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Gustavo69

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6,5
"Origine: Spirits of the Past" èun lungometraggio animato realizzato dallo Studio Gonzo quando ancora era sulla cresta dell'onda.

Ne avevo letto peste e corna di questo film, quindi mi aspettavo un disastro epocale. Ma è proprio così? Forse non proprio. Diciamo subito che non è certo un capolavoro incompreso, ma ha comunque temi importanti, i classici messaggi ecologici e contro la guerra. Diciamo però che a parte la premessa alquanto originale, l'esecuzione è un po' scadente. Il film comincia descrivendo un mondo post-apocalittico, in cui la razza umana è sull'orlo dell'estinzione, a causa delle piante che sono diventate nel frattempo senzienti, e vedono la razza umana come un parassita pericoloso da tenere all'angolo, tant'è che razionano l'acqua che possono utilizzare. Nel frattempo si sveglia dal crio-sonno una ragazza che è la figlia dello scienziato che centinaia di anni prima aveva creato le super piante per terraformare la superficie lunare. Purtroppo l'esperimento era fallito e le piante avevano distrutto la Luna e avevano raggiunto la Terra (cosa alquanto improbabile, ma fa niente), trovando l'habitat naturale, e uccidendo in questo modo un sacco di persone. La ragazza sembra l'unica sopravvissuta dell'antica civiltà umana, anche perché gli altri esseri umani ibernati sembrano tutti morti. Chiaramente il risveglio in una società completamente differente dalla sua è per lei scioccante. Ecco perché quando si presenta davanti a lei un altro umano che era ibernato e si era svegliato anni prima, lei accetta la sua proposta di aiutarlo a riportare il mondo agli antichi splendori. Ma come può una semplice ragazza fare tutto ciò? Semplice, essendo la figlia dello scienziato suddetto, lei può attivare un'arma in grado di distruggere le super piante una volta per tutte. Il problema è che lei non sa che quest'arma distruggerà non solo le odiate piante...

Non è un film terribile, tutto sommato, ma alcune scelte di sceneggiatura si rivelato fin troppo ingenue per poter salvare questo film. Il finale è al contempo scontato e alquanto ridicolo, ma non è nemmeno questo forse il problema principale. Si salvano comunque le scene di azione, alquanto dinamiche. Buoni anche gli scenari, anche forse si scorge un po' troppa CGI.
Un peccato che un'opera che aveva parecchie potenzialità alla fine si sia rivelato un flop del genere. C'era un tempo, specie dopo "Last Exile", in cui sembrava che lo Studio Gonzo avrebbe avuto un lungo e florido futuro, ma vari passi falsi, come questo, hanno intaccato la solidità dello studio.


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Evangelion98

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
"Origine - Spirit of the past", per me questo è un remake non ufficiale di "Nausicaa della Valle del vento" e anche de "La Principessa Mononoke": troppi messaggi e concetti in comune perché le somiglianze passino inosservate.

Dal reparto tecnico questo film non delude affatto, con ottimi disegni ed animazioni che si lasciano guardare con piacere, stessa cosa con le musiche e una nota di merito va alla OST di Kokia presente all'inizio ed alla fine del film; il vero problema arriva con la trama ed i personaggi.
Questi ultimi sono piatti e senza alcun tipo di caratterizzazione che ti porta ad affezionarti un minimo, inoltre sono decisamente troppi per un lungometraggio di poco più di un'ora e visto il poco tempo e la poca caratterizzazione la maggior parte di loro cade subito nel dimenticatoio dopo i primi minuti di visione.

La trama per quanto non originalissima è comunque interessante ma troppi punti vengono lasciati in sospeso, o comunque non chiariti del tutto (chi diavolo sono i druidi? Nel finale gli uomini hanno cominciato ad essere partoriti dalla foresta? Boh), e ciò lascia un po' di amaro in bocca per chi, come me, era interessato dalle dinamiche di questo mondo e voleva capirne qualcosa in più.

In conclusione l'opera è comunque guardabile e godibile, però è un vero peccato vedere un'opera con tutto questo potenziale andato sprecato.


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Gokuonathan

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
"Origine - Spirit of the Past" è un film d'animazione giapponese del 2006, creato dallo Studio Gonzo, che approda per la prima volta nei cinema.
Quest'anime poteva essere uno dei progetti più interessanti del 2006... Esatto, poteva.
La trama cerca di ricalcare molto le opere di Hayao Miyazaki (in particolare "Nausicaa" e "Mononoke-Hime") ma, ahimè, non ci riesce. Ok, era impossibile che questo film potesse avere la stessa poesia con cui il maestro ci narra il conflitto tra uomo e natura, ma la decenza non è mica un optional!

