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Felpato12

Episodi visti: 61/61+ --- Voto 9
Nonostante “Bungo Stray Dogs” rientri a mani basse nella mia personalissima lista di opere che ritengo degne di essere viste almeno una volta nella vita – pensiero maturato al termine della visione delle cinque stagioni che compongono l’anime al momento della stesura di questa recensione, ovvero autunno 2024 –, ero molto indeciso sullo scrivere o meno queste righe, colpa della mia negligenza cronica. L’ispirazione, se così la si può definire, mi è venuta scorrendo le recensioni presenti qui sul sito che, stranamente, sono tutte precedenti alle ultime due stagioni uscite nel 2023. Assistendo a ciò, il mio istinto da autentico paladino della giustizia, alla Suppaman di “Dr. Slump e Arale”, ha avuto la meglio. Il pensiero dell’assenza di una recensione approfondita e attuale di “Bungo Stray Dogs”, ne sono certo, non mi avrebbe fatto dormire la notte e, quindi, animato dalla voglia di far conoscere agli utenti di questo sito un prodotto valido ed entusiasmante, mi sono messo a scrivere.

“Bungo Stray Dogs”, letteralmente "Cani randagi maestri di letteratura" – titolo a dir poco esplicativo, siccome i nomi dei personaggi principali si richiamano alle grandi autorità della letteratura nipponica –, è una serie televisiva animata, tratta dall’omonimo manga scritto da Kafka Asagiri e disegnato da Sango Harukawa, prodotta dallo studio Bones e mandata in onda in Giappone a partire dal dicembre del 2016. Come accennato sopra, l’anime si sviluppa nell’arco di cinque stagioni, quasi tutte composte da dodici episodi, per un totale di sessanta puntate più un OVA che, alla luce di quanto accaduto nell’ultimo cour, non esiterei a definire canonico.

Atsushi Nakajima è stato sbattuto fuori dall'orfanotrofio in cui viveva e ora non ha né cibo né un posto dove dormire. Mentre si trova sul ciglio di un fiume, salva un uomo che ha appena tentato di suicidarsi, il cui nome è Osamu Dazai. Insieme al suo partner Kunikida Doppo, i due fanno parte di un'agenzia di detective davvero particolare, che impareremo a conoscere come Agenzia di Detective Armati. Entrambi sono dotati di poteri soprannaturali e si occupano di casi troppo rischiosi per la polizia o le forze militari. Al momento stanno dando la caccia a una tigre apparsa nell'area recentemente, la quale sembra avere una sorta di connessione con Atsushi. Una volta concluso il caso è chiaro come il destino di Atsushi sia strettamente collegato a quello dei due strambi e antitetici detective.

La storia in sé è alquanto lineare e si concentra sulle gesta dei membri dell’Agenzia di Detective Armati, tutti o quasi esseri umani dotati di poteri speciali. Impegnati in lotte contro altre organizzazioni, come la Port Mafia e la Guild, e coinvolti in prima persona in un attacco terroristico di portata mondiale, i detective sono chiamati di volta in volta a compiere delle grandi imprese, che richiedono impegno e dedizione alla causa. Con il passare degli episodi, si assiste ad un crescendo clamoroso, in cui ogni stagione risulta incredibilmente migliore della precedente, per ciò che viene sceneggiato e come viene raccontato. Sin dalle prime battute, l’anime punta forte sull’espediente narrativo dell’analessi; infatti, non è un caso che le stagioni dalla due alla quattro si aprano tutte con un flashback, ognuno dei quali è dedicato ad uno o più personaggi della storia principale. L’uso di questo procedimento narrativo rappresenta sicuramente uno dei grandi punti di forza dell’opera. Tramite i flashback si impara a conoscere meglio i personaggi, ad empatizzare con loro fino quasi ad entrarci in confidenza, perché in questo modo si arriva a comprendere quali siano le ragioni dietro le loro azioni che, altrimenti, ci sembrerebbero immotivate. Stupendo è stato il flashback su Rampo e il suo primo incontro con il presidente Fukuzawa; molto simpatico quello dedicato al “doppio nero”, Dazai e Chuuya; profondo ed emozionante quello sull’amicizia che lega il trio Ango, Odasaku, Dazai. In questo, risalta tutta la bravura dell’autore del manga di usufruire al meglio di un procedimento narrativo troppo spesso usato e abusato come quello della retrospezione. Altro espediente letterario che trova largamente spazio in “Bungo Stray Dogs”, soprattutto nelle ultime stagioni, è il colpo di scena. La serie si diverte parecchio a spiazzare lo spettatore con delle rivelazioni che hanno dell’assurdo e che, il più delle volte, mi hanno lasciato con la bocca aperta e gli occhi sbarrati. Certo, dopo un po’ che conosci l’opera ci fai la mano e, addirittura, diventa possibile prevedere alcune scelte narrative dell’autore, che comunque non perdono mai la loro potenza e il proprio impatto. Sicuramente, quindi, tra i grandi meriti di “Bungo Stray Dogs” c’è quello di saper raccontare bene le storie nella storia e di saper stupire, entrambe cose tutt’altro che scontate al giorno d’oggi.

