Otome wa Boku ni Koishiteru
Poco tempo fa ho letto un articolo nel quale si puntava il dito contro la tendenza propria degli anime di proporre modelli sessuali "deviati", in quanto la fisionomia degli uomini assomigliava sempre più a quella delle donne e viceversa. Ovviamente largo spazio in questa visione critica veniva dedicata alla modalità "travestimento", che si ha quando uno dei protagonisti, per motivi più o meno validi, è costretto ad indossare abiti femminili e occultare il proprio sesso.
Avendo già visto diversi anime di questo tipo, da un lato ho colto tutti i limiti, dovuti all'inesperienza, dell'analisi fatta, ma dall'altro non ho potuto far a meno di pensare che stavolta il criticone di turno almeno un minimo di ragione ce l'ha. E la visione di questo "Otome wa Boku ni Koishiteru" non farebbe altro che rafforzare la sua tesi.
Personalmente credo che l'usare i vestiti dell'altro sesso non debba essere considerato né un tabù, né un motivo di scandalo. "A qualcuno piace caldo" è un classico esempio di come la critica ha in passato applaudito a opere occidentali caratterizzate dallo stesso tema di fondo. Però il travestimento deve essere funzionale allo svolgersi (spesso comico) degli eventi; invece in questo anime (e in molti altri come questi) tale elemento di funzionalità viene decisamente a mancare: per almeno dieci episodi su dodici sono rimasto a chiedermi come mai era stato scelto questo artifizio e non era stata scelta direttamente una donna come protagonista.
Mizuho, ragazzo costretto a frequentare lo stesso istituto (femminile) della defunta madre, si immedesima totalmente nella sua nuova veste e, salvo rare ed insignificanti eccezioni, non accade mai nulla che evidenzi la particolarità della situazione. Diventerà addirittura Elder della scuola (una specie di sorella maggiore di tutte) col sostegno di quelle poche persone a conoscenza della sua doppia identità e che avrebbero, invece, dovuto consigliare maggiore prudenza. Insomma basta un cambio d'abiti e voilà: Mizuho diventa una donna al 100%; ed il tutto senza un motivo valido alla base.
I due terzi della storia sono molto ma davvero molto noiosi, tanto che alla vigilia dell'ultima parte non vedevo l'ora di terminare questo anime solo per poterlo stroncare. Poi, però, si infilano due-tre episodi condotti nel modo giusto che risollevano un pò la qualità del tutto e mi hanno reso decisamente più clemente rispetto alle mie intenzioni iniziali. Non così tanto però ad indurmi ad assegnargli la sufficienza: basti pensare al fatto che le molestissime moine delle ragazze di quest'istituto saranno un tormento per i miei timpani ancora a lungo per capire come per me sia impossibile salvare questo titolo. Una domanda però mi viene da porla: ma se la storia fosse cominciata intorno all'episodio dieci e poi portata avanti, avremmo avuto lo stesso un prodotto così scadente? Vabbè, tanto non lo sapremo mai.
Avendo già visto diversi anime di questo tipo, da un lato ho colto tutti i limiti, dovuti all'inesperienza, dell'analisi fatta, ma dall'altro non ho potuto far a meno di pensare che stavolta il criticone di turno almeno un minimo di ragione ce l'ha. E la visione di questo "Otome wa Boku ni Koishiteru" non farebbe altro che rafforzare la sua tesi.
Personalmente credo che l'usare i vestiti dell'altro sesso non debba essere considerato né un tabù, né un motivo di scandalo. "A qualcuno piace caldo" è un classico esempio di come la critica ha in passato applaudito a opere occidentali caratterizzate dallo stesso tema di fondo. Però il travestimento deve essere funzionale allo svolgersi (spesso comico) degli eventi; invece in questo anime (e in molti altri come questi) tale elemento di funzionalità viene decisamente a mancare: per almeno dieci episodi su dodici sono rimasto a chiedermi come mai era stato scelto questo artifizio e non era stata scelta direttamente una donna come protagonista.