Il film, vi giuro, partiva molto bene (con il soggetto originale di Umanosuke Iida, regista dei bellissimi "Devilman OAV" e "Mobile Suit Gundam: The 08th MS Team"), anche se già la sequenza all'inizio di Agito e dell'amico Cain che vanno a prendere l'acqua degli Spiriti della Foresta di nascosto come se fosse un gioco non convince granché.
Fino a metà durata, quindi, il film è di buona qualità ma, ecco che diventa la fiera del trash più assoluto: preparatevi a una scelta difficile e su cui bisogna riflettere che si risolve in un attimo, manco fosse l'esame orale di terza media, in una base segreta in un vulcano che poi camminerà (?!), in Toola che per tutto il film non è capace di fare un cavolo e alla fine riesce a scalare un vulcano dall'interno da sola, nel padre di Agito che è voluto diventare un Essere Migliorato per costruire la Città Neutrale (voleva lavorare di meno?) e tanto altro ancora...
Il film, infine, si conclude con un happy ending davvero scontatissimo con pure la storiella d'amore tra i due protagonisti.

Si salvano giusto la grafica e le musiche. Le animazioni sono veramente una gioia per gli occhi; la sequenza iniziale del "drago" che dalla Luna scende sulla Terra è maestosa (quando la guardai mi si è accapponata la pelle), così come i colori, gli sfondi sono bellissimi; la CG è spesso fuori luogo e usata piuttosto male - quelli della Gonzo hanno mai provato a guardare un film della Pixar o "Ghost in the Shell 2 - Innocence" della Production I.G?
Le musiche sono di Taku Iwasaki, autore delle musiche di "Kenshin: Memorie del Passato", "Witch Hunter Robin" e altri anime: molto belle ed evocative, di rilievo sono anche le canzoni di apertura e chiusura cantate da Kokia, molto belle anche queste.

In sostanza: "Origine - Spirit of the Past" poteva essere un progetto molto interessante. Infatti per la sua produzione è stato usato un budget molto alto, ma se poi la trama deve andare letteralmente a farsi friggere raggiungendo livelli di trash indescrivibili... Prendiamo un uovo, il guscio è molto bello, decorato e colorato nei minimi dettagli, però, se andiamo a spaccare il guscio, dentro troviamo poca sostanza: ecco, questo è "Origine".
Do 5 perché, dopotutto, la grafica e le musiche sono fatte molto bene, perché se non lo fossero il voto sarebbe stato 4. Peccato, un'occasione sprecata.


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Micerino

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
"Gin iro no Kami no Agito", letteralmente "Agito dai capelli d'argento" è un lavoro della Gonzo con regia di Sugiyama (Evangelion, giusto per intenderci) che entra nel cinema mondiale con l'intento di proporsi come alternativa alle case più famose giapponesi e non solo.
L'opera ci vede in un futuro lontano ma non troppo in cui lo scontro tra la natura e l'essere umano ha visto soccombere la nostra specie, che si viene così a trovare segregata all'interno di città "controllate" dall'amica/nemica foresta e da dei druidi che, con il controllo dell'acqua, riescono a influenzare la vita quotidiana di questi superstiti al grande disastro. Ovviamente non tutti gli esseri umani riescono a trovare un connubio così stretto e succube dalla natura, e nascono, da quanto si evince, delle vere e proprie città militarizzate e "indipendenti" dal controllo della foresta.

In questo periodo troviamo i nostri eroi, anzi, a dirla tutta, il nostro eroe, Agito, appunto, che vive in una città neutrale, ovvero in quelle città al limite in cui gli abitanti provano a convivere con entrambe le fazioni (vegetali e umane) in un perenne stato di quiete.
L'avventura inizia quando Agito scopre, in una camera di stasi, la giovane Tula, abitante dell'antica terra sopravvissuta per casualità sino a quei giorni.
Da questo punto in poi c'è tutta la storia vera e propria che preferisco non accennare troppo per evitare la perdita di quella suspense che, nel bene o nel male, il film riesce a trasmettere.

