenti e le speranze tipiche della giovinezza. E' proprio quest'atmosfera ricca di sentimento che da quel qualcosa in più ad alcuni episodi, rendendoli decisamente piacevoli. L'atmosfera generale però è un po' troppo malinconica. Ogni episodio inizia e finisce con delle frasi volutamente "poetiche" ma che sembrano essere fin troppo scontate e banali (come se le avessero tirate fuori da una confezione di Baci Perugina).
Nonostante tutto gli episodi si lasciano vedere (alcuni più di altri) anche se molti risultano piuttosto melensi. La realizzazione tecnica è un altro punto dolente. Nonostante i disegni color pastello siano decisamente azzeccati e alcuni sfondi siano molto suggestivi (come il viale con i ciliegi in fiore nel primo episodio) nel complesso il livello qualitativo è piuttosto mediocre. Il character design è poco curato. Il livello dei disegni è a dir poco altalenante, passando da episodi realizzati abbastanza bene a altri affetti da diverse imprecisioni ed evidenti errori di prospettiva. La colonna sonora si fa notare a mala pena ma in compenso le sigle cantate da Aki Maeda sono piuttosto orecchiabili. In mezzo a tutti questi difetti bisogna dire che il doppiaggio italiano è davvero ottimo. Boys Be... è un anime nato sull'onda del successo dell'omonimo manga, di cui però non riesce a raggiungere il livello qualitativo. Si tratta senza dubbio una serie senza troppe pretese, che se presa con il contagocce è abbastanza gradevole, ma che nel complesso risulta piuttosto monotona.
'Boys Be...' è una commedia scolastico sentimentale che ci riporta all'adolescenza, narrata come se fosse una poesia. Non particolarmente grintosa, può risultare noiosa e scontata, priva di colpi di scena. Si è forse pensato di ravvivarla inserendo, a metà di ogni episodio, piccoli filmati di vita reale, in cui parti del corpo di ragazze in costume o short dovrebbero risultare provocanti, ma a mio avviso invece fanno scadere parecchio l'anime.
Ci sono sei ragazzi/e ognuno con un sogno: l'artista, lo sportivo, il gigolò e tra le ragazze "il maschiaccio", la sapientona e la sensibile. Nel complesso è un anime guardabile.
Ci sono sei ragazzi/e ognuno con un sogno: l'artista, lo sportivo, il gigolò e tra le ragazze "il maschiaccio", la sapientona e la sensibile. Nel complesso è un anime guardabile.
Mi piacerebbe avere visto "Boys Be..." all'età giusta. Oggi forse sarei una persona diversa, con meno timori per il futuro, con una consapevolezza diversa del mondo che mi circondava, e avrei vissuto l'adolescenza con un po' più di coraggio.
Davvero una perla è quest'anime, intriso di poesia, di ottimismo, di sentimenti scartati come caramelle e fatti assaporare leggermente a chi guarda le immagini e ascolta le parole susseguirsi sullo schermo.
Gli episodi sembrano scollegati tra di loro, tutti autoconclusivi, almeno all'inizio, e si concentrano sulle storie di tre ragazzi, tre amici che sono legati forse più dalle loro diversità che da altro. La trama che può sembrare leggera, a dire il vero un po' scontata, è in realtà il ricettacolo di una mentalità tutta orientale, di passioni nascoste, celate, che solo con il tempo, con la maturità, con il confronto, riescono a emergere realmente.
L'anime è un passeggiare tra i pensieri di Kyoichi che, personaggio perno dell'intera seria, è voce narrante e summa dell'intero arco temporale che raccoglie un anno, dalla fioritura dei ciliegi alla loro rinascita un anno dopo. Un anello che lega un'insieme di storie, più o meno appassionanti, che scorrono e lasciano sedimentare le esperienze dei personaggi. Ci sono intrecci di storie come cesti di vimini, di coincidenze e drammi e storie allegre. Il tutto con un filo di poesia d'anima che viene magistralmente lavorato con certosina cura.
Aprendo una parentesi tecnica che forse irrompe prepotente nell'aere leggero che lascia quest'anime, devo ammettere che il disegno pulito e non troppo tronfio dei personaggi mi piace particolarmente, senza utilizzo di computer grafica (ininfluente e davvero non necessaria), e con un doppiaggio che non eccelle ma neppure delude. Una nota particolare va alla cura dei fondali, soprattutto nell'ultimo episodio, che vanno davvero apprezzati e lodati per cura e spettacolarità d'emozione. Difficile trovare un anime che riesca a rendere così bene l'emozione e l'estasi che vede un personaggio davanti a un panorama.
Pervaso da un senso di pace e speranza, alla fine, non posso non consigliare a chiunque abbia un po' voglia di sognare, immerso in una poesia ed una realtà così diversa eppure così simile a quella Europea, quest'anime, sicuramente messo nella bacheca dei miei preferiti.