Sin dal primo episodio, però, ciò che mi ha colpito di più sono stati i personaggi, il grande, vero punto di forza della serie animata. In particolar modo, sono le interazioni tra gli stessi quelle che restano maggiormente impresse nello spettatore – almeno così è stato per il sottoscritto –, merito questo anche dell’eccellente lavoro svolto dai doppiatori giapponesi, su tutti Mamoru Miyano e Takehito Koyasu, le voci rispettivamente di Osamu Dazai, la vera scheggia impazzita della serie, e Nikolai Gogol, il giullare matto da legare. È nel momento in cui interagiscono tra di loro che i personaggi rivelano la loro vera natura e, soprattutto, permettono allo spettatore di capire quale sia il legame che li unisce. Nonostante non possano stare per troppo tempo nella stessa stanza, Atsushi e Akutagawa sono legati da una forte amicizia-rivalità; a dispetto degli insulti che si scambiano ripetutamente, Dazai e Chuuya formano un grandissimo duo e, sotto sotto, provano anche un forte sentimento d’affetto reciproco; anche se lo rimprovera sempre per le sue tendenze suicide e la sua pigrizia fuori dal comune – ben peggiore della mia – Kunikida sa di poter contare su Dazai e viceversa. E questi sono soltanto alcuni degli esempi, i più immediati, che mi vengono in mente. Nell’arco delle cinque stagioni, la serie arriva a proporre un ventaglio di personaggi vastissimo, tutti unici, ognuno diverso dall’altro, e questo rende speciale ogni singolo momento di “comunione”. Sono i personaggi, molto più delle situazioni che li hanno per protagonisti, a rendere speciale “Bungo Stray Dogs”.

Se dovessi scegliere il migliore tra tutti, la mia scelta probabilmente ricadrebbe su quel demone di Dazai, che possiede un intelletto fuori dal comune e nasconde chissà quali segreti, o forse su Rampo, il detective più geniale dell’universo, che esercita sul sottoscritto un’attrazione particolare, dovuta al fatto che in alcuni suoi ragionamenti mi ricorda Sherlock Holmes. Eppure, se dovessi dire qual è il mio personaggio preferito, quello in cui mi rispecchio maggiormente, allora non avrei dubbi, perché pronuncerei immediatamente il nome di Kunikida Doppo dell’Agenzia di Detective Armati. Kunikida è il partner di Dazai, di cui è il completo opposto su tutti i fronti, e ha sempre in mano un'agenda sulla cui copertina è impresso il kanji “Ideale”, la quale contiene programmi, obiettivi e appunti di fondamentale importanza. La sua abilità si chiama Poeta Doppo e gli permette di materializzare ogni cosa che scrive sulla sua agenda, a patto che non sia più grande della pagina. Combatte spesso con una pistola, ma si rifiuta di commettere omicidi e trova spesso strategie astute ed efficaci per risolvere i problemi e uscire dalle situazioni complicate. È animato da un forte senso del dovere e un grande rispetto per la vita. Afferma spesso che non bisogna mai perdere la calma – insegnamento del suo mentore –, ma in realtà è spesso impulsivo, irascibile e molte volte alza la voce, in particolar modo con Dazai. Inoltre, malgrado la sua mania di organizzazione, è spesso sbadato e tende a perdere le cose. Praticamente la mia descrizione e questa affinità basta per rendere Kunikida il mio personaggio preferito di “Bungo Stray Dogs”; per quanto, c’è da ammetterlo, è abbastanza difficile trovarne di brutti, fatta eccezione soltanto per uno, l’anello debole della serie, Atsushi. Incredibile a dirsi, ma proprio il protagonista è il personaggio che apprezzo meno di tutti e con cui sono riuscito ad empatizzare di meno. Troppo spesso Atsushi si piange addosso invece di prendere in mano la situazione e, quando c’è da agire con prontezza e determinazione, lui arriva sempre in ritardo. È da qualche stagione che aspetto il suo momento, il suo “time to shine”, ma per adesso credo che mi toccherà attendere ancora.

Ben poco da dire sul comparto tecnico e musicale. Le animazioni sono di un certo livello, così come i disegni, che ho imparato ad apprezzare particolarmente con il trascorrere degli episodi. Sempre giuste le scelte delle opening e delle ending, per quanto forse manchino delle musiche di grande impatto da accompagnare ai combattimenti decisivi della storia, ma forse sarebbe stato chiedere troppo.

Così come, forse, sarebbe troppo chiedere a chi è arrivato fin qui di fidarsi del sottoscritto e fiondarsi in questa impresa della durata di sessantuno episodi che porta il nome di “Bungo Stray Dogs”.


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Shadow01

Episodi visti: 12/61+ --- Voto 6,5
Premetto che ho visto solo la prima stagione quindi esprimerò il mio parere basandomi solo su quella.
La trama, che mi aveva attratta particolarmente, si è rivelata coerente con quello che poi si vede anche se mi aspettavo qualcosa di un po' meno ironico.

Il protagonista Atsushi parte non sapendo neanche controllare o attivare consciamente il suo potere per poi riuscire a controllarlo in maniera incredibile senza aver svolto alcun tipo di allenamento o altro, ha una personalità ingenua e semplice simile a qualsiasi altro protagonista di buon cuore insomma, niente di originale. Dazai è sicuramente uno dei personaggi migliori grazie anche alla caratterizzazione un po' meno stereotipata, è il personaggio più votato qui su AnimeClik ma personalmente non mi ha colpito profondamente. Sugli altri personaggi dell'agenzia non c'è molto da dire, nella prima stagione viene data loro una puntata di visibilità ciascuno per poi tornare a fare i personaggi secondari da sfondo. Kunikida è l'unico che si salva un po' ma è anche lui molto stereotipato, il tipico intelligente e severo con gli occhiali che brillano nei momenti di genio.

Opening ed ending del tutto superflue che non ti predono per niente, la grafica si fa desiderare in molti punti per esempio nella puntata del treno mentre Atsushi e la dottoressa Yosano sono seduti prima che inizi il macello, viene fatta un'inquadratura abbastanza ravvicinata, ma i loro volti sono mostrati completamente vuoti come se si fossero dimenticati del fatto che, su una faccia, occhi, naso e bocca sono quantomeno essenziali.

I misteri sono tutti in realtà molto semplici e pieni di cliché risultando alla fine solo molto noiosi.
Consiglio questo anime per chi vuole vedere qualcosa di semplice e leggero, ma allo stesso tempo non demenziale.