Particolarmente belli sono i disegni, in cui l'impiego di CG è talmente ben fatto che non si riesce a distinguere con semplicità dai disegni veri e propri. Ottime sono le musiche, che incantano e riescono ancora a trasportare all'interno della scena lo spettatore.
Di contro invece andiamo a trovare, soprattutto all'inizio, un linguaggio piuttosto articolato, in cui filosofia e tecnica vengono fusi (molto bene) e in cui vengono presentati una serie di personaggi, tribù, situazioni tali da causare una certa difficoltà di "apprendimento", soprattutto per chi non segue con assiduità questo genere di anime.

Enigmatica, anche se alla fine chiara, è la figura del padre di Agito che, metà uomo e metà albero, non trova un vero significato fino verso la metà finale dell'anime, dove molto viene chiarito e spiegato, e la trama volge in un finale molto poco filosofico e molto ricco d'azione e di passaggi veloci, che compensano l'inizio forse un po' lento.
Per il resto ci sono tutti gli stereotipi classici di una storia d'amore, con Agito ragazzo "monello" e Tula ragazza delicata da salvare - stavo per scrivere: ragazza d'altri tempi… ma forse avreste frainteso.

Di particolare intensità, secondo me, il messaggio soprattutto iniziale del film, in cui la natura non è più "amica" ma ribelle nei confronti dell'umanità che, evidentemente, si è spinta troppo oltre quelle che sono le sue competenze: una natura non più "neutrale" ma viva e attiva, pronta a rimettere in riga, a confinare, la specie che lei stessa ha partorito e che lei stessa può cancellare.
Il coraggio, la speranza, l'amore, e soprattutto la voglia di trovare un compromesso, sono i motori portanti di questo film che, a mio parere, centra tutti gli obiettivi che si era prefissato.
Ripeto ancora, ottimo il disegno e la CG, ottime le musiche, la storia complessa e "difficile" (un po', non troppo) all'inizio sono ciò che di più amo, come prediligo i film lenti all'inizio e poi pronti ad accelerare nel finale.
Insomma, "Origine – Spirit of the past" è un anime che vale la pena d'essere visto e goduto tutto d'un fiato.


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God87

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
Molti anni fa, complice il solito errorino scientifico umano, la natura s'è ribellata alla Terra, distruggendo la civiltà industriale e regredendo il mondo come lo conosciamo a lande forestali dove vivono due sole città, la militarizzata Ragna e la Città Neutrale. Quest'ultima, eretta sopra una gigantesca parete rocciosa a strapiombo e patria della comunità dove vive il nostro eroe Agito, vive in simbiosi con gli Spiriti del Bosco, che le garantiscono l'approvvigionamento idrico dietro non precisate condizioni. La convivenza sarà messa a dura prova quando Agito rinverrà una ragazza, Toola, nelle profondità della montagna: la figlia dello scienziato dietro la grande distruzione...

Tutto sommato, per quanto ne parli male e stronchi le sue opere, io voglio bene a GONZO. Come potrei non provare affetto per uno studio che difende con tanta ostinazione, lavoro dopo lavoro, il suo pacchiano, leggendario e meritato nome? Dopo infinite serie televisive di mediocre qualità e altrettante serie OVA, finalmente GONZO decide di dire la sua anche in ambito cinematografico: niente di meglio di una classica favola ecologica "alla Miyazaki" per centrare un target più ampio possibile, avranno pensato, ed è con queste premesse che salutiamo l'arrivo del suo inconfondibile marchio trash nei cinema con questo memorabile Origine.

Basato su una storia di Umanosuke Iida (altresì un grande regista, dietro gli OVA di "DevilMan" e del bellissimo "Mobile Suit Gundam: The 08th MS Team"), Origine è in primis un gran brutto film, ma sopratutto un manifesto ideale di tutti i difetti per cui s'è sempre amorevolmente spernacchiato lo studio, gravi nei che il regista Keiichi Sugiyama ha voluto diligentemente riproporre anche qui per nostra (e presumo, sua) felicità. Ammasso spropositato di CG e perizia grafica per mascherare trama ridicola più background fantastico superficiale e poco approfondito più idiozie a non finire. All set.

