HaruChika
Haruchika: quando si cerca di fare troppe cose in una volta non ci si riesce nemmeno in una.
E' questo il pensiero che ho avuto guardando questo anime, pian piano che le puntate scorrevano.
Haruchika (Haruta & Chika) è un anime prodotto dalla P.A.Works nella stagione invernale 2016 comprendente 12 episodi. L'adattamento animato è tratto da una serie di romanzi gialli di Sei Hatsuno, che hanno ispirato anche un manga e un film live-action che debutterà l'anno prossimo.
Passando all'anime in questione, mi ritrovo purtroppo a doverne dare un giudizio che non si avvicina alla sufficienza. Perché? Perché, ripeto, HaruChika cerca di rientrare in troppi generi senza riuscire a brillare in particolar modo in nessuno. E' un anime che scorre senza riuscire a coinvolgere lo spettatore che anzi, potrebbe rimanere un po' perplesso dalle situazioni che esso propone.
La trama è piuttosto semplice e narra le vicende di Chika, una ragazza che iscrittasi alle scuole superiori si unisce al club di musica e si invaghisce del professor Kusakabe, responsabile dell'orchestra. Nel club ritrova anche un suo vecchio amico, Haruta, e insieme recluteranno nuovi membri cercando di risolvere i loro drammi e aiutandoli a superarli.
Le premesse iniziali erano interessanti in quanto l'anime non prometteva di essere soltanto un prodotto basato sulla musica, ma anche sull'introspezione dei personaggi, sulla risoluzione di misteri e problemi legati al passato di ogni membro; il problema sta nel fatto che nel corso dell'anime si può notare come di musica ci sia ben poco. Esso infatti è un argomento che viene toccato soltanto di rado e saranno rari i momenti in cui vedremo delle esibizioni con i fiocchi dei nostri protagonisti. In ogni episodio ci verranno infatti mostrati dei ragazzi che soffrono per determinati problemi e Haruta, con il suo ingegno e la sua capacità investigativa anche troppo esagerata per essere verosimile, sarà in grado di risolvere ogni "mistero". Mistero, ovviamente, per così dire.
I casi che i nostri si ritroveranno a risolvere non possono certo considerarsi dei "gialli" veri e propri, poiché spesso vedremo degli adulti incapaci di prendere decisioni o quanto meno utilizzare un po' di logica per giungere ad una conclusione o ad un determinato significato che, incredibilmente (e misteriosamente) un ragazzino riesce invece a cogliere pur non conoscendo le persone direttamente, ma soltanto basandosi su qualche indizio.
Come già detto, di musica si vede ben poco. Non mi sentirei quindi di considerarlo un anime musicale, ma nemmeno un'opera che rientra nel filone investigativo, dato che si tratta per lo più di casi che iniziano e finiscono in maniera poco credibile.
Il design non mi piace molto ma tutto sommato non lo reputo nemmeno così male. Le ost invece, che per un anime del genere dovrebbero lasciare qualcosa, riescono solo a dispensare indifferenza. La sigla di apertura e quella di chiusura comprese non sono particolarmente incalzanti.
Il finale è abbastanza aperto e non conclude quel triangolo amoroso che ci viene proposto all'inizio e poi puntualmente accantonato per dar spazio agli intrighi dell'anime. E' un peccato anche questo perché il lato sentimentale avrebbe quantomeno potuto dare una svolta più interessante alle vicende.
In conclusione non mi sento di dare una sufficienza a quest'anime ma nemmeno di bocciarlo completamente; non lo consiglierei a chi ama la musica e vuol rimanere emozionato da questo aspetto ma rimango fiducioso nel pensare che un'eventuale seconda stagione potrebbe far migliorare questo adattamento animato.
E' questo il pensiero che ho avuto guardando questo anime, pian piano che le puntate scorrevano.
Haruchika (Haruta & Chika) è un anime prodotto dalla P.A.Works nella stagione invernale 2016 comprendente 12 episodi. L'adattamento animato è tratto da una serie di romanzi gialli di Sei Hatsuno, che hanno ispirato anche un manga e un film live-action che debutterà l'anno prossimo.
Passando all'anime in questione, mi ritrovo purtroppo a doverne dare un giudizio che non si avvicina alla sufficienza. Perché? Perché, ripeto, HaruChika cerca di rientrare in troppi generi senza riuscire a brillare in particolar modo in nessuno. E' un anime che scorre senza riuscire a coinvolgere lo spettatore che anzi, potrebbe rimanere un po' perplesso dalle situazioni che esso propone.
La trama è piuttosto semplice e narra le vicende di Chika, una ragazza che iscrittasi alle scuole superiori si unisce al club di musica e si invaghisce del professor Kusakabe, responsabile dell'orchestra. Nel club ritrova anche un suo vecchio amico, Haruta, e insieme recluteranno nuovi membri cercando di risolvere i loro drammi e aiutandoli a superarli.