Ptebdi

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Ptebdi

Episodi visti: 37/61+ --- Voto 7
Ho iniziato a guardare "Bungo Stray Dogs" sotto consiglio di un'amica quando la seconda stagione era appena uscita. Mi fermai alla quarta puntata. Non tanto perché non fosse bello, ma perché era troppo lento per i miei standard, così lo abbandonai. Lo ripresi durante il lock-down e lo finii tutto d'un fiato. Ne rimasi talmente entusiasta che mi misi a leggere anche il manga, visto che non potevo attendere la quarta stagione. Ma definisco il mio amore per questo show come tossico: mi inebria con le potenzialità di personaggi e trama, ma allo stesso tempo mi fa arrabbiare per i ricorrenti errori presenti, sintetizzabili in due punti: mancanza di spiegazioni e cose troppo esagerate.

Una delle cose che fa innamorare dell'anime sono i personaggi, molto particolari e uno più interessante dell'altro. Per non parlare delle abilità degli stessi, realizzate bene e piuttosto originali. Dove sta il problema? La caratterizzazione. A parte chiedermi più di una volta se il protagonista dell'opera fosse Atsushi o Dazai, dato che viene dedicato più spazio a quest'ultimo (senza contare spin-off e speciali di sorta), non capisco perché personaggi necessari per l'arco narrativo corrente non vengano messi in luce, o comunque quando riescono ad avere un piccolo spazio, questo dura un istante e non spiega veramente nulla. I poteri sono interessanti e ben fatti graficamente, ma l'autrice per molti non dà nessuna spiegazione del loro funzionamento preciso, lasciandoti in un limbo di incertezze e dubbi se davvero quell'abilità serva a qualcosa oppure no. E qui devo assolutamente citare l'abilità di Fukuzawa, di cui non si capisce molto: è un'abilità ad area o no? È sempre attiva o l'attiva solo quando serve? Il che è un peccato, dato che quest'abilità potrebbe brillare in combattimento (giusto per dare un "what if": se Fukuzawa fosse il capo della Mafia potremmo vedere Chuuya con corrosione al massimo delle sue potenzialità senza che lui subisca danni) e come questa altre. Per non parlare dei poteri troppo forti senza nessun limite, che sono la maggior parte in "Bungo Stray Dogs", oppure di abilità fini a se stesse. Altro punto a sfavore dei personaggi, l'esagerazione, soprattutto applicata a personaggi molto intelligenti. Capisco che sono detective e che l'anime si basa sulle strategie, ma dall'essere intelligenti a predire il futuro, c'è tanta differenza. Altra cosa esagerata sono le particolarità dei personaggi, davvero troppo accentuate, al punto da renderli quasi ridicoli e al limite dello stereotipo.

Croce e delizia dell'anime è la trama, semplice ma sempre più avvincente, toccando il picco nella terza stagione. Ma anche qui ci sono cose non spiegate e cose che, per magia scompaiono: cercherò di non fare spolier, ma non si capisce che fine fanno alcuni personaggi, non si capisce perché l'antagonista principale della seconda stagione abbandona completamente il suo vero fine, non viene neanche più ripreso e spiegato un oggetto fondamentale, soprattutto per la futura quarta stagione, mandando lo spettatore in confusione. Senza contare il livello di abilità nel combattimento di alcuni personaggi, sempre cangiante in base alla scena in cui ci troviamo. E come non parlare della troppa comicità presente nelle prime due stagioni che sì, andrà ad affievolirsi, ma non così tanto. Piccola nota, che potrebbe essere positiva o negativa: ma solo io penso che gli archi narrativi siano troppo brevi? Avrebbero potuto spendere un po' di tempo in più negli approfondimenti e nelle relazioni tra i personaggi, anche queste a volte fin troppo dettagliate anche se non ce n'è bisogno, o troppo opache e dai contorni poco definiti, che vanno a minare il background dei personaggi e non farti capire la linea degli eventi (questo soprattutto nella relazione tra i leader).

In conclusione, "Bungo Stray Dogs" è un'opera senza dubbio interessante e piacevole, ma con dei difetti a mio parere gravi e che si potrebbero correggere con un poco di approfondimenti.


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kirk

Episodi visti: 37/61+ --- Voto 8
Prima di tutto vorrei fare una panoramica di chi sta dietro a questo progetto: tre serie (per un totale di 37 episodi) ed un film che fa da collante alle ultime due serie. La prima cosa da citare è lo studio Bones che non ha bisogno di presentazioni da parte mia, in quanto da quando fu fondato nel 1998 da tre ex-dipendenti della Sunrise e ha fatto molte cose egregie; anche il regista è abbastanza famoso trattandosi di Takuya Igarashi (Magica doremi – Soul Eater) che ha iniziato la sua carriera come direttore del suono per Bishojo Senshi Sailor Moon, anime cult anche da noi, e forse per questo si è rivolto a persone che di colonne sonore se ne intendono; due nomi per tutti Taku Iwasaki e Kazuhiro Wakabayashi onde per cui, secondo me, il comparto musicale è uno dei punti di forza di "Bungo Stray Dogs".
Ma citerei anche Shigeru Nashiyama al montaggio (da me già conosciuto in "The beast and the boy") e Yoji Enokido (uno dei quattro membri del gruppo Be-papas e divenuto famoso nel 1995 con "Neon Genesis Evangelion" che è forse la sua sceneggiatura più famosa).

Passiamo ora alla descrizione delle qualità della serie animata: premetto di non aver letto il fumetto pubblicato in Italia dalla Panini ma so che in patria viene considerato seinen e lo trovo strano, forse perché sono abituato a manga a tinte forti ma nell’anime anche se esiste violenza e scorre il sangue non mi sembra eccessiva… se non è la violenza a renderlo un seinen sarà l’intreccio? La trama è semplice e si basa su gli scontri tra un’agenzia di detective con poteri straordinari e principalmente un’organizzazione mafiosa, la Portmafia almeno nella prima serie, nella seconda e terza serie arrivano altri personaggi legati ad altre organizzazioni.
Come detective risolvono alcuni casi (lasciandomi perplesso sul fatto che non in tutti le spiegazioni sono convincenti), molto più interessanti sono i combattimenti: ricordo che i vari protagonisti hanno il nome collegato ad uno scrittore giapponese o straniero ed un potere collegato ad uno dei libri da esso scritti, quindi se Francis ha un potere che si chiama grande Gatsby lo individuiamo come Francis Scott Fitzgerald, se un altro si chiama Fedor ed russo in base al nome della sua organizzazione e del suo potere indoviniamo che è Dostoevskji… e cosi via; è molto difficile, per me, invece associare gli autori giapponesi.