Già la sequenza d'apertura è emblematica, con due ragazzini, l'eroe Agito e l'amico Cain, che si intrufolano in un pozzo sotterraneo per rubare acqua agli Spiriti della Foresta. Tutto come fosse un gioco, correndo, saltando e ridendo da altezze così elevate che basterebbe un piede in fallo per sfracellarsi al suolo e perire di morte dolorosa. Occasione per lo spettatore di ammirare estasiato rovine di cemento armonicamente amalgamate in vertiginose pareti di roccia, segno che almeno nell'estetica GONZO azzecca il sense of wonder delle produzioni Ghibli - sopratutto da quel Nausicaä a cui sembra palesemente rifarsi. Magici colpi d'occhio ribaditi in generale da tutte le magnifiche location del film, dove il computer fonde con saccenteria effetti ambientali, piante vere e disegni tradizionali in cartoline idilliache che enfatizzano la bellezza ancestrale della natura selvaggia. Tutto bello, bellissimo, ma chissà, però, perché gli abitanti della Città Neutrale si spostano da un picco roccioso all'altro camminando su lunghe scale a pioli poste sul vuoto. Chissà quali sono le condizioni affinché gli Spiriti dell'Acqua diano da bere al villaggio e chissà, infine, quale dinamica porta la bara criogenica di Toole ad aprirsi al semplice tocco di Agito. Boh.

La storia prosegue con l'entrata in scena della città di Ragna, retta dai soliti guerrafondai che incutono timore per merito dei loro robottoni realizzati in una CG così fuori posto da fare paura. Gli uomini di Rana, capeggiati da un ridicolo tipo con i capelli bianchi a caschetto, rapiranno Toole, l'unica capace di attivare il programma del paparino defunto che permette di far tornare il mondo a com'era prima. Tragedia! Innamorato di lei, Agito deciderà di punto in bianco di acquisire i poteri degli Spiriti della Foresta fondendosi con loro e divenendo l'Essere Migliorato, l'uomo che non deve chiedere mai, capace di trasformare il braccio in un tronco da usare come arma contundente. Facciamo finta di niente sul fatto che pure "Uomo Pianta" suona più minaccioso di "Essere Migliorato", quello che non mi torna è sul come sia così facile decidere, di punto in bianco, di possedere una super forza e ottenerla così facilmente. I capelli del ragazzo diverranno così bianchi, si troverà abbigliato con un un mitico costumino dall'ombelico fuori e potrà finalmente compiere super salti con capriole annesse. Nel 2006 siamo esigenti e vogliamo tutte le acrobazie possibili.

Il resto sono solo ulteriori, ridicoli sviluppi e combattimenti. Scopriremo che il piano per riportare il mondo allo stato precedente consiste nell'utilizzare i mecha di Ragna per disboscare il pianeta a suon di bombe; scopriremo che all'occorrenza anche una debole ragazzina come Toole può scalare a mani nude un vulcano dal suo interno; scopriremo a un certo punto che il padre di Agito è morto e neanche ce ne ricordavamo, e anche che pure il papà dell'amica d'infanzia dell'eroe - ragazza che, tra parentesi, per metà film continua a rosicare sul rapporto tra Agito e Toole per poi sparire per sempre dalle scene - aveva ottenuto i poteri della natura divenendo una Super Verdura, e ce lo dimostra con uno spettacolare Shoryuken contro un gigantesco masso volante. E chi se ne importa se questo signore non ha alcun senso nella trama e i minuti in cui appare sono meno di due nell'intera pellicola.

Un happy ending scontato, moralista e di un buonismo esasperante tira le fila di un lungometraggio dove più gente muore e più ci viene da ridere, forse il frutto di pressioni da parte di lobby massoniche vegane. Incredibile come GONZO possa aver riversato un simile alto budget in una schifezza simile - al di là della CG orrida nei mecha, le animazioni sono ottime, i fondali meravigliosi, le musiche sognanti di Taku Iwasaki addirittura bellissime. Quello che conta è che parliamo di una trashata memorabile, e che l'amore per la spazzatura è il requisito fondamentale per saperlo apprezzare nell'unica, vera dimensione che gli compete.

Ultima genialata: il padre di Agito è un mezzo albero, conseguenza della sua volontaria fusione con gli Spiriti del Bosco avvenuta molti anni prima. Sappiamo questo fin dai primi minuti del film. Scopriremo, più avanti, che ha dedicato tutta la vita a costruire la Città Neutrale. Mi state dicendo che c'è un tipo che ha sacrificato il proprio corpo solo per faticare di meno nel lavoro?


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Gianluca18

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Un film d'animazione diretto da Keiichi Sugiyama e scritto da Nana Shiina e Naoko Kakimoto. Un film dall'ambientazione futuristica, in un mondo ormai semi-distrutto, in cui alberi e vegetazione si sono rivoltati agli esseri umani, per via di un grave disastro avvenuto anni prima. Un esperimento fallito, sulla Luna in cui era soggetto una nuova tipologia di flora, l'esperimento fallito portò ad una catastrofe apocalittica, facendo ribellare le piante terrestri.

