Niente paura, c'è Alfred
"Niente paura, c'è Alfred" è una di quelle serie animate che non ti scordi tanto facilmente, il problema è che non è stata replicata molto nel corso degli anni, o meglio, dei decenni, visto che si tratta di una serie risalente al 1989.
Basata su uno spettacolo teatrale di Herman van Veen, poliedrico artista olandese, la serie fu una coproduzione tra Telecable Benelux e TV Tokyo, e venne realizzata quindi in Giappone da uno staff giapponese, con le musiche dello stesso Herman van Veen. È chiaramente una serie par bambini, ma tratta temi piuttosto seri ed importanti: fin dai primissimi episodi infatti Alfred, il papero protagonista, rimane orfano a causa di speculatori che prima fanno sloggiare lui e la sua famiglia da un ameno boschetto dove trovavano riparo, e poi vengono investiti dagli stessi speculatori mentre cercano di attraversare la strada per trovare una nuova casa! Alfred viene così adottato da una talpa amica dei suoi genitori, di nome Enrico/Hank. Ci penserà Hank ad allevare quindi il povero Alfred, che crescerà comunque forte, coraggioso, e soprattutto virtuoso. Alfred non ama i soprusi, le ingiustizie, e quant'altro possa sembrare immorale, al contrario di molti personaggi che appaiono nella serie. All'inizio della serie facciamo anche la conoscenza con diversi compagni di classe di Alfred, alcuni dei quali diventeranno preziosi alleati, e altri invece che si scontreranno con lui in seguito. In particolar modo Pungolo/Dolf, che nasconde un segreto riguardo alle sue origini, e soprattutto è orgoglioso come pochi, e in seguito diventerà pericolosamente ambizioso. La prima decina di episodi presenta diverse avventure e disavventure: Alfred a volte finisce nei guai, una volta tenta di diventare pagliaccio del circo, oppure incontra un genio della lampada... Finché si arriva verso l'episodio 14 in cui le tematiche si fanno più serie: gli episodi 14-19 hanno un chiaro messaggio ambientale, denunciando la pesca intensiva e l'impoverimento dei mari, ma pure l'eccessiva automatizzazione che porta via lavoro ai lavoratori (i pescatori in questo caso).
Gli episodi 20 e 21 mostrano Alfred indaffarato ad raccogliere fondi per i paesi più poveri, in particolare quelli dove c'è siccità. Alfred si dimostra molto abile vendendo alcune sue invenzioni, ma il re del paese, ormai in bancarotta, gli chiede in prestito il denaro, facendogli credere che gliel'avrebbe restituito con gli interessi dopo qualche mese. Ma ciò non avviene, perché il re continua a spendere e spandere, ed alla fine, dopo aver ammesso di non essere in grado di restituire il maltolto, cede il trono ad Alfred, che però rifiuta.
Negli episodi dal 22 al 25 il re ha ormai perso ogni credibilità, e viene cacciato da Pungolo e dal suo neoformato partito dei Corvi. Pungolo, anziché lavorare per la democrazia e prosperità del paese, instaura invece una dittatura stile nazista (del resto il nome Dolf deriva da Adolf). Solo l'intervento di Alfred e dei suoi alleati riuscirà a riportare il paese alla normalità, e Pungolo deve dunque archiviare la sua parentesi di presidente/dittatore.
La seconda stagione comincia con Alfred che viaggia in giro per il mondo, e incontra casualmente una famiglia di paperi neri proveniente dal Sudafrica, in fuga dal regime di apartheid (che vigeva davvero ancora all'epoca) voluto dalle oche bianche. Alfred si innamora a prima vista della figlia maggiore, Winnie. Alla fine Winnie e il fratellino rimarranno a vivere con Alfred, mentre i loro genitori tornano a combattere per la libertà in Sudafrica. Fa specie vedere come in un cartone animato per bambini vengono citati il razzismo e l'apartheid in maniera esplicita, chiaramente molto edulcorato e semplificato. Ma d'altro canto questa non è una serie che si fa problemi a denunciare ciò che non va, a volte in maniera un po' troppo ingenua se vogliamo (in un episodio Alfred riesce a convincere i nobili di un paese a cedere metà delle loro ricchezze in favore dei poveri), ma comunque senza troppe remore.
Seguono diversi episodi autoconclusivi, incluso uno in cui appare un clone di Michael Jackson fedifrago, che all'epoca non era nemmeno sposato, un paio di episodi che fanno riferimento alla diga di Assuan, un paio di episodi in cui Alfred sconfigge una pandemia pericolosa (ma non letale!) suonando un violino preso in prestito da un clown che vive sulla Luna, ed altre assurdità, fino all'inevitabile scontro finale con Pungolo, che conclude dunque la serie dopo ben 52 episodi.
Ma cosa resta oggi di questa particolare serie? Non molto, visto che è già da un po' che non viene più replicata (e quando lo è stata alcuni episodi sono stati omessi), seppure nel 2008 il suo creatore originale diceva che era in cantiere una nuova serie e pure un film. Il mondo è pronto per Alfred, o dovranno passare altri decenni per rivederlo da qualche parte? Nel frattempo, se siete curiosi, dategli un'occhiata, con gli occhi di un adulto e quelli di un bambino, perché come diceva la sigla italiana "Niente paura, c'è sempre un Alfred in ogni bambino". E infatti Alfred rappresenta la parte più pura ed innocente degli esseri umani, mentre Pungolo quella corrotta, malvagia, senza scrupoli. Ma non è la solita banale lotta bene contro il male, ma è qualcosa di più, la giustizia contro l'ingiustizia, la tolleranza contro l'intolleranza, l'altruismo contro l'egoismo. Questa serie insegna molto, non solo ai bambini.