Ma ritorniamo alla questione del seinen: l’anime soprattutto nella prima serie è piena di gag che stemperano gli scontri, man mano però si diventa più seri e si indaga sul passato di alcuni personaggi; se nella prima serie il personaggio più importante è Atsushi Nakajima pian piano emergono anche gli altri soprattutto Osamu Dazai (ma non farò spoiler) e veniamo a conoscenza di sempre più legami fra l’agenzia dei detective armati e la Portmafia associazioni collegate a dei permessi ottenuti dalla divisione governativa per i poteri speciali che, insieme, formano una specie di trilaterale che controlla ciò che succede a Yokohama giorno e notte.

Il mio giudizio è un 8, meritato per la qualità dei combattimenti e per una trama che fa di essi il suo fulcro, ma non è solo combattimenti.


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Koven Grimm

Episodi visti: 37/61+ --- Voto 9
Anime stupendo, ricco di azione e, al contrario di molti anime con combattimenti fini a sé stessi, con molti spunti di riflessione.

ATTENZIONE SPOILER
Il protagonista è Atsushi Nakajima, il quale è stato cacciato da un'orfanotrofio che, in seguito, viene "fortunatamente" preso in considerazione da un'agenzia speciale di detective.
Fino ad ora questa è solo la trama.
Ciò che rende particolare quest'opera è la presenza di personaggi con nome e cognome di figure realmente esistite, in questo caso scrittori giapponesi. Ogni potere prende il nome da un'opera scritta da ciascuno. Ora mi starete chiedendo: solo questa caratteristica ti fa attribuire un voto così alto? Certo che no.
Ciascun personaggio (quasi tutti) viene analizzato approfonditamente durante il corso delle TRE stagioni (e quindi non in una sola), ognuno con una mentalità diversa a causa di molte esperienze passate e, pertanto, mostrandoci diverse situazioni sociali. Questa cosa è percepibile dall'odio che prova Ryunosuke Akutagawa nei confronti di Atsushi Nakajima, il quale (indubbiamente più forte di lui) è odiato profondamente perché il secondo nominato è in grado di sconfiggerlo nonostante la fatica che il primo fece per diventare ciò che era. Situazione simile è quella di Lucy Montgomery, una ragazzina dal passato simile a quella del protagonista, ma che, nonostante sia stata sfortunata, viene inizialmente etichettata come "classica ragazza egoista dal passato poco dignitoso".
La verità è che questo è proprio ciò che ha di bello quest'anime: non tutti possono aspettarsi "lo stesso trattamento dalla vita", ma ognuno se la cava come può.
Ognuno ha la sua storia, pertanto, quando esse si incontrano, scaturiscono gelosia, rabbia, rimpianti e desiderio di avere sempre di più.
Queste cose sono "messaggi" che l'opera vuole trasmettere, ma penso che non tutti riescano a coglierli e, per tale motivo, qualcuno potrebbe dire che sto dicendo cose senza senso e che l'opera sia solo combattimenti inutili con qualche nome e cognome messo a puro scopo per affermare "l'autore della storia si è impegnato".
Ovviamente non mancano combattimenti, risate, scene comiche e, cosa più importante, moltissimi colpi di scena. Quest'ultima caratteristica che rende quasi un capolavoro quest'opera.
Personalmente mi fermo qui, perché chi vuole vederlo con occhi seri si accomodi, mentre chi lo guarda solo perché non ha niente da fare, partirà col piede sbagliato.
Una delle migliori opere che io abbia mai visto, non un capolavoro, ma da ricordare.

Voto: 9.


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NickyFlowers

Episodi visti: 24/61+ --- Voto 7,5
Avevo già fatto una recensione su quest’anime dopo aver visionato i primi dodici episodi, definendolo una serie con del potenziale ma con diversi difetti, a partire da una trama pressoché inesistente fino a dei personaggi poco caratterizzati. Per questo motivo indugiai prima di cominciare a vedere anche la seconda parte (anch’essa costituita da dodici episodi), ma alla fine sono riuscita a dare una seconda possibilità a “Bungo Stray Dogs”: fatto un rewatching di tutta la prima parte, completai la visione degli episodi mancanti. E alla fine la mia opinione su questa serie è cambiata leggermente, come è cambiato (in meglio) il mio voto.

Atsushi è un ragazzo che è stato cacciato dall'orfanotrofio in cui viveva. Abbandonato e cercando di sopravvivere in tutti i modi, un giorno si imbatte in Dazai, un aspirante suicida che si rivelerà essere un detective che lavora per un’agenzia. Tale agenzia raduna tutti gli individui che possiedono delle abilità speciali per combattere contro ogni crimine e soprattutto contro la Port Mafia, una delle più grandi organizzazioni criminali del mondo. Si scoprirà che anche lo stesso Atsushi possiede una di queste abilità. Dunque, Dazai decide di prenderlo con sé e di assumerlo nell'agenzia per cui lavora.