Il concetto metaforico del film è molto interessante, cercare un rapporto natura e uomo in simbiosi, senza che l'uno e l'altro si sopra valgano a vicenda. Purtroppo il filo narrativo è molto debole, la storia scorre veloce, anche troppo, i personaggi non sono molto curati sul piano psicologico. Il disegno è molto bello e curato.
Consiglio la visione nonostante il voto di sufficienza, un film leggero in tutti i sensi, dalla trama fino al filo logico.


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Léon

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Nulla di nuovo sotto il Sol Levante, Origine è sostanzialmente un mix di suggestioni delle prime fiabe miyazakiane, nell’ordine Conan, Nausicaa e Laputa. Evidenti i debiti verso queste tre animazioni, in particolare nei confronti di Nausicaa della Valle del Vento, pellicola in cui la natura si ribella all’uomo alterando le sue forme e modificando il grado di tossicità dell’aria (la giungla tossica). In Origine restano le suggestioni, ma la qualità narrativa è molto lontana dalle opere citate: la sceneggiatura è prevedibile, il ritmo un po’ blando e gli approfondimenti di situazioni e psicologie dei personaggi lasciano alquanto a desiderare. Troppi i personaggi, molte le aperture e le evocazioni, nulla o quasi va oltre i tratti di superficie e anche le trovate più interessanti hanno il respiro corto. I due giovani protagonisti hanno poco spessore, soprattutto se paragonati a Conan e Lana, Sheeta e Pazu, Nausicaa e Mito, per restare alle opere sopra citate. Detto ciò non si può dire che sia un pessimo film, ancorché non memorabile come avrebbe potuto e dovuto essere, visto il budget a disposizione e gli artisti messi in campo, perché tutto l’apparato tecnico è di primissimo livello: bellissime le animazioni, suggestiva la fotografia e non banali le inquadrature, ottima la colonna sonora di Taku Iwasaki e note di merito anche per il doppiaggio italiano, una volta tanto.

Riconoscibili i temi principali, già espressi, come detto, in più brillante modo da altre opere d’animazione giapponese, non solo miyazakiane. Ecologismo e pacifismo in primis, con al centro una natura solo apparentemente matrigna e tiranna, che si ribella all’uomo dopo le infinite vessazioni subite nel tempo a noi contemporaneo. Fanno capolino dunque i culti animisti e la dottrina shintoista, pur se solo accennati in una vaga chiave mistica - qui il riferimento principe, di ben altro spessore, è sempre Miyazaki, col capolavoro La Principessa Mononoke -, nel ritrovare animati gli spiriti della natura che entrano in un vortice simbiotico – il potenziamento di Agito dovuto al suo fondersi con le forze della foresta – e metamorfico con l’uomo stesso. È sempre l’uomo però che altera e modifica l’ecosistema, e che in conseguenza di ciò può ritrovare il suo equilibrio solo tornando all’origine, all’armonia tra sé la natura e il cosmo. In questo tipo d’animazione, tipica del Sol Levante, si può notare come la tradizione primordiale sia il fondamento principale delle storie raccontate, fino a immaginare degli epiloghi in cui risulta evidente che il ripristino dell’equilibrio è dato da una necessaria transizione temporale, un perfetto continuum tra passato e futuro, dove il presente è sempre restituito attraverso la costruzione di nuove cosmogonie.


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DeborohWalker

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
Trecento anni nel futuro, dopo che la razza umana ha manipolato la natura attraverso l'ingegneria genetica, l'ambiente del pianeta è andato in rovina. Sul pianeta si sono formate così due fazioni: chi cerca di vivere in armonia con la natura e chi crede che la natura sia un nemico da combattere.
Agito è un ragazzino che vive in un villaggio decisamente malridotto; un giorno, addentrandosi in un antico santuario per procurarsi dell'acqua, si imbatte in una ragazza addormentata in una capsula in una sorta di sonno criogenico. Risvegliandola, scoprirà che la ragazza si chiama Toola e la accompagnerà in un'avventura più grande di lui...