Davvero una perla è quest'anime, intriso di poesia, di ottimismo, di sentimenti scartati come caramelle e fatti assaporare leggermente a chi guarda le immagini e ascolta le parole susseguirsi sullo schermo.
Gli episodi sembrano scollegati tra di loro, tutti autoconclusivi, almeno all'inizio, e si concentrano sulle storie di tre ragazzi, tre amici che sono legati forse più dalle loro diversità che da altro. La trama che può sembrare leggera, a dire il vero un po' scontata, è in realtà il ricettacolo di una mentalità tutta orientale, di passioni nascoste, celate, che solo con il tempo, con la maturità, con il confronto, riescono a emergere realmente.
L'anime è un passeggiare tra i pensieri di Kyoichi che, personaggio perno dell'intera seria, è voce narrante e summa dell'intero arco temporale che raccoglie un anno, dalla fioritura dei ciliegi alla loro rinascita un anno dopo. Un anello che lega un'insieme di storie, più o meno appassionanti, che scorrono e lasciano sedimentare le esperienze dei personaggi. Ci sono intrecci di storie come cesti di vimini, di coincidenze e drammi e storie allegre. Il tutto con un filo di poesia d'anima che viene magistralmente lavorato con certosina cura.
Aprendo una parentesi tecnica che forse irrompe prepotente nell'aere leggero che lascia quest'anime, devo ammettere che il disegno pulito e non troppo tronfio dei personaggi mi piace particolarmente, senza utilizzo di computer grafica (ininfluente e davvero non necessaria), e con un doppiaggio che non eccelle ma neppure delude. Una nota particolare va alla cura dei fondali, soprattutto nell'ultimo episodio, che vanno davvero apprezzati e lodati per cura e spettacolarità d'emozione. Difficile trovare un anime che riesca a rendere così bene l'emozione e l'estasi che vede un personaggio davanti a un panorama.
Pervaso da un senso di pace e speranza, alla fine, non posso non consigliare a chiunque abbia un po' voglia di sognare, immerso in una poesia ed una realtà così diversa eppure così simile a quella Europea, quest'anime, sicuramente messo nella bacheca dei miei preferiti.
Questo anime è ambientato in epoca contemporanea, ed è del genere scolastico, sentimentale. Parla dei rapporti sentimentali fra un piccolo gruppo di studenti. Ogni episodio è autoconclusivo, pur essendoci un filo che li unisce tutti. Tra i personaggi troviamo un ragazzo anti-sportivo, timido, riflessivo. Troviamo anche un ragazzo bravissimo a baseball, alto di statura e un po'... lento con le ragazze. Poi troviamo un ragazzo castano con la coda, il classico esagitato che vive per le ragazze, tipo Komatsu di Orange Road, per intenderci. Invece, tra le ragazze abbiamo un'alta, abile e sportiva studentessa, considerata un maschiaccio. Troviamo anche la tipica secchiona con gli occhiali grandi e tondi, e altri personaggi minori.
Come dicevo, la storia narra dei rapporti sentimentali fra questi ragazzi. Gli episodi sono suddivisi per stagioni atmosferiche, in quanto l'autore intende rapportare le stagioni climatiche alle stagioni del cuore.
Passiamo all'analisi tecnica. Il character design è carino, ma si poteva fare meglio. L'animazione è un po' scarsa, ci si aspetterebbe di più da un anime moderno. Regia e sceneggiatura sono prive di lampi di genio. L'anime ha una discreta sigla a livello musicale, mentre le immagini relative sono assolutamente fuori tema. Come musica di sottofondo va segnalato un pezzo al piano, azzeccato, ma è sempre lo stesso, ripetitivo e monotono. Lo stacco tra primo e secondo tempo è segnalato da delle immagini di ragazze in costume che l'autore presuppone sexy, ma che non lo sono. A volte poi, come stacco, vengono usati brevi filmati di animali: assolutamente fuori tema.
Veniamo quindi al mio giudizio, che come vedete è mediocre. Infatti l'anime cerca di fare un po' il verso a Orange Road (il primo episodio è chiaramente ispirato a questa serie), ma non ci si avvicina minimamente. Infatti, gli episodi sono noiosi, lenti, privi di quel pathos necessario nelle commedie per sostenere i lunghi periodi senza azione. La filosofia espressa è da chiacchiere da casalinghe, niente di graffiante. Sottolineo poi le pecche tecniche citate sopra. Insomma, l'anime è mediocre e si guarda con fatica. Sconsigliato.
Come dicevo, la storia narra dei rapporti sentimentali fra questi ragazzi. Gli episodi sono suddivisi per stagioni atmosferiche, in quanto l'autore intende rapportare le stagioni climatiche alle stagioni del cuore.