La divisione in due parti di “Bungo Stray Dogs” è una cosa da tenere bene a mente, dal momento che esse si svolgono in due modi completamente diversi: se nella prima parte esso è molto lento per presentare i vari personaggi, la seconda parte ha un ritmo molto più calzante, dove l’azione è ancora più dominante e la visione molto più coinvolgente. Anche i toni della storia mutano enormemente. Infatti, nei primi dodici episodi è vero che ci sono vari elementi drammatici, ma si fa fatica a prenderli sul serio a causa della forte presenza di gag comiche sì divertenti, ma a volte fuori luogo o troppo eccessive. D’altro canto, la seconda parte inizia con un flashback sul personaggio di Dazai, dove la comicità viene messa pian piano in ombra per porre al centro un tono più adulto e più serio. A partire dal flashback fino agli episodi finali, “Bungo Stray Dogs” si riscatta, dimostrando di essere molto più di quello che all'apparenza sembrava una serie leggera e poco ispirata.

Questo cambio di registro influirà anche sulla resa dei personaggi. All’inizio l’eccentricità è il tratto principale che si poteva ben notare in tutti i personaggi, dal maniacale perfezionismo di Kunikida al sadismo di Yosano fino ovviamente a Dazai, che sembra la massima espressione di tutti gli eccentrici. Ma andando più avanti i personaggi secondari vengono messi da parte per dare maggior spazio a Atsushi e Dazai, che sono gli effettivi protagonisti della storia. I loro drammi, le loro insicurezze e gli scheletri che si portano nell’armadio riaffiorano, in modo che lo spettatore riesca a prendere maggiormente sul serio il motivo per cui entrambi combattono. Dazai combatte per rispettare le volontà di un suo amico. Atsushi invece lo fa per guadagnarsi il diritto di vivere, cosa che lo renderà più vicino ai personaggi di Kyouka e di Akutagawa, sui quali non dico niente per evitare spoiler. C’è da dire che non tutti i personaggi sono stati approfonditi, ma dal momento che il finale è aperto e il manga è ancora in corso, è possibile che più avanti tutti avranno il loro momento.

Infine, il comparto tecnico è stato uno dei pochi elementi costanti di tutta la serie: sempre perfetto, mai un episodio sottotono. Lo studio Bones è una garanzia, offrendo animazioni fluide, combattimenti ben coreografati e disegni molto piacevoli, molto più curati rispetto a quelli del manga. Le colonne sonore invece sono nella media e le opening e le ending in generale sono abbastanza carine.

In conclusione, “Bungo Stray Dogs” è una serie paragonabile ad un motore diesel: è lento a partire, ma dopo essere partito procede spedito. Questo è il difetto principale della serie: aspettare che si arrivi a metà prima di vedere qualcosa di effettivamente bello è qualcosa che potrebbe allontanare molti spettatori, ma se ci si arma di santa pazienza ci sarà la ricompensa e la soddisfazione di aver visto un anime con sì dei difetti, ma anche dei pregi che saranno difficili da dimenticare.


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Lucalucalucaluca

Episodi visti: 24/61+ --- Voto 10
"Bungo Stray Dogs". Il titolo non mi diceva molto. Ho iniziato a guardarlo sotto l'insistente pressione di un amico; ho visto il primo episodio, il secondo, il terzo... Il ventiquattresimo il giorno dopo e ora aspetto la terza stagione.
E' uno dei miei anime preferiti e ora spiegherò cosa mi è piaciuto (e anche cosa meno) dividendo la review in punti:

1- I personaggi: eccentrici. Se pensavate che questo fosse uno di quegli anime super-seri, beh, vi sbagliavate. Dazai, sarò scontato (e per chi non l'ha ancora visto poi capirà perché), è il mio personaggio preferito, però anche Atsushi mi garba parecchio. Di quest'ultimo è apprezzabile lo sviluppo psicologico, che segue la via contorta della mente umana; diciamocelo, quante volte vi è successo di razionalizzare un pensiero, una paura, una qualsiasi cosa senza passare per un momento di transizione che è senza logica (perché la logica del cervello umano è fin troppo fine per sembrare razionale)? Qui, per l'appunto, è evidente quella fase di transizione, che sembra finire al termine della seconda stagione.
Tornando ai personaggi, sono sì simpatici ma sanno essere seri e riflessivi; in fondo è anche bello avere qualche momento comico, no?

2- La trama. Già, la trama... Qui se ne sentono di tutti i colori. Per me la trama è stupenda! Se devo fare una critica, bisogna dire che nei primi dodici episodi (prima serie) si sviluppa poco e niente e, mentre la vedevo, avrei voluto che avessero fatto più episodi, così da continuare il modus operandi dei primi episodi (puramente introduttivi e fatti per conoscere alcuni personaggi), e nel mentre mettere qualcosa della trama, o in quei dodici episodi mettere qualcosa in più riguardo i nemici dei personaggi "buoni", diciamo. Poi, però, vedendo la seconda stagione, ho capito che "Bungou Stray Dogs" è costituito per essere composto di più stagioni, in ognuna delle quali viene rivelato un mistero e se ne crea un altro in modo da rendere la trama più velata (e creare a volte quel senso di mistero, a volte di suspense) e far appassionare il pubblico famelico di spiegazioni. Io, ad esempio, aspetto la terza stagione con impazienza.

3- Dettagli (e poteri). Concentriamoci un attimo sui poteri, anzi, sul potere di Dazai. Il potere di Dazai, Lo Squalificato, permette di annullare le abilità altrui senza eccezione alcuna (eccetto che devono essere le abilità paranormali degli umani). Da qui si capisce il modo d'agire dell'autore che vuole dare, almeno in queste cose, delle certezze. Personalmente ho sempre odiato (tranne eccezioni rarissime) quelle scene del tipo: il personaggio A attacca B o comunque usa un qualche potere, tutto sembra andare per il verso giusto e poi se ne viene con "Oh no il suo potere è troppo forte". Ma vaffa...
Qual è l'altro dettaglio? Ah sì, nomi ed abilità. La maggior parte dei personaggi è omonima a scrittori e poeti giapponesi e le loro abilità sono spesso associate al nome di opere di questi o a citazioni contenute nei libri. Questa caratteristica, oltre che essere distintiva e personalmente gradita, fa capire ancora una volta come l'autore non abbia creato quest'anime/manga dal nulla, ma ci abbia lavorato seriamente.