Il primo lungometraggio realizzato dallo studio Gonzo (già responsabile di serie tv come "Last Exile") cerca di ricalcare lo stile e le tematiche di Miyazaki, con un pizzico di Akira, ma l'effetto è decisamente inferiore. Graficamente il film è gradevolissimo, personaggi e ambientazioni sono realizzati con un'ottima qualità, ma il difetto dello Studio Gonzo sono le sceneggiature. In tutti i loro lavori, dopo un inizio azzeccato nel quale ci si affeziona ai protagonisti e si apprezza il contesto, appena la trama si decide a partire, tutto sprofonda nella noia e quella piccola fiammella d'interesse sorta a inizio film, scompare un po' alla volta. E questo avviene anche in Origin - Spirits of Past. Tutto ha il sapore di già visto, la retorica pervade tutto il film e chiunque abbia visto un po' di film d'animazione giapponese, di sicuro non si godrà nulla di nuovo. Una realizzazione grafica di tutto rispetto, un inizio che pare interessante, ma poi, il nulla. E se negli ultimi minuti il film ha una possibilità di riscattarsi facendo supporre una conclusione originale e fuori dagli schemi, questa possibilità viene scacciata, con un finale retorico e assolutamente scontato.

Graficamente, come ho già detto, nulla da criticare, ma se a tanto florilegio visivo si associasse anche una trama decente, il pubblico gradirebbe di più e lo Studio Gonzo avrebbe tutte le carte in regola per eguagliare lo Studio Ghibli e lo Studio Madhouse, i due principali colossi dell'animazione giapponese.


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Faith

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Un lungometraggio della Gonzo piuttosto ambizioso che sicuramente non può non ricordare le opere dello studio Ghibli di Miyazaki, innanzitutto per il tema trattato e tanto caro al maestro: l’ecologia e il conflitto tra uomo e natura.
In un futuro lontano e non ben definito, l’uomo conduce alcuni esperimenti sulla natura usando la luna come sede di tali studi ma qualcosa va storto, la natura si ribella e attacca la terra inghiottendola e distruggendo quasi tutto ciò che l’uomo ha creato. Anni dopo, sotto un cielo nel quale si staglia una luna spezzata in tre parti il protagonista della storia, l’Agito del titolo, mentre scappa con un amico dopo l’ennesimo guaio si imbatte in una struttura che contiene delle capsule sopravissute al passato, all’interno di una di queste c’è una ragazza, Tula, che Agito involontariamente risveglia… sullo sfondo una sorta di conflitto che vede coinvolta da una parte la foresta e dall’altra un gruppo di uomini decisi a far tornare le cose com’erano prima che la foresta inghiottisse tutto e che scoprono in Tula la chiave per il successo del loro progetto.
Purtroppo l’opera non raggiunge i livelli di "Mononoke Hime" a mio parere per una semplice ragione: manca la poesia. La trama e i personaggi sono molto coinvolgenti ma l’uso eccessivo della computer grafica per rendere tutte le parti meccaniche rovina decisamente il lavoro, è mal integrata con le scene, con i fondali e con gli stessi personaggi, totalmente avulsa dal contesto è una presenza pesante sullo schermo che toglie continuità all’insieme ed è seriamente un peccato perché c’erano davvero gli spunti per un lavoro notevole. A parte questo inconveniente è comunque un opera che raccomanderei per diversi motivi a partire dall’animazione, davvero molto buona, e dalle musiche indubbiamente di altissimo livello. Segnalo in particolare la sequenza di apertura e verso la fine la corsa giù dal vulcano, entrambe eccellenti.
Insomma dategli un’occhiata perché per certe parti ne vale davvero la pena.


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Melody078

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Mi è piaciuto, i disegni sono molto buoni e la storia mi ha ricordato alcune tematiche ricorrenti nei film di Miyazaki, questo rapporto uomo-natura, questa presenza incombente di acqua come fonte vitale, questi villaggi particolari e unici, questo sopravvivere in condizioni molto particolari. Villaggio abbarbicato su di una montagna, vegetazione con volontà propria, addirittura violenta con gli essere umani, background mondo devastato e scarse risorse per sopravvivere. Ed è proprio qui che inizia la nostra avventura, Agito con un suo amico viola spesso alcune regole che permettono agli umani di stare in pace fra loro ma una volta fra tante riesce a risvegliare una ragazza"ibernata" che viene praticamente da un passato lontano.

Tenshi

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Tenshi

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
A me è piaciuto molto, disegni e musiche stupende e notevole realizzazione tecnica. La storia è incentrata sul rapporto conflittuale uomo-natura, ed anche se non raggiunge i livelli dei film di Miyazaki, l'ho trovata molte bella e interessante. Poteva anche essere sviluppata maggiormente, magari con una serie Tv, ma anche così non mi ha deluso assolutamente. E per me 7 se lo merita tutto.

kappei78

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kappei78

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Lungometraggio animato firmato dallo studio Gonzo e come tale sinonimo di alta fattura tecnica circa il comparto grafico e sonoro, realizzato sulla falsa riga dei grandi film di Miyazaki.

