Cupid's Chocolates
Anche la Cina si apre agli harem: se me l'avessero detto qualche mese fa, avrei riso in faccia al mio intrepido interlocutore. Non credevo che un governo abitualmente dedito alla censura, alla condanna di certi "costumi occidentali" ed impegnato nello stilare liste di anime proibiti perché contrari alla morale dominante potesse accettare forme d'intrattenimento di questo tipo. Anche di fronte all'evidenza dei fatti, ero abbastanza restio ad accettare la cosa: pensavo si trattasse di un harem appena abbozzato e solo lontano parente rispetto a quelli a cui siamo normalmente abituati. A quanto pare, però, dopo questo "Cupid's Chocolates" dovrò ricredermi su molte cose...
Mei Tata, un'apprendista dea dell'amore, per motivi sconosciuti decide di lasciare una torta al "cioccolato di Cupido" sul tetto di una scuola. Tale torta, a quanto pare, era destinata ad una festicciola tra studentesse; ma prima che una ragazza passasse a ritirare il dolce, un tale Haoyi, non sapendo di cosa si trattasse, decide di assaggiarla in modo molto aristocratico (con le dita). Il cioccolato di Cupido, però, non è un ingrediente qualsiasi: e così tutte le ragazze che mangeranno la torta in cui Haoyi ha messo le dita si innamoreranno all'istante di lui. Assalito dalle fanciulle stregate e dalle loro fantasie il ragazzo non sa che pesci pigliare: la sua aspirazione verso una vita pacifica e tranquilla era destinata a tramontare per sempre.
Diciamoci la verità: come introduzione fa un po' schifo. Non credo ci volesse un genio per articolarla un po' meglio e dare un senso al nonsense. Se a questo aggiungiamo il fatto che ogni episodio dura solo una decina di minuti (cosa che personalmente odio) le premesse per una frittatona immangiabile sembravano esserci tutte. Fortunatamente, però, i difetti (almeno quelli gravi) finiscono qui.
Non so dire se in Cina gli harem siano apprezzati o meno. Ciò che è evidente, invece, è che ne hanno compreso perfettamente i tratti caratteristici: un protagonista che inizialmente cerca di non farsi notare ed aspira ad una vita solitaria e tranquilla; un gruppo di bellissime ragazze, diverse per colore dei capelli e per carattere, tutte innamorate di lui; gelosia che scorre a fiumi, equivoci e momenti demenziali. Manca solo la scelta finale: in realtà i presupposti per un seguito ci sono tutti, per cui non è detto che non ci sarà; ma non so dire se una seconda stagione vedrà mai la luce.
Se volessimo trovare delle fonti di ispirazione, personalmente indicherei "The World God Only Knows": in entrambi i titoli, infatti, troviamo una divinità un po' svampita ed un protagonista che cerca di risolvere, di volta in volta, i problemi di diverse ragazze. Ma anche se le storie delle varie fanciulle vengono trattate in archi a loro dedicati, uno degli elementi più interessanti di "Cupid's Chocolates" sta nel fatto che tra un arco e l'altro le ragazze non scompaiono nel nulla come accade di solito, ma continueranno ad avere un ruolo attivo fino alla fine del quindicesimo ed ultimo episodio.
"Cupid's Chocolates" fa della comicità il suo vero punto di forza, ma non mancano momenti più drammatici, anch'essi molto ben congegnati: l'ultimo arco, in particolare, potrebbe addirittura strappare qualche lacrima allo spettatore più sensibile.
Il comparto grafico è di primissimo ordine: belli i personaggi, belli gli sfondi, belli i colori. La colonna sonora, invece, è un vero disastro. Ho odiato, in particolare, l'opening theme, un interminabile ed irritantissimo pezzo strumentale di due minuti (il che è assurdo se si considera che ogni episodio dura dieci minuti!).
Per il resto c'è da segnalare una serie di piccole ingenuità, controsensi e momenti inopportuni che, goccia dopo goccia, fanno calare gradualmente il valore complessivo di questo anime. Ma ci può stare: non si può pretendere di avere la stessa qualità dell'animazione giapponese già dopo pochi tentativi; direi al contrario che, per essere il primo anime made in China che io abbia mai visto, il risultato ottenuto è stato davvero sorprendente.
In conclusione: assicuratevi di avere sempre la possibilità di saltare la sigla iniziale (cosa che io non ho fatto con effetti devastanti) ma non perdetevi questo anime. E mi rivolgo soprattutto agli appassionati del genere: questo "Cupid's Chocolates", a mio avviso, è una vera chicca.