Mizuho, ragazzo costretto a frequentare lo stesso istituto (femminile) della defunta madre, si immedesima totalmente nella sua nuova veste e, salvo rare ed insignificanti eccezioni, non accade mai nulla che evidenzi la particolarità della situazione. Diventerà addirittura Elder della scuola (una specie di sorella maggiore di tutte) col sostegno di quelle poche persone a conoscenza della sua doppia identità e che avrebbero, invece, dovuto consigliare maggiore prudenza. Insomma basta un cambio d'abiti e voilà: Mizuho diventa una donna al 100%; ed il tutto senza un motivo valido alla base.
I due terzi della storia sono molto ma davvero molto noiosi, tanto che alla vigilia dell'ultima parte non vedevo l'ora di terminare questo anime solo per poterlo stroncare. Poi, però, si infilano due-tre episodi condotti nel modo giusto che risollevano un pò la qualità del tutto e mi hanno reso decisamente più clemente rispetto alle mie intenzioni iniziali. Non così tanto però ad indurmi ad assegnargli la sufficienza: basti pensare al fatto che le molestissime moine delle ragazze di quest'istituto saranno un tormento per i miei timpani ancora a lungo per capire come per me sia impossibile salvare questo titolo. Una domanda però mi viene da porla: ma se la storia fosse cominciata intorno all'episodio dieci e poi portata avanti, avremmo avuto lo stesso un prodotto così scadente? Vabbè, tanto non lo sapremo mai.
Un ragazzo, per volontà del nonno defunto, si trova costretto, senza che ne sia spiegato il motivo, a frequentare una scuola femminile cattolica. Così Mizuho, questo il nome del personaggio principale, travestitosi da ragazza, si ritrova costretto a recitare suo malgrado un ruolo tutto femminile, e a difendere il suo segreto dalle compagne di scuola. Solo la cugina e un'insegnate saranno inizialmente a conoscenza della sua reale identità.
Ma Mizuho, invece di essere scoperto, si ritroverà ben presto a essere la ragazza più ammirata e stimata di tutto l'istituto, sempre al centro dell'attenzione delle compagne.
Ora, le premesse c'erano tutte per una trama interessante e per numerose situazioni divertenti, invece l'anime risulta abbastanza piatto, sembra sempre sul punto di decollare, ma rimane decisamente incollato a terra. Non ci sono infatti colpi di scena significativi, e mancano gag che dalle premesse sembravano essere numerose e dietro l'angolo.
I personaggi non sono pochi, ma il loro profilo è trattato in maniera marginale e raramente viene approfondito, anche per quanto riguarda alcuni di quelli comprimari.
Per quanto riguarda invece il comparto grafico, rimane anch'esso abbastanza anonimo: carini i disegni, buoni i colori, ma un po' scarsetta l'animazione.
Quello che poi mi è piaciuto di meno sono decisamente le musiche, non tanto l'opening e l'ending, che non sono da buttare, ma devo dire che i motivi che fanno da sfondo all'anime sono terribili e fatti malissimo, sia da un punto di vista compositivo sia da quello della realizzazione, e contribuiscono significativamente a peggiorare le atmosfere, già noiosette e spesso stucchevoli per conto loro.
Insomma, quest'anime come prodotto risulta abbastanza anonimo, e anche se di anime peggiori ce n'è un'infinità, mi sento di consigliarlo a tutti, e, a meno che non siate patiti del genere commedia scolastica e disposti ad accettare un prodotto molto leggero, rivolgetevi altrove.
Ma Mizuho, invece di essere scoperto, si ritroverà ben presto a essere la ragazza più ammirata e stimata di tutto l'istituto, sempre al centro dell'attenzione delle compagne.
Ora, le premesse c'erano tutte per una trama interessante e per numerose situazioni divertenti, invece l'anime risulta abbastanza piatto, sembra sempre sul punto di decollare, ma rimane decisamente incollato a terra. Non ci sono infatti colpi di scena significativi, e mancano gag che dalle premesse sembravano essere numerose e dietro l'angolo.
I personaggi non sono pochi, ma il loro profilo è trattato in maniera marginale e raramente viene approfondito, anche per quanto riguarda alcuni di quelli comprimari.
Per quanto riguarda invece il comparto grafico, rimane anch'esso abbastanza anonimo: carini i disegni, buoni i colori, ma un po' scarsetta l'animazione.