In seguito ad un incidente verificatosi nei laboratori di ricerca installati sulla luna, piante geneticamente modificate, frutto di ricerche finalizzate al rimboschimento del suolo terrestre, diventano improvvisamente aggressive e come meteore si scagliano sulla terra distruggendo la civiltà come la conosciamo.
Dopo questa premessa l’azione si sposta a Neutralia, città della nuova epoca che vede gli esseri umani sopravvissuti convivere pacificamente in equilibrio con questo nuovo tipo di flora. Neutralia contrapposta a Laguna, città industrializzata e militarizzata (Conan?) il cui fine ultimo è il dominio delle piante.
Il protagonista delle vicende narrate è Agito, ragazzino figlio di uno dei fondatori di Neutralia, che durante una delle sue “marachelle” si trova involontariamente a risvegliare da un campo di stasi una ragazza (Tula) ibernata nella passata epoca per scampare al disastro. Tula si rivelerà essere la figlia del professore responsabile del progetto di bio-ingegneria sulle piante modificate e cercherà con l’aiuto di un altro uomo venuto dal passato (il cattivo di turno), in un primo tempo di porre fine al dominio delle piante sul mondo ma dopo varie vicissitudini e grazie all’aiuto di Agito, a salvare il mondo stesso ed apprezzare la nuova realtà per quella che è.

Il film attinge a piene mani ai temi ecologisti e anti-militaristi tanto cari al Maestro Miyazaki; Nausicaa, Laputa e Conan sono opere, infatti, citate in ogni dove senza vergogna per tutta la durata del lavoro, creando perciò nello spettatore un continuo senso di già visto. Però bisogna ammettere che il tutto è fatto veramente bene, il comparto grafico e quello sonoro sono da paura e la trama scorre veloce e lineare fino al termine.
Non si tratta di un capolavoro quindi, tuttavia mi sentirei di consigliarlo a chi ha apprezzato le opere citate in precedenza, o a chi piace l’azione. Voto : 7

davorl

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davorl

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
Un'occasione sprecata.
Questo film inizia con un'ambientazione molto interessante (un mondo post apocalittico in cui le piante non sono più alla base della catena alimentare ma dominano la terra) e stupisce lo spettatore con delle bellissime animazioni e musiche coinvolgenti.
Poi però scade tutto in una storia già vista, prevedibilissima e in alcuni punti anche involontariamente ridicola (un vulcano completo di lava che si sposta su gambe - giuro! Ma non solo, è anche una base-fortezza supersegreta in perfetto stile robottoni anni 70...).

Davvero un peccato. Se solo avessero mantenuto lo stile della prima mezz'ora, sarebbe stato un grande film.

Ren

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Ren

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Il film si apre con una splendida sequenza ambientata sulla Luna: in una cupola costruita sul satellite è in corso un esperimento di ingegneria genetica volto al ripristino delle foreste del pianeta Terra, decimate dall'intervento dell'uomo.
L'esperimento sfugge però al controllo e le piante si gettano sul nostro pianeta, cancellando quasi del tutto la civiltà umana.

La trama è molto lineare, con molti paralleli a 'Conan, ragazzo del futuro'; le animazioni sono di alto livello e le canzoni di apertura e chiusura del film davvero bellissime; non mancano, tuttavia, i difetti: la vicende sono narrate in un arco di tempo molto ristretto, che lascia ben poco spazio all'esplorazione psicologica dei personaggi e alla descrizione del 'nuovo mondo' creatosi dopo la catastrofe, nella seconda parte del film, poi, la questione della verosimiglianza degli avvenimenti viene in pratica accantonata in favore della spettacolarità delle scene...
Gin'iro no Kami no Agito punta insomma principalmente sugli aspetti fantastici, senza preoccuparsi tropo delle basi oggettive di quanto narrato, privilegiando l'avventura in se, come un breve sogno.

Jived

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Jived

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Ieri ho guardato Gin-iro no Kami no Agito. All'inizio prometteva bene, ma alla fine se guardo solo alla trama mi sono quasi annoiato. Molte cose erano ovvie, mentre hanno lasciato molti personaggi in ombra, senza svilupparli, sono solo delle comparse, buttati lì. Nella storia ci sono molte cose che potevano essere sviluppate, ma non lo fanno, e rendono la storia assai banale. Disegni e le musiche lo salvano, ma sinceramente potevano sviluppare la storia mooooolto meglio. Non me la sento di dare più di un 6.