Le premesse iniziali erano interessanti in quanto l'anime non prometteva di essere soltanto un prodotto basato sulla musica, ma anche sull'introspezione dei personaggi, sulla risoluzione di misteri e problemi legati al passato di ogni membro; il problema sta nel fatto che nel corso dell'anime si può notare come di musica ci sia ben poco. Esso infatti è un argomento che viene toccato soltanto di rado e saranno rari i momenti in cui vedremo delle esibizioni con i fiocchi dei nostri protagonisti. In ogni episodio ci verranno infatti mostrati dei ragazzi che soffrono per determinati problemi e Haruta, con il suo ingegno e la sua capacità investigativa anche troppo esagerata per essere verosimile, sarà in grado di risolvere ogni "mistero". Mistero, ovviamente, per così dire.
I casi che i nostri si ritroveranno a risolvere non possono certo considerarsi dei "gialli" veri e propri, poiché spesso vedremo degli adulti incapaci di prendere decisioni o quanto meno utilizzare un po' di logica per giungere ad una conclusione o ad un determinato significato che, incredibilmente (e misteriosamente) un ragazzino riesce invece a cogliere pur non conoscendo le persone direttamente, ma soltanto basandosi su qualche indizio.
Come già detto, di musica si vede ben poco. Non mi sentirei quindi di considerarlo un anime musicale, ma nemmeno un'opera che rientra nel filone investigativo, dato che si tratta per lo più di casi che iniziano e finiscono in maniera poco credibile.
Il design non mi piace molto ma tutto sommato non lo reputo nemmeno così male. Le ost invece, che per un anime del genere dovrebbero lasciare qualcosa, riescono solo a dispensare indifferenza. La sigla di apertura e quella di chiusura comprese non sono particolarmente incalzanti.
Il finale è abbastanza aperto e non conclude quel triangolo amoroso che ci viene proposto all'inizio e poi puntualmente accantonato per dar spazio agli intrighi dell'anime. E' un peccato anche questo perché il lato sentimentale avrebbe quantomeno potuto dare una svolta più interessante alle vicende.
In conclusione non mi sento di dare una sufficienza a quest'anime ma nemmeno di bocciarlo completamente; non lo consiglierei a chi ama la musica e vuol rimanere emozionato da questo aspetto ma rimango fiducioso nel pensare che un'eventuale seconda stagione potrebbe far migliorare questo adattamento animato.
Se l'intento dei creatori dell'anime Haruchika è stato quello di creare un prodotto che fondesse assieme musica ed enigmi, allora bisogna dire che hanno miseramente fallito. La trama avrà come protagonisti due amici d'infanzia, Chika e Haruta, impegnati nel trovare abbastanza membri da permettere al complesso della loro scuola di partecipare alle competizioni musicali. Per reclutare i vari membri, dovranno persuaderli uno dopo l'altro, risolvendo alcuni loro problemi che saranno sostanzialmente degli enigmi. Sulla carta il progetto sembra interessante, ma il risultato lascia a desiderare. La parte musicale è quasi del tutto assente in quanto non vedremo quasi mai i membri del club suonare assieme. La grande parte dell'anime è occupata dalla parte investigativa che in fin dei conti si rivela ben poco stimolante: gli enigmi sono così intricati e scervellotici che per risolverli ci vorrebbe una conoscenza tanto vasta quanto profonda dello scibile umano, conoscenza che solo uomini come il defunto Umberto Eco possono vantare. Invece in quest'anime tale bagaglio culturale è appannaggio di un semplice liceale giapponese come Haruta, il quale non mi è risultato minimamente simpatico. La sua amica Chika mi è sembrata più simpatica ed impulsiva, ma non abbastanza per creare siparietti comici apprezzabili. Per quanto riguardo le singole storie, devo ammettere che alcune le ho trovate carine, altre hanno suscitato la mia curiosità a vario titolo, ma tutto ciò è troppo poco per salvare un anime che vorrebbe offrire molto, ma che alla fine ti lascia ben poco. Il mio voto finale è un 5, in quanto i difetti sono più numerosi ed incisivi dei pregi.
La P.A. Works è uno studio di animazione giapponese noto per aver prodotto opere di grande successo, dai più datati "Angel Beats!" e "Hanasaku Iroha", sino recenti "Nagi no Asukara" e "Shirobako". Certe volte sono le troppo alte aspettative a compromettere il valore di un prodotto, ed è proprio questo il caso di "Haruchika: Haruta to Chika wa Seishun Suru", serie della stagione invernale 2016 composta da dodici episodi di durata canonica, tratta dall'omonima serie di romanzi gialli scritta da Sei Hatsuno.
