Kung Fu Panda 2
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Il secondo capitolo della saga.
L'introduzione ci ha dato un primo input della trama. Qui assistiamo a una svolta, un punto di rottura/shock.
Questa volta è Po a dover affrontare il proprio passato. Questo comincia con Shi Fu che lo convoca per un colloquio in privato. Il Maestro sta meditando e lo introduce alla meditazione, ma Po non sembra molto interessato. Tuttavia, in un primo incontro/scontro con la banda di lupi di Shen, l'antagonista principale, Po ha un flashback sul suo passato, nel quale vede sua madre che lo porta via in fasce e lo nasconde dall'assalto dei lupi e comincia a fare delle domande a suo padre, come ad esempio da dove lui venga e come suo padre "adottivo" l'abbia trovato. Ping gli racconta la storia del loro incontro e alla fine cerca di consolarlo e confortarlo: "Forse la tua storia non ha un inizio tanto felice, ma non è questo a renderti ciò che sei. È il resto della tua storia. Chi tu scegli di essere".
Nel frattempo, Shen si è diretto a Gongming, la sua città natale e di cui sarebbe dovuto diventare il sovrano reggente, per riprendersela a qualsiasi costo. Ad aspettarlo, però, ci sono i tre leggendari maestri di Kung Fu, Maestro Rinoceronte, Maestro Bue e Maestro Croc, i quali cercano di impedirgli di compiere il suo misfatto, ma fallendo. Intanto, Maestro Shi Fu, Po e i Cinque Cicloni vengono a sapere dell'attacco di Shen a Gongming e si organizzano su come fermarlo. Po e i Cinque Cicloni partono, ma durante il viaggio Po ha un sogno nel quale vede i suoi genitori che lo rimpiazzano con una rapa e che lo lasciano da solo. Questo non fa che acuire il suo disagio e decide di parlarne con Tigre, la quale intuisce a grandi linee cosa gli stia accadendo. In seguito i nostri eroi arrivano a Gongming ed escogitano un piano per entrare senza dare nell'occhio, tuttavia il piano fallisce ed entrano causando un bel trambusto, fino ad arrivare all'entrata del palazzo reale, dove vengono catturati e condotti (per un'idea di Po) da Shen. Questi spiega loro il suo piano per distruggere il Kung Fu e conquistare la Cina con la sua nuova arma, ma Po e i Cinque Cicloni cercano di distruggerla. Però Shen ha a disposizione molte armi e le usa per distruggere i Cinque Cicloni, i quali vengono sconfitti più volte, catturati nuovamente e rinchiusi in prigione, dove incontrano Maestro Bue e Maestro Croc, e chiedono loro di aiutarli a sconfiggere Shen. Purtroppo, i due non intendono aiutarli, poiché Shen ha minacciato di distruggere la città, se qualcuno dovesse ostacolare i suoi piani. A questo punto Po cerca anche lui di fermare Shen da solo, ma purtroppo la visione, fatta scaturire dal simbolo di Shen unita alle frecciatine e alla manipolazione/distorsione/derisione, non fanno che bloccarlo, e questo lo porta a una sconfitta tragica. Nel frattempo Shi Fu avverte l'accaduto e si mette in partenza per Gongming. Rinchiuso nuovamente in prigione, Po questa volta deve spiegare ai suoi compagni come mai ha lasciato fuggire Shen, ma all'inizio si mostra esitante, poi, messo all'angolo da Tigre, confessa che Shen era presente, in quanto responsabile dello sterminio o cacciata dei Panda, e quindi di sua madre e suo padre. Il gruppo effettua un altro tentativo, ma questa volta viene catturato e messo su una delle navi di Shen in partenza dal porto alla conquista della Cina. Sbalzato in aria dall'esplosione, Po viene catapultato fuori dalla città, e qui rincontra la Divinatrice, la quale, dopo un dialogo piuttosto acceso, riprende le parole del suo padre "adottivo": "Forse la tua storia non ha un inizio tanto felice, ma non è questo a renderti ciò che sei. È il resto della tua storia. Chi tu scegli di essere". A questo punto Po decide di mettersi a meditare e a cercare di lasciar andare il proprio passato. Una volta compresa la natura del suo passato e lasciato andare, Po cerca nuovamente di fermare Sheng e di fare in modo che il suo piano fallisca. Nuovamente, dopo numerosi tentativi, Po sta per essere distrutto, ma, fortunatamente, arrivano in aiuto Maestro Bue e Maestro Croc, liberati da Shi Fu, i quali però non riescono a trattenere Shen e i suoi scagnozzi a lungo. A questo punto spetta a Po farlo, e questo lo porta a doversi inventare qualcosa di nuovo. L'impresa/ordalia riesce e il piano di Shen fallisce. Nell'ultimo tratto Shen e Po hanno l'ultimo scambio di battute:
Po: "Vedi, le cicatrici, Shen, si rimarginano!"
Shen: "No, non è così. Le ferite si rimarginano!"