Mei Tata, un'apprendista dea dell'amore, per motivi sconosciuti decide di lasciare una torta al "cioccolato di Cupido" sul tetto di una scuola. Tale torta, a quanto pare, era destinata ad una festicciola tra studentesse; ma prima che una ragazza passasse a ritirare il dolce, un tale Haoyi, non sapendo di cosa si trattasse, decide di assaggiarla in modo molto aristocratico (con le dita). Il cioccolato di Cupido, però, non è un ingrediente qualsiasi: e così tutte le ragazze che mangeranno la torta in cui Haoyi ha messo le dita si innamoreranno all'istante di lui. Assalito dalle fanciulle stregate e dalle loro fantasie il ragazzo non sa che pesci pigliare: la sua aspirazione verso una vita pacifica e tranquilla era destinata a tramontare per sempre.
Diciamoci la verità: come introduzione fa un po' schifo. Non credo ci volesse un genio per articolarla un po' meglio e dare un senso al nonsense. Se a questo aggiungiamo il fatto che ogni episodio dura solo una decina di minuti (cosa che personalmente odio) le premesse per una frittatona immangiabile sembravano esserci tutte. Fortunatamente, però, i difetti (almeno quelli gravi) finiscono qui.
Non so dire se in Cina gli harem siano apprezzati o meno. Ciò che è evidente, invece, è che ne hanno compreso perfettamente i tratti caratteristici: un protagonista che inizialmente cerca di non farsi notare ed aspira ad una vita solitaria e tranquilla; un gruppo di bellissime ragazze, diverse per colore dei capelli e per carattere, tutte innamorate di lui; gelosia che scorre a fiumi, equivoci e momenti demenziali. Manca solo la scelta finale: in realtà i presupposti per un seguito ci sono tutti, per cui non è detto che non ci sarà; ma non so dire se una seconda stagione vedrà mai la luce.
Se volessimo trovare delle fonti di ispirazione, personalmente indicherei "The World God Only Knows": in entrambi i titoli, infatti, troviamo una divinità un po' svampita ed un protagonista che cerca di risolvere, di volta in volta, i problemi di diverse ragazze. Ma anche se le storie delle varie fanciulle vengono trattate in archi a loro dedicati, uno degli elementi più interessanti di "Cupid's Chocolates" sta nel fatto che tra un arco e l'altro le ragazze non scompaiono nel nulla come accade di solito, ma continueranno ad avere un ruolo attivo fino alla fine del quindicesimo ed ultimo episodio.
"Cupid's Chocolates" fa della comicità il suo vero punto di forza, ma non mancano momenti più drammatici, anch'essi molto ben congegnati: l'ultimo arco, in particolare, potrebbe addirittura strappare qualche lacrima allo spettatore più sensibile.
Il comparto grafico è di primissimo ordine: belli i personaggi, belli gli sfondi, belli i colori. La colonna sonora, invece, è un vero disastro. Ho odiato, in particolare, l'opening theme, un interminabile ed irritantissimo pezzo strumentale di due minuti (il che è assurdo se si considera che ogni episodio dura dieci minuti!).
Per il resto c'è da segnalare una serie di piccole ingenuità, controsensi e momenti inopportuni che, goccia dopo goccia, fanno calare gradualmente il valore complessivo di questo anime. Ma ci può stare: non si può pretendere di avere la stessa qualità dell'animazione giapponese già dopo pochi tentativi; direi al contrario che, per essere il primo anime made in China che io abbia mai visto, il risultato ottenuto è stato davvero sorprendente.
In conclusione: assicuratevi di avere sempre la possibilità di saltare la sigla iniziale (cosa che io non ho fatto con effetti devastanti) ma non perdetevi questo anime. E mi rivolgo soprattutto agli appassionati del genere: questo "Cupid's Chocolates", a mio avviso, è una vera chicca.
“Aishen Qiaokeli-ing…”, meglio nota come “Cupid’s Chocolates”, è una web serie d’animazione cinese trasmessa tra il dicembre del 2015 e il marzo del 2016. E’ costituita da quindici episodi della durata di poco inferiore al quarto d’ora ed è tratta dall'omonimo manhua di Vivian.