Voto finale: 10-


 1
PokeNew

Episodi visti: 24/61+ --- Voto 9
"Bungou Stray Dogs" è un anime del 2016 prodotto dallo Studio Bones, tratto dall'omonimo manga scritto da Kafuka Asagiri e disegnato da Sango Harukawa.

La trama ha inizio con l'incontro del protagonista, Astushi, con due misteriosi individui, Dazai e Kunikida, che scoprirà far parte di un gruppo detective con poteri sovrannaturali.
I due aiuteranno il ragazzo a rimettersi in forze ed egli spiegherà loro di essere stato cacciato dal suo orfanotrofio a seguito della comparsa di una misteriosa tigre, che per qualche motivo sconosciuto lo sta inseguendo. Fortunatamente (o sfortunatamente) per lui, i due stavano indagando proprio sugli attacchi della tigre e così chiedono ad Astushi di fare da esca. Si dirigono così all'interno di un magazzino, dove scopriremo la verità: la misteriosa tigre altri non è che lo stesso Atsushi che, una volta tornato alla normalità grazie al potere di Dazai, perderà i sensi. Una volta ripresi i sensi, Dazai gli chiederà di unirsi all'agenzia di detective e, nonostante i dubbi iniziali, alla fine accetterà di unirsi a loro, dopo aver superato l'esilarante test di questa allegra combriccola di personaggi.
Una trama con delle premesse interessanti, che migliorerà in ogni puntata e che sarà molto legata ad Astushi e al misterioso Dazai, che nasconderà un interessante segreto.

I personaggi invece, ispirati a diversi scrittori giapponesi e non solo, sono davvero ben caratterizzati e molto interessanti, ognuno con i propri pregi e i propri difetti, e riusciranno a smuovere il vostro interesse, chi più e chi meno, ovviamente in base ai vostri gusti personali, e difficilmente non vi faranno affezionare. Eviterò di farvi spoiler, quindi lascerò a voi il piacere di scoprire le varie sfaccettature dei vari personaggi.

Tecnicamente eccelso, senza nessun calo di ogni sorta fino alla fine della serie, con sfondi ben fatti e un chara design molto bello da vedere. Per quanto riguarda le varie OST opening ed ending sono veramente ben fatte e con molte probabilità vi rimarranno in testa persino un volta terminata la visione.

In definitiva, una serie molto bella, nonostante una trama iniziale poco chiara, a causa di un leggero inizio alquanto demenziale, al quale pero si unirà una trama davvero ben fatta. Quindi vi consiglio di dargli una possibilità, non ve ne pentirete.


 1
Wiper

Episodi visti: 24/61+ --- Voto 7
"Bungo Stray Dogs" è l'anime tratto dall'omonimo manga scritto da Kafka Asagiri nel 2012. E' strutturato in due stagioni da dodici episodi ciascuna (... E probabilmente ce ne sarà una terza, non so quando, in base al fatto che il manga non è ancora concluso e che lo si può intuire nel ventiquattresimo episodio). La storia narra le attività di un'agenzia di persone con superpoteri, "Armed Detective Agency", presidenziata da Yukichi Fukuzawa, ma della quale vera mente è Osamu Dazai. Il protagonista, Atsushi Nakajima, è un'orfano, che non resosi del suo pericoloso potere, viene cacciato dall'orfanotrofio a causa di ciò. Dopo breve tempo, incontrerà Dazai, che gli proporrà di entrar a far parte dell'agenzia e, seppur con qualche esitazione, accetterà, sostenendo un esame. Sono presenti diverse situazioni comiche, all'inizio. Aspettandomi un genere poliziesco serio, vedendole mi sono chiesto: "Ma fanno sul serio o è a stile "Gintama"?", poi, quando capisci come funziona, diventa pressoché piacevole. Nonostante ciò, rimane sempre un poliziesco e quindi troviamo situazioni rischiose, delitti, indagini e soluzioni; in questo è molto bravo Ranpo Edogawa, un detective che crede di avere un potere mettendo bene gli occhiali. La trama, sinceramente, presenta un ritmo veloce quando ci sono scontri tra i possessori dei poteri o quando ci sono le varie attività dell'agenzia, fuori da ciò il ritmo rallenta e la trama perde di efficacia, a volte annoiando.
Come valutazione do un 7. sperando in una terza stagione con episodi complessivamente migliori.


 1
Tacchan

Episodi visti: 12/61+ --- Voto 6,5
"Bungo Stray Dogs" è un manga di Kafka Asagiri, disegnato da Sango Harukawa, che ha avuto nel 2016 la sua prima trasposizione animata, con una serie di dodici episodi. Non ho avuto modo di conoscere o leggere l’opera originale, pertanto le mie considerazioni si limitano all’anime.

La trama erge a suo principale protagonista un orfano che, a causa di un potere che lo rende un problema per coloro che gli sono intorno, viene abbandonato anche dall’orfanotrofio e si trova a vagare come un vagabondo per le strade. Atsushi sarebbe destinato ad un lento e un costante declino se non incontrasse per caso Dazai e Kunikida, due agenti di un’agenzia di detective che ha il compito di cacciare criminali dotati di poteri soprannaturali. Notato il suo talento, decidono di farlo entrare nella loro squadra, sicuri che potrà essere una risorsa preziosa. Atsushi guadagna così un tetto sopra la testa, dei pasti assicurati e qualcuno che sembra tenere a lui, dopo tanti abbandoni e delusioni. Il prezzo da pagare, oltre al dover svolgere un lavoro in cui deve rischiare la vita ogni giorno, è quello di essere costretto a sopportare Dazai, Kunikida e tutti gli altri, visto che i poteri probabilmente li hanno privati di qualche ingranaggio nella loro testa, portandoli a comportamenti quantomeno bizzarri.