Animevil

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Animevil

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Lo studio Gonzo ha sicuramente realizzato dal punto di vista grafico un eccezionale lavoro. Nei personaggi e nelle tematiche sembra rifarsi ad altri anime, effettivamente condivido il riferimento ad Akira.
Sono presenti alcune scene che avrebbero meritato qualche minuto in più.
Per il resto dare 3 o 4 a realizzazioni di questo livello è impensabile, solo come soundtrack e comparto video riesce a mantenere il suo voto superiore a 6, se uno non riesce ad apprezzare anche la realizzazione e considera solo la trama svaluta veramente questo oav.
Consiglio comunque la visione di questo anime per apprezzare l'insieme ben curato.
PS. non aspettatevi una trama mozza fiato.

Zooropa

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Zooropa

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Prendete le tematiche di "Nausicaa", mischiatela con i personaggi che ricordano quelli di "Akira", aggiungete una realizzazione fantasmagorica con uno spreco di meravigliose animazioni e CG allo stato dell'arte. Versate a freddo e otterrete "Agito". Assaggiate e... Come dite? Non sa di niente? Forse alla Gonzo ha dimenticato un ingrediente importante... ah già!!! La trama!!! Ecco cosa hanno dimenticato!!
Insomma, Agito è una sorta di remake "povero" del Miyazakiano "Nausicaa" al quale non aggiunge assolutamente nulla se non la scarsa originalità di alcune trovate. Ad ogni modo la realizzazione tecnica è fatta talmente bene che mi sento in dovere di consigliarvi di dare almeno un'occhiata a questa meravigliosa scatola che però è quasi vuota.

MCMXC

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MCMXC

Episodi visti: 1/1 --- Voto 3
C'e' poco da dire su questo film...

Realizzazione tecnica di altissimo livello, con animazioni in certi casi quasi a livello dello Studio Ghibli!

Ma la storia...c'e' poco da fare: cerca di rifarsi ai conflitti uomo-natura di Miyazaki ma fallisce miseramente, risultando pressoche' insulsa.

Lo Studio Gonzo ha dimostrato che gli artisti ce li ha. Ora deve pero' trovare degli sceneggiatori all'altezza...

Naco

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Naco

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
Stamattina ero con una mia amica e non avendo niente da fare, ci siamo viste questo film. Al termine della visione la nostra reazione è stata: ma che è sta roba?
Tutta la storia mi sembra una brutta copia dei film di Miyazaki e della tematica a lui cara del rapporto tra uomo e natura; con la differenza che Miyazaki ha un tocco particolare, nel toccare queste tematiche, colpendo al cuore; i suoi lavori sono dolci, gentili, un qualcosa che tocca, senza aggredire. Per non parlare dei disegni, a mio giudizio, alquanto banali.
Le tematiche di questo film sono trite e ritrite, i cliqué usati e abusati senza aggiungere niente di nuovo e reso in un modo non assolutamente originale; i personaggi sono vuoti e banali: Tula l'ho odiata fino alla fine, ottusa e fissata nel suo credere che il vecchio mondo fosse il migliore e per riportare indietro il quale, rischia di distruggere completamente il mondo; Agito, un totale cretino, che ottiene una forza portentosa, ma non riesce a usarla intelligentemente e l'unica cosa che sa fare è dire "Tiula!" facendomi venir voglia fdi sgozzarlo ogni due per tre. E difatti avrei sperato che restasse albero, ma almeno stesse zitto.
Manca uan vera crescita del personaggio, che avviene troppo, troppo velocemente e solo per opera esterna, non per consapevolezza di sé.
Trita e ritrita la storia delle lacrime che risolvono la questione e aiutano Tula a spegnere il meccanismo di distruzione, come anche l'alleanza con i cattivi/non cattivi della città avversaria, la cui presenza in realtà è talmente superflua che io neanche li avrei inseriti (e veramente un po' tutti mi sembrano inutili, a parte i protagonisti); per non parlare della morale finale: d'accordo un cattivo che si redime, ma farlo in questo modo, con un "Adesso che sono un albero ho capito", mi sembra tanto da favoletta per i bambini.
E poi di una scontatezza impressionante, tanto che io e la mia amica prevedevamo le scene almeno dieci minuti prima che avvenissero.
No, decisamente, non mi è piaciuto!