Trama: Jiang Haoyi è uno studente universitario diciannovenne che si ritiene pienamente soddisfatto della propria esistenza, condotta secondo principi di placida tranquillità e stabilità emotiva, cercando di non farsi notare più di tanto dai propri compagni. Quando le ragazze più belle e popolari di tutto l’istituto iniziano ad avvicinarlo con espressioni sognanti e parole d’amore, nessuno è più sorpreso di lui. Messo alle strette sul tetto da un manipolo di ragazzi gelosi e inferociti, Haoyi non riesce a trovare altra scappatoia se non gettarsi oltre il parapetto, incapace di trovare una spiegazione razionale a questa nuova e sconvolgente esperienza. A salvarlo da morte certa è Mei Tata, una Dea dell’Amore che gli spiega come la situazione attuale sia dovuta all’aver mangiato il Cioccolato di Cupido, che l’ha reso automaticamente l’amante di tutte le ragazze che hanno assaggiato lo stesso dolce. Per spezzare l’illusoria magia, dovrà aiutare le sue spasimanti a soddisfare quei desideri che tengono celati intimamente nel proprio cuore.
In quanto commedia harem, la struttura stessa della serie in questione è fortemente basata sugli stereotipi propri del genere: il protagonista, con la sua innata determinazione e il suo altruismo, ricorda moltissimo altri suoi consimili, anche dal punto di vista estetico. Lo stesso si può dire delle ragazze che se lo contenderanno, le quali rispondono a precisi cliché comportamentali: Xia Zitong è la dolce e premurosa rampolla di una famiglia ricchissima, Tang Xuan è l’aggressiva e atletica capitana del club sportivo, Lin Yuan è la timida ragazza occhialuta e Xulei Ouyang è l’ossessiva e psicotica ragazza gotica. Anche le loro particolari situazioni famigliari, direttamente connesse con quei sogni che vorrebbero avverare, sono tutt’altro che originali. L’influenza dell’animazione giapponese è anche evidente in numerose citazioni e omaggi, oltre che nella trama e nel character design.
L’introspezione psicologica rimane sorprendentemente superficiale, specie se si considera che il tema principale è il soddisfacimento dei bisogni più reconditi delle fanciulle, le quali rimangono tristemente prive di sfaccettature. Haoyi è un po’ più interessante, ma la breve durata della serie gli impedisce di mostrare alcuni aspetti del suo carattere venuti alla luce proprio grazie al rapporto con gli altri personaggi principali.
Il comparto tecnico è di buon livello, seppur altalenante nelle sue diverse componenti. Le animazioni sono generalmente fluide, nonostante qualche calo (specie per quanto riguarda le comparse), e sono addirittura sensazionali nella sigla di apertura. Il design dei personaggi è in linea con titoli appartenenti allo stessa tipologia di opera ed è molto gradevole e curato. Gli sfondi sono incredibilmente dettagliati e luminosi, anche se a volte peccano di inconsistenza e soffrono di problemi di proporzioni e prospettive, oltre a non interagire perfettamente con i protagonisti. I colori sono estremamente vividi e brillanti (a volte anche troppo) e la computer grafica è indiscreta ma non malvagia.
La colonna sonora è complessivamente piacevole: l’opening è un pezzo strumentale molto orecchiabile, l’ending è anch'essa carina, ma suona fin troppo simile alla sigla di un altro anime (di cui non farò il nome perché non sono completamente sicuro), mentre, nei vari episodi, è possibile ascoltare celebri brani di musica classica. Il doppiaggio cinese risulta strano ad un apparato uditivo non abituato e manca inoltre della necessaria espressività.
La regia spesso cerca soluzioni non convenzionali e particolari, ottenendo risultati soddisfacenti, che rendono l'anime visivamente più dinamico della media di prodotti simili.
In conclusione, “Cupid’s Chocolates” è una visione non particolarmente impegnativa, anche a causa della brevità degli episodi, ma che paga soprattutto per una diffusa mancanza di originalità e per il finale tronco, che non permette di approfondire alcuni temi e che lascia intendere che ci siano altre ragazze legate a doppio filo al nostro protagonista.
Ciononostante, l’anime si rivela, nella sua interezza, piuttosto godibile, grazie a gag piuttosto banali e ripetitive ma simpatiche e sequenze drammatiche e toccanti molto intense. In particolar modo, dalla seconda metà della serie, le scene comiche si riducono progressivamente, focalizzando l’attenzione sugli aspetti più difficili della missione di Haoyi. Nonostante dichiari di volersi unicamente liberare delle indisponenti relazioni multiple, egli non riesce a non affezionarsi alle sue “amanti”, arrivando a compiere anche gesti estremi, pur di aiutarle e renderle felici.