"Bungo Stray Dogs" ha buone idee e nella sua sceneggiatura, così come tra i suoi antagonisti, propone alcuni soggetti che hanno potenzialità. Ha solo un grande, imperdonabile e fastidioso problema: butta tutto in vacca. La caratterizzazione dei personaggi è quantomeno caricaturale, con Dazai che è un maniaco dei suicidi e prova a suicidarsi in tutti i modi, Kunikida che è un maniaco perfezionista, Edogawa che è totalmente incapace di muoversi nella società moderna, pur essendo un genio, e così via. Posso capire l’optare per una caratterizzazione curiosa dei personaggi per permettere qualche risata, ma qui si esagera. "Bungo Stray Dogs" vorrebbe offrire una trama con tinte cupe e serie, che non lesina sangue e violenza, ma, proponendo in continuazione situazioni comiche e caricaturali, dialoghi e battutine di dubbio tempismo, si tira una zappata sui piedi. I primi quattro-cinque episodi sono meramente introduttivi, non hanno una reale trama orizzontale, si limitano a presentarci i personaggi e i poteri, oltre a qualche antagonista. Poi, lentamente, si sviluppa un minimo di trama orizzontale, ma la sceneggiatura risulta poco convincente e troppo annacquata, anche se perlomeno si riesce ad inquadrare discretamente l’ambientazione. La fine è leggermente più movimentata, ma poco incisiva, anche a causa di un avversario che risulta sotto le aspettative.

E’ un peccato, perché, tra una cavolata e l’altra, "Bungo Stray Dogs" fa vedere che le potenzialità le avrebbe e, quando ci si mette d’impegno, riesce ad offrire anche qualche minuto di ottimo intrattenimento. Forse questa prima serie è solamente un’introduzione a qualcosa più complesso e appassionate che ci verrà narrato nella seconda, ma non posso perdonarla per essere risultata banale, già vista e priva di reale originalità. Non basta qualche personaggio strambo e sopra le righe per offrire qualcosa di nuovo, alla fine di serie TV con personaggi dotati di poteri ce ne sono a decine e "Bungo Stray Dogs" si limita a stare nel mazzo, nonostante un comparto tecnico, musicale e grafico sicuramente apprezzabile.

Trovo che, per ora, "Bungo Stray Dogs" sia solo un prodotto senza anima, indirizzato ad un pubblico piuttosto giovane, capace di offrire intrattenimento soprattutto a coloro che cercano un anime da vedere in relax e senza grandi pretese. Non è tutto da buttare, anzi, ma proprio questa potenzialità inespressa è stata la cosa che mi ha maggiormente deluso: vediamo se la seconda serie saprà smentirmi.


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Eversor

Episodi visti: 12/61+ --- Voto 7,5
“Bungou Stray Dogs” è una serie di dodici puntate, uscita nella primavera del 2016. Un anime interessante, che ha saputo coinvolgermi con la sua dose di azione, i toni misteriosi e quel tocco intrigante da romanzo noir d’altri tempi. Riesce subito a conquistare ed è capace di creare un legame tra lo spettatore e i personaggi presentati. Questi appaiono piuttosto semplici e schematici, privi di chissà quale risvolto psicologico, eppure affascinano, conquistano e, alla fine, riescono a svolgere adeguatamente il lavoro per cui erano stati creati.

Atsushi è il protagonista, un ragazzo appena cacciato dall'orfanotrofio in cui aveva vissuto fino a quel momento. E’ affamato, stanco, depresso e arrabbiato verso un modo che pare averlo diseredato. Ma non vuole mollare, anzi, il suo desiderio di vivere arde ancora dentro al suo cuore. E’ disposto a rubare pur di mangiare? A quanto pare sì.
Peccato che, nonostante la stanchezza, non può rinunciare a salvare uno strano personaggio che stava annegando nel canale. Costui è Dazai, un bislacco individuo con la mania del suicidio. Per la precisione, è un detective, ma non uno dei soliti, lui è speciale. L’agenzia in cui lavora è composta da strane personalità, tutte dotate di misteriosi poteri sovrannaturali, e in quel momento è alla caccia di una tigre mangiauomini. Come influirà tale incontro sulla vita del nostro protagonista? A voi il piacere di scoprirlo.

Incomincio con l’affermare che, tale serie, mi è piaciuta molto. E’ ben lungi dall'essere perfetta, ma, in fin dei conti, possedeva buone aspettative ed è stata capace di mantenere tutte le promesse iniziali. C’è l’azione, c’è il mistero, c’è anche un pizzico di poliziesco (anche se non credo possiamo considerare “Bungou Stray Dogs" come un anime interamente di tal genere… Va ben oltre).
La storia è costruita in maniera semplice e lineare, ma allo stesso tempo appassionante. E’ presente una trama di fondo, ma ogni puntata ci mostra un caso apparentemente distinto dal precedente. Ovviamente c’è un unico filo conduttore, che man mano porterà la situazione a infiammarsi sempre di più. Con il passare delle puntate, ci vengono anche presentati i vari personaggi. Interessante la scelta di non lanciarli tutti dall'inizio, ma di lasciarceli assaporare, per poi approfondirli in un episodio “ad hoc”.
In ogni caso, salvo il protagonista e qualche altro personaggio, molti di essi non possono che rimanere ancora avvolti dalla nebbia. Questione di tempistiche? Anche, ma penso che si sarebbe potuto svolgere tale conoscenza in un modo migliore. Forse non si voleva approfondire alcune tematiche (non ancora), ma mi sarebbe piaciuto scoprire il passato di alcuni membri dell’agenzia, che, salvo una leggera presentazione, rimangono molto chiusi di fronte alla curiosità del pubblico.
Tra le figure di maggior spicco, c’è sicuramente Atsushi, un protagonista alquanto canonico, ma allo stesso tempo necessario per far amalgamare nel migliore dei modi tutta la vicenda. Ho apprezzato molto il suo progressivo cambiamento, che, passo dopo passo, lo porterà a immergersi in un mondo a lui prima ignoto. Altri personaggi che mi hanno saputo conquistare, oltre a Dazai (vero jolly della serie), sono la tenera Kyouka e, dall'altra parte, Higuchi, fanciulla dai biondi capelli, che segue ovunque il suo maestro, Akutagawa.

