negli ultimi anni i videogiochi hanno aumentato molto la loro longevità
nel mio caso ciò che mi dissuadeva dal proseguire o dal cominciare certe cose era la difficoltà (anche regolando quando possibile i livelli da principiante).
Eppure ci sono tantissime persone che parametrano la qualità di un titolo o meno esclusivamente da quante ore servono per completarlo (e questo è figlio dell' "educazione" data negli ultimi anni dagli sviluppatori stessi)
Ecco perché abbiamo avuto questo Final Fantasy XVI (confermato da Yoshida stesso proprio a me), come ho scritto nell'articolo. Però forse così facendo fai il giro e sbuchi dall'altra parte, perché un GDR che puoi completare premendo un tasto per attaccare ed uno per schivare diventa eccessivamente impoverito
In sostanza qui il problema sono gli anni che avanzano, l'obiettivo ormai è arrivare alla pensione per avere tempo di fare tutto (ma manco da pensionata ce la farei).
In sostanza qui il problema sono gli anni che avanzano, l'obiettivo ormai è arrivare alla pensione per avere tempo di fare tutto (ma manco da pensionata ce la farei).
Quindi, ragionando dall'ottica dell'industria, il problema è che non c'è un ricambio generazionale? Perché se noi 30/40enni abbiamo il problema del tempo, per i più giovani il problema sembra proprio essere l'essere fagocitati da quei pochissimi titoli.
Però mi pare troppo fatalista come ipotesi, non so... sarebbe bella un'analisi sociologica e comparativa per capire tutto questo!
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