Un’opera consigliata unicamente come discreto passatempo e niente più.
Trama: Jiang Haoyi è uno studente universitario diciannovenne che si ritiene pienamente soddisfatto della propria esistenza, condotta secondo principi di placida tranquillità e stabilità emotiva, cercando di non farsi notare più di tanto dai propri compagni. Quando le ragazze più belle e popolari di tutto l’istituto iniziano ad avvicinarlo con espressioni sognanti e parole d’amore, nessuno è più sorpreso di lui. Messo alle strette sul tetto da un manipolo di ragazzi gelosi e inferociti, Haoyi non riesce a trovare altra scappatoia se non gettarsi oltre il parapetto, incapace di trovare una spiegazione razionale a questa nuova e sconvolgente esperienza. A salvarlo da morte certa è Mei Tata, una Dea dell’Amore che gli spiega come la situazione attuale sia dovuta all’aver mangiato il Cioccolato di Cupido, che l’ha reso automaticamente l’amante di tutte le ragazze che hanno assaggiato lo stesso dolce. Per spezzare l’illusoria magia, dovrà aiutare le sue spasimanti a soddisfare quei desideri che tengono celati intimamente nel proprio cuore.
In quanto commedia harem, la struttura stessa della serie in questione è fortemente basata sugli stereotipi propri del genere: il protagonista, con la sua innata determinazione e il suo altruismo, ricorda moltissimo altri suoi consimili, anche dal punto di vista estetico. Lo stesso si può dire delle ragazze che se lo contenderanno, le quali rispondono a precisi cliché comportamentali: Xia Zitong è la dolce e premurosa rampolla di una famiglia ricchissima, Tang Xuan è l’aggressiva e atletica capitana del club sportivo, Lin Yuan è la timida ragazza occhialuta e Xulei Ouyang è l’ossessiva e psicotica ragazza gotica. Anche le loro particolari situazioni famigliari, direttamente connesse con quei sogni che vorrebbero avverare, sono tutt’altro che originali. L’influenza dell’animazione giapponese è anche evidente in numerose citazioni e omaggi, oltre che nella trama e nel character design.
L’introspezione psicologica rimane sorprendentemente superficiale, specie se si considera che il tema principale è il soddisfacimento dei bisogni più reconditi delle fanciulle, le quali rimangono tristemente prive di sfaccettature. Haoyi è un po’ più interessante, ma la breve durata della serie gli impedisce di mostrare alcuni aspetti del suo carattere venuti alla luce proprio grazie al rapporto con gli altri personaggi principali.
Il comparto tecnico è di buon livello, seppur altalenante nelle sue diverse componenti. Le animazioni sono generalmente fluide, nonostante qualche calo (specie per quanto riguarda le comparse), e sono addirittura sensazionali nella sigla di apertura. Il design dei personaggi è in linea con titoli appartenenti allo stessa tipologia di opera ed è molto gradevole e curato. Gli sfondi sono incredibilmente dettagliati e luminosi, anche se a volte peccano di inconsistenza e soffrono di problemi di proporzioni e prospettive, oltre a non interagire perfettamente con i protagonisti. I colori sono estremamente vividi e brillanti (a volte anche troppo) e la computer grafica è indiscreta ma non malvagia.
La colonna sonora è complessivamente piacevole: l’opening è un pezzo strumentale molto orecchiabile, l’ending è anch'essa carina, ma suona fin troppo simile alla sigla di un altro anime (di cui non farò il nome perché non sono completamente sicuro), mentre, nei vari episodi, è possibile ascoltare celebri brani di musica classica. Il doppiaggio cinese risulta strano ad un apparato uditivo non abituato e manca inoltre della necessaria espressività.
La regia spesso cerca soluzioni non convenzionali e particolari, ottenendo risultati soddisfacenti, che rendono l'anime visivamente più dinamico della media di prodotti simili.
In conclusione, “Cupid’s Chocolates” è una visione non particolarmente impegnativa, anche a causa della brevità degli episodi, ma che paga soprattutto per una diffusa mancanza di originalità e per il finale tronco, che non permette di approfondire alcuni temi e che lascia intendere che ci siano altre ragazze legate a doppio filo al nostro protagonista.
Ciononostante, l’anime si rivela, nella sua interezza, piuttosto godibile, grazie a gag piuttosto banali e ripetitive ma simpatiche e sequenze drammatiche e toccanti molto intense. In particolar modo, dalla seconda metà della serie, le scene comiche si riducono progressivamente, focalizzando l’attenzione sugli aspetti più difficili della missione di Haoyi. Nonostante dichiari di volersi unicamente liberare delle indisponenti relazioni multiple, egli non riesce a non affezionarsi alle sue “amanti”, arrivando a compiere anche gesti estremi, pur di aiutarle e renderle felici.