Basata su uno spettacolo teatrale di Herman van Veen, poliedrico artista olandese, la serie fu una coproduzione tra Telecable Benelux e TV Tokyo, e venne realizzata quindi in Giappone da uno staff giapponese, con le musiche dello stesso Herman van Veen. È chiaramente una serie par bambini, ma tratta temi piuttosto seri ed importanti: fin dai primissimi episodi infatti Alfred, il papero protagonista, rimane orfano a causa di speculatori che prima fanno sloggiare lui e la sua famiglia da un ameno boschetto dove trovavano riparo, e poi vengono investiti dagli stessi speculatori mentre cercano di attraversare la strada per trovare una nuova casa! Alfred viene così adottato da una talpa amica dei suoi genitori, di nome Enrico/Hank. Ci penserà Hank ad allevare quindi il povero Alfred, che crescerà comunque forte, coraggioso, e soprattutto virtuoso. Alfred non ama i soprusi, le ingiustizie, e quant'altro possa sembrare immorale, al contrario di molti personaggi che appaiono nella serie. All'inizio della serie facciamo anche la conoscenza con diversi compagni di classe di Alfred, alcuni dei quali diventeranno preziosi alleati, e altri invece che si scontreranno con lui in seguito. In particolar modo Pungolo/Dolf, che nasconde un segreto riguardo alle sue origini, e soprattutto è orgoglioso come pochi, e in seguito diventerà pericolosamente ambizioso. La prima decina di episodi presenta diverse avventure e disavventure: Alfred a volte finisce nei guai, una volta tenta di diventare pagliaccio del circo, oppure incontra un genio della lampada... Finché si arriva verso l'episodio 14 in cui le tematiche si fanno più serie: gli episodi 14-19 hanno un chiaro messaggio ambientale, denunciando la pesca intensiva e l'impoverimento dei mari, ma pure l'eccessiva automatizzazione che porta via lavoro ai lavoratori (i pescatori in questo caso).
Gli episodi 20 e 21 mostrano Alfred indaffarato ad raccogliere fondi per i paesi più poveri, in particolare quelli dove c'è siccità. Alfred si dimostra molto abile vendendo alcune sue invenzioni, ma il re del paese, ormai in bancarotta, gli chiede in prestito il denaro, facendogli credere che gliel'avrebbe restituito con gli interessi dopo qualche mese. Ma ciò non avviene, perché il re continua a spendere e spandere, ed alla fine, dopo aver ammesso di non essere in grado di restituire il maltolto, cede il trono ad Alfred, che però rifiuta.
Negli episodi dal 22 al 25 il re ha ormai perso ogni credibilità, e viene cacciato da Pungolo e dal suo neoformato partito dei Corvi. Pungolo, anziché lavorare per la democrazia e prosperità del paese, instaura invece una dittatura stile nazista (del resto il nome Dolf deriva da Adolf). Solo l'intervento di Alfred e dei suoi alleati riuscirà a riportare il paese alla normalità, e Pungolo deve dunque archiviare la sua parentesi di presidente/dittatore.
La seconda stagione comincia con Alfred che viaggia in giro per il mondo, e incontra casualmente una famiglia di paperi neri proveniente dal Sudafrica, in fuga dal regime di apartheid (che vigeva davvero ancora all'epoca) voluto dalle oche bianche. Alfred si innamora a prima vista della figlia maggiore, Winnie. Alla fine Winnie e il fratellino rimarranno a vivere con Alfred, mentre i loro genitori tornano a combattere per la libertà in Sudafrica. Fa specie vedere come in un cartone animato per bambini vengono citati il razzismo e l'apartheid in maniera esplicita, chiaramente molto edulcorato e semplificato. Ma d'altro canto questa non è una serie che si fa problemi a denunciare ciò che non va, a volte in maniera un po' troppo ingenua se vogliamo (in un episodio Alfred riesce a convincere i nobili di un paese a cedere metà delle loro ricchezze in favore dei poveri), ma comunque senza troppe remore.
Seguono diversi episodi autoconclusivi, incluso uno in cui appare un clone di Michael Jackson fedifrago, che all'epoca non era nemmeno sposato, un paio di episodi che fanno riferimento alla diga di Assuan, un paio di episodi in cui Alfred sconfigge una pandemia pericolosa (ma non letale!) suonando un violino preso in prestito da un clown che vive sulla Luna, ed altre assurdità, fino all'inevitabile scontro finale con Pungolo, che conclude dunque la serie dopo ben 52 episodi.
Ma cosa resta oggi di questa particolare serie? Non molto, visto che è già da un po' che non viene più replicata (e quando lo è stata alcuni episodi sono stati omessi), seppure nel 2008 il suo creatore originale diceva che era in cantiere una nuova serie e pure un film. Il mondo è pronto per Alfred, o dovranno passare altri decenni per rivederlo da qualche parte? Nel frattempo, se siete curiosi, dategli un'occhiata, con gli occhi di un adulto e quelli di un bambino, perché come diceva la sigla italiana "Niente paura, c'è sempre un Alfred in ogni bambino". E infatti Alfred rappresenta la parte più pura ed innocente degli esseri umani, mentre Pungolo quella corrotta, malvagia, senza scrupoli. Ma non è la solita banale lotta bene contro il male, ma è qualcosa di più, la giustizia contro l'ingiustizia, la tolleranza contro l'intolleranza, l'altruismo contro l'egoismo. Questa serie insegna molto, non solo ai bambini.