La grafica è bella. Stop, basterebbe questo per esprimere alla perfezione i miei più sinceri sentimenti. Precisa, dinamica, scenica. Ha saputo destreggiarsi alla perfezione su due toni differenti: quello rétro, visibile da alcune ambientazioni e dai vestiti, e quello più moderno. In alcuni momenti le atmosfere appaiono rilassate, calme, con colori tenui e smorti. Al momento opportuno, però, sono subito pronte ad accendersi con grandi effetti scenici e coloristici.
La colonna sonora è la ciliegina sulla torta, che accompagna la storia e l’accarezza con musiche sopraffine. Bene anche il doppiaggio e, ancora di più, la scelta delle voci ( e dei doppiatori) da affidare ai vai personaggi. La voce di Rikiya Koyama (Yukichi Fukuzawa in tale occasione) è una delle più profonde e “sexy” in circolazione.
Ottima la regia, che ha saputo mischiare stili diversi, per creare un anime all'altezza della situazione e, ancor di più, capace di mettere tutti d’accordo.

In conclusione, “Bungou Stray Dogs” è un anime molto bello, che consiglio a tutti. Il finale lascia vive le speranze per una seconda stagione e spero proprio che questa venga realizzata. La storia stava finalmente per infiammarsi del tutto, e sarebbe un peccato non poter vederne il seguito.
Una serie che, al di là di tutti i complimenti, mostra ancora qualche mancanza. Non saprei sinceramente cosa, forse sono semplicemente i miei gusti personali, ma ho come la sensazione che gli sia mancato lo sprint finale. Era lì lì per fare il colpaccio, ma non è stata in grado di accendere la scintilla che l’avrebbe fatta veramente emergere.
Rimane comunque un’opera degna di essere vista.

Voto finale: 7… E mezzo!


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LOL-ita

Episodi visti: 12/61+ --- Voto 8,5
Generalità:
Bungo Stray Dogs è un anime di una stagione (per ora) con dodici episodi,tratto da un manga del 2012 che per ora consta di 9 volumi.
Trama (Senza Spoiler):
Il protagonista Atsushi è un orfano che è stato cacciato dall'orfanotrofio in cui viveva (le ragioni verranno poi spiegate).Sta per morire di fame,quando incontra Osamu Dazai intento ad affogarsi,che viene salvato dal ragazzo.Osamu è il membro di un'agenzia di detective privati con poteri soprannaturali,intenti per ora,a catturare un ''misteriosa tigre''...
Personaggi:
Con 12 puntate,il regista ha approfondito molto bene la psicologia di Osamu in primis,forse anche più di quella del protagonista,che (almeno per quei 12 episodi visti) si limitava a fare la parte dell'orfano con il passato triste che viene trasformato in eroe.(Tra l'altro lo stesso flashback di quando venne cacciato via dall'orfanotrofio viene ripetuto più e più volte,cosa che mi ha dato fastidio).Il cattivo recita la parte del cattivo con naturalmente psicologia ''malvagia'' e poco spiegata e poi ci sono cattivi che si presentano una sola volta e poi non si vedranno più(il 96% di loro).Il terzo personaggio più caratterizzato dei ''buoni'' è Doppo,che prende le pieghe di tsundere-megane-otosan e chi più termini giapponesi ne ha,più ne metta.Gli altri personaggi invece hanno davvero poco spazio nella narrazione,e mi sembrano sterotipati...Kenji poi,non mi è piaciuto molto:solo a me è sembrato il fratello gemello di Finnian di Black Butler?
-entrambi portano un cappello di paglia
-entrambi sono biondi
-entrambi hanno l'aria da ''campagnoli''
-entrambi possiedono forze sovraumane
Comparto Tecnico+Opening e Ending:
Il comparto tecnico è un po' sopra la media in alcuni episodi ma resta nella media nella maggiorparte,i disegni sono comunque buoni e ben definiti.
L'opening è molto buona,cosi' come l'ending,sia la musica sia il comparto grafico sono davvero buoni (seppur non sia un'opening troppo originale),e presenta anche lievi spoiler.Piccola pecca è che non si capisce chi è il protagonista né dall'opening né dall'ending.
Le motivazioni a favore perchè si dovrebbe quast'anime:
-veloce da vedere
-storia con suspance (quasi) sempre presente
-i momenti comici ci sono (seppur non tutti originali,utili nello smorzare la tensione)
-trama alquanto originale
-sviluppo (più o meno) continuo della trama
-si può provare ''empatia'' per i personaggi
-il character desing non è scontato ed è piacevole
-la presenza del fanservice è poca
Il mio voto è un bell'otto e mezzo.


 2
gingisan

Episodi visti: 12/61+ --- Voto 10
Davvero un bellissimo anime. La storia è interessante e per nulla scontata, il protagonista ha molte sfaccettature e mostra sia forza che debolezza senza essere mai noioso.
La storia si basa sulle vicende di una agenzia di investigatori privati molto speciale: ogni membro infatti ha un potere, con cui contribuisce alla forza della squadra. L'agenzia si scontra spesso con un'organizzazione mafiosa, praticamente l'immagine speculare e negativa dell'agenzia. Anche nella mafia comunque non mancano sentimenti e valori, cosa che rende il tutto ancora più interessante, senza cadere nel mieloso. In questo mondo viene catapultato il giovane protagonista, che pian piano cresce e trova la sua strada, a volte anche dolorosamente.
Non sono una grandissima esperta di disegni, ma a me personalmente lo stile grafico di quest'anime è piaciuto moltissimo, i colori in particolare sono molto vivi e non danno quella consistenza un po' vetrosa e trasparente tipica degli anime di ultima generazione.
Non vedo l'ora che esca una seconda serie! :3