Un’opera consigliata unicamente come discreto passatempo e niente più.
Il semplice fatto che si tratti di una serie cinese dovrebbe incuriosire almeno un poco. Aggiungiamo pure che è di genere harem/ecchi, ed ecco che la curiosità sale alle stelle, visti anche alcuni episodi del passato che hanno visto questo paese piuttosto chiuso per quanto riguarda "l'erotica" d'animazione. Senza contare poi che, oltre a tutto ciò, deve anche interessare e piacere da un punto di vista artistico.
Insomma, tante aspettative per "Cupid's Chocolates" che devono ora essere rispettate. Ce la farà? Per quanto mi riguarda, credo che l'effetto finale sia stato piuttosto interessante: una storia originale, tutto sommato, divertente e anche commovente. Il doppiaggio in cinese fornisce un'ottima cornice all'opera, aggiungendo un ulteriore pizzico di novità.
Ma la trama? Tutto incomincia con il povero Haoyi, inseguito da una calca inferocita di studenti universitari. Lo rincorrono ovunque, fino a che, lui, esasperato, sceglie di buttarsi giù dal tetto dell'edificio per porre fine a tutti i suoi tormenti. Nel mezzo della caduta, una strana ragazza lo salva da una morte imminente, rivelandogli in seguito la sua essenza di divinità dell'amore.
Sorge però spontaneo un dubbio: "Come mai era inseguito il nostro caro protagonista?". Beh, a essere onesti la ragione è piuttosto semplice. All'improvviso, alcune ragazze, tra le più belle dell'istituto, gli dichiarano il proprio amore, facendo così nascere negli altri studenti un ardente moto di gelosia. Peccato che, come gli spiegherà in seguito Mei Tata (la già ricordata divinità dell'amore), tutto ciò è causato da un particolare cioccolato che Haoyi avrebbe mangiato il giorno precedente insieme a tali fanciulle. Il dolce fatato ha fatto sorgere così nell'animo delle ragazze sentimenti di amore nei confronti del protagonista.
Ed ecco servito il nostro harem...
Sebbene l'impostazione di partenza sia piuttosto semplice e divertente, nel corso della serie i vari personaggi avranno modo di essere approfonditi in maniera dettagliata. Haoyi, per riuscire a liberarsi da tale "maledizione" deve riuscire a risolvere i tormenti interiori che assillavano in precedenza le suddette ragazze. Per far ciò, non può che conoscerle meglio, andando così a scavare nel loro passato e nelle paure che tengono riposte negli anfratti più reconditi del loro cuore.
Sono essenzialmente quattro: Xia Zitong, riservata e piuttosto dolce; Tang Xuan, energica e sportiva; Ouyang Xueli, cugina del protagonista e affetta da un amore piuttosto morboso; Lin Yuan, da cui, a quanto pare, ha avuto ben due figli (ovviamente creati dalla magia del cioccolato).
A ognuna di queste viene dedicato un arco narrativo breve, circa due episodi, ma, allo stesso tempo, non scompaiono dopo aver concluso la loro parte. Rimangono al fianco del protagonista, evitando così di spezzare il fattore harem. Chi più chi meno, offrono qualcosa di speciale alla vicenda, completata da un protagonista maschile piuttosto canonico, ma comunque divertente.
La grafica è, a mio parere, il punto forte dell'opera. Per certi versi è fin troppo bella per un anime di tal tipo. I colori risplendono intensi e vividi, arricchendo la storia con effetti scenici veramente interessanti. Peccato per una colonna sonora piuttosto debole, che, altrimenti, avrebbe migliorato ancor di più la commedia.
Il doppiaggio è in cinese e, forse proprio per questo motivo, non credo di riuscire a valutarlo nel migliore dei modi. Lo reputo inferiore rispetto a quello classico giapponese, ma, d'altra parte, è una lingua completamente nuova, almeno per il sottoscritto, che forse suscita un po' di reticenza al primo impatto. Un suono diverso dal solito che, dopo alcune puntate, si fa apprezzare comunque.
L'anime è composto da quindici episodi, già di per sé insolito, e il finale è assolutamente aperto. Non solo non si è avuto il tempo di analizzare tutte e quattro le ragazze, ma si innestano all'ultimo secondo nuovi elementi, che fanno sicuramente sognare una seconda stagione.