Quello che poi mi è piaciuto di meno sono decisamente le musiche, non tanto l'opening e l'ending, che non sono da buttare, ma devo dire che i motivi che fanno da sfondo all'anime sono terribili e fatti malissimo, sia da un punto di vista compositivo sia da quello della realizzazione, e contribuiscono significativamente a peggiorare le atmosfere, già noiosette e spesso stucchevoli per conto loro.
Insomma, quest'anime come prodotto risulta abbastanza anonimo, e anche se di anime peggiori ce n'è un'infinità, mi sento di consigliarlo a tutti, e, a meno che non siate patiti del genere commedia scolastica e disposti ad accettare un prodotto molto leggero, rivolgetevi altrove.
Ammetto i pregiudizi e confesso la sorpresa. Diciamocela tutta: un ragazzo costretto dal solito nonno morente in vena di ultimo desiderio a frequentare la stessa scuola della mamma, qual è il problema? Trattasi di scuola esclusivamente femminile e per di più cattolica! Conclusione: da appassionato di anime harem-scolastici pensavo a un trionfo di sangue dal naso del personaggio principale, a pudenda maschili in bella evidenza pronte a schizzare fuori dalle uniformi e dai costumi, a doppi sensi ed ecchi sfrenato e a religione cattolica messa alla berlina. E invece mi trovo di fronte a un serie di tutt'altro tipo. Elegante e raffinata: se dovessi racchiudere questa serie in due aggettivi userei proprio questi. Sono tante le cose che sorprendono in quest'anime. Vedremo il personaggio principale, unico maschile, Mizuho, sempre in abiti femminili dalla prima all'ultima inquadratura. La sua eleganza, i suoi modi educati, ed i suoi tratti femminei, diciamolo, non susciteranno mai alcun dubbio sulla sua identità, poche saranno le compagne a sapere del suo segreto e mai questa circostanza sarà usata contro di lui, quindi scordatevi ricatti, doppi sensi e quant'altro. Il nostro si ambienterà nella nuova scuola, diventerà il beniamino(a) delle sue compagne, le aiuterà una a una, durante le 12 puntate, a credere in se stesse e a lottare per ciò che amano, per i loro ideali. Sarà vittima del sentimento di odio-amore per la rappresentate di istituto, la tsundere Takako Itsukushima, e aiuterà anche un personaggio da me molto apprezzato che è Ichiko Takashima, su cui glisso per non cadere nello spoiler.
Verrà a conoscenza del segreto anche Shion, la bella compagna di classe di Mizuho e lo farà con un trucchetto divertentissimo; non perdetelo nella prima puntata perché dà il senso di tutta la serie se considerate che è forse la battuta più spinta di tutto l'anime. C'è un tripudio di buone maniere, di buoni sentimenti, di scene eleganti e raffinate ma anche divertentissime, quando i personaggi perdono il loro tratto originario e si trasformano in esserini dalla testa enorme e dalla bocca larga che mi hanno fatto morire dal ridere. Non si vedono nudi, non ci sono scene di bagni di massa, al massimo c'è la solita puntata in costume da bagno; il fanservice e l'ecchi sono assolutamente assenti. Il doppiaggio è ottimo, il disegno a mio avviso è eccezionale, è incredibile il gioco di luci sui capelli delle ragazze a seconda dell'ora del giorno, ho visto raramente una cosa del genere. Anche le sigle sono azzeccate. Un difetto? Forse la ripetitività delle situazioni; fare un'intera puntata sul fiocco di una delle compagne di Mizuho non è il massimo, ma il mezzo punto che perde qui, la serie lo recupera subito con l'OAV.