Passiamo all'analisi tecnica. Il character design è carino, ma si poteva fare meglio. L'animazione è un po' scarsa, ci si aspetterebbe di più da un anime moderno. Regia e sceneggiatura sono prive di lampi di genio. L'anime ha una discreta sigla a livello musicale, mentre le immagini relative sono assolutamente fuori tema. Come musica di sottofondo va segnalato un pezzo al piano, azzeccato, ma è sempre lo stesso, ripetitivo e monotono. Lo stacco tra primo e secondo tempo è segnalato da delle immagini di ragazze in costume che l'autore presuppone sexy, ma che non lo sono. A volte poi, come stacco, vengono usati brevi filmati di animali: assolutamente fuori tema.
Veniamo quindi al mio giudizio, che come vedete è mediocre. Infatti l'anime cerca di fare un po' il verso a Orange Road (il primo episodio è chiaramente ispirato a questa serie), ma non ci si avvicina minimamente. Infatti, gli episodi sono noiosi, lenti, privi di quel pathos necessario nelle commedie per sostenere i lunghi periodi senza azione. La filosofia espressa è da chiacchiere da casalinghe, niente di graffiante. Sottolineo poi le pecche tecniche citate sopra. Insomma, l'anime è mediocre e si guarda con fatica. Sconsigliato.
L'adolescenza è uno dei periodi più belli della vita, dal primo amore fino al divenire maturo. Il lento scorrere del tempo accompagna i nostri personaggi nell'affrontare esperienze nuove: rapporti che nascono e che con il tempo maturano fino a svanire. I passi filosofici a inizio e a fine episodio addolciscono quest'anime che, elaborato con semplicità, reca il suo messaggio a volte d'amore e a volte di frustrazione. Sarà proprio Kenichi Suzumura che, una volta raggiunta la sua maturità, capirà che un buon quadro è dato dal sentimento che imprimi in esso.
Un anime da rivalutare.
Un anime da rivalutare.
Molto carino! Descrive la vita di tre ragazzi alle prese con le prime esperienze amorose associando allo scorrere del tempo, sancito dalle stagioni, alternarsi di esperienze, sentimenti, emozioni.
Ciò che caratterizza questo breve anime è il cercare di scendere più nel profondo della vita dei protagonisti, non si limita a raccontare ma cerca di trasmettere le sensazioni, le conquiste e i fallimenti di questi ragazzi.
Piacevole e poco impegnativo, con un tocco filosofico talvolta fuori luogo per dei ragazzi ma comunque appropriato alle vicende descritte.
Ciò che caratterizza questo breve anime è il cercare di scendere più nel profondo della vita dei protagonisti, non si limita a raccontare ma cerca di trasmettere le sensazioni, le conquiste e i fallimenti di questi ragazzi.
Piacevole e poco impegnativo, con un tocco filosofico talvolta fuori luogo per dei ragazzi ma comunque appropriato alle vicende descritte.
"Noia, No! non ho detto gioia, ma noia noia noia!" tanto per dirla alla Califano. A parte tutto che dire, la serie è composta da una storia di base leggera, quasi inesistente, e tutte mini storielle da una puntata; lento da morire, di una noia bestiale, è stata una sofferenza vederlo tutto, vi giuro facevo il conto alla rovescia per arrivare all'ultima puntata e togliermi questo dente. Purtroppo io una volta che inizio una serie, anche se fa pena, devo vederla fino all'ultimo episodio.
I disegni non sono nulla di che: banali, senza nessun segno distintivo, tratti molto elementari. I discorsi poi sono ripetitivi, senza senso, inneggianti a pensieri poetici e filosofici che proprio non si addicono a ragazzi delle superiori, ma nemmeno laureandi!
Insomma questa serie si merita un 1, ma visto l'effetto sonnifero che mi ha fatto gli do 3... ottimo per chi soffre di insonnia.
I disegni non sono nulla di che: banali, senza nessun segno distintivo, tratti molto elementari. I discorsi poi sono ripetitivi, senza senso, inneggianti a pensieri poetici e filosofici che proprio non si addicono a ragazzi delle superiori, ma nemmeno laureandi!
Insomma questa serie si merita un 1, ma visto l'effetto sonnifero che mi ha fatto gli do 3... ottimo per chi soffre di insonnia.
Ogni stagione porta con sè diversi stati d'animo, diversi paesaggi, ogni stagione può cambiare totalmente il tuo umore, dal grigiore autunnale alla coloratissima primavera, Boys Be è tutto questo, la storia di alcuni ragazzi attraverso il passare delle stagioni, una serie tranquilla, divertente, spensierata, direi decisamente molto positiva.