Ci sarà mai? Se fosse stato un anime nipponico avrei detto di no (o comunque molto difficilmente), ma in questo caso non saprei veramente cosa aspettarmi. Su una cosa sono sicuro: una seconda serie mi renderebbe sicuramente felicissimo.
Voto finale: 7... E mezzo!
Insomma, tante aspettative per "Cupid's Chocolates" che devono ora essere rispettate. Ce la farà? Per quanto mi riguarda, credo che l'effetto finale sia stato piuttosto interessante: una storia originale, tutto sommato, divertente e anche commovente. Il doppiaggio in cinese fornisce un'ottima cornice all'opera, aggiungendo un ulteriore pizzico di novità.
Ma la trama? Tutto incomincia con il povero Haoyi, inseguito da una calca inferocita di studenti universitari. Lo rincorrono ovunque, fino a che, lui, esasperato, sceglie di buttarsi giù dal tetto dell'edificio per porre fine a tutti i suoi tormenti. Nel mezzo della caduta, una strana ragazza lo salva da una morte imminente, rivelandogli in seguito la sua essenza di divinità dell'amore.
Sorge però spontaneo un dubbio: "Come mai era inseguito il nostro caro protagonista?". Beh, a essere onesti la ragione è piuttosto semplice. All'improvviso, alcune ragazze, tra le più belle dell'istituto, gli dichiarano il proprio amore, facendo così nascere negli altri studenti un ardente moto di gelosia. Peccato che, come gli spiegherà in seguito Mei Tata (la già ricordata divinità dell'amore), tutto ciò è causato da un particolare cioccolato che Haoyi avrebbe mangiato il giorno precedente insieme a tali fanciulle. Il dolce fatato ha fatto sorgere così nell'animo delle ragazze sentimenti di amore nei confronti del protagonista.
Ed ecco servito il nostro harem...
Sebbene l'impostazione di partenza sia piuttosto semplice e divertente, nel corso della serie i vari personaggi avranno modo di essere approfonditi in maniera dettagliata. Haoyi, per riuscire a liberarsi da tale "maledizione" deve riuscire a risolvere i tormenti interiori che assillavano in precedenza le suddette ragazze. Per far ciò, non può che conoscerle meglio, andando così a scavare nel loro passato e nelle paure che tengono riposte negli anfratti più reconditi del loro cuore.
Sono essenzialmente quattro: Xia Zitong, riservata e piuttosto dolce; Tang Xuan, energica e sportiva; Ouyang Xueli, cugina del protagonista e affetta da un amore piuttosto morboso; Lin Yuan, da cui, a quanto pare, ha avuto ben due figli (ovviamente creati dalla magia del cioccolato).
A ognuna di queste viene dedicato un arco narrativo breve, circa due episodi, ma, allo stesso tempo, non scompaiono dopo aver concluso la loro parte. Rimangono al fianco del protagonista, evitando così di spezzare il fattore harem. Chi più chi meno, offrono qualcosa di speciale alla vicenda, completata da un protagonista maschile piuttosto canonico, ma comunque divertente.
La grafica è, a mio parere, il punto forte dell'opera. Per certi versi è fin troppo bella per un anime di tal tipo. I colori risplendono intensi e vividi, arricchendo la storia con effetti scenici veramente interessanti. Peccato per una colonna sonora piuttosto debole, che, altrimenti, avrebbe migliorato ancor di più la commedia.
Il doppiaggio è in cinese e, forse proprio per questo motivo, non credo di riuscire a valutarlo nel migliore dei modi. Lo reputo inferiore rispetto a quello classico giapponese, ma, d'altra parte, è una lingua completamente nuova, almeno per il sottoscritto, che forse suscita un po' di reticenza al primo impatto. Un suono diverso dal solito che, dopo alcune puntate, si fa apprezzare comunque.
L'anime è composto da quindici episodi, già di per sé insolito, e il finale è assolutamente aperto. Non solo non si è avuto il tempo di analizzare tutte e quattro le ragazze, ma si innestano all'ultimo secondo nuovi elementi, che fanno sicuramente sognare una seconda stagione.
Ci sarà mai? Se fosse stato un anime nipponico avrei detto di no (o comunque molto difficilmente), ma in questo caso non saprei veramente cosa aspettarmi. Su una cosa sono sicuro: una seconda serie mi renderebbe sicuramente felicissimo.
Voto finale: 7... E mezzo!