Verrà a conoscenza del segreto anche Shion, la bella compagna di classe di Mizuho e lo farà con un trucchetto divertentissimo; non perdetelo nella prima puntata perché dà il senso di tutta la serie se considerate che è forse la battuta più spinta di tutto l'anime. C'è un tripudio di buone maniere, di buoni sentimenti, di scene eleganti e raffinate ma anche divertentissime, quando i personaggi perdono il loro tratto originario e si trasformano in esserini dalla testa enorme e dalla bocca larga che mi hanno fatto morire dal ridere. Non si vedono nudi, non ci sono scene di bagni di massa, al massimo c'è la solita puntata in costume da bagno; il fanservice e l'ecchi sono assolutamente assenti. Il doppiaggio è ottimo, il disegno a mio avviso è eccezionale, è incredibile il gioco di luci sui capelli delle ragazze a seconda dell'ora del giorno, ho visto raramente una cosa del genere. Anche le sigle sono azzeccate. Un difetto? Forse la ripetitività delle situazioni; fare un'intera puntata sul fiocco di una delle compagne di Mizuho non è il massimo, ma il mezzo punto che perde qui, la serie lo recupera subito con l'OAV.
Abbastanza leggerino e senza peso questo Otome wa boku ni koishiteru – tradotto letteralmente “le vergini si innamorano di me”. È una serie del 2006 composta da 12 episodi più un OVA aggiuntivo e prodotta dallo studio Fell (per le animazioni) in collaborazione ad altri studi d’animazione.
La trama, così come l’ispirazione per la realizzazione dell’anime, provengono dal successo del videogioco hentai per PC (premetto che la serie televisiva di hentai non ha assolutamente niente).
Le vicende ruotano intorno a Mizuho Miyanokōji, che a causa del nonno è costretto a spacciarsi per una “innocente” liceale e ad iscriversi in un istituto femminile. La cosa di per sé può sembrare assolutamente folle, ma la fisionomia del ragazzo permette questo travestimento (è a dir poco effeminato). Circondato da innumerevoli personaggi del “gentil sesso” come riuscirà, per un anno intero, a sopravvivere il “povero” Mizuho?
Essa può sembrare una domanda sensata, ma sin dall’inizio della serie ci si accorge come sia assolutamente infondata: il semplice cameratismo, o forse qualcosa di più profondo, porta tutte le studentesse ad adorare e venerare il nostro protagonista.
Secondo me è l’insieme ad essere un po’ sconclusionato; si nota subito come le vicende siano studiate a pennello per un videogioco hentai. Il quesito che si saranno posti i produttori è probabilmente questo: come fare a tirare avanti la storia senza incappare in situazioni non adatte al “target” di spettatori? Il problema della serie si trova proprio qui: non capita niente (se non le solite trovate da vita scolastica) per la maggioranza degli episodi centrali. Non esagero dicendo che si potrebbero guardare i primi due episodi e gli ultimi 3-4.
Passando ad un parere strettamente personale devo dire che ho trovato l’ambiente (includendo la maggioranza dei personaggi) creato nell’anime troppo infiocchettato e “puccioso”: va bene fino ad un certo punto, ma penso che oltre si entri nell’iperuranio degli otaku persi.
Per quanto riguarda la grafica non ci sono grandi segnalazioni da fare: tutto rientra nel classico stile di questo genere di anime, con pupille molto grandi e curate, visi e chara che in alcune parti strizzano l’occhio al moe.
Analizzando le musiche tutto è standard. Non ci sono melodie particolarmente avvolgenti e le opening e ending sono appena passabili.
Concludo dando una sufficienza stiracchiata a Otome wa boku ni koishiteru a causa della sua prolissità nella narrazione e per la mancanza di qualche spunto veramente interessante.
La trama, così come l’ispirazione per la realizzazione dell’anime, provengono dal successo del videogioco hentai per PC (premetto che la serie televisiva di hentai non ha assolutamente niente).
Le vicende ruotano intorno a Mizuho Miyanokōji, che a causa del nonno è costretto a spacciarsi per una “innocente” liceale e ad iscriversi in un istituto femminile. La cosa di per sé può sembrare assolutamente folle, ma la fisionomia del ragazzo permette questo travestimento (è a dir poco effeminato). Circondato da innumerevoli personaggi del “gentil sesso” come riuscirà, per un anno intero, a sopravvivere il “povero” Mizuho?
Essa può sembrare una domanda sensata, ma sin dall’inizio della serie ci si accorge come sia assolutamente infondata: il semplice cameratismo, o forse qualcosa di più profondo, porta tutte le studentesse ad adorare e venerare il nostro protagonista.
