Il libro sembra particolarmente interessante, soprattutto perchè tocca un argomento di cui si parla abbastanza poco. Di Rumor poi ho letto il volume su Anne of Green Gables, apprezzandolo parecchio, per cui questo libro me lo segno per i futuri acquisti.
Penso propio di acquistarlo, daltronde non poteva che essere così dato che il tema trattato: Toei Animation che è LA casa di produzione di anime per antonomasia! Infine concludo complimentando della bella intervista facendo i complimenti allo staff!
Utente13076
- 12 anni fa
30
Io rispetto il lavoro, l'intelligenza e la figura di Mario A. Rumor, pero' le solite approssimazioni:
"Oggi è tutta tecnica e bravura, allora invece esistevano i presupposti pratici e ideologici per autentica creazione. C'era più cuore perché quegli animatori ebbero il coraggio di confrontarsi con il sistema, che poteva essere l'azienda Toei ma anche la società giapponese dell'epoca. C'era più voglia di immaginare le cose, di parlare al pubblico e incrociare le rispettive passioni."
Non gli si potrebbe riconoscere un metodo nuovo di comunicazione che c'è oggi? Magari capace di instaurare un dialogo con realtà che non sono piu' lotte studentesche, ma elementi di una società che si rispecchia in un modello artificioso (otaku, Hikikomor, neet, etc)? perché fare la fastidiosa considerazione "prima avevano piu' sentimento, erano VERI"?
Molto bella la parte in cui parla della tarda scoperta "forzata" da parte dei Giapponesi alla letteratura occidentale. Benché spesso gli anime vengano tacciati di inconsistenza, magari hanno ben piu' nobili influenze SOTTO la "commerciale" classificazione per genre (mecha, majokko, eh )
"Insomma, quella generazione leggeva molto più che altrove. E continua a farlo anche il Giappone di oggi."
Verissimo! e oltre a sfornare scrittori contemporanei affermati (Murakami, Kirino), si dedica molto spazio alla riscoperta dei classici (ristampe di testi meno conosciuti di autori famosi coadiuvate da vesti grafiche e traduzioni molto attuali) e l'espansione dell' uso di un nuovo format come le Novel
Hiroshi Okawa mi manca. Forse mandavano qualcosa sulle solite reti private, ma non ne sono sicuro. Davvero una bella intervista, Debris!
PS: qualcuno ha poi trovato/comprato la rivista Man-GA?
le solite approssimazioni meitei, il discorso sul cuore non e' di Rumor, ma di Miyazaki, Rumor lo sta solo parafrasando. Che poi si possa non essere d'accordo con Miyazaki e' comprensibile.
Comunque libro interessantissimo che acquistero' sicuramente. La grande avventura del Piccolo Principe Valiant e' nella mia lista di cose da rivedere da tantissimo tempo.
flanders (anonimo)
- 12 anni fa
20
Ah proprio una bella intervista Debris! finalmente un autore che parla senza darsi troppe arie da professorone. il libro è sicuramente interessante e una novità per noi vecchi fan. bel colpo a intervistare Rumor. Animeclick è sempre il TOP. bene bene continuate così
Complimenti, un'ottima intervista, veramente interessante. Venendo al libro in sè mi piacerebbe molto leggerlo, sembra un bell'approfondimento su un tema infatti poco trattato e del quale mi piacerebbe saperne molto di più.
io credo che come si dice volgarmente dalle mie parti "nessuno nasce imparato",ovvero nessuno nasce nè saccente,nè tanto meno in grado di essere un mostro di bravura,nonostante il talento,gli inizi sono sempre costellati di insuccessi e di lavori poco esaltanti.
una grande casa come quella della toei non sarebbe mai divenuta tale se non fosse prima passata dalla gavetta,prima di arrivare alle idee vincenti che dopo decenni conosciamo tutti a menadito.
in fondo questo "lato oscuro" della toei ora elencato in questo libro dimostra ancora una volta che per essere considerati dei "grandi" bisogna prima vedere cosa accadeva quando si era "piccoli e sconosciuti",a mio modo di vedere è da prendere come insegnamento per le generazioni future che vogliono intraprendere,a mio avviso,questa difficile arte.
.... mi fate vergognare, come recensore valgo nulla, come intervistatore...Oddio, lo staff credo mi tenga sotto controllo ( ed a ragione) per questo volume, inoltre, ci ci vorrebbe un penna assolutamente migliore della mia, ve lo garantisco..perchè ha delle particolarità uniche, se non avessi avuto alcune indicazioni in precedenza...bhè diciamo che non lo avrei compreso bene.
@Meitei fai delle osservazioni che inizialmente ho fatto anche io, ma a parte la risposta di Micheles che in buona parte sposo, temo di dover aggiungere che la realtà sociale e culturale giapponese sia leggermente diversa da quanto valutiamo, la Toei degli anni 60 svolgeva una funzione culturale sconosciuta oggi, era un'agenzia culturale e riusciva a collegarsi con profondi moti sociali di scoperta della realtà che oggi, sostanzialmente mancano nella società nipponica, ricordate il commento sulla rivista Samurai Ace di alcuni giorni fà ?? Non lo avevo messo a caso.
Non è questione di Otaku, nè di Ikkimori, è questione di una societa che è stata bloccata su se stessa che rifiuta temi importanti, il premiatissimo film Colorful, in quanti lo hanno visto in Giappone ?? Premiato e dimenticato. . ma questo è altro discorso.
@ Demone, non è un "lato Oscuro", cito te ma un pò tutti parlate di lato oscuro....diciamo è un lato un pò meno noto, al Future Film Festival è stato fatto un discreto sforzo per dare spazio a queste opere..temo però che bisognerà convincere Luca della Casa a riprendere il progetto, presentando un film l'anno.
Due note finali di ringraziamento, le aggiungo nei commenti essendomene dimenticato, a Slanzard, sveliamo le carte ha trovato lui il volume! alla nostra paziente Amministrazione ( loro sanno perchè) ed a Cartoon Club. Ovviamente.
ditatti debris ho usato un termine simile perchè è il lato che meno si conosce,cioè che è oscuro alla massa,ma che invece non sfugge ai fruitori più attenti.
bisogna anche dire che sono questioni mediatiche che avvengono anche nel mondo della musica,dove solitamente un'operazione simile viene portata sempre avanti da cantanti conosciutissimi,ormai con un'apice di successo enorme,che fanno venire a galla queste "opere della resistenza",cioè opere solitamente passate sotto silenzio,insolute,incomplete,di scarso successo,o involute.
e quando viene fatta una simile operazione tali opere di cui vengono elencate alcune nel topic vivono una seconda giovinezza,perchè il marchio è noto e la curiosità accanto al marchio fa il resto,quindi dovrebbe essere un ottimo traino per far conoscere queste opere "oscure" ai più.
è un progetto su cui ritengo ci siano buone possibilità che possa diventare un successo.
Lo spero anche io...ehi curioso che nessuno dica...ma non avete fatto proprio alcuna domanda sulla rivista ? ' passata mezza giornata e non arriva "La Domanda"...