Chika è una ragazza atletica e piena di energie, forse fin troppo, ed è proprio questo il motivo che la spinge, all'inizio della scuola superiore, a voler cambiare la propria immagine. Il suo obbiettivo è diventare una ragazza più carina e aggraziata, e decide quindi di iscriversi al club di strumenti a fiato della scuola. Qui incontrerà a sorpresa Haruta, suo amico d'infanzia che non vedeva da lungo tempo, assieme al quale cercherà di reclutare nuovi membri al fine di partecipare ad un'ambita competizione musicale di livello nazionale.
A differenza di quello che si potrebbe pensare leggendo l'incipit della trama, in "Haruchika" la musica non è altro che un elemento di contorno, un aspetto secondario scarsamente curato e poco incisivo anche a livello narrativo. Non mi sento di inquadrare l'opera neanche nel genere "Harem" o "sentimentale", in quanto anche in questo senso gli sviluppi sono pochi se non inesistenti. Cos'è dunque "Haruchika"? Di cosa parla? Essenzialmente la trama si riduce ad una serie di casi, scollegati l'uno dall'altro, che i due giovani protagonisti si vedranno costretti a risolvere al fine di accrescere il numero dei membri del loro club. Purtroppo, questi "misteri" portano con sé dei difetti non indifferenti: il più delle volte sono banali e poco credibili, puntano troppo sulla lacrima facile e rubano completamente lo spazio ad eventuali sviluppi.
I personaggi sono piuttosto stereotipati e, ad esclusione della protagonista femminile, che fortunatamente possiede un carattere divertente e coinvolgente, risultano anonimi e a tratti poco sopportabili.
Il comparto tecnico si difende bene, ma non raggiunge il livello d'eccellenza ottenuto nelle precedenti produzioni dello studio. Il design dei personaggi è particolare ed originale, i fondali sono ben dettagliati e ricchi di colori, e le animazioni più che discrete. Dal punto di vista del sonoro e stato svolto un buon lavoro, anche se di musica se ne sente veramente poca. Ottima l'opening e discreta l'ending, azzeccate le colonne sonore e il doppiaggio, in particolare quello di Chika. Il finale non conclude completamente la vicenda, la Light Novel di riferimento è ancora in corso in patria, e vengono lasciate possibilità per una futura seconda stagione.
In conclusione, "Haruchika: Haruta to Chika wa Seishun Suru", è una serie leggera e gradevole, da guardare senza alcuna aspettativa. Un prodotto che avrebbe potuto regalare molto di più, e che comunque non regge minimamente il confronto col suo simile "Hibike! Euphonium".
Chika è una ragazza atletica e piena di energie, forse fin troppo, ed è proprio questo il motivo che la spinge, all'inizio della scuola superiore, a voler cambiare la propria immagine. Il suo obbiettivo è diventare una ragazza più carina e aggraziata, e decide quindi di iscriversi al club di strumenti a fiato della scuola. Qui incontrerà a sorpresa Haruta, suo amico d'infanzia che non vedeva da lungo tempo, assieme al quale cercherà di reclutare nuovi membri al fine di partecipare ad un'ambita competizione musicale di livello nazionale.
A differenza di quello che si potrebbe pensare leggendo l'incipit della trama, in "Haruchika" la musica non è altro che un elemento di contorno, un aspetto secondario scarsamente curato e poco incisivo anche a livello narrativo. Non mi sento di inquadrare l'opera neanche nel genere "Harem" o "sentimentale", in quanto anche in questo senso gli sviluppi sono pochi se non inesistenti. Cos'è dunque "Haruchika"? Di cosa parla? Essenzialmente la trama si riduce ad una serie di casi, scollegati l'uno dall'altro, che i due giovani protagonisti si vedranno costretti a risolvere al fine di accrescere il numero dei membri del loro club. Purtroppo, questi "misteri" portano con sé dei difetti non indifferenti: il più delle volte sono banali e poco credibili, puntano troppo sulla lacrima facile e rubano completamente lo spazio ad eventuali sviluppi.
I personaggi sono piuttosto stereotipati e, ad esclusione della protagonista femminile, che fortunatamente possiede un carattere divertente e coinvolgente, risultano anonimi e a tratti poco sopportabili.
Il comparto tecnico si difende bene, ma non raggiunge il livello d'eccellenza ottenuto nelle precedenti produzioni dello studio. Il design dei personaggi è particolare ed originale, i fondali sono ben dettagliati e ricchi di colori, e le animazioni più che discrete. Dal punto di vista del sonoro e stato svolto un buon lavoro, anche se di musica se ne sente veramente poca. Ottima l'opening e discreta l'ending, azzeccate le colonne sonore e il doppiaggio, in particolare quello di Chika. Il finale non conclude completamente la vicenda, la Light Novel di riferimento è ancora in corso in patria, e vengono lasciate possibilità per una futura seconda stagione.
In conclusione, "Haruchika: Haruta to Chika wa Seishun Suru", è una serie leggera e gradevole, da guardare senza alcuna aspettativa. Un prodotto che avrebbe potuto regalare molto di più, e che comunque non regge minimamente il confronto col suo simile "Hibike! Euphonium".