Secondo me è l’insieme ad essere un po’ sconclusionato; si nota subito come le vicende siano studiate a pennello per un videogioco hentai. Il quesito che si saranno posti i produttori è probabilmente questo: come fare a tirare avanti la storia senza incappare in situazioni non adatte al “target” di spettatori? Il problema della serie si trova proprio qui: non capita niente (se non le solite trovate da vita scolastica) per la maggioranza degli episodi centrali. Non esagero dicendo che si potrebbero guardare i primi due episodi e gli ultimi 3-4.
Passando ad un parere strettamente personale devo dire che ho trovato l’ambiente (includendo la maggioranza dei personaggi) creato nell’anime troppo infiocchettato e “puccioso”: va bene fino ad un certo punto, ma penso che oltre si entri nell’iperuranio degli otaku persi.
Per quanto riguarda la grafica non ci sono grandi segnalazioni da fare: tutto rientra nel classico stile di questo genere di anime, con pupille molto grandi e curate, visi e chara che in alcune parti strizzano l’occhio al moe.
Analizzando le musiche tutto è standard. Non ci sono melodie particolarmente avvolgenti e le opening e ending sono appena passabili.
Concludo dando una sufficienza stiracchiata a Otome wa boku ni koishiteru a causa della sua prolissità nella narrazione e per la mancanza di qualche spunto veramente interessante.
Mizuho è un ragazzo orfano di madre.Prima che suo nonno,il suo unico tutore muoia è costretto ad esaudirne l'ultimo desiderio e cioè frequentare un istituto cattolico femminile.
Inizialmente Mizuho è scosso e non ha intenzione di esaudire la richiesta del nonno,ma soprattutto grazie all'aiuto della brillante cugina Mariya, decide di travestirsi da donna ed accontentarlo, sebbene non capisca il perché del suo volere.
La scuola in questione è un miscuglio tra l'istituto Lillian di "Maria sama ga miteru" e quella di "Strawberry panic" ed anche le dinamiche che si svolgono al suo interno sono le stesse:
A mizuho viene affidata una ragazza più piccola,chiamata sorellina che si prenderà cura di lui e, a fronte della sua bellezza,gentilezza e intelligenza,verrà eletto come Helder,ossia la ragazza modello dell'istituto.
Insomma Mizuho diventa in pochi giorni la "studentessa" più apprezzata della scuola e soprattutto si innamora di lui Takako,rappresentante del consiglio studentesco e tsundere d.o.c.
I primi 6 episodi sono introduttivi e raccontano l'accademia e i vari personaggi che contornano Mizuho e che sono tutti molto carini(soprattutto la fantasmina!).
Dal sesto episodio Otome wa boku è invece incentrato sul triangolo amoroso di Takako(che non sa che Mizuho è un uomo),Mizuho(evidentemente interessato a Takako)e Mariya(sì,anche la cugina si innamora di Mizuho versione femminileXD) ed è pieno di gag e colpi di scena.Nel complesso questo anime è carino,da molti è stato etichettato come yuri per via dell'innamoramento di Takako e dell'evidente femminilità di Mizuho, io lo vedo semplicemente come un crossdressing /shojo che non ha niente di nuovo da raccontare.
L'oav finale è super deformed e se ci ripenso mi viene da abbassare il voto alla serie,ma nel complesso gli altri 12 episodi sono carini e si lasciano seguire volentieri.
Ho apprezzato molto il fatto che il fanservice non sia dei più spinti e che abbia rispettato l'atmosfera delicata e leggera dell'anime e il fatto che Mizuho non sia nè un fetente come Mariya di "Maria Holic", nè un effemminato totale e poco realistico come Hazumu di "Kashimashi".
Mizuho è un ragazzo molto dolce ma che non perde mai la sua virilità,anzi,è un personaggio coraggioso che lotta per le altre ragazze dell'accademia e che alla fine,dopo averne capito il senso, saprà anche apprezzare la scelta di suo nonno.
Lo consiglio a tutti coloro che cercano un anime senza troppe pretese e ovviamente agli amanti del genere crossdressing,che ha sempre tante gag divertenti da regalare.
Inizialmente Mizuho è scosso e non ha intenzione di esaudire la richiesta del nonno,ma soprattutto grazie all'aiuto della brillante cugina Mariya, decide di travestirsi da donna ed accontentarlo, sebbene non capisca il perché del suo volere.
La scuola in questione è un miscuglio tra l'istituto Lillian di "Maria sama ga miteru" e quella di "Strawberry panic" ed anche le dinamiche che si svolgono al suo interno sono le stesse:
A mizuho viene affidata una ragazza più piccola,chiamata sorellina che si prenderà cura di lui e, a fronte della sua bellezza,gentilezza e intelligenza,verrà eletto come Helder,ossia la ragazza modello dell'istituto.
Insomma Mizuho diventa in pochi giorni la "studentessa" più apprezzata della scuola e soprattutto si innamora di lui Takako,rappresentante del consiglio studentesco e tsundere d.o.c.
I primi 6 episodi sono introduttivi e raccontano l'accademia e i vari personaggi che contornano Mizuho e che sono tutti molto carini(soprattutto la fantasmina!).
Dal sesto episodio Otome wa boku è invece incentrato sul triangolo amoroso di Takako(che non sa che Mizuho è un uomo),Mizuho(evidentemente interessato a Takako)e Mariya(sì,anche la cugina si innamora di Mizuho versione femminileXD) ed è pieno di gag e colpi di scena.Nel complesso questo anime è carino,da molti è stato etichettato come yuri per via dell'innamoramento di Takako e dell'evidente femminilità di Mizuho, io lo vedo semplicemente come un crossdressing /shojo che non ha niente di nuovo da raccontare.
L'oav finale è super deformed e se ci ripenso mi viene da abbassare il voto alla serie,ma nel complesso gli altri 12 episodi sono carini e si lasciano seguire volentieri.
Ho apprezzato molto il fatto che il fanservice non sia dei più spinti e che abbia rispettato l'atmosfera delicata e leggera dell'anime e il fatto che Mizuho non sia nè un fetente come Mariya di "Maria Holic", nè un effemminato totale e poco realistico come Hazumu di "Kashimashi".
Mizuho è un ragazzo molto dolce ma che non perde mai la sua virilità,anzi,è un personaggio coraggioso che lotta per le altre ragazze dell'accademia e che alla fine,dopo averne capito il senso, saprà anche apprezzare la scelta di suo nonno.
Lo consiglio a tutti coloro che cercano un anime senza troppe pretese e ovviamente agli amanti del genere crossdressing,che ha sempre tante gag divertenti da regalare.
Un anime ad un tempo delicato e delizioso.
Pur non essendo intessuta di complicatissime trame ed effetti speciali, fa della linearità e della dolcezza, espressa anche nel disegno, il suo punto distintivo.
Riesce ad avere momenti toccanti senza mai scadere nella mielosità, ne nella volgarità, in cui troppi anime scivolano. E anche il contenuto fan-service è spesso giustificato come parte del racconto.
Dura solo poche puntate, e giunti alla fine si è dispiaciuti e già si spera in un seguito (all'altezza), ma in quelle puntate ci sono momenti di vero e proprio piacere per l'anima.
Pur non essendo intessuta di complicatissime trame ed effetti speciali, fa della linearità e della dolcezza, espressa anche nel disegno, il suo punto distintivo.
Riesce ad avere momenti toccanti senza mai scadere nella mielosità, ne nella volgarità, in cui troppi anime scivolano. E anche il contenuto fan-service è spesso giustificato come parte del racconto.
Dura solo poche puntate, e giunti alla fine si è dispiaciuti e già si spera in un seguito (all'altezza), ma in quelle puntate ci sono momenti di vero e proprio piacere per l'anima.
Si, un 7 pieno per quest'anime che mi ha dato modo in più di un'occasione di farmi quattro gustose ghignate è il voto perfetto.
E' riuscito nell'intento senza scadere mai nell'eccessivo o nella forzatura a tutti i costi (ovviamente considerando i presupposti della trama ed il genere di anime, questo è ovvio) di fanservice se ne può trovare a volontà ma non è ostentato ed onestamente non ci ho fatto molto caso, secondo me in fondo ci sta in un ambito del genere...
Sulla trama beh, è un classico sul segreto, identità nascoste, qualcuno che sa, altri no, molti equivoci... però è divertente, molto divertente... oddio la premessa della storia non brilla per originalità ma è funzionale all'esistenza stessa della storia in se, non è che si possa criticare molto, sapete a cosa si va incontro.
Anche il finale è quasi accettabile, certo io sto iniziando ad avere crisi di idrofobia ogni volta che mi trovo di fronte ad un "finale aperto" dato che ormai la vera novità sarebbe una parola FINE definitiva, ma è questione di opinioni, e si in ogni caso una specie di finale lo da, per quanto lasciato alla libera interpretazione (e preferenza) dello spettatore.
Graficamente è sopra la media sia nelle animazioni che nei colori, scelti molto bene, brillanti ed in modo da non affaticare la vista neppure dopo 6 episodi di fila, ho avuto un po di difficoltà solo con l'eccessiva abbondanza di tinte rosa (ma è colpa di una lieve protananomalia, daltonismo per intenderci) eccessive perfino per la stanza di una ragazza... pazienza...
E' riuscito nell'intento senza scadere mai nell'eccessivo o nella forzatura a tutti i costi (ovviamente considerando i presupposti della trama ed il genere di anime, questo è ovvio) di fanservice se ne può trovare a volontà ma non è ostentato ed onestamente non ci ho fatto molto caso, secondo me in fondo ci sta in un ambito del genere...
Sulla trama beh, è un classico sul segreto, identità nascoste, qualcuno che sa, altri no, molti equivoci... però è divertente, molto divertente... oddio la premessa della storia non brilla per originalità ma è funzionale all'esistenza stessa della storia in se, non è che si possa criticare molto, sapete a cosa si va incontro.
Anche il finale è quasi accettabile, certo io sto iniziando ad avere crisi di idrofobia ogni volta che mi trovo di fronte ad un "finale aperto" dato che ormai la vera novità sarebbe una parola FINE definitiva, ma è questione di opinioni, e si in ogni caso una specie di finale lo da, per quanto lasciato alla libera interpretazione (e preferenza) dello spettatore.
Graficamente è sopra la media sia nelle animazioni che nei colori, scelti molto bene, brillanti ed in modo da non affaticare la vista neppure dopo 6 episodi di fila, ho avuto un po di difficoltà solo con l'eccessiva abbondanza di tinte rosa (ma è colpa di una lieve protananomalia, daltonismo per intenderci) eccessive perfino per la stanza di una ragazza... pazienza...
I heard the concept and thought, “*yawn* borin”. But since I had nothing else to do I watched episode one, trust me I was shocked. This is the first show to pull off a story line like this with a 5/5 animation, 4/5 story, 4.5/5 yuri, 5/5 funny.
Mizuho, despite being male, is transferred to an all-girls school, on the dying wish of his Grandfather, where he must cross-dress in order to attend. Upon arrival, he quickly becomes popular among the other students. With the help of his friend Mariya he learns to pass as a girl.
He’s a little info on Mizuho without spoiling the series
Mizuho is the main protagonist who transfers to an all-girl's school per his grandfather's will and must crossdress in order to attend. He already looks very androgynous, so the change thankfully isn't obvious to the other members of the school. However, Mizuho is always nervous about being found out and constantly worries that it will happen. In spite of this, he was well received on his first day at school and has already become very popular among the students. At first he was shocked when he found out about the will, but with the help of his childhood friend Mariya Mikado, who also attends the school, he was able to resign himself to transferring to the school
Mizuho, despite being male, is transferred to an all-girls school, on the dying wish of his Grandfather, where he must cross-dress in order to attend. Upon arrival, he quickly becomes popular among the other students. With the help of his friend Mariya he learns to pass as a girl.
He’s a little info on Mizuho without spoiling the series
Mizuho is the main protagonist who transfers to an all-girl's school per his grandfather's will and must crossdress in order to attend. He already looks very androgynous, so the change thankfully isn't obvious to the other members of the school. However, Mizuho is always nervous about being found out and constantly worries that it will happen. In spite of this, he was well received on his first day at school and has already become very popular among the students. At first he was shocked when he found out about the will, but with the help of his childhood friend Mariya Mikado, who also attends the school, he was able to resign himself to transferring to the school