Po: "Già, le cicatrici che fanno? Sbiadiscono credo..."
Shen: "Non mi interessa cosa fanno le cicatrici!"
Po: "Dovrebbe, Shen... Devi lasciare andare quella roba del passato, perché non ha nessuna importanza. La sola cosa che ha importanza è chi tu scegli di essere ora!"
La grafica è rimasta la stessa, cambiano solo l'ambientazione e le dinamiche della trama.
I personaggi assumono un notevole spessore psicologico, soprattutto Po e Shen, i quali rappresentano appunto simbolicamente gli antipodi. Po ha un passato travagliato, fa tanti errori e sbagli, ma impara dal suo passato e lo lascia andare, mentre Shen ha tutto, ma disprezza il suo passato, prima facendo buttare il trono del palazzo dalla finestra, in segno di disprezzo per i suoi genitori, e ciò a discapito delle parole della Divinatrice.
Lord Shen: "I miei genitori... mi odiavano. Lo capisci? Mi hanno fatto un torto e... io vi porrò rimedio."
Divinatrice: "Ti amavano. Ti amavano così tanto che il doverti mandare via li ha uccisi."
Lord Shen: "I morti esistono nel passato e io devo tendere al futuro."
E, pur essendo stato agiato e privilegiato, non è contento, e peggio ancora si rivolge al futuro con brama e ferocia, spietatezza, per riparare a un torto, che, secondo lui, i suoi genitori e la divinatrice gli hanno causato, gli stanno causando. Vedendo distorto ed essendo ormai diventato incontrollabile, distrugge e si autodistrugge, a causa della profezia annunciata, la quale diventa un'ossessione per lui e non fa che acuire le sue manie di grandezza, ambizione e spregiudicatezza.
La musica, come nel primo capitolo, è fedelmente legata alla tradizione cinese, con melodie molto profonde e potenti, per enfatizzare le scene più cariche di pathos.
Un punto di svolta notevole che segna un cambiamento profondo, soprattutto in Po, ma anche nei suoi amici, compagni. Il finale lascia intravedere il preludio per il prossimo episodio, con Li Sang, il padre naturale di Po, il quale avverte la presenza del figlio, pur a una distanza molto estesa, e decide di mettersi in viaggio per ritrovarlo.
Il messaggio lasciato è il climax su cui si basa tutta la vicenda: "Forse il tuo inizio non è felice, ma non è questo a renderti ciò che sei. È il resto della tua storia. Chi tu scegli di essere". Questo ci fa riflettere.
Il secondo capitolo della saga.
L'introduzione ci ha dato un primo input della trama. Qui assistiamo a una svolta, un punto di rottura/shock.
Questa volta è Po a dover affrontare il proprio passato. Questo comincia con Shi Fu che lo convoca per un colloquio in privato. Il Maestro sta meditando e lo introduce alla meditazione, ma Po non sembra molto interessato. Tuttavia, in un primo incontro/scontro con la banda di lupi di Shen, l'antagonista principale, Po ha un flashback sul suo passato, nel quale vede sua madre che lo porta via in fasce e lo nasconde dall'assalto dei lupi e comincia a fare delle domande a suo padre, come ad esempio da dove lui venga e come suo padre "adottivo" l'abbia trovato. Ping gli racconta la storia del loro incontro e alla fine cerca di consolarlo e confortarlo: "Forse la tua storia non ha un inizio tanto felice, ma non è questo a renderti ciò che sei. È il resto della tua storia. Chi tu scegli di essere".
Nel frattempo, Shen si è diretto a Gongming, la sua città natale e di cui sarebbe dovuto diventare il sovrano reggente, per riprendersela a qualsiasi costo. Ad aspettarlo, però, ci sono i tre leggendari maestri di Kung Fu, Maestro Rinoceronte, Maestro Bue e Maestro Croc, i quali cercano di impedirgli di compiere il suo misfatto, ma fallendo. Intanto, Maestro Shi Fu, Po e i Cinque Cicloni vengono a sapere dell'attacco di Shen a Gongming e si organizzano su come fermarlo. Po e i Cinque Cicloni partono, ma durante il viaggio Po ha un sogno nel quale vede i suoi genitori che lo rimpiazzano con una rapa e che lo lasciano da solo. Questo non fa che acuire il suo disagio e decide di parlarne con Tigre, la quale intuisce a grandi linee cosa gli stia accadendo. In seguito i nostri eroi arrivano a Gongming ed escogitano un piano per entrare senza dare nell'occhio, tuttavia il piano fallisce ed entrano causando un bel trambusto, fino ad arrivare all'entrata del palazzo reale, dove vengono catturati e condotti (per un'idea di Po) da Shen. Questi spiega loro il suo piano per distruggere il Kung Fu e conquistare la Cina con la sua nuova arma, ma Po e i Cinque Cicloni cercano di distruggerla. Però Shen ha a disposizione molte armi e le usa per distruggere i Cinque Cicloni, i quali vengono sconfitti più volte, catturati nuovamente e rinchiusi in prigione, dove incontrano Maestro Bue e Maestro Croc, e chiedono loro di aiutarli a sconfiggere Shen. Purtroppo, i due non intendono aiutarli, poiché Shen ha minacciato di distruggere la città, se qualcuno dovesse ostacolare i suoi piani. A questo punto Po cerca anche lui di fermare Shen da solo, ma purtroppo la visione, fatta scaturire dal simbolo di Shen unita alle frecciatine e alla manipolazione/distorsione/derisione, non fanno che bloccarlo, e questo lo porta a una sconfitta tragica. Nel frattempo Shi Fu avverte l'accaduto e si mette in partenza per Gongming. Rinchiuso nuovamente in prigione, Po questa volta deve spiegare ai suoi compagni come mai ha lasciato fuggire Shen, ma all'inizio si mostra esitante, poi, messo all'angolo da Tigre, confessa che Shen era presente, in quanto responsabile dello sterminio o cacciata dei Panda, e quindi di sua madre e suo padre. Il gruppo effettua un altro tentativo, ma questa volta viene catturato e messo su una delle navi di Shen in partenza dal porto alla conquista della Cina. Sbalzato in aria dall'esplosione, Po viene catapultato fuori dalla città, e qui rincontra la Divinatrice, la quale, dopo un dialogo piuttosto acceso, riprende le parole del suo padre "adottivo": "Forse la tua storia non ha un inizio tanto felice, ma non è questo a renderti ciò che sei. È il resto della tua storia. Chi tu scegli di essere". A questo punto Po decide di mettersi a meditare e a cercare di lasciar andare il proprio passato. Una volta compresa la natura del suo passato e lasciato andare, Po cerca nuovamente di fermare Sheng e di fare in modo che il suo piano fallisca. Nuovamente, dopo numerosi tentativi, Po sta per essere distrutto, ma, fortunatamente, arrivano in aiuto Maestro Bue e Maestro Croc, liberati da Shi Fu, i quali però non riescono a trattenere Shen e i suoi scagnozzi a lungo. A questo punto spetta a Po farlo, e questo lo porta a doversi inventare qualcosa di nuovo. L'impresa/ordalia riesce e il piano di Shen fallisce. Nell'ultimo tratto Shen e Po hanno l'ultimo scambio di battute:
Po: "Vedi, le cicatrici, Shen, si rimarginano!"
Shen: "No, non è così. Le ferite si rimarginano!"
Po: "Già, le cicatrici che fanno? Sbiadiscono credo..."
Shen: "Non mi interessa cosa fanno le cicatrici!"
Po: "Dovrebbe, Shen... Devi lasciare andare quella roba del passato, perché non ha nessuna importanza. La sola cosa che ha importanza è chi tu scegli di essere ora!"
La grafica è rimasta la stessa, cambiano solo l'ambientazione e le dinamiche della trama.
I personaggi assumono un notevole spessore psicologico, soprattutto Po e Shen, i quali rappresentano appunto simbolicamente gli antipodi. Po ha un passato travagliato, fa tanti errori e sbagli, ma impara dal suo passato e lo lascia andare, mentre Shen ha tutto, ma disprezza il suo passato, prima facendo buttare il trono del palazzo dalla finestra, in segno di disprezzo per i suoi genitori, e ciò a discapito delle parole della Divinatrice.
Lord Shen: "I miei genitori... mi odiavano. Lo capisci? Mi hanno fatto un torto e... io vi porrò rimedio."
Divinatrice: "Ti amavano. Ti amavano così tanto che il doverti mandare via li ha uccisi."
Lord Shen: "I morti esistono nel passato e io devo tendere al futuro."
E, pur essendo stato agiato e privilegiato, non è contento, e peggio ancora si rivolge al futuro con brama e ferocia, spietatezza, per riparare a un torto, che, secondo lui, i suoi genitori e la divinatrice gli hanno causato, gli stanno causando. Vedendo distorto ed essendo ormai diventato incontrollabile, distrugge e si autodistrugge, a causa della profezia annunciata, la quale diventa un'ossessione per lui e non fa che acuire le sue manie di grandezza, ambizione e spregiudicatezza.
La musica, come nel primo capitolo, è fedelmente legata alla tradizione cinese, con melodie molto profonde e potenti, per enfatizzare le scene più cariche di pathos.
Un punto di svolta notevole che segna un cambiamento profondo, soprattutto in Po, ma anche nei suoi amici, compagni. Il finale lascia intravedere il preludio per il prossimo episodio, con Li Sang, il padre naturale di Po, il quale avverte la presenza del figlio, pur a una distanza molto estesa, e decide di mettersi in viaggio per ritrovarlo.
Il messaggio lasciato è il climax su cui si basa tutta la vicenda: "Forse il tuo inizio non è felice, ma non è questo a renderti ciò che sei. È il resto della tua storia. Chi tu scegli di essere". Questo